mercoledì 31 gennaio 2024

Pacco sospetto

 Nel primo pomeriggio odierno è stato richiesto l’intervento degli artificieri della Polizia di Stato per la presenza di un pacco abbandonato, con appoggiati alcuni documenti cartacei in lingua straniera, rinvenuto vicino all’ingresso dell’Ufficio Immigrazione del polo Petri in questa via Bovi Campeggi. In via precauzionale il personale degli uffici e le abitazioni che affacciano sul cortile del complesso sono stati celermente evacuati al fine di consentire al personale intervenuto di operare in sicurezza. A seguito dell’attività svolta con i mezzi specialistici, nello specifico è stato utilizzato il cannone ad acqua, si è verificato che all’interno dello scatolone erano presenti masserizie di vario genere. Cessato l’allarme gli uffici hanno ripreso il regolare servizio e i cittadini evacuati sono rientrati nelle proprie abitazioni.

Arrestato per violenza sessuale

 Si è presentata negli uffici della Polizia di Stato e ha raccontato di essere stata abusata sessualmente per tutta la notte. La vicenda vede come involontaria protagonista una ragazza marocchina di 20 anni che, nella mattinata di ieri martedì 30 gennaio, ha chiesto aiuto alla Polizia Ferroviaria di Bologna, denunciando il dramma vissuto la notte precedente.

La giovane ha raccontato agli agenti di aver conosciuto, la sera prima, un 21enne tunisino all’interno di un bar situato nei pressi della stazione di Bologna e di aver trascorso la serata insieme. Dopo alcune ore l’uomo avrebbe invitato la ragazza a prendere insieme un taxi e a seguirlo presso la propria abitazione. Qui, all’interno di un fatiscente stabile in stato d’abbandono nella periferia bolognese, il giovane avrebbe chiesto alla ragazza di consumare un rapporto sessuale, ricevendo come risposta un secco rifiuto. A questo punto l’uomo, con violenze e minacce, ha costretto la giovane ragazza marocchina a subire almeno tre rapporti sessuali completi contro la sua volontà.

Dopo diverse ore di violenza l’uomo ha inoltre più volte minacciato la ragazza di farle del male qualora avesse lasciato il casolare. Solo alle prime luci dell’alba, con uno stratagemma, la ragazza è riuscita a fuggire, è salita su un autobus di linea ed è scesa alla stazione di Bologna Centrale, dove ha deciso di raccontare quanto accaduto alla Polizia Ferroviaria dello scalo felsineo.

La giovane, nonostante fosse riuscita a fornire una descrizione accurata dell’uomo, compresi dettagli importanti quali i tatuaggi, non è stata però in grado di indicare dove si trovasse l’edificio all’interno del quale aveva subito le violenze.

Gli agenti in borghese della squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer per l’Emilia Romagna hanno così deciso di ripercorrere a ritroso tutto il tragitto effettuato dalla ragazza a bordo dell’autobus, riuscendo infine a rintracciare il luogo descritto dalla giovane.

Dopo aver fatto irruzione all’interno dell’edificio abbandonato, gli agenti hanno visto un giovane, corrispondente in tutto alle descrizioni fornite dalla vittima, che ha cercato di scappare utilizzando una scala posta all’esterno di una finestra ma, arrivato a terra, ha trovato ad aspettarlo altri poliziotti appostati che, a fatica, sono finalmente riusciti a fermare e bloccare il fuggitivo.

All’interno dell’edificio gli uomini della Polfer hanno inoltre rinvenuto, occultata sotto ad un materasso utilizzato dal tunisino, una pistola da soft-air priva di tappo rosso che è stata immediatamente sequestrata.

Il 21enne tunisino è stato poi accompagnato agli interni degli uffici della Polfer di Bologna, dove la vittima l’ha riconosciuto come l’autore delle violenze. A carico del giovane gravava inoltre un ordine di custodia cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Bologna, per aggravamento della misura violata degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per precedenti reati contro il patrimonio e per spaccio di sostanze stupefacenti.

Al termine degli accertamenti, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato tratto in arresto ed accompagnato presso il carcere “Rocco D’Amato” di Bologna.

Marocchino arrestato per droga

 34ENNE MAROCCHINO ARRESTATO PER DROGA DAI CARABINIERI

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo hanno arrestato un 34enne marocchino, senza fissa dimora, per spaccio di sostanze stupefacenti. Il 34enne è stato arrestato la mattina del 28 gennaio 2024 per aver ceduto due confezioni di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” a un automobilista, 62enne italiano che era stato visto aggirarsi con fare sospetto in una via in zona Foscherara, sorvegliata dai Carabinieri per la presenza di spacciatori e assuntori di sostanze stupefacenti. Un fatto analogo, infatti, era accaduto nella stessa zona a luglio 2023 e nella circostanza, il 34enne era stato arrestato per aver ceduto droga a un altro cliente. In merito ai fatti odierni, l’automobilista è stato segnalato alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacenti, mentre nei confronti del presunto responsabile, il 34enne, è scattato l’arresto. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 34enne è stato trattenuto in attesa di essere tradotto nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna. In sede di Giudizio direttissimo, l’arresto è stato convalidato e il 34enne è stato rimesso in libertà, ma sottoposto al divieto di dimora nella Città Metropolitana di Bologna, in attesa della sentenza posticipata per la richiesta dei termini a difesa.

martedì 30 gennaio 2024

Arrestati due albanesi

 Arrestati dalla Polizia di Stato due insospettabili albanesi, detenevano in un appartamento 4 kg di cocaina,1,5 Kg di marijuana e 20.000 euro in contanti.

Da diversi giorni gli Agenti della Squadra Mobile, sezione contrasto alla criminalità diffusa, seguivano due cittadini albanesi, a seguito di una segnalazione inerente uno strano andirivieni presso un appartamento sito in via Della Pietra.

Nella tarda mattinata di ieri, il personale appostato aveva modo di notare che un giovane ragazzo usciva dall’appartamento oggetto di segnalazione e, dopo aver preso un autobus, si recava in via Emilia Ponente.

Altro personale nei pressi dell’abitazione notava giungere verso le ore 14.00 altro giovane albanese che entrava all’interno dell’abitazione oggetto di segnalazione, uscendo dopo breve con fare sospetto e salendo a bordo di un’autovettura.

Gli investigatori della Squadra Mobile decidevano di procedere al controllo del giovane sospettato, ma questi con l’autovettura investiva due operatori della Squadra Mobile dandosi alla fuga. Ne nasceva un inseguimento che si protraeva per alcuni chilometri in direzione San Lazzaro sino all’uscita 5 della tangenziale, ove l’auto veniva bloccata. Durante l’inseguimento il conducente dell’auto si disfaceva di un mazzo di chiavi e di sostanza stupefacente.                  

Il restante personale rimaneva nel contempo nei pressi dell’abitazione dove, poco dopo, giungeva il giovane ragazzo che nella mattinata era stato notato uscire dall’abitazione e prendere l’autobus e si procedeva ad un suo immediato controllo ed ad una perquisizione all’interno dell’appartamento.

Detta perquisizione sortiva esito positivo in quanto si rinveniva cocaina per un peso di circa 4 kg, marijuana per un peso di 1,5 kg e la somma di 20.000 euro in contanti.

I due giovani albanesi di 22 e 28 anni incensurati venivano arrestati e condotti presso la casa circondariale.

La droga immessa nel mercato cittadino avrebbe fruttato all’organizzazione un introito di oltre 400.000 euro.

Due sedicenni arrestati

NOTTI VIOLENTE: DUE 16ENNI ARRESTATI DAI CARABINIERI DEL NUCLEO RADIOMOBILE

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato due 16enni per tentata rapina aggravata in concorso. È successo nella notte del 27 gennaio 2024, quando i Carabinieri della Centrale Operativa sono stati informati di un’aggressione all’incrocio tra via San Donato e Viale della Repubblica, da parte di due ragazzi nei confronti di un altro ragazzo, che chiedeva aiuto in lingua inglese. Il malcapitato, raggiunto poco dopo dai Carabinieri e identificato in un 19enne turco, residente a Bologna, riferiva ai militari di essere stato avvicinato da due giovani che, dopo averlo preso a pugni, gli avevano puntato un coltello a serramanico sulla pancia per spaventarlo, allo scopo di rapinarlo. Il 19enne, ancora in preda al panico e dolorante sul volto e all’addome per i pugni ricevuti, proseguiva il suo racconto, dicendo ai Carabinieri di essere riuscito a liberarsi, fuggendo in direzione del centro e chiedendo aiuto a un tassista che, compresa la situazione, lo faceva salire a bordo per metterlo al sicuro dai due soggetti che lo stavano inseguendo. Grazie alla descrizione accurata dei fatti, fornita dal 19enne, i due presunti autori sono stati individuati poco dopo nelle vicinanze dai Carabinieri che avevano attivato le ricerche. Uno dei due 16enni ha consegnato ai Carabinieri un coltello a serramanico che aveva con sé. Urtati dalla cattura, i due ragazzi - che nel frattempo erano stati accompagnati in caserma per le procedure di foto segnalamento - hanno proferito frasi del tipo: “Appena esco sparo al primo Carabiniere che mi capita davanti…”. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, i due 16enni sono stati accompagnati in una struttura della giustizia minorile.

Il 29 gennaio 2024, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna ha convalidato l’arresto e nei confronti dei due minorenni è stata emessa la misura della custodia cautelare.

 

49enne straniero arrestato


 NON RISPETTA IL PROVVEDIMENTO EMMESSO DAL TRIBUNALE DI BOLOGNA: 49ENNE STRANIERO ARRESTATO IN FLAGRANZA DI REATO DAI CARABINIERI DUE VOLTE IN MENO DI 24 ORE.

Anzola dell’Emilia (BO): I Carabinieri della Stazione Bologna Borgo Panigale e della Sezione Radiomobile della Compagnia Bologna Borgo Panigale, nel corso della notte e del successivo pomeriggio di sabato 27 gennaio scorso, hanno arrestato un 49enne di origine tunisina, residente in provincia di Bologna, coniugato, pregiudicato, accusato del reato di violazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa. Il provvedimento cautelare, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, è scaturito a seguito della querela presentata dalla moglie, 48enne italiana, nell’agosto del 2023. L’applicazione della predetta misura non ha sortito alcun effetto deterrente, infatti già all’inizio del mese di gennaio 2024, l’uomo è stato denunciato per la violazione del provvedimento cautelare ed arrestato, 10 giorni dopo, per la medesima violazione.

(primo arresto) È successo verso le ore 1:00 circa della notte di sabato quando la pattuglia della Stazione di Borgo Panigale, si è recata velocemente presso l’abitazione della donna nel Comune di Anzola Emilia, la quale aveva segnalato sul numero di emergenza 112, la presenza del marito che, con la scusa di dover prendere il passaporto che aveva dimenticato in casa, l’aveva convinta a farlo entrare senza non voler più andar via. I militari, prontamente intervenuti presso l’abitazione segnalata, hanno bloccato l’uomo, il quale si presentava in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche. Il 49enne è stato portato in caserma e, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato. Dopo la celebrazione del processo con rito per direttissima, allo straniero è stata applicata, in aggiunta a quella già in vigore, anche la misura cautelare dell’obbligo di dimora, con contestuale permanenza notturna presso l’abitazione della zia nel Comune di Bologna. (secondo arresto) Poche ore dopo il processo, verso le ore 14 circa, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, nel transitare nei pressi dell’abitazione della donna, ha riconosciuto l’uomo e, sapendo della sua misura cautelare in corso di validità oltre che dell’arresto avvenuto nella notte, lo hanno immediatamente raggiunto. Il 49enne nel frattempo è entrato all’interno del palazzo ed ha raggiunto l’appartamento della moglie, al momento non presente in casa. I militari, avendolo visto entrare nel palazzo, quindi avendo certezza che fosse dentro l’appartamento della moglie, lo hanno invitato più volte ad aprire la porta dell’appartamento. L’uomo, il quale era stato intravisto dai militari attraverso la finestra dell’abitazione mentre si muoveva in continuazione e in evidente stato di agitazione, forse perché alla ricerca della moglie, non ha ottemperato alle parole dei militari, i quali, essendo a conoscenza dei fatti accaduti in passato e preoccupati che lo potesse fare di nuovo (in altre circostanze per sfuggire al controllo dei militari, si era calato dalla finestra per raggiungere la strada), hanno immediatamente richiesto l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco che, giunta sul posto, ha forzato la serratura della porta, aprendola. Il 49enne, il quale nel frattempo aveva sentito tutto quello che stava accadendo fuori, per sfuggire ai militari, ha pensato bene di nascondersi. Dopo varie ricerche, i carabinieri lo hanno scovato all’interno della camera da letto, nascosto nel vano contenitore del letto matrimoniale, sotto una giacca di colore nero in evidente stato di agitazione. A seguito della perquisizione, il 49enne è stato trovato in possesso di circa 4 grammi di sostanza stupefacente del tipo Hashish, motivo per il quale è stato anche segnalato amministrativamente alla locale Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. Portato in caserma, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, l’uomo è stato nuovamente arrestato e tradotto in camera di sicurezza, in attesa del processo con rito per direttissima.

lunedì 29 gennaio 2024

Ladri in armeria

IDENTIFICATI DAI CARABINIERI I PRESUNTI AUTORI DEL FURTO ALL’ARMERIA TOPI DI IMOLA

Imola: I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola, hanno identificato i presunti autori del furto aggravato in concorso all’armeria “Giancarlo Topi di Barbieri Luisa”. Il furto fu perpetrato la notte del 19 settembre 2023, quando una banda di criminali entrò nell’armeria, rubando una cinquantina di armi comuni da sparo. Le indagini avviate dai Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno consentito di risalire all’identità dei presunti autori in “trasferta”: tre uomini e due donne di età compresa tra i 21 e i 48 anni, residenti in Provincia di Lucca. All’epoca dei fatti, i Carabinieri, analizzando la scena del crimine, avevano scoperto che il giorno prima, due donne e un uomo, arrivati in zona con una Mini Countryman a noleggio, erano entrati nell’armeria per acquistare degli oggetti di poco valore e nella circostanza avevano preso le chiavi dei locali per farne una copia nella vicina ferramenta. Per non destare sospetti al personale dell’armeria che non si era accorto di nulla, i tre soggetti erano tornati qualche minuto dopo con la scusa di fare altri acquisti e senza farsi notare avevano rimesso le chiavi al loro posto. In merito alla notte del furto, invece, i Carabinieri hanno scoperto che i soggetti erano partiti da Viareggio intorno alle ore 21:00 con una Fiat 500 a noleggio, erano usciti al casello autostradale A14 di Imola poco prima della mezzanotte, avevano perpetrato il furto ed erano tornati indietro. Qualche giorno dopo, la stessa Mini Countryman notata a Imola, era stata fermata a Viareggio durante un posto di controllo alla circolazione stradale e nella circostanza erano stati identificati la conducente (la 48enne indagata) e i due passeggeri, tra cui il figlio (il 28enne indagato). Grazie a questo dettaglio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola sono riusciti a ricostruire il piano criminale della banda, risalendo all’identità dei presunti responsabili che si erano distribuiti i compiti per preparare l’assalto notturno: una 48enne, il figlio 28enne e un’altra ragazza 27enne, per aver clonato le chiavi di accesso ai locali dell’armeria, durante il sopralluogo diurno del 18 settembre 2023; sempre il 28enne e altri due complici, un 21enne e un 23enne per aver perpetrato il colpo finale, trasportando le armi in una destinazione ignota. Un altro dettaglio di particolare importanza investigativa è stato trovato dai Carabinieri durante un’estenuante ricerca in collaborazione con i Carabinieri del RIS di Parma: un’impronta digitale rilevata sul biglietto autostradale che il conducente della Fiat 500 aveva restituito al casello A14 di Imola durante il pagamento del pedaggio. Setacciando centinaia di biglietti, i Carabinieri sono riusciti a ritrovare quello che stavano cercando che conteneva un’impronta digitale di uno dei cinque indagati: il 23enne.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna ha emesso, nei confronti del 23enne, del 28enne e della madre di quest’ultimo, la 48enne, la misura cautelare personale della custodia in carcere, mentre nei confronti degli altri due soggetti, il 21enne e la 27enne, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

 

Documenti falsi

 GDF BOLOGNA: DOCUMENTI FALSI PER OTTENERE UN MILIONE DI EURO CON LE BORSE DI STUDIO UNIVERSITARIE. 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica felsinea, hanno individuato un consolidato sistema fraudolento che ha consentito, a oltre 300 studenti stranieri delle Università dell’Emilia Romagna, di ottenere l’indebita assegnazione di borse di studio per un importo complessivo di circa un milione di euro, in parte finanziate con risorse del PNRR. Il risultato di servizio si inserisce nell’ambito della partenership interistituzionale, avviata da tempo tra la Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna e l'Agenzia delle Entrate, con la collaborazione delle Università di Bologna, Modena-Reggio Emilia e Ferrara, della Regione Emilia Romagna, di Ergo, Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell'Emilia Romagna, e il Comune di Bologna, al fine di tutelare sia gli studenti, contro il fenomeno degli affitti in nero, sia le casse dell’Erario, contro evasione fiscale e indebite percezioni di contributi. In questo caso, il lavoro sinergico tra Guardia di Finanza e i predetti Enti ha permesso anche di smascherare la rilevante truffa relativa all’elargizione delle borse di studio. Il sistema, ideato da cinque soggetti di origine asiatica, di cui tre ex studenti dell’Ateneo bolognese, prevedeva la falsificazione della documentazione che i connazionali appena iscritti ai corsi universitari dovevano allegare alle istanze per ottenere il sussidio economico da ER.GO. In alcune circostanze è stata riscontrata la materiale contraffazione delle attestazioni consolari relative alla certificazione dei redditi dei rispettivi nuclei familiari nel paese d’origine (cd. attestazioni ISEE estere), in quanto disconosciute dallo stesso Consolato riportato nei documenti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi sono stati rinvenuti falsi contratti di affitto ovvero l’inserimento dei nominativi degli studenti in atti di locazione già stipulati da ignari affittuari, al fine di simulare, nei confronti dell’Ente erogatore, il sostenimento delle spese di affitto. Dai controlli svolti, infatti, sono stati individuati alcuni monolocali di pochi metri quadrati nei quali, dai contratti d’affitto contraffatti, risultavano convivere oltre dieci tra studenti e studentesse, quando in realtà gli stessi venivano ospitati da amici e conoscenti a titolo gratuito.

domenica 28 gennaio 2024

Motociclista ferito

Soccorso questa mattina un motociclista che si è ferito su un terreno sconnesso sulle colline di Monterenzio. Soccorso dai Vigili del Fuoco, Protezione Civile e una ambulanza. Ricoverato in ospedale ma non è in pericolo di vita.
 

sabato 27 gennaio 2024

Vuole "scannare" l'ex compagna

ANNUNCIA AI CARABINIERI L’INTENZIONE DI “SCANNARE” L’EX COMPAGNA. 40ENNE ITALIANO ARRESTATO CON UN PROVVEDIMENTO LAMPO RICHIESTO DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BOLOGNA

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna hanno arrestato un 40enne italiano che voleva “scannare” l’ex compagna. È successo la mattina del 24 gennaio 2024, quando il 40enne si è presentato presso la caserma di Viale Enrico Panzacchi, dove era stato invitato a comparire dai Carabinieri che gli dovevano notificare una misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, a seguito di un’indagine per atti persecutori coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna. Nella circostanza, i Carabinieri dovevano notificare al 40enne un divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, con l’applicazione del dispositivo di controllo elettronico, come conseguenza dei suoi comportamenti vessatori commessi sull’ex compagna, un’italiana sulla cinquantina, che aveva deciso di lasciarlo una ventina di giorni fa. Non accettando la fine della relazione sentimentale, il 40enne aveva iniziato a perseguitare la donna che temendo per la propria vita si era rivolta ai Carabinieri per chiedere aiuto. Al momento della notifica degli atti però, il 40enne, informato dell’applicazione della misura cautelare, si è arrabbiato, annunciando ai Carabinieri l’intenzione di ammazzare l’ex compagna: “Applicatemi quello che volete, se è qualcosa che lei mi ha denunciato io esco da qua e la scanno, arrestatemi pure!”. Preoccupati dalle affermazioni convinte e ripetute del 40enne, i Carabinieri lo hanno invitato a restare nella sala d’attesa della caserma e nel frattempo hanno avvisato la Procura della Repubblica di Bologna che preso atto della situazione ha richiesto un aggravamento della misura cautelare. Poche ore dopo, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero ed emesso la custodia cautelare in carcere nei confronti del 40enne che è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Bologna e trasferito presso la Casa circondariale – Rocco d’Amato.   

 

Salvata dal suicidio

 Nella tarda serata di martedì scorso, un Agente della Polizia di Stato in servizio presso il Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria di Bologna ha ricevuto, tramite altra Forza di Polizia, una segnalazione relativa ad una ragazza la quale, nel corso di una telefonata con un suo amico, aveva manifestato propositi suicidi, affermando di volersi buttare sotto un treno.

Dopo aver contattato l’amico ed aver ottenuto ulteriori dettagli sul luogo in cui poteva trovarsi la ragazza, nonché il numero di cellulare della stessa, l’operatore richiedeva il blocco della circolazione ferroviaria sulla linea interessata dall’evento per poi contattare la giovane con la quale intraprendeva una conversazione per comprendere i motivi che l’avevano portata a tanto;nel corso della chiamata, durante la quale la ragazza alternava momenti di colloquialità ad attimi di sconforto seguiti da crisi di pianto, l’operatore di polizia apprendeva che il gesto era da attribuirsi ad una delusione amorosa.

Con grande abilità ed una non comune capacità empatica l’Agente ha cercato di far capire alla ragazza l’importanza della vita ed il valore della sua persona, nonché tutto ciò che di bello la vita le avrebbe comunque ancora riservato, a discapito di situazioni contingenti e poco rilevanti quali, appunto, una delusione amorosa.

Al termine della telefonata, protrattasi per lungo tempo, la ragazza ringraziava il poliziotto per le parole che le aveva detto, affermando di aver superato il crollo emotivo appena vissuto, di aver compreso l’errore che stava commettendo e che avrebbe fatto ritorno al suo domicilio.

L’Agente a questo punto si è assicurato tramite le Forze di Polizia territoriali, che la ragazza avesse effettivamente fatto ritorno a casa ove veniva rintracciata sana e salva.

Arrestato per violenza sessuale

 Personale della Polizia di Stato in servizio presso il Settore Operativo Polizia Ferroviaria di Bologna Centrale ha tratto in arresto un cittadino pakistano, ritenuto responsabile di violenza sessuale commessa a danno di alcune donne a bordo di un autobus cittadino.

In particolare, gli agenti venivano contattati da una giovane donna, la quale riferiva che mentre si trovava a bordo di un autobus di linea urbana, aveva notato un uomo che molestava alcune passeggere palpeggiandole nelle parti intime. Mentre gli agenti ascoltavano il racconto della donna, venivano avvicinati da una ragazza molto scossa ed agitata, la quale riferiva di aver subìto delle molestie sessuali a bordo dello steso autobus indicato dalla prima donna; entrambe descrivevano il soggetto che, poco dopo, veniva individuato dagli agenti ed accompagnato in ufficio per gli accertamenti del caso, al termine dei quali si appurava che lo straniero, durante il tragitto effettuato a bordo del bus, approfittando anche dell’affollamento del mezzo, aveva molestato più viaggiatrici, palpeggiandole nelle parti intime.

L’individuo, al termine degli accertamenti di rito, veniva dichiarato in arresto per violenza sessuale.

Sospetti su automobilista

 Nella tarda serata del 23 gennaio, gli operatori della Polizia di Stato mentre effettuavano controlli su strada lungo viale Salvemini, fermavano su iniziativa un’autovettura e venivano insospettiti dal comportamento dei due soggetti a bordo.

L’autista, cittadino albanese sulla trentina, risultava sprovvisto di patente di guida ma esibiva agli agenti un documento di riconoscimento rumeno, poi risultato essere falso.  Lo stesso appariva peraltro particolarmente nervoso durante il controllo, con un frequente lancio di occhiate ad una borsa ai piedi del sedile lato passeggero. Gli operatori procedevano così a perquisizione veicolare e personale dei due soggetti, che dava esito positivo in quanto il ragazzo alla guida risultava avere in una tasca un proiettile cal.9x21, mentre nella borsa della ragazza che si trovava a lato passeggero era rinvenuta una pistola semiautomatica con matricola abrasa e caricatore agganciato e contenente un proiettile identico al primo.

L’uomo inizialmente dichiarava che l’arma in questione fosse un giocattolo, ma la stessa agli occhi esperti degli operatori appariva chiaramente autentica ed infatti risultava a seguito degli accertamenti di rito idonea alla messa a fuoco.

Il controllo, esteso ai documenti dei ragazzi, portava al rinvenimento anche di una patente di guida non censita in banca dati ed intestata al guidatore e contraffatta, così come il documento di riconoscimento.

L’arma, i due proiettili ed i documenti venivano così sottoposti al vincolo del sequestro penale, mentre i due soggetti venivano accompagnati negli uffici della Questura per essere sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici. La ragazza, ritenuta estranea ai fatti, lasciava al termine degli accertamenti gli uffici, mentre il ragazzo, che risultava avere precedenti in materia di porto abusivo d’armi e oggetti atti ad offendere, veniva tratto in arresto per detenzione di arma clandestina e condotto su disposizione del P.M. presso la casa Circondariale Rocco d’Amato in attesa di convalida, oltre ad essere denunciato all’A.G. per il reato di ricettazione.

venerdì 26 gennaio 2024

Auto fuoristrada a Medicina

Un' auto è uscita di strada a Medicina. Il conducente è  stato ricoverato in ospedale ferito. Sul posto il 118 e i Carabinieri per i rilievi.
 

Operazione antidroga

 OPERAZIONE ANTIDROGA DEI CARABINIERI DI IMOLA FUORI REGIONE: OLTRE 3 KG DI MARIJUANA SEQUESTRATA.

Imola - Padova e Venezia: I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Imola, nella giornata del 15 gennaio u.s., hanno tratto in arresto due italiani, un 47enne e un 36enne, rispettivamente originari di Padova (PD) e Dolo (VE), già gravati di precedenti di polizia, per il reato di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’attività, condotta anche con l’ausilio di unità cinofile, è scaturita al termine di una prolungata attività investigativa, avviata subito dopo l’arresto per droga di un 49enne italiano, avvenuto il 19 ottobre 2023 nel Comune di Castel del Rio (BO). Nel corso di due perquisizioni differenti, una effettuata in provincia di Padova (a casa del 47enne) e un’altra in quella di Venezia (a casa del 36enne), entrambe delegate dalla Procura della Repubblica di Padova, i militari hanno rinvenuto: nel primo caso 2,230 kg di Marijuana essiccata, mentre nel secondo caso, 1,110 kg di Marijuana essiccata e 3 piantine della stessa sostanza stupefacente. In ambedue gli appartamenti, i due arrestati detenevano anche alcuni strumenti e materiale presumibilmente utilizzati per la pesatura, conservazione e confezionamento dello stupefacente. Durante la perquisizione avvenuta in provincia di Padova, i carabinieri hanno deferito in stato di libertà anche un 31enne, il quale è stato trovato in possesso di 1,5 grammi di Marijuana. Al termine delle udienze di convalida dei due arrestati, il 47enne è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune mentre il 36enne è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Maltrattamenti e lesioni

 Nel tardo pomeriggio del 24 gennaio, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, la Squadra Mobile ha eseguito una misura cautelare in carcere per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni personali posti in essere da un cittadino cubano ai danni della sua compagna.

Tali condotte sono consistite in particolare in minacce, insulti tali da provocare alla donna lesioni, nel subire atti sessuali a cui la vittima accondiscendeva per timore delle reazioni dell’indagato, il tutto alla presenza della figlia minore. 

Tali gravi condotte avevano avuto inizio a decorrere dal luglio 2022.

L’uomo durante la convivenza non contribuiva in alcun modo economicamente alle esigenze della famiglia, così come costante risultava il consumo da parte sua di droga ed alcol.

Numerosi sono state le aggressioni fisiche e verbali subite dalla donna, anche da ultimo nonostante lo stato di gravidanza in cui la stessa versava.

L’indagato impediva alla compagna di poter incontrare i propri familiari.

Solo nel gennaio c.a. la vittima ormai esausta sporgeva querela nei confronti del compagno, consentendo un immediato sviluppo dell’attività investigativa, culminata con la esecuzione della misura ristrettiva richiesta dall’Autorità Giudiziaria.

martedì 23 gennaio 2024

Cessione di droga

 CEDE DELLA SOSTANZA STUPEFACENTE AD UN COETANEO: UN MINORENNE SEGNALATO E DUE MINORENNI DENUNCIATI.

Bologna: I Carabinieri della Stazione di Castiglione dei Pepoli (BO), in data 18 gennaio u.s., verso le ore 18:10 circa, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressioni dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno proceduto al controllo di due minori, rispettivamente di 17 e 16 anni, residenti nel medesimo Comune. A specifica richiesta da parte dei militari i due minori hanno consegnato spontaneamente due involucri contenenti della sostanza stupefacente del tipo Hashish, nello specifico, un involucro contenete 5 grammi di Hashish e un involucro contenete grammi 0,5 della medesima sostanza. Appurato ciò, i militari hanno accompagnato i due minori presso gli Uffici della Stazione Carabinieri, per la stesura degli atti in merito a quanto sopra indicato, e hanno provveduto a contattare i genitori di entrambe i minori. Il 17enne ha dichiarato ai Carabinieri che la sostanza stupefacente rinvenuta gli era stata ceduta dal 16enne lo stesso pomeriggio, ma che anche in altre circostanze quest’ultimo gli avrebbe ceduto altra sostanza in questione. Alla luce delle dichiarazioni del 17enne, i Carabinieri hanno provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica per i minori il 16enne in questione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e\o psicotrope. Mentre il 16enne a sua volta ha dichiarato ai militari operanti, che l’Hashish rinvenuto nella sua disponibilità gli era stato venduto da un suo amico, anch’egli minorenne, qualche giorno prima. Dopo un’accurata indagine i Carabinieri sono riusciti a risalire al minore che aveva ceduto la sostanza stupefacente al 17enne, trattasi di un 15enne, per tale motivo lo hanno deferito alla Procura della Repubblica per i minori per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e\o psicotrope. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e al termine della compilazione degli atti da parte dei militari, i minori sono stati affidati ai rispettivi genitori.

Locazioni in nero

 GDF BOLOGNA: CONTRASTO ALLE LOCAZIONI IN NERO; B&B E AFFITTACAMERE DEL CENTRO STORICO EVADONO IL FISCO PER OLTRE 950MILA EURO. 

Proseguono i controlli in materia di contrasto al fenomeno degli affitti in nero e delle locazioni brevi irregolari nel centro storico della città, da parte dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna. Di recente sono stati individuati due Bed & Breakfast qualificabili come evasori totali, situati nei pressi del parco della Montagnola, che offrivano servizi di pernottamento e prima colazione e che in 5 anni hanno omesso di dichiarare al Fisco complessivamente oltre 700 mila euro di reddito. Le due strutture, di cui una gestita da una donna di origini thailandesi, risultavano particolarmente attive nei periodi concomitanti alle manifestazioni organizzate presso il polo fieristico di Bologna, offrendo anche pacchetti promozionali collegati a specifici eventi. Anche un affittacamere situato nella medesima zona è stato recentemente sottoposto a controllo in quanto risultava attivo sui principali portali web di prenotazione (quali Booking ed Airbnb) con numerose recensioni, omettendo tuttavia di dichiarare i redditi conseguiti negli ultimi anni per circa 250 mila euro. Dall’avvio dell’iniziativa, in collaborazione con il Comune di Bologna, nel corso del 2023 sono stati, tra l’altro, svolti controlli fiscali nei confronti di 3 società che hanno gestito complessivamente, nei ultimi tre anni, oltre 50 appartamenti di proprietà di privati, concessi in locazione breve tramite i portali telematici e nei confronti di 13 tra Bed & Breakfast e Affittacamere che operavano totalmente “in nero” o che, comunque, dichiaravano meno della metà dei propri guadagni. Le attività eseguite hanno consentito, ad oggi, di recuperare a tassazione oltre 3,6 milioni di euro di redditi derivanti dalle locazioni e dagli affitti brevi. Nel corso degli accertamenti i gestori hanno manifestato un’ampia collaborazione ed hanno iniziato ad aderire ai rilievi effettuati con il versamento all’Erario degli importi dovuti.

lunedì 22 gennaio 2024

Club Ferrari Imola

 

Inaugurazione della Scuderia Ferrari Club di Imola avvenuto il giorno 20/01/2024 presso la sala "Terre&Motori" dell'Autodromo di Imola alla presenza del sindaco di Imola Marco Panieri,  Gianmarco Gamberini presidente del club e Apicella in rappresentanza della Ferrari che ha consegnato la targa del nuovo club e di fronte ad oltre 100 invitati.

Fausto Barbieri

Responsabile del licenziamento

LO RITIENE RESPONSABILE DEL SUO LICENZIAMENTO E GLI VA A FARE PIU’ VOLTE “VISITA” A CASA: 43ENNE ITALIANO DENUNCIATO DAI CARABINIERI.

Granarolo dell’Emilia (BO): I Carabinieri della Stazione di Granarolo dell’Emilia, nel corso della mattinata di giovedì 18 gennaio u.s., hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bologna, un 43enne italiano, residente in provincia di Bologna, incensurato, accusato del reato di rapina impropria e furto in abitazione. L’attività che ha portato al deferimento dell’uomo nasce da una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Bologna, interpellata dai militari della Stazione di Granarolo dell’Emila, in merito ad una serie di “banali” furti in abitazione, il primo verificatosi verso la metà dello scorso mese di settembre. Nella circostanza, un 63enne del posto, si è rivolto ai militari della stazione di via San Donato, raccontando loro di essere vittima di alcuni furti presso la sua abitazione: il primo relativo ad alcuni campanelli wireless (settembre 2023), mentre il secondo riguardante un paio di cartelli pubblicitari riconducibili all’azienda agricola della figlia. In quell’occasione, gli erano stati rubati anche degli ortaggi dall’interno del terreno (dicembre 2023). L’ultimo episodio, quello verificatosi la notte del 31 dicembre scorso, il 63enne, verso le 2:00, ha sorpreso fuori dalla sua abitazione, il 43enne nel momento in cui quest’ultimo stava sottraendo alcuni campanelli wireless, i quali nel frattempo hanno continuavano a suonare pur essendo stati già occultati all’interno delle sue tasche. Scoperto, il 43enne si è frettolosamente allontanato per le vie limitrofe all’abitazione, cercando così di far perdere le proprie tracce. Immediatamente rincorso, il 63enne lo ha raggiunto e bloccarlo. Nella circostanza, il 43enne, per liberarsi, ha spintonato il pensionato facendolo cadere per terra, per poi proseguire velocemente la sua fuga, portandosi con sé la refurtiva. Durante queste fasi, la vittima ha riconosciuto sembra ombra di dubbio l’uomo, ex collega di lavoro, nonché attuale vicino di casa. Le operazioni di perquisizione hanno dato in un primo momento esito negativo, per poi concludersi con l’ammissione delle responsabilità dell’uomo, il quale in seguito ha ceduto ed ha indicato ai militari anche il luogo dove aveva nascosto la refurtiva, la quale è stata riconosciuta e restituita al proprietario. Il 43enne, interrogato dai militari, ha ammesso di essersi comportato in quel modo, nei confronti del suo vicino di casa, con il quale aveva in passato lavorato insieme, in quanto lo ha sempre ritenuto responsabile di aver contribuito al suo licenziamento avvento invece verosimilmente per questioni caratteriali e comportamentali dell’uomo.

 

Ladro esperto

LADRO ESPERTO IN FURTI PRESSO DISTRUIBUTORI AUTOMATICI: 32ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI PER FURTO AGGRAVATO.

Bologna: I Carabinieri della Stazione di Casalfiumanese (BO), nel corso della scorsa notte, 20 gennaio u.s., hanno arrestato un 32enne di origine macedone, residente in provincia, disoccupato, pregiudicato, accusato del reato di furto aggravato con violenza sulle cose. I fatti risalgono alle 2:00 circa quando i Carabinieri della Stazione di Casalfiumanese (BO), durante un servizio di controllo del territorio coordinato dalla Procura della Repubblica di Bologna, finalizzato all’individuazione di un soggetto resosi responsabile di numerosi furti ai danni di alcuni distributori automatici nel Comune di Imola, hanno notato un individuo nei pressi dei distributori automatici ubicati nella via D’Azeglio del suddetto Comune, il quale, con l’utilizzo di un martello, aveva forzato uno dei distributori danneggiandolo. I militari, intervenuti nell’immediatezza, hanno bloccato il 32enne nonostante quest’ultimo ha tentato la fuga, e lo hanno arrestato per il reato in precedenza indicato. Sottoposto a perquisizione, il 32enne è stato trovato in possesso di un paio di forbici che aveva nascosto negli slip, di una chiave a pappagallo nascosta nella tasca interna della giacca e di un martello usato per forzare la serratura del distributore, occultato dal 32enne nell’apposita struttura in legno dove sono installati i distributori. L’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato e tradotto in camera di sicurezza, in attesa del giudizio per direttissima.

 

domenica 21 gennaio 2024

Arrestato per truffa

GIOVANE ARRESTATO PER TRUFFA DAI CARABINIERI NASCOSTI NEL BAGNO DELLA VITTIMA

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Bertalia e Bologna Corticella hanno arrestato un 22enne italiano per truffa. È successo nel pomeriggio del 19 gennaio, quando una signora sulla sessantina, residente a Bologna, ha informato i Carabinieri che un vicino di casa le aveva chiesto dei soldi per restituirle il telefonino che le aveva preso durante un raggiro. In particolare, la vittima ha riferito ai Carabinieri che il giorno prima aveva ricevuto il 22enne nel suo appartamento, poiché lo conosceva da quando era piccolo e durante una conversazione nel salotto si era accorta che le era stato asportato il telefonino. Avendo dei sospetti sul ragazzo che nel frattempo era uscito di casa, la donna è scesa in strada e lo ha chiamato col telefonino di un passante, dicendogli di tornare indietro e restituirle la refurtiva. Inizialmente, il giovane ha respinto le accuse, poi si è mostrato collaborativo per aiutarla a ritrovare il dispositivo. Qualche ora dopo, infatti, il 22enne ha informato la donna che il telefonino era in mano a dei “ragazzi” che aveva incontrato per strada e che erano disposti a restituirlo in cambio di 400 euro. A quel punto, il giovane ha restituito il telefonino alla vittima dopo essersi fatto anticipare 100 euro, con la richiesta di ricevere il resto della somma nel corso di un appuntamento fissato a casa della donna. Venuti a conoscenza dei fatti, all’incontro si sono presentati anche i Carabinieri della Stazione Bologna Bertalia e della Stazione Bologna Corticella che dopo essersi posizionati nel bagno della vittima e con la porta socchiusa per osservare la scena, sono usciti quando la donna ha consegnato al 22enne una banconota da 50 euro. Alla vista dei Carabinieri, il giovane è rimasto sbigottito dalla situazione. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 22enne, arrestato dai Carabinieri, è stato trattenuto nella sua abitazione, in attesa di essere tradotto nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna per il Giudizio con rito direttissimo.

 

sabato 20 gennaio 2024

Servizi antidroga

I SERVIZI ANTIDROGA E DI CONTRASTO AL DEGRADO URBANO NEL QUARTIERE NAVILE. TRE STRANIERI DENUNCIATI DAI CARABINIERI DELLA STAZIONE BOLOGNA NAVILE.

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno denunciato un 29enne senegalese, un 33enne e un 35enne, tunisini, per invasione di terreni o edifici. È successo la mattina del 18 gennaio 2024, quando i Carabinieri della Stazione Bologna Navile e gli Agenti della Polizia e Locale – Unità Cinofila, impegnati nei servizi antidroga e di contrasto al degrado urbano nel Quartiere Navile, coordinati col personale del Commissariato Bolognina Pontevecchio, sono entrati nell’androne di un palazzo popolare situato all’incrocio tra via Antonio di Vincenzo e Via Domenico Zampieri e hanno sorpreso i tre stranieri che si erano introdotti abusivamente nell’area condominiale per farsi di crack come affermato dagli stessi che hanno mostrato le tipiche pipette per fumare la pericolosissima sostanza stupefacente. Inoltre, durante gli accertamenti dei Carabinieri, è emerso che i due tunisini sono risultati irregolari sul territorio nazionale, mentre il senegalese è stato invitato a presentarsi negli uffici della Questura di Bologna per regolarizzare la propria posizione in Italia.

 

Atti osceni davanti ad una scuola

IDENTIFICATO E ARRESTATO DAI CARABINIERI IL PRESUNTO AUTORE CHE SI MASTURBAVA, IMPORTUNAVA E PEDINAVA LE RAGAZZINE DAVANTI A UNA SCUOLA MEDIA

Imola (BO): I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola, coadiuvati dai Carabinieri della Stazione di Imola, hanno arrestato un 35enne pakistano per resistenza a un pubblico ufficiale e atti osceni. L’arresto è stato eseguito durante un’indagine dei Carabinieri finalizzata all’identificazione di un soggetto adulto, vestito con abbigliamento sportivo e ciabatte da mare, che di recente era stato visto aggirarsi con fare sospetto davanti a una scuola media di Imola per importunare le alunne con frasi del tipo: “Come siete carine! Come siete belle!”. Durante gli accertamenti, i Carabinieri hanno scoperto che si trattava di un pakistano, già noto per i suoi precedenti di polizia per atti osceni. Una situazione ancora più preoccupante, destata dal fatto che una ragazzina di 11 anni aveva riferito alla dirigente scolastica di essere stata seguita fino a casa da un uomo che aveva tentato di catturarla, non riuscendoci perché la giovane, in preda al panico, aveva accelerato il passo, entrando nell’androne condominiale e sbattendogli la porta in faccia. La situazione aveva creato un allarme sociale tra gli studenti, i genitori e i docenti. La dirigente scolastica, venuta a conoscenza del fatto, ha informato subito i Carabinieri della Compagnia di Imola che hanno attivato una serie di servizi coordinati dalla Centrale Operativa e mirati a tutelare i ragazzini e fermare il presunto autore. Alle ore 13:50 del 18 gennaio 2024, i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola, hanno sorpreso il 35enne mentre si stava masturbando davanti agli studenti che uscivano da scuola. Invitato a ricomporsi subito, il pakistano, infastidito per essere stato “interrotto”, ha aggredito i Carabinieri che sono stati costretti ad arrestarlo. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 35enne pakistano, arrestato dai Carabinieri, è stato trattenuto, in attesa di essere tradotto nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna. In sede di Giudizio direttissimo, l’arresto è stato convalidato e il 35enne pakistano è stato tradotto in carcere.

 

50enne italiano

 ESEGUITA DAI CARABINIERI UNA MISURA CAUTELARE PER ATTI PERSECUTORI NEI CONFRONTI DI UN 50ENNE ITALIANO.

Imola (BO): I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di un 50enne italiano, indagato per atti persecutori, poiché con condotte reiterate, minacciava e molestava l’ex compagna, un’italiana sulla quarantina. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna che ha coordinato le indagini, a seguito dei fatti accaduti a capodanno, quando la donna ha chiesto aiuto ai Carabinieri perché spaventata dall’ex compagno che, rifiutandosi di accettare la fine della relazione sentimentale, avvenuta tre anni fa, si era posizionato sotto casa, minacciandola e suonando insistentemente al citofono. La persona offesa ha riferito ai Carabinieri che in passato era già stata oggetto di minacce, ma soltanto di recente l’ex compagno aveva iniziato a pedinarla, fotografarla e spaventarla con frasi del tipo: “Farai una brutta fine…Finirete al telegiornale…”, con ovvio riferimento ai recenti fatti di cronaca. Una tempesta emotiva di atti persecutori che hanno portato la donna a cambiare le abitudini di vita, guardandosi continuamente le spalle e a vivere nell’ansia, temendo per la propria incolumità e per quella dei suoi cari. Rintracciato dai Carabinieri, il 50enne, un artigiano con precedenti di polizia, è stato sottoposto alla misura cautelare del Giudice: il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

venerdì 19 gennaio 2024

Regala alla figlia il maxi schermo rubato

REGALA ALLA FIGLIA IL MAXI SCHERMO RUBATO. ITALIANO SULLA SESSANTINA DENUNCIATO DAI CARABINIERI

Crevalcore (BO): I Carabinieri della Stazione di Crevalcore (BO) hanno eseguito un decreto di perquisizione locale emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di un italiano sulla sessantina, sospettato di aver asportato un televisore da 42 pollici alla Comet di San Giovanni in Persiceto (BO). È accaduto il 12 novembre scorso, quando un dipendente del negozio notava un cliente allontanarsi velocemente dal locale senza fermarsi alle casse per pagare un televisore marca LG da 42 pollici, del valore di circa 1.400 euro, contenuto all’interno della confezione originale, che aveva preso dal reparto Audio e TV. Il giorno seguente, il responsabile del negozio si presentava ai Carabinieri per sporgere denuncia e nella circostanza forniva una descrizione sommaria dei fatti, tra cui la descrizione del presunto autore, un cittadino adulto di sesso maschile che era stato immortalato dalla videosorveglianza. Una settimana dopo, il denunciante tornava nuovamente dai Carabinieri, dicendo che lo stesso cliente sospettato di aver rubato il televisore, era tornato nel locale e aveva tentato di rubarne un altro il 19 novembre, ma senza riuscire nell’intento perché, vistosi scoperto, era stato costretto ad abbandonare la refurtiva per terra e a dileguarsi a bordo di un’automobile che aveva parcheggiato nelle vicinanze. Analizzando gli elementi acquisiti durante le indagini, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del presunto autore dei fatti, sospettato di furto, un italiano sulla sessantina residente a Crevalcore. Durante l’esecuzione del decreto di perquisizione locale firmato dal Pubblico Ministero, i Carabinieri si sono presentati a casa del sospettato che ha confessato, indicando ai militari il corpo del reato che aveva regalato alla figlia, estranea ai fatti. La refurtiva è stata sequestrata dai Carabinieri, in attesa di essere restituita al legittimo proprietario.

 

Due persone denunciate

DUE PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI PER PORTO ABUSIVO DI ARMI E DETENZIONE DI SOSTANZE STUPEFACENTI: SEQUESTRATA DROGA E COLTELLI.

San Lazzaro di Savena (BO): I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di San Lazzaro di Savena hanno deferito all’Autorità giudiziaria due stranieri, un 38enne, divorziato, disoccupato e un 25enne, celibe, disoccupato senza fissa dimora, entrambi di origine tunisina e già noti alle forze dell’ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi. L’attività che ha portato alla denuncia dei due uomini, si è svolta durante la serata del 14 gennaio u.s. a eseguito di un ordinario controllo alla circolazione stradale effettuato sulla via Caselle nel Comune di San Lazzaro di Savena (BO). I Carabinieri verso le ore 22:55 circa, impegnati di un ordinario servizio perlustrativo serale, nel transitare lungo la predetta via, la loro attenzione è stata attirata da una Volkswagen di colore grigio con a bordo 2 individui di sesso maschile. Al momento del controllo documentale, i militari hanno notato un ingiustificato stato di agitazione e sofferenza da parte degli occupanti, i quali sono stati perquisiti. All’interno della tasca sinistra della giacca del 38enne, i militari hanno rinvenuto un coltello a serramanico con manico di colore bordeaux, mentre sotto il volante sono stati trovati due coltelli delle medesime caratteristiche del primo. Proseguendo la perquisizione, i carabinieri hanno trovato, all’interno dello sportello lato passeggero, un ulteriore coltello a serramanico celato sotto il tappetino posteriore destro ed un seghetto, tutti di proprietà del 38enne, il quale se n’è assunta la proprietà. Inoltre, nella tasca posteriore dei suoi jeans, è stata trovata della sostanza stupefacente del tipo cocaina di 2 grammi circa. Il 38enne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per porto abusivo di armi e detezione di sostanze stupefacenti. Nella circostanza, i militari hanno rinvenuto un involucro contenete della sostanza stupefacente del tipo cocaina di 0,1 grammi circa, nascosta dietro la cover del telefono cellulare in uso al 25enne. Da ulteriori accertamenti fatti sul conto del 25enne, è emerso che lo stesso è risultato irregolare sul Territorio Italiano, e che per tale motivo sono state avviate le procedure per il rimpatrio. Il 25enne è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti. La sostanza stupefacente, i coltelli ed il seghetto sono stati tutti sequestrati.

 

giovedì 18 gennaio 2024

Furto pluriaggravato

 La 5^ Sezione della Squadra Mobile di Bologna ha espletato l’attività investigativa che ha consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria due cugini italiani sulla quarantina per episodi di furto pluriaggravato e sostituzione di persona risalenti agli ultimi mesi dello scorso anno.

L’attività di indagine ha fatto emergere una metodologia criminale ben collaudata attraverso raggiri che vedevano come vittime le cosiddette fasce deboli, principalmente donne anziane.

La Polizia di Stato in data 8 novembre 2023, al termine di un lungo inseguimento anche in autostrada, arrestava due soggetti alle porte di Ravenna (un uomo classe 1980 e una donna classe 1977). Per quel fatto l’arresto fu convalidato ed i due finirono in carcere.

Dalle indagini emergeva come la donna, dissimulando la propria identità, si fingeva un sostituto del medico curante delle vittime, che venivano avvicinate per strada con la scusa di aggiornamenti sul loro stato di salute.

In particolare, in due episodi alla fine di ottobre 2023 (uno in via Enriques e uno in via Sacco a Bologna) veniva prospettato alle vittime la presenza di alcuni metalli nel sangue. Con tale scusa, la donna riusciva ad entrare in casa delle donne, farsi mostrare i gioielli e impossessarsene con l’inganno. Soltanto in un secondo momento, quando il finto medico curante si era allontanato, le due signore si rendevano conto dell’accaduto e sporgevano denuncia.

In un altro caso, risalente al novembre 2023, il tentativo di furto non veniva portato a termine perché l’anziana signora si era accorta della truffa in atto e aveva poi sporto denuncia. Anche in tale caso il modus operandi era stato analogo.

Ancora, negli stessi giorni, ma questa volta in provincia di Imola, i due soggetti a bordo di un’autovettura si recavano in prossimità di ospedali, centro commerciali e altre zone abitualmente frequentate; ivi avvicinavano un’anziana signora di 82 anni, alla quale però non asportavano nulla probabilmente in quanto la stessa non veniva ritenuta una vittima appetibile. In un altro caso invece il tentativo di approccio veniva stroncato sul nascere dalla persona avvicinata.

Infine il furto ad Imola, in data 8 novembre, dal quale scaturiva l’arresto. La truffatrice si avvicinava all’interno di un giardino situato in via Dei Mille, dove era presente un’anziana signora che dopo essere stata toccata in varie parti del corpo veniva derubata di una collana. La donna riusciva a dirigersi verso la macchina con la refurtiva dove l’attendeva il suo complice, i due si davano alla fuga ma venivano raggiunti poco dopo dagli operatori della Polizia di Stato che al termine dell’inseguimento li arrestavano in flagranza di reato. L’arresto fu convalidato e ai due applicata la misura della custodia cautelare in carcere, ancora in atto.

Entrambi i soggetti risultano avere numerosi precedenti e pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio.

La Polizia di Stato invita la cittadinanza a mantenere sempre attiva l’attenzione e a segnalare alle linee di emergenza ogni atteggiamento sospetto.

18enne scomparso

 STUDENTE SCOMPARSO DA CASA RINTRACCIATO DAI CARABINIERI ALL’AEROPORTO DI BOLOGNA GUGLIELMO MARCONI

Bologna: I Carabinieri della Stazione di Castel Guelfo (BO) hanno rintracciato uno studente 18enne, moldavo, che si era allontanato volontariamente da casa. La madre era rimasta a casa ad attendere il figlio, nella speranza che tornasse, ma nel pomeriggio del 15 gennaio, si è presentata ai Carabinieri di Castel Guelfo per denunciare l’accaduto. Ai Carabinieri, la donna, una signora sulla trentina, ha riferito di non avere più notizie del figlio dal 29 dicembre che chiamava continuamente, ma il cellulare squillava a vuoto. Anche i parenti del ragazzo, gli amici e gli insegnanti di una scuola secondaria di secondo grado frequentata dal giovane, avevano provato a contattarlo, ma senza risultato. I Carabinieri, dopo aver informato la Procura della Repubblica di Bologna, hanno acquisito le informazioni sul caso, approfondito la vicenda e analizzato le abitudini del giovane. Qualche ora dopo aver acquisito la denuncia di scomparsa, i Carabinieri sono riusciti a localizzare il telefonino del ragazzo all’Aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi. Raggiunto immediatamente dalla madre, il giovane è stato rintracciato in un bar della struttura aeroportuale. Sentito in serata dai Carabinieri della Stazione di Castel Guelfo, il 18enne ha riferito di essersi allontanato volontariamente da casa e di aver trascorso le notti all’Aeroporto di Bologna, alimentandosi con i soldi ricevuti da uno stage scolastico che aveva fatto, in attesa di racimolarne altri per acquistare un biglietto aereo e tornare nel paese d’origine, perché non vuole restare più in Italia. La madre del giovane ha ringraziato i Carabinieri per averla aiutata a ritrovare il figlio e il giovane si è scusato per l’accaduto.

mercoledì 17 gennaio 2024

Un' ascia e droga

UN’ASCIA E UN INVOLUCRO DI MARIJUANA SEQUESTRATI DAI CARABINIERI NEL QUARTIERE NAVILE

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bologna, un 34enne italiano, cuoco, celibe, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere e contestualmente hanno segnalato amministrativamente alla Prefettura di Bologna, un 37enne italiano, celibe, già noto alle forze dell’ordine, come assuntore di sostanze stupefacenti. L’episodio è successo nel primo pomeriggio di sabato 13 gennaio scorso quando i carabinieri, impiegati in un ordinario servizio di controllo all’interno del quartiere Navile, nel transitare in via Bignardi, hanno notato quattro persone armeggiare nei pressi di un caravan e un’autovettura, entrambi parcheggiati. Appena accortisi dell’arrivo dei militari, due persone si sono subito dileguate a bordo dell’autovettura mentre le altre due, identificate nel 34enne e 37enne italiani, sono state prontamente bloccate. I due, dall’atteggiamento sospetto, i quali non hanno saputo giustificare cosa stessero facendo, sono stati perquisiti dai militari, i quali hanno rinvenuto nella disponibilità del 37enne, all’interno di una tasca del giubbino, un involucro di cellophane contenente 1,4 grammi Marijuana. Occultata all’interno della porta posteriore del caravan, i militari hanno successivamente recuperato un’ascia lunga circa 90cm, con manico in legno e lamina in metallo, avente una punta a taglio delle dimensioni pari a 20 x 5 cm, della quale il 34enne, proprietario del veicolo, se ne è assunta la proprietà, pur non sapendone giustificare il possesso. La droga e l’ascia sono state sequestrate.

 

215 punti tolti alle patenti

215 punti patente decurtati e sanzioni per quasi 5.000 € sono il bilancio dell’operazione di contrasto all’utilizzo del telefono cellulare durante la guida, messa in campo dal Compartimento Polizia Stradale per l’Emilia-Romagna sulla tangenziale di Bologna e le Autostrade del nodo Bolognese lunedì scorso con le pattuglie della Sezione Polstrada di Bologna e della Sottosezione di Altedo – Malalbergo.

Gli Agenti, coordinati dal Dirigente della Sezione di Bologna, Primo dirigente Dr. Gianfranco Martorano, sono stati impegnati in una serie di controlli mirati, che hanno portato all’individuazione di ben 43 automobilisti indisciplinati che invece di condurre il proprio mezzo con gli occhi fissi sulla strada ed entrambe le mani ben salde sul volante ed i comandi dell’auto, si distraevano usando il proprio smartphone.

Diverse le scuse accampate dagli automobilisti pizzicati in flagrante, fra cui quella di dover impostare il navigatore del telefonino poiché quello dell’auto non funzionava, oppure per improvvisi guasti del bluetooth della macchina o anche per rispondere a chiamate importantissime.

Molti automobilisti hanno invece chiesto agli Agenti di non contravvenzionarli poiché era la prima volta che guidavano con il cellulare in mano.

Un automobilista veniva addirittura pizzicato mentre distraeva entrambe le mani dalla guida, per appoggiare il telefonino al volante ed impostare il navigatore.

Moltissimi utenti invece sono riamasti sorpresi dall’apprendere che fosse vietato tenere in mano il cellulare durante la guida per effettuare una conversazione con il vivavoce dell’apparecchio stesso.

Al riguardo la Polstrada precisa che l’art. 173 del Codice della Strada, allo scopo di tutelare la sicurezza stradale, vieta espressamente agli utenti di prendere in mano per qualsiasi motivo gli apparecchi cellulari durante la guida, che invece possono essere utilizzati col vivavoce dell’auto o con apposite cuffiette indossate in un solo orecchio.

Nelle prossime settimane saranno predisposti analoghi servizi della Polstrada per contrastare il fenomeno della guida con utilizzo di apparecchi cellulari, che causa quasi il 70% degli incidenti stradali a livello nazionale.

 

martedì 16 gennaio 2024

Mezzo chilo di droga

20ENNE ITALIANO ARRESTATO DAI CARABINEIRI: IN CASA MEZZO CHILO DI DROGA E 6500 EURO IN CONTANTI.

Anzola Emilia (BO): I Carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale, nel corso del pomeriggio di sabato 13 gennaio, hanno arrestato un 20enne italiano, residente in provincia di Bologna, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e\o psicotrope. L’attività nasce da una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Bologna, interpellata dai militari della Stazione di Anzola Emilia in merito ad una brutale aggressione verificatasi agli inizi del mese di agosto 2023, ai danni di un ragazzo 20enne originario di Bologna. Quest’ultimo, tossicodipendente, fu aggredito da due ragazzi italiani, suoi coetanei, all’interno di un parco pubblico del paese, verosimilmente per “debiti di droga”. Gli aggressori, a seguito della spedizione punitiva, provocarono al coetaneo la frattura della mandibola giudicata guaribile con 30 giorni di prognosi.  Verso le ore 14 circa di sabato 13 gennaio u.s., i militari hanno dato seguito alle due perquisizioni delegate dall’Autorità giudiziaria, nei confronti dei due 20enni, ritenuti entrambi gli autori dell’aggressione. L’attività si è conclusa con il ritrovamento, a casa di uno dei due, complessivamente di 460 grammi di sostanza stupefacente del tipo Hashish, occultata in vari posti della camera da letto e di un’ingente somma di denaro contante (6580 euro), suddiviso in banconote di vario taglio, tutto provento della fiorente attività di spaccio tenuta dal ragazzo. Al termine della perquisizione, ritenuta la gravità del reato, il rinvenimento dell’ingente quantità di droga, suddivisa e confezionata in modo da rifornire un numero elevato di assuntori, anche avvalorata dall’ingente quantità di denaro ritrovato, il 20enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato. La droga e il denaro, invece, è stato sequestrato.

 

Auto del 112 come taxi

PRIMA LA LITE IN DISCOTECA POI LA PRETESA DI USARE L’AUTORADIO DEI CARABINIERI COME TAXI: DUE GIOVANI ARRESTATI NELLA NOTTE

Imola (BO): I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola hanno arrestato un 21enne e un 16enne, italiani, residenti in Provincia di Bologna per concorso in minaccia, violenza e resistenza a un pubblico ufficiale. È successo nella notte del 13 gennaio 2024, quando l’attenzione dei Carabinieri, impegnati nei servizi notturni di controllo del territorio, è stata richiamata da un addetto alla sicurezza di una discoteca di Imola che chiedeva aiuto, dicendo di avere difficoltà nella gestione di un paio di clienti che stavano litigando con altri avventori. Alla vista dei Carabinieri che sono entrati nel locale per mantenere l’ordine pubblico, i due clienti sono stati invitati a uscire per evitare di creare altri problemi. Inizialmente, i due avventori si sono mostrati collaborativi e hanno accettato la richiesta dei Carabinieri, ma non appena hanno messo piede fuori dal locale, si sono avvicinati all’autoradio, tentando di aprire gli sportelli che erano chiusi e pretendere dai militari un servizio pubblico di trasporto passeggeri (TAXI). Alla risposta dei Carabinieri che tale richiesta non era possibile da accogliere, i due ragazzi hanno reagito dicendo loro: “Pezzi di m…Figli di p…Non abbiamo paura di voi! Siamo stati già in carcere! Voi adesso ci accompagnate a casa e fate quello che diciamo noi, altrimenti stasera finisce male!”. In effetti, la serata è finita male perché di fronte all’ennesimo rifiuto dei Carabinieri di fare da TAXI, i due giovani si sono alterati al punto da diventare aggressivi e attaccare i militari che si sono trovati costretti ad allertare la Centrale Operativa e chiedere l’intervento di un’altra pattuglia dell’Arma. Nonostante la presenza di quattro Carabinieri, i due giovani, sordi a qualsiasi invito a calmarsi, hanno reagito con una tale violenza che i militari sono stati costretti a procedere con l’arresto di entrambi, identificati in un 21enne e un 16enne. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il maggiorenne è stato arrestato e, dopo la celebrazione del processo con rito per direttissima, è stato sottoposto alla misura cautelare giornaliera dell’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia giudiziaria. Il minorenne, invece, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, è stato accompagnato in una struttura della giustizia minorile. A seguito della convalida dell’arresto, avvenuta nella mattinata di lunedì 15 gennaio u.s., il 16enne è stato accompagnato presso la sua abitazione con l’obbligo di permanenza al suo interno.

 

lunedì 15 gennaio 2024

Denunciati in tre per rifiuti pericolosi

 GDF BOLOGNA E AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI: DENUNCIATI TRE SOGGETTI PER TRAFFICO ILLECITO DI OLTRE 20 TONNELLATE DI RIFIUTI PERICOLOSI I militari del Comando Provinciale di Bologna, congiuntamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso di un’attività ispettiva, avente ad oggetto la regolare esportazione di merce, hanno proceduto, presso l’Interporto di Bentivoglio (BO), al controllo della dichiarazione doganale di merce collocata all’interno di un container diretto verso il Ghana (Africa). Gli approfondimenti investigativi sul contenuto del container hanno permesso di accertare che la merce trasportata fosse del tutto inutilizzabile e deteriorata, tale da apparire piuttosto catalogabile come “rifiuto pericoloso” ed altamente inquinante; circostanza confermata a seguito di ulteriori accertamenti condotti dai funzionari dell’Agenzia Prevenzione Ambiente Energia dell’Emilia Romagna (A.R.P.A.E). In particolare il carico, pari a oltre 20 tonnellate di rifiuti pericolosi, era costituito da pneumatici usurati, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E.) e merce varia come televisori, frigoriferi, congelatori, materassi e ferri da stiro. I 3 titolari delle imprese coinvolte nella movimentazione transfrontaliera di rifiuti pericolosi verso il Ghana, che hanno falsificato fraudolentemente le specifiche dichiarazioni doganali, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica felsinea, per i reati di “Traffico illecito di rifiuti” e “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”.

50enne nigeriano

 50ENNE NIGERIANO COLPITO DA MISURA CAUTELARE PER MALTRATTAMENTI VERSO LA EX COMPAGNA.

Imola (BO): I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con prescrizione di non avvicinarsi a meno di 500 mt, e applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal Tribunale di Bologna, nei confronti di un 50enne nigeriano, con precedenti di polizia senza fissa dimora nell’ambito di una vicenda per maltrattamenti in famiglia e lesione personale aggravata, di cui il soggetto si sarebbe reso responsabile nei confronti della ex compagna. La misura cautelare è stata richiesta dalla Procura della Repubblica di Bologna che ha coordinato le indagini dei Carabinieri a seguito dei fatti accaduti tra il 2022 e il 2023, quando una  nigeriana sulla quarantina si è presentata ai Carabinieri della Stazione di Imola, lo scorso dicembre, denunciando di essere stata aggredita dall’ex compagno. La donna ha riferito ai Carabinieri che la relazione sentimentale era iniziata bene, ma col passare del tempo era peggiorata a causa della gelosia dell’ex compagno e dall’abuso di sostanze alcoliche. In sede di denuncia la donna ha dichiarato che recentemente, era stata invitata ad un battesimo del figlio di un suo amico, nella chiesa Santo Spirito di Imola, ma allo stesso ricevimento era presente anche il suo ex compagno, anch’egli invitato. Finita la cerimonia, mentre si recava nel parcheggio adiacente alla chiesa, per prendere la propria macchina e tornare a casa, sentì la voce del suo ex compagno che la chiamava, ma spaventata aumentò il passo per raggiungere al più presto possibile il parcheggio dove erano presenti altre persone. Pochi istanti dopo, il suo ex fidanzato, l’afferrava per la giacca e con forza la trascinava in disparte in una zona poco illuminata dicendole che voleva parlarle. La donna, spaventata, gli diceva che potevano parlare vicino alla chiesa dove errano presenti altre persone ma l’uomo le rispose che se si fosse mossa l’avrebbe ammazzata. Spaventata dall’atteggiamento del suo ex compagno, la donna attirava l’attenzione di un suo connazionale salutandolo con l’intento di farsi aiutare da quest’ultimo, ma l’ex compagno della donna inveiva nei confronti del suo amico con frasi ingiuriose e minacciandolo. Nel frattempo giungevano nel parcheggio un altro gruppo di invitati e a quel punto, la donna chiedeva aiuto rifendo agli altri le minacce ricevute dal suo ex. Mentre si recava nuovamente nel parcheggio insieme agli altri invitati, l’uomo la raggiungeva di nuovo e l’afferrava alle spalle, minacciandola di sfigurarla con l’acido. In quel momento l’amico della vittima, interveniva nell’intento di aiutarla, ma veniva colpito al volto dall’ex compagno ferendolo. Nel cercare di calmare l’ex fidanzato, anche la donna veniva colpita da quest’ultimo alla testa per poi allontanarsi dal parcheggio. Viste le circostanze la donna, che non aveva richiesto le cure mediche del caso, chiedeva al suo amico di chiamare il 112 per paura che l’ex compagno potesse tornare di nuovo. All’arrivo dei Carabinieri la donna raccontava quanto accaduto riferendo anche che non era il primo episodio ma che già da diverso tempo il suo ex compagno la minacciava e la picchiava spesso anche per futili motivi. Rintracciato dai Carabinieri di Imola, il 50enne è stato sottoposto misura cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, disposti dal Giudice che ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero.

domenica 14 gennaio 2024

Incidente a Mordano

 Incidente questa mattina a Mordano intorno alle ore 8,45 tra due auto di cui una finita in un canale fortunatamente con poca acqua. Sono poi state messe in sicurezza dai Vigili del Fuoco. Tre i feriti non gravi portati al pronto soccorso di Imola.

sabato 13 gennaio 2024

Anziano ritrovato

ANZIANO AFFETTO DA UNA MALATTIA NEURODEGENERATIVA SI ALLONTANA DAL CENTRO SOCIALE. RINTRACCIATO DAI CARABINIERI DI CRESPELLANO IN UN CANALE DI SCOLO

Valsamoggia (BO): I Carabinieri della Stazione di Crespellano hanno ritrovato un anziano che si era perso. È successo alle ore 13:00 circa del 12 gennaio 2024, quando gli addetti di un centro sociale situato in Valsamoggia hanno telefonato ai Carabinieri, preoccupati per l’incolumità di un anziano sugli ottant’anni, affetto da una malattia neurodegenerativa che si era allontanato improvvisamente dalla struttura senza pranzare. I Carabinieri dopo aver informato la Procura della Repubblica di Bologna, hanno partecipato alle operazioni di ricerca e soccorso, col supporto aereo dei Vigili del Fuoco e a terra della Protezione Civile e della Polizia Locale. Sono stati i Carabinieri della Stazione di Crespellano a rintracciare l’anziano che era scivolato in un canale di scolo situato nella campagna adiacente alla Via Bazzanese. Alla vista dei Carabinieri che sono scesi nel canale e si sono avvicinati per aiutarlo, l’anziano gli ha mostrato dei legnetti che aveva raccolto da terra per accendersi un fuoco. Un’operazione praticamente impossibile da fare considerate le condizioni di salute mentale dell’uomo, confuso e infreddolito. Soccorso dai sanitari del 118, l’anziano è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna in codice di media gravità per essere sottoposto alle cure del caso. La figlia dell’anziano ha ringraziato i Carabinieri e il personale impiegato nelle operazioni di ricerca e soccorso.

 

Sventata rapina

 Una rapina è stata sventata ieri sera grazie alla pronta risposta degli agenti del Commissariato Santa Viola, inviati dalla Sala Operativa per la segnalazione di un furto. Nello specifico, intorno alle ore 22, un uomo segnalava alla Polizia che un cliente di un bar era appena stato derubato del suo telefono cellulare da un giovane descritto come nordafricano in Via Aurelio Saffi.

Le Forze dell'Ordine rispondevano immediatamente, individuando il presunto aggressore, tunisino di 28 anni. Gli agenti lo fermavano in Via San Pio V, mentre stava cercando di allontanarsi dal luogo dell’accaduto in direzione periferia. L’uomo, tunisino sulla ventina, veniva trovato in possesso del telefono cellulare della vittima e la refurtiva veniva prontamente restituita al legittimo proprietario.

Dai primi accertamenti emergeva che la vittima – anche lui cittadino tunisino di 57 anni - era stata avvicinata e derubata poco prima delle 21.45 mentre si trovava fuori da un bar in via Aurelio Saffi. Il rapinatore gli strappava il telefono dalle mani e lo spingeva violentemente prima di allontanarsi.

L’individuo, con pregiudizi di polizia in materia di immigrazione, è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso la Questura, in attesa del giudizio direttissimo fissato per la giornata odierna.

Giovane ragazza arrestata

 Nelle prime ore della mattina la Polizia di Stato è intervenuta tempestivamente in città sventando un furto vicino al Parco 11 settembre.

Gli agenti del Commissariato di P.S ‘Due Torri San Francesco’ sono intervenuti presso un’attività commerciale in via Azzo Gardino, dove arrestavano una cittadina rumena per tentato furto aggravato.

Tutto è iniziato intorno alle ore 5, quando il gestore del locale notava l'intrusione di un individuo incappucciato attraverso i sistemi di videosorveglianza ed allertava il 113. Gli agenti sono arrivati prontamente e dopo aver scavalcato il cancello perimetrale dell’attività commerciale, si avvicinavano alla porta notando le luci accese all’interno.  Qui trovavano una donna intenta ad asportare alcuna merce: al “fermo, Polizia”, la stessa si bloccava. All’interno di uno scatolone veniva rinvenuta merce per un valore complessivo di circa 400 €, tra cui bevande alcoliche, un tablet e una cassa Bluetooth. Tutto restituito alla legittima proprietà.

Il sopralluogo all'interno del bar rivelava un tentativo di trafugamento del registratore di cassa e la messa a soqquadro degli ambienti.

La donna è risultata destinataria di un divieto di dimora (ancora in atto) nella città metropolitana di Bologna. Emergevano, inoltre, a suo carico diverse notizie di reato per furti e violazioni contro il patrimonio e la persona.

La giovane è stata tratta in arresto e condotta presso le camere di sicurezza della Questura, in attesa del giudizio direttissimo fissato per la mattina odierna.

venerdì 12 gennaio 2024

Struttura alberghiera sospesa licenza

 La Questura di Bologna ha sospeso le licenze di pubblica sicurezza di una struttura alberghiera a Crevalcore (BO) per un periodo di 15 giorni.

La decisione è stata presa dopo gravi inosservanze riguardanti la gestione della struttura e degli ospiti, spesso risultati soggetti pregiudicati.

Nella giornata del 9 gennaio la Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza, in occasione di un controllo presso l’attività alberghiera, rilevava l’assenza di personale addetto alla ricezione degli ospiti; circostanza che determinava l’impossibilità di svolgere il servizio di sorvegliabilità dei locali. Da ulteriori accertamenti emergeva altresì la mancata registrazione degli ospiti sul portale ‘Alloggiati Web’.

Considerata la gravità dell'infrazione accertata, per la quale la proprietà è stata sanzionata ai sensi dell'art. 109 T.U.L.P.S., il Questore di Bologna ha ritenuto necessario adottare un provvedimento urgente a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica: da qui la sospensione delle autorizzazioni per un periodo di 15 giorni. 

In giro con machete e coltello

IN GIRO PER IL CENTRO STORICO ARMATO DI MACHETE E COLTELLO A SERRAMANICO: 33ENNE MAGREBINO DENUNCIATO DAI CARABINIERI.

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna e San Ruffillo hanno denunciato un 33enne di origine tunisina, in Italia senza fissa dimora, celibe, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere. È successo martedì 9 gennaio scorso verso le 21:15 circa quando i carabinieri, impiegati in un ordinario servizio di controllo del centro storico della città, nel transitare in via Irnerio, hanno notato una “vecchia” conoscenza, la quale, accortosi dei militari, ha lasciato cadere immediatamente per terra un machete dall’interno del proprio giubbino ed ha tentato di allontanarsi per non sottoporsi al controllo. Prontamente raggiunto, lo straniero, il quale ha assunto fin da subito un atteggiamento ostile e insofferente al controllo, è stato bloccato e sottoposto a perquisizione personale, a seguito della quale è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico con impugnatura nera che deteneva all’interno di un borsello. Il machete, lungo complessivamente 51 cm e con lama in acciaio lunga 39 cm, è stato recuperato e, unitamente al coltello a serramanico avente un’impugnatura nera e una lunghezza di 19 cm e una lama di 8,5cm, sono stati sequestrati. Dopo le operazioni di identificazione e le formalità di rito, lo straniero è stato deferito in stato di libertà per il reato di cui all’art. 4 della Legge 110/75.