lunedì 31 ottobre 2022

Controlli alla circolazione stradale

 CONTROLLI ALLA CIRCOLAZIONE STRADALE: SEI AUTOMOBILISTI DENUNCIATI E UN PASSEGGERO ARRESTATO.

Bologna: I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, in occasione delle festività di questi giorni, hanno potenziato i controlli alla circolazione stradale, con particolare riferimento alla prevenzione e al contrasto dei comportamenti che provocano gli incidenti stradali, tra cui la velocità eccessiva, le distrazioni al volante, la mancata distanza di sicurezza e la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. A finire in manette per droga è stato il passeggero di un’automobile controllata dai Carabinieri della Stazione Bologna Corticella durante un posto di controllo all’altezza di Porta Lame. Il passeggero, 25enne italiano, domiciliato a Bologna, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di una sostanza chimica, meglio conosciuta come “droga dello stupro”, mentre un altro passeggero dello stesso veicolo, 36enne italiano, è stato trovato in possesso di un paio di pasticche di metanfetamina. Quest’ultimo è stato segnalato alla Prefettura di Bologna per uso di sostanze stupefacenti, mentre il 25enne, sottoposto a una perquisizione domiciliare, è stato arrestato perché deteneva anche un bilancino di precisione. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna il 25enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo. Sempre in città, i Carabinieri della Stazione Bologna Corticella hanno denunciato quattro automobilisti italiani, un 50enne, un 29enne, un 27enne e un 24enne che si erano messi alla guida con valori alcolemici superiori ai limiti di legge. Stessa dinamica accaduta a Castiglione dei Pepoli (BO) e San Lazzaro di Savena (BO), dove i Carabinieri delle locali Stazioni hanno denunciato, rispettivamente, un 31enne italiano, positivo all’alcol test con un valore di 0,96 g/l e un 25enne italiano, che si era invece rifiutato di sottoporsi alla prova dell’etilometro.

Disoccupato tenta una rapina

 DISOCCUPATO E SENZA SOLDI VA AL SUPERMERCATO E SI RENDE RESPONSABILE DI TENTATA RAPINA. 47ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI DEL NUCLEO RADIOMOBILE.

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 47enne egiziano, residente a Bologna e disoccupato, per tentata rapina impropria. E’ successo alle ore 18:40 del 29 ottobre scorso, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di un addetto alla sicurezza di un supermercato situato in via Francesco Baracca che riferiva di essere stato aggredito da un cliente che non voleva pagare la merce prelevata dagli scaffali. L’addetto alla sicurezza, 35enne italiano, rimasto illeso dall’aggressione, ha avvisato i Carabinieri e ha rincorso il ladro per strada, costringendolo ad abbandonare la refurtiva. Accortosi di essere ancora inseguito, il malvivente ha afferrato un bastone di legno e ha minacciato l’addetto alla sicurezza, poi si è incamminato verso il Parco del Velodromo, dove è stato arrestato dai Carabinieri. La refurtiva, costituita da 19 pezzi di formaggio del valore di 256 euro, è stata recuperata dai Carabinieri e restituita al titolare del supermercato. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 47enne egiziano, gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stato tradotto in carcere dai Carabinieri.

Nuovo bando del GAL

 NUOVO BANDO DEL GAL APPENNINO BOLOGNESE PER L’AVVIAMENTO DI IMPRESE IN MONTAGNA: PERSONE FISICHE E IMPRESE ESISTENTI DA MENO DI UN ANNO POTRANNO PRESENTARE DOMANDA DI FINANZIAMENTO ENTRO IL 31 GENNAIO 2023. SEMINARIO ONLINE IL 29 NOVEMBRE PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU’

 Il Gruppo di Azione Locale (GAL) dell’Appennino Bolognese cofinanzierà l’avvio di nuove imprese artigianali, commerciali e di servizio nei comuni di montagna. Le persone fisiche interessate a dare vita ad imprese individuali, e le micro e piccole imprese esistenti da non più di un anno, potranno presentare domanda di cofinanziamento delle spese di avviamento e di sviluppo imprenditoriale entro la scadenza delle ore 12:00 del 31 gennaio 2023.  Gli interventi sono finalizzati a favorire l’avviamento di neo-imprese in ambito extra-agricolo al fine di aumentare le possibilità di lavoro nei territori di montagna e di collina e quindi i processi di innovazione e mantenimento di un tessuto sociale in realtà altrimenti soggette ad abbandono.  Le risorse finanziarie allocate a favore del presente bando ammontano a circa 200mila euro. Il Presidente del GAL Tiberio Rabboni ha sottolineato il valore e il significato dell’iniziativa: “Si tratta del sesto bando GAL per il co-finanziamento a fondo perduto dei progetti delle piccole imprese commerciali, artigianali e di servizio della montagna e della collina e del terzo bando a sostegno dell’avviamento di nuove imprese. I progetti finanziati sono stati fin qui 85 per un contributo di risorse pubbliche pari a circa 2,2 milioni di euro. A questi si aggiungeranno, a breve, i beneficiari dell’ultimo bando per le imprese extra agricole esistenti pubblicato nei mesi scorsi e scaduto il 31 ottobre e, naturalmente, quelli di questo nuovo bando per il sostegno alla formazione e all’avvio di nuove imprese. Vogliamo in questo modo contribuire concretamente alla qualificazione, alla diversificazione e al rinnovamento della piccola imprenditoria di montagna e, in ultima analisi, alla tenuta economica e demografica dei centri minori a rischio di spopolamento. Per chiarire agli interessati le modalità di partecipazione al bando per l’avviamento di nuove imprese, e quindi per incoraggiare alla partecipazione, abbiamo organizzato un seminario online per il giorno 29 novembre alle ore 17:30. Sul sito Web del GAL verranno fornite le indicazioni per il collegamento”. Per accedere al bando occorre presentare un progetto di sviluppo aziendale che giustifichi le spese proposte e avere la sede legale dell’attività sul territorio appenninico. Il cofinanziamento del GAL coprirà il 60% delle spese indicate nel progetto che non potranno comunque essere inferiori ai 15.000 euro e superiori ai 40.000 euro. Un punteggio aggiuntivo viene riconosciuto a coloro che aderiscono alla “Carta dell’Accoglienza”, alla rilevanza della componente societaria giovanile, ai servizi turistici, ricreativi e sportivi, al commercio al dettaglio, all’attivazione di servizi o attività non presenti nell’ambito locale. Il bando è consultabile sul sito https://www.bolognappennino.it/bandi-2/ 

Maltratta per comprarsi la droga

SI FA DI CRACK, MALTRATTA I GENITORI E LI OBBLIGA A MANTENERLO. 22ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI E TRADOTTO IN CARCERE.

Bologna: Un 22enne italiano ha portato allo sfinimento i genitori, una coppia di liberi professionisti residenti in città, maltrattandoli per mesi e costringendo loro a mantenerlo con una quarantina di euro al giorno che utilizzava per comprarsi la cocaina e il crack, una sostanza stupefacente pericolosa che provoca una forte dipendenza psicologica e fisica. Stremati dai maltrattamenti subiti e dalle continue minacce di richieste di denaro, i genitori del ragazzo, temendo per la propria incolumità, si sono rivolti ai Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza che hanno avviato le indagini, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna che ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare in carcere. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha condiviso in pieno le motivazioni della Procura ed ha applicato la custodia cautelare nei confronti del 22enne, indagato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Lo scorso giugno, il 22enne era già stato ammonito dal Questore di Bologna che lo aveva invitato a tenere una condotta conforme alla legge e ad astenersi dal compiere atti di violenza domestica nei confronti dei genitori e del fratello. Indifferente al provvedimento, il giovane aveva continuato a maltrattare i familiari, minacciandoli di morte per ottenere quotidiane elargizioni di denaro che utilizzava per comprarsi la droga che invece di attenuare il suo carattere violento lo portava a essere ancora più prepotente e pericoloso del solito. Arrestato dai Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza, il 22enne è stato tradotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Ruba abbigliamento per essere alla moda

 GLI PIACE VESTIRSI ALLA MODA MA NON HANNO I SOLDI E VANNO A RUBARE ALL’OUTLET: TRE MINORENNI DENUNCIATI DAI CARABINIERI

Castel Guelfo (BO): I Carabinieri della Tenenza di Medicina hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, tre minorenni stranieri, un 14enne, un 16enne e un 17enne, incensurati, per tentato furto aggravato. E’ successo alle ore 18:45 del 27 ottobre scorso, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Imola (BO) hanno ricevuto la telefonata di un addetto alla sicurezza del centro commerciale “The Style Outlets” che riferiva di aver fermato tre giovani che avevano tentato di allontanarsi da un negozio di abbigliamento senza pagare la merce che avevano preso dagli scaffali. All’arrivo dei Carabinieri, la merce, del valore di 274 euro, è stata restituita al titolare del negozio, mentre i tre ragazzi sono stati accompagnati in caserma e riaffidati ai responsabili delle rispettive comunità da cui si erano allontanati.

domenica 30 ottobre 2022

Cade e si procura un trauma alla caviglia

Mentre è a castagne cade e si procura trauma alla caviglia: interviene il Saer


30 ottobre 2022 - È successo a Scanello di Loiano (BO), durante una fiera di paese sulla castagna: una signora( del '65 di Crevalcore) si è recata nel castagneto alla ricerca di castagne quando, per una disattenzione, ha messo male il piede per cui si è procurata un trauma all'arto inferiore. Sul target è intervenuta un squadra del Saer Rocca di Badolo che ha immobilizzato l'arto alla donna e, dopo averla posizionata su barella portantina, l'ha trasportata per circa 200 metri fino alla strada dove è stata presa in carico dall'ambulanza di Loiano.

 

Biker cade in una scarpata

Biker cade in scarpata: trasportato d'urgenza al Maggiore di Bologna 


30 ottobre 2022 - Questa mattina la stazione Rocca di Badolo del Saer è stata attivata da parte della Centrale Operativa del 118 alle ore 9: 15 per un motociclista caduto in scarpata.

Il fatto è avvenuto in località Sabbioni di Loiano sulla statale 65 della Futa.

L'uomo, classe 1981 residente a Bologna, è stato soccorso dal Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco di Monghidoro e Pianoro e la Croce Rossa di Loiano. Per il recupero e il trasporto in ospedale è stato attivato Elipvaullo che ha verricellato il ferito con i medici e tecnici dell'elisoccorso per trasportarlo urgentemente all'ospedale Maggiore di Bologna.

 

Campagna di prevenzione contro le truffe

 COMUNICATO STAMPA

                           

POLIZIA DI STATO: CAMPAGNA DI PREVENZIONE CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI

Le persone appartenenti alle fasce deboli talvolta possono essere vittime di truffe e raggiri ad opera di malintenzionati che si approfittano della loro buona fede per impossessarsi dei loro gioielli o risparmi.

Il modus operandi utilizzato dai truffatori può essere vario: talvolta avviene un preventivo contatto telefonico con l’anziano, a cui viene fatto credere di essere un parente chiedendo ingenti somme di denaro o di gioielli per pagare costose cure mediche improvvise. Altre volte accade che una persona anziana subito dopo aver prelevato i contanti in banca o aver ritirato la pensione presso l’ufficio postale, venga fermata o raggiunta da qualcuno che, con una scusa o con un gesto fulmineo, cerca di impossessarsi dei suoi averi.

Attualmente è possibile constatare che il fenomeno delle truffe è presente anche a Bologna, con una media di circa una decina di episodi alla settimana, dove in molti casi si tratta di tentativi fortunatamente non andati a segno, ma in alcune occasioni invece, la truffa viene consumata.

In un caso verificatosi a settembre gli operatori della Polizia di Stato intervenivano nel quartiere Saragozza per furto consumato, dove il richiedente riferiva che due soggetti, fingendosi l’uno idraulico e l’altro appartenente alle Forze dell’Ordine, riuscivano a farsi aprire la porta di casa per poi riuscire a sottrarre alcune somme di denaro dalla cassaforte.

In un’altra occasione un anziano denunciava di essere stato vittima di un tentativo di truffa ad opera di una donna che l’aveva contattato telefonicamente spacciandosi per la figlia che comunicava di essere affetta da una malattia rara e di necessitare, in breve tempo, della somma di € 11.500 in contanti per le cure. In quella occasione l’uomo, dubitando della veridicità della chiamata, si rifiutava di consegnare la somma di denaro e contattava la Polizia di Stato. 

Nell’intento di prevenire il fenomeno delle truffe ai danni degli anziani e delle fasce deboli, la Questura di Bologna intende realizzare una campagna di sensibilizzazione volta a diffondere consigli e indicazioni utili alla popolazione, per contrastare e difendersi da tale fenomeno criminoso.

L’iniziativa prevede la realizzazione di una serie di incontri in cui gli operatori di Polizia si recheranno nei luoghi maggiormente frequentati dagli anziani durante la loro quotidianità, quali le chiese cittadine, in occasione delle messe del fine settimana, quali, ad esempio, la Chiesa Parrocchiale di Sant’Isaia, di S Martino, o di San Benedetto. In tali occasioni gli operatori di Polizia spiegheranno ai presenti come difendersi dagli inganni e dai raggiri posti in essere dai malintenzionati, distribuendo anche degli opuscoli informativi. 

Per rafforzare l’efficacia della campagna di prevenzione il medesimo materiale informativo verrà distribuito anche dagli operatori della Polizia Postale agli anziani che si recheranno presso gli uffici postali di Bologna nei primi giorni di ogni mese, in occasione del ritiro della pensione.

La Polizia di Stato ricorda di prestare sempre attenzione e, in caso di dubbio, di contattare il numero di emergenza 113. 


sabato 29 ottobre 2022

Arrestato stalker

 STALKER ARRESTATO DAI CARABINIERI E SOTTOPOSTO AGLI ARRESTI DOMICILIARI

Casalecchio di Reno (BO): I Carabinieri della Stazione di Casalecchio di Reno hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Tribunale di Bologna nei confronti di un 29enne moldavo, indagato per atti persecutori, violazione di domicilio e danneggiamento ai danni dell’ex compagna, una quarantenne italiana. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna che ha coordinato le indagini condotte dai Carabinieri, è stato accolto dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha disposto gli arresti domiciliari a carico del giovane moldavo. La vicenda è nata nel 2020, in piena emergenza sanitaria da Covid-19, quando la donna, non potendo uscire, aveva iniziato a frequentare il giovane moldavo, suo vicino di casa. Dopo una relazione sentimentale durata qualche mese, il 29enne, non accettando la fine del rapporto, aveva iniziato a manifestare una gelosia morbosa e per questo aveva iniziato a perseguitare l’ex compagna, mettendo a rischio anche l’incolumità dei due figli minorenni avuti dalla donna in una precedente relazione. Diversi episodi persecutori e una serie di violazioni di domicilio e danneggiamenti che il giovane aveva commesso nei confronti della donna, che si era rivolta ai Carabinieri per denunciare la situazione, hanno portato all’applicazione della misura cautelare per fermare l’indole dell’indagato che, come ha descritto il Giudice, “…ha dimostrato di non essere in grado di governare i suoi istinti, al punto da arrampicarsi sul muro di un edificio per entrare nell’appartamento della donna, mettendo in pericolo anche la propria incolumità pur di realizzare l’obiettivo di vessare la ex compagna”.

Arrestato 24enne dai Carabinieri

 HAHISH, COCAINA E 13.120 EURO IN CONTANTI: 24ENNE ITALIANO ARRESTATO DAI CARABINIERI

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un 24enne italiano, residente a Bologna, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. È successo nel pomeriggio del 28 ottobre scorso, durante un controllo del territorio che i Carabinieri stavano facendo nei pressi di via Torino. Alla vista del giovane che stava uscendo da un palazzo situato in zona, i Carabinieri – che già lo conoscevano per fatti del passato inerenti le sostanze stupefacenti – si sono avvicinati e lo hanno sottoposto a una perquisizione personale e domiciliare. Le operazioni hanno consentito di trovare 144 grammi di hashish, mezzo grammo di cocaina, del materiale attinente al confezionamento della droga e 13120 euro dei quali il 24enne non è stato in grado di giustificare il possesso, soprattutto in considerazione del fatto che è disoccupato. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di comparire in Tribunale per il giudizio direttissimo.

venerdì 28 ottobre 2022

giovedì 27 ottobre 2022

Il Generale Zuccher in visita al Comando Provinciale di Bologna

IL GENERALE MASSIMO ZUCCHER VISITA I CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI BOLOGNA.

Bologna: Questa mattina, nella Caserma “Luciano Manara” di via dei Bersaglieri 3, il Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna”, Generale di Brigata Massimo Zuccher, insediatosi il 21 settembre scorso, ha fatto visita ai Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna. L’alto ufficiale è stato ricevuto dal Comandante Provinciale, Colonnello Rodolfo Santovito, unitamente a tutti i sessantanove Comandanti di Stazione della Provincia, dal Comandante della Tenenza di Medicina e dai sette Comandanti delle Compagnie dislocate sul territorio. Il Generale Zuccher ha salutato e ringraziato i presenti, esprimendo il suo personale apprezzamento per il lavoro sin qui svolto, per l’impegno profuso e per i risultati conseguiti, evidenziando l’importanza di valorizzare le professionalità degli uomini e delle donne in uniforme, attraverso l’ascolto e il dialogo rispettoso e leale sia tra i militari sia con i cittadini. Ha sottolineato l’importanza del fattore umano, invitando i Comandanti a una sempre più attenzione del personale, soprattutto dei giovani sul quale investire il futuro dell’Istituzione. A seguire il Generale Zuccher ha visitato alcune caserme della città di Bologna nelle quali operano i Carabinieri del Comando Provinciale: la caserma “D’Azeglio”, sede del Reparto Operativo, la caserma “Varanini”, che ospita il Nucleo Radiomobile e la caserma “Marsili”, ove è ubicata la Compagnia Bologna Centro.

 

mercoledì 26 ottobre 2022

Cultura e ambiente

CULTURA E AMBIENTE - “APPENNINO PAESAGGIO INFINITO“


IL DIALOGO DEDICATO A “IL BOSCO CORPO VIVO” APRE IL CICLO DI CONFERENZE DEDICATE AL BOSCO E AL PAESAGGIO   


Con “Il bosco corpo vivo” iniziano giovedì 27 ottobre a Bologna, nella Biblioteca di S. Giorgio in Poggiale i dialoghi organizzati nell’ambito della mostra “Gli Uomini che piantavano Alberi” dedicata al bicentenario del Corpo Forestale dello Stato. 


Bologna, 26 ottobre 2022 – Con il dialogo dal titolo “Il bosco corpo vivo” iniziano giovedì 27 ottobre, alle ore 17.00, nella Biblioteca di S. Giorgio in Poggiale in Bologna, le conferenze dedicate al bosco e al paesaggio organizzate nell’ambito della mostra “Gli Uomini che piantavano Alberi” dedicata al bicentenario dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato.

Il dialogo vedrà la partecipazione di eminenti studiosi e ricercatori che, da prospettive diverse, parleranno di bosco come luogo di identità, valori e funzioni molteplici.

Ogni bosco, infatti, rivela storie di connessioni tra alberi e alberi, tra alberi e animali tra alberi e acqua, tra alberi e uomini, tra uomini e uomini. I boschi sono ricchi di sedimenti e la loro spiccata multifunzionalità ne contraddistingue la resilienza e la possibilità di adattarsi ai mutamenti anche tramutatici. Accanto a questi aspetti, i nostri boschi raccontano la storia di una visione, insieme tecnica, sociale ed economica che ha accompagnato e orientato le grandi trasformazioni socio-economiche del paese nell’ultimo secolo e che ha restituito il paesaggio appenninico come lo consociamo oggi.

Da qui, in prospettiva futura e in relazione anche ai cambiamenti climatici, emerge la necessità di una nuova centralità basata su investimenti, tecnologie avanzate, ricerche, monitoraggi e iniziative di sostegno tali da orientare una gestione forestale sostenibile e innovativa.

Il dialogo  del 27 ottobre “ Il bosco corpo vivo” vedrà la partecipazione di: Ten.Col. Silvia Biondini, biologa, responsabile del Centro Nazionale Carabinieri  per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale di Pieve S. Stefano (AR) e impegnata nel  Progetto “Un albero per il futuro”;  Prof. Alessandro Chiarucci, Professore Ordinario dell’Università di Bologna, coordinatore di un Gruppo di Ricerca su Biodiversità e Macroecologia, Direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, Presidente della Società Botanica Italiana; Prof. Piermaria Corona, Direttore del Centro di Ricerca Foreste e Legno del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA). Professore ordinario presso l'Università della Tuscia, impegnato su temi di ricerca inerenti la gestione e il monitoraggio delle risorse forestali e la geomatica applicata alla valutazione delle risorse ambientali; Dott. Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in gestione e pianificazione forestale presso l'Università Statale di Milano,  con particolare riguardo ai modelli di simulazione in supporto alla gestione forestale sostenibile; nominato dalla rivista Nature tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo è  autore di "La resilienza del bosco" (Mondadori, 2019).

Il dialogo “Il bosco corpo vivo” sarà condotto dal Col.  Gabriele Guidi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale Forlì-Cesena e si svolgerà giovedì 27 ottobre, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, nella Biblioteca di S. Giorgio in Poggiale, via Nazario Sauro 20/2 Bologna.


Per info e contatti:

Biblioteca San Giorgio in Poggiale Tel. 051.19936352


 

Spacciatore 15enne arrestato

 SPACCIA NEL PARCO: 15ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Bologna: I Carabinieri della Stazione di Bologna San Ruffillo hanno arrestato un 15enne tunisino, domiciliato presso una struttura per minori, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. È successo alle ore 10:45 di martedì 25 ottobre, quando i Carabinieri, impegnati in un normale servizio all’interno del parco della Montagnola, hanno visto il ragazzo cedere una dose di hashish a un cliente ricevendo in cambio una banconota da 5 euro. Quest’ultimo, 18enne ivoriano, residente a Bologna, è stato segnalato alla locale Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti. Sottoposto a perquisizione personale, il 15enne è stato trovato in possesso di altre tre dosi della stessa sostanza per un peso complessivo di circa 2 grammi. La droga è stata sequestrata dai Carabinieri. Il giovane tunisino arrestato è stato rimesso in libertà, trattandosi di spaccio di lieve entità per il quale la legge non prevede l’adozione di misure cautelari.

martedì 25 ottobre 2022

Rider cade su sentiero

 Monte Mario - Rider cade su sentiero, trasportato al Maggiore di Bologna


25 ottobre 2022 - È accaduto nel primo pomeriggio nel comune di Sasso Marconi: un rider era in compagnia di amici con la MTB quando è caduto riportando un trauma cranico.

I rider si trovavano in località Monte Mario sul sentiero 118 quando l'uomo, classe 1963 residente a Bologna, ha perso il controllo della bici cadendo a terra e riportando un trauma. Gli amici hanno subito dato l'allarme alla centrale operativa del 118 che ha attivato il Saer Rocca di Badolo. Sul posto è giunta la squadra del Saer con un infermiere che ha prestato i primi soccorsi al ferito, raggiunti poi dagli operatori sanitari del 118 di Vado. Attivato anche Elipavullo che, con il supporto dei tecnici Saer, ha verricellato l'uomo per trasportarlo all'ospedale Maggiore di Bologna. Sul posto presenti anche I Vigili del Fuoco di Pianoro e il S.A.F di Bologna .

Arrestato su scooter rubato

ALLA VISTA DEI CARABINIERI TENTA LA FUGA CON SCOOTER RUBATO: MINORENNE DENUNCIATO.

San Lazzaro di Savena (BO): I Carabinieri di San Lazzaro di Savena hanno denunciato un 17enne alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. E’ successo alle ore 10:50 di sabato scorso, quando i Carabinieri, transitando in via Fornace, hanno imposto l’alt al conducente di uno scooter con un passeggero a bordo. Alla vista dei militari, i due soggetti sono scesi dal veicolo e sono fuggiti. Il conducente, 17enne, nato a Bologna, è stato raggiunto e fermato dai Carabinieri, mentre il passeggero è fuggito. Durante gli accertamenti, i Carabinieri hanno rilevato che lo scooter, un Honda SH 150, intestato a un giovane residente in zona, era stato rubato poco prima e il proprietario, non essendosene ancora accorto, non aveva sporto la denuncia, cosa che ha fatto subito dopo la telefonata dei militari, presentandosi negli uffici dell’Arma. Il 17enne, accompagnato in caserma e in seguito affidato alla madre, è stato denunciato per ricettazione, resistenza a un pubblico ufficiale e porto di armi od oggetti atti ad offendere perché deteneva un paio di forbici nella tasca dei pantaloni. Il 17enne dovrà altresì rispondere di guida senza patente.

 

domenica 23 ottobre 2022

Si perdono per la nebbia

 Coppia di Prato colta dalla nebbia sbaglia strada e si trova sul versante opposto: interviene il Saer


23 ottobre 2022 - Una coppia di Prato (di circa 58 anni) è partita in mattinata da Doganaccia in direzione lago Scaffaiolo (sull’Appennino al confine tra la Provincia di Modena e quella di Pistoia) per compiere un'escursione.

La fitta nebbia e le condizioni meteo non favorevoli hanno fatto perdere l'orientamento alla coppia che, invece di rientrare verso Doganaccia, è scesa dal versante opposto ed è arrivata al rifugio Sasseto punto in cui la donna, molto stanca e affaticata, si è fermata perché non riusciva più a proseguire nel cammino. È stato quindi contattato il Saer che, grazie a due tecnici della stazione Corno Alle Scale, è giunta in jeep al rifugio dove hanno trovato i signori in buone condizioni fisiche nonostante l'affiancamento e il freddo patito date le nuvole basse e la nebbia. Caricati sul mezzo fuoristrada i signori sono stati portati alla località Polle dove è locata la stazione sciistica Corno Alle Scale e lì hanno potuto prendere corriera e fare ritorno all'auto.

sabato 22 ottobre 2022

Due uomini arrestati

 VIOLENZA SULLE DONNE: DUE UOMINI ARRESTATI PER AVER VIOLATO IL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE.

Bologna e Provincia: I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato due persone, in entrambi i casi per la violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il primo episodio risale al 18 ottobre u.s. a Casalecchio di Reno (BO), dove i Carabinieri hanno arrestato un 34enne serbo che si trovava nell’abitazione della ex convivente, connazionale 27enne, nonostante il provvedimento del giudice che disponeva il contrario, emesso il 30 gennaio 2021. All’epoca l’uomo era stata colpito dalla misura cautelare a seguito della denuncia per maltrattamenti in famiglia che la donna, da cui ha avuto cinque figli (di età compresa tra i 3 e i 9 anni) aveva sporto ai Carabinieri. Lo scorso 18 ottobre i Carabinieri si sono recati a casa della donna per altri motivi e solo casualmente quando sono entrati nell’appartamento hanno trovato anche il 36enne insieme alla ex. Nonostante i suoi tentativi di riallacciare i rapporti con la donna, l’uomo è stato tratto in arresto e portato alla Dozza, ove si trova tuttora ristretto. Il secondo episodio risale al 20 ottobre u.s. quando a Bologna i Carabinieri hanno arrestato un 32enne marocchino che il 23 settembre scorso era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex convivente, 26enne italiana, da cui nel 2019, nel corso di una relazione durata qualche anno, aveva avuto una figlia. A seguito della gelosia e del carattere violento dell’uomo, la giovane madre lo aveva denunciato e l’Autorità Giudiziaria era intervenuta con una misura cautelare che il 32enne non ha rispettato. Il pomeriggio di giovedì 20 ottobre, infatti, i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata della 26enne che chiedeva aiuto perché aveva paura in quanto l’ex compagno l’aveva seguita sino a lavoro, un ristorante in centro città. I Carabinieri recatisi sul posto hanno rintracciato e arrestato lo straniero.

All. Foto d’archivio CC Bologna.

venerdì 21 ottobre 2022

Mostra Corpo Forestale

A Bologna inaugurata la mostra 

“Gli uomini che piantavano alberi” 

per i 200 anni del Corpo Forestale dello Stato


Alla presenza del Generale C.A. Pietro Marzo, di S.E. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e dei principali rappresentanti delle istituzioni cittadine.


Bologna, 21 ottobre 2022 – Nel pomeriggio di oggi, venerdì 21 ottobre, si è svolta presso la sede della Biblioteca d’Arte di San Giorgio in Poggiale a Bologna, la cerimonia di inaugurazione de “Gli uomini che piantavano alberi”, mostra fotografica sulla trasformazione del paesaggio dell’Appennino, organizzata per celebrare i 200 anni del Corpo Forestale dello Stato, organizzata dal Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e il supporto di Genus Bononiae. L’inaugurazione ha visto anche l’eccezionale presenza del Generale C.A. Antonio Pietro Marzo, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFA) e di Sua Eminenza Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente CEI, che ha fatto una riflessione dal titolo “Il tempo del Creato, riflessioni sull’enciclica Laudato Si”. Al termine dell’intervento dell’Arcivescovo di Bologna è stata proiettata alla platea l’intervista a Fabio Clauser, il centenario e leggendario “uomo che ha piantato alberi”, guidato la gestione delle foreste demaniali, delle foreste casentinesi e della riserva di Vallombrosa, in omaggio a una personalità unica nella storia del Corpo Forestale dello Stato, e parte costitutiva e immancabile del progetto.

L’esposizione “Gli uomini che piantavano alberi” - curata da Pierangelo Bellettini e Aldo Terzi - prendendo spunto dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che nel libro “L’uomo che piantava alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier capace, con la sola forza del suo impegno, di riforestare da solo un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi, presenta l’immane progetto di forestazione, sistemazione idrogeologica dei bacini montani dei nostri Appennini, lavoro di bonifica della pianura e delle coste, portato avanti dai Forestali dal 1822 al 2022. I Forestali, prima nel Corpo Forestale, e oggi nell’Arma dei Carabinieri, sono stati, nel tempo, artefici e custodi di questo lungimirante e visionario progetto di trasformazione del paesaggio nazionale e, conoscere questa parte di storia d’Italia, comprendere le ragioni delle scelte e le modalità delle azioni, non è solo un modo di rendere omaggio al lavoro svolto, ma anche l’occasione per riflettere sulle azioni di una moderna e saggia politica ambientale. La mostra “Gli uomini che piantavano alberi” partendo dalla storia dell’Amministrazione forestale che ha interessato il territorio italiano a partire dall’inizio dell’Ottocento, in particolare quello dell’Emilia-Romagna, affronta temi quali la trasformazione del paesaggio, la vita e il lavoro delle popolazioni dell’Appennino, i progetti di sistemazione idraulico-forestali, la biodiversità, l’educazione e la cultura forestale, con immagini fotografiche, documenti, disegni, progetti e oggetti che ripercorrono le attività svolte dall’Amministrazione Forestale dalla sua nascita ad oggi. Le condizioni di vita e il lavoro degli uomini e delle donne del nostro Appennino, durante la seconda metà del secolo scorso, sono descritte attraverso immagini che immortalano lavoratori e lavoratrici impegnati in vivai e cantieri forestali, aiutando così il visitatore ad approfondire l’importanza delle politiche di forestazione, anche in relazione al contrasto del fenomeno di abbandono dei territori montani e collinari. Alcune bacheche descrivono le tecniche agronomiche, forestali e ingegneristiche utilizzate per la sistemazione dei bacini montani, ovvero, briglie, opere di difesa delle sponde, strade, ponti, rimboschimenti, vivai mentre altre bacheche descrivono la storia delle Riserve Naturali Statali presenti nel territorio regionale a tutela della biodiversità di queste aree. La parte finale della mostra è dedicata alla storia della festa degli alberi, alla divulgazione ambientale e alla presenza dell’Appennino e dei forestali nella cultura di questo territorio. 


Il materiale presentato, in gran parte di tipo fotografico, proviene sia dagli archivi storici del Corpo Forestale dello Stato, che dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, conservate presso la Biblioteca d’Arte di San Giorgio in Poggiale.


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Antonio Marzo, Comandante Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari Carabinieri:  “Questa interessante e originale Mostra fotografica organizzata dai Carabinieri Forestali dell’Emilia Romagna in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura,  la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae Musei nella Città, è uno degli eventi programmati dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri per la celebrazione dei 200 anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato, una delle più longeve Istituzioni dello Stato che, nel corso dei due secoli di storia, si è trasformata ed ha saputo cogliere le esigenze di conservazione dell’ambiente e di valorizzazione del territorio, ponendo sempre al centro la Natura e la cura della casa comune.  Dal 1° gennaio 2017, il patrimonio umano e professionale del Corpo forestale è confluito nel Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri nel segno della continuità per la tutela e la salvaguardia del capitale naturale del Paese.”


Fabrizio Mari, Comandante Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna: “Quello che presentiamo è un Progetto che vede al centro la mostra “Gli Uomini che piantavano alberi” alla quale abbiamo ritenuto che fosse essenziale affiancare i Dialoghi, ovvero un fronte di riflessione sulle grandi questioni che riguardano la natura, il bosco, il paesaggio nelle sue accezioni multidisciplinari e multiculturali, e nel confronto con i linguaggi e le interrogazioni della modernità. Siamo consapevoli di quanto il desiderio di avere una natura prossima sia avvertito dalle persone e dalle comunità, e non di meno quanto queste tematiche siano divenute centrali nel discorso pubblico e in quello culturale. Accanto ai dialoghi abbiamo pensato di offrire anche l’esperienza dei Cammini che, indipendentemente dalle motivazioni profonde e personali, ha sempre un contenuto di ricerca spirituale, conoscenza e condivisione. Riteniamo che questo progetto, con le sue articolazioni tra memoria e prospettiva, possa onorare al meglio il 200° anniversario di fondazione del Corpo forestale dello Stato.” 


Paolo Beghelli, Presidente Fondazione Carisbo: “La ricorrenza dei 200 anni della fondazione del Corpo Forestale vuole sollecitare l’attenzione su un servizio essenziale che si rende al Paese con la tutela ambientale. Quanto mai opportuna è quindi la mostra organizzata in San Giorgio in Poggiale, per dare cognizione di ciò che è stato fatto e di ciò che è doveroso fare affinché la natura non diventi ostile all’uomo, quando invece è stata creata per essergli amica e fonte di benessere e di sicurezza. Fondazione Carisbo partecipa alla celebrazione della ricorrenza, facendo proprio l’invito alla comunità bolognese: si collabora tutti insieme, come è 

stato in passato e come deve esserlo ancora. Occorre incentivare un nuovo ripopolamento tanto dei borghi quanto dei boschi, che non potrà prescindere dal rispetto dell’ambiente restituendolo a quella funzione primaria che naturalmente gli appartiene, non a parole ma con i fatti, avvertendo questo come un dovere essenziale di ognuno. Un augurio ed una forte stretta di mano ai componenti del Corpo Forestale dello Stato.”


Filippo Sassoli De’ Bianchi, Presidente Genus Bononiae: “Il Museo della Città di Bologna s.r.l., società strumentale per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, ha tra i suoi obiettivi prioritari quello di contribuire all’avanzamento degli studi sulla storia di Bologna e del suo territorio. Con grande piacere ha aderito subito all’organizzazione della mostra, che mette in risalto i punti salienti della storia bicentenaria del Corpo Forestale dello Stato, attraverso i documenti esposti, ripercorrendo la storia della tutela dei boschi nel nostro territorio dal 1625 ad oggi. Molti di questi documenti fanno parte delle ricche raccolte acquisite nel tempo dalla Cassa di Risparmio in Bologna e poi dalla Fondazione Carisbo ed oggi gestite nell’ambito del circuito museale Genus Bononiae. Ringrazio i Generali Marzo e Mari per aver scelto la nostra sede di San Giorgio in Poggiale e il Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura Giorgio Cantelli Forti per averci coinvolto in questa importante iniziativa”.


Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura: “La tutela e il mantenimento del territorio sono atti indispensabili per ogni nazione, sia per garantire la qualità della vita, che la sicurezza della collettività. L’impegno politico-amministrativo non può distogliersi dal costante sostegno della prevenzione che deve essere continua e seguita da competente monitoraggio. Purtroppo, i recenti disastri avvenuti nelle Marche dimostrano, ancora una volta, che il nostro Paese è troppo spesso soggetto a dissesti idrogeologici, dei quali si drammatizza a posteriori senza poi individuarne le responsabilità e snellire gli ingorghi burocratici ostativi del tempismo nella prevenzione. In questo contesto emerge virtuosamente l’opera dei Forestali dello Stato nel “costruire l’ambiente” e il loro costante impegno di vigilare e controllare il bene ambientale comune. In questi due secoli decisiva è stata l’azione di tutela dei boschi, dei terreni montani e della pianura nonché il controllo delle acque e la difesa della biodiversità. L’Accademia è molto onorata dell’opportunità di essere stata coinvolta a collaborare alla realizzazione di questa importante Mostra celebrativa dei 200 anni del Corpo Forestale dello Stato che, in particolare, mette in luce l’impegno e i sacrifici di uomini e donne che con pochi mezzi tecnici hanno costruito realtà ancora oggi importanti per il territorio.  Con piacere evidenzio che prosegue la proficua collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’ANA in campi d’interesse comuni quale il riconoscimento del Centro Nazionale per lo studio della biodiversità forestale di Granaglione della Fondazione Carisbo recentemente inaugurato”.


 

Sgommate sulla pavimentazione storica

 SGOMMATE SULLA PAVIMENTAZIONE IN TERRACOTTA DELLA PIAZZETTA DEI SERVI DI MARIA: 27ENNE UCRAINO E 20ENNE ITALIANO DENUNCIATI DAI CARABINIERI.

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna hanno denunciato un 27enne ucraino e un 20enne italiano, residenti a Bologna, per deterioramento e imbrattamento di beni culturali o paesaggistici. La denuncia è scattata a seguito di un’indagine che i Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, avevano avviato l’8 ottobre scorso, in occasione dell’imbrattamento della pavimentazione in terracotta della Piazzetta dei Servi di Maria, da parte di alcuni motociclisti che, in sella ai rispettivi veicoli, si erano introdotti abusivamente nel portico antistante alla Basilica di Santa Maria dei Servi e avevano fatto delle sgommate per rendere gli onori a un amico motociclista, deceduto in un incidente stradale. Durante la “performance”, i motociclisti responsabili dell’imbrattamento, si erano anche filmati con i telefonini e i video erano finiti sui social network. Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di risalire all’identità dei due motociclisti che sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Tre minorenni denunciati per droga

 TRE MINORENNI DENUNCIATI PER DROGA E ARMI

Provincia di Bologna: I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno denunciato, in circostanze diverse, tre minorenni, responsabili di reati attinenti le armi e le sostanze stupefacenti. Nel primo caso siamo a Ozzano Emilia (BO), dove i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato due 17enni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi. I due, entrambi con precedenti di polizia per reati contro la persona, sono stati trovati in possesso di 50 grammi di hashish che detenevano in parte in tasca e in parte a casa. Uno di loro è stato trovato in possesso anche di oltre 2.000 euro in banconote di vario taglio Sequestrate nella circostanza, in via precauzionale, un paio di pistole semiautomatiche, calibro 45 ACP, regolarmente detenute dal fratello convivente del minore. Il compagno coetaneo, che vive in una struttura residenziale per minori non accompagnati, dovrà rispondere di porto di armi e oggetti atti ad offendere perché al momento del controllo deteneva anche un coltello di 17 cm. A Casalecchio di Reno (BO), i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 14enne per porto abusivo di armi. Il minorenne deteneva infatti una pistola semiautomatica a salve, sprovvista del tappo rosso, riproduzione identica alla corrispondente Glock. Il ragazzino, controllato dai Carabinieri davanti al Centro Commerciale Meridiana, non ha fornito spiegazioni sul perché avesse l’arma giocattolo al seguito che al momento del controllo conteneva soltanto sei colpi. Si presume che poco prima avesse esploso alcuni colpi di pistola nella zona, spaventando alcuni privati cittadini che successivamente si erano lamentati sui social. Nel medesimo contesto i Carabinieri hanno segnalato alla Prefettura di Bologna, un 15enne e un 17enne, in possesso di pochi grammi di droga, per uso personale di marijuana.

5 indagati

 GDF PADOVA: INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI PUBBLICHE. DISPOSTO IL SEQUESTRO DI BENI E DISPONIBILITA’ FINANZIARIE PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI QUASI UN MILIONE DI EURO NEI CONFRONTI DI 5 INDAGATI

Nella giornata di ieri, i Finanzieri del Comando Provinciale di Padova, con la collaborazione dei colleghi di Salerno, Sapri, Bologna, Rovigo e Chioggia, nell’ambito di un’operazione diretta dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Padova, per un importo complessivo di un milione di euro circa, di beni e disponibilità finanziarie nei confronti di cinque indagati, ritenuti appartenenti a un sodalizio dedito alla commissione di più delitti di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Dalla fine del 2020, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Padova hanno svolto indagini sul conto di due società, con sede a Nocera Superiore (SA) e Limbiate (MB), che avevano dichiarato, durante il periodo del lockdown, di aver aperto delle unità locali a Correzzola (PD), Verona e Bologna. Contestualmente, tali imprese avevano richiesto e ottenuto ingenti finanziamenti da diversi istituti di credito, assistiti dalla garanzia dello Stato concessa a sostegno delle piccole e medie imprese.

Il modus operandi escogitato dagli indagati, di cui quattro uomini di origine italiana e una donna rumena, prevedeva l’acquisizione di società non più operative, formalmente intestate a prestanome, attraverso le quali venivano avanzate richieste di finanziamento di ingente valore alle filiali di primari istituti di credito.

Per risultare meritevoli del credito bancario, gli indagati, tra i quali figura anche un consulente aziendale, creavano ad hoc falsa documentazione contabile, gonfiavano i bilanci delle società, predisponevano documentazione relativa ad asseriti investimenti e progetti da realizzare, dichiaravano di avere diversi uffici e, parallelamente alla richiesta di finanziamento alle banche, richiedevano la garanzia dello Stato concessa da apposito Fondo a sostegno delle piccole e medie imprese (istituito con il c.d. “Collegato alla finanziaria 1997”), amministrato da Mediocredito Centrale S.p.a. per conto del Ministero dello Sviluppo Economico e alimentato anche con l’apporto di fondi europei.

La finalità del Fondo di Garanzia è quella di favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese per investire nell’attività aziendale, mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e, spesso, si sostituisce alle garanzie reali fornite in proprio dalle imprese.

Con l’entrata in vigore del “Decreto liquidità”, provvedimento normativo emanato durante l’emergenza sanitaria, oltre ad aumentare la platea di potenziali beneficiari, sono state semplificate le procedure per fruire dello strumento giuridico e sono aumentate le garanzie fornite dallo Stato.

Gli indagati, al fine di evitare eventuali accertamenti, oltre a trasferire continuamente le sedi legali delle società, aprivano conti correnti presso filiali di diversi istituti di credito, site in Candiana (PD), Villafranca di Verona (VR) e Chioggia (VE).

Il denaro indebitamente ottenuto con le condotte delittuose sopra descritte veniva immediatamente bonificato a favore di società di comodo, con sedi dichiarate in Milano, Rodigo (MN), Padova, Piove di Sacco (PD), Rosolina (RO) e Nocera Superiore (SA), per poi essere dirottato verso conti correnti rumeni, riconducibili, anche per interposta persona, agli stessi indagati.

Al termine delle attività d’indagine, le persone coinvolte sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Padova, fermo restando che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle stesse in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. Sulla base delle ipotesi investigative delineate, il G.i.p. del Tribunale di Padova, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, ha emesso un apposito provvedimento cautelare reale, finalizzato a sottoporre a sequestro beni e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di un milione di euro circa.

L’operazione testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza di Padova a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, soprattutto in un delicato momento, come quello attuale, in cui ingenti risorse pubbliche sono destinate a cittadini e imprese particolarmente provati dalla crisi economica causata dalla pandemia e dalla speculazione energetica.

Sequestrati farmaci illegali

 GDF BOLOGNA: DOGANA E GUARDIA DI FINANZA – AEROPORTO: SEQUESTRATI FARMACI ILLEGALI OCCULTATI NEI BAGAGLI DI PASSEGGERI IN ARRIVO SUL TERRITORIO NAZIONALE 

Nei giorni scorsi, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno sottoposto a sequestro, presso l’aeroporto internazionale “Guglielmo Marconi” di Bologna, oltre 4.200 compresse e flaconi di medicinali di natura antinfiammatoria e antibiotica a seguito di due distinte operazioni di servizio operate nei confronti di due passeggeri provenienti dal Ghana e dal Bangladesh. I farmaci rinvenuti, trasportati nei bagagli dei viaggiatori, sono risultati privi delle idonee certificazioni sanitarie nonché delle prescritte autorizzazioni ministeriali. L’introduzione di farmaci sul territorio nazionale senza le prescritte autorizzazioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) è vietata; pertanto, tutti i prodotti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale ed i responsabili denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni al D.Lgs. 204/2015 e al D.Lgs. 219/2006. Il risultato si inserisce nel quadro delle attività di controllo svolte quotidianamente dai finanzieri e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane all’interno degli spazi doganali volte a garantire la tutela della salute pubblica messa a serio rischio da prodotti illegali meno costosi, ma spesso pericolosi o nocivi.

giovedì 20 ottobre 2022

Cade e si procura un trauma

Cade e si procura un trauma alla gamba: anziano Soccorso dal Saer


20 ottobre 2022 - È successo all'ora di pranzo nella frazione di Veggio (Comune di Grizzana Morandi, BO): un signore di 79 anni stava facendo una passeggiata insieme alla moglie su un sentiero sterrato quando, per una probabile disattenzione, ha perso l'equilibrio ed è caduto a terra procurandosi un trauma all'arto inferiore.

Sono le 12:25 quando la centrale operativa del 118 attiva la squadra Rocca di Bodolo del Saer per il recupero dell'uomo poiché impossibilitato a far rientro in autonomia. 

I tecnici sono riusciti ad arrivare con il mezzo fuoristrada al limite della strada Provinciale per poi proseguire per circa 150 metri fino a raggiungere il target: all'uomo è stata immobilizzata la gamba, posizionato su barella portina e trasportato fino all'ambulanza di Vergato che era giunta per trasportare l'infortunato in ospedale per i controlli del caso. Sul posto presenti anche I Vigili del Fuoco di Vergato.

 

Attenzione


ATTENZIONE SI SPACCIANO PER TECNICI DELL' ENEL E GAS NON APRIRE,  CHIAMA IL 112- 113
 

Concluse le indagini

 I CARABINIERI DELLA STAZIONE BOLOGNA SAN RUFFILLO HANNO NOTIFICATO L’AVVISO DI CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI ALLE PERSONE COINVOLTE AD ALTRA OPERAZIONE.

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 12 persone (10 italiani e 2 rumeni), collegate ad altra operazione del 2020 che aveva consentito di sgominare un’organizzazione criminale che aveva portato a segno novanta colpi, per un totale di circa 400.000 euro, ai danni di numerosi cittadini, tra cui un parroco bolognese e un artista di un noto gruppo musicale italiano (v. comunicato stampa annesso). Le persone coinvolte nell’indagine odierna, tutte indagate per associazione per delinquere, dovranno rispondere, a vario titolo, anche dei seguenti reati: furto aggravato, continuato e in concorso, corruzione per un atto contrario ai doveri d’uffici, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio e frode informatica. Oggi, dopo due anni di ulteriori approfondimenti investigativi, i Carabinieri sono riusciti a capire come faceva l’organizzazione criminale ad entrare in possesso dei bancomat che l’istituto di credito spediva ai clienti. La risposta è stata trovata nell’animo corrotto di tre impiegati che il clan aveva inserito nell’organizzazione criminale. In particolare, qualche anno prima dei colpi, il capo banda aveva creato un profilo Facebook falso, utilizzando le generalità di una donna inesistente, ma facendo l’upload del volto e di altre foto di una persona reale (nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno scoperto che le foto ritraevano una meretrice campana). Inoltre, nelle informazioni del profilo Facebook, il capo banda aveva inserito dei dati che collegavano la donna alle dipendenze di un’azienda specializzata nel trasporto internazionale di merci, con sede a Bologna. Il malvivente, avendo a disposizione il profilo Facebook di una donna, aveva iniziato a chiedere l’amicizia virtuale ai dipendenti di un’azienda italiana che si occupa di servizi postali. Alcuni di questi, di fronte alla richiesta di una donna attraente che faceva un lavoro analogo (spedizioni postali), avevano accettato l’amicizia, iniziando a chattare con la stessa di argomenti vari. A quel punto, dopo aver carpito la fiducia dei tre impiegati, due a Bologna e uno a Pescheria Borromeo (MI), il capo clan aveva inviato sul posto la meretrice corrispondente alla foto del profilo. La donna, 42enne napoletana che è una tra le dodici persone indagate, era stata incaricata dal boss di testare il carattere dei soggetti approfittando dell’amicizia carpita in chat e al fine di capire se fossero stati disponibili a entrare in contatto con l’associazione criminale. Qualora ci fosse stata la disponibilità degli impiegati, la donna diceva loro che gli avrebbe presentato un suo fantomatico cugino che aveva bisogno di lavorare (il cugino non era altro che il capo della banda nonché la stessa persona nascosta dietro la chat che si spacciava per una donna). La “posta” in gioco corrispondeva a 10 euro a bancomat, per un totale di 1.000 bancomat circa quasi tutti i fine settimana, queste erano le disposizioni che il clan aveva impartito a ognuno dei tre impiegati che, così facendo, si erano assicurati introiti mensili di 40.000 euro a testa. Per un lavoro pulito e silenzioso, i tre soggetti agivano indipendentemente, ma seguendo lo stesso schema che si attuava ogni venerdì pomeriggio, prima della chiusura dello stabilimento nel quale prestavano servizio. In particolare, l’impiegato corrotto, dopo aver rubato i bancomat, li nascondeva in una scatola che lasciava in un punto specifico dei magazzini, preventivamente concordato con il clan. A quel punto, una batteria di ladri che agiva per conto del clan, si avvicinava allo stabilimento e dopo essersi introdotta al suo interno, spesso nelle ore notturne, rubava la scatola e fuggiva indisturbata, senza lasciare segni di scasso, far scattare allarmi o farsi riprendere dalle videocamere che qualcuno manometteva ad hoc per garantire il successo dell’operazione. Gli unici ad accorgersi del problema erano i destinatari dei bancomat che, non vedendosi recapitare le tessere iniziavano a preoccuparsi, poi si tranquillizzavano quando ricevevano la chiamata del “TELEFONISTA”, altro membro del clan, che, spacciandosi per un dipendente dell’istituto di credito, induceva l’interlocutore a digitare il PIN sulla tastiera del telefonino. L’attivazione delle schede avveniva per conto di un “PIRATA INFORMATICO” associato al clan, una persona esperta che in passato aveva tentato di hackerare i siti di alcuni organi istituzionali e partiti politici italiani. Il pirata informatico che è uno tra i dodici soggetti indagati, non risponderà alle accuse, perché è deceduto tre mesi fa per un arresto cardiaco che lo ha stroncato all’età di 42 anni. Infine, entrava in scena il “CORRIERE DI PROVINCIA” che prelevava il denaro delle vittime, ignare di tutta l’operazione.

Sequestro di oltre 100.000 euro

 GDF BOLOGNA: SEQUESTRATI OLTRE 100 MILA EURO A UN SOGGETTO “SOCIALMENTE PERICOLOSO”. 20/10/2022 Su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Piacenza - Dottoressa Sonia CARAVELLI, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno sottoposto a sequestro un patrimonio immobiliare e finanziario del valore di oltre 100 mila euro a carico di un soggetto di origini catanesi residente nel piacentino, ritenuto “socialmente pericoloso” per aver commesso nel tempo, in maniera sistematica, delitti contro il patrimonio, anche gravi, oltreché per la vicinanza a note cosche mafiose. In particolare, sono state attinte dal provvedimento cautelare 3 unità immobiliari site in Catania, 5 quote di partecipazioni in società con sede nel piacentino e 4 rapporti bancari tutti riconducibili al reo, già condannato dalla Corte di Appello di Bologna, nel 2016, alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per la durata di due anni. Il sequestro da ultimo eseguito, confermato anche dal Tribunale del Riesame di Piacenza che ha respinto il relativo ricorso avverso il provvedimento, rappresenta il tassello finale di un’attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico finanziaria di Bologna in forza al dipendente Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata, all’esito della quale è stata riscontrata l’omessa comunicazione da parte del condannato delle numerose variazioni del proprio patrimonio, ciò nonostante l’obbligo in tal senso prescritto dal “Codice Antimafia” per i dieci anni successivi alla sentenza di condanna. In particolare, le indagini, avviate d’iniziativa e coordinate dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno consentito di quantificare un totale di movimentazioni sconosciute per oltre 100 mila euro, valore rispetto al quale è stato pertanto disposto il sequestro finalizzato alla confisca anche “per equivalente”.

mercoledì 19 ottobre 2022

Cade da 6 metri

Lizzano in Belvedere: cade mentre pota una pianta


19 ottobre 2022 - Questa mattina il Soccorso Alpino stazione Corno alle Scale è stata attivata per un uomo che, a seguito di una caduta da una scala mentre poteva una pianta. 

L'uomo, di circa 55 anni residente a Lizzano in Belvedere, stava potatando una pianta in zona Rifugio Lago del Camone quando, a circa 6 metri, per una disattenzione è caduto a terra procurandosi lesioni ed ematomi vari oltre alla probabile rottura dell'arto inferiore.

Subito sono stati allertati i soccorsi e sul posto è giunta una squadra del Saer per dare supporto a Elpiavullo che nel frattempo è atterrato con l'equipaggio sanitario. L'uomo è stato stabilizzato e caricato sull'elicottero per essere poi trasportato in codice 2 all'ospedale Maggiore di Bologna. Sul posto erano presenti anche l'ambulanza Gaggio 01 e i Carabinieri di Lizzano in Belvedere

Otto cuccioli abbandonati

RITROVAMENTO DI OTTO CUCCIOLI DI CANE

Ieri mattina gli operatori della Volante del Commissariato Bolognina Pontevecchio si recavano in un condominio in Zona Fiera, per la segnalazione da parte di alcuni condomini che da un paio di giorni sentivano dei lamenti di cuccioli di cane provenienti da una cantina.

Giunti sul posto, gli operatori sentivano alcuni rumori provenire dalle cantine condominiali. Seguendo i latrati facevano accesso alle cantine e all’interno di una di esse individuavano otto cuccioli meticci all’interno di un sacco e constatavano che la stanza versava in condizioni igienico sanitarie precarie.

Gli operatori di volante prestavano immediatamente soccorso ai cuccioli portandoli nell’auto di servizio e contattavano personale veterinario ASL, che verificava che i cuccioli versavano in buone condizioni di salute.

Gli agenti della Polizia di Stato attraverso ulteriori accertamenti riuscivano a risalire al proprietario, un uomo che risiede nel condominio e che confermava di essere il proprietario della madre dei cuccioli che aveva avuto la cucciolata circa un mese fa.

Il proprietario veniva denunciato per abbandono di animali e i cuccioli venivano affidati al Canile di San Giovanni in Persiceto, per poter essere accuditi e per poter avere l’opportunità di essere affidati.

martedì 18 ottobre 2022

Studentesse molestate

 STUDENTESSE MOLESTATE IN PIAZZA SCARAVILLI: DENUNCIATO DAI CARABINIERI NIGERIANO 21ENNE.

Bologna, 18 ottobre 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna un 21enne nigeriano, disoccupato, pregiudicato, regolare sul territorio nazionale, per i reati di violenza sessuale e lesioni personali. L’episodio risale alle prime ore di domenica mattina quando i Carabinieri, allertati da una ragazza 21 enne italiana tramite chiamata al “112”, sono intervenuti in piazza Scaravilli di Bologna, dove la giovane riferiva di essere stata aggredita e molestata insieme a una sua amica coetanea da un ragazzo straniero. Secondo quanto accertato, quest’ultimo si sarebbe avvicinato a una delle 2 ragazze, entrambe studentesse fuori sede presso l’Università di Bologna, rivolgendole alcuni apprezzamenti di natura sessuale e successivamente palpeggiandole il fondoschiena. La seconda ragazza sarebbe a quel punto intervenuta in soccorso dell’amica, provocando la reazione del 21enne nigeriano il quale la colpiva violentemente con uno schiaffo sul viso e un calcio nella pancia. Grazie all’aiuto di altre persone presenti il molestatore veniva allontanato, dopo una colluttazione con altro ragazzo colombiano intervenuto a difesa delle 2, contro il quale lanciava altresì una bottiglia di vetro. Al loro arrivo i Carabinieri bloccavano il nigeriano e riportavano la calma. Le due ragazze venivano successivamente trasportate presso il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove la ragazza percossa veniva riscontrata affetta da contusioni e giudicata guaribile in 4 giorni.

Maltrattamenti alla compagna

 AGGREDISCE LA COMPAGNA: 35ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI

Bologna, 17 ottobre 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 35enne italiano, barista, pregiudicato, accusato di maltrattamenti nei confronti della compagna convivente.

E’ successo verso le ore 22:00 di domenica quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata da parte di alcuni condomini di un palazzo del quartiere Navile, la cui attenzione era stata attirata da una voce maschile proveniente da un appartamento dell’ultimo piano dello stabile che gridava ripetutamente “ti ammazzo”. I Carabinieri intervenuti riuscivano a individuare la casa e fermare successivamente l’aggressore, un uomo bolognese di 35 anni, pregiudicato, il quale in evidente stato di agitazione stava cercando di allontanarsi. La donna, 39enne, commessa, riferiva di aver avuto poco prima una violenta lite con il compagno, sfociata in una vera e propria aggressione, durante la quale veniva colpita con un pugno alla spalla per poi essere stretta con forza al collo mentre veniva minacciata di morte. Secondo quanto denunciato, i motivi della condotta violenta dell’uomo sarebbero riconducibili alla gelosia che questo ha sempre nutrito a causa del rapporto di amicizia che la donna ha continuato a mantenere con il precedente convivente con il quale condivide un figlio minore, nella circostanza non presente in casa. La donna ha riferito non essersi trattato della prima volta e mostrava sulle braccia alcuni ematomi che riferiva esserle stati cagionati in occasione di precedenti aggressioni.

L’arrestato su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna è stato tradotto in carcere.

lunedì 17 ottobre 2022

Controlli straordinari

Controlli straordinari del territorio a Bologna e Casalecchio di Reno

 

Nelle ultime settimane, durante il weekend, si è registrata una forte presenza di giovani e giovanissimi nell’area adiacente al Polo commerciale Gran Reno, nel territorio di Casalecchio, che, in talune occasioni, ha determinato alcuni disagi e problematiche connesse al regolare svolgimento delle attività commerciali.

Nell’arco della giornata di sabato sono stati disposti servizi di controllo coordinati dalla Questura con la collaborazione del Compartimento di Polizia Ferroviaria, dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, volti a prevenire la commissione dei reati o di eventuali fenomeni aggregativi idonei a turbare l’ordine e la sicurezza pubblica.

I predetti servizi di controllo si sono concentrati nelle aree circostanti il polo commerciale Gran Reno e l’Unipol Arena, ove nella stessa serata di sabato era previsto un concerto musicale di grande risonanza. I controlli sono stati estesi anche in corrispondenza delle stazioni ferroviarie di Bologna, Vignola, Modena e Casalecchio, siti interessati dall’afflusso di un consistente numero di persone, in particolare giovani, anche provenienti dalle province limitrofe e diretti a Casalecchio di Reno.

All’esito dei servizi sono state identificate alcune centinaia di persone e sono stati sottoposti a controllo circa una ventina di esercizi commerciali, senza riscontrare irregolarità. Durante tutta la giornata gli spostamenti nell’ambito ferroviario si sono svolti regolarmente e l’evento musicale si è svolto senza criticità.

Corretto utilizzo dei fitofarmaci

 I Carabinieri forestali dell’Emilia Romagna hanno concluso la campagna di controllo sul corretto utilizzo di fitofarmaci in agricoltura


Bologna, 13 0ttobre 2022 - Nell’ambito dell’attività di vigilanza e controllo nel settore dell’agricoltura, è stata avviata dal Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna, una campagna di controlli per verificare il corretto utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura da parte degli utilizzatori, ossia di coloro che utilizzano i prodotti fitosanitari nel corso di un’attività professionale (es. agricoltori, contoterzisti, ecc…).  L’attività di controllo si inserisce nel contesto dell’applicazione del “Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” del 2014 (PAN) e in coerenza con quanto stabilito dalla Direttiva 2009/128/CE che assegna agli Stati Membri il compito di garantire lo sviluppo di politiche ed azioni volte alla riduzione dei rischi e degli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità, derivanti dall’impiego dei fitosanitari.
Mediante l’analisi dei comportamenti, delle dotazioni strutturali e delle attrezzature delle singole aziende agricole si è proceduto ad individuare i punti critici che potessero rappresentare un rischio per l’ambiente e la salute umana. I controlli si sono concentrati sulla fase di stoccaggio dei prodotti fitosanitari, di esecuzione del trattamento con attenzione alle abilitazioni necessarie, alla documentazione richiesta per legge ed all’adeguatezza delle strumentazioni, oltre che alla fase successiva di smaltimento dei rifiuti prodotti (es. imballaggi e residui); in casi di criticità si è allargato il controllo anche al momento di acquisto dei medesimi prodotti con accertamenti presso i distributori.
Si ricorda che i prodotti fitosanitari, per poter essere regolarmente utilizzati dai soggetti abilitati, devono essere dotati di un’autorizzazione alla vendita/distribuzione/utilizzo del Ministero della Salute. Nel caso in cui lo Stato revochi, modifichi o non rinnovi un’autorizzazione, può concedere un periodo di tolleranza per lo smaltimento e l’uso delle scorte già esistenti; tuttavia, il periodo di tolleranza è limitato e, comunque, non superiore ad un anno per lo smaltimento di tali prodotti.
Le denunce scaturite dall’attività di controllo in esame, hanno riguardato la presenza di fitofarmaci con autorizzazioni revocate o scadute, detenuti oltre il termine di un anno senza essere stati correttamente smaltiti; essi devono essere considerati “Rifiuti speciali pericolosi”, la cui irregolare gestione costituisce un reato. In totale sono state denunciate n. 7 persone in diverse province della Regione con il sequestro di un ingente quantitativo di fitosanitari scaduti, revocati o comunque inutilizzabili che rappresentavano un potenziale pericolo per l’ambiente e per i consumatori finali dei prodotti coltivati.
Infatti, i prodotti fitosanitari con autorizzazione revocata dal Ministero della Salute sono classificabili, dal giorno successivo alla revoca e/o alla data di smaltimento scorte, come rifiuti pericolosi (rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose); immagazzinare un rifiuto pericoloso non rispettando i termini previsti dal “deposito temporaneo prima della raccolta” stabiliti dal Testo Unico dell’Ambiente (D. Lgs. n. 152/2006, art 185bis co.2), costituisce un’attività di gestione illecita di rifiuti pericolosi non autorizzata e punita con la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da € 2.600 a € 26.000.
Per l’anno 2022 in regione Emilia Romagna si evidenzia un sostanziale incremento del numero di controlli e del numero di sanzioni derivanti dall’attività di vigilanza dei Carabinieri Forestali nel settore dei prodotti fitosanitari rispetto agli anni 2020/2021. Diversi i settori controllati; nell’ambito degli accertamenti relativi alla gestione di depositi e scorte si è rilevato un incremento significativo degli illeciti penali, per lo più riferibili alla irregolare gestione dei rifiuti provenienti dall’uso dei fitofarmaci. Dal punto di vista degli illeciti amministrativi, i controlli sui mezzi utilizzati (botti irroratrici) hanno registrato un incremento delle sanzioni per il mancato controllo funzionale degli stessi. Inoltre, i militari hanno rilevato e sanzionato, inadempienze nella tenuta e gestione del registro dei trattamenti. Nel complesso i Carabinieri Forestali dell’Emilia-Romagna hanno elevato n. 36 sanzioni amministrative per un importo complessivo di quasi 50.000 €.
In definitiva la campagna di controlli ha permesso di rilevare alcune criticità, intervenendo a tutela dell’ambiente, della salute e della buona pratica agricola; sono state sanzionate talune condotte irregolari legate all’impiego dei fitosanitari in agricoltura, il cui utilizzo avrebbe potuto arrecare gravi rischi all’ambiente e alla salute umana.

domenica 16 ottobre 2022

Auto nella scarpata

Auto cade in scarpata: interviene la stazione Rocca di Badolo del Saer


16 ottobre 2022 - In mattinata un'auto è caduta in una scarpata in zona Monterenzio: il conducente ne è uscito quasi illeso.

È successo questa mattina sulla strada Provinciale di Monterenzio che porta alla Valle del Silero: un uomo, di 66 anni residente a Monterenzio, è finito con la propria auto per una ventina di metri giù per la scarpata. L'uomo ne è uscito quasi illeso riuscendo a contattare i soccorsi: sul posto è intervenuta una squadra della stazione Rocca di Badolo del Saer che ha supportato Elipavullo nelle operazioni di soccorso sbarcando sul luogo i tecnici sanitari che, dopo aver estratto l'uomo dell'auto, hanno prestato i primi soccorsi sanitari. I tecnici del Saer, con tecniche alpinistiche, hanno riportato il signore sulla strada e lo hanno consegnato alla pubblica assistenza di Monterenzio che lo ha condotto al campo sportivo di Monterenzio dove è giunto il figlio poiché l'uomo ha rifiutato l'ospedalizzazione. Sul posto presenti anche I Vigili del Fuoco di Monghidoro.

 

venerdì 14 ottobre 2022

Denunciato imprenditore agricolo

 GDF BOLOGNA:DENUNCIATO IMPRENDITORE AGRICOLO PER AVER TENTATO DI PERCEPIRE INDEBITAMENTE CONTRIBUTI EUROPEI PER 50 MILA EURO. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno denunciato, alla Procura della Repubblica avanti il Tribunale di Bologna e al locale Ufficio della Procura Europea (EPPO), un imprenditore agricolo per tentata indebita percezione di erogazioni pubbliche. Ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001 è stata altresì segnalata, per illecito amministrativo derivante da reato, la relativa società, ubicata in un comune della bassa bolognese. L’attività ha preso le mosse da indagini avviate d’iniziativa e sviluppate dal Nucleo di polizia economicofinanziaria di Bologna, grazie anche alle informazioni fornite dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei proficui e sinergici rapporti di collaborazione da tempo instaurati. All’esito degli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle, è emerso che, nella fase prodromica all’erogazione all’imprenditore di contributi comunitari afferenti al settore della transizione ecologica per 50 mila euro, a valere sul F.E.A.S.R. (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale), il denunciato avrebbe fraudolentemente prodotto, a titolo di rendicontazione, documenti attestanti circostanze non veritiere. In particolare, l’indagato avrebbe simulato la compravendita di beni finanziabili con risorse pubbliche facendola risultare come perfezionata in epoca successiva a quella di presentazione della domanda di sostegno, mentre, in realtà, la cessione di detti beni era avvenuta in data anteriore, in palese violazione delle previsioni contenute nel bando regionale. Tale circostanza, comprovata dai Finanzieri nel corso delle indagini, ha condotto, a cura della Regione EmiliaRomagna, alla dichiarazione di non ammissibilità a liquidazione della domanda di pagamento del saldo, con contestuale revoca del contributo. L’operazione testimonia, ancora una volta, la proficua collaborazione istituzionale tra Guardia di Finanza, Procura della Repubblica, Procura Europea e Regione Emilia-Romagna, volta a salvaguardare - anche in via preventiva, vale a dire prima che si verifichino ingenti danni per l’Erario - l’integrità dei bilanci pubblici e a controllare l’efficace gestione delle risorse pubbliche.

Gli rubano le scarpe minaccia il suicidio

 GLI RUBANO LE SCARPE E LUI MINACCIA IL SUICIDIO PER AVERE UN RISARCIMENTO DALLA COMUNITA’: 17ENNE FERMATO DAI CARABINIERI.

Bologna, 14 ottobre 2022: Alle ore 14:30 di mercoledì 12 ottobre, i Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza sono intervenuti in una comunità educativa per minori non accompagnati a seguito della telefonata che un educatore ha fatto al 112, dicendo che uno degli ospiti si era innervosito e voleva suicidarsi. All’arrivo dei Carabinieri, il minacciante suicida, 17enne tunisino, dopo aver dapprima minacciato di tagliarsi con un rasoio, si era chiuso dentro una stanza, al terzo piano della struttura e sporgendosi sul davanzale della finestra, minacciava di suicidarsi perché pretendeva di essere risarcito dai responsabili della comunità del furto subito di un paio di scarpe della Nike. Dopo i tentativi di convincere il minore ad aprire la porta, i Carabinieri hanno deciso di forzare la serratura ed entrare nella stanza dove era il ragazzo. Lo stesso è stato trasportato in ospedale, mentre la posizione del minore è al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna informata dai Carabinieri.

Pensionato contro al vicino

 PENSIONATO SI ACCANISCE CONTRO LA FAMIGLIA DELLA PORTA ACCANTO: A 86 ANNI FINISCE IN MANETTE.

Castel d’Aiano (BO), 14 ottobre 2022: I Carabinieri della Stazione di Castel D’Aiano hanno eseguito un’ordinanza degli arresti domiciliari emessa per atti persecutori dal Tribunale di Bologna nei confronti di un 86enne italiano. La vicenda è riferita ad agosto scorso, quando i vicini di casa dell’anziano vanno in caserma per denunciare l’86enne, responsabile di atti persecutori nei loro confronti. I vicini, una famiglia composta da un uomo, 50enne italiano, la moglie, 49enne rumena e la loro figlia 13enne, erano preoccupati per la loro incolumità e temevano che la situazione potesse sfuggire di mano, considerato che l’anziano, nonostante l’età avanzata non perdeva occasione per tormentarli e importunarli. Aggressioni verbali e minacce di morte erano all’ordine del giorno da parte dell’86enne, che già nel 2017 era stato condannato per il reato di minaccia nei confronti dei suoi vicini. Tra i recenti episodi denunciati, nell’aprile u.s. l’indagato ha puntato un laser contro gli occhi del capo famiglia provocandogli disturbi alla vista per qualche giorno; alla fine di maggio ha lanciato una busta contenente escrementi nella proprietà dei vicini, mentre ad agosto mimò di avere una pistola in mano e rivolgendosi contro la ragazza 13enne che giocava in giardino, le disse: “…vi sistemo tutti!”. Il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, considerata la gravità della situazione e valutata la pericolosità sociale del molestatore, che in un’altra occasione avrebbe altresì detto di non avere più niente da perdere data la sua veneranda età, ha applicato nei confronti dell’86enne la misura cautelare degli arresti domiciliari.

giovedì 13 ottobre 2022

Tenta di sfondare la porta

ARRESTATO DAI CARABINIERI MENTRE NELLA NOTTE TENTA DI SFONDARE LA PORTA DI CASA DELL’EX CONVIVENTE.

Bologna, 13 ottobre 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 47enne italiano per atti persecutori. È successo martedì notte, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di una vicina di casa della vittima, residente al piano terra di un appartamento condominiale situato sui colli bolognesi, che riferiva di essere stata svegliata dalle urla di un uomo che era entrato nelle scale condominiali e aveva iniziato a prendere a pugni la porta d’ingresso di un appartamento accanto al suo. Appresa la notizia, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile si sono diretti sul posto e quando sono entrati nell’edificio, hanno identificato l’uomo, un 47enne italiano, che si trovava sul pianerottolo del primo piano, in stato di agitazione e con le mani sporche di sangue. I Carabinieri hanno accertato che il soggetto si era ferito dando i pugni alla porta di casa della sua ex fidanzata, 43enne italiana, che si trovava in casa con il nuovo compagno e i due figli di anni 10 e 13 che lei aveva avuto con il 47enne quando stavano insieme, tra il 2006 e il 2017, poi avevano deciso di lasciarsi. Successivamente si erano riavvicinati e i due erano tornati a vivere insieme sino a maggio u.s. quando si sono nuovamente lasciati. Tutto però, è degenerato quando lei ha iniziato una nuova relazione sentimentale. A quel punto il 47enne ha iniziato a minacciare la 43enne, tormentandola con messaggi dal tenore: “…ti voglio vedere morire…ti intossico la vita…ti ammazzo…ti faccio perdere il lavoro…te la faccio pagare…”. Martedì notte, verso le 4.00, è passato dalle parole ai fatti, venendo però, tempestivamente bloccato dai Carabinieri prima che entrasse in casa dell’ex convivente. Il 47enne, disoccupato, è stato altresì denunciato per ricettazione, dopo che i Carabinieri hanno scoperto che si era recato a casa della ex a mezzo di un’autovettura, una Hyundai Atos, rubata a una sua vicina di casa. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 47enne è stato tradotto in carcere.

 

Controlli Nas in aziende vicole

CARABINIERI NAS BOLOGNA: SICUREZZA ALIMENTARE, CONTROLLI PRESSO AZIENDE VITIVINICOLE.


I Carabinieri del NAS di Bologna nel corrente mese stanno effettuando controlli mirati a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori, ispezionando e monitorando le attività di vinificazione delle numerose aziende vitivinicole dislocate nel territorio delle 5 province di competenza. 

Diverse le irregolarità di natura amministrativa riscontrate dai militari del NAS felsineo, in particolare hanno accertato:

in provincia di Ferrara:

la detenzione illecita di decine di kg di zucchero ed alcool etilico, vietati nel particolare settore, perché ingredienti riconducibili a costituenti per operazioni di sofisticazione in ambito enologico;

una abusiva attività di ristorazione, condotta senza le prescritte autorizzazioni, con l’allestimento di una cucina professionale e di una sala che garantiva almeno 50 coperti;


a Imola:

una cantina vitivinicola con la presenza di numerose botti in legno, contenenti 28.000 lt di vino in affinamento, non corrispondente, per tipologia, alla documentazione esibita ai militari e pertanto il tutto veniva sottoposto a sequestro;

presso un altro stabilimento enologico veniva rinvenuto un container, utilizzato come deposito abusivo e promiscuo di materiali vari, tra cui pneumatici, vernici, prodotti chimico-enologici oltre a 3.750 lt di vino imbottigliato e circa 500 kg. di conserve alimentari risultate privi di elementi circa la rintracciabilità e pertanto provenienti da filiera non certificata;

   

a Casalfiumanese:

una cantina vitivinicola è risultata sprovvista dell’autorizzazione allo svolgimento dell’attività di vinificazione e della prevista documentazione attestante la natura e l’esatto quantitativo di giacenza dei prodotti vitivinicoli presenti, stimata in circa 2.000 lt di vino in affinamento all’interno di barriques;

presso un’altra cantina venivano rinvenuti:

o in ambienti non autorizzati, oltre 4.000 bottiglie di vino già imbottigliato con tappo a corona e capsula ancora prive di etichetta;

o in due silos, installati all’esterno, circa 15.000 litri di vino sprovvisto di documentazione sulla tracciabilità;

o in un locale adibito ad acetaia, non autorizzato, circa 20.000 litri di aceto in promiscuità con la produzione vinicola, condizione questa vietata dalla normativa vigente in quanto la fermentazione acetica produce batteri fortemente aerobici che possono inficiare l’integrità del vino.


In tutte le attività ispezionate, i militari del NAS di Bologna hanno proceduto a:

sottoporre a sequestro amministrativo i prodotti vitivinicoli e alimentari rinvenuti non conformi (del valore totale di 1.000.000 euro);

segnalare alla competente Autorità Sanitaria locale le carenze constatate;

contestare complessivamente sanzioni amministrative per un valore di € 27.000,00.