sabato 1 settembre 2018

CASALECCHIO, PONTE SUL RENO: BIGNAMI-SETA (FI): “A QUANDO GLI INTERVENTI DEFINITIVI DI CONSOLIDAMENTO?”

Saranno oggetto di diversi atti ispettivi, presentati a tutti i livelli (comunale, metropolitano, regionale e parlamentare) le condizioni del ponte sul Reno, nel Comune di Casalecchio, in via Porrettana: l’infrastruttura, di proprietà comunale, necessita da tempo di un intervento definitivo di consolidamento che però tarda ad arrivare.
A sollecitare gli enti preposti sono il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami e la consigliera comunale di FI Erika Seta che siede anche in Consiglio metropolitano nel gruppo Uniti per l’Alternativa.
“Nel novembre 2013 – ricordano Bignami e Seta - a seguito di cedimenti delle colonnine della balaustra del lato non coperto e di cedimenti del cemento furono allertati, da alcuni cittadini, i Vigili del Fuoco che, a seguito di accurato sopralluogo, valutarono come pericoloso il transito pedonale su tutto il marciapiede del lato scoperto poiché la balaustra non risultava stabile e poiché alcuni crolli nella sede calpestabile del marciapiede permettevano di vedere l’acqua del fiume sottostante, rendendo oggettivamente pericoloso il transito. A seguito dell’ispezione dei Vigili del fuoco fu redatto un verbale nel quale pareva essere richiesta la perizia di stabilità all’ufficio tecnico del Comune; ad oggi, in ogni caso, non risulterebbero interventi di consolidamento sul ponte”.
“Intanto – proseguono - lo sgretolamento della parte esterna del ponte è proseguito, con buchi sul marciapiede che lasciano intravedere l’acqua di sotto mentre parte della balaustra, che dovrebbe avere funzioni di contenimento anche in caso di sinistro stradale, è ormai in totale stato di abbandono. Il cemento armato appare compromesso e in alcuni tratti presenta uno spanciamento verso l’esterno, ossia verso il fiume. L’infrastruttura è di proprietà comunale e per la sua ristrutturazione il costo stimato sarebbe pari a circa 1,5 milioni di euro”.
Il ponte, lungo circa 200 metri e largo 19, è particolarmente datato: il suo ultimo ripristino in toto parrebbe risalire al secondo dopoguerra, a seguito dei numerosi bombardamenti di cui il ponte stesso fu oggetto nel 1947. I volumi di traffico per il ponte appaiono particolarmente importanti. Di fatto non esiste nessuna limitazione e vi passano mezzi di ogni tipo: vetture, autobus, corriere, mezzi pesanti per un traffico stimato di circa 25.000 veicoli al giorno. L’infrastruttura è addirittura preferita, in molti casi, allo stesso asse attrezzato poiché collega in modo diretto le due zone del centro di Casalecchio. Un’attività commerciale si sviluppa direttamente sul ponte e un’altra al di sotto dello stesso.
“Un aiuto importante sarebbe potuto arrivare dal bando per le periferie che però è andato interamente a finanziare progetti per piste ciclabili – spiega Erika Seta -. In quella occasione il Comune di Casalecchio presentò infatti due progetti per completamento di piste ciclabili ottenendo circa 800.000 euro. Quei fondi avrebbero potuto rappresentare un contributo importante per la ristrutturazione, oggettivamente urgente, di quel ponte. All’epoca l’amministrazione comunale spiegò che la Città metropolitana di Bologna, per una scelta politica condivisa con l’assessore alla mobilità del Comune di Bologna, aveva deciso di partecipare al bando, coinvolgendo a caduta tutti i Comuni, ma solo per i progetti sulle ciclabili, bocciando di fatto, per circa il 98% dei progetti, ciò che “ciclabile” non era”.
A seguito della tragedia del ponte di Genova è stata recapitata lo scorso 20 agosto, a tutti i Comuni, Regioni, Province e Città metropolitane, una nota da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la quale si chiedeva di rappresentare, entro e non oltre il primo settembre, i principali interventi, stradali, ferroviari e idraulici ritenuti necessari, classificati in ordine di priorità e sulla base di una valutazione di rischio, corredati da una scheda tecnica nella quale si evidenzino sia gli elementi tecnici che le presumibili provviste economiche necessarie.
“A questo punto chiediamo di sapere dagli enti preposti e ognuno per le sue competenze – concludono Bignami e Seta – se questo ponte sia stato segnalato al Ministero tra gli interventi prioritari e se vi siano canali di finanziamento previsti per intervenire con urgenza su questa infrastruttura. Perché è evidente che non si può più aspettare”.

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