Giovedì pomeriggio, un ventiseienne marocchino con problemi di salute è uscito da casa per gettare la spazzatura e non è più tornato. I familiari hanno iniziato a cercarlo per ventiquattro ore consecutive, poi si sono rivolti ai Carabinieri di Mordano per denunciarne la scomparsa. Appresa la notizia, i militari hanno attivato un protocollo operativo per la ricerca di persone scomparse, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Imola, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dei cittadini di Mordano, raggiunti attraverso un gruppo di WhatsApp, la nota applicazione di messaggistica istantanea multipiattaforma per smartphone. Non sono mancati i cani “molecolari” dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Firenze, due segugi di razza “Bloodhound”, tra i migliori d’Italia, impiegati nella ricerca di persone scomparse. Il desiderio di trovare il ragazzo si è realizzato due ore fa, quando un signore di Mordano ha avvistato il giovane in via Bazzino e ha avvisato subito i “membri” del gruppo di WhatsApp. Il ventiseienne, rintracciato poco dopo dai Carabinieri, è stato accompagnato in caserma e affidato ai sanitari del 118 che in via del tutto precauzionale lo hanno trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imola.
sabato 31 marzo 2018
venerdì 30 marzo 2018
Polizia di Stato: arrestato a Bologna autore di violenza sessuale
Nel corso della mattinata, personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile di Bologna ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Bologna, dr. Gamberini, su richiesta del Sostituto Procuratore dr. Roberto Ceroni, nei confronti di Dhabi Amine, di anni 25, originario del Marocco, ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di una giovane ragazza bolognese.
Era la mattina del 3 novembre dello scorso anno, quando una ragazza bolognese di appena 17 anni, si è presentata presso il locale ospedale maggiore raccontando di essere stata violentata la precedente notte all’interno di un vagone fermo alla stazione centrale.
Le immediate indagini avviate dalla Squadra Mobile di Bologna hanno consentito di appurare che la ragazza la sera precedente, mentre si trovava in piazza Aldrovandi in compagnia di suoi amici, era stata avvicinata da due uomini di origine magrebina, tra i quali vi era il predetto Dhabi, che avevano iniziato a scherzare e parlare con il gruppetto di italiani.
Poco dopo la ragazza si é accorta di non avere più con sé il cellulare, che gli era stato sottratto dal Dhabi, il quale, ingannandola, si è offerto di aiutarla a rintracciarlo.
Con la scusa della ricerca del cellulare, l’uomo ha attirato la giovane ragazza all’interno di un vagone abbandonato, in una zona isolata della stazione centrale, ove la costringeva ad avere un rapporto sessuale; la ragazza ha cercato di liberarsi dalla presa dell’uomo, di chiedere aiuto, ma a nulla sono valse le suppliche affinché lo stesso desistesse dal suo intento. Tanto violenta é stata l’azione che la ragazza ha perso i sensi e si é risvegliata la mattina completamente nuda.
Le investigazioni condotte dalle donne e dagli uomini della Sezione Reati contro la persona della Squadra Mobile sono partite dall’escussione dei vari testimoni che erano presenti quella sera in compagnia della ragazza; dalla visione di tutte le telecamere che potessero aver ripreso la copia dalla piazza sino alla stazione centrale, e da una serie di attività tecniche che hanno consentito di individuare l’uomo e raccogliere una serie di elementi probatori che hanno consentito alla autorità giudiziaria bolognese di emettere il provvedimento restrittivo.
Era la mattina del 3 novembre dello scorso anno, quando una ragazza bolognese di appena 17 anni, si è presentata presso il locale ospedale maggiore raccontando di essere stata violentata la precedente notte all’interno di un vagone fermo alla stazione centrale.
Le immediate indagini avviate dalla Squadra Mobile di Bologna hanno consentito di appurare che la ragazza la sera precedente, mentre si trovava in piazza Aldrovandi in compagnia di suoi amici, era stata avvicinata da due uomini di origine magrebina, tra i quali vi era il predetto Dhabi, che avevano iniziato a scherzare e parlare con il gruppetto di italiani.
Poco dopo la ragazza si é accorta di non avere più con sé il cellulare, che gli era stato sottratto dal Dhabi, il quale, ingannandola, si è offerto di aiutarla a rintracciarlo.
Con la scusa della ricerca del cellulare, l’uomo ha attirato la giovane ragazza all’interno di un vagone abbandonato, in una zona isolata della stazione centrale, ove la costringeva ad avere un rapporto sessuale; la ragazza ha cercato di liberarsi dalla presa dell’uomo, di chiedere aiuto, ma a nulla sono valse le suppliche affinché lo stesso desistesse dal suo intento. Tanto violenta é stata l’azione che la ragazza ha perso i sensi e si é risvegliata la mattina completamente nuda.
Le investigazioni condotte dalle donne e dagli uomini della Sezione Reati contro la persona della Squadra Mobile sono partite dall’escussione dei vari testimoni che erano presenti quella sera in compagnia della ragazza; dalla visione di tutte le telecamere che potessero aver ripreso la copia dalla piazza sino alla stazione centrale, e da una serie di attività tecniche che hanno consentito di individuare l’uomo e raccogliere una serie di elementi probatori che hanno consentito alla autorità giudiziaria bolognese di emettere il provvedimento restrittivo.
giovedì 29 marzo 2018
Furto alla Coop di via Minghetti: rumena arrestata dai Carabinieri
I
Carabinieri della Stazione di Malalbergo hanno arrestato una
ventiduenne rumena per aver tentato di allontanarsi dalla Coop di via
Minghetti, dopo aver rubato diversi prodotti con la tecnica della “borsa
schermata”. L’azione criminosa è stata interrotta dalla responsabile
del supermercato che, accortasi di quanto stava accadendo, ha fermato la
ragazza per strada e ha chiamato i Carabinieri che per una coincidenza
si trovavano proprio nelle vicinanze. Alla vista della donna che stava
gesticolando, i militari si sono avvicinati e preso atto di quello che
era successo, hanno tratto in arresto la ventiduenne. La refurtiva è
stata recuperata dai militari e restituita al legittimo proprietario. La
giovane rumena, disoccupata e con precedenti di polizia, ha trascorso
la notte in camera di sicurezza e questa mattina è stata accompagnata
nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna, per l’udienza di
convalida dell’arresto.
L’impegno della Polizia Ferroviaria nel periodo delle festività pasquali e per i ponti di primavera
Il
periodo delle festività pasquali vedrà il consueto incremento dei servizi di
Polizia Ferroviaria in relazione al prevedibile maggior afflusso di viaggiatori
in ambito ferroviario.
Nel
dettaglio saranno attuate le seguenti misure:
·
Aumento delle
pattuglie in stazione nelle giornate ove è atteso un maggior afflusso di
viaggiatori;
·
Potenziamento dei
servizi a bordo dei treni, particolarmente quelli diretti verso le principali
mete di villeggiatura;
·
Impiego di
personale delle squadre di polizia giudiziaria per mirati servizi
antiborseggio, sia in stazione che a bordo treno;
·
Rafforzamento dei
dispositivi di pattugliamento lungo le linee ferroviarie;
·
Intensificazione
dei servizi a bordo dei treni a lunga percorrenza notturni.
Nel
periodo delle festività pasquali e per i ponti di primavera il Compartimento
Polizia Ferroviaria per l’Emilia Romagna disporrà giornalmente in media di 140 operatori, 70 pattuglie in stazione ed
a bordo treno, assicurando la presenza su oltre 80 treni; 15 saranno i
servizi antiborseggio in abiti civili sia in stazione che a bordo treno; 10 i pattugliamenti lungo le linee
ferroviarie e 5 i servizi a bordo dei treni a lunga percorrenza notturni.
ALCUNI
CONSIGLI UTILI
E’
bene ribadire alcuni consigli per la propria incolumità:
·
Durante la
permanenza sui marciapiedi adiacenti ai binari non oltrepassare la linea
gialla;
·
Non attraversare
i binari, ma servirsi sempre dei sottopassaggi;
·
Non tentare di
salire o scendere quando il treno è in movimento;
·
Durante eventuali
soste impreviste del treno lungo la linea ferroviaria seguire le indicazioni
del personale di bordo.
Per
un viaggio sicuro, a tutti coloro che utilizzeranno il treno per i loro
spostamenti si ricorda di prestare attenzione al proprio bagaglio, soprattutto
durante le fermate del convoglio, ed evitare di lasciare incustoditi i propri
oggetti di valore a bordo treno.
Tenere
a mente che i “professionisti del furto”
tendono a sfruttare eventuali momenti di distrazione (durante la consultazione
dei tabelloni orari o l’utilizzo delle macchinette self-service ad es.) ovvero
situazioni di assembramento di persone od oggetti (cartoni o abiti) per
occultare i movimenti delle proprie mani.
mercoledì 28 marzo 2018
Incendio capannone uso deposito materiali di recupero
BO alle ore 14.00 circa.
Sono intervenute squadre dei Vigili del Fuoco dal vicino Distaccamento di Cento FE, dal
distaccamento volontari di San Pietro in Casale, e dal Comando Provinciale di Bologna che hanno
circoscritto l’incendio riducendo i danni ad una parte della copertura sormontata da pannelli
fotovoltaici andati parzialmente distrutti, e altro materiale di legno stoccato all’interno del
capannone. Il rapido intervento delle squadre ha evitato che il fuoco si propagasse a tutta le strutture
adiacenti, mentre le cause sono ancora in fase di accertamento da parte dei funzionari dei Vigili del
Fuoco e dei CC.
Attivo da oggi all’Aeroporto di Bologna un robot umanoide
Attivo da oggi
all’Aeroporto di Bologna un robot umanoide capace di dare informazioni ai
passeggeri, muoversi autonomamente e comprendere gli stati d’animo di chi gli
sta vicino
E’ alto un metro e venti per 28 chilogrammi di peso. Dall’aspetto
allegro e amichevole, è capace di osservare, ascoltare e rispondere in maniera
appropriata. Il suo nome è Pepper ed è il robot
umanoide attivo da oggi all’Aeroporto di Bologna.
Il suo “lavoro” consiste nel dare informazioni di base ai passeggeri: dove si trova il banco check-in
di una determinata compagnia, dove andare se si è già in possesso della carta
di imbarco, come gestire i bagagli ed altro ancora. Ma il suo obiettivo è
soprattutto quello di intrattenere,
incuriosire e rilassare i passeggeri alle prese con le procedure legate alla
partenza di un volo.
Sì, perché Pepper è un robot che non solo parla
e comprende il linguaggio umano, ma percepisce
le emozioni di chi gli sta intorno ed agisce di conseguenza. Sulla
base di una serie di informazioni precaricate, ma anche grazie all’intelligenza artificiale di cui è
dotato, può dialogare con il pubblico in
italiano ed inglese. Con le sue tre ruote multidirezionali, può
muoversi a una velocità massima di tre chilometri orari. I 20 motori di cui è dotato, inoltre, gli
consentono di muovere testa, braccia e schiena: può gesticolare, piegarsi
ed anche ballare.
Il suo compito al Marconi, quindi, sarà
quello di offrire una “informativa
ludica” che possa intrattenere i passeggeri più curiosi e strappare un
sorriso a quelli più stressati. Una proposta di passenger experience
davvero straordinaria, che va a confermare la scelta fatta negli ultimi anni
dall’Aeroporto di Bologna di puntare sulle nuove tecnologie per migliorare
l’esperienza di viaggio dei passeggeri.
Per il momento, Pepper sarà attivo per otto
ore al giorno, tutti i giorni, in prossimità dell’Info Point in Area Check-in,
ma nel futuro potrebbe spostarsi in altre aree del Terminal.
Il nuovo servizio ad alta innovazione tecnologica, il
primo del genere in un aeroporto italiano, è stato realizzato da un’idea di Intesa Sanpaolo Innovation Center con
il supporto tecnico delle società Experientia
e Softec, che hanno permesso la personalizzazione del robot realizzato dal
colosso giapponese Softbank Robotics.
Minuto di raccoglimento personale del Comando vigili del Fuoco di Bologna
spegnimento di una autovettura andata a fuoco probabilmente per un guasto al motore
Questa mattina alle ore 9.00 circa, una squadra dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Imola
(BO), è intervenuta sulla Via Bel Poggio a Imola, per lo spegnimento di una autovettura andata a
fuoco probabilmente per un guasto al motore. Gli operatori dei Vigili del Fuoco giunti sul posto in
pochi minuti, hanno trovato l’auto gia avvolta dalle fiamme, e non potendo escludere la presenza a
bordo di un impianto di alimentazione a gas, lo spegnimento è stato affrontato con le stesse
modalità di avvicinamento in sicurezza.
(BO), è intervenuta sulla Via Bel Poggio a Imola, per lo spegnimento di una autovettura andata a
fuoco probabilmente per un guasto al motore. Gli operatori dei Vigili del Fuoco giunti sul posto in
pochi minuti, hanno trovato l’auto gia avvolta dalle fiamme, e non potendo escludere la presenza a
bordo di un impianto di alimentazione a gas, lo spegnimento è stato affrontato con le stesse
modalità di avvicinamento in sicurezza.
martedì 27 marzo 2018
Lotta alla droga: marocchino arrestato dai Carabinieri
I
servizi antidroga dei Carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno
portato all’arresto di un altro spacciatore di sostanze stupefacenti, un
trentenne marocchino, disoccupato, senza fissa dimora e con precedenti
di polizia. L’arresto è stato eseguito ieri sera in via Zamboni, quando
il pusher ha scambiato un Carabiniere del Nucleo Operativo, vestito con
abiti civili, per un potenziale cliente in cerca di droga e gli ha
proposto l’acquisto di una dose di hashish. Non appena il militare si è
qualificato per procedere all’arresto, il marocchino ha tentato la fuga,
ma è stato bloccato con l’ausilio di altri Carabinieri del Nucleo
Operativo che si trovavano in zona per lo stesso servizio. La sostanza
stupefacente è stata sequestrata e su disposizione della Procura della
Repubblica di Bologna, lo spacciatore è stato tradotto in carcere.
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRATO CENTRO SCOMMESSE ABUSIVO
La Guardia di Finanza di Bologna ha sottoposto a sequestro una sala
scommesse, nonchè 12 personal computer nel corso di un intervento
effettuato nei giorni scorsi nei confronti di un esercizio commerciale situato in
Castenaso.
Nello specifico, nell’ambito dell’attività di istituto propria del Corpo, volta al
contrasto ed alla repressione degli illeciti posti in essere nel settore giochi e
scommesse, è stato effettuato un controllo in località Castenaso durante il
quale è stato possibile verificare come all’interno di un locale commerciale si
agevolasse la raccolta abusiva di scommesse.
Gli accertamenti compiuti dai militari del II Gruppo di Bologna, coordinati dal
Sostituto Procuratore della Repubblica Dottor Michele Martorelli, hanno
consentito di accertare che l’attività illecita veniva condotta celando la
raccolta abusiva di scommesse dietro quello che viene definito come “corner
di ricarica conto di gioco e assistenza ai clienti”.
In buona sostanza, il bookmaker estero, mediante la collaborazione dei
titolari dell’attività permetteva agli avventori privi di conto di gioco proprio di
effettuare le giocate a pronostico previste dal palinsesto nazionale,
utilizzando i profili - account aperti dai titolari stessi non riconducibili a clienti
registrati.
L’attività di raccolta abusiva di scommesse veniva effettuata in assenza della
prescritta autorizzazione rilasciata al bookmaker, il quale non risulta in
possesso di alcuna concessione per il gioco rilasciata dall’AAMS.
All’esito del controllo, i finanzieri hanno deferito alla locale Procura della
Repubblica i titolari dell’impresa per il reato previsto e punito dall’art. 4 della l.
401/89 “Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa”, procedendo
altresì al sequestro di 12 computer utilizzati nello svolgimento dell’attività
illecita e della sala stessa. L’attività di servizio testimonia il costante presidio esercitato dalla Guardia di
Finanza sul territorio a salvaguardia delle vigenti normative che disciplinano il
settore dei giochi. L’operato del Corpo, infatti, mira essenzialmente a
contrastare le pratiche abusive di offerta di giochi e scommesse, aggredendo
qualsiasi forma di illegalità o infiltrazione criminale nel settore, al fine di
garantire la sicurezza dei giocatori.
lunedì 26 marzo 2018
Persona anziana si è allontanata dal proprio domicilio
Proseguono le ricerche iniziate questa mattina alle ore 2.00 per ritrovare la persona anziana che si è allontanata dal proprio domicilio.
I Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Bologna, stanno operando senza sosta con diverse squadre cinofile, provenienti anche dal Comando di Reggio Emilia, e operatori speleo alpino fluviale che perlustrano la vasta area del parco urbano di Casalecchio, e da questa mattina anche il supporto dell’elicottero Drago 60 del Reparto volo Vigili del Fuoco di Bologna che ha battuto alcune zone limitrofe del fiume Reno, mentre i sommozzatori stanno scandagliando alcuni tratti dello stesso fiume per un raggio di qualche chilometro. Sono presenti operatori dei Vigili del Fuoco esperti in topografia applicata al soccorso (TAS), couadiuvati da una unità di crisi locale mobile, per la gestione delle aree di ricerca.
I Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Bologna, stanno operando senza sosta con diverse squadre cinofile, provenienti anche dal Comando di Reggio Emilia, e operatori speleo alpino fluviale che perlustrano la vasta area del parco urbano di Casalecchio, e da questa mattina anche il supporto dell’elicottero Drago 60 del Reparto volo Vigili del Fuoco di Bologna che ha battuto alcune zone limitrofe del fiume Reno, mentre i sommozzatori stanno scandagliando alcuni tratti dello stesso fiume per un raggio di qualche chilometro. Sono presenti operatori dei Vigili del Fuoco esperti in topografia applicata al soccorso (TAS), couadiuvati da una unità di crisi locale mobile, per la gestione delle aree di ricerca.
Recupero disperso in loc.Guardasone
Recupero disperso in loc.Guardasone di Traversetolo, provincia di Parma,
ritrovato grazie anche al "GeolocVVF" dei Vigili del Fuoco 25-03-2018
“Datemi la pillola gialla o spacco tutto”. Giovane marocchino arrestato dai Carabinieri
I Carabinieri della Stazione di San Giovanni in Persiceto hanno arrestato un ventiduenne marocchino per resistenza a pubblico ufficiale.
E’ successo venerdì pomeriggio, quando la Centrale Operativa del 112 è
stata informata che gli operatori sanitari del Pronto Soccorso di San
Giovanni in Persiceto erano stati minacciati da un giovane che si era
infuriato perché pretendeva la somministrazione di una “pillola gialla”.
All’arrivo dei Carabinieri, lo scalmanato, poi identificato nel
ventiduenne marocchino, finiva in manette perché invece di darsi una
calmata e risolvere la situazione in maniera pacifica, aggrediva i
militari, nono solo verbalmente, ma con calci e pugni. Un Carabiniere è rimasto ferito e ha riportato cinque giorni di prognosi.
Il giovane, senza fissa dimora, irregolare sul suolo italiano e gravato
da precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, è
stato rinchiuso in camera di sicurezza in attesa di comparire in
Tribunale. In sede di rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e
il marocchino è stato condannato a quattro mesi di reclusione. La pena è
stata sospesa.
Rafforzati i controlli del territorio da parte dei Carabinieri. Eseguito un provvedimento di espulsione e notificati tre fogli di via
I
Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme hanno rafforzato i
controlli attraverso una serie di pattuglie che sono state impiegate
sia nelle strade del centro cittadino, sia nelle zone più impervie del
territorio, interessato da una serie di casolari abbandonati che in
passato sono stati oggetto anche di comunicati stampa trasmessi da
questo Comando Provinciale Carabinieri.
Proprio durante uno di questi controlli, i militari sono riusciti a
stanare un marocchino di trentasei anni che viveva in Italia, senza
averne diritto, perché in passato, oltre ad aver accumulato una serie di
precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, aveva violato
anche la normativa concernente il Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n.
286 “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”.
L’uomo è stato accompagnato dai Carabinieri in Aeroporto e imbarcato in
un volo diretto nella sua città natale. I controlli del territorio dei
Carabinieri, inoltre, hanno portato alla richiesta dell’emissione di tre
“Fogli di via” nei confronti di tre rumene residenti in altre province e
con precedenti di polizia che erano state controllate nei pressi del
parcheggio dell’ospedale, dove sostavano immotivatamente e con fare
sospetto.
Gambiano vende la droga a un minorenne e finisce in manette
I
servizi di contrasto alle sostanze stupefacenti, da parte dei
Carabinieri della Compagnia Bologna Centro, hanno portato all’arresto
dell’ennesimo spacciatore, un ventottenne gambiano. E’ successo venerdì
sera in via Zamboni, quando due militari hanno sorpreso il soggetto
mentre stava spacciando marijuana a un minorenne. La sostanza
stupefacente è stata sequestrata unitamente al denaro che il gambiano
aveva guadagnato per vendere la droga al giovane. Su richiesta
dell’Autorità Giudiziaria, lo spacciatore, senza fissa dimora e con
precedenti di polizia specifici, è stato trasferito in carcere.
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: RICHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER UN CONSULENTE FINANZIARIO
BOLOGNA: RICHIESTO IL RINVIO A
GIUDIZIO PER UN CONSULENTE FINANZIARIO PER
CIRCONVENZIONE DI INCAPACE; APPROPRIAZIONE
INDEBITA AGGRAVATA; TRUFFA AGGRAVATA; ESERCIZIO
ABUSIVO ATTIVITA’ FINANZIARIA; INDEBITO UTILIZZO DI
CARTE DI CREDITO.
Richiesto il rinvio a giudizio di un consulente finanziario italiano (C.P.L.) nato in Sudamerica, dipendente della “Unicredit” Banca, impiegato presso una delle più grandi filiali di un Comune dell’area metropolitana di Bologna, all’esito delle indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale di Bologna Le indagini erano partite dalla denuncia della badante di due anziane sorelle ultranovantenni, sole e senza alcun familiare. Gli investigatori del II Gruppo Bologna, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dottor Michele Martorelli, hanno accertato come nel tempo il consulente finanziario, che si presentava come nipote delle due anziane donne, avesse approfittato del loro stato di salute per appropriarsi del loro patrimonio quantificabile in circa 600.000 euro. Dalle indagini è emerso, tra l’altro, che le anziane sorelle non erano le uniche “vittime” del consulente finanziario. Difatti il consulente, selezionava le proprie vittime tra i clienti della filiale dell’istituto di credito per il quale lavorava, preferendo clienti anziani e soli. La natura artificiosa e fraudolenta delle condotte poste in essere si manifestava attraverso l’accensione temporanea di conti correnti intestati agli ignari correntisti ove venivano accreditati disinvestimenti di titoli, fondi o polizze assicurative, per poi essere immediatamente svuotati e chiusi. Il quadro probatorio delineato dagli investigatori della Guardia di Finanza permetteva all’Autorità Giudiziaria bolognese di richiedere il rinvio a giudizio del consulente, per i delitti di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, truffa aggravata, indebito utilizzo di carte di credito ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria in quanto non abilitato a svolgere all’esterno dell’istituto di credito l’attività di promotore. Inoltre, l’attività posta in essere dai finanzieri ha consentito di restituire alla coppia di anziane sorelle il patrimonio finanziario sottratto ingiustamente, che già nell’ambito dello svolgimento delle indagini era stato sottoposto a sequestro preventivo. Senza sosta, dunque, l’impegno degli uomini e delle donne della Guardia di Finanza di Bologna che con il ruolo di polizia economico-finanziaria, mira anche a tutelare i risparmiatori ed in particolar modo i soggetti più deboli tra cui gli anziani che più frequentemente sono esposti a truffe e raggiri con serio pericolo per i risparmi di una vita.
Richiesto il rinvio a giudizio di un consulente finanziario italiano (C.P.L.) nato in Sudamerica, dipendente della “Unicredit” Banca, impiegato presso una delle più grandi filiali di un Comune dell’area metropolitana di Bologna, all’esito delle indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale di Bologna Le indagini erano partite dalla denuncia della badante di due anziane sorelle ultranovantenni, sole e senza alcun familiare. Gli investigatori del II Gruppo Bologna, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dottor Michele Martorelli, hanno accertato come nel tempo il consulente finanziario, che si presentava come nipote delle due anziane donne, avesse approfittato del loro stato di salute per appropriarsi del loro patrimonio quantificabile in circa 600.000 euro. Dalle indagini è emerso, tra l’altro, che le anziane sorelle non erano le uniche “vittime” del consulente finanziario. Difatti il consulente, selezionava le proprie vittime tra i clienti della filiale dell’istituto di credito per il quale lavorava, preferendo clienti anziani e soli. La natura artificiosa e fraudolenta delle condotte poste in essere si manifestava attraverso l’accensione temporanea di conti correnti intestati agli ignari correntisti ove venivano accreditati disinvestimenti di titoli, fondi o polizze assicurative, per poi essere immediatamente svuotati e chiusi. Il quadro probatorio delineato dagli investigatori della Guardia di Finanza permetteva all’Autorità Giudiziaria bolognese di richiedere il rinvio a giudizio del consulente, per i delitti di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, truffa aggravata, indebito utilizzo di carte di credito ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria in quanto non abilitato a svolgere all’esterno dell’istituto di credito l’attività di promotore. Inoltre, l’attività posta in essere dai finanzieri ha consentito di restituire alla coppia di anziane sorelle il patrimonio finanziario sottratto ingiustamente, che già nell’ambito dello svolgimento delle indagini era stato sottoposto a sequestro preventivo. Senza sosta, dunque, l’impegno degli uomini e delle donne della Guardia di Finanza di Bologna che con il ruolo di polizia economico-finanziaria, mira anche a tutelare i risparmiatori ed in particolar modo i soggetti più deboli tra cui gli anziani che più frequentemente sono esposti a truffe e raggiri con serio pericolo per i risparmi di una vita.
sabato 24 marzo 2018
Salvataggio di un cane scivolato giù per la scarpata stradale
Oggi pomeriggio verso le 18.00 una squadra di Vigili del Fuoco del Comando di Parma è
intervenuta in viale Rustici, per il salvataggio di un cane scivolato giù per la scarpata stradale. La
padrona ha tentato di trattenerlo ma non ce l’ha fatta, e il cane è precipitato giu per 5 metri circa,
fortunatamente l’erba era bagnata attutendo così la caduta. La squadra ha operato con una autoscala
e con tecniche SAF per il recupero dell’animale, che in un primo momento sembrava ferito, ma poi
si è ripreso ed è stato riconsegnato alla sua proprietaria felice di poterlo riabbracciare.
intervenuta in viale Rustici, per il salvataggio di un cane scivolato giù per la scarpata stradale. La
padrona ha tentato di trattenerlo ma non ce l’ha fatta, e il cane è precipitato giu per 5 metri circa,
fortunatamente l’erba era bagnata attutendo così la caduta. La squadra ha operato con una autoscala
e con tecniche SAF per il recupero dell’animale, che in un primo momento sembrava ferito, ma poi
si è ripreso ed è stato riconsegnato alla sua proprietaria felice di poterlo riabbracciare.
Ventitreenne casertano arrestato dai Carabinieri per violenza sessuale e rapina. Vestito da monaco medievale con una tunica nera stordisce una ragazza a forza di “shortini” in discoteca e poi la violenta in una camera d’albergo.
I
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in
Persiceto hanno arrestato un ventitreenne casertano, indagato per violenza sessuale e rapina, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Bologna.
Il
provvedimento trae origine dalla denuncia che una ventinovenne italiana
aveva sporto ai Carabinieri di San Giovanni in Persiceto in merito a
quanto accadutole la sera del 13 febbraio scorso durante una festa in
maschera organizzata in occasione del carnevale presso una discoteca di
San Pietro in Casale.
Durante
la serata la ragazza era stata avvicinata da un giovane che dopo
essersi spacciato per un addetto alle pubbliche relazioni del locale, le
offriva da bere. Di quanto fosse successo in seguito, la ragazza non
ricordava più nulla. La mattina successiva si era svegliata nella camera
di un albergo situato in zona con evidenti segni e lividi in varie
parti del corpo che facevano immaginare cosa le poteva essere accaduto.
La ragazza, nonostante fosse ancora in stato confusionale e dolorante,
aveva avuto la forza di pulirsi, rivestirsi, uscire dalla stanza e
scendere alla reception per farsi chiamare un taxi. Prima di andare via,
una persona di servizio del hotel consegnava alla ragazza un vestito da
carnevale consistente in una tunica nera, dicendole che l’aveva trovato
all’interno della stanza. Quel vestito da carnevale non apparteneva
alla ragazza. Al momento di pagare il tassista, la vittima si accorgeva
che le erano state sottratte un’ottantina di euro, le chiavi della sua
auto e la carta bancomat. Arrivata a casa scopriva inoltre che l’amica
con cui si era recata alla festa aveva denunciato la sua scomparsa ai
Carabinieri. Subito dopo, la ragazza si recava presso una struttura
sanitaria per farsi medicare e ove le venivano riscontrate varie lesioni
sintomatiche di un’avvenuta violenza sessuale.
I
pezzi del puzzle sono stati ricomposti dalla Procura della Repubblica
di Bologna grazie all’attività dei Carabinieri di San Giovanni in
Persiceto. E’ stato possibile risalire all’identità del “monaco
medievale” e raccogliere evidenti elementi che dimostrano come il
rapporto sessuale subito dalla ragazza non poteva certo definirsi
consenziente, al contrario di ciò che aveva cercato di far credere il
ventitreenne casertano incensurato. I militari inoltre hanno scoperto
che il giovane si sarebbe reso responsabile di altre due violenze
sessuali (luglio 2017 e febbraio 2018) commesse con lo stesso modus
operandi “…connotato da inquietanti tratti di serialità…” come scritto nell’ordinanza del GIP, nei confronti di due ragazze che non avevano inteso sporgere denuncia.
Nella
giornata di ieri, il ventitreenne casertano è stato rintracciato dai
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in
Persiceto e tradotto nel carcere di Bologna.
Il
positivo esito delle indagini curate dai Carabinieri, trae origine
dalla particolare attenzione prestata dall’Arma, in particolare
nell’ultimo decennio, alla violenza di genere. In particolare è
diventato abituale lo svolgimento di specifici incontri di formazione
tenuti da psicologi e criminologi al personale effettivo alle Stazioni
Carabinieri. Inoltre le strutture investigative dell’Arma possono
contare su alcuni militari specializzati nell’approccio alle vittime
tramite prolungati corsi e tirocini pratici. L’Arma dei Carabinieri
opera nel settore in stretta sinergia con le strutture anti violenza
presenti territorialmente.
venerdì 23 marzo 2018
DOGANA E GUARDIA DI FINANZA: ANCORA TURISTI DISTRATTI SULL’OBBLIGO DI DICHIARAZIONE VALUTARIA
Continuano serrati i controlli di Dogana e Guardia di Finanza di stanza presso
l'Aeroporto di Bologna, disposti per il rispetto dell’obbligo di dichiarazione di
denaro contante per importi superiori a 10.000,00 euro, che hanno
recentemente permesso di intercettare denaro non dichiarato per complessivi
433.000,00 euro, trasportato da viaggiatori in uscita o in entrata nel territorio
nazionale, e rinvenuto , perlopiù, all’interno del bagaglio al seguito.
Ultimamente, le rotte che si sono distinte per la trasgressione dell’obbligo
dichiarativo del contante sono state quelle dei viaggiatori in arrivo o partenza
verso i Paesi del Centro e del Nord Africa, ma non mancano altre destinazioni e
provenienze quali la Turchia, la Moldavia, la Cina e la Russia.
Nel rispetto della vigente normativa valutaria, i viaggiatori si sono avvalsi della
facoltà di estinguere le violazioni accertate mediante l’oblazione immediata, con
il pagamento di sanzioni che vanno da un minimo di 200 euro fino ad un
importo pari al 15% della parte eccedente il limite consentito dei 10.000 Euro.
Polizia di Stato: denunciato dalla Polizia Stradale di Altedo un altro trafficante di cuccioli di cane
E’ accaduto ieri mattina
22 marzo verso le 08.30 lungo l’autostrada A13 Bologna - Padova, quando le
pattuglie della Polizia Stradale di Altedo – Malalbergo durante il normale giro
di perlustrazione, notavano una Ford Focus di colore grigio con targa Slovacca,
che procedeva ad alta velocità in direzione Bologna.
Immediatamente le
pattuglie si ponevano all’inseguimento del veicolo, raggiungendolo poco prima
dell’ingresso dell’area di servizio “Po ovest” ubicata nel comune di Ferrara,
ove la facevano immettere per un controllo di Polizia Stradale.
Una volta fermata l’auto
in sicurezza, gli Agenti scoprivano che nel bagaglio del predetto veicolo erano
alloggiati in apposite gabbiette 5 cuccioli di bouledogue francesi, ancora in
tenera età.
Alle richieste di
chiarimenti da parte degli Agenti il conducente del veicolo, rivelatosi un
cittadino italiano, C.V. di origine campana classe 1989, affermava di aver
acquistato i cuccioli presso un allevamento in Slovenia e mentre esibiva i
documenti sanitari dei suddetti cuccioli, mostrava inusuali segnali di
nervosismo e di insofferenza, tanto da indurre gli uomini della Polstrada ad approfondire
gli accertamenti presso la caserma di Altedo.
Una volta
raggiunti quegli Uffici, venivano allertati i veterinari dell’Azienda USL di
Bologna e in attesa del loro arrivo gli Agenti si prodigavano per rifocillare i
cuccioli.
Dopo i primi controlli,
i veterinari scoprivano che i documenti dei piccoli bouledogue erano stati
appositamente falsificati per consentirne la loro importazione in Italia, mentre
uno dei cuccioli risultava aveva un’età nettamente inferiore a quella prevista
dalle norme comunitarie per l’esportazione da uno Stato all’altro.
Pertanto, su
disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Ferrara, il conducente veniva denunciato in stato di libertà per importazione
illegale di animali sul territorio nazionale, mentre i cuccioli venivano
immediatamente affidati a cittadini che nelle precedenti operazioni avevano
manifestato la propria disponibilità ad accudirli amorevolmente in attesa degli
sviluppi processuali.
Bologna: arrestato dalla Polizia di Stato un altro pusher di “shaboo”
Nei giorni scorsi la Squadra Mobile
ha arrestato un 42 enne filippino CACAPIT July Maniego e sequestrato più di un
etto di Shaboo.
Continuano gli arresti e i sequestri
nell’ambito dell’attività repressiva della Squadra Mobile nei confronti dei
diversi livelli del traffico e commercio di sostanze stupefacenti che operano
nel capoluogo di Regione.
Questa volta l’azione degli uomini
della Squadra Mobile si è concentrata sul flusso di Shaboo destinato al “giro
dei filippini bolognesi”. Tale droga chiamata anche Ice si presenta sotto forma
di cristalli e può essere fumata. Gli effetti risultano circa 10 volte più
potenti rispetto all’assunzione di cocaina tanto da causare negli assuntori che
lo inalano tramite una bottiglia un effetto euforico perdurante per almeno due
giorni.
La 4° sezione contrasto al crimine
diffuso della Squadra Mobile di Bologna dopo aver analizzato e vagliato diverse
notizie riguardanti un soggetto filippino, fornitore di grosse quantità di Shaboo
destinata sia alla vendita ad intermediari che al dettaglio nelle città di
Bologna e Modena ha organizzato una serie di servizi di riscontro di
informazioni, appostamenti e osservazione che hanno portato all’individuazione
dell’uomo in arrivo da Modena presso la Stazione Centrale di Bologna.
Una volta individuato l’uomo è stato
perquisito e trovato in possesso di due involucri nascosti all’interno degli
slip contenenti 107 grammi di Shaboo e 350 euro in contanti.
Il racconto dell’uomo ha confermato
le evidenze già acquisite dalla Squadra Mobile in merito alle modalità di
vendita dello stupefacente. Lo Shaboo veniva acquistato dal CACAPIT a circa 350
euro al grammo per poi essere rivenduto a 450 euro al grammo o se suddiviso in
singole dosi da 0,10 grammi a 50 euro per dose.
Si comprende pertanto l’effetto
devastante e il notevole potenziale economico dello Shaboo verso il quale
l’attenzione della Polizia di Stato rimane altissima.
“Regole e disciplina”: kosovaro manda la moglie in ospedale e finisce in manette
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un trentaseienne kosovaro per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali.
E’ successo martedì sera, quando una pattuglia dei Carabinieri è stata
allertata di recarsi velocemente a casa di una donna che aveva
telefonato al 112 dicendo di essere stata picchiata dal marito davanti
ai due figli adolescenti. All’arrivo dei militari, la richiedente,
trentacinquenne straniera, aveva il volto tumefatto e ricoperto di
sangue, mentre il marito, poi identificato nel trentaseienne kosovaro,
se ne stava tranquillamente in casa. Ai militari, il trentaseienne,
ammetteva di aver pestato la moglie “in maniera giusta”, perché gli aveva mancato di rispetto. La
donna è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata d’urgenza al
Pronto Soccorso, dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di
quindici giorni, a seguito di un trauma cranico e facciale.
Dalla ricostruzione dei fatti analizzati dai Carabinieri, è emerso che
l’uomo, giunto in Italia una ventina di anni fa, avrebbe conservato un
atteggiamento severo nei confronti della moglie e dei figli, costretti a
sottostare a una serie di regole particolarmente severe. Una situazione
difficile che la donna aveva pagato a caro prezzo qualche anno fa,
quando fu ricoverata presso il Reparto di Terapia Intensiva del
Policlinico Sant’Orsola Malpighi a causa di un arresto cardiaco.
Nonostante i soprusi e l’infarto, la donna aveva avuto la forza di
perdonare il marito dopo che questi l’aveva tradita con un’altra donna
molto più giovane di lui. Quanto successo martedì sera non è altro che
l’ennesimo episodio di violenza domestica che poteva avere un epilogo
peggiore. L’uomo, infatti, si è scagliato contro la donna come un
animale e dopo averla tramortita con un pugno alla bocca dello stomaco,
l’ha percossa dicendole: “Io ti ammazzo! Io ti ammazzo!”. Quando la donna ha chiamato il 112, il kosovaro ha gridato “Io non ho paura dei Carabinieri, tanto non mi possono fare nulla, puoi chiamarli quanto vuoi, poi vediamo…”.
Su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, l’uomo, gravato
da precedenti di polizia specifici, è stato rinchiuso presso la Casa
Circondariale di Bologna.
giovedì 22 marzo 2018
Nasce "Bologna metropolitana": una nuova testata giornalistica per raccontare la "metropoli" ospitata da un network di periodici comunali
Nasce "Bologna metropolitana": una nuova testata giornalistica per raccontare la "metropoli" ospitata da un network di periodici comunali
È nata “Bologna metropolitana”: una nuova testata giornalistica per raccontare la città metropolitana al milione di abitanti che ogni giorno la vivono, ci lavorano, ci studiano, si muovono e usufruiscono dei suoi servizi…
Protagoniste di questa nuova realtà saranno le 55 amministrazioni comunali e le 7 Unioni di Comuni che compongono la Città metropolitana di Bologna, una federazione di Comuni nata dalle riforme degli ultimi anni.
La nuova testata è stata registrata a fine 2017 presso il Tribunale di Bologna (direttore responsabile è il capoufficio stampa della Città metropolitana Davide Bergamini) ma non opererà attraverso una “tradizionale” rivista cartacea autonoma. Sarà invece ospitata all’interno dei periodici dei diversi Comuni: un gruppo di circa 35 testate (con periodicità varia) per una tiratura complessiva di circa 200.000 copie. Una sorta di network della Pubblica Amministrazione bolognese per il quale non sono previsti costi aggiuntivi rispetto ad oggi.
Inoltre per rimanere aggiornati sulle principali notizie, appuntamenti, opportunità del territorio è possibile iscriversi all’omonima newsletter che ogni settimana viene inviata, al momento, a circa 12mila utenti.
"Siamo una federazione di Comuni – commenta il sindaco metropolitano Virginio Merola – e questo ci impone un cambiamento di prospettiva anche nel modo di fare comunicazione pubblica: occorre lavorare sempre di più in rete ed essere capaci di raccontare il territorio relazionandoci in modo unitario ai nostri cittadini. Questo lo stiamo facendo attraverso un coordinamento permanente sulla comunicazione in Città metropolitana ed ora attraverso questi due nuovi strumenti."
I Carabinieri donano le uova pasquali ai bambini ricoverati nel Reparto di Pediatria dell’Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Ospedale Bellaria
Questa
mattina una rappresentanza di Carabinieri della Stazione Bologna San
Ruffillo si è recata presso il Reparto di Pediatria dell’Istituto delle
Scienze Neurologiche dell’Ospedale Bellaria di Bologna per donare le
Uova Pasquali dell’Arma dei Carabinieri ai bambini ricoverati
all’interno della struttura. Con tale iniziativa, i Carabinieri della
Stazione Bologna San Ruffillo hanno voluto mostrare la vicinanza ai
piccoli pazienti del Bellaria regalandogli un sorriso, al fine di
alleviare il dolore derivante dalla malattia e il peso di dover
trascorrere le festività lontano da casa. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri
BOLOGNA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA STALKER
Nella serata del 20
marzo, personale della Squadra Mobile della Questura di Bologna ha eseguito una
ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale
di Bologna - Dr. Gamberini - su richiesta del Sostituto Procuratore della
Repubblica Dr. Roberto Ceroni.
Il provvedimento
restrittivo è scaturito al termine di un’attività investigativa particolarmente
celere, condotta dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato e consistita
nell’acquisizione di denunce, audizione di minori ed escussione di numerosi
famigliari, che hanno consentito di tratteggiare un quadro probatorio nei
confronti di un uomo italiano L.D. di anni 48 che per lungo tempo ha sottoposto
a continue violenze fisiche e morali sua moglie di qualche anno più giovane.
Era il 7 marzo, il giorno
prima della Festa della Donna, quando la vittima, oramai al culmine della
sopportazione e resasi conto che oramai il rapporto con il proprio ex marito la
stava completamente annientando, ha trovato la forza psicologica di recarsi in
Questura e rappresentare la sua situazione, che si protraeva dal 2008, fatta di
sopportazioni, angherie, maltrattamenti fisici e psicologici, umiliazioni;
tutte situazioni non sempre ed immediatamente comprese ma la maggior parte
delle volte giustificate.
Gli investigatori della
Squadra Mobile di Bologna, al termine del racconto della donna hanno avviato
una approfondita attività di escussione e audizione dalla quale è emerso un
quadro probatorio particolarmente grave, in quanto la donna aveva descritto condotte
consistite tra l’altro in ripetute aggressioni fisiche, anche molto violente
con calci e pugni, ripetute minacce di morte, di cui l’ultima pochi giorni
prima, quando aveva trovato la scritta con una vernice spray “MUORI” sulla
porta della cantina annessa all’abitazione.
Inoltre l’uomo,
nonostante la separazione, continuava a controllare ogni spostamento della ex
moglie, anche mediante accesso abusivo agli apparati telefonici e alle mail,
costringendola ad un pressoché totale isolamento e privandola di ogni risorsa
economica, denigrandola e umiliandola come madre e come donna, anche in
presenza delle figlie minorenni.
L’uomo ha posto in essere
maltrattamenti molto gravi in forma diretta e assistita anche nei confronti
delle figlie minorenni, condotte consistite in denigrazioni continue e
umiliazioni, nonché molestando sessualmente una delle due, con la quale ha
tentato anche di avere un rapporto sessuale al quale la giovane si opponeva.
Il continuo coordinamento
tra gli investigatori e la Autorità Giudiziaria e la velocità con la quale
quest’ultima ha trasfuso gli elementi probatori forniti nel provvedimento di
arresto, ha permesso di porre fine ad una situazione fatta di sofferenza,
costrizioni, rinuncia alla propria indipendenza mentale e fisica.
mercoledì 21 marzo 2018
Polizia Municipale
Quasi 700 prodotti alimentari sono stati sequestrati ieri dal reparto territoriale Navile della Polizia Municipale di Bologna a un esercizio di vicinato di via di Corticella la cui titolare è una quarantottenne di origine cinese. Gli agenti sono entrati nel market nell’ambito dei controlli sul rispetto dell’ordinanza in vigore nell’area Bolognina e su un tratto di via Emilia Ponente mirata alla tutela della tranquillità e del riposo dei residenti e al contrasto all’abuso dell’alcol. Durante il controllo gli agenti si sono accorti di alcune irregolarità nelle etichettature dei prodotti alimentari e in particolare sia sugli scaffali che nel banco frigo che nei freezer erano esposti numerosi prodotti preconfezionati (snack, spezie, bevande, verdure) senza le indicazioni obbligatorie in lingua italiana e in alcuni casi erano presenti scritte solo in lingua cinese. Dunque è scattato il verbale e la merce è stata sequestrata.
SEQUESTRATI CIRCA 524 MILA PRODOTTI NON SICURI
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: OPERAZIONE
“MAQUILLAGE” - SEQUESTRATI CIRCA 524 MILA PRODOTTI
NON SICURI O PERICOLOSI PER UN VALORE DI CIRCA DUE
MILIONI E MEZZO DI EURO NEL CORSO DEL COSMOPROF
WORLDWIDE.
La Guardia di Finanza di Bologna, nell’ambito dei controlli effettuati in occasione del COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA 2018 ha sottoposto a sequestro 5 apparecchiature biomedicali, 1347 apparecchiature elettriche e 522.822 prodotti per la cura della persona ed accessori non sicuri o non conformi alle normative comunitarie, per un valore complessivo di circa due milioni e mezzo di euro. Durante la “tre giorni” di quello che è considerato l’evento fieristico internazionale più importante nel settore della bellezza e della cura ed al quale quest’anno hanno partecipato espositori ed esperti del settore provenienti da circa 70 Paesi, con oltre 2600 stand, le Fiamme Gialle felsinee hanno effettuato diversi controlli finalizzati alla verifica del rispetto della normativa in materia di tutela del marchio, della proprietà intellettuale e della sicurezza dei prodotti. In particolare all’esito dell’attività svolta per l’intera durata della fiera, i militari del II Gruppo di Bologna, hanno sottoposto a sequestro 5 apparecchiature biomedicali per l’analisi dei capelli e della pelle risultate contraffatte e potenzialmente dannose per la salute, centinaia di migliaia di prodotti ed accessori (tra cui prodotti per la cura dei capelli, extensions e bigiotteria di vario genere) non sicuri, posti in vendita senza alcuna indicazione circa la provenienza e composizione, oltre a moltissimi strumenti elettrici per la cura dei capelli anche questi pericolosi in quanto privi del marchio “CE”. E’ stato inoltre denunciato alla locale Autorità Giudiziaria un soggetto di nazionalità cinese per il reato di contraffazione, mentre ulteriori due soggetti, uno di nazionalità francese ed uno di nazionalità italiana, sono stati oggetto di comunicazione alla locale Camera di Commercio per violazioni al Codice del Consumo ed alla normativa sul marchio “CE”. La lotta alla contraffazione ed al commercio di prodotti non genuini e insicuri che danneggiano il mercato, sottraggono opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, costituisce una delle priorità della Guardia di Finanza quale unica forza di Polizia a competenza generale in materia EconomicoFinanziaria.
La Guardia di Finanza di Bologna, nell’ambito dei controlli effettuati in occasione del COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA 2018 ha sottoposto a sequestro 5 apparecchiature biomedicali, 1347 apparecchiature elettriche e 522.822 prodotti per la cura della persona ed accessori non sicuri o non conformi alle normative comunitarie, per un valore complessivo di circa due milioni e mezzo di euro. Durante la “tre giorni” di quello che è considerato l’evento fieristico internazionale più importante nel settore della bellezza e della cura ed al quale quest’anno hanno partecipato espositori ed esperti del settore provenienti da circa 70 Paesi, con oltre 2600 stand, le Fiamme Gialle felsinee hanno effettuato diversi controlli finalizzati alla verifica del rispetto della normativa in materia di tutela del marchio, della proprietà intellettuale e della sicurezza dei prodotti. In particolare all’esito dell’attività svolta per l’intera durata della fiera, i militari del II Gruppo di Bologna, hanno sottoposto a sequestro 5 apparecchiature biomedicali per l’analisi dei capelli e della pelle risultate contraffatte e potenzialmente dannose per la salute, centinaia di migliaia di prodotti ed accessori (tra cui prodotti per la cura dei capelli, extensions e bigiotteria di vario genere) non sicuri, posti in vendita senza alcuna indicazione circa la provenienza e composizione, oltre a moltissimi strumenti elettrici per la cura dei capelli anche questi pericolosi in quanto privi del marchio “CE”. E’ stato inoltre denunciato alla locale Autorità Giudiziaria un soggetto di nazionalità cinese per il reato di contraffazione, mentre ulteriori due soggetti, uno di nazionalità francese ed uno di nazionalità italiana, sono stati oggetto di comunicazione alla locale Camera di Commercio per violazioni al Codice del Consumo ed alla normativa sul marchio “CE”. La lotta alla contraffazione ed al commercio di prodotti non genuini e insicuri che danneggiano il mercato, sottraggono opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, costituisce una delle priorità della Guardia di Finanza quale unica forza di Polizia a competenza generale in materia EconomicoFinanziaria.
Automobilista ubriaca sale in macchina col figlio piccolo, fa un incidente e fugge. Docente denunciata dai Carabinieri
I Carabinieri della Stazione di Castel d’Aiano hanno denunciato un’insegnante italiana di quarantasette anni per guida sotto l’influenza dell’alcol.
E’ successo venerdì sera a Vergato, quando un cittadino ha chiamato il
112 dicendo che un’automobilista alla guida di una Fiat Punto, dopo
essersi schiantato contro il suo furgone parcheggiato, invece di
scendere dal veicolo per verificare i danni, si era dato alla fuga, ma
dopo un chilometro circa aveva perso nuovamente il controllo del mezzo
finendo fuori strada. La notizia è stata trasmessa subito a diverse
pattuglie dell’Arma che in quel momento si trovavano in zona per i
controlli del territorio. Pochi istanti dopo, un’autoradio dei
Carabinieri di Castel d’Aiano intercettava il pirata della strada in un
campo adiacente al Cimitero Comunale. I militari si sono avvicinati
all’auto e dopo aver accertato che non vi erano feriti hanno
identificato l’automobilista in un’insegnante italiana di quarantasette
anni e il passeggero nel figlio minorenne. La donna era talmente ubriaca
che faceva fatica a dialogare con i Carabinieri i quali, preoccupati
per le sue condizioni di salute, l’hanno accompagnata presso una
struttura sanitaria del luogo per invitarla a sottoporsi a un prelievo
ematico finalizzato a rilevare eventuali tracce di alcol o di sostanze
stupefacenti. L’esame ha dato esito positivo all’alcol: 2,92 g/l.
Oltre alla guida sotto l’influenza dell’alcol, la donna è stata
sanzionata anche a seguito di alcune violazioni al Codice della Strada.
martedì 20 marzo 2018
DOGANA E GUARDIA DI FINANZA: “FUMARE DI CONTRABBANDO”
DOGANA E GUARDIA DI FINANZA: “FUMARE DI CONTRABBANDO”
ALL’AEROPORTO MARCONI, COSTA CARO!
Dogana e Guardia di Finanza in servizio all'aeroporto di Bologna hanno sottoposto a un controllo una cittadina cinese residente a Rovigo, individuata tra i passeggeri in arrivo da Shanghai via Mosca con al seguito una grossa e “coloratissima” valigia al cui interno sono state rinvenute 46 stecche di sigarette del peso totale di oltre 9 chilogrammi, che la donna cercava di introdurre illegalmente nel nostro Paese. Le sigarette, trattandosi di beni soggetti a divieto di importazione da parte di privati, sono state sottoposte a sequestro con applicazione di una sanzione amministrativa.
Dogana e Guardia di Finanza in servizio all'aeroporto di Bologna hanno sottoposto a un controllo una cittadina cinese residente a Rovigo, individuata tra i passeggeri in arrivo da Shanghai via Mosca con al seguito una grossa e “coloratissima” valigia al cui interno sono state rinvenute 46 stecche di sigarette del peso totale di oltre 9 chilogrammi, che la donna cercava di introdurre illegalmente nel nostro Paese. Le sigarette, trattandosi di beni soggetti a divieto di importazione da parte di privati, sono state sottoposte a sequestro con applicazione di una sanzione amministrativa.
Giostraia dal cuore di pietra arrestata dai Carabinieri su richiesta dell’Autorità Giudiziaria.
I
Carabinieri della Stazione di Malalbergo hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere di una “giostraia” di quarantasette anni,
domiciliata in un campo nomadi di Granarolo Emilia. Il provvedimento,
emesso dal Giudice per le indagini preliminari, nasce da un’indagine dei
Carabinieri che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna,
sono riusciti a risalire all’identità della malvivente che, spacciandosi
per un’impiegata delle Poste italiane, si presentava a casa degli
anziani – età compresa tra i 70 e i 90 anni – con la scusa
di eseguire dei controlli burocratici. Le persone che cadevano nel
tranello della donna, venivano derubate (oro, effetti personali, denaro
etc.), come successo tra agosto ed ottobre a Imola, Castel San Pietro
Terme, Cotignola, Argenta e Malalbergo. L’indole criminale della donna è
stata interrotta dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso l’ordinanza. Il
provvedimento è stato eseguito questa mattina da una decina di
Carabinieri della Compagnia di Molinella e della Stazione di Malalbergo
che hanno gestito le indagini. La donna è stata arrestata
all’interno di un modulo abitativo collocato nel campo nomadi di via
Marconi. Oltre alle accuse di furto aggravato e rapina, la donna è stata
denunciata assieme al convivente, ambulante cinquantatreenne, per
ricettazione in concorso, a seguito del ritrovamento di una serie di
oggetti di provenienza sospetta, soprattutto un orologio Rolex, modello Submariner del valore di circa 10.000 euro. La quarantasettenne è stata rinchiusa nel carcere di Bologna. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri
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