mercoledì 27 dicembre 2017

Tunisino arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato un tunisino ventunenne per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. E’ successo ieri pomeriggio, quando la Centrale Operativa del 112 è stata informata che tre soggetti stavano litigando davanti a una pizzeria situata in via Giovanni Natali. Appresa la notizia, una pattuglia dell’Arma si è recata sul posto. Alla vista dei militari che stavano arrivando, i tre soggetti sono saliti velocemente su un Ford Transit di colore rosso parcheggiato in zona. Il furgone è partito a folle velocità, ma è stato raggiunto poco dopo dai Carabinieri. L’autista del mezzo, un marocchino trentenne residente a Bologna, era visivamente ubriaco e i militari, dopo averlo invitato a sottoporsi all’alcol test, lo hanno denunciato perché si è rifiutato. Nei confronti del conducente, inoltre, è scattata anche una segnalazione alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacente, a seguito del rinvenimento di una dose di marijuana nascosta in un vano portaoggetti del veicolo. Un quarantasettenne bolognese che si trovava seduto di fianco al marocchino, non ha opposto resistenza ed è stato identificato, mentre il tunisino ventunenne, dopo aver tentato una fuga a piedi, è finito in manette per aver aggredito un Carabiniere. Il militare è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna per essere medicato. I sanitari lo hanno giudicato guaribile in sette giorni: “Contusione gomito destro, polso sinistro, distorsione spalla sinistra e rachide cervicale”. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il giovane tunisino è stato rinchiuso in camera di sicurezza, in attesa di comparire davanti al Giudice per l’udienza di convalida dell’arresto. Sono in corso altri accertamenti per verificare la responsabilità di uno dei tre soggetti che durante la lite avrebbe preso a sassate la vetrata del pizzaiolo e un’automobile intestata a un ventitreenne di Vergato che si trovava parcheggiata in zona. 

martedì 26 dicembre 2017

Due tunisini arrestati dai Carabinieri per tentata rapina ai danni di un bar di via Nicolò dall’Arca

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato due tunisini di ventitré anni per concorso in tentata rapina impropria e spendita di monete falsificate. E’ successo ieri notte, quando la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la richiesta di aiuto dal proprietario di un bar situato in via Nicolò dall’Arca che riferiva di essere stato aggredito da due clienti. La notizia è stata trasmessa a una pattuglia dell’Arma che in quel momento si trovava in zona Bolognina per i controlli del territorio. I militari si sono recati velocemente sul posto e hanno tratto in arresto i due soggetti mentre cercavano di darsi alla fuga. Altri clienti e il proprietario del locale hanno riferito ai militari che i due magrebini, dopo aver tentato di pagare una consumazione con due banconote false da 50 euro, avevano cercato di impossessarsi di altre due banconote da 50 euro, ma questa volta vere, che il barista, dopo aver estratto dalla cassa, gli aveva mostrato per fargli notare la differenza. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due tunisini sono stati tradotti in carcere.

sabato 23 dicembre 2017

Tanti auguri a tutti i lettori


Controlli del territorio in zona Bolognina: quattro persone denunciate dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione Bologna Navile, durante i recenti controlli del territorio in zona Bolognina, hanno denunciato quattro persone. Un nigeriano ventisettenne e un tunisino trentasettenne sono finiti nei guai per possesso di sostanze stupefacenti, in particolare il tunisino che, perquisito nei pressi del Parco Donatori di Sangue di via Aristotile Fioravanti, è stato trovato in possesso di 2,6 grammi di eroina. Inoltre, come accaduto in passato, anche questa volta, i militari della Stazione Bologna Navile, coadiuvati da una squadra di Carabinieri del VI Battaglione “Toscana”, hanno trovato un involucro di marijuana nascosto nei pressi del mercato rionale di via Francesco Albani. Una coppia di siciliani, invece, cinquantaduenne l’uomo, quarantatreenne la donna, sono stati denunciati per invasione di terreni o edifici, perché stavano occupando, senza alcun permesso, un appartamento dell’ACER – Azienda Casa Emilia Romagna, situato in via Pellegrino Tibaldi. I due soggetti, una volta identificati, sono stati invitati ad allontanarsi dall’edificio.

Ubriachi al volante: due automobilisti denunciati dai Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Vergato hanno denunciato due automobilisti italiani di ventitré e cinquantadue anni per guida sotto l’influenza dell’alcol. I due soggetti, controllati durante un posto di controllo alla circolazione stradale, sono stati trovati positivi all’alcol test, con valori superiori al limite consentito dalla normativa vigente. I due automobilisti si sono visti ritirare la patente di guida e sequestrate l’auto.

Ladri di formaggio arrestati dai Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola hanno arrestato due rumeni di ventiquattro e trentanove anni per tentato furto aggravato in concorso ai danni dall’Ipercoop del centro commerciale “Leonardo”. La refurtiva, composta da tranci di formaggio del valore di circa 400 euro che si erano nascosti malamente sotto la giacca, è stata recuperata dai Carabinieri, intervenuti su richiesta del personale addetto alla sicurezza. I due rumeni, senza fissa dimora, disoccupati e con precedenti di polizia specifici, sono stati rinchiusi in camera di sicurezza, in attesa di comparire presso le aule giudiziarie del Tribunale di Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto. In sede di rito direttissimo, sono stati condannati a sei mesi di reclusione e al divieto di dimora nella Provincia di Bologna. 

venerdì 22 dicembre 2017

Incidente stradale mortale in via Antonio Marzocchi

Questa notte, i Carabinieri della Stazione di San Matteo della Decima sono intervenuti in via Antonio Marzocchi a San Giovanni in Persiceto, per valutare le cause di un incidente stradale tra una Nissan Micra condotta da una ventisettenne e un Fiat Ducato condotto da un cinquantunenne, entrambi italiani. Ad avere la peggio è stata la ragazza che è deceduta assieme al suo cane che viaggiava con lei a bordo dell’auto. Il conducente del Fiat Ducato è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna in codice di media gravità. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, la salma della ragazza è stata affidata ai familiari. I due veicoli sono stati sottoposti a sequestro. I Carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, avvenuto alle ore 1:10. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri 

giovedì 21 dicembre 2017

Lotta alla droga al Parco della Montagnola da parte dei Carabinieri

Ieri sera, i Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo e Mazzini, durante un servizio antidroga al Parco della Montagnola, hanno trovato una decina di grammi di marijuana nascosti nelle vicinanze di un cespuglio. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e nei confronti di tre nigeriani di diciassette, diciotto e diciannove anni che si trovavano nelle vicinanze, i Carabinieri hanno applicato l’ordinanza prefettizia del divieto di frequentare il Parco della Montagnola. Il provvedimento è stato eseguito in conformità con la casistica riportata nell’atto, con particolare riferimento a quelle situazioni in cui i soggetti fermati all’interno del Parco della Montagnola sono gravati da precedenti di polizia. 

Madre cinquantatreenne teme per la propria vita e si rivolge ai Carabinieri. Eseguita un’ordinanza del GIP nei confronti della figlia ventiseienne

I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito una misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima nei confronti di una ventiseienne. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, a seguito della richiesta depositata dal Sostituto PM della Procura della Repubblica di Bologna. Il procedimento nasce con la querela di una cinquantatreenne italiana e residente a Imola che si era rivolta ai Carabinieri per chiedere aiuto, in merito a una situazione familiare che ormai era diventata insostenibile. La donna, tra l’altro scossa dalla perdita del marito, riferiva di avere dei problemi di relazione con la figlia e che questi erano recentemente degenerati, forse a causa di un’alterazione comportamentale dovuta all’uso di marijuana che la giovane aveva iniziato a fare col fidanzato, dal carattere altrettanto violento. Infatti, il 14 novembre scorso, il giovane aveva affrontato la suocera dicendole: “Ti faccio vedere io come si mena, ti mando al creatore […] sei una pazza, ti facciamo ricoverare per sempre”. La tensione che si era creata tra le mura domestiche è esplosa qualche giorno dopo, quando, al termine di un’accesa discussione, la ventiseienne ha sbattuto la madre contro un armadio e ha iniziato a colpirla in faccia dicendole: “Se non la finisci di urlare ti ammazzo. Medicata dai sanitari del Pronto Soccorso di Imola, la donna veniva dimessa con una prognosi per: “Trauma cranico minore e trauma policontusivo da riferite percosse”. 

mercoledì 20 dicembre 2017

Eseguita dai Carabinieri un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ventinovenne albanese denunciato a novembre

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Autorità Giudiziaria di Bologna, nei confronti del ventinovenne albanese che il mese scorso era stato denunciato per ricettazione, minacce ed esplosioni pericolose, lesioni aggravate, porto illegale in luogo pubblico di arma da fuoco e detenzione di sostanze stupefacenti. Il ventinovenne ha ricevuto una copia dell’ordinanza all’interno della Casa Circondariale di Ravenna, dove si trova recluso per un'altra causa. Durante la perquisizione domiciliare dell’abitazione del soggetto, i Carabinieri hanno rinvenuto alcuni grammi di marijuana. La sostanza stupefacente è stata sequestrata.

Lotta alla droga: due magrebini arrestati dai Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un trentaseienne marocchino e un cinquantatreenne tunisino mentre stavano spacciando marijuana a uno studente italiano di diciannove anni. E’ successo ieri notte in Piazza Verdi, durante un servizio antidroga. Alla vista dei due magrebini che stavano vendendo la droga al giovane, i militari sono intervenuti e li hanno arrestati. I due spacciatori, ben noti per i loro trascorsi criminali, conoscono bene la zona e negli anni hanno maturato una certa dimestichezza nell’agganciare gli studenti e vendergli la droga. I Carabinieri oltre ai servizi antidroga, svolgono anche un’attività preventiva a tutela dei giovani che frequentano Piazza Verdi e via Zamboni, invitandoli a evitare certi soggetti, come i due magrebini arrestati, ma, soprattutto, a segnalare al 112 ogni situazione sospetta. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due spacciatori sono stati rimessi in libertà ai sensi dell’Art. 121 del Codice di Procedura Penale: “Liberazione dell’arrestato o del fermato”. 

Trafficante di droga arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Castel Maggiore hanno arrestato un automobilista per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il soggetto, trentatreenne di San Pietro in Casale, è stato controllato mentre si trovava alla guida di un’Audi A4 che stava transitando in via Antonio Gramsci. Alla vista dei militari, l’automobilista ha iniziato inspiegabilmente ad agitarsi. I Carabinieri si sono insospettiti e hanno dato luogo a una perquisizione personale, veicolare e in seguito anche domiciliare. Questo perché durante il controllo del veicolo, i militari hanno trovato 300 grammi di marijuana, racchiusi all’interno di un involucro che era stato occultato in uno zaino appoggiato sul sedile posteriore. Presso l’abitazione di San Pietro in Casale, invece, sono stati rinvenuti due grinder, una bilancina elettronica di precisione, 660 euro in contanti e un machete. In attesa di presentarsi davanti all’Autorità Giudiziaria, il trentatreenne è stato sottoposto agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con persone non conviventi. 

Bologna: arrestato dalla Polizia di Stato autore di rapine e furti seriali con siringa

Nella giornata del 18 dicembre u.s. gli uomini della sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Bologna hanno arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, l’autore di una serie di furti e rapine prevalentemente in uffici pubblici, commessi anche con l’utilizzo di una siringa.
Nel marzo di quest’anno un uomo dopo essersi introdotto all’interno degli uffici dell’AGEA-ARPA di via Caduti del Lavoro faceva razzia di numerosi cellulari, portafogli, pc portatili e buoni mensa appartenenti ai dipendenti dell’agenzia.
L’uomo, sorpreso da una delle dipendenti che allertava le guardie giurate in servizio presso l’ARPA, opponeva una forte e strenua resistenza, scalciando, cercando di divincolarsi e minacciando le guardie con una siringa. Ne scaturiva una colluttazione durante la quale il malfattore pungeva più volte al fianco sinistro e al braccio una delle guardie riuscendo così a dileguarsi.
Gli uomini della locale Squadra Mobile hanno immediatamente avviato le indagini e, grazie alle precise testimonianze delle vittime e dei testimoni, sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Dopo aver analizzato i filmati estrapolati dal circuito di videosorveglianza è scattata la ricerca dell’uomo che, grazie alla profonda conoscenza del territorio degli uomini della sezione Contrasto al Crimine Diffuso, è stato individuato e riconosciuto in DE LUCA Pietro pregiudicato di 46 anni che, appena due giorni dopo, si era introdotto all’interno del supermercato Metà di via A. Costa riuscendo a sottrarre 700 euro dalla cassa.
Nel frattempo era stata recuperata e restituita ai proprietari parte della refurtiva sottratta e parte dell’abbigliamento utilizzato dal ladro, abbandonati presso l’uscita secondaria degli uffici dell’ARPA che DE LUCA utilizzava per dileguarsi senza essere visto e per cambiare abbigliamento al fine di non essere riconosciuto.
Il soggetto veniva quindi denunciato e segnalato, visto il pericolo di reiterazione e la sua pericolosità, per l’adozione di una misura cautelare. Nelle more della decisione del giudice, il DE LUCA continuava a delinquere rendendosi protagonista di due furti, sottraendo il 29 giugno un motociclo di una dipendente dell’ASCOM alla quale aveva sottratto le chiavi dopo essersi introdotto come sua abitudine furtivamente all’interno degli uffici e con lo stesso modus operandi, svariato materiale informatico da un ufficio in via Garibaldi il giorno successivo. Tutti i furti sono stati addebitati al DE LUCA con certezza.
Dopo essere stato tratto in arresto il DE LUCA è stato quindi accompagnato presso la Dozza.

martedì 19 dicembre 2017

“Operazione Ceres”. Eseguita dai Carabinieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantaduenne italiano

I Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantaduenne italiano, indagato per rapina. L’uomo, nato a Sassuolo, residente a San Giovanni in Persiceto, è finito in manette per una rapina a mano armata commessa nei confronti del cassiere di una sala giochi di via Bargellino. Fatti accaduto la sera del 21 ottobre scorso. Il rapinatore si era avvicinato al dipendente e dopo avergli mostrato il calcio di una pistola nascosta all’interno della giacca, gli aveva detto: “Guarda io ti rispetto, non ti voglio fare del male, dammi tutti i soldi che hai”. Il cassiere, spaventato dalla situazione, consegnava una cassetta contenente 16.435 euro. A quel punto, il malvivente che era stato descritto: alto, robusto, capelli corti, barba incolta, sulla quarantina e con accento napoletano, usciva dalla sala giochi e si allontanava con uno scooter di colore scuro con il quale era stato visto arrivare. I Carabinieri avevano scoperto che il soggetto in fuga era un cliente che aveva l’abitudine di frequentare la sala giochi vestito con l’uniforme da pizzaiolo e di consumare la stessa marca di birra accompagnata da una sigaretta. Le indagini svolte dai Carabinieri di Calderara di Reno, coordinati dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Bologna, Dott. Antonio Gustapane, hanno permesso l’individuazione di chiari e concordanti elementi indiziari a carico di un pizzaiolo dipendente di una trattoria di Bologna. L’uomo, identificato nel quarantaduenne di San Giovanni in Persiceto, è gravato da numerosi precedenti di polizia. L’operazione di cattura, denominata “Operazione Ceres”, è scattata con un consistente dispiegamento di Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno. Il soggetto, individuato in zona Bolognina, mentre si accingeva a iniziare la propria giornata lavorativa, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Bologna. 

Maltrattamento di animali: quarantaquattrenne denunciata dai Carabinieri

 I Carabinieri della Stazione di Castel del Rio hanno denunciato una quarantaquattrenne del luogo per maltrattamento di animali e resistenza a pubblico ufficiale. La denuncia è scaturita ieri mattina, durante una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Bologna che di recente era informata dagli stessi militari di un presunto maltrattamento di animali da parte di una donna residente nelle campagne di Castel del Rio. All’arrivo dei Carabinieri, assistiti dai colleghi della Stazione Carabinieri Forestali, della Polizia Città Metropolitana di Bologna e da un Medico Veterinario dell’AUSL di Imola, la donna, dopo essere stata informata del provvedimento, si è barricata in casa dicendo che si trattava di un “abuso”. La porta d’ingresso dell’abitazione è stata aperta dai Vigili del Fuoco di Imola su richiesta dei Carabinieri. La perquisizione è iniziata alle ore 10:00. Durante l’ispezione delle stanze e di un ripostiglio, i Carabinieri hanno trovato i pavimenti sporchi di urina e feci di animale. I cani, chiusi nelle stanze prive di aereazione, erano sporchi e tristi. La quarantaquattrenne, invece di collaborare e ammettere le proprie responsabilità, fin troppo evidenti, liberava alcuni animali aizzandoli contro i militari. Nonostante gli ostacoli, i Carabinieri hanno proseguito il controllo e all’interno di una porcilaia situata nel cortile esterno dell’abitazione, hanno trovato altri cani sporchi, una femmina che stava partorendo quattro cuccioli e tre carcasse di cane occultate sotto dei bancali di legno. Il controllo è terminato dopo oltre quattro ore. I Carabinieri hanno sequestrato undici cani adulti di razza mista “pastore maremmano abruzzese e svizzero”, due cuccioli di due mesi circa, quattro cuccioli neonati e tre carcasse di cane. Anche il Medico Veterinario che ha visitato gli animali ha accertato che gli stessi erano detenuti in situazioni igieniche sanitarie non idonee. I cani sono stati affidati in “custodia giudiziale” al Canile Municipale di Imola.


lunedì 18 dicembre 2017

Inaugurazione nuovo casello a Borgonuovo

Inaugurato il nuovo casello autostradale a Borgonuovo di Sasso Marconi

GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRATI OLTRE 280.000 PRODOTTI PRIVI DEL MARCHIO “CE” E DANNOSI PER LA SALUTE

Oltre 280.000 articoli pericolosi o con false etichettature sequestrati dalla Guardia di Finanza di Bologna tra cui, migliaia di giocattoli e addobbi natalizi. Questo il bilancio di un duplice intervento effettuato dai Finanzieri del II Gruppo di Bologna che hanno individuato due esercizi commerciali all’ingrosso situati rispettivamente a Bologna e Castelmaggiore (BO), gestiti da due imprenditori di origine cinese, dove venivano venduti migliaia di prodotti senza alcuna indicazione circa i dati dell’importatore, la presenza di materiali o sostanze pericolose, le modalità di smaltimento e, non da ultimo, le precauzioni d’uso di sicurezza. Ingente inoltre il sequestro di materiale elettrico e di dispositivi elettronici, anche per la cura della persona, tutti articoli sprovvisti della etichettatura di conformità oltreché della certificazione della qualità del prodotto. Diverse le irregolarità riscontrate dai militari della Guardia di Finanza: violazione delle norme in materia di sicurezza dei giocattoli, false certificazioni di conformità e violazioni al codice del consumo. Entrambi i soggetti sono stati segnalati alla Camera di Commercio di Bologna per le relative sanzioni amministrative. L’operazione rientra nel quadro di un più ampio piano di intensificazione dei controlli in materia di sicurezza prodotti in vista dell'approssimarsi delle festività Natalizie, finalizzato al monitoraggio nell'intera provincia degli esercizi commerciali che pongono in vendita giocattoli per bambini e addobbi natalizi a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea.

Individuato dai Carabinieri il pirata della strada che sabato pomeriggio ha ucciso la settantaquattrenne Lina Romagnoli

I Carabinieri della Stazione di Zola Predosa e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Bologna Borgo Panigale hanno arrestato il pirata della strada che sabato pomeriggio ha ucciso Lina Romagnoli. Si tratta di un cinquantunenne italiano, residente a Zola Predosa. L’uomo dovrà rispondere di omicidio stradale, fuga del conducente e omissione di soccorso. Stando alla ricostruzione dei fatti, l’automobilista, dopo aver investito Lina Romagnoli, all’altezza del civico 232 di via Risorgimento, era tornato a casa e aveva parcheggiato la sua Volkswagen Golf che durante l’incidente era rimasta danneggiata all’altezza della fiancata e del faro anteriore destro. In seguito, il cinquantunenne si era recato presso un’officina del luogo per la riparazione dell’auto, ma è stato scoperto dai Carabinieri. I militari, infatti, subito dopo l’incidente avevano avviato una massiccia attività investigativa, passando al setaccio le immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza installate in zona, escusso diversi testimoni e controllando le carrozzerie della zona. L’intervento dei Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bologna ha consentito di appurare che la parte danneggiata della Volkswagen Golf corrispondeva con i frammenti di plastica sequestrati sul luogo dell’investimento. Ai Carabinieri che gli si sono presentati a casa, il cinquantunenne, in evidente stato di agitazione, prima ha tentato di attribuire la colpa a terzi, poi ha ammesso le proprie responsabilità e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna è stato messo agli arresti domiciliari. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri

venerdì 15 dicembre 2017

Rissa davanti alla Scuola d’Infanzia “Betti Giaccaglia”: tre nigeriani denunciati dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione Bologna hanno denunciato tre nigeriani di ventidue, ventisette e trentatré anni, per rissa.
Il Comandante della Stazione CC di Bologna con i suoi collaboratori e una squadra di Carabinieri del VI Battaglione “Toscana” si trovava nelle vie limitrofe al Parco della Montagnola per un servizio di controllo del territorio, quando è stato indirizzato verso l’interno del Parco stesso da segnalazioni giunte da cittadini attraverso l’utenza d’emergenza 112.
I Carabinieri hanno quindi potuto ricostruire che verso le ore 18:00 circa i tre nigeriani avevano iniziato a litigare e a colpirsi reciprocamente, utilizzando una bottiglia di vetro per minacciarsi. Alla scena assistevano anche altri loro connazionali, che non partecipavano allo scontro, ma li incitavano a parole.
All’arrivo dei militari i tre avevano smesso di colpirsi, ma solo la loro presenza consentiva di placare la tensione tra i nigeriani.
I Carabinieri hanno notificato ai tre nigeriani l’ordinanza di divieto di frequentare per il futuro il Parco della Montagnola emessa in generale dal Prefetto di Bologna il 7 dicembre scorso e rivolta a tutti gli autori di reati commessi in quell’area cittadina.
I Carabinieri della Compagnia Bologna Centro sono quotidianamente presenti all’interno del Parco della Montagnola per promuovere la civile convivenza e la tranquillità dei cittadini che lo frequentano.

GDF BOLOGNA: DICIANNOVE PERSONE ARRESTATE E 5 TONNELLATE DI DROGA

GDF BOLOGNA: DICIANNOVE PERSONE ARRESTATE E 5 TONNELLATE DI DROGA SEQUESTRATE NEL CORSO DI UN’OPERAZIONE COORDINATA DA EUROJUST NEI CONFRONTI DI UN'ORGANIZZAZIONE CRIMINALE INTERNAZIONALE
Le autorità giudiziarie e di polizia di Italia, Germania, Spagna, Francia e Austria hanno unito le forze per smantellare un gruppo criminale organizzato, che aveva la sua base operativa nella provincia di Cadice, in Spagna, coinvolto nel traffico di enormi quantità di hashish e marijuana dirette al mercato europeo, nell’ambito delle operazioni chiamate "Maestro", "Turbofan" e "Undertaker". Queste attività investigative hanno portato all'arresto di diciannove persone: otto in Italia e undici in Spagna (di cui sette italiani, sei cittadini spagnoli, cinque tedeschi e un cittadino russo). Oltre a cinque tonnellate di hashish e marijuana, sono stati altresì sequestrati più di 500.000 euro in contanti, armi da fuoco, metalli preziosi, immobili, barche, veicoli e attrezzature per la lavorazione degli stupefacenti. Le indagini nei vari paesi europei coinvolti sono state condotte dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna (Italia), dalla Bayerisches LKA (Germania), l'Unidad Orgánica de Policía Judicial de Cádiz della Guardia Civil (Spagna), la sezione di ricerca della Gendarmeria di Reims (Francia). In considerazione del carattere transnazionale dell’organizzazione criminale coinvolta, al fine di condividere con maggiore rapidità e facilità le informazioni tra gli organi investigativi e dirigere in maniera comune le indagini, è stata costituita nel novembre 2016 una squadra investigativa comune (JIT)* tra la Germania, Spagna e Francia. Lo stupefacente veniva trasportato dal Marocco verso la Spagna utilizzando imbarcazioni dotate di doppi scafi appositamente creati per occultare lo stupefacente che veniva poi ridistribuito in Italia, Germania e Austria. A seguito dello svolgimento di operazioni congiunte sono stati sequestrati pacchi postali contenenti stupefacente indirizzati in Germania nonché diverse autovetture cariche di hashish dirette in Italia. Essenziale si è rivelato il supporto e la consulenza fornita da Eurojust per evitare conflitti di giurisdizione. Infatti, una delle riunioni di coordinamento tenuta presso la sede dell’Aja è stata dedicata a concordare quali autorità giudiziaria avrebbero dovuto perseguire i differenti aspetti delle indagini. Sebbene l'Italia e l'Austria non facessero parte della JIT, il livello di cooperazione all'interno e all'esterno della SIC si è rivelato eccellente. A livello nazionale di fondamentale importanza per il buon esito delle operazioni è stato il coordinamento della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nonché l’apporto fornito dal II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.

Giovane latitante catturata dai Carabinieri di Dozza

I Carabinieri della Stazione di Dozza hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione di una ventitreenne croata. La ragazza era ricercata da anni dall’Autorità Giudiziaria a seguito di una duplice condanna che aveva ricevuto nel 2011 dal Tribunale per i Minorenni di Venezia (reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale) e nel 2013 da quello di Genova (reato di furto aggravato). La cattura è avvenuta mercoledì pomeriggio, durante un servizio di contrasto ai reati predatori che i Carabinieri stavano effettuando nei pressi di alcune abitazioni situate in via Sandro Pertini. La ragazza è stata fermata mentre stava viaggiando a bordo di una Kia Rio con due amiche italiane, una trentatreenne e una ventenne. Le due donne, la più grande alla guida del mezzo, che stava procedendo lentamente e con fare sospetto, la più piccola seduta sul sedile di fianco, avevano i documenti di riconoscimento, mentre la ventiquattrenne ne era sprovvista. Per questo motivo, i militari dopo aver approfondito l’identificazione con il foto segnalamento, hanno scoperto che la ventiquattrenne, domiciliata in un campo nomadi di Ferrara, era ricercata da anni. Più tardi, la giovane latitante è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Bologna.  

Catturato Igor il russo

NELLA TARDA SERATA DI IERI 3 PERSONE SONO MORTE, TRA CUI DUE MILITARI DELLA GUARDIA CIVIL NEL CORSO DI UNA SPARATORIA CON UN CITTADINO SERBO,  INDIVIDUATO NEL NOTO LATITANTE NORBERT FEHER, DETTO “IGOR IL RUSSO”. LA LOCALITÀ NELLA QUALE SONO ACCADUTI GLI AVVENIMENTI SI TROVA NELLA ZONE DI EL VENTORRILLO, COMPRESA TRA LE CITTÀ DI TERRUEL IN ANDORRA ED ALBALETE DEL ARZOBISPO. LA PROCURA DELLA REPUUBBLICA DI BOLOGNA, COORDINANDO I CARABINIERI DEL ROS E DEL COMANDO PROVINCIALE DI BOLOGNA E FERRARA, AVEVA GIA’ DA TEMPO AVVIATO MIRATA ATTIVITA’ ROGATORIALE IN SPAGNA, AVENDO AVUTO RISCONTRO A SEGUITO DELLE INDAGINI SVOLTE DELLA PRESENZA DEL LATITANTE. IN QUESTA PROSPETTIVA, OLTRE A SPECIFICHE ATTIVITA’ IN SERBIA, AUSTRIA E FRANCIA (GRAZIE ALLA FRUTTUOSA COLLABORAZIONE ED ALLA GRANDE DISPONIBILITA’ DEGLI ORGANI COMPETENTI) SI ERANO SVOLTI NUMEROSI INCONTRI DI COORDINAMENTO CON LE AUTORITA’ DI POLIZIA SPAGNOLE, SIN DALL’ESTATE, ANCHE CON TRASFERTE ED ATTIVITA’ TECNICHE E DINAMICHE DIRETTAMENTE SVOLTE SUL TERRITORIO SPAGNOLO, DI CONCERTO CON GLI ORGANI DI POLIZIA SPAGNOLI. TALI ATTIVITA’ SONO STATE PERALTRO AGEVOLATE DALLE ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO DI EUROJUST E DI SUPPORTO DELLA DCSA.   

mercoledì 13 dicembre 2017

Due trafficanti di cocaina arrestati dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Bazzano hanno arrestato due trafficanti di cocaina. E’ successo ieri notte, quando una pattuglia dei Carabinieri ha ingaggiato un inseguimento con l’autista di un’Alfa Romeo Mito che, transitando in via Calzolara, non si era fermato all’alt dei militari, impegnati in un controllo della circolazione stradale. Durante l’inseguimento, l’autista dell’Alfa Romeo ha aperto il finestrino e ha gettato fuori un involucro. Il gesto è stato visto dai Carabinieri che dopo essersi fermati per recuperare l’oggetto, hanno ripreso l’inseguimento dell’auto in fuga, fermandola poco dopo lungo la Strada Provinciale 569. A bordo dell’auto c’erano due marocchini, un ventinovenne domiciliato a Castello di Serravalle, seduto sul lato guida e un ventiquattrenne domiciliato a Bazzano, seduto sul sedile di fianco. All’interno dell’involucro recuperato durante l’inseguimento, c’erano 50 grammi di cocaina. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due marocchini sono stati tradotti in carcere. Il ventinovenne era già stato arrestato tre anni fa per detenzione ai fini di spaccio di cocaina.

“Giocattoli e sorrisi”. I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna in visita presso il Reparto di Pediatria dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna

L’Arma dei Carabinieri, per le finalità istituzionali che le sono proprie fin dalla sua fondazione, è attenta a curare e alimentare i rapporti con la popolazione, in particolare con chi vive condizioni di disagio e sofferenza. Per questo motivo, anche quest’anno, il Comando Provinciale Carabinieri di Bologna ha colto con grande entusiasmo l’opportunità di promuovere un’iniziativa che permettesse di donare qualche momento di serenità e svago ai bambini ricoverati presso il Reparto di Pediatria dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna. Alle ore 10:00 di domani, 14 dicembre 2017, una delegazione di Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna si recherà presso il nuovo Padiglione G dell’Ospedale Bellaria dove, in collaborazione con “Bimbo Tu” o.n.l.u.s. – Associazione per i bambini colpiti da malattie del sistema nervoso centrale e/o tumori solidi e “UniSalute”, la Compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, giocherà con i bambini ricoverati svelando loro i trucchi del mestiere come, ad esempio, rilevare le impronte digitali. A ciascun bambino sarà consegnato il diploma di “Capitano coraggioso” e i giocattoli offerti da “UniSalute”. 

martedì 12 dicembre 2017

Il Questore di Bologna

Il Questore di Bologna ha disposto, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande del “Bar BAMBI” ubicato a Bologna, in via San Vitale nr. 126/A.
Il provvedimento, notificato nel pomeriggio odierno da personale della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, si è reso necessario in quanto predetto bar costituisce ritrovo abituale di persone dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti, pregiudicate e pericolose per la sicurezza degli avventori e dei residenti, quindi luogo pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Nello specifico, nella serata del 04 dicembre u.s., a seguito di una richiesta di intervento del dipendente del locale per un principio di rissa innescatosi fra due nigeriani ed un gruppo di tunisini all'interno del bar, gli agenti hanno proceduto al controllo di uno dei tunisini coinvolti che, trovato in possesso di 10, 59 grammi di hashish e di un coltello a serramanico, è stato denunciato.
In data 7 dicembre 2017 si è proceduto pertanto a notificare l’avviso di avvio del procedimento volto alla sospensione della licenza. 
Nel contempo, nella nottata del 09 dicembre u.s., a seguito di una segnalazione di persona molesta all'interno del locale, i poliziotti hanno individuato un cittadino tunisino, classe 1991, risultato essere gravato da diversi precedenti penali e di Polizia per reati dello stesso tipo, che, all’esito del controllo, è stato trovato in possesso di un coltello multiuso e di un involucro trasparente contenente 0,33 grammi di eroina. Inoltre, all'interno della borsa che aveva al seguito sono stati rinvenuti no 13 (tredici) involucri trasparenti contenenti 3,57 grammi di eroina e pertanto è stato tratto in arresto. Inoltre dal controllo dei tre avventori presenti è risultato che gli stessi erano gravati da precedenti di Polizia.

Considerato che in data 4 maggio 2016 era già stato adottato un provvedimento che aveva portato alla sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande per giorni 7 (sette), sono state sospese le autorizzazioni relative all’esercizio per la durata di 30 (trenta) giorni a partire dalla data odierna.

Spacciatore di marijuana arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia Bologna Bertalia hanno arrestato un gambiano di diciotto anni mentre stava spacciando marijuana a un operatore socio sanitario. E’ successo questa notte in via Zamboni, durante un servizio antidroga dei Carabinieri. Alla vista del gambiano che stava cedendo la droga, i militari sono intervenuti e lo hanno arrestato, non solo per lo spaccio, ma anche per resistenza a pubblico ufficiale, a seguito del tentativo di evitare le manette e darsi alla fuga. L’acquirente, trentenne italiano, è stato segnalato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il giovane spacciatore è stato tradotto questa mattina in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto. 

CONTROLLI DI STRUTTURE RICETTIVE PER ANZIANI

SOSPESA UNA ATTIVITÀ E
CONTESTATE VIOLAZIONI PER 50.000 EURO.
I Carabinieri del N.A.S. di Bologna hanno effettuato mirati controlli presso le strutture
ricettive per anziani ubicate nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e
Rimini.
Le attività ispettive, che hanno interessato oltre 170 strutture (case di riposo, residenze
sanitarie assistenziali (RSA),case famiglia e comunità alloggio) sono state programmate
per aumentare il livello di controllo e tutela delle fasce sociali più deboli, con particolare
riferimento agli anziani.
Nella provincia di Bologna sono state controllate 81 attività, denunciando all’autorità
giudiziaria 3 operatori per lesioni colpose e somministrazione di medicinali scaduti, mentre
ulteriori 3 titolari di centri sono stati segnalati all’autorità amministrativa e sanitaria per
violazioni amministrative. In un intervento è stato necessario sospendere l’attività di una
struttura ricettiva, la cui attività è stimata in 500 mila euro, che ospitava persone anziane
non autosufficienti in ambienti non autorizzati e non idonei allo scopo, sequestrando
farmaci scaduti di validità.Sono state inoltre contestate varie sanzioni amministrative pari a
20 mila euro per irregolarità gestionali ed organizzative, tra cui aver allestito posti letto in
esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ferrara sono state controllate 31 attività: denunciate all’Autorità
Giudiziaria 2 operatori per esercizio abusivo della professione sanitaria per aver svolto
attività tipiche dell’infermiere in assenza di titoli. Presso un’altra struttura è stato riscontrato
l’allestimento di posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ravenna sono state controllate 30 attività, individuando anche in questo
caso 2 strutture con posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata e una
casa-famiglia attivata in assenza di autorizzazione al funzionamento. Contestate 4
sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo pari a circa 15 mila euro circa.
Nella provincia di Forlì-Cesena sono state controllate 16 attività e segnalate, in via
amministrativa, 2 persone per aver allestito posti letto in esubero rispetto alla capacità
ricettiva autorizzata e adibito a struttura ricettiva per anziani una casa-famiglia in assenza
di autorizzazione al funzionamento. Nel corso dei controlli sono stati, inoltre, sequestrati
alimenti non conformi.

lunedì 11 dicembre 2017

Esondazione Reno

Esondazione del Reno a Borgo Panigale-Reno zona Birra. Finchè il Bacino Reno si ostina a non pulire l' alveo del fiume tutte le volte che piove forte o viene aperto il Bacino di Suviana tutto questo non finirà. Tutte le volte che il Reno esonda il parco Reno si distrugge e per settimane non più fruibile.

POLIZIA DI STATO: ESEGUITO A BOLOGNA UN FERMO PER RICETTAZIONE NEI CONFRONTI DI UN CITTADINO ALGERINO

Nelle prime ore del mattino del 7 dicembre veniva consumata una rapina, in via Donato Creti, ai danni del titolare cinese del bar Tabacchi “Senza Filtro”, il quale, all’atto dell’apertura della sua attività, veniva percosso e minacciato da tre persone travisate che gli sottraevano la borsa contenente denaro in monete e gratta e vinci per un totale di circa 9000 euro.
Nell’immediato, personale della Polizia di Stato in servizio presso la quarta sezione della Squadra Mobile ha avviato le indagini che hanno portato a rintracciare in un casolare parzialmente diroccato, situato nella campagna in via Giuseppe Dozza, il probabile rifugio dei rapinatori; al suo interno erano presenti un cittadino marocchino ed  un cittadino algerino, NACIRI KALID Mohamed, nato il 15.03.1987, trovati in possesso di circa metà della refurtiva sottratta durante la rapina (nello specifico 685 biglietti gratta e vinci e 86,70 euro in monete).
Nel tardo pomeriggio del 7 dicembre, i due uomini sono stati entrambi sottoposti a fermo d’iniziativa di Polizia Giudiziaria per ricettazione aggravata ed associati presso la locale Casa Circondariale “Rocco d’Amato”.
Nella giornata di sabato, durante l’udienza di convalida, il cittadino marocchino ha dichiarato la propria estraneità ai fatti, trovando conferma nelle dichiarazioni dell’algerino, il quale ha sostenuto di aver ricevuto il maltolto da due connazionali che si erano dileguati prima dell’intervento della polizia. La versione dei due ha convinto il giudice, il quale, non ravvisando, nonostante la situazione di clandestinità e di mancanza di documenti, il fondato pericolo di fuga non ha convalidato i due fermi, ma ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per l’algerino vista la sua pericolosità sociale e la gravità del reato.

Sono tutt’ora in corso le indagini volte all’individuazione degli autori della rapina.

sabato 9 dicembre 2017

Rapina aggravata sull’autobus: tunisina arrestata dai Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato una cinquantenne tunisina, residente a Medicina, per rapina aggravata in concorso. E’ successo giovedì mattina in via Ugo Bassi, a bordo dell’autobus di linea numero 14. La donna, gravata da numerosi precedenti di polizia e da un divieto di dimora nel Comune di Bologna, dopo aver tentato invano di sfilare il porta monete dalla borsa di un’anziana che si apprestava a scendere, l’ha aggredita spintonandola contro un sostegno di ferro dell’autobus. Non appena il mezzo si è fermato e ha aperto le porte, la malvivente ha tentato la fuga assieme a un complice, ma è stata fermata dal marito della vittima e da un passante. Il complice, invece, è riuscito a dileguarsi. All’arrivo dei Carabinieri, la cinquantenne tunisina è finita in manette e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stata trasferita in carcere. La vittima, sessantasettenne italiana, è rimasta illesa.

giovedì 7 dicembre 2017

Bologna: arrestati dalla Polizia di Stato tre cittadini rumeni per reati in materia di prostituzione, prostituzione minorile e lesioni

 Lo scorso 5 dicembre la Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre cittadini rumeni per reati in materia di prostituzione, prostituzione minorile e per lesioni aggravate.
L’indagine, nata in seguito ad un’aggressione subita da una minorenne rom di nazionalità rumena (infradiciottenne), è stata seguita dagli uomini della Seconda Sezione della Squadra Mobile della Questura di Bologna che hanno concentrato la loro attenzione su due connazionali della minore, il fratellastro COSTANTIN Ionut 15.02.1992 e la compagna dell’uomo e nota prostituta MEMET Secilen 05.08.1992.
In particolare, nella mattinata del 06 maggio u.s. nella cittadina via Zanardi, i due rumeni, con il fine di costringere la ragazza a prostituirsi per loro conto, si sono resi autori di un’aggressione fisica con schiaffi e calci. La vittima, che in seguito all’aggressione ha riportato lesioni, è riuscita a fuggire e a rifugiarsi in un esercizio commerciale al cui interno è stata soccorsa da due avventori italiani ai quali ha raccontato spaventata l’accaduto. All’arrivo della volante della Questura di Bologna i due aggressori erano già fuggiti, pertanto la minore, insieme alla madre, ha proceduto a sporgere denuncia raccontando che non era stata la prima volta che i due avevano cercato di indurla a prostituirsi.
Successivamente, nella notte del 12 ottobre u.s., approfittando dell’assenza dei genitori, i due aggressori si sono presentati nell’abitazione della minore, che al momento era sola, e l’hanno nuovamente aggredita fisicamente, per poi fuggire. Per tale episodio è seguita una nuova denuncia e dall’attività investigativa della locale Squadra Mobile, grazie anche alle intercettazioni telefoniche, è emerso in modo inequivocabile l’intendimento dei due nei confronti della ragazza.
I due rei hanno, inoltre, costretto a prostituirsi, incassandone i proventi, una ragazza appena maggiorenne giunta dalla Romania a Bologna il 29 ottobre u.s.
In particolare, nel corso dell’indagine relativa a quest’ultimo episodio, gli uomini della Squadra Mobile di Bologna hanno scoperto un terzo cittadino rumeno TANASIE Nicolae 07.10.1998 che aveva portato in Italia la ragazza, l’aveva percossa e minacciata per poi, insieme agli altri due connazionali, costringerla a prostituirsi. La MEMET avrebbe avuto il ruolo di reperirle i clienti anche tramite Internet, il COSTANTIN quello di controllarla nel caso si prostituisse in strada.
In data 5 dicembre, alla fine delle indagini, il G.I.P. ha emesso due misure carcerarie: la prima, a carico di tutti e tre i cittadini rumeni, per i reati in materia di prostituzione e la seconda a carico dei soli C.I. e M.S. per i reati in materia di prostituzione minorile e lesioni aggravate.


Polizia di Stato: Protocolli operativi per la sicurezza informatica

Il 7 dicembre, presso il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la firma del Questore di Bologna, sono stati perfezionati i protocolli operativi per la protezione delle infrastrutture esposte “a rischio” di attacco informatico tra la Polizia di Stato ed alcuni importanti enti (Università degli Studi di Bologna e CINECA Consorzio Universitario) ed aziende bolognesi (Bonfiglioli Riduttori, Coop Alleanza 3.0, Ducati Motor Holding, Gruppo HERA, Philip Morris manufacturing & technology Bologna).
L’iniziativa rappresenta la prima concretizzazione della direttiva del Ministro dell’Interno del 15 agosto scorso che, nell’affidare alla Polizia di Stato tramite la Specialità Polizia Postale e Comunicazioni, il compito di garantire la sicurezza, l’integrità e la funzionalità della rete informatica, prevede forme di cooperazione con il mondo delle imprese pubbliche e private anche attraverso la stipula di apposite convenzioni per la protezione delle infrastrutture esposte “a rischio”.
A Bologna tale iniziativa era già stata assunta nel 2016 con la sottoscrizione di protocolli perfettamente in linea con la strategia successivamente fissata nella direttiva Min.le del 15 agosto scorso; il 25 novembre 2016 sono stati sottoscritti protocolli operativi di collaborazione tra la Polizia di Stato ed aziende bolognesi che, per rilevanza economica, numero dei dipendenti, peculiarità dei prodoti realizzati o dei servizi resi, potevano essere considerate possibili obbiettivi di attacchi cyber o frodi informatiche (Automobili Lamborghini, Cogefrin, Ima Sustain Ability, Lighthouse, Macron e Seci – Gruppo Maccaferri).
La corretta individuazione quali possibili target delle aziende, ha trovato conferma nell’esito di un’importante indagine che ha visto quale possibile vittima, della tecnica criminale denominata CEO fraud, la Società Automobili Lamborghini S.p.A. (per altro, partner storico della Polizia di Stato).
Il 17 febbraio 2017, sostituendosi all’A.D. Stefano DOMENICALI attraverso un falso indirizzo mail e qualificandosi per un inesistente avvocato di una importante società di consulenza finanziaria, ignoti autori contattavano alcuni manager della società automobilistica con l'intento di convincerli ad effettuare un bonifico di 780.000 € su un c/c appoggiato su una Banca ubicata in Hong Kong; operazione necessaria per eseguire una riservata acquisizione di un’azienda.
Nella trattativa subentrava personale della Polizia di Stato che, dopo aver informato la Procura della Repubblica di Bologna e su disposizione del Sost. Proc. Dr. Augusto Borghini, gestiva le comunicazioni successive riuscendo a trarre in inganno i truffatori.
Con la collaborazione del responsabile della Security di Lamborghini S.p.A. Giuseppe ARGENTIERI, venivano richiesti ai truffatori alcuni documenti in originale dichiaratamente indispensabili per concretizzare l’operazione finanziaria.
La complessa ed articolata attività investigativa consistente nell’acquisizione di tabulati telefonici, nell’analisi informatica delle celle contenenti il traffico dati di tutti i gestori di telefonia mobile e nello studio analitico dei fotogrammi delle videoregistrazioni della Stazione Ferroviaria di Bologna Centrale, ha permesso di acquisire delle immagini fotografiche ritraenti il volto di uno degli autori dell’azione criminale.
Il personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna la mattina del 23 febbraio 2017 bloccava il cinquantaseienne D.J., nato in Algeria ma di nazionalità francese ed israeliana, in prossimità della Lamborghini, con i documenti (contraffatti) richiesti per definire l’operazione.
Dai primi accertamenti emergeva che l’organizzazione di cui verosimilmente faceva parte l’uomo agiva dalla Francia utilizzando tablet e telefoni cellulari di ultima generazione; attraverso l’uso degli applicativi Whatsapp e sistemi VOIP, contattava le possibili vittime eludendo i tracciamenti dei gestori di telefonia mobile.
Il D.J. veniva trovato in possesso di alcuni device elettronici (un Tablet Samsung - un Ipad Air Pro - un Iphone 6 plus - un Nokia Gsm) tutti accesi ma posizionati in modalità “aereo”  al fine di evitare che gli stessi potessero trasmettere segnali alle celle telefoniche italiane e lasciare traccia sulla sua posizione.
Il cittadino francese, oltre a possedere una notevole conoscenza informatica, era dotato di una elevatissima capacità di analisi commerciale; infatti la sua professione era quella di "esperto in consulenza ed assistenza manageriale" con studi presso l'Università Informatica di Parigi, ove aveva conseguito la laurea in ingegneria informatica.
L’analisi dei device sequestrati all’indagato consentiva di individuare un report di società/enti presenti sul territorio nazionale quali possibili target.
L’elenco in argomento, dettagliato e minuzioso, risultava composto da oltre 6.400 soggetti (Amministratori Delegati, Presidenti, Responsabili Sistemi Informativi, Manager a vario titolo) e si riferisce a circa 900 Società/Enti.
L’attività di profilazione sui possibili target evidenziava, da parte del gruppo criminale, un’elevatissima capacità di penetrazione nel sistema economico e determinazione nel realizzare il piano criminale.
Il modus operandi applicato dall’organizzazione criminale si concretizzava nei seguenti passaggi
·     Nella prima fase, attraverso un’abile azione di convincimento, l’interlocutore chiamante cercava di carpire dall’utente chiamato le informazioni sui manager o sugli impiegati degli Uffici amministrativi incaricati ad effettuare i pagamenti.
·     Nella seconda fase il chiamante contattava questi ultimi e, sostituendosi ad un sedicente avvocato di una nota società con la quale potevano realmente sussistere rapporti di natura finanziaria, poneva in atto, ad arte, un’opera di convincimento per procedere, al più presto, ad effettuare il pagamento richiesto su un conto corrente estero indispensabile per la definizione della trattativa finanziaria finalizzata all’acquisizione di una società. Peraltro, essendo l’ordine ordinato impartito direttamente dall’Amministratore Delegato dell’azienda, il dipendente era condizionato psicologicamente nel non contravvenire alla disposizione impartitegli.
·     Tutta l’attività posta in essere doveva durare pochissimi giorni al fine di evitare eventuali dubbi o ripensamenti da parte dei manager coinvolti.
Le indagini, dalle quali stanno emergendo ulteriori riscontri, hanno evidenziato contatti transnazionali per i quali è stata richiesta la collaborazione di Europol nelle indagini.

Nel frattempo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, sono stati informati gli enti indicati nel report di cui all’elenco sottoposto a sequestro, della possibilità di divenire oggetto di possibili truffe con modus operandi analoghi a quelli riferiti.

SEQUESTRATI BENI DEL VALORE DI OLTRE 600.000 EURO

GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRATI BENI DEL VALORE DI OLTRE 600.000 EURO NEI CONFRONTI DI UN PREGIUDICATO GIA’ SOTTOPOSTO, CON PROVVEDIMENTO DEFINITIVO, AD UNA MISURA DI PREVENZIONE. I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, dando esecuzione ad un provvedimento emesso dal GIP del locale Tribunale, Dott.sa F. Zavaglia, hanno sequestrato beni immobili e quote societarie del valore complessivo pari a oltre 600.000 euro nei confronti di G.S., nato nel 1962, già componente di una banda di rapinatori che, tra il 2003 ed il 2005, si era resa responsabile di una serie di assalti a oltre 40 bancomat, disseminati in tutto il nord Italia, raccogliendo un bottino di oltre due milioni di euro. Nello specifico, il sequestro riguarda 10 unità immobiliari ubicate tra Bologna, Castenaso (BO) e Ravenna, nonchè la quota di partecipazione (riconducibile all’indagato) in un ristorante del centro storico di Bologna. Le indagini sono state svolte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Marco Forte e hanno permesso di accertare come l’indagato, già sottoposto alla misura di prevenzione della “Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza” emessa nel 2006 dal Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione di Bologna (divenuta irrevocabile nel 2008), abbia omesso di comunicare alla Guardia di Finanza una serie di operazioni di carattere patrimoniale compiute tra il 2012 e il 2017, così come previsto dalla legge. Il Codice delle leggi Antimafia prevede infatti come le persone sottoposte ad una misura di prevenzione abbiano l’obbligo di comunicare al Corpo per dieci anni tutte le variazioni del proprio patrimonio di importo superiore ai 10.329 euro. Lo scopo è quello di garantire il costante monitoraggio di quei soggetti ritenuti socialmente pericolosi al fine di accertare tempestivamente se l’incremento dei loro beni e disponibilità finanziarie possa dipendere dallo svolgimento di attività criminali. Tra le più sintomatiche variazioni patrimoniali non comunicate nel periodo 2012-2017 quelle relative al versamento di oltre 120.000 € per il pagamento di canoni di leasing di un’imbarcazione (modello 42 Fly). Accanto al sequestro dei beni per un valore equivalente a quello delle variazioni patrimoniali è scattata altresì la segnalazione alla Procura della Repubblica ed ora il soggetto denunciato rischia una condanna fino a sei anni di reclusione.

martedì 5 dicembre 2017

Va all’ufficio postale con i documenti falsi e tenta di aprire un conto: napoletana arrestata dai carabinieri.

I Carabinieri della Stazione di Imola hanno arrestato una cinquantaduenne napoletana per false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri, possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi e tentata truffa. E’ successo ieri pomeriggio, quando un’impiegata dell’ufficio postale di via Felice Orsini ha chiamato i Carabinieri dicendo che era entrata una persona sospetta, la cui descrizione corrispondeva a quella diramata dalla sua società, in merito a una donna specializzata in frodi bancarie che aveva già colpito l’Italia settentrionale, soprattutto Venezia e Udine. All’arrivo dei militari, la persona sospetta è stata identificata nella cinquantaduenne napoletana, ma i documenti di riconoscimento che aveva in mano corrispondevano a un’altra donna, una napoletana di cinquantacinque anni. I Carabinieri hanno rilevato che i documenti erano stati contraffatti. La contraffazione era stata eseguita con una tale maestria che avrebbe potuto ingannare chiunque. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, la donna è stata rinchiusa in camera di sicurezza fino a questa mattina, quando è stata accompagnata a Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto.

Automobilista denunciato dai Carabinieri per guida sotto l’influenza dell’alcool

I Carabinieri della Stazione di Baricella hanno denunciato un automobilista rumeno di trentotto anni per guida sotto l’influenza dell’alcool. La denuncia è scaturita a seguito di un incidente stradale avvenuto ieri mattina, ore 7:00 circa, tra via Nazionale e via Barche. L’automobilista, mentre si trovava al volante della sua Mercedes, ha perso il controllo del mezzo che è finito fuori strada e ha terminato la marcia contro tre autovetture, una in transito e due parcheggiate. E’ probabile che l’incidente sia stato provocato da un calo di attenzione dell’autista che, nonostante l’orario, era già ubriaco: 1,41 g/l. Oltre alla denuncia, l’automobilista si è visto ritirare la patente e sequestrare l’auto ai fini della confisca.