Saranno oggetto di diversi atti ispettivi, presentati a tutti i
livelli (comunale, metropolitano, regionale e parlamentare) le
condizioni del ponte sul Reno, nel Comune di Casalecchio, in via
Porrettana: l’infrastruttura, di proprietà comunale, necessita da tempo
di un intervento definitivo di consolidamento che però tarda ad
arrivare.
A sollecitare gli enti preposti sono il deputato di
Forza Italia Galeazzo Bignami e la consigliera comunale di FI Erika Seta
che siede anche in Consiglio metropolitano nel gruppo Uniti per
l’Alternativa.
“Nel novembre 2013 – ricordano Bignami e Seta - a
seguito di cedimenti delle colonnine della balaustra del lato non
coperto e di cedimenti del cemento furono allertati, da alcuni
cittadini, i Vigili del Fuoco che, a seguito di accurato sopralluogo,
valutarono come pericoloso il transito pedonale su tutto il marciapiede
del lato scoperto poiché la balaustra non risultava stabile e poiché
alcuni crolli nella sede calpestabile del marciapiede permettevano di
vedere l’acqua del fiume sottostante, rendendo oggettivamente pericoloso
il transito. A seguito dell’ispezione dei Vigili del fuoco fu redatto
un verbale nel quale pareva essere richiesta la perizia di stabilità
all’ufficio tecnico del Comune; ad oggi, in ogni caso, non
risulterebbero interventi di consolidamento sul ponte”.
“Intanto –
proseguono - lo sgretolamento della parte esterna del ponte è
proseguito, con buchi sul marciapiede che lasciano intravedere l’acqua
di sotto mentre parte della balaustra, che dovrebbe avere funzioni di
contenimento anche in caso di sinistro stradale, è ormai in totale stato
di abbandono. Il cemento armato appare compromesso e in alcuni tratti
presenta uno spanciamento verso l’esterno, ossia verso il fiume.
L’infrastruttura è di proprietà comunale e per la sua ristrutturazione
il costo stimato sarebbe pari a circa 1,5 milioni di euro”.
Il ponte, lungo circa 200 metri e largo 19, è particolarmente datato: il suo ultimo ripristino in toto
parrebbe risalire al secondo dopoguerra, a seguito dei numerosi
bombardamenti di cui il ponte stesso fu oggetto nel 1947. I volumi di
traffico per il ponte appaiono particolarmente importanti. Di fatto non
esiste nessuna limitazione e vi passano mezzi di ogni tipo: vetture,
autobus, corriere, mezzi pesanti per un traffico stimato di circa 25.000
veicoli al giorno. L’infrastruttura è addirittura preferita, in molti
casi, allo stesso asse attrezzato poiché collega in modo diretto le due
zone del centro di Casalecchio. Un’attività commerciale si sviluppa
direttamente sul ponte e un’altra al di sotto dello stesso.
“Un
aiuto importante sarebbe potuto arrivare dal bando per le periferie che
però è andato interamente a finanziare progetti per piste ciclabili –
spiega Erika Seta -. In quella occasione il Comune di Casalecchio
presentò infatti due progetti per completamento di piste ciclabili
ottenendo circa 800.000 euro. Quei fondi avrebbero potuto rappresentare
un contributo importante per la ristrutturazione, oggettivamente
urgente, di quel ponte. All’epoca l’amministrazione comunale spiegò che
la Città metropolitana di Bologna, per una scelta politica condivisa con
l’assessore alla mobilità del Comune di Bologna, aveva deciso di
partecipare al bando, coinvolgendo a caduta tutti i Comuni, ma solo per i
progetti sulle ciclabili, bocciando di fatto, per circa il 98% dei
progetti, ciò che “ciclabile” non era”.
A seguito della tragedia
del ponte di Genova è stata recapitata lo scorso 20 agosto, a tutti i
Comuni, Regioni, Province e Città metropolitane, una nota da parte del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la quale si chiedeva
di rappresentare, entro e non oltre il primo settembre, i principali
interventi, stradali, ferroviari e idraulici ritenuti necessari,
classificati in ordine di priorità e sulla base di una valutazione di
rischio, corredati da una scheda tecnica nella quale si evidenzino sia
gli elementi tecnici che le presumibili provviste economiche necessarie.
“A
questo punto chiediamo di sapere dagli enti preposti e ognuno per le
sue competenze – concludono Bignami e Seta – se questo ponte sia stato
segnalato al Ministero tra gli interventi prioritari e se vi siano
canali di finanziamento previsti per intervenire con urgenza su questa
infrastruttura. Perché è evidente che non si può più aspettare”.
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