mercoledì 27 dicembre 2017
Tunisino arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato un tunisino ventunenne per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
E’ successo ieri pomeriggio, quando la Centrale Operativa del 112 è
stata informata che tre soggetti stavano litigando davanti a una
pizzeria situata in via Giovanni Natali. Appresa la notizia, una
pattuglia dell’Arma si è recata sul posto. Alla vista dei militari che
stavano arrivando, i tre soggetti sono saliti velocemente su un Ford
Transit di colore rosso parcheggiato in zona. Il furgone è partito a
folle velocità, ma è stato raggiunto poco dopo dai Carabinieri.
L’autista del mezzo, un marocchino trentenne residente a Bologna,
era visivamente ubriaco e i militari, dopo averlo invitato a sottoporsi
all’alcol test, lo hanno denunciato perché si è rifiutato. Nei
confronti del conducente, inoltre, è scattata anche una segnalazione
alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacente, a
seguito del rinvenimento di una dose di marijuana nascosta in un vano
portaoggetti del veicolo. Un quarantasettenne bolognese che si trovava seduto di fianco al marocchino, non ha opposto resistenza ed è stato identificato, mentre il tunisino ventunenne,
dopo aver tentato una fuga a piedi, è finito in manette per aver
aggredito un Carabiniere. Il militare è stato trasportato al Pronto
Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna per essere medicato. I
sanitari lo hanno giudicato guaribile in sette giorni: “Contusione gomito destro, polso sinistro, distorsione spalla sinistra e rachide cervicale”.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il giovane
tunisino è stato rinchiuso in camera di sicurezza, in attesa di
comparire davanti al Giudice per l’udienza di convalida dell’arresto.
Sono in corso altri accertamenti per verificare la responsabilità di uno
dei tre soggetti che durante la lite avrebbe preso a sassate la vetrata
del pizzaiolo e un’automobile intestata a un ventitreenne di Vergato
che si trovava parcheggiata in zona.
martedì 26 dicembre 2017
Due tunisini arrestati dai Carabinieri per tentata rapina ai danni di un bar di via Nicolò dall’Arca
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato due tunisini di ventitré anni per concorso in tentata rapina impropria e spendita di monete falsificate.
E’ successo ieri notte, quando la Centrale Operativa del 112 ha
ricevuto la richiesta di aiuto dal proprietario di un bar situato in via
Nicolò dall’Arca che riferiva di essere stato aggredito da due clienti.
La notizia è stata trasmessa a una pattuglia dell’Arma che in quel
momento si trovava in zona Bolognina per i controlli del territorio. I
militari si sono recati velocemente sul posto e hanno tratto in arresto i
due soggetti mentre cercavano di darsi alla fuga. Altri clienti e il
proprietario del locale hanno riferito ai militari che i due magrebini,
dopo aver tentato di pagare una consumazione con due banconote false da
50 euro, avevano cercato di impossessarsi di altre due banconote da 50
euro, ma questa volta vere, che il barista, dopo aver estratto dalla
cassa, gli aveva mostrato per fargli notare la differenza. Su
disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due tunisini
sono stati tradotti in carcere.
sabato 23 dicembre 2017
Controlli del territorio in zona Bolognina: quattro persone denunciate dai Carabinieri
I
Carabinieri della Stazione Bologna Navile, durante i recenti controlli
del territorio in zona Bolognina, hanno denunciato quattro persone. Un nigeriano ventisettenne e un tunisino trentasettenne
sono finiti nei guai per possesso di sostanze stupefacenti, in
particolare il tunisino che, perquisito nei pressi del Parco Donatori di
Sangue di via Aristotile Fioravanti, è stato trovato in possesso di 2,6 grammi di eroina.
Inoltre, come accaduto in passato, anche questa volta, i militari della
Stazione Bologna Navile, coadiuvati da una squadra di Carabinieri del
VI Battaglione “Toscana”, hanno trovato un involucro di marijuana
nascosto nei pressi del mercato rionale di via Francesco Albani. Una
coppia di siciliani, invece, cinquantaduenne l’uomo, quarantatreenne la donna,
sono stati denunciati per invasione di terreni o edifici, perché
stavano occupando, senza alcun permesso, un appartamento dell’ACER –
Azienda Casa Emilia Romagna, situato in via Pellegrino Tibaldi. I due
soggetti, una volta identificati, sono stati invitati ad allontanarsi
dall’edificio.
Ubriachi al volante: due automobilisti denunciati dai Carabinieri
I
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Vergato
hanno denunciato due automobilisti italiani di ventitré e cinquantadue
anni per guida sotto l’influenza dell’alcol. I due soggetti,
controllati durante un posto di controllo alla circolazione stradale,
sono stati trovati positivi all’alcol test, con valori superiori al
limite consentito dalla normativa vigente. I due automobilisti si sono
visti ritirare la patente di guida e sequestrate l’auto.
Ladri di formaggio arrestati dai Carabinieri
I
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola
hanno arrestato due rumeni di ventiquattro e trentanove anni per tentato furto aggravato in concorso ai
danni dall’Ipercoop del centro commerciale “Leonardo”. La refurtiva,
composta da tranci di formaggio del valore di circa 400 euro che si
erano nascosti malamente sotto la giacca, è stata recuperata dai
Carabinieri, intervenuti su richiesta del personale addetto alla
sicurezza. I due rumeni, senza fissa dimora, disoccupati e con
precedenti di polizia specifici, sono stati rinchiusi in camera di
sicurezza, in attesa di comparire presso le aule giudiziarie del
Tribunale di Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto. In sede di
rito direttissimo, sono stati condannati a sei mesi di reclusione e al
divieto di dimora nella Provincia di Bologna.
venerdì 22 dicembre 2017
Incidente stradale mortale in via Antonio Marzocchi
Questa
notte, i Carabinieri della Stazione di San Matteo della Decima sono
intervenuti in via Antonio Marzocchi a San Giovanni in Persiceto, per
valutare le cause di un incidente stradale tra una Nissan Micra condotta
da una ventisettenne e un Fiat Ducato condotto da un cinquantunenne,
entrambi italiani. Ad avere la peggio è stata la ragazza che è deceduta assieme al suo cane che viaggiava con lei a bordo dell’auto.
Il conducente del Fiat Ducato è stato trasportato al Pronto Soccorso
dell’Ospedale Maggiore di Bologna in codice di media gravità. Su
disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, la salma della
ragazza è stata affidata ai familiari. I due veicoli sono stati
sottoposti a sequestro. I Carabinieri stanno ricostruendo la dinamica
dell’incidente, avvenuto alle ore 1:10. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri
giovedì 21 dicembre 2017
Lotta alla droga al Parco della Montagnola da parte dei Carabinieri
Ieri
sera, i Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo e Mazzini,
durante un servizio antidroga al Parco della Montagnola, hanno trovato
una decina di grammi di marijuana nascosti nelle vicinanze di un
cespuglio. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e nei confronti
di tre nigeriani di diciassette, diciotto e diciannove anni che si
trovavano nelle vicinanze, i Carabinieri hanno applicato l’ordinanza prefettizia del divieto di frequentare il Parco della Montagnola.
Il provvedimento è stato eseguito in conformità con la casistica
riportata nell’atto, con particolare riferimento a quelle situazioni in
cui i soggetti fermati all’interno del Parco della Montagnola sono
gravati da precedenti di polizia.
Madre cinquantatreenne teme per la propria vita e si rivolge ai Carabinieri. Eseguita un’ordinanza del GIP nei confronti della figlia ventiseienne
I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito una misura
cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con il
divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima nei
confronti di una ventiseienne. Il provvedimento è stato emesso dal
Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, a seguito
della richiesta depositata dal Sostituto PM della Procura della
Repubblica di Bologna. Il procedimento nasce con la querela di una
cinquantatreenne italiana e residente a Imola che si era rivolta ai
Carabinieri per chiedere aiuto, in merito a una situazione familiare che
ormai era diventata insostenibile. La donna, tra l’altro scossa dalla
perdita del marito, riferiva di avere dei problemi di relazione con la
figlia e che questi erano recentemente degenerati, forse a causa di
un’alterazione comportamentale dovuta all’uso di marijuana che la
giovane aveva iniziato a fare col fidanzato, dal carattere altrettanto
violento. Infatti, il 14 novembre scorso, il giovane aveva affrontato la
suocera dicendole: “Ti faccio vedere io come si mena, ti mando al creatore […] sei una pazza, ti facciamo ricoverare per sempre”.
La tensione che si era creata tra le mura domestiche è esplosa qualche
giorno dopo, quando, al termine di un’accesa discussione, la ventiseienne ha sbattuto la madre contro un armadio e ha iniziato a colpirla in faccia dicendole: “Se non la finisci di urlare ti ammazzo”. Medicata dai sanitari del Pronto Soccorso di Imola, la donna veniva dimessa con una prognosi per: “Trauma cranico minore e trauma policontusivo da riferite percosse”.
mercoledì 20 dicembre 2017
Eseguita dai Carabinieri un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ventinovenne albanese denunciato a novembre
I
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola
hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa
dall’Autorità Giudiziaria di Bologna, nei confronti del ventinovenne
albanese che il mese scorso era stato denunciato per ricettazione,
minacce ed esplosioni pericolose, lesioni aggravate, porto illegale in
luogo pubblico di arma da fuoco e detenzione di sostanze stupefacenti. Il ventinovenne ha
ricevuto una copia dell’ordinanza all’interno della Casa Circondariale
di Ravenna, dove si trova recluso per un'altra causa. Durante la
perquisizione domiciliare dell’abitazione del soggetto, i Carabinieri
hanno rinvenuto alcuni grammi di marijuana. La sostanza stupefacente è
stata sequestrata.
Lotta alla droga: due magrebini arrestati dai Carabinieri
I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno
arrestato un trentaseienne marocchino e un cinquantatreenne tunisino
mentre stavano spacciando marijuana a uno studente italiano di
diciannove anni. E’ successo ieri notte in Piazza Verdi, durante un
servizio antidroga. Alla vista dei due magrebini che stavano vendendo la
droga al giovane, i militari sono intervenuti e li hanno arrestati. I
due spacciatori, ben noti per i loro trascorsi criminali, conoscono bene la zona e negli anni hanno maturato una
certa dimestichezza nell’agganciare gli studenti e vendergli la droga. I
Carabinieri oltre ai servizi antidroga, svolgono anche un’attività
preventiva a tutela dei giovani che frequentano Piazza Verdi e via
Zamboni, invitandoli a evitare certi soggetti, come i due magrebini
arrestati, ma, soprattutto, a segnalare al 112 ogni situazione sospetta.
L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura per uso personale di
sostanze stupefacenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di
Bologna, i due spacciatori sono stati rimessi in libertà ai sensi
dell’Art. 121 del Codice di Procedura Penale: “Liberazione dell’arrestato o del fermato”.
Trafficante di droga arrestato dai Carabinieri
Bologna: arrestato dalla Polizia di Stato autore di rapine e furti seriali con siringa
Nella
giornata del 18 dicembre u.s. gli uomini della sezione “Contrasto al Crimine
Diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Bologna hanno arrestato, in esecuzione
di ordinanza di custodia cautelare in carcere, l’autore di una serie di furti e
rapine prevalentemente in uffici pubblici, commessi anche con l’utilizzo di una
siringa.
Nel
marzo di quest’anno un uomo dopo essersi introdotto all’interno degli uffici
dell’AGEA-ARPA di via Caduti del Lavoro faceva razzia di numerosi cellulari,
portafogli, pc portatili e buoni mensa appartenenti ai dipendenti dell’agenzia.
L’uomo,
sorpreso da una delle dipendenti che allertava le guardie giurate in servizio
presso l’ARPA, opponeva una forte e strenua resistenza, scalciando, cercando di
divincolarsi e minacciando le guardie con una siringa. Ne scaturiva una
colluttazione durante la quale il malfattore pungeva più volte al fianco
sinistro e al braccio una delle guardie riuscendo così a dileguarsi.
Gli
uomini della locale Squadra Mobile hanno immediatamente avviato le indagini e, grazie
alle precise testimonianze delle vittime e dei testimoni, sono riusciti a
ricostruire la dinamica dell’accaduto. Dopo aver analizzato i filmati
estrapolati dal circuito di videosorveglianza è scattata la ricerca dell’uomo
che, grazie alla profonda conoscenza del territorio degli uomini della sezione
Contrasto al Crimine Diffuso, è stato individuato e riconosciuto in DE LUCA
Pietro pregiudicato di 46 anni che, appena due giorni dopo, si era introdotto all’interno
del supermercato Metà di via A. Costa riuscendo a sottrarre 700 euro dalla
cassa.
Nel
frattempo era stata recuperata e restituita ai proprietari parte della
refurtiva sottratta e parte dell’abbigliamento utilizzato dal ladro,
abbandonati presso l’uscita secondaria degli uffici dell’ARPA che DE LUCA
utilizzava per dileguarsi senza essere visto e per cambiare abbigliamento al
fine di non essere riconosciuto.
Il
soggetto veniva quindi denunciato e segnalato, visto il pericolo di reiterazione
e la sua pericolosità, per l’adozione di una misura cautelare. Nelle more della
decisione del giudice, il DE LUCA continuava a delinquere rendendosi
protagonista di due furti, sottraendo il 29 giugno un motociclo di una
dipendente dell’ASCOM alla quale aveva sottratto le chiavi dopo essersi
introdotto come sua abitudine furtivamente all’interno degli uffici e con lo
stesso modus operandi, svariato materiale informatico da un ufficio in via
Garibaldi il giorno successivo. Tutti i furti sono stati addebitati al DE LUCA con
certezza.
Dopo essere stato tratto
in arresto il DE LUCA è stato quindi accompagnato presso la Dozza.
martedì 19 dicembre 2017
“Operazione Ceres”. Eseguita dai Carabinieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantaduenne italiano
I
Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno hanno eseguito
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un
quarantaduenne italiano, indagato per rapina. L’uomo, nato a
Sassuolo, residente a San Giovanni in Persiceto, è finito in manette per
una rapina a mano armata commessa nei confronti del cassiere di una
sala giochi di via Bargellino. Fatti accaduto la sera del 21 ottobre
scorso. Il rapinatore si era avvicinato al dipendente e dopo avergli
mostrato il calcio di una pistola nascosta all’interno della giacca, gli
aveva detto: “Guarda io ti rispetto, non ti voglio fare del male, dammi tutti i soldi che hai”.
Il cassiere, spaventato dalla situazione, consegnava una cassetta
contenente 16.435 euro. A quel punto, il malvivente che era stato
descritto: alto, robusto, capelli corti, barba incolta, sulla quarantina
e con accento napoletano, usciva dalla sala giochi e si allontanava con
uno scooter di colore scuro con il quale era stato visto arrivare. I
Carabinieri avevano scoperto che il soggetto in fuga era un
cliente che aveva l’abitudine di frequentare la sala giochi vestito con
l’uniforme da pizzaiolo e di consumare la stessa marca di birra
accompagnata da una sigaretta. Le indagini svolte dai
Carabinieri di Calderara di Reno, coordinati dal Sostituto Procuratore
della Procura della Repubblica di Bologna, Dott. Antonio Gustapane,
hanno permesso l’individuazione di chiari e concordanti elementi
indiziari a carico di un pizzaiolo dipendente di una trattoria di
Bologna. L’uomo, identificato nel quarantaduenne di San Giovanni in
Persiceto, è gravato da numerosi precedenti di polizia. L’operazione di
cattura, denominata “Operazione Ceres”, è scattata con un
consistente dispiegamento di Carabinieri della Stazione di Calderara di
Reno. Il soggetto, individuato in zona Bolognina, mentre si accingeva a
iniziare la propria giornata lavorativa, è stato tradotto presso la Casa
Circondariale di Bologna.
Maltrattamento di animali: quarantaquattrenne denunciata dai Carabinieri
I Carabinieri della Stazione di Castel del Rio hanno denunciato una quarantaquattrenne del luogo per maltrattamento di animali e resistenza a pubblico ufficiale.
La denuncia è scaturita ieri mattina, durante una perquisizione
domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Bologna che di
recente era informata dagli stessi militari di un presunto
maltrattamento di animali da parte di una donna residente nelle campagne
di Castel del Rio. All’arrivo dei Carabinieri, assistiti dai colleghi
della Stazione Carabinieri Forestali, della Polizia Città Metropolitana
di Bologna e da un Medico Veterinario dell’AUSL di Imola, la donna, dopo
essere stata informata del provvedimento, si è barricata in casa
dicendo che si trattava di un “abuso”. La porta d’ingresso
dell’abitazione è stata aperta dai Vigili del Fuoco di Imola su
richiesta dei Carabinieri. La perquisizione è iniziata alle ore 10:00. Durante
l’ispezione delle stanze e di un ripostiglio, i Carabinieri hanno
trovato i pavimenti sporchi di urina e feci di animale. I cani, chiusi
nelle stanze prive di aereazione, erano sporchi e tristi. La
quarantaquattrenne, invece di collaborare e ammettere le proprie
responsabilità, fin troppo evidenti, liberava alcuni animali aizzandoli
contro i militari. Nonostante gli ostacoli, i Carabinieri hanno
proseguito il controllo e all’interno di una porcilaia situata nel
cortile esterno dell’abitazione, hanno trovato altri cani sporchi, una
femmina che stava partorendo quattro cuccioli e tre carcasse di cane
occultate sotto dei bancali di legno. Il controllo è terminato dopo oltre quattro ore. I
Carabinieri hanno sequestrato undici cani adulti di razza mista
“pastore maremmano abruzzese e svizzero”, due cuccioli di due mesi
circa, quattro cuccioli neonati e tre carcasse di cane. Anche il
Medico Veterinario che ha visitato gli animali ha accertato che gli
stessi erano detenuti in situazioni igieniche sanitarie non idonee. I
cani sono stati affidati in “custodia giudiziale” al Canile Municipale
di Imola.
lunedì 18 dicembre 2017
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRATI OLTRE 280.000 PRODOTTI PRIVI DEL MARCHIO “CE” E DANNOSI PER LA SALUTE
Oltre 280.000 articoli pericolosi o con false etichettature sequestrati dalla
Guardia di Finanza di Bologna tra cui, migliaia di giocattoli e addobbi natalizi.
Questo il bilancio di un duplice intervento effettuato dai Finanzieri del II
Gruppo di Bologna che hanno individuato due esercizi commerciali
all’ingrosso situati rispettivamente a Bologna e Castelmaggiore (BO), gestiti
da due imprenditori di origine cinese, dove venivano venduti migliaia di
prodotti senza alcuna indicazione circa i dati dell’importatore, la presenza di
materiali o sostanze pericolose, le modalità di smaltimento e, non da ultimo,
le precauzioni d’uso di sicurezza.
Ingente inoltre il sequestro di materiale elettrico e di dispositivi elettronici,
anche per la cura della persona, tutti articoli sprovvisti della etichettatura di
conformità oltreché della certificazione della qualità del prodotto.
Diverse le irregolarità riscontrate dai militari della Guardia di Finanza:
violazione delle norme in materia di sicurezza dei giocattoli, false
certificazioni di conformità e violazioni al codice del consumo.
Entrambi i soggetti sono stati segnalati alla Camera di Commercio di Bologna
per le relative sanzioni amministrative.
L’operazione rientra nel quadro di un più ampio piano di intensificazione dei
controlli in materia di sicurezza prodotti in vista dell'approssimarsi delle
festività Natalizie, finalizzato al monitoraggio nell'intera provincia degli
esercizi commerciali che pongono in vendita giocattoli per bambini e addobbi
natalizi a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato
dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza
imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea.
Individuato dai Carabinieri il pirata della strada che sabato pomeriggio ha ucciso la settantaquattrenne Lina Romagnoli
I
Carabinieri della Stazione di Zola Predosa e del Nucleo Operativo
Radiomobile della Compagnia di Bologna Borgo Panigale hanno arrestato il
pirata della strada che sabato pomeriggio ha ucciso Lina Romagnoli. Si
tratta di un cinquantunenne italiano, residente a Zola Predosa. L’uomo
dovrà rispondere di omicidio stradale, fuga del conducente e omissione di soccorso.
Stando alla ricostruzione dei fatti, l’automobilista, dopo aver
investito Lina Romagnoli, all’altezza del civico 232 di via
Risorgimento, era tornato a casa e aveva parcheggiato la sua Volkswagen
Golf che durante l’incidente era rimasta danneggiata all’altezza della
fiancata e del faro anteriore destro. In seguito, il cinquantunenne si
era recato presso un’officina del luogo per la riparazione dell’auto, ma
è stato scoperto dai Carabinieri. I militari, infatti, subito dopo
l’incidente avevano avviato una massiccia attività investigativa,
passando al setaccio le immagini registrate dalle videocamere di
sorveglianza installate in zona, escusso diversi testimoni e
controllando le carrozzerie della zona. L’intervento dei Carabinieri
della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di
Bologna ha consentito di appurare che la parte danneggiata della
Volkswagen Golf corrispondeva con i frammenti di plastica sequestrati
sul luogo dell’investimento. Ai Carabinieri che gli si sono presentati a
casa, il cinquantunenne, in evidente stato di agitazione, prima ha
tentato di attribuire la colpa a terzi, poi ha ammesso le proprie
responsabilità e su disposizione della Procura della Repubblica di
Bologna è stato messo agli arresti domiciliari. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri
venerdì 15 dicembre 2017
Rissa davanti alla Scuola d’Infanzia “Betti Giaccaglia”: tre nigeriani denunciati dai Carabinieri
I Carabinieri della Stazione Bologna hanno denunciato tre nigeriani di ventidue, ventisette e trentatré anni, per rissa.
Il
Comandante della Stazione CC di Bologna con i suoi collaboratori e una
squadra di Carabinieri del VI Battaglione “Toscana” si trovava nelle vie
limitrofe al Parco della Montagnola per un servizio di controllo del
territorio, quando è stato indirizzato verso l’interno del Parco stesso
da segnalazioni giunte da cittadini attraverso l’utenza d’emergenza 112.
I
Carabinieri hanno quindi potuto ricostruire che verso le ore 18:00
circa i tre nigeriani avevano iniziato a litigare e a colpirsi
reciprocamente, utilizzando una bottiglia di vetro per minacciarsi. Alla
scena assistevano anche altri loro connazionali, che non partecipavano
allo scontro, ma li incitavano a parole.
All’arrivo
dei militari i tre avevano smesso di colpirsi, ma solo la loro presenza
consentiva di placare la tensione tra i nigeriani.
I
Carabinieri hanno notificato ai tre nigeriani l’ordinanza di divieto di
frequentare per il futuro il Parco della Montagnola emessa in generale
dal Prefetto di Bologna il 7 dicembre scorso e rivolta a tutti gli
autori di reati commessi in quell’area cittadina.
I
Carabinieri della Compagnia Bologna Centro sono quotidianamente
presenti all’interno del Parco della Montagnola per promuovere la civile
convivenza e la tranquillità dei cittadini che lo frequentano.
GDF BOLOGNA: DICIANNOVE PERSONE ARRESTATE E 5 TONNELLATE DI DROGA
GDF BOLOGNA: DICIANNOVE PERSONE ARRESTATE E 5
TONNELLATE DI DROGA SEQUESTRATE NEL CORSO DI
UN’OPERAZIONE COORDINATA DA EUROJUST NEI CONFRONTI DI
UN'ORGANIZZAZIONE CRIMINALE INTERNAZIONALE
Le autorità giudiziarie e di polizia di Italia, Germania, Spagna, Francia e Austria hanno unito le forze per smantellare un gruppo criminale organizzato, che aveva la sua base operativa nella provincia di Cadice, in Spagna, coinvolto nel traffico di enormi quantità di hashish e marijuana dirette al mercato europeo, nell’ambito delle operazioni chiamate "Maestro", "Turbofan" e "Undertaker". Queste attività investigative hanno portato all'arresto di diciannove persone: otto in Italia e undici in Spagna (di cui sette italiani, sei cittadini spagnoli, cinque tedeschi e un cittadino russo). Oltre a cinque tonnellate di hashish e marijuana, sono stati altresì sequestrati più di 500.000 euro in contanti, armi da fuoco, metalli preziosi, immobili, barche, veicoli e attrezzature per la lavorazione degli stupefacenti. Le indagini nei vari paesi europei coinvolti sono state condotte dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna (Italia), dalla Bayerisches LKA (Germania), l'Unidad Orgánica de Policía Judicial de Cádiz della Guardia Civil (Spagna), la sezione di ricerca della Gendarmeria di Reims (Francia). In considerazione del carattere transnazionale dell’organizzazione criminale coinvolta, al fine di condividere con maggiore rapidità e facilità le informazioni tra gli organi investigativi e dirigere in maniera comune le indagini, è stata costituita nel novembre 2016 una squadra investigativa comune (JIT)* tra la Germania, Spagna e Francia. Lo stupefacente veniva trasportato dal Marocco verso la Spagna utilizzando imbarcazioni dotate di doppi scafi appositamente creati per occultare lo stupefacente che veniva poi ridistribuito in Italia, Germania e Austria. A seguito dello svolgimento di operazioni congiunte sono stati sequestrati pacchi postali contenenti stupefacente indirizzati in Germania nonché diverse autovetture cariche di hashish dirette in Italia. Essenziale si è rivelato il supporto e la consulenza fornita da Eurojust per evitare conflitti di giurisdizione. Infatti, una delle riunioni di coordinamento tenuta presso la sede dell’Aja è stata dedicata a concordare quali autorità giudiziaria avrebbero dovuto perseguire i differenti aspetti delle indagini. Sebbene l'Italia e l'Austria non facessero parte della JIT, il livello di cooperazione all'interno e all'esterno della SIC si è rivelato eccellente. A livello nazionale di fondamentale importanza per il buon esito delle operazioni è stato il coordinamento della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nonché l’apporto fornito dal II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Le autorità giudiziarie e di polizia di Italia, Germania, Spagna, Francia e Austria hanno unito le forze per smantellare un gruppo criminale organizzato, che aveva la sua base operativa nella provincia di Cadice, in Spagna, coinvolto nel traffico di enormi quantità di hashish e marijuana dirette al mercato europeo, nell’ambito delle operazioni chiamate "Maestro", "Turbofan" e "Undertaker". Queste attività investigative hanno portato all'arresto di diciannove persone: otto in Italia e undici in Spagna (di cui sette italiani, sei cittadini spagnoli, cinque tedeschi e un cittadino russo). Oltre a cinque tonnellate di hashish e marijuana, sono stati altresì sequestrati più di 500.000 euro in contanti, armi da fuoco, metalli preziosi, immobili, barche, veicoli e attrezzature per la lavorazione degli stupefacenti. Le indagini nei vari paesi europei coinvolti sono state condotte dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna (Italia), dalla Bayerisches LKA (Germania), l'Unidad Orgánica de Policía Judicial de Cádiz della Guardia Civil (Spagna), la sezione di ricerca della Gendarmeria di Reims (Francia). In considerazione del carattere transnazionale dell’organizzazione criminale coinvolta, al fine di condividere con maggiore rapidità e facilità le informazioni tra gli organi investigativi e dirigere in maniera comune le indagini, è stata costituita nel novembre 2016 una squadra investigativa comune (JIT)* tra la Germania, Spagna e Francia. Lo stupefacente veniva trasportato dal Marocco verso la Spagna utilizzando imbarcazioni dotate di doppi scafi appositamente creati per occultare lo stupefacente che veniva poi ridistribuito in Italia, Germania e Austria. A seguito dello svolgimento di operazioni congiunte sono stati sequestrati pacchi postali contenenti stupefacente indirizzati in Germania nonché diverse autovetture cariche di hashish dirette in Italia. Essenziale si è rivelato il supporto e la consulenza fornita da Eurojust per evitare conflitti di giurisdizione. Infatti, una delle riunioni di coordinamento tenuta presso la sede dell’Aja è stata dedicata a concordare quali autorità giudiziaria avrebbero dovuto perseguire i differenti aspetti delle indagini. Sebbene l'Italia e l'Austria non facessero parte della JIT, il livello di cooperazione all'interno e all'esterno della SIC si è rivelato eccellente. A livello nazionale di fondamentale importanza per il buon esito delle operazioni è stato il coordinamento della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nonché l’apporto fornito dal II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Giovane latitante catturata dai Carabinieri di Dozza
I Carabinieri della Stazione di Dozza hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione di una ventitreenne croata. La ragazza era ricercata da anni dall’Autorità Giudiziaria a seguito di una duplice condanna
che aveva ricevuto nel 2011 dal Tribunale per i Minorenni di Venezia
(reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale) e
nel 2013 da quello di Genova (reato di furto aggravato). La cattura è
avvenuta mercoledì pomeriggio, durante un servizio di contrasto ai reati
predatori che i Carabinieri stavano effettuando nei pressi di alcune
abitazioni situate in via Sandro Pertini. La ragazza è stata fermata
mentre stava viaggiando a bordo di una Kia Rio con due amiche italiane,
una trentatreenne e una ventenne. Le due donne, la più grande alla guida
del mezzo, che stava procedendo lentamente e con fare sospetto, la più
piccola seduta sul sedile di fianco, avevano i documenti di
riconoscimento, mentre la ventiquattrenne ne era sprovvista. Per questo
motivo, i militari dopo aver approfondito l’identificazione con il foto
segnalamento, hanno scoperto che la ventiquattrenne, domiciliata in un
campo nomadi di Ferrara, era ricercata da anni. Più tardi, la giovane
latitante è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Bologna.
Catturato Igor il russo
NELLA
TARDA SERATA DI IERI 3 PERSONE SONO MORTE, TRA CUI DUE MILITARI DELLA
GUARDIA CIVIL NEL CORSO DI UNA SPARATORIA CON UN CITTADINO SERBO,
INDIVIDUATO NEL NOTO LATITANTE NORBERT FEHER, DETTO “IGOR IL RUSSO”. LA
LOCALITÀ NELLA QUALE SONO ACCADUTI GLI AVVENIMENTI SI TROVA NELLA ZONE
DI EL VENTORRILLO, COMPRESA TRA LE CITTÀ DI TERRUEL IN ANDORRA ED
ALBALETE DEL ARZOBISPO. LA PROCURA DELLA REPUUBBLICA DI BOLOGNA,
COORDINANDO I CARABINIERI DEL ROS E DEL COMANDO PROVINCIALE DI BOLOGNA E
FERRARA, AVEVA GIA’ DA TEMPO AVVIATO MIRATA ATTIVITA’ ROGATORIALE IN
SPAGNA, AVENDO AVUTO RISCONTRO A SEGUITO DELLE INDAGINI SVOLTE DELLA
PRESENZA DEL LATITANTE. IN QUESTA PROSPETTIVA, OLTRE A SPECIFICHE
ATTIVITA’ IN SERBIA, AUSTRIA E FRANCIA (GRAZIE ALLA FRUTTUOSA
COLLABORAZIONE ED ALLA GRANDE DISPONIBILITA’ DEGLI ORGANI COMPETENTI) SI
ERANO SVOLTI NUMEROSI INCONTRI DI COORDINAMENTO CON LE AUTORITA’ DI
POLIZIA SPAGNOLE, SIN DALL’ESTATE, ANCHE CON TRASFERTE ED ATTIVITA’
TECNICHE E DINAMICHE DIRETTAMENTE SVOLTE SUL TERRITORIO SPAGNOLO, DI
CONCERTO CON GLI ORGANI DI POLIZIA SPAGNOLI. TALI ATTIVITA’ SONO STATE
PERALTRO AGEVOLATE DALLE ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO DI EUROJUST E DI
SUPPORTO DELLA DCSA.
mercoledì 13 dicembre 2017
Due trafficanti di cocaina arrestati dai Carabinieri
I
Carabinieri della Stazione di Bazzano hanno arrestato due trafficanti
di cocaina. E’ successo ieri notte, quando una pattuglia dei Carabinieri
ha ingaggiato un inseguimento con l’autista di un’Alfa Romeo Mito che,
transitando in via Calzolara, non si era fermato all’alt dei militari,
impegnati in un controllo della circolazione stradale. Durante
l’inseguimento, l’autista dell’Alfa Romeo ha aperto il finestrino e ha
gettato fuori un involucro. Il gesto è stato visto dai Carabinieri che
dopo essersi fermati per recuperare l’oggetto, hanno ripreso
l’inseguimento dell’auto in fuga, fermandola poco dopo lungo la Strada
Provinciale 569. A bordo dell’auto c’erano due marocchini, un ventinovenne domiciliato a Castello di Serravalle, seduto sul lato guida e un ventiquattrenne domiciliato a Bazzano, seduto sul sedile di fianco. All’interno dell’involucro recuperato durante l’inseguimento, c’erano 50 grammi di cocaina.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due
marocchini sono stati tradotti in carcere. Il ventinovenne era già stato
arrestato tre anni fa per detenzione ai fini di spaccio di cocaina.
“Giocattoli e sorrisi”. I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna in visita presso il Reparto di Pediatria dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
L’Arma
dei Carabinieri, per le finalità istituzionali che le sono proprie fin
dalla sua fondazione, è attenta a curare e alimentare i rapporti con la
popolazione, in particolare con chi vive condizioni di disagio e
sofferenza. Per questo motivo, anche quest’anno, il Comando Provinciale
Carabinieri di Bologna ha colto con grande entusiasmo l’opportunità di
promuovere un’iniziativa che permettesse di donare qualche momento di
serenità e svago ai bambini ricoverati presso il Reparto di Pediatria dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna. Alle ore 10:00 di domani, 14 dicembre 2017,
una delegazione di Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna si
recherà presso il nuovo Padiglione G dell’Ospedale Bellaria dove, in
collaborazione con “Bimbo Tu” o.n.l.u.s. – Associazione per i bambini
colpiti da malattie del sistema nervoso centrale e/o tumori solidi e
“UniSalute”, la Compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza
sanitaria, giocherà con i bambini ricoverati svelando loro i trucchi del
mestiere come, ad esempio, rilevare le impronte digitali. A ciascun
bambino sarà consegnato il diploma di “Capitano coraggioso” e i
giocattoli offerti da “UniSalute”.
martedì 12 dicembre 2017
Il Questore di Bologna
Il
Questore di Bologna ha disposto, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la sospensione
della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande del “Bar BAMBI”
ubicato a Bologna, in via San Vitale nr. 126/A.
Il
provvedimento, notificato nel pomeriggio odierno da personale della Polizia di
Stato in servizio presso la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della
Questura, si è reso necessario in quanto predetto bar
costituisce ritrovo abituale di persone dedite allo spaccio di sostanze
stupefacenti, pregiudicate e pericolose per la sicurezza degli
avventori e dei residenti, quindi luogo pericoloso per l’ordine e la sicurezza
pubblica.
Nello specifico, nella serata del 04 dicembre u.s., a
seguito di una richiesta di intervento del dipendente del locale per un
principio di rissa innescatosi fra due nigeriani ed un gruppo di tunisini
all'interno del bar, gli agenti hanno proceduto al controllo di uno dei tunisini
coinvolti che, trovato in possesso di 10, 59 grammi di hashish e di un coltello
a serramanico, è stato denunciato.
In
data 7 dicembre 2017 si è proceduto pertanto a notificare l’avviso di avvio del
procedimento volto alla sospensione della licenza.
Nel
contempo, nella nottata del 09 dicembre u.s., a seguito di una segnalazione di persona
molesta all'interno del locale, i poliziotti hanno individuato un cittadino tunisino,
classe 1991, risultato essere gravato da diversi precedenti penali e di Polizia
per reati dello stesso tipo, che, all’esito del controllo, è stato trovato in
possesso di un coltello multiuso e di un involucro trasparente contenente 0,33
grammi di eroina. Inoltre, all'interno della borsa che aveva al seguito sono
stati rinvenuti no 13 (tredici) involucri trasparenti contenenti 3,57
grammi di eroina e pertanto è stato tratto in arresto. Inoltre dal controllo dei
tre avventori presenti è risultato che gli stessi erano gravati da precedenti
di Polizia.
Considerato che in data 4 maggio 2016 era già stato
adottato un provvedimento che aveva portato alla sospensione della licenza per la
somministrazione di alimenti e bevande per giorni 7 (sette), sono
state sospese le autorizzazioni relative all’esercizio per la durata di 30 (trenta) giorni a partire dalla data
odierna.
Spacciatore di marijuana arrestato dai Carabinieri
I
Carabinieri della Compagnia Bologna Bertalia hanno arrestato un
gambiano di diciotto anni mentre stava spacciando marijuana a un
operatore socio sanitario. E’ successo questa notte in via Zamboni,
durante un servizio antidroga dei Carabinieri. Alla vista del gambiano
che stava cedendo la droga, i militari sono intervenuti e lo hanno
arrestato, non solo per lo spaccio, ma anche per resistenza a pubblico
ufficiale, a seguito del tentativo di evitare le manette e darsi alla
fuga. L’acquirente, trentenne italiano, è stato segnalato alla
Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti. Su disposizione
della Procura della Repubblica di Bologna, il giovane spacciatore è
stato tradotto questa mattina in Tribunale per l’udienza di convalida
dell’arresto.
CONTROLLI DI STRUTTURE RICETTIVE PER ANZIANI
SOSPESA UNA ATTIVITÀ E
CONTESTATE VIOLAZIONI PER 50.000 EURO.
I Carabinieri del N.A.S. di Bologna hanno effettuato mirati controlli presso le strutture
ricettive per anziani ubicate nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e
Rimini.
Le attività ispettive, che hanno interessato oltre 170 strutture (case di riposo, residenze
sanitarie assistenziali (RSA),case famiglia e comunità alloggio) sono state programmate
per aumentare il livello di controllo e tutela delle fasce sociali più deboli, con particolare
riferimento agli anziani.
Nella provincia di Bologna sono state controllate 81 attività, denunciando all’autorità
giudiziaria 3 operatori per lesioni colpose e somministrazione di medicinali scaduti, mentre
ulteriori 3 titolari di centri sono stati segnalati all’autorità amministrativa e sanitaria per
violazioni amministrative. In un intervento è stato necessario sospendere l’attività di una
struttura ricettiva, la cui attività è stimata in 500 mila euro, che ospitava persone anziane
non autosufficienti in ambienti non autorizzati e non idonei allo scopo, sequestrando
farmaci scaduti di validità.Sono state inoltre contestate varie sanzioni amministrative pari a
20 mila euro per irregolarità gestionali ed organizzative, tra cui aver allestito posti letto in
esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ferrara sono state controllate 31 attività: denunciate all’Autorità
Giudiziaria 2 operatori per esercizio abusivo della professione sanitaria per aver svolto
attività tipiche dell’infermiere in assenza di titoli. Presso un’altra struttura è stato riscontrato
l’allestimento di posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ravenna sono state controllate 30 attività, individuando anche in questo
caso 2 strutture con posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata e una
casa-famiglia attivata in assenza di autorizzazione al funzionamento. Contestate 4
sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo pari a circa 15 mila euro circa.
Nella provincia di Forlì-Cesena sono state controllate 16 attività e segnalate, in via
amministrativa, 2 persone per aver allestito posti letto in esubero rispetto alla capacità
ricettiva autorizzata e adibito a struttura ricettiva per anziani una casa-famiglia in assenza
di autorizzazione al funzionamento. Nel corso dei controlli sono stati, inoltre, sequestrati
alimenti non conformi.
CONTESTATE VIOLAZIONI PER 50.000 EURO.
I Carabinieri del N.A.S. di Bologna hanno effettuato mirati controlli presso le strutture
ricettive per anziani ubicate nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e
Rimini.
Le attività ispettive, che hanno interessato oltre 170 strutture (case di riposo, residenze
sanitarie assistenziali (RSA),case famiglia e comunità alloggio) sono state programmate
per aumentare il livello di controllo e tutela delle fasce sociali più deboli, con particolare
riferimento agli anziani.
Nella provincia di Bologna sono state controllate 81 attività, denunciando all’autorità
giudiziaria 3 operatori per lesioni colpose e somministrazione di medicinali scaduti, mentre
ulteriori 3 titolari di centri sono stati segnalati all’autorità amministrativa e sanitaria per
violazioni amministrative. In un intervento è stato necessario sospendere l’attività di una
struttura ricettiva, la cui attività è stimata in 500 mila euro, che ospitava persone anziane
non autosufficienti in ambienti non autorizzati e non idonei allo scopo, sequestrando
farmaci scaduti di validità.Sono state inoltre contestate varie sanzioni amministrative pari a
20 mila euro per irregolarità gestionali ed organizzative, tra cui aver allestito posti letto in
esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ferrara sono state controllate 31 attività: denunciate all’Autorità
Giudiziaria 2 operatori per esercizio abusivo della professione sanitaria per aver svolto
attività tipiche dell’infermiere in assenza di titoli. Presso un’altra struttura è stato riscontrato
l’allestimento di posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ravenna sono state controllate 30 attività, individuando anche in questo
caso 2 strutture con posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata e una
casa-famiglia attivata in assenza di autorizzazione al funzionamento. Contestate 4
sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo pari a circa 15 mila euro circa.
Nella provincia di Forlì-Cesena sono state controllate 16 attività e segnalate, in via
amministrativa, 2 persone per aver allestito posti letto in esubero rispetto alla capacità
ricettiva autorizzata e adibito a struttura ricettiva per anziani una casa-famiglia in assenza
di autorizzazione al funzionamento. Nel corso dei controlli sono stati, inoltre, sequestrati
alimenti non conformi.
lunedì 11 dicembre 2017
Esondazione Reno
POLIZIA DI STATO: ESEGUITO A BOLOGNA UN FERMO PER RICETTAZIONE NEI CONFRONTI DI UN CITTADINO ALGERINO
Nelle
prime ore del mattino del 7 dicembre veniva consumata una rapina, in via Donato
Creti, ai danni del titolare cinese del bar Tabacchi “Senza Filtro”, il quale,
all’atto dell’apertura della sua attività, veniva percosso e minacciato da tre
persone travisate che gli sottraevano la borsa contenente denaro in monete e
gratta e vinci per un totale di circa 9000 euro.
Nell’immediato,
personale della Polizia di Stato in servizio presso la quarta sezione della
Squadra Mobile ha avviato le indagini che hanno portato a rintracciare in un
casolare parzialmente diroccato, situato nella campagna in via Giuseppe Dozza,
il probabile rifugio dei rapinatori; al suo interno erano presenti un cittadino
marocchino ed un cittadino algerino, NACIRI
KALID Mohamed, nato il 15.03.1987, trovati in possesso di circa metà della
refurtiva sottratta durante la rapina (nello specifico 685 biglietti gratta e
vinci e 86,70 euro in monete).
Nel
tardo pomeriggio del 7 dicembre, i due uomini sono stati entrambi sottoposti a
fermo d’iniziativa di Polizia Giudiziaria per ricettazione aggravata ed
associati presso la locale Casa Circondariale “Rocco d’Amato”.
Nella
giornata di sabato, durante l’udienza di convalida, il cittadino marocchino ha
dichiarato la propria estraneità ai fatti, trovando conferma nelle
dichiarazioni dell’algerino, il quale ha sostenuto di aver ricevuto il maltolto
da due connazionali che si erano dileguati prima dell’intervento della polizia.
La versione dei due ha convinto il giudice, il quale, non ravvisando, nonostante
la situazione di clandestinità e di mancanza di documenti, il fondato pericolo
di fuga non ha convalidato i due fermi, ma ha disposto la misura della custodia
cautelare in carcere per l’algerino vista la sua pericolosità sociale e la
gravità del reato.
Sono
tutt’ora in corso le indagini volte all’individuazione degli autori della
rapina.
sabato 9 dicembre 2017
Rapina aggravata sull’autobus: tunisina arrestata dai Carabinieri
I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna
hanno arrestato una cinquantenne tunisina, residente a Medicina, per rapina aggravata in concorso.
E’ successo giovedì mattina in via Ugo Bassi, a bordo dell’autobus di
linea numero 14. La donna, gravata da numerosi precedenti di polizia e
da un divieto di dimora nel Comune di Bologna, dopo aver tentato invano
di sfilare il porta monete dalla borsa di un’anziana che si apprestava a
scendere, l’ha aggredita spintonandola contro un sostegno di ferro
dell’autobus. Non appena il mezzo si è fermato e ha aperto le porte, la
malvivente ha tentato la fuga assieme a un complice, ma è stata fermata
dal marito della vittima e da un passante. Il complice, invece, è
riuscito a dileguarsi. All’arrivo dei Carabinieri, la cinquantenne
tunisina è finita in manette e su disposizione della Procura della
Repubblica di Bologna, è stata trasferita in carcere. La vittima,
sessantasettenne italiana, è rimasta illesa.
giovedì 7 dicembre 2017
Bologna: arrestati dalla Polizia di Stato tre cittadini rumeni per reati in materia di prostituzione, prostituzione minorile e lesioni
Lo
scorso 5 dicembre la Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza
di custodia cautelare in carcere, tre cittadini rumeni per reati in materia di
prostituzione, prostituzione minorile e per lesioni aggravate.
L’indagine,
nata in seguito ad un’aggressione subita da una minorenne rom di nazionalità
rumena (infradiciottenne), è stata seguita dagli uomini della Seconda Sezione
della Squadra Mobile della Questura di Bologna che hanno concentrato la loro
attenzione su due connazionali della minore, il fratellastro COSTANTIN Ionut
15.02.1992 e la compagna dell’uomo e nota prostituta MEMET Secilen 05.08.1992.
In
particolare, nella mattinata del 06 maggio u.s. nella cittadina via Zanardi, i due
rumeni, con il fine di costringere la ragazza a prostituirsi per loro conto, si
sono resi autori di un’aggressione fisica con schiaffi e calci. La vittima, che
in seguito all’aggressione ha riportato lesioni, è riuscita a fuggire e a rifugiarsi
in un esercizio commerciale al cui interno è stata soccorsa da due avventori
italiani ai quali ha raccontato spaventata l’accaduto. All’arrivo della volante
della Questura di Bologna i due aggressori erano già fuggiti, pertanto la
minore, insieme alla madre, ha proceduto a sporgere denuncia raccontando che
non era stata la prima volta che i due avevano cercato di indurla a
prostituirsi.
Successivamente,
nella notte del 12 ottobre u.s., approfittando dell’assenza dei genitori, i due
aggressori si sono presentati nell’abitazione della minore, che al momento era sola,
e l’hanno nuovamente aggredita fisicamente, per poi fuggire. Per tale episodio è
seguita una nuova denuncia e dall’attività investigativa della locale Squadra
Mobile, grazie anche alle intercettazioni telefoniche, è emerso in modo
inequivocabile l’intendimento dei due nei confronti della ragazza.
I
due rei hanno, inoltre, costretto a prostituirsi, incassandone i proventi, una ragazza
appena maggiorenne giunta dalla Romania a Bologna il 29 ottobre u.s.
In
particolare, nel corso dell’indagine relativa a quest’ultimo episodio, gli
uomini della Squadra Mobile di Bologna hanno scoperto un terzo cittadino rumeno
TANASIE Nicolae 07.10.1998 che aveva portato in Italia la ragazza, l’aveva percossa
e minacciata per poi, insieme agli altri due connazionali, costringerla a
prostituirsi. La MEMET avrebbe avuto il ruolo di reperirle i clienti anche
tramite Internet, il COSTANTIN quello di controllarla nel caso si prostituisse
in strada.
In data 5 dicembre, alla
fine delle indagini, il G.I.P. ha emesso due misure carcerarie: la prima, a
carico di tutti e tre i cittadini rumeni, per i reati in materia di
prostituzione e la seconda a carico dei soli C.I. e M.S. per i reati in materia
di prostituzione minorile e lesioni aggravate.
Polizia di Stato: Protocolli operativi per la sicurezza informatica
Il 7 dicembre, presso il
Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la firma del Questore
di Bologna, sono stati perfezionati i protocolli
operativi per la protezione delle infrastrutture esposte “a rischio” di attacco
informatico tra la Polizia di Stato ed alcuni importanti enti (Università
degli Studi di Bologna e CINECA Consorzio Universitario) ed aziende bolognesi
(Bonfiglioli Riduttori, Coop Alleanza 3.0, Ducati Motor Holding, Gruppo HERA,
Philip Morris manufacturing & technology Bologna).
L’iniziativa rappresenta la prima
concretizzazione della direttiva del
Ministro dell’Interno del 15 agosto scorso che, nell’affidare alla Polizia
di Stato tramite la Specialità Polizia Postale e Comunicazioni, il compito di garantire la sicurezza, l’integrità e la
funzionalità della rete informatica, prevede forme di cooperazione con il
mondo delle imprese pubbliche e private anche attraverso la stipula di apposite
convenzioni per la protezione delle infrastrutture esposte “a rischio”.
A Bologna tale iniziativa era già
stata assunta nel 2016 con la sottoscrizione di protocolli perfettamente in
linea con la strategia successivamente fissata nella direttiva Min.le del 15
agosto scorso; il 25 novembre 2016 sono stati sottoscritti protocolli operativi
di collaborazione tra la Polizia di Stato ed aziende bolognesi che, per
rilevanza economica, numero dei dipendenti, peculiarità dei prodoti realizzati
o dei servizi resi, potevano essere considerate possibili obbiettivi di
attacchi cyber o frodi informatiche
(Automobili Lamborghini, Cogefrin, Ima Sustain Ability, Lighthouse, Macron e
Seci – Gruppo Maccaferri).
La corretta individuazione quali
possibili target delle aziende, ha
trovato conferma nell’esito di un’importante indagine che ha visto quale
possibile vittima, della tecnica criminale denominata CEO fraud, la Società Automobili Lamborghini S.p.A. (per altro, partner storico della Polizia di Stato).
Il 17 febbraio 2017, sostituendosi
all’A.D. Stefano DOMENICALI attraverso un falso indirizzo mail e qualificandosi per un inesistente avvocato di una importante società di consulenza
finanziaria, ignoti autori contattavano alcuni manager della
società automobilistica con l'intento di convincerli ad effettuare un bonifico di 780.000
€ su un c/c
appoggiato su una Banca ubicata in Hong Kong; operazione necessaria per
eseguire una riservata acquisizione di un’azienda.
Nella trattativa
subentrava personale della Polizia di Stato che, dopo aver informato la Procura
della Repubblica di Bologna e su disposizione del Sost. Proc. Dr. Augusto
Borghini, gestiva le comunicazioni successive riuscendo a trarre in inganno i
truffatori.
Con la collaborazione del
responsabile della Security di Lamborghini S.p.A. Giuseppe ARGENTIERI, venivano
richiesti ai truffatori alcuni documenti in originale dichiaratamente
indispensabili per concretizzare l’operazione finanziaria.
La complessa ed
articolata attività investigativa consistente nell’acquisizione di tabulati
telefonici, nell’analisi informatica delle celle contenenti il traffico dati di
tutti i gestori di telefonia mobile e nello studio analitico dei fotogrammi
delle videoregistrazioni della Stazione Ferroviaria di Bologna Centrale, ha
permesso di acquisire delle immagini fotografiche ritraenti il volto di uno
degli autori dell’azione criminale.
Il personale del Compartimento
Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna la mattina del 23
febbraio 2017 bloccava il cinquantaseienne D.J., nato in Algeria ma di
nazionalità francese ed israeliana, in prossimità della Lamborghini, con i documenti
(contraffatti) richiesti per definire l’operazione.
Dai primi accertamenti emergeva che
l’organizzazione di cui verosimilmente faceva parte l’uomo agiva dalla Francia
utilizzando tablet e telefoni cellulari di ultima generazione; attraverso l’uso
degli applicativi Whatsapp e sistemi VOIP, contattava le possibili vittime
eludendo i tracciamenti dei gestori di telefonia mobile.
Il D.J. veniva
trovato in possesso di alcuni device
elettronici (un Tablet Samsung - un Ipad Air Pro - un Iphone 6 plus - un
Nokia Gsm) tutti accesi ma posizionati in modalità “aereo” al fine di evitare
che gli stessi potessero trasmettere segnali alle celle telefoniche italiane e
lasciare traccia sulla sua posizione.
Il
cittadino francese, oltre a possedere una notevole conoscenza informatica, era
dotato di una elevatissima capacità di analisi
commerciale; infatti la sua professione era quella di "esperto in consulenza ed assistenza
manageriale" con studi presso l'Università Informatica di Parigi, ove
aveva conseguito la laurea in ingegneria informatica.
L’analisi dei device sequestrati all’indagato consentiva di individuare un report
di società/enti presenti sul territorio nazionale quali possibili target.
L’elenco in
argomento, dettagliato e minuzioso, risultava composto da oltre 6.400 soggetti
(Amministratori Delegati, Presidenti, Responsabili Sistemi Informativi, Manager
a vario titolo) e si riferisce a circa 900 Società/Enti.
L’attività di
profilazione sui possibili target evidenziava,
da parte del gruppo criminale, un’elevatissima capacità di penetrazione nel
sistema economico e determinazione nel realizzare il piano criminale.
Il modus operandi applicato dall’organizzazione criminale si
concretizzava nei seguenti passaggi
· Nella prima fase, attraverso un’abile
azione di convincimento, l’interlocutore chiamante cercava di carpire
dall’utente chiamato le informazioni sui manager
o sugli impiegati degli Uffici amministrativi incaricati ad effettuare i
pagamenti.
· Nella seconda fase il chiamante
contattava questi ultimi e, sostituendosi ad un sedicente avvocato di una nota
società con la quale potevano realmente sussistere rapporti di natura
finanziaria, poneva in atto, ad arte, un’opera di convincimento per procedere,
al più presto, ad effettuare il pagamento richiesto su un conto corrente estero
indispensabile per la definizione della trattativa finanziaria finalizzata
all’acquisizione di una società. Peraltro, essendo l’ordine ordinato impartito
direttamente dall’Amministratore Delegato dell’azienda, il dipendente era
condizionato psicologicamente nel non contravvenire alla disposizione
impartitegli.
· Tutta l’attività posta in essere
doveva durare pochissimi giorni al fine di evitare eventuali dubbi o
ripensamenti da parte dei manager
coinvolti.
Le indagini, dalle quali stanno
emergendo ulteriori riscontri, hanno evidenziato contatti transnazionali per i
quali è stata richiesta la collaborazione di Europol nelle indagini.
Nel frattempo, su disposizione della
Procura della Repubblica di Bologna, sono stati informati gli enti indicati nel
report di cui all’elenco sottoposto a
sequestro, della possibilità di divenire oggetto di possibili truffe con modus operandi analoghi a quelli
riferiti.
SEQUESTRATI BENI DEL VALORE DI OLTRE 600.000 EURO
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRATI BENI DEL
VALORE DI OLTRE 600.000 EURO NEI CONFRONTI DI UN
PREGIUDICATO GIA’ SOTTOPOSTO, CON PROVVEDIMENTO
DEFINITIVO, AD UNA MISURA DI PREVENZIONE.
I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, dando
esecuzione ad un provvedimento emesso dal GIP del locale Tribunale, Dott.sa F.
Zavaglia, hanno sequestrato beni immobili e quote societarie del valore complessivo
pari a oltre 600.000 euro nei confronti di G.S., nato nel 1962, già componente di
una banda di rapinatori che, tra il 2003 ed il 2005, si era resa responsabile di una
serie di assalti a oltre 40 bancomat, disseminati in tutto il nord Italia, raccogliendo un
bottino di oltre due milioni di euro.
Nello specifico, il sequestro riguarda 10 unità immobiliari ubicate tra Bologna,
Castenaso (BO) e Ravenna, nonchè la quota di partecipazione (riconducibile
all’indagato) in un ristorante del centro storico di Bologna.
Le indagini sono state svolte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia
Tributaria sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Marco Forte e hanno
permesso di accertare come l’indagato, già sottoposto alla misura di prevenzione
della “Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza” emessa nel 2006 dal Tribunale -
Sezione Misure di Prevenzione di Bologna (divenuta irrevocabile nel 2008), abbia
omesso di comunicare alla Guardia di Finanza una serie di operazioni di carattere
patrimoniale compiute tra il 2012 e il 2017, così come previsto dalla legge.
Il Codice delle leggi Antimafia prevede infatti come le persone sottoposte ad una
misura di prevenzione abbiano l’obbligo di comunicare al Corpo per dieci anni tutte
le variazioni del proprio patrimonio di importo superiore ai 10.329 euro. Lo scopo è
quello di garantire il costante monitoraggio di quei soggetti ritenuti socialmente
pericolosi al fine di accertare tempestivamente se l’incremento dei loro beni e
disponibilità finanziarie possa dipendere dallo svolgimento di attività criminali.
Tra le più sintomatiche variazioni patrimoniali non comunicate nel periodo 2012-2017
quelle relative al versamento di oltre 120.000 € per il pagamento di canoni di leasing
di un’imbarcazione (modello 42 Fly).
Accanto al sequestro dei beni per un valore equivalente a quello delle variazioni
patrimoniali è scattata altresì la segnalazione alla Procura della Repubblica ed ora il
soggetto denunciato rischia una condanna fino a sei anni di reclusione.
martedì 5 dicembre 2017
Va all’ufficio postale con i documenti falsi e tenta di aprire un conto: napoletana arrestata dai carabinieri.
I Carabinieri della Stazione di Imola hanno arrestato una cinquantaduenne napoletana per false
dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri,
possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi e tentata
truffa. E’ successo ieri pomeriggio, quando un’impiegata
dell’ufficio postale di via Felice Orsini ha chiamato i Carabinieri
dicendo che era entrata una persona sospetta, la cui descrizione
corrispondeva a quella diramata dalla sua società, in merito a una donna
specializzata in frodi bancarie che aveva già colpito l’Italia
settentrionale, soprattutto Venezia e Udine. All’arrivo dei militari, la
persona sospetta è stata identificata nella cinquantaduenne napoletana,
ma i documenti di riconoscimento che aveva in mano corrispondevano a
un’altra donna, una napoletana di cinquantacinque anni. I Carabinieri
hanno rilevato che i documenti erano stati contraffatti. La contraffazione era stata eseguita con una tale maestria che avrebbe potuto ingannare chiunque.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, la donna è
stata rinchiusa in camera di sicurezza fino a questa mattina, quando è
stata accompagnata a Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto.
Automobilista denunciato dai Carabinieri per guida sotto l’influenza dell’alcool
I Carabinieri della Stazione di Baricella hanno denunciato un automobilista rumeno di trentotto anni per guida sotto l’influenza dell’alcool.
La denuncia è scaturita a seguito di un incidente stradale avvenuto
ieri mattina, ore 7:00 circa, tra via Nazionale e via Barche.
L’automobilista, mentre si trovava al volante della sua Mercedes, ha
perso il controllo del mezzo che è finito fuori strada e ha terminato la
marcia contro tre autovetture, una in transito e due parcheggiate. E’
probabile che l’incidente sia stato provocato da un calo di attenzione
dell’autista che, nonostante l’orario, era già ubriaco: 1,41 g/l. Oltre alla denuncia, l’automobilista si è visto ritirare la patente e sequestrare l’auto ai fini della confisca.
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