venerdì 30 settembre 2022

Divisione Anticrimine

 Bologna – Su proposta della Questura di Bologna - Divisione Anticrimine – viene applicata dal Tribunale di Bologna – Sez. Misure di Prevenzione – la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con divieto di soggiorno e divieto di avvicinamento nei confronti di un soggetto per comportamenti aggressivi e persecutori nei confronti della ex convivente.

 

            A seguito dell’entrata in vigore della L.n.69/2019 (c.d. Codice Rosso) è stata introdotta la possibilità di estendere l’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale anche a coloro che sono solo indiziati del delitto di Atti Persecutori. Si è quindi estesa l’applicazione di una misura rivolta agli indiziati di appartenere ad associazioni a delinquere di stampo mafioso a coloro che pongono in essere atti persecutori, ritenendo così di potere arginare un reato così diffuso socialmente quale quello della violenza di genere.

 

La Divisione Anticrimine della Questura di Bologna alla fine di maggio scorso ha presentato proposta di applicazione di Sorveglianza Speciale nei confronti di un soggetto che, negli ultimi quattro anni, ha posto in essere comportamenti minacciosi, concretizzati in azioni di violenze fisiche e psicologiche perpetrate nei confronti della ex convivente e anche di altre donne.

 

L’articolata ed approfondita istruttoria posta in essere dalla Polizia ha permesso di individuare l’autore di tali comportamenti, un uomo italiano di 57 anni, residente in città, che sin dai primi anni ’90 ha manifestato la sua pericolosità sociale tramite la commissione di reati di varia natura, pericolosità poi concretizzatasi in particolare in condotte in vario modo violente nei confronti della ex compagna, atteggiamenti peraltro manifestati anche in presenza delle Forze dell’Ordine intervenute a più riprese.

 

Il comportamento dell’uomo è stato arginato dapprima con la sottoposizione dello stesso alla misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, a seguito della denuncia della ex convivente per i comportamenti subiti; misura poi aggravata con l’applicazione degli arresti domiciliari, misura anch’essa più volte violata, come accertato dalle Forze dell’Ordine intervenute.

I poliziotti hanno poi appurato che l’uomo aveva posto in essere medesime condotte anche nei confronti di altre “vittime”, tutte di sesso femminile, dimostrando in concreto il pericolo che lo stesso possa reiterare tali comportamenti nei confronti dell’ex compagna e di altri potenziali vittime.

 

Il Tribunale di Bologna, Sez. Misure di Prevenzione ha accolto appieno la proposta della Questura ed ha applicato la misura all’uomo, aggiungendo a suo carico il divieto di soggiorno nel comune ove risiede la ex convivente e il divieto di avvicinamento, ad una distanza inferiore ai 500 metri, ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna.

Chiusura pubblico esercizio

CARABINIERI: CHIUSURA PER ORDINE DEL QUESTORE DI UN PUBBLICO ESERCIZIO 


In data 16 settembre 2022, a seguito di segnalazione della presenza di persone in possesso di sostanze stupefacenti, i militari dell’Arma provvedevano al controllo di un pubblico esercizio ubicato in Via del Borgo di San Pietro e alla perquisizione degli avventori presenti. 

Dalle perquisizioni effettuate veniva rinvenuta sostanza di tipo stupefacente e una somma di circa 1500 euro addosso ad uno dei soggetti presenti, il quale veniva tratto in arresto. Un altro avventore, gravato da precedenti penali e pregiudizi di polizia per reati in materia di stupefacenti, reati contro il patrimonio e contro la fede pubblica, veniva trovato in possesso di circa 890 euro e veniva fatto notare dal cane antidroga della Polizia Locale di Bologna come persona che aveva di recente detenuto o usato sostanza stupefacente, successivamente segnalata dal cane antidroga sul pavimento dei servizi igienici. 

 Durante le attività di controllo venivano individuati altri due avventori, aventi a carico entrambi precedenti penali e pregiudizi di polizia per reati in materia di stupefacenti.

Analoghi risultati venivano rilevati durante un successivo controllo di un avventore, effettuato presso lo stesso pubblico esercizio nella serata del 22 settembre 2022 e durante l’attività di controllo straordinario del territorio in data 23 settembre 2022 identificando altri tre avventori.  

Ravvisato ciò, che per le descritte circostanze è ravvisabile una situazione di concreto pericolo per l’incolumità e la sicurezza degli avventori e dell’intera collettività, il Questore autorizza la sospensione del pubblico esercizio per giorni 15 dalla data di notifica del provvedimento avvenuto in data 27 settembre 2022.


 

Vengo in Italia e ti ammazzo

“VENGO IN ITALIA E TI AMMAZZO”. 25ENNE SIRIANO ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Galliera (BO): Un 25enne siriano, residente in Germania, indagato per atti persecutori all’indirizzo dell’ex moglie, è stato arrestato dai Carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Bologna su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il tutto è iniziato tre settimane fa, quando il 25enne telefona alla sua ex moglie, 24enne italiana, anticipandole, come da accordi legali, che sarebbe venuto in Italia a fine settembre per passare del tempo con la figlia, di anni 4, nata dalla loro relazione e dopo la separazione affidata in via esclusiva alla madre. La telefonata prende però una brutta piega quando il siriano viene a sapere che la donna ha al momento una relazione sentimentale con un indiano da cui aspetta anche un bambino, motivo per cui preferiva non vederlo. A questo punto perde le staffe e dopo aver minacciato di morte la donna la informa che sarebbe venuto in Italia per ammazzare lei, prendersi la figlia e portarla con sé all’estero. La donna, molto impaurita e ritenendo l’ex marito capace di fare quanto detto, si è così rivolta ai Carabinieri che hanno avviato le indagini, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna. Ritenendo concreto il pericolo che lo straniero venisse realmente in Italia è stata richiesta, e successivamente disposta la misura della custodia cautelare in carcere, facendo sì che quando il siriano si è presentato a casa dell’ex moglie, trovasse i Carabinieri ad arrestarlo. Al momento si trova detenuto alla Dozza.

 

giovedì 29 settembre 2022

Operazione Marlena

OPERAZIONE MARLENA

Spaccio di sostanze stupefacenti commessi in Bologna tra ottobre 2019 e marzo 2020. Eseguite all’alba, nelle province di Bologna, Ferrara e Cuneo 6 (sei) misure cautelari personali emesse dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura distrettuale di Bologna, Dott. Flavio Lazzarini. Per 4 (quattro) cittadini nordafricani sono scattate le manette, due di essi si trovavano già in carcere per fatti analoghi e per un tentato omicidio, un altro si trovava in regime di arresti domiciliari. Per una donna moglie di uno degli arrestati è stato emesso un provvedimento di divieto di dimora nella Città metropolitana di Bologna. Svolte contestualmente perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probante. Nel mirino è finito il quadrilatero dello spaccio tra le vie G. Natali, G. Deledda e L. Pirandello del quartiere Pilastro. Partendo da spunti investigativi emersi nel corso dell’indagine scaturita a seguito del decesso per overdose di cocaina di una donna avvenuta a Granarolo dell’Emilia nell’aprile del 2019 i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Lazzaro di Savena, coordinati dalla Procura distrettuale di Bologna, hanno intrapreso un’attività investigativa che, grazie alle indagini tradizionali ed all’ausilio di attività tecnica, ha permesso di cristallizzare oltre 3.000 episodi di cessione di sostanze stupefacente del tipo cocaina, eroina ed hashish. La vendita al dettaglio avveniva principalmente sulla pubblica via del citato quadrilatero, divenuto vero e proprio “bazar” della droga, nonché a ridosso dei portoni di ingresso ai condomini delle insistenti case di edilizia popolare e anche all’interno di taluni appartamenti. Il gruppo criminale aveva eletto a propria zona di spaccio quella porzione del quartiere e mai cedevano lo stupefacente in altri luoghi poiché forti del controllo e monitoraggio del territorio, ove operavano anche con l’ausilio di vedette, pronte a segnalare l’arrivo delle FF.OO. e la sosta o il passaggio di volti nuovi.

 

mercoledì 28 settembre 2022

Manipolato sensore

Un sensore fantasma per manipolare i tempi di guida, la Polizia Locale sequestra le strumentazioni elettroniche di un veicolo pesante


Un “sensore fantasma” accuratamente installato e il mezzo pesante poteva circolare eludendo le verifiche sui tempi di guida. È quello che hanno scoperto gli agenti del reparto Sicurezza Stradale della Polizia Locale, giovedì scorso, durante i consueti controlli finalizzati alla regolare circolazione dei veicoli pesanti. Gli agenti hanno fermato un camion e dopo alcuni accertamenti si sono accorti del tachigrafo manipolato, dal momento che il conducente risultava a riposo nonostante fosse alla guida del mezzo. Per individuare il misterioso dispositivo, é stato necessario condurre il veicolo in un’officina autorizzata dove appunto veniva scoperta, nel vano sopra il posto di guida, una strumentazione che interveniva sul sensore che monitora la circolazione del mezzo pesante, alterando di fatto l’acquisizione dei dati. Il cosiddetto “sensore fantasma”, in pratica, era attivato e disattivato dal conducente tramite un telecomando, trovato all’interno della cabina di guida. Immediatamente é scattato il sequestro amministrativo di entrambe le strumentazioni elettroniche e il conducente é stato sanzionato e la sua patente di guida sospesa.

 

Incidente in autostrada

Incidente ore 6.30 circa  km 128 nord A1, territorio di Campegine RE, per salto di carreggiata di autotreno che ha centrato un altro autotreno marciante in direzione opposta. Fortunatamente non risultano feriti gravi o sostanze pericolose coinvolte. Vvf sul posto con due squadre. Forti ripercussioni sul traffico veicolare bloccato su entrambe le direzioni.
 

Minaccia con un forcone i vicini

 MINACCIA CON UN FORCONE GLI EX VICINI DI CASA: 29ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Altedo (BO): E’ stata soccorsa dai Carabinieri della Compagnia di Molinella, una famiglia di marocchini residente in Italia da 22 anni, i cui componenti sono stati tutti minacciati con un forcone da un loro ex vicino di casa. E’ successo alle ore 17.00 del 26 settembre quando i Carabinieri della Centrale Operativa hanno ricevuto una richiesta di intervento da parte di alcuni stranieri perché aggrediti da una persona presso il loro appartamento di Altedo. Appresa la notizia, i Carabinieri sono giunti sul posto, dove hanno identificato e arrestato per atti persecutori un 29enne italiano, residente a San Pietro in Casale, nonché recuperato, nascosto dietro una siepe, un forcone utilizzato poco prima per minacciare le sue vittime: un’intera famiglia composta dal padre 41enne, madre 37enne e i tre figli, di anni 14, 13 e 10. Alla vista dei militari l’esagitato proferiva le seguenti parole minacciose: “Arrestatemi adesso!...quando torno stanotte vi brucio tutti!”. Secondo quanto riferito dalle parti offese, il 29enne, loro ex vicino di casa e con il quale vi erano vecchie ruggini, si era presentato ed era rimasto ad attenderli con un forcone in mano. All’arrivo del capo famiglia, di ritorno dal supermercato, dove si era recato unitamente a uno dei figli per fare la spesa, il 29enne lo aveva “accolto” gridandogli contro: “Adesso la facciamo finita!”. Spaventati, dopo essersi chiusi in garage, sono entrati in casa e hanno chiesto aiuto ai Carabinieri tempestivamente accorsi. Il 29enne, già in passato aveva più volte, anche dopo essersi trasferito in un altro comune, minacciato i suoi ex vicini di casa: il 21 agosto scorso, sotto casa loro li aveva apostrofati con epiteti razzisti: “…vi mandiamo via tutti, magari anche morti!”. Qualche tempo prima, dopo averli pedinati sino al supermercato, aveva brandito contro di loro una bottiglia mentre stavano facendo la spesa. Nel mese di luglio, in piena notte, aveva ripetutamente suonato il campanello della loro abitazione, urlando e minacciandoli a squarciagola. La donna 37enne, che lavorava in un ristorante, aveva deciso di lasciare il lavoro per paura di incontrarlo di ritorno a casa. A seguito del suo arresto, il 29enne è stato associato alla Dozza su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna.

Sequestrati 16,7 milioni di falsi

 GDF NUCLEO SPECIALE BENI E SERVIZI: CONTRAFFAZIONE. SEQUESTRATI IN TUTTA EUROPA 16,7 MILIONI DI FALSI, DI CUI 1,5 MILIONI BLOCCATI IN ITALIA DALLA GUARDIA DI FINANZA. Tra dicembre 2020 e settembre 2022, con il supporto di Europol, è stata condotta una delle più grandi operazioni a livello europeo contro le contraffazioni, alla quale ha partecipato la Guardia di Finanza. Come illustrato nell’allegato comunicato stampa del competente Ministero francese, l’operazione ha permesso complessivamente di sequestrare o bloccare 16,7 milioni di falsi, principalmente giocattoli. In Italia, il Nucleo Speciale Beni e Servizi, sotto l’egida del Comando Generale del Corpo, dopo aver preso parte ai consessi internazionali, ha inoltrato apposite segnalazioni operative qualificate ai Reparti territoriali. I prodotti segnalati erano riconducibili a noti marchi nel settore dei giocattoli, poi sequestrati, per 1,5 milioni di articoli, dalle Fiamme Gialle dei Gruppi di Novara e Rieti e delle Tenenze di Lendinara e Castel San Giovanni.

lunedì 26 settembre 2022

Violenza sessuale

BOLOGNA: POLIZIA DI STATO ESEGUE FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO PER VIOLENZA SESSUALE

Ieri intorno alle 5.00 di mattina una ragazza italiana di circa 30 anni, mentre rincasava presso l’abitazione in via Riva di Reno, veniva colta di sorpresa alle spalle da uno sconosciuto che la spingeva all’interno dell’androne condominiale fino a farla cadere a terra, per tentare di costringerla a subire un rapporto sessuale.

La ragazza si difendeva dall’aggressione colpendo l’uomo e lanciando delle grida che richiamavano l’attenzione di una vicina, la quale sopraggiungeva urlando che avrebbe chiamato la polizia. A quel punto il soggetto si dava repentinamente alla fuga senza che la violenza venisse consumata. 

 La ragazza veniva trasportata in ospedale per accertamenti all’esito dei quali venivano riscontrate alcune escoriazioni con prognosi di 7 giorni. Gli equipaggi delle volanti intervenuti sul posto rinvenivano a terra il portafogli e il cellulare che l’aggressore aveva perso durante la colluttazione con la vittima e, mediante la ricostruzione effettuata e agli elementi utili tratti dal cellulare dell’aggressore, quale una sua foto riconosciuta dalla vittima, diramavano le ricerche del soggetto sul territorio.

Gli equipaggi della Polizia di Stato effettuavano le ricerche durante tutto l’arco della giornata fino a quando, nella serata di ieri, intorno alle ore 22:00, un poliziotto libero dal servizio, percorrendo Piazza San Francesco, notava un gruppetto di soggetti, uno dei quali risultava corrispondere alle descrizioni. Immediatamente giungeva sul posto la volante del Commissariato Due Torri San Francesco che, unitamente ad altre volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, sottoponeva a controllo il sospettato. L’uomo, cittadino della Tanzania di 38 anni già gravato da pregiudizi, presentava alcuni graffi sul collo e sulla mano riconducibili alla pregressa aggressione e, all’esito di accertamenti, veniva riconosciuto come autore del fatto. Lo stesso veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di violenza sessuale e tradotto presso la locale casa circondariale a diposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Prende a pugni la fidanzata

IL LAVORO SCARSEGGIA E LUI PRENDE A PUGNI LA FIDANZATA: 42ENNE ALLONTANATO.
Granarolo Emilia (BO): I Carabinieri della Stazione di Granarolo Emilia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno eseguito una misura di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di un 42enne italiano, indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce dalla necessità di proteggere la compagna dell’uomo, 47enne italiana, che alle ore 13:00 circa del 9 agosto scorso era stata soccorsa nel suo appartamento dai Carabinieri, allertati dalla Centrale Operativa. Nella circostanza un privato cittadino di Granarolo dell’Emilia aveva telefonato al 112 dicendo di aver udito le urla di una donna provenire da un’abitazione. Raggiunta dai Carabinieri, la vittima ha riferito di essere stata aggredita con schiaffi e pugni dal compagno, con cui vive dal 2006, a seguito dell’ennesimo litigio per problemi di natura economica. Secondo quanto appreso, l’uomo, operante nel settore della pulizia delle cantine, ha ricevuto ultimamente poche richieste di lavoro e la coppia ha avuto difficoltà economiche. Visitata dai sanitari del 118, nei confronti della donna è stato attivato il “codice rosso”, ed è stata collocata in una struttura protetta. Informata dei fatti, la Procura della Repubblica di Bologna ha richiesto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, accolta dal GIP ed eseguita ieri dai Carabinieri.
 

domenica 25 settembre 2022

Trauma ad una gamba

Eremo del Viandante: cade e si procura in forte trauma alla gamba 


25 settembre 2022 - Una signora del '78 di Ceemona stava trascorrendo una giornata con amici a fare un'escursione quando è caduta lungo il sentiero procurandosi un forte trauma alla gamba che le ha impedito di proseguire il percorso. Il gruppo si trovava sul sentiero sterrato che dal rifugio La Succhiata conduce all'Eremo del Viandante (Comune di Camugnano) in zona Lago Brasimone. Gli amici con cui si trovava hanno contattato il 118 che ha allertato il Saer per intervenire. Sul posto è giunta una squadra del Saer della stazione Corno Alle Scale e i Vigili del Fuoco di Castiglione dei Pepoli che hanno caricato la donna sul loro mezzo fuoristrada per consegnarla all'ambulanza di Porretta Alto Reno.

 

sabato 24 settembre 2022

Sequestro preventivo

 GDF BOLOGNA: ESEGUITO UN DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO PER 150 MILA EURO A CARICO DI UN AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO INFEDELE. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale - Dottor Domenico TRUPPA, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 150 mila euro circa a carico di un amministratore di sostegno residente nel capoluogo felsineo, ritenuto responsabile del reato di peculato aggravato, essendosi appropriato, nel tempo, di ingenti disponibilità finanziarie del proprio assistito. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica - Dottoressa Anna SESSA e condotte dai Finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Bologna, hanno preso le mosse dalla segnalazione inoltrata alla locale Procura della Repubblica dal Giudice Tutelare, il quale, avendo riscontrato l’omessa, tempestiva rendicontazione del patrimonio del beneficiario da parte dell’amministratore, ne ha revocato l’incarico. L’attività ha così permesso di rilevare una situazione di infedele gestione delle disponibilità dell’assistito tra il 2017 e il 2021, che sarebbe stata perpetrata dall’amministratore attraverso operazioni indebite e destinate a scopi puramente personali di quest’ultimo. Dagli accertamenti bancari sono infatti emersi frequenti addebiti tramite bonifici, prelevamenti in contanti e pagamenti bancomat per oltre 70 mila euro, assolutamente inusuali se rapportati al consueto stile di vita del beneficiario. Inoltre, è emersa la locazione di un immobile di proprietà dell’amministrato che sarebbe avvenuta a sua completa insaputa, tant’è che i relativi canoni, per un ammontare di quasi 40 mila euro, sono stati indebitamente incassati dall’indagato. In relazione all’immobile, inoltre, sono state individuate spese di ristrutturazione per 40 mila euro che, sebbene documentate, non sono state in realtà mai sostenute, tant’è che l’edificio, nel periodo oggetto d’indagine, non ha beneficiato di alcun intervento manutentivo. L’operazione testimonia, ancora una volta, la sinergica azione a tutela della legalità e dei soggetti più deboli e fragili da sempre instaurata tra l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza.

venerdì 23 settembre 2022

Sferra un pugno alla campagna

LITIGANO SU COME VESTIRE LA FIGLIA DI 9 ANNI E SFERRA UN PUGNO ALLA COMPAGNA: ALLONTANATO D’URGENZA DALLA CASA FAMILIARE DAI CARABINIERI.
Alto Reno Terme (BO): I Carabinieri della Stazione di Alto Reno Terme hanno adottato un provvedimento d’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare nei confronti di un 37enne italiano, disoccupato, denunciato dalla moglie per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali. L’episodio risale alla mattina del 21 settembre 2022, quando i Carabinieri sono intervenuti presso un’abitazione di un quartiere popolare di Alto Reno Terme, dopo aver ricevuto la telefonata di una donna che aveva chiesto aiuto perché era stata picchiata dal compagno al culmine di una lite. All’interno dell’abitazione i militari trovano la coppia e i loro 3 figli minori, due maschi e una femmina, rispettivamente di anni 6, 10 e 9, tutti visibilmente molto scossi. Sentita dai Carabinieri, la donna, 29enne, originaria dell’Est Europa, riferiva di aver ricevuto un pugno in faccia dal compagno perché non aveva gradito il modo in cui aveva vestito la bambina di anni 9, con un paio di pantaloni a suo dire “troppo stretti e provocanti”, che la madre le aveva fatto indossare prima di accompagnarla a scuola. Dopo aver aggredito la compagna, il 37enne si era adirato anche con la bambina strappandole di dosso i pantaloni. Accompagnata presso una struttura sanitaria, la madre, che aveva ricevuto un pugno in faccia, è stata medicata e dimessa con una prognosi di sette giorni per un trauma contusivo al volto. La donna riferiva ai Carabinieri di aver subito altre aggressioni in passato, mai denunciate alle forze di polizia nella speranza di un cambio di condotta del compagno. Informata tempestivamente dell’accaduto la Procura della Repubblica di Bologna, i Carabinieri, date le circostanze, hanno adottato nei confronti del padre violento un provvedimento di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Il 37enne si trova al momento ospite presso i genitori a Bologna.
 

Commemorazione di Salvo D' Acquisto

I CARABINIERI DI BOLOGNA CELEBRANO IL 79° ANNIVERSARIO DEL SACRIFICIO DEL VICE BRIGADIERE SALVO D’ACQUISTO, MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE ALLA MEMORIA.
È stata celebrata questa mattina, a Bologna, la cerimonia in occasione del 79° anniversario del sacrificio del Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria, immolatosi a Torre di Palidoro (RM) il 23 settembre 1943. Il sottufficiale, all’epoca dei fatti 23enne, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Torrimpietra, sacrificò la propria giovane vita accusandosi senza alcuna colpa di un attentato commesso qualche giorno prima contro l’esercito tedesco, salvando con il suo gesto la vita di 22 civili innocenti. Il suo atto rimane uno degli episodi più eroici della gloriosa Storia dell’Arma.
La cerimonia di oggi si è articolata in due momenti. Dopo la messa officiata dal Cappellano militare, Don Giuseppe Grigolon, presso la Caserma Manara di via dei Bersaglieri 3, il nuovo Comandante della Legione Carabinieri, Generale di Brigata Massimo Zuccher, accompagnato da una rappresentanza di Carabinieri in servizio e in congedo, ha deposto una corona di fiori presso il monumento dell’eroe situato a Bologna nel Giardino di Viale XII Giugno, nei pressi del palazzo di giustizia. L’opera, inaugurata il 19 marzo 2007, è stata realizzata dallo scultore bolognese Luigi Enzo Mattei, classe 1945, autore altresì del bassorilievo dedicato alla “Virgo Fidelis” e dell’“Armaciotto de’ Ramazzotti”, entrambi oggi collocati all’interno della caserma di via dei Bersaglieri.
 

mercoledì 21 settembre 2022

Nuovo Comandante

CARABINIERI: GENERALE ZUCCHER NUOVO COMANDANTE LEGIONE EMILIA ROMAGNA. SUCCEDE AL GENERALE DAVIDE ANGRISANI TRASFERITO A ROMA IN ALTRO INCARICO DI COMANDO.
Bologna 21 Sett. - Il Generale di Brigata Massimo Zuccher è da oggi il nuovo comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna con sede a Bologna, da cui dipendono i Comandi Provinciali di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ravenna, Ferrara, Forli-Cesena, Rimini.
Il passaggio di consegne al vertice del Comando Legione è avvenuto questa mattina alla presenza del Comandante del Comando Interregionale Vittorio Veneto di Padova, Generale di Corpo d'Armata Antonio Paparella, presso la caserma di via dei Bersaglieri a Bologna. Subentra al Generale di Brigata Davide Angrisani a sua volta trasferito a Roma quale Comandante dei Carabinieri della Banca d’Italia.
Il Generale di Brigata Massimo Zuccher, veronese di nascita, presta servizio nell’Arma dal 1985 e ha frequentato il 167° corso presso l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri nonché il 26° Corso di Alta formazione presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia in Roma. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza interna ed esterna, proviene dal Comando Generale dell’Arma dove, dopo aver ricoperto diversi incarichi nell’area del personale, delle operazioni e delle relazioni interne, per ultimo ha diretto i servizi di sicurezza e di supporto del Comando Centrale. Nei diversi gradi ha guidato per oltre un decennio reparti territoriali e investigativi in Veneto e in Sicilia mentre nei primi anni duemila ha comandato il contingente militare italiano impegnato nella missione ONU in Etiopia ed Eritrea. Ha retto il Comando Provinciale Carabinieri di Parma tra il 2014 e il 2017. È Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel discorso di insediamento il Generale Zuccher ha sottolineato la fondamentale importanza del ruolo anche sociale svolto dai carabinieri che devono continuare a saper accogliere e rispondere con professionalità ed attenzione alle esigenze dei cittadini e di una società in progressiva evoluzione. L’essere punto di riferimento delle comunità di cui si fa parte, soprattutto nell’attuale complessità sociale ed economica, significa anche essere consapevoli della necessità di impegnarsi nella tutela delle fasce più sensibili.
Alla breve cerimonia all’interno della Caserma Manara di via dei Bersaglieri hanno partecipato gli ufficiali della Legione e della citta di Bologna, i comandanti Provinciali unitamente a una rappresentanza di militari, comandanti di stazione e di compagnia della Regione. Erano inoltre presenti i Labari del Comune di Bologna, decorato con la Medaglia d’oro al valor militare, della Regione Emilia Romagna e della città metropolitana di Bologna, l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri con Bandiera e rappresentanze, il Coordinatore regionale ANFor con labaro, le delegazioni Nastro Azzurro e UNUCI con le rispettive bandiere.
 

martedì 20 settembre 2022

Sequestrati oltre 1600 prodotti

 GDF BOLOGNA: SEQUESTRATI OLTRE 1.600 PRODOTTI E DENUNCIATE DUE PERSONE PER CONTRAFFAZIONE E RICETTAZIONE I Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna hanno sequestrato oltre 1.600 prodotti contraffatti (in particolare adesivi, patch, portachiavi, targhette e spillette metalliche), recanti i segni distintivi di note case automobilistiche e motociclistiche – tra cui “Ferrari”, “Maserati”, “Porsche”, “Mercedes”, “Alfa Romeo”, “Land Rover”, “Volkswagen”, “Nissan”, “Harley Davidson”, “Ducati”, “Vespa”, “Yamaha”, “Triumph” e “KTM” –, e non sicuri (nello specifico anelli metallici, bracciali, orecchini, catene per portafogli, accendini, fiaschette in acciaio, adesivi in lega e bandane). L’intervento ha interessato alcuni espositori presenti in uno dei più importanti appuntamenti a livello europeo per i collezionisti di auto, moto e biciclette d’epoca svoltosi di recente a Imola. In particolare, le attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “tutela dei marchi” e della “sicurezza dei prodotti”, eseguite dai militari della Compagnia di Imola nell’ambito delle ordinarie attività di “controllo economico del territorio”, hanno permesso di denunciare, alla competente Procura della Repubblica, due soggetti, un italiano e un francese, per reati inerenti alla “contraffazione” e alla “ricettazione”. L’attività condotta dalle Fiamme Gialle bolognesi è tesa a scongiurare la commercializzazione di prodotti contraffatti (che generano illeciti benefici patrimoniali in danno dei commercianti onesti che subiscono lo svantaggio concorrenziale fraudolento) e a salvaguardare il consumatore dall’acquisto di articoli potenzialmente nocivi, poiché non rispondenti ai previsti standard di sicurezza.

venerdì 16 settembre 2022

Cambio nel comando provinciale dei Carabinieri

IL GENERALE ANGRISANI SALUTA I CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI BOLOGNA.
Bologna, 16 set. 2022: Questa mattina, nella Caserma “Luciano Manara” di via dei Bersaglieri 3, il Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna”, Generale di Brigata Davide Angrisani, ha salutato i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, approssimandosi il termine del suo mandato al comando dei Carabinieri in servizio nel territorio della regione Emilia Romagna. L’alto ufficiale, chiamato a ricoprire a breve altro prestigioso incarico nella Capitale, è stato ricevuto dal Comandante Provinciale, Colonnello Rodolfo Santovito e dai suoi ufficiali e collaboratori, preposti al Reparto Operativo, alle 7 Compagnie, alla Tenenza di Medicina e alle 69 Stazioni capillarmente distribuite sul territorio della provincia di Bologna. Il Generale Angrisani, che ha assunto il comando dei Carabinieri dell’Emilia Romagna in piena emergenza pandemica, nel giugno 2020, ha espresso la propria soddisfazione per i risultati conseguiti in questo periodo dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna e ha ringraziato tutto il personale per la collaborazione offertagli, ma soprattutto per l’impegno profuso nel servizio quotidianamente svolto a favore delle singole comunità. Ha ringraziato, in particolare, l’operato dei militari investiti di particolari funzioni di responsabilità, tra tutti i Comandanti di Stazione, interpreti delle esigenze dei cittadini, che hanno operato sempre in piena sinergia con le rispettive amministrazioni locali. Nel corso del saluto, il Generale Angrisani ha, altresì, consegnato 3 ricompense ad altrettanti Carabinieri distintisi in attività di servizio: il Tenente Daniele Mangerini, l’Appuntato Scelto Q.S. Pasquale Emilio Petrella e l’Appuntato Scelto Mirko Prete, tutti effettivi al Nucleo Investigativo Carabinieri di Bologna, per la professionalità dimostrata nell’attività di contrasto al traffico di stupefacenti e nell’organizzazione ed esecuzione dei servizi di sicurezza a tutela di obiettivo particolarmente sensibile.
 

Coltivano marijuana

 COLTIVANO MARIJUANA LUNGO L’ARGINE DEL TORRENTE IDICE: ARRESTATO 24ENNE, DENUNCIATI 2 MINORENNI.

Monterenzio (BO): I Carabinieri della Stazione di Monterenzio hanno arrestato un 24enne italiano, con precedenti di polizia, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato eseguito durante un controllo che i Carabinieri stavano effettuando sull’argine del Torrente Idice che attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano, tra cui il territorio di Monterenzio. L’attenzione dei Carabinieri è stata richiamata da un pezzo di terra che qualcuno aveva adibito a una piantagione di marijuana, con tanto di sistema artigianale per l’irrigazione degli arbusti, che si presentavano verdi e vigorosi. Al fine di individuare i responsabili, i Carabinieri della Stazione di Monterenzio hanno installato nasconda tra la vegetazione una trappola fotografica. Nell’occasione, lo strumento si è mostrato utile per immortalare tre persone intente a prendersi cura della piantagione, il 24enne, poi finito in manette, e due ragazzini di 15 e 16 anni. Grazie alle immagini raccolte i 3 sono stati identificati. L’immediata perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione del 24enne ha consentito di recuperare 125 grammi di marijuana, 41 grammi di hashish, un bilancino di precisione e altro materiale adatto al confezionamento della sostanza stupefacente. I nove arbusti di marijuana e quanto rinvenuto nell’abitazione del maggiorenne sono stati sequestrati e affidati ai militari del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti dei Carabinieri di Bologna. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 24enne arrestato dai Carabinieri è stato tradotto in carcere. I 2 minori, incensurati, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna.

mercoledì 14 settembre 2022

Arrestato 39enne

 AGGREDISCE L’EX MOGLIE: 39ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Bologna, 12 settembre 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 39enne italiano per maltrattamenti ai danni dell’ex moglie. È successo alle ore 21:45 di ieri, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata della donna, residente nel Quartiere Porto-Saragozza, che, dopo essersi chiusa a chiave nella stanza da letto, chiedeva aiuto perché l’ex marito, ancora convivente, la stava picchiando. Solo dopo l’arrivo dei Carabinieri, la richiedente, 40enne, assistente socio sanitaria, di nazionalità albanese, è uscita dalla camera e si è diretta verso i militari chiedendo loro di proteggerla dall’ex compagno, da cui, sebbene convivente, era separata da circa 1 anno dopo un matrimonio durato 6 anni. La donna riferiva di essere stata minacciata di morte nel corso di una discussione per futili motivi, aggredita, tirata per i capelli, presa a calci e pugni in varie parti del corpo. Soccorsa dai sanitari del 118, la donna non ha inteso recarsi presso una struttura sanitaria. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 39enne, arrestato dai Carabinieri, è stato tradotto in carcere.

Non accetta la fine

 NON ACCETTA LA FINE DELLA RELAZIONE E PERSEGUITA LA EX: 37ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Fontanelice (BO), 12 settembre 2022: I Carabinieri della Stazione di Fontanelice hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 37enne italiano, indagato per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna coetanea. La vicenda risale a qualche settimana fa, quando la donna si è recata in caserma per denunciare l’ex compagno, uomo violento e possessivo, che dopo la fine della loro relazione, durata circa un mese, aveva iniziato a perseguitarla attraverso messaggi, telefonate e pedinamenti, nella speranza che la donna cambiasse idea. La denunciante aveva così generato un sentimento di paura di incontrare l’ex compagno e temendo di subire un’imboscata per strada si era rivolta ai Carabinieri. Al termine degli accertamenti i militari hanno relazionato alla Procura della Repubblica di Bologna, che a sua volta ha avanzato una richiesta di misura cautelare al Giudice. La richiesta è stata accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari e il 37enne è finito in manette.

lunedì 12 settembre 2022

Perseguita la ex

NON ACCETTA LA FINE DELLA RELAZIONE E PERSEGUITA LA EX: 37ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Fontanelice (BO), 12 settembre 2022: I Carabinieri della Stazione di Fontanelice hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 37enne italiano, indagato per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna coetanea. La vicenda risale a qualche settimana fa, quando la donna si è recata in caserma per denunciare l’ex compagno, uomo violento e possessivo, che dopo la fine della loro relazione, durata circa un mese, aveva iniziato a perseguitarla attraverso messaggi, telefonate e pedinamenti, nella speranza che la donna cambiasse idea. La denunciante aveva così generato un sentimento di paura di incontrare l’ex compagno e temendo di subire un’imboscata per strada si era rivolta ai Carabinieri. Al termine degli accertamenti i militari hanno relazionato alla Procura della Repubblica di Bologna, che a sua volta ha avanzato una richiesta di misura cautelare al Giudice. La richiesta è stata accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari e il 37enne è finito in manette.
 

Ospedale per riabilitazione intensiva

CASTELDEBOLE (BO) SI INAUGURA L’OSPEDALE VILLA BELLOMBRA.

Averardo Orta: “DEDICHIAMO QUESTA OPERA ALLA CITTÁ DI BOLOGNA E A TUTTI I BOLOGNESI”

Apre le porte a Casteldebole, la nuova Villa Bellombra, presidio ospedaliero specializzato nella riabilitazione intensiva con tecnologia robotica. Una storia centenaria ed un nuovo futuro da scrivere per l’ospedale parco: ottomila metri quadri per un totale di 99 posti letto, divisi in 54 camere, ciascuna dotata di un proprio giardino. Un’opera dedicata ai bolognesi e già vincitrice del premio internazionale “Best Contemporary Healthcare Building”, progettata secondo i principi del benessere e della sostenibilità ambientale. L’investimento complessivo supererà i 21 milioni di euro. 

 

12 settembre, Bologna_ A meno di due anni dalla posa della prima pietra, la nuova Villa Bellombra sarà inaugurata a Casteldebole, in un’area immersa completamente nel verde. Fondato nei primi anni ’20 del Novecento, dopo cento anni, l’ospedale riabilitativo lascia la storica sede di via Bellombra, a Bologna, per trasferirsi definitivamente nel nuovo edificio che per la sua architettura green e innovativa, ha ricevuto nel 2021 il premio “Best Contemporary Healthcare Building” conferito dal magazine e agenzia di stampa Build a GBA Studio - Gianluca Brini Architetto e progettista della nuova Villa Bellombra. Il progetto di realizzazione è invece stato affidato alla società Ing. Ferrari di Modena, leader nel mondo delle costruzioni.

Ecco i numeri della nuova struttura ospedaliera:

  • 8.000 mq. di struttura interna di cui 2.000 destinati alle camere e 6.000 ai servizi;
  • 99 posti letto divisi in 54 camere tutte con giardino privato;
  • 5 ampie palestre con attrezzature, robotiche e non, di ultima generazione;
  • 1 piscina per la riabilitazione specializzata ospedaliera;
  • 16 ambulatori;
  • 9.500 mq di verde attrezzato;
  • Bar.

Anche nella nuova Villa Bellombra il paziente è al centro di un “Progetto riabilitativo e assistenziale multidisciplinare” in continuo e costante miglioramento.

Investire in un momento di crisi come questo – spiega l’Amministratore Delegato del Consorzio Ospedaliero Colibrì Averardo Orta - può apparire avventato ma abbiamo fiducia nelle capacità dell’Emilia-Romagna e di Bologna in particolare, di rispondere con laboriosità e con il consueto ottimismo alle sfide del nostro tempo. Abbiamo dato il massimo impegno per costruire la migliore struttura riabilitativa a livello europeo. Lo sforzo economico è enorme, non abbiamo ricevuto finanziamenti a fondo perduto o agevolazioni di alcun tipo ma abbiamo utilizzato solo risorse proprie e ingenti prestiti bancari. Un’opera che vogliamo dedicare alla città di Bologna e ai bolognesi”.

Rispetto all’investimento economico, la spesa complessiva supererà i 21 milioni ed è parte di un programma di investimenti iniziato nel 2011 per complessivi 50 milioni. La filosofia del nostro Gruppo, che riunisce quattro generazioni di imprenditori, da oltre 120 anni prevede di reinvestire continuamente gli utili di esercizio per migliorare e ampliare i servizi in collaborazione con il Pubblico.

 

 

UN OSPEDALE IN CONNESSIONE CON L’ARTE: SI PARTE CON LA MOSTRA DI ANGELO MAISTO

L’inaugurazione del nuovo ospedale coincide con l’apertura della mostra ARCADIA dell’artista Angelo Maisto. La struttura riabilitativa infatti vuole essere un luogo stabilmente dedicato all’arte e alla cultura e Maisto è l’artista con cui ha inizio questo percorso. All’interno degli spazi di Villa Bellombra, dove gli ambienti circondati dal verde accompagnano con forza generatrice il percorso riabilitativo e di recupero, le opere di Maisto rappresentano uno sfondo ideale verso tutto ciò che è vivo e vitale.

Tra favola e realtà le opere dell’artista visionario ci trasportano in una dimensione idilliaca in cui fiori, farfalle, curiosi insetti-oggetti, caffettiere che emanano fiori, uccelli e spazzole, tubi, conchiglie, noci si ritrovano insieme in una sorta di poetica visione. È un ecosistema leggero e ironico dove tutto sembra invitarci a serenità e spensieratezza. Una nuova storia naturale che abbraccia la filosofia del Consorzio Ospedaliero Colibrì e della fondatrice Villa Bellombra.

Alla cerimonia di inaugurazione insieme al presidente di Villa Bellombra Lorenzo Orta, alla direzione sanitaria e a tutto lo staff, parteciperanno le massime autorità regionali e cittadine: il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini, il sindaco di Bologna Matteo Lepore.



 

domenica 11 settembre 2022

Donna con dolori addominali

11 settembre 2022 -

Sono le 13:30 quando una donna allerta i soccorsi per un forte dolore addominale che le impedisce di proseguire sul sentiero.
Il CSV di Bologna attiva così la Stazione Saer Corno Alle Scale per intervenire in aiuto della donna di Montemurlo che si trovava sul sentiero per le cascate di Dardagna (Comune di Lizzano Belvedere,BO) che lungo l'escursione ha accusato un forte dolore all'addome.
La stazione del Saer, con anche il sanitario in squadra, è intervenuto poco dopo la chiamata, arrivando sul target alle 13:50. La donna che si trovava sul sentiero poco sotto la strada è stata posizionata sulla barella Kong e recuperata dall'alto  con tecniche alpinistiche e lasciata allambulanza che l'ha trasportata all'ospedale di Alto Reno Terme per i controlli del caso.
Sul posto erano presenti per le operazioni di soccorso ed evacuazione anche il Comando dei Carabinieri della stazione di Belvedere.
 

sabato 10 settembre 2022

Arrestato

LEI VA VIA DI CASA CON I FIGLI, LUI PERDE LA TESTA: ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Bologna, 10 settembre 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 33enne rumeno, responsabile di maltrattamenti contro la moglie alla presenza dei figli minori. L’arresto è stato eseguito in flagranza di reato nel corso di un intervento che i Carabinieri hanno eseguito in un appartamento situato in zona Barca, dove era stata segnalata una persona che stava prendendo a calci la porta di un’abitazione. All’arrivo dei Carabinieri, l’uomo, identificato nel 33enne rumeno, residente a Castel Maggiore (BO), si trovava sul pianerottolo condominiale in stato di forte agitazione. All’interno dell’appartamento vi erano la moglie, 30enne connazionale, la madre di quest’ultima e i figli della coppia, due bambini di anni 1 e 4. Ascoltata dai Carabinieri, la 30enne, visibilmente spaventata, riferiva di essersi rifugiata nell’abitazione bolognese della madre per sfuggire al marito, da cui nella decorsa serata era stata aggredita verbalmente e minacciata di morte durante l’ennesima lite per motivi di gelosia, scoppiata nella loro casa di Castel Maggiore (BO). Ieri, di rientro dal lavoro, il 33enne si è accorto che la moglie era andata via di casa e infuriato aveva iniziato a cercarla ovunque, rintracciandola poco dopo nell’appartamento della madre dove si era rinchiusa con i due bambini. La donna, ascoltata dai Carabinieri, ha riferito di una situazione che perdurava da tempo, nonostante non avesse presentato denuncia prima. L’atteggiamento minaccioso del marito all’indirizzo della moglie continuava anche innanzi ai militari. A seguito dell’arresto, su disposizione della Procura della Procura della Repubblica di Bologna, il 33enne è stato associato alla Dozza.

36ENNE SPOSATO PERDE LA TESTA PER L’AMANTE: ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Bologna, 10 settembre 2022: I Carabinieri della Stazione di Borgo Panigale (BO) hanno arrestato un 36enne italiano per atti persecutori nei confronti di un’italiana 40enne, collega di lavoro. In particolare, la donna, sposata e con un figlio, è andata in caserma per sporgere una querela nei confronti del suo collega di lavoro, anche lui sposato, con cui, un anno fa, aveva avviato una relazione extraconiugale. La donna riferiva ai Carabinieri che il rapporto sentimentale era degenerato dopo qualche settimana, quando, in preda a momenti di gelosia, l’amante aveva iniziato a minacciarla con frasi del tipo: “Io ti rovino, vengo sotto casa tua e dico tutto a tuo marito! Tu non vivi più! Sei una stronza! Io ti distruggo!”. Nonostante tutto, lei aveva continuato a frequentare il collega senza dare peso alle minacce ricevute. Lo scorso luglio, durante un fine settimana che i due stavano trascorrendo clandestinamente in un albergo della Riviera Romagnola, il 36enne, accortosi che la donna stava controllando il suo smartphone si era infuriato al punto che dopo averla spinta sul letto, aveva tentato di soffocarla con un cuscino, procurandole dei lividi sulle braccia. Dopo quell’episodio, la donna che non presentava denuncia, decideva comunque di interrompere i contatti con l’uomo, che, non rassegnato, iniziava a perseguitarla, con telefonate e messaggi, minacciando di rendere pubblica la loro relazione. Spaventata, la donna si è così rivolta ai Carabinieri, i quali proprio durante la presenza della donna in caserma si sono accorti che l’uomo la molestava con messaggi e telefonate che la donna aveva messo in viva voce. Terminata la stesura della denuncia, i Carabinieri, al fine di tutelare l’incolumità della donna, decidevano di accompagnarla a casa, ove notavano la presenza del 36enne ad attenderla, appostato dietro a un angolo della strada. Nonostante il ringraziamento rivolto ai Carabinieri, grazie ai quali la situazione non è potuta degenerare, il 36enne è stato arrestato e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna associato alla Dozza.
 

Deferiti quattro minorenni

POLIZIA DI STATO DEFERISCE QUATTRO MINORENNI PER UN’AGGRESSIONE A BORDO TRENO

 

 Nel pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di San Giovanni in Persiceto ha deferito all’Autorità giudiziaria competente 4 minori di origine marocchina per Rissa, Danneggiamento, interruzione di Pubblico servizio ed uno di loro anche per lesioni ai danni di un Coordinatore di Protezione Aziendale -Dirigente Trenitalia, che si trovava a bordo del treno, libero dal servizio.

La Centrale Operativa inviava la Volante presso la stazione F.S. di San Giovanni in Persiceto, dove era stata segnalata una rissa fra circa 10 soggetti, presumibilmente tutti minorenni, a bordo del treno regionale 17904 proveniente da Bologna e diretto a Poggio Rusco. Nei fatti, una decina di ragazzi salivano a bordo treno alla stazione di Osteria Nuova (BO) ed iniziavano ad arrecare disturbo alla clientela, anche per il tramite di una cassa che diffondeva musica ad alto volume. Nel tentativo di interrompere la condotta molesta dei ragazzi, interveniva un coordinatore aziendale di Trenitalia, che veniva più volte colpito al viso con dei pugni pertanto veniva trasportato presso l’Ospedale di San Giovanni in Persiceto, riportando trauma contusivo al naso con una prognosi di 21 giorni.  Sul posto il personale operante acquisiva le prime informazioni utili per rintracciare le persone coinvolte nella rissa: venivano indicate dal capotreno la direzione e le descrizioni dei soggetti che si erano allontanati a piedi.

A poca distanza dalla stazione venivano fermati quattro dei dieci giovani coinvolti nella rissa.

Dopo aver visionato immagini e riprese video, gli operatori di Polizia accertavano che i minori fermati risultavano aver partecipato all’aggressione a bordo treno.

I minori risultavano già gravati da numerosi precedenti di Polizia per reati contro la persona ed il patrimonio.

A causa dei fatti avvenuti, la linea ferroviaria Bologna/Verona rimaneva chiusa dalle ore 17:06 fino alle ore 17:40.

Quadro ritrovato

I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Udine hanno restituito al legittimo proprietario, un 58enne residente a San Lazzaro di Savena (BO), un dipinto a olio su compensato (37x27 cm), di autore sconosciuto, raffigurante “Charles de Batz de Castelmore”, meglio noto come d’Artagnan, recentemente sequestrato dai militari del Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri - con competenza territoriale su Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige - presso un esercizio commerciale di settore a Trieste.
L’attività investigativa che ha consentito l’individuazione ed il recupero del volume si inquadra nel costante monitoraggio dei siti di e-commerce che i militari del Nucleo TPC di Udine svolgono al fine di contrastare la commercializzazione di beni culturali di provenienza illecita.
In particolare era stata notata – dapprima su una piattaforma commerciale online e, in un secondo momento, sul relativo catalogo cartaceo - l’inserzione di un dipinto che attirava l’attenzione per il particolare soggetto rappresentato. I successivi approfondimenti investigativi, condotti anche in collaborazione con il Nucleo TPC di Bologna e le Stazioni CC di Trieste via Hermet e Fogliano-Redipuglia, hanno consentito di accertare che il dipinto risultava potenzialmente corrispondere ad uno del tutto simile per tipo, dimensioni e soggetto rappresentato, censito nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando TPC.
Gli accertamenti condotti attraverso il sistema informativo citato hanno confermato la possibile corrispondenza dell’opera, per la descrizione del soggetto, delle dimensioni e del periodo di realizzazione, con quella notata sul web. Tuttavia, in assenza di fotografie, vi era l’assoluta necessità di effettuare ulteriori verifiche con il denunciante il furto dell’epoca che, individuato e prontamente contattato, ha riconosciuto - senza ombra di dubbio - il dipinto come quello sottrattogli a seguito del furto perpetrato da ignoti nel luglio del 2001 presso la sua abitazione a San Lazzaro di Savena.
Le risultanze investigative così ottenute sono state pertanto condivise con la Procura della Repubblica di Trieste che, nel concordare con gli elementi d’indagine fino a quel punto raccolti, ha disposto il sequestro del dipinto e lo svolgimento di ulteriori accertamenti volti a ricostruire il percorso del dipinto dopo il furto. L’olio su compensato è stato così sequestrato a Trieste a carico del possessore in buona fede che l’aveva acquistato dall’esercizio commerciale preliminarmente monitorato. Gli accertamenti successivi hanno consentito di tracciare gli ultimi due passaggi che avevano portato il dipinto ad essere oggetto di compravendita di altrettanti privati tra Gorizia e Fogliano-Redipuglia, in entrambi i casi in buona fede rispetto all’origine furtiva del bene culturale.
A termine delle indagini, condotte dal Nucleo TPC di Udine in perfetta sinergia con l’omologo bolognese e con le Stazioni dell’Arma territoriale citate, l’Autorità Giudiziaria competente ha disposto il dissequestro e la restituzione del dipinto all’avente diritto che ha consentito al legittimo proprietario, a distanza di 21 anni dal furto, di riappropriarsi di un’opera d’arte che, rubata assieme ad altri oggetti artistici e considerata ormai perduta, riesce a tornare finalmente “a casa”.
 

venerdì 9 settembre 2022

Ricerca di un fungaiolo con tragico epilogo

Dispiego ingente di forze per la ricerca di un fungaiolo

 

 

9 settembre 2022 - Il Soccorso Alpino Emilia-Romagna è stato impegnato dal tardo pomeriggio di giovedì 8 settembre alla ricerca di un fungaiolo che era scivolato in un punto impervio del bosco e, a suo dire, aveva riportato un infortunio alla gamba.

Un dispiego ingente di forze per battere la zona di Labante (BO) vicino al Molino di Povolo, in cui il signore di settant’anni si era recato alla ricerca di funghi, da quelle messe in campo dal Saer che ha coinvolto più stazioni e tecnici del Corno alle Scale, Rocca di Badolo e Cimone più un’Unità Cinofila e le squadre dei Vigili del Fuoco più elicottero Drago per il sorvolo e la ricerca e un’Unità Cinofila.

L’uomo, a seguito della caduta, era riuscito a mettersi in contatto con i soccorsi ma senza riuscire a dare informazioni precise sul luogo in cui si trovava e con la difficoltà di quasi l’assenza di linea telefonica per cui è stato complesso rintracciarlo.

Le Unità si sono trovate sul posto e hanno iniziato a battere la zona, a loro si è aggiunto un fungaiolo che si trovava già sul posto e che dopo poco ha fatto la triste scoperta del corpo dell’uomo che giaceva a terra senza vita: per un probabile malore o una forte botta alla testa che si era procurato nel cadere.

I tecnici hanno posizionato il corpo sulla barella portantina e lo hanno riportato alle auto (circa un centinaio di kilometri dal ritrovamento) dove è giunto il carro funebre per il trasporto della salma.

 

Perseguitato dalla ex compagna

PERSEGUITATO DALL’EX CHIEDE AIUTO AI CARABINIERI: 49/ENNE COLPITA DA MISURA CAUTELARE
Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Corticella, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di una 49enne marocchina, indagata per atti persecutori e lesioni personali ai danni dell’ex compagno, connazionale, 39enne, autotrasportatore. La 49enne è stata sottoposta al divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di almeno 500 metri. La donna non aveva accettato la fine del loro rapporto, conclusosi alcuni mesi fa dopo una breve relazione e aveva iniziato a molestare il compagno da cui era attratta fortemente, non accettando l’idea di perderlo o di vederlo in compagnia di altre donne. La situazione era diventata talmente pesante che il 39enne, impaurito dalle improvvise irruzioni che l’ex compagna faceva sotto casa e sul posto di lavoro, aveva iniziato a dormire sul camion che utilizzava per lavorare. In una circostanza, nel mese di aprile u.s., la donna lo aveva sorpreso alle spalle, aggredendolo e strappandogli la maglietta. Nell’occasione, il malcapitato aveva riportato alcuni graffi sul corpo, era stato medicato sai sanitari del 118 e giudicato guaribile in 3 giorni. Non intravedendo altra soluzione il marocchino 39enne ha chiesto aiuto ai Carabinieri, i quali al termine dei loro accertamenti hanno relazionato all’Autorità Giudiziaria che ha applicato nei confronti dell’assillante donna la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
 

11 indagati anche sindacalisti

 In data odierna l’Ufficio del pubblico Ministero dott. Antonio GUSTAPANE, ha  trasmesso all’Ufficio Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, la richiesta di rinvio a giudizio per 11 indagati (6 di cui quattro rappresentanti sindacali della sigla SI COBAS e gli altri interessati alla gestione di un consorzio di cooperative operanti in tutta Italia) che, a vario titolo, sono ritenuti responsabili di dall’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di corruzione tra privati, estorsione, false fatturazione, false dichiarazioni sociali, la violazione della legge n.ro 300 del 1970 che regola i rapporti di lavoro tra società e rappresentanti sindacali; sono stati pure interessati dalle investigazioni anche alcuni rappresentanti legali di società che si sarebbero prestati ad emettere fatture relative a operazioni commerciali inesistenti.

L’attività investigativa ha avuto inizio dall’esito positivo di un’altra indagine condotta sempre dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni in Persiceto, al termine della quale venivano eseguiti quattro provvedimenti cautelari personali e reali per circa 650.000 €; le misure cautelari venivano disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bologna per estorsione continuata e la violazione reiterata delle norme sulla legislazione del lavoro. In pratica, grazie alla collaborazione di una delle persone colpite da quel provvedimento, emergeva che gli operai, tutti pakistani, alle sue dipendenze a fronte del pagamento dello stipendio, erano costretti a restituire oltre il 60 % di quanto percepito. Il datore di lavoro, che sfruttava gli operai con orari estremamente pesanti, era a sua volta obbligato ad effettuare delle dazioni di denaro ad alcuni rappresentanti sindacali appartenenti alla sigla sindacale SI COBAS che, in cambio, avrebbero garantito la pace sindacale.
Le indagini effettuate dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Giovanni in Persiceto sono durate per diversi mesi, si sono sviluppate non solo attraverso le attività investigative tradizionali, ma soprattutto in una costante e difficile opera degli operatori finalizzata a rompere quel muro di omertà presente tra gli imprenditori del settore della logistica che, intimoriti dalle possibili ritorsioni, hanno impiegato del tempo per fidarsi di coloro che stavano tentando di aiutarli. Il loro contributo è stato altamente determinante. D’altro canto i tempi strettissimi della logistica obbligavano i diversi imprenditori ad assecondare le richieste più disparate che venivano loro rivolte dal sindacato SI COBAS, fortemente rappresentato e presente nel settore, per non subire danni incalcolabili per il blocco delle attività attraverso le agitazioni sindacali organizzate per costringere gli impresari a cedere alle richieste avanzate dai sindacati.
Attraverso numerose verifiche effettuate anche con l’acquisizione di una copiosa mole di dichiarazioni e di documenti, si è delineato un quadro investigativo assai chiaro che ha sviluppato attraverso l’attento coordinamento della Procura della Repubblica.
In pratica quattro, tra dirigenti e funzionari dei SI COBAS, erano beneficiari di denari, benefit, utilità e servizi indebitamente dovuti, da parte di alcune società compiacenti che attraverso la loro opera si garantivano gli appalti nel settore della logistica presso numerose società operanti soprattutto nella zona dell’Interporto di Bologna e CAAB. In taluni casi è stato anche accertato che qualche sindacalista aveva anche ottenuto l’assunzione da parte di queste ultime percependo lo stipendio nonostante fosse permanentemente occupato nell’attività di rappresentanza sindacale. A questo riguardo è stata contestata la violazione della legge 300/1970 che prevede la garanzia del mantenimento del posto di lavoro solo per i fini pensionistici per coloro che ricoprono cariche elettive all’interno della rappresentanza sindacale, senza però il pagamento della retribuzione mensile. In pratica i quattro assicuravano la pace sindacale, qualora queste avessero garantito l’esternalizzazione dei servizi di alcune attività logistiche alle società compiacenti, poi accertate essere appartenenti ad un unico gruppo economico. In caso negativo i sindacalisti, attraverso gli iscritti, ponevano in essere delle proteste adducendo motivazioni irrisorie e/o prive di fondamento, costringendo le società in questione ad affidare gli appalti alle cooperative compiacenti, piuttosto che subire danni incalcolabili per il blocco delle attività. Gli episodi contestati iniziarono dal 2018 sino al 2021 ed hanno interessato 5 società della provincia di Bologna ed operanti anche in campo internazionale.
Nel periodo in esame sono state accertate dazioni indebite di denaro sotto varie forme per 150.000 € circa e l’utilizzo gratuito da parte dei sindacalisti di dieci autovetture noleggiate ed anche di grossa cilindrata.

giovedì 8 settembre 2022

In autostrada contromano

SULL’AUTOSTRADA A/1 VIAGGIA IN CONTROMANO PER NUMEROSI CHILOMETRI E VIENE FERMATA SOLO DOPO LUNGO INSEGUIMENTO

La Polizia di Stato di Bologna ha fermato una donna che stava viaggiando in contromano lungo la corsia sud dell’autostrada A/1 del Sole percorrendo circa 20 chilometri da Rioveggio a Sasso Marconi.

È accaduto ieri sera quando le pattuglie della Sottosezione autostradale di Bologna Sud sono state allertate in quanto era stata segnalata un’autovettura che viaggiava in contromano mettendo pericolosamente a rischio l’incolumità degli altri automobilisti in transito.

Le pattuglie, quindi hanno subito predisposto una manovra di “safety car” al fine di rallentare il flusso veicolare in modo da diminuire la probabilità che l’autovettura in contromano creasse incidenti con le auto che procedevano nel giusto senso di marcia.

Le manovre poste in essere dalle pattuglie per fermare questo veicolo sono state complesse in quanto la conducente manifestava l’intenzione di proseguire la sua rocambolesca marcia tanto che la stessa, all’interno della galleria “Monte Mario” finiva la sua corsa tamponando una della auto della Polizia, causando lievi lesioni a due agenti.

I poliziotti hanno contestato alla conducente, una donna residente in Germania di 64 anni, violazioni al Codice della Strada per più di 2900 euro di sanzioni ammnistrative e 18 punti decurtati, oltre alla segnalazione alla Prefettura per l’inibizione alla guida in Italia ed il fermo amministrativo dell’autovettura per 3 mesi.