lunedì 31 luglio 2017

POLIZIA DI STATO: Denunciato in stato di libertà un cittadino catanzarese per i reati di oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale

Nel primo pomeriggio di sabato 29 luglio 2017, gli agenti della Polizia Ferroviaria di Bologna hanno notato, durante i consueti controlli di prevenzione, un soggetto aggirarsi nelle adiacenze dello scalo ferroviario vestito solamente con una vestaglia dalla quale si intravedevano chiaramente i genitali.
L’uomo, un catanzarese del ’63, alla vista degli agenti in uniforme ha iniziato ad inveire contro di loro insultandoli ed aggredendoli verbalmente pertanto è stato accompagnato presso gli uffici di Polizia dove, dai controlli esperiti, è stato trovato in possesso di un involucro di plastica contenente 1,56 grammi di sostanza stupefacente tipo “marijuana”.

Il reo è stato denunciato in stato di libertà per i reati di oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale inoltre gli sono stati contestati gli illeciti amministrativi di cui all’art. 75 D.P.R. 309/90 per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale e per atti contrari alla pubblica decenza. 

domenica 30 luglio 2017

Arrivo dei podisti al Pilastro

Oggi alle 19,30 i podisti del 2 agosto 1980 hanno deposto una corona in ricordo dei 3 Carabinieri uccisi al Pilastro.

sabato 29 luglio 2017

POLIZIA DI STATO: RITIRATE NELLA NOTTE 9 PATENTI PER GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI DROGA E ALCOL

Questa notte, tre pattuglie della Polizia Stradale, altrettanti equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e personale Medico e Sanitario della Questura di Bologna hanno effettuato un posto di controllo in Via Stalingrado sottoponendo a verifica 115 conducenti di cui 67 uomini e 48 donne.
I controlli eseguiti hanno dato quale esito 7 conducenti positivi all'alcol test di cui 3 (tre) donne una con tasso superiore a 1,5 g/l, il più alto in assoluto, e 4 uomini dei quali 2 sono risultati positivi anche al test degli stupefacenti, 1 (uno) per cannabis l’altro per cocaina.
Inoltre il personale Medico e Sanitario della Questura ha sottoposto a controllo 8 (otto) conducenti, di cui 2 (due) trovati positivi al precursore droga e quindi è scattato per loro il ritiro cautelativo della patente per 10 gg., in attesa dell'esito delle analisi di laboratorio.
Complessivamente le patenti ritirate sono state 9 (nove).
Molto attivo anche il personale del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale che ha proceduto a denunciare in stato di libertà un ventiseienne marocchino per possesso di armi ed oggetti atti ad offendere detenuti senza giustificato motivo. Lo straniero, infatti, all’atto dell’alt non ha arrestato immediatamente la marcia proseguendo la propria corsa per diversi metri. Nell’avvicinarsi al mezzo gli agenti hanno notato un comportamento strano e confusionale messo in atto sia da lui che dagli altri due passeggeri e pertanto hanno approfondito il controllo rinvenendo nel bagagliaio del veicolo n.3 coltelli, di cui 1 (uno) a serramanico lungo 14.5 cm. e 2 (due) coltelli da cucina rispettivamente di 11 cm e 21 cm.
Il cittadino Marocchino è risultato anche positivo all’accertamento per l’assunzione di sostanze stupefacenti nello specifico di cannabis.

I controlli della Polizia Stradale volti ad abbattere il fenomeno della guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, anche con l’ausilio del personale medico della Questura di Bologna, saranno ancora più serrati in virtù dei risultati riscontrati sia per le conseguenze che tali condotte possono arrecare alla sicurezza della circolazione che per l’allarme sociale che destano.

venerdì 28 luglio 2017

Lotta alla droga tra via Zamboni e il Parco della Montagnola: quattro spacciatori arrestati dai Carabinieri della Compagnia Bologna Centro

I Carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato quattro persone durante un servizio straordinario di controllo del territorio tra via Zamboni e il Parco della Montagnola, una zona fortemente a rischio di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti da parte di clienti che giungono anche da fuori provincia per acquistare marijuana o hashish e quando possibile, anche cocaina ed eroina. Un quarantacinquenne con precedenti di polizia e un trentasettenne incensurato, entrambi senegalesi, sono finiti in manette per aver ceduto una dose di marijuana a una ventisettenne della provincia di Campo Basso, mentre un ventenne malièno e un ventiduenne nigeriano, sono stati arrestati, in circostanze diverse, per aver fatto lo stesso con una squadra di Carabinieri che, non indossando l’uniforme di servizio, erano stati scambiati per potenziali clienti in cerca di droga. I quattro spacciatori sono stati rinchiusi in cella, in attesa di comparire in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto, mentre la cliente è stata segnalata alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacenti. Oltre a una sessantina di grammi di marijuana, rinvenuti durante il servizio, i Carabinieri hanno trovato anche un migliaio di euro in contanti e 7 grammi di eroina che qualcuno, non ancora identificato, aveva occultato nelle vicinanze.

Anziani derubati con la tecnica dell’abbraccio: giovane rumena denunciata dai Carabinieri.

I Carabinieri della Stazione di Budrio sono risaliti all’identità di una rumena, accusata di aver avvicinato e derubato due anziani con la tecnica dell’abbraccio seguito da avance sessuali. Il primo episodio è accaduto la scorsa settimana ai danni di un ottantacinquenne che stava passeggiando nel Piazzale della Gioventù, mentre il secondo è stato commesso ieri mattina nei confronti di un novantunenne che si trovava nei pressi della Stazione Ferroviaria. In entrambi i casi, i due anziani, accortisi che si trattava di una trappola, hanno reagito allontanando la donna che, professionista del settore, è riuscita comunque a sfilargli di dosso la collanina in oro che portavano al collo. La ragazza, diciannovenne rumena, con precedenti di polizia, è stata denunciata per furto con destrezza

Cocaina nel centro storico: quarantaduenne arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Imola hanno arrestato un quarantaduenne italiano che stava spacciando cocaina. E’ successo ieri sera, durante un servizio antidroga finalizzato a smantellare il triste fenomeno dello “Spaccio di strada” che alcuni residenti del centro storico avevano segnalato ai Carabinieri. L’allarme dei cittadini è stato preso in parola e una squadra di Carabinieri specializzati in quel tipo di reati è intervenuta subito per risolvere il problema. Il quarantaduenne è finito in manette alle ore 17:30 circa di ieri, nei pressi di via Callegherie, dove si era recato per cedere una dose di coca a un trentaquatrenne italiano. La droga è stata sequestrata. Il cliente è stato segnalato alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacenti, mentre lo spacciatore è stato rinchiuso in cella, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, prevista per la mattina odierna presso il Tribunale di Bologna. Se ci fossero altri cittadini che vogliono segnalare problemi analoghi, possono chiamare l’utenza gratuita dell’Arma, nr. 112. 

POLIZIA DI STATO: ARRESTATI TRE CITTADINI NIGERIANI PER SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI

Nel pomeriggio di mercoledì 26 luglio 2017 gli uomini della Squadra Mobile di Bologna, in collaborazione con i Commissariati cittadini, il Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale, l’unità cinofila antidroga e la Polizia Scientifica, hanno tratto in arresto nell’ambito di un servizio di contrasto allo spaccio in zona Bolognina, tre cittadini di 22, 27 e 29 anni di nazionalità nigeriana e richiedenti asilo, per spaccio in concorso di sostanza stupefacente tipo marijuana.
I poliziotti nell’ambito del servizio di appostamento effettuato in via Niccolò dell’Arca a pochi metri dal mercatino di via Albani hanno osservato e filmato, in giorni diversi, i pusher mentre effettuavano l’attività illecita.
L’attività di osservazione ha permesso di comprendere le modalità dell’attività di spaccio dei tre facenti parte di un gruppo più numeroso di connazionali che bivaccava in via Niccolò dell’Arca.
A turno uno dei nigeriani prendeva contatto con gli acquirenti della sostanza per poi rivolgersi ad uno degli altri due che recuperava lo stupefacente, nascosto ai lati dei chioschi del mercatino, per poi procedere alla vendita.
E proprio nel corso dell’ultimo episodio di spaccio è scattato il blitz che ha provocato il “fuggi fuggi” dei nigeriani, ai quali i poliziotti hanno però bloccato tutte le vie di fuga.
Nel corso delle attività di controllo sono stati individuati e recuperati, grazie all’infallibile fiuto del cane antidroga Irvin, gli involucri di droga contenenti circa 50 gr di marijuana e nascosti all’interno dei tubi pluviali posti a lato dei chioschi del mercatino, identificate 34 persone delle quali 2 sono state accompagnate presso gli uffici della Questura e controllate due attività commerciali in via Niccolò dell’Arca.

Gli stranieri, in sede di convalida dell’arresto, sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella Città di Bologna.

giovedì 27 luglio 2017

GDF BOLOGNA

GDF BOLOGNA: VISITA DEL PREFETTO MATTEO PIANTEDOSI AL COMANDO PROVINCIALE BOLOGNA.

Ubriachi al volante: automobilista denunciato dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Malalbergo hanno denunciato un’automobilista italiano di cinquantacinque anni, per guida sotto l’influenza dell’alcol. L’uomo, al volante di una Citroën C3, è stato fermato a un posto di controllo che i militari avevano predisposto in via Galliera. Sottoposto all’alcol test, è risultato positivo con un valore cinque volte superiore al limite consentito dalla normativa vigente. Per il cinquantacinquenne è scattato il ritiro della patente di guida e il sequestro dell’auto ai fini della confisca.

Quartiere Savena: prevenzione dei reati predatori durante il servizio estivo. Quarantenne pugliese denunciato dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Bologna San Ruffillo hanno denunciato un quarantenne pugliese per furto aggravato, ricettazione, porto di armi o oggetti atti ad offendere e violazione del rimpatrio con “Foglio di via obbligatorio” dal Comune di Bologna. E’ successo questa notte, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio, coordinati dalla Compagnia Carabinieri Bologna Centro, nell’ottica della prevenzione dei reati predatori durante il servizio estivo. In particolare, una pattuglia dell’Arma di San Ruffillo stava controllando le strade del Quartiere Savena quando, giunta all’altezza di via Benedetto Marcello, ha notato l’atteggiamento sospetto di un uomo a piedi con uno scooter fermo al suo fianco. Il soggetto, alla vista della pattuglia buttava a terra il motociclo e iniziava a correre. Inseguito dai Carabinieri, veniva raggiunto e identificato in un quarantenne pugliese con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e le sostanze stupefacenti, nonché destinatario di un provvedimento della Questura di Bologna che gli intimava di non fare ritorno nel Comune di Bologna fino al 2018. In seguito, i Carabinieri accertavano che lo scooter era stato rubato una decina di giorni fa a un trentenne residente nel rione Bolognina. Il quarantenne, dopo essersi attribuito la responsabilità del furto del motociclo e aver ammesso di essere un ladro di biciclette, per giustificare il possesso di una grossa cesoia che aveva con sé, tentava di motivare anche il possesso di una borsa contenente una consolle per videogiochi, numerosi DVD e CDROM, dicendo di averla trovata per terra, accanto a un cassonetto per la spazzatura. I Carabinieri, però, considerate le circostanze e la pericolosità del soggetto, tra l’altro inottemperante all’adempimento del “Foglio di via”, non gli hanno creduto e lo hanno denunciato anche per ricettazione. 

mercoledì 26 luglio 2017

BOLOGNA: operazione congiunta Polizia di Stato e Guardia di Finanza

 BOLOGNA: operazione congiunta polizia di stato e guardia di finanza. applicata la “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza” ed eseguito il sequestro con contestuale confisca di beni nei confronti di un pericoloso componente di una “batteria” di rapinatori 

Ieri, gli uomini della Questura di Bologna e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna, in prosecuzione delle attività congiunte già svolte lo scorso mese di marzo, hanno applicato , su disposizione del locale Tribunale, la misura di prevenzione personale della “Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza” ed eseguito il sequestro, e contestuale confisca, di 1 motoveicolo di grossa cilindrata e di 1 auto di lusso (una Porsche Carrera) del valore di circa 50.000 euro a carico di un cittadino bolognese del 1985.
Quest’ultimo, sulla base delle indagini condotte dalla Polizia di Stato è stato giudicato persona attualmente socialmente pericolosa per la sicurezza pubblica, in quanto dedita alla commissione di reati, specialmente contro il patrimonio (quali furti ai danni di sportelli bancomat di istituti di credito, realizzati mediante l'uso di miscele esplosive); lo stesso, infatti, era stato tratto in arresto nel mese di agosto del 2016, unitamente ad altri complici, in quanto ritenuto responsabile di una serie di assalti a sportelli bancomat nelle province di Bologna, Roma e Milano.
Inoltre, grazie alle indagini patrimoniali svolte parallelamente dagli specialisti del G.I.C.O. delle Fiamme Gialle di Bologna, è stato possibile riscontrare che il “prevenuto” ha svolto "in maniera abituale e professionale un’attività di compravendita di autovetture esercitando di fatto un'impresa commerciale, attività economica che è stata svolta in nero e che ha fruttato - formalmente - appena 11.000 euro, ovvero poco più di mille euro annui, somma ritenuta dallo stesso Tribunale insufficiente anche alla mera sussistenza”.
Per questi motivi, è stata disposta dal Tribunale di Bologna a carico del menzionato cittadino, in applicazione del Codice Antimafia, sia la “Sorveglianza speciale di P.S.” per la durata di 1 anno, che la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro, e della conseguente confisca, dei citati beni mobili registrati, risultati di valore sproporzionato rispetto alle disponibilità dichiarate dallo stesso e dai membri del suo nucleo familiare.
Questi beni, il cui valore va ad aggiungersi a quello dei cespiti già sottoposti a vincolo nei confronti di un altro componente della medesima “batteria” di rapinatori, per un importo complessivo pari a circa 600.000 euro, verranno gestiti dall’Agenzia Nazionale per i beni Sequestrati e Confiscati che ne curerà la destinazione e il riutilizzo sociale.

Inizio estate - intensificati sulla riviera emilianoromagnola controlli esercizi pubblici

I Carabinieri del N.A.S. di Bologna, nell’ambito dei controlli sulla sicurezza alimentare,
hanno intensificato, all’inizio della stagione estiva, le attività di vigilanza e controllo nei
settori della ristorazione anche al fine di contrastare l’eventuale sussistenza di attività
fraudolente.
Nel corso dell’attività che ha interessato, oltre che la provincia di Bologna, l’intera riviera
emiliano romagnola, con i territori delle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e
Rimini, sono stati effettuati numerosi controlli presso ristoranti, pizzerie, bar, esercizi di
ristorazione etnica, gelaterie, stabilimenti balneari, camping, villaggi turistici e campeggi.
Gli oltre 150 controlli operati hanno consentito di sequestrare complessivamente circa 5
tonnellate di alimenti non idonei al consumo e privi di qualunque forma di tracciabilità ai fini
della sicurezza alimentare, per un valore complessivo di oltre 300.000 euro.
Sono state segnalate allecompetenti autorità giudiziarie18 persone, mentre 45 persone
sono state segnalate in via amministrativa per carenze igienico sanitarie epossesso di
alimenti in cattivo stato di conservazione ai sensi della Legge283/1962. Sono state
contestate violazioni amministrative per un ammontare complessivo superiore a
100.000euro.
In provincia di Bologna sono state denunciate alla autorità giudiziaria 2operatori per
detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Sono state sospese nr. 4attività di
ristorazione e bar a seguito di riscontrate carenze igienico – sanitarie, sono state elevate
sanzioni amministrative nei confronti di 24 operatori per un importo di30.000eurocirca e
sottoposte a sequestro 1.500 kg di alimenti scaduti di validità e privi delle informazioni
relative alla tracciabilità.
CARABINIERI - NAS Bologna: inizio estate - intensificati sulla riviera emilianoromagnola
controlli esercizi pubblici;
oltre150esercizi pubblici controllati;
sequestratecirca5 tonnellate di alimenti non
conformi, privi di etichettatura e tracciabilità;
segnalate alle competenti autorità giudiziaria e
amministrativa 63 persone;
disposta la chiusura di6esercizi del valore
complessivo di oltre 5 milioni di euro.
In provincia di Forlì - Cesena sono state contravvenzionati8 operatori per violazione a
norme igienico – sanitariedell’ importo complessivo pari a 20.000 euro circa, venivano
sottoposti a sequestro 800 kgcirca di alimenti scaduti di validità e privi delle informazioni
riguardanti la tracciabilitàai fini della sicurezza alimentare, veniva sospesa una attivita’ di
ristorazione del valore complessivo pari a 300.000 euro circa, a seguito di riscontrate
carenze igienico sanitarie.
In provincia di Rimini è stata sospesa l’attività di una struttura alberghiera, del valore di 3
milioni di euro circa, per carenze igienico-sanitarie, per aver attivato circa 50 posti letto in
esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata, oltre che per problematiche relative al
certificato antincendio. Venivano, inoltre, elevate sanzioni amministrative nei confronti di
12esercenti per un importo pari a 30.000euro e sottoposti a sequestro 1.500 kg di alimenti
scaduti di validità e privi di ogni forma di tracciabilità.
In provincia di Ravenna veniva deferito alla autorità giudiziaria il titolare di un esercizio di
ristorazione per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Sono state elevate
sanzioni amministrative nei confronti di 10 esercenti per un importo pari a 20.000 euro e
sottoposti a sequestro 800 kg circa di alimenti scaduti di validità e privi di ogni forma di
tracciabilità
In provincia di Ferrara durante un controllo presso un esercizio di panificazione venivano
sottoposti a sequestro 1.200 kg. di materie prime per cattivo stato di conservazione.
Venivano, inoltre, elevate sanzioni amministrative nei confronti di 7esercenti per un
importo pari a 10.000 euro.

martedì 25 luglio 2017

POLIZIA DI STATO: ARRESTO PER ESTORSIONE NEL CORSO DI CONTROLLI ALLE AREE DI SERVIZIO AUTOSTRADALI

Ieri mattina, nel corso dei controlli presso le aree di servizio per prevenire e reprimere reati perpetrati ai danni dei vacanzieri, presso l’Area di Servizio “Sillaro”, sulla A/14 “del Levante”, in direzione città, personale della Polizia di Stato in servizio presso la Polizia Stradale è stato notiziato da un avventore del locale ristorazione di essere stato derubato del suo portafoglio mentre era in fila al banco, in attesa di essere servito.
I presunti autori del furto sono stati rintracciati ed identificati per una ventisettenne padovana in stato interessante ed un trentenne della provincia di Milano, ambedue residenti all’estero.
Mentre la donna è risultata non avere nulla in atto, l’uomo, P.D., è risultato invece avere a suo carico un provvedimento di esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Alessandria per un episodio di estorsione ad un imprenditore della provincia piemontese.
Sono tutt’ora in corso indagini ed accertamenti per quanto concerne la segnalazione di furto.

L’arrestato è stato accompagnato presso la locale Casa Circondariale in attesa di comparire all’udienza fissata per settembre davanti al tribunale di Alessandria.

OPERAZIONE “CYBERLOCKED”

I finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche hanno sferrato un duro colpo ai “pirati” informatici portando a conclusione un’attività investigativa in diverse regioni d’Italia: Piemonte, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Veneto. 8 indagati, 20 siti internet illegali oscurati mediante inibizione, in una vasta operazione di contrasto alla pirateria digitale, nonché sequestrati 12 computer 30 hard disk ed altri supporti informatici. I militari, con il supporto dei reparti della Guardia di Finanza di Molfetta, Pescara, Cagliari, Arzignano, Treviso e Manduria, hanno eseguito perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino - Dott. Cesare Parodi -. L’indagine di polizia giudiziaria è volta al contrasto del fenomeno del warez illegale, attuato mediante lo scambio e successiva vendita, non autorizzata, di materiale digitale (software, file multimediali, e-book) tutelato da copyright. Sui siti oggetto di sequestro sono stati aggregati ed offerti una grande varietà di contenuti. Il meccanismo di condivisione degli stessi mediante il caricamento sui c.d. Cyberlockers che garantiscono un servizio di archiviazione su internet, ha favorito la rapida diffusione di un fenomeno sempre più preoccupante per l’economia legale: per percepirne la portata è sufficiente considerare che le citate risorse web registrano quotidianamente milioni di download. Il business del filesharing ha sempre rappresentato un’enorme fonte di guadagno per i criminali informatici. Si stima che il danno inflitto all’economia nazionale dalla pirateria digitale superi 1.2 miliardi di euro e più di 6000 posti di lavoro persi ogni anno.
L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha consentito l’individuazione di un’organizzazione strutturata, gestita dagli indagati in concorso tra loro, che hanno monopolizzato su scala nazionale il mercato nero della pirateria digitale. Ciò anche grazie all’utilizzo di strumentazione professionale e tecnologicamente all’avanguardia, consistente in software di encoding e di rimozione del DRM degli ebook, che ha loro consentito di decodificare gli audio ed i video dei film ed eludere le misure di protezione a salvaguardia del diritto digitale, confezionando prodotti piratati di qualità pari all’originale. In particolare i militari hanno monitorato il web e dopo aver individuato i siti illegali, ne hanno carpito gli indirizzi IP per poi riuscire a risalire agli effettivi gestori dei siti. Gli indagati sono risultati residenti o domiciliati a Torino, Terlizzi (BA), Colle Corvino (PE), Nuraminis (CA), Montecchio Maggiore (VI), Spresiano (TV), Manduria (TA), Terracina (LT). Uno degli indagati, nato a Napoli, risulta residente a Namur in Belgio, mentre i siti oscurati sono collocati in Francia (5), Olanda (5), Norvegia (1) e Stati Uniti (9). Nei confronti degli indagati sono state contestate le violazioni di cui agli artt. 171 bis e 171 ter della legge n. 633/1941 che prevedono la reclusione fino a 3 anni per la per l’abusiva riproduzione e cessione con fini di lucro dei prodotti tutelati dal diritto d’autore. La violazione del diritto d’autore sottrae opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole di mercato, il cui equilibrio è condizione fondamentale per attrarre gli investimenti e rilanciare lo sviluppo e la crescita.

Alimentavano tratta di giovani nigeriane per sfruttarle: “Operazione falsa speranza” smantellata dai Carabinieri della Compagnia Bologna Centro un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione

Un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione ed all’ingresso illegale sul territorio nazionale, avente base operativa a Bologna e composta da 11 soggetti nigeriani, è il risultato dell’ “Operazione Falsa Speranza” del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro che questa notte ha eseguito un “Fermo di indiziato di delitto” nei confronti di tutti gli appartenenti all’agguerrito sodalizio criminale, interessando le Procure di Bologna, Modena, Bolzano e Crotone.
Il gruppo criminale investigato, cui vengono contestati numerosi reati ed interamente composto da nigeriani, aveva nel tempo creato un fiorente mercato degli schiavi in danno di ragazze nigeriane, minorenni e non, che venivano attirate in Italia attraverso la falsa speranza di un futuro migliore, salvo poi, attraverso ripetute violenze e minacce trovarsi ad essere sfruttate per esercitare il meretricio in varie città italiane ed estere. L’indagine è stata avviata nel luglio del 2016, a seguito della denuncia di una giovane donna nigeriana la quale, ingannata in patria da colei che è poi emerso essere la promotrice dell’organizzazione criminale investigata, giunta in Italia con la promessa di trovare una vita migliore, al rifiuto di esercitare il meretricio, era stata violentata da alcuni. Le violenze subite avevano cagionato alla giovane lesioni permanenti agli organi genitali, determinando l’asportazione di parte degli stessi, e la contrazione del virus del HIV.
L’attività investigativa dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Bologna, ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale dedita ai trasferimenti clandestini di giovani donne africane che una volta giunte in Italia venivano obbligate con violenza  a prostituirsi per ricomprarsi la libertà.
All’interno dell’associazione al cui vertice vi era una donna, trentottenne nigeriana, residente a Bologna, vi era una netta ripartizione dei ruoli tra coloro i quali erano deputati all’individuazione in Nigeria delle potenziali vittime, all’organizzazione del viaggio in Italia via Libia, alla fuga dai centri di accoglienza fino al trasferimento a Bologna nonché sodali deputati all’attività contabile ed alle “punizioni” delle vittime in caso di resistenze a vendere il proprio corpo per ripagare il debito contratto. A supporto dell’organizzazione una struttura presente nel continente africano per alimentare il flusso delle nuove schiave. Le illecite finalità procuravano ingenti guadagni all’associazione criminale, proventi che venivano reinvestiti nell’acquisto di nuove schiave ed in parte illecitamente reintrodotti nelle nazioni di origine.
Cattura
LEGENDA: 1) Nigeria – Benin City 2) Niger – Agadez 3) Libia – Sabha 4) Libia – Tripoli 5) Italia
Percorso totale di circa 6500 km
Le indagini hanno consentito altresì di dimostrare che la donna a capo dell’associazione oltre ad occuparsi di prostituzione, era una sorta di autorità parallela nella comunità nigeriana bolognese, a cui rivolgersi per entrare clandestinamente in Italia.
Verosimili attriti nella gestione delle illecite attività condotte, aveva portato il gruppo a dividersi in un’ulteriore cellula criminale dedita agli stessi traffici e gestita da un’altra nigeriana che si avvaleva a seconda delle necessità dell’associazione madre.
In sintesi, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno scoperto un vero e proprio racket milionario della tratta di esseri umani destinati alla prostituzione, i cui proventi illeciti permettevano di alimentare il circolo vizioso della sottomissione e della violenza. L’importo del debito contratto, incrementato a dismisura rispetto a quanto realmente investito, è compreso tra i 40.000 e i 70.000 euro. L’estinzione dello stesso, garantito da ancestrali e temutissimi rituali di vuduismo, poteva richiedere anche parecchi anni, dipendendo dall’esercizio dell’attività di meretricio per decine di ore al giorno, spesso condotta anche senza protezioni. Ad attendere le donne sfruttate, dopo ore da incubo a prostituirsi vi erano alloggi disumani che condividevano nel cuore di Bologna.
La fase esecutiva ha determinato l’esecuzione di n. 11 fermi d’iniziativa a carico di altrettanti soggetti. Le operazioni di Polizia giudiziaria hanno coinvolto n. 4 Procure della Repubblica:
-          Bologna (n. 8 fermi eseguiti – disposte n. 4 custodie cautelare in carcere/3 arresti domiciliari);
-          Modena (n. 1 fermo eseguito – n. 1 convalidato – disposta n. 1 custodia cautelare in carcere)
-          Crotone (n. 1 fermo eseguito – n. 1 convalidato – disposta n. 1 custodia cautelare in carcere)
-          Bolzano (misura cautelare della custodia cautelare in carcere disposta da parte del G.I.P. di Bologna).
Attualmente localizzate e tratte in salvo n. 6 giovani malcapitate vittime di tratta e/o attualmente sfruttate.
Attività di perquisizione, condotte su Bologna – Modena – Crotone – Bolzano - Cesena – Torino, hanno determinato il sequestro di circa 15.000 euro, di denaro contante nigeriano ed inglese, nonché di documentazione di interesse.