venerdì 30 dicembre 2022

Pedoni irruenti

 PEDONI IRRUENTI AGGREDISCONO TASSISTA E CARABINIERI. DUE MOLDAVI DENUNCIATI PER RESISTENZA E LESIONI A UN PUBBLICO UFFICIALE.

Bologna – Via Rizzoli angolo via Guglielmo Oberdan: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno denunciato due 22enni moldavi, residenti in Provincia di Bologna, per resistenza e lesioni a un pubblico ufficiale. E’ successo di notte, alle ore 02:15 del 30 dicembre, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di un tassista spaventato che chiedeva aiuto perché aveva avuto una discussione con due pedoni di giovane età che stavano attraversando via Rizzoli. All’arrivo dei Carabinieri, il tassista, 36enne italiano, riferiva che uno dei due ragazzi, infastidito dalla discussione, gli aveva sferrato un pugno sul cofano del taxi. Spaventato dalla reazione violenta del pedone, il tassista, nel tentativo di allontanarsi, faceva retromarcia andando a sbattere contro il veicolo che lo seguiva, fortunatamente senza cagionare lesioni fisiche a se stesso o ad altri utenti della strada. Dopo aver appreso che i due giovani si erano diretti in Piazza Maggiore, i Carabinieri sono andati e cercarli e quando li hanno trovati, sono stati aggrediti perché non volevano essere identificati. I due pedoni erano talmente furiosi e inclini alla violenza che i Carabinieri sono stati costretti a chiedere l’intervento di altre pattuglie e a utilizzare lo spray al peperoncino. A quel punto, i due giovani si sono calmati e i Carabinieri li hanno identificati. Durante le fasi d’identificazione, un paio di ragazzi italiani che si trovavano nelle vicinanze, si sono avvicinati ai militari dicendo loro che i due moldavi si erano resi responsabili anche di un’altra aggressione avvenuta poco prima in via Zamboni. In particolare, i due italiani riferivano di essere stati aggrediti, prima verbalmente e poi fisicamente per futili motivi. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due 22enni moldavi sono stati deferiti a piede libero.

Albanese sottoposto a misura cautelare

31ENNE ALBANESE SOTTOPOSTO A UNA MISURA CAUTELARE DEL GIUDICE.

Bologna – Quartiere Santo Stefano: I Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo hanno eseguito una misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di un 31enne albanese, indagato per atti persecutori e lesione personale. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da un’informativa dei Carabinieri a seguito di un’indagine avviata per ricostruire il racconto di una 43enne italiana che lo scorso novembre si era recata in caserma per denunciare l’ex compagno, nonché convivente, che aveva iniziato a perseguitarla perché non accettava di essere stato lasciato. La donna riferiva ai Carabinieri di aver iniziato una relazione sentimentale col 31enne nel 2021 e di averla interrotta di recente. A quel punto, l’uomo, non avendo più una dimora stabile, si era innervosito e aveva iniziato a tormentare la donna, presentandosi sotto casa, sul posto di lavoro, inviandole numerosi messaggi e minacciandola di morte con frasi del tipo: “Pago un conoscente e ti faccio sparire…Ti faccio esplodere la casa…”. Il 36enne è stato indagato anche per lesione personale a seguito di un fatto accaduto poche settimane fa, quando, preso da un momento di rabbia mentre stava discutendo con la 43enne davanti a un bar, per impedirle di partire con lo scooter, le strinse la sciarpa attorno al collo facendola cadere a terra. Spaventata, la donna si rialzò e tentò di telefonare al numero di emergenza, ma l’ex compagno glielo impedì scaraventandole lo smartphone a terra che smise di funzionare. Soccorsa dai sanitari del 118, la 43enne fu medicata e dimessa con una prognosi di 5 giorni: “Contusione ginocchia bilaterale e mano destra”. La 43enne, temendo per la propria incolumità e soprattutto per quella di un figlio minorenne che aveva avuto con un altro uomo, si è rivolta subito ai Carabinieri che hanno avviato le indagini.

 

giovedì 29 dicembre 2022

Bengalese sottoposto a misura cautelare

 52ENNE BENGALESE SOTTOPOSTO A MISURA CAUTELARE PER MALTRATTAMENTI VERSO LA MOGLIE.

Bologna – Quartiere San Donato-San Vitale: I Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di comunicare con la persona offesa nei confronti di un 52enne bengalese, indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesione personale.

Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, nasce da un’informativa dei Carabinieri a seguito di un’indagine avviata per ricostruire quanto riferito da una 36enne bengalese, residente a Bologna, che il 13 ottobre scorso era andata in caserma per denunciare una situazione familiare non più tollerabile. In particolare, la donna che non parla la lingua italiana ha raccontato con l’ausilio di un’interprete una storia triste, iniziata nel 2014 in Bangladesh, a seguito di un matrimonio combinato con l’odierno indagato che viveva già a Bologna e che andava a trovarla una volta all’anno. La donna ha riferito ai Carabinieri di aver iniziato ad avere dei problemi col coniuge dopo averlo raggiunto in Italia nel 2018. Nonostante gli insulti quotidiani, “Sei così brutta che vorrei sputarti in faccia” e le vessazioni psicologiche finalizzate a farla sentire una nullità, “Non sei più fertile”, la donna ha resistito, poi di fronte alle aggressioni fisiche, ha capito che per tutelare la sua incolumità e quella dei due figli avuti col 52enne, di cui uno minorenne, doveva rivolgersi ai Carabinieri. L’ultima aggressione, non refertata dai sanitari, risale al 13 ottobre scorso, quando la donna ha riferito di essere stata colpita al volto da un pugno che il marito le aveva sferrato mentre si trovava in casa seduto a tavola, in attesa della colazione. Il 18 settembre 2021, invece, la 36enne era stata soccorsa dai sanitari del 118 perché il marito le aveva dato sempre un pugno sul viso, non avendo gradito che la stessa aveva acceso un ventilatore senza il suo consenso. Nella circostanza, la donna era stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di tre giorni a seguito di un trauma nasale. Le indagini dei Carabinieri hanno consentito alla Procura della Repubblica di Bologna di richiedere la misura cautelare emessa dal Gip.

Arrestato 18enne

ARRESTATO 18ENNE COLPITO DA UN PROVVEDIMENTO RESTRITTIVO DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI.

Bologna, Parco della Montagnola: I Carabinieri della Stazione di Bologna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con collocamento in comunità nei confronti di un 18enne tunisino, con precedenti di polizia, in Italia senza fissa dimora, indagato per rapina aggravata in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Il provvedimento, emesso dal Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna, fa riferimento a un fatto accaduto la notte del 6 marzo scorso, quando un 25enne albanese, residente a Bologna, fu rapinato da tre giovani che lo avevano aggredito mentre stava camminando in via delle Belle Arti. Scaraventato a terra e privato del portafoglio che conteneva effetti personali e una quarantina di euro, la vittima si recò successivamente per denunciare l’accaduto in caserma, dove riconobbe i tre responsabili che erano stati accompagnati in sede da una pattuglia che li aveva individuati in via del Borgo di San Pietro. Tra questi il giovane tunisino, all’epoca dei fatti ancora minorenne, che veniva denunciato anche per il possesso di un coltello a serramanico che aveva in tasca. Il 26 dicembre u.s, mentre camminava con fare sospetto al Parco della Montagnola, il 18enne è stato controllato e arrestato dai Carabinieri. Al momento del controllo, il giovane era sprovvisto dei documenti d’identità e i Carabinieri hanno accertato la presenza di un provvedimento restrittivo a suo carico dopo averlo sottoposto alle procedure d’identificazione presso la Sezione Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Bologna. Adesso il giovane si trova in una comunità educativa per minori, dove sarà sottoposto a un percorso di reinserimento sociale.

 

mercoledì 28 dicembre 2022

Arresto per tentata rapina

 BOLOGNA: LE VOLANTI ARRESTANO UN SOGGETTO PER TENTATA RAPINA E TENTATA VIOLENZA SESSUALE 


Ieri, intorno alle 21.00, le volanti intervenivano presso una fermata dell’autobus di Via Cristoforo Colombo per la segnalazione di un soggetto molesto a bordo di un autobus TPER.

Gli operatori di Polizia intervenuti sul posto individuavano il soggetto segnalato fuori dal Bus e lo bloccavano immediatamente. Dalla prima ricostruzione l’uomo, di nazionalità Camerunense di circa vent’anni, giunto alla fermata, invece di scendere dal mezzo si avvicinava alla postazione dell’autista e iniziava a chiederle di dargli qualcosa in maniera insistente, sino a minacciarla. In quel frangente riusciva ad arraffare un paio di occhiali da vista dell’autista che erano appoggiati sul cruscotto e diventata ulteriormente molesto, facendo il gesto di abbassarsi i pantaloni e chiedendole un bacio.

L’azione veniva immediatamente interrotta dall’arrivo dell’equipaggio di volante che bloccava l’uomo, già gravato da pregiudizi, e lo traeva in arresto per tentata rapina e tentata violenza sessuale.

L’arrestato, messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale in attesa della convalida dell’arresto.


lunedì 26 dicembre 2022

Ritrovato dal cane Luna

 

26dic22 ritrovato in vita l'uomo disperso a Pavullo (MO) dalla vigilia di Natale. I cani Luna (nella foto) e Jack del nucleo cinofilo regionale dei Vigili del Fuoco hanno individuato l'uomo riverso nel terreno vicino alla strada Savonarola a S. Antonio di Pavullo. Provato dal freddo ma cosciente l'uomo è stato affidato a sanitari 118 e trasportato al pronto soccorso.

venerdì 23 dicembre 2022

Maga sottrae al fisco 1 milione di euro

 GDF BOLOGNA: SCOVATA UNA MAGA-CARTOMANTE CHE HA SOTTRATTO AL FISCO 1 MILIONE DI EURO IN SEI ANNI 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di una “sedicente” “maga-cartomante”, attiva nella provincia felsinea, che ha occultato al fisco 1 milione di euro, frutto dei proventi riscossi, in nero, nell’arco di 6 anni. L’attività, avviata alla fine dello scorso anno dai finanzieri del locale Nucleo di polizia economico finanziaria, ha permesso di ricostruire gli ingenti incassi derivanti dalle molteplici attività svolte dalla donna, una vera e propria “professionista” dell’occulto e della cartomanzia dedita, all’apparenza, all’attività di personal life coach ma che, in realtà, oltre a dispensare improbabili consigli di vita ai propri clienti, vendeva a caro prezzo oggetti miracolosi in grado di procurare buona sorte ai loro fortunati possessori. Nel listino delle prestazioni assicurate dalla “maga” non mancavano, inoltre, veri e propri rituali magici di protezione, che avrebbero dovuto scongiurare qualsiasi evento nefasto, soprattutto in occasione di ricorrenze importanti per i clienti o di festività particolarmente liete, come quelle natalizie. All’esito dei minuziosi accertamenti, che hanno richiesto incroci e riscontri attraverso le banche dati in uso al Corpo, le Fiamme Gialle hanno identificato 100 clienti abituali, la maggior parte dei quali in condizioni di assoluta fragilità emotiva, che, con cadenza mensile o settimanale, richiedevano “prestazioni magiche”. La ricchezza accumulata negli anni e sistematicamente occultata al Fisco ha permesso alla “maga” di sostenere un elevatissimo tenore di vita, palesemente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e contraddistinto da viaggi in località esclusive, abiti griffati e persino una lussuosa villa, con piscina, sauna e palestra, curata e gestita da domestici e inservienti. Una riprova delle notevoli disponibilità economiche della cartomante è emersa in sede di perquisizione, quando, grazie all’infallibile cash dog “Westy” - uno splendido pastore tedesco specializzato nel “fiutare” l’odore della carta filigranata e degli inchiostri impiegati per la stampa delle banconote - è stato rinvenuto denaro contante (circa 7 mila euro, in banconote di grosso taglio, molte delle quali da 500 euro) occultato nell’armadio di una delle camere da letto e sottoposto a sequestro. La cartomante, per giustificare i notevoli compensi incamerati grazie ai tanti rituali confezionati ad hoc per la sua affezionatissima clientela, ha simulato importanti vincite alle lotterie grazie alla complicità della titolare di una ricevitoria (che, per i favori prestati, ha ottenuto in cambio “protezione magica” a titolo gratuito). In particolare, la life coach ha pagato in contanti i fortunati vincitori acquisendone le giocate poi presentate all’incasso. Inoltre, nel tentativo di far perdere le tracce dell’evasione portata a segno negli anni, la donna dispensava ai propri familiari le ingenti somme intascate in nero per poi reinvestirle in altre attività imprenditoriali e criptovalute. L’Autorità Giudiziaria ha quindi disposto il sequestro preventivo dei beni mobili e immobili a lei riconducibili, fino alla concorrenza del profitto del reato, quantificato in 200 mila euro. L’operazione testimonia ancora una volta l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto di ogni genere di evasione, in special modo quelle particolarmente insidiose in quanto perpetrate ai danni di persone suggestionabili, indifese e fragili.

martedì 20 dicembre 2022

Rapinato biker

 BIKER RAPINATO IN CENTRO STORICO: ARRESTATO 38ENNE MAROCCHINO.

Bologna, 20 dic. 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 38enne marocchino per il reato di rapina impropria in concorso con altra persona in corso di identificazione. E’ successo alle ore 03:20 della scorsa notte, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di alcuni privati cittadini che chiedevano l’intervento dei militari per placare gli animi di alcune persone che stavano litigando in maniera animata in via Frassinago. I Carabinieri si sono diretti velocemente sul posto e quando sono arrivati hanno sorpreso i due azzuffarsi sull’asfalto attorniati da altri testimoni. I litiganti sono stati identificati in un 38enne marocchino, senza fissa dimora, e un 27enne pakistano, residente a Bologna, addetto alla consegna dei pasti a domicilio. Quest’ultimo riferiva di essere stato rapinato durante il turno di lavoro in via Sant’Isaia da due soggetti a piedi che lo avevano avvicinato con la scusa di volere una birra. Approfittando di un momento di pausa, il giovane pakistano acconsentiva a offrire loro da bere, ma uno dei due, approfittando di un suo momento di distrazione, si appropriava del suo telefonino, dandosi poi alla fuga insieme al complice. In sella alla sua bicicletta il rider si è dato all’inseguimento dei due malviventi, riuscendo a raggiungerne uno, il 38enne marocchino, con cui ne è nata una colluttazione. A quel punto, il marocchino, trovandosi alle strette, ha estratto un coltello dalla tasca e ha minacciato il pakistano che non si è tirato indietro, ma ha reagito brandendo una catena d’acciaio utilizzata per chiudere la sua bicicletta. La situazione non è degenerata grazie all’arrivo tempestivo dei Carabinieri che hanno riportato la calma tra i due soggetti, ricostruito l’accaduto, ascoltando i testimoni presenti e sequestrato il coltello, nel frattempo abbandonato, utilizzato dal marocchino per minacciare il pakistano. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna il 38enne arrestato dai Carabinieri è stato tradotto in carcere.

Sequestro di beni ad imprenditore

 Sequestrati beni ad imprenditore attiguo alla cosca Grande Aracri 20/12/2022 In data odierna, su delega della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), con la collaborazione del G.I.C.O. del Nucleo PEF di Bologna e dei Nuclei PEF di Reggio Emilia, Parma, Mantova, Crotone e La Spezia, ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna nei confronti di un imprenditore di origini calabrese, ritenuto attiguo alla cosca di ‘ndrangheta GRANDE ARACRI. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro beni e partecipazioni di nove società per un ammontare di oltre € 300.000. Le indagini sono scaturite a seguito di un’interdittiva antimafia, emanata dalla Prefettura di Reggio Emilia, nei confronti di una serie di società, operanti nel settore edile, riconducibili al citato imprenditore ed inserite, inizialmente, nel circuito delle imprese preposte all’opera di ricostruzione avviata successivamente all’evento sismico del 2012 che ha interessato le province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova e Reggio Emilia. Alla luce del provvedimento interdittivo, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ha delegato al Servizio Centrale una serie di approfondimenti, anche sotto il profilo patrimoniale, al cui esito è emersa, da un lato, una evidente sproporzione patrimoniale rispetto alla sua capacità reddituale lecita; dall’altro, la presenza di elementi significativi circa la pericolosità sociale dell’imprenditore in relazione all'asservimento delle sue attività economiche, con l’emissione di false fatturazioni e con l’assunzione della qualità di prestanome, agli interessi della cosca di ‘ndrangheta GRANDE ARACRI, sodalizio criminale operante nella provincia di Crotone (KR) con importanti ramificazioni anche in territorio emiliano così come testimoniato, tra le altre, dall’operazione Aemilia con cui, nel 2015, sono state arrestate 160 persone tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia, per i reati, tra gli altri, di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni e il cui iter giudiziario ha già avuto da parte della Corte di Cassazione conferma della sentenza di condanna per oltre 70 posizioni.

Evase accise per 9 milioni di euro

 GDF BOLOGNA: SCOPERTA MAXI FRODE SUI CARBURANTI. EVASE ACCISE PER 9 MILIONI DI EURO. IMPRENDITORE TRATTO IN ARRESTO E DENUNCIATE 112 PERSONE. 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, in esecuzione del provvedimento emesso dal G.I.P. del locale Tribunale - Dott. Sandro Pecorella, hanno proceduto all’arresto, ai domiciliari, dell’amministratore di una società operante nel commercio di carburanti, già con sede nella provincia felsinea, e al sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, per 5 milioni e 300 mila euro a carico della società stessa e del legale rappresentante. All’esito dell’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna - Dott. Marco Imperato, sono state denunciate, a vario titolo, 112 persone per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati in materia di accise e tributari, tra i quali l’omessa presentazione di dichiarazioni fiscali, riciclaggio, auto riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti. L’operazione è scaturita da una mirata analisi di rischio elaborata dai finanzieri, ricorrendo, in primis, a incroci e riscontri attraverso le banche dati in uso al Corpo. Sono stati così identificati numerosi soggetti economici con sedi nella provincia felsinea, attivi nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, benché sprovvisti di depositi e delle relative posizioni fiscali ai fini doganali. Il meccanismo fraudolento, architettato da un sodalizio composto da 6 soggetti che si è avvalso della complicità e collaborazione di diversi operatori economici dislocati sul territorio nazionale, è consistito nella sottrazione al pagamento di accise e all’evasione dell’I.V.A.. In particolare, è stato riscontrato che la società bolognese, gestita da un soggetto sprovvisto di competenze specialistiche nel comparto dei prodotti petroliferi e domiciliata, solo formalmente, presso la sede di un business center, ha sistematicamente sfruttato la licenza di esercizio di un distributore di gasolio situato nella provincia di Barletta-Andria-Trani, tanto da diventare il vero e proprio cardine dello strutturato disegno illecito portato alla luce dalla Guardia di Finanza. L’azienda, infatti, nella veste di “destinatario registrato” - figura, prevista dalla normativa di settore, che identifica gli operatori autorizzati a ricevere prodotti non ancora sottoposti ad accisa (vale a dire in “regime di sospensione”) - ha acquistato da depositi di prodotti petroliferi coinvolti nella frode, 15 milioni di litri di gasolio, per un controvalore di 9 milioni di euro, da destinare “cartolarmente” a uso motopesca, settore per il quale vige un regime fiscale agevolativo, consistente nell’esenzione da imposte. Detto quantitativo è stato in realtà reimpiegato, in maniera fraudolenta, per usi diversi e ben più remunerativi, in quanto soggetti a una tassazione ordinaria ai fini accise e I.V.A. L’ingente quantitativo di carburante per uso apparentemente “esente”, infatti, dopo essere stato caricato su autobotti a cura di trasportatori compiacenti, anziché raggiungere l’impianto di distribuzione pugliese - di fatto inattivo - per il rifornimento dei pescherecci, ha percorso ben altre direttrici - come emerso dalle immagini e dai filmati di ingresso e uscita degli automezzi dalla rete autostradale nazionale - per poi essere ceduto, in contrabbando, a prezzi ben più appetibili rispetto a quelli di mercato (circa 1 euro in meno al litro). Detti operatori, identificati all’esito di minuziosi accertamenti bancari, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione, avendo beneficiato di prodotti il cui acquisto a prezzi ben al di sotto della media di mercato non lasciava di certo adito a dubbi circa la loro provenienza illecita. L’operazione testimonia ancora una volta l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi in materia di accise che arrecano gravi danni alle entrate dello Stato e, violando le regole della libera e “sana” concorrenza, danneggiano quanti operano in un settore già messo a dura a prova dall’attuale, delicata fase di crisi energetica.

sabato 17 dicembre 2022

Ti sfregio con l'acido

“TI SFREGIO IL VISO CON L’ACIDO!”. 48ENNE ITALIANO SOTTOPOSTO A MISURA CAUTELARE PER MALTRATTAMENTI VERSO LA MOGLIE.

Bologna – Quartiere San Donato-San Vitale: I Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno eseguito una misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di un 48enne italiano, disoccupato, indagato per maltrattamenti contro la moglie. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari nasce da un’informativa dei Carabinieri relativa a un’indagine avviata per ricostruire quanto denunciato da una 42enne italiana che si era rivolta ai militari per una situazione familiare non più sostenibile. In particolare, la donna ha riferito che il marito con cui aveva contratto il matrimonio ventidue anni fa e da cui aveva avuto tre figli, aveva iniziato ad aggredirla, ingiuriandola e spaventandola con i suoi atteggiamenti violenti alimentati dall’abuso di alcol. I due coniugi si erano separati legalmente nel 2009 e il 48enne era andato a vivere altrove, poi nel 2015 era tornato dall’ex coniuge che aveva deciso di dargli un’altra possibilità. Il 48enne, però, dopo un periodo di calma, ha ricominciato ad essere aggressivo, in particolare durante la lunga convivenza imposta dall’emergenza epidemiologica. La 42enne ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri solo di recente, quando si è accorta che l’ex marito, oltre ad offenderla quotidianamente per il suo aspetto fisico cambiato negli anni, aveva iniziato a minacciarla dicendole che le avrebbe tagliato un braccio e sfregiato il viso con l’acido perché non poteva accettare l’idea di essere messo da parte o rimpiazzato con un altro uomo. Da qui sono iniziate le indagini dei Carabinieri che hanno portato all’emissione della misura cautelare.

 

Chiuso esercizio pubblico

 POLIZIA DI STATO: CHIUSO ESERCIZIO PUBBLICO PER ORDINE DEL QUESTORE 



Nell’arco della serata del 14 dicembre 2022 il personale del Commissariato “Bolognina Pontevecchio” effettuava un controllo presso un bar sito in via dell’Artigiano poiché erano stati segnalati forti rumori provenire dall’interno.

Gli operatori di Polizia notavano che il bar risultava avere le serrande abbassate; tuttavia, all’interno erano presenti alcuni soggetti di origine straniera, i quali alla vista degli operatori iniziavano ad agitarsi ed a invenire contro di loro. In quel frangente due soggetti di origine nordafricana riuscivano a darsi alla fuga mentre un soggetto, di origine marocchina di circa vent’anni, opponeva resistenza spintonando e cercando di colpire gli operatori. Quest’ultimo veniva bloccato e deferito per resistenza a pubblico ufficiale.

Nell’ambito del medesimo controllo veniva identificato un altro soggetto di nazionalità marocchina che risultava essere gravato da pregiudizi di Polizia; gli operatori trovavano, inoltre, della sostanza stupefacente all’interno del bar pari a 0,39 gr di cocaina, che veniva sottoposta a sequestro.

Pertanto, al fine di garantire la sicurezza degli avventori e dei cittadini, il Questore di Bologna ha disposto la sospensione dell’attività per 15 giorni dalla notifica del provvedimento, avvenuta nella giornata di ieri da Personale della Divisione di Polizia Amministrativa.


Studenti e cittadini truffati

TRUFFA DECINE DI STUDENTI E TURISTI AFFITTANDO LA STESSA CASA MEDIANTE ANNUNCI SU PORTALI ON-LINE


La Polizia di Stato ha interrotto la carriera di un giovane 27 enne che ha proposto la stessa casa in affitto, dove era domiciliato, a decine di persone tra studenti e lavoratori in cerca di un alloggio nel capoluogo bolognese.

Le indagini, condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale dell’Emilia Romagna e coordinate dal Servizio Polizia Postale di Roma, hanno avuto origine dalla denuncia di due cittadini stranieri che, in cerca di un’abitazione nel capoluogo felsineo, hanno risposto a un annuncio online.

 

La truffa, che si realizzava con la richiesta di una caparra e il perfezionamento di un falso contratto, ha coinvolto decine di persone che, anche attirate dalla posizione centralissima dell’immobile, hanno versato caparre mediante bonifici bancari per un importo totale di alcune decine di migliaia di euro.

Il giovane truffatore aveva anche aperto un conto corrente presso una Banca tedesca, immediatamente congelato dagli uomini della Polizia Postale, in cui era ancora giacente una parte delle somme versate.

La Polizia Postale, nel caso si ricerchi un immobile in locazione, soprattutto durante periodi di festività o vacanza, raccomanda di verificare di persona la veridicità degli annunci online oppure di affidarsi ad agenzie immobiliari autorizzate e di non effettuare mai pagamenti anticipati senza le dovute garanzie.

Durante le feste natalizie si consiglia di prestare la massima attenzione anche consultando le pagine WEB del Commissariato di PS online (https://www.commissariatodips.it)


 

mercoledì 14 dicembre 2022

Misura cautelare per un italiano

 MESSAGGI, TELEFONATE, APPOSTAMENTI E SCRITTE SUI MURI: 38ENNE ITALIANO SOTTOPOSTO A MISURA CAUTELARE PER STALKING.

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Corticella hanno eseguito una misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di un 38enne italiano, indagato per atti persecutori. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari nasce da un’informativa dei Carabinieri a seguito di un’indagine avviata per ricostruire quanto denunciato da una 37enne italiana che a maggio scorso si era rivolta ai militari per denunciare l’ex compagno con cui aveva avuto una breve relazione sentimentale nell’estate 2020. Al termine del rapporto, il 38enne, non accettando la decisione dell’ex compagna, aveva iniziato a perseguitarla con messaggi, telefonate e appostamenti sotto casa, sul luogo di lavoro, nonché in occasione di momenti di svago che la vittima trascorreva con le sue amiche. Tra gli atti persecutori attribuiti dalla vittima al suo stalker anche frasi d’amore che la stessa si è trovata sul tragitto di casa: su mura, pali e cabine della corrente elettrica. A maggio 2022, la donna, madre di due figli minorenni avuti da un’altra relazione, si era resa conto che era arrivato il momento di denunciare una situazione che stava diventando pericolosa. Da qui sono iniziate le indagini dei Carabinieri che hanno portato all’emissione della misura cautelare.

martedì 13 dicembre 2022

Finisce in manette

 VIOLA IL DIVIETO DI AVVICINAMNETO ALLA EX E FINISCE IN MANETTE.

Castello di Serravalle (BO): I Carabinieri della Stazione di Castello di Serravalle hanno arrestato un 37enne marocchino per violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. È successo alle ore 18:45 del 12 dicembre scorso quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di una donna, 31enne italiana, che chiedeva aiuto perché il marito, gravato da un provvedimento del Giudice emesso a ottobre, le si era avvicinato importunandola ed ingiuriandola nei pressi di un esercizio pubblico di Castello di Serravalle. Appresa la notizia, i Carabinieri si sono precipitati sul posto e quando sono arrivati hanno sorpreso l’uomo vicino alla donna e lo hanno arrestato. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 37enne marocchino è stato trattenuto in camera di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo previsto per la mattinata di oggi 13 dicembre 2022.

lunedì 12 dicembre 2022

Ragazzina salvata dalla droga

 RAGAZZINA DIPENDENTE DALLA COCA SALVATA DAI CARABINIERI.

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Corticella hanno salvato una ragazzina minorenne che era diventata dipendente dalla cocaina e coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna hanno arrestato un 27enne tunisino che riforniva la giovane della sostanza stupefacente. L’uomo, indagato per violenza sessuale aggravata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è finito in carcere su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna che ha firmato la misura cautelare. La vicenda è iniziata qualche tempo fa, quando i Carabinieri hanno scoperto che la ragazzina era diventata dipendente dalla cocaina, arrivando ad acquistare la droga (anche davanti alla scuola frequentata), dal suo spacciatore di fiducia (il 27enne finito in carcere). Questi, col passare del tempo, approfittando della fragilità emotiva della giovane che era diventata dipendente dalla cocaina, le aveva aumentato le dosi, fornendogliele a minor prezzo in cambio di prestazioni sessuali da lui richieste, come la masturbazione, avvenuta in un’occasione e il “bacio profondo”, una tecnica che aveva escogitato per cedere la sostanza alla ragazzina attraverso la bocca. I Carabinieri sono riusciti a ricostruire almeno 200 cessioni di cocaina (4/5 a settimana) tra l’indagato e la ragazzina. Tramite i Carabinieri della Stazione Bologna Corticella, la giovane che non è stata denunciata all’AG minorile, è stata affidata alle cure di professionisti del settore sociale che aiuteranno la ragazzina a disintossicarsi. Per maggiori informazioni è possibile consultare il link dell’Arma dei Carabinieri: “TOSSICODIPENDENZA DA SOSTANZE STUPEFACENTI-Qualche consiglio per le famiglie”: https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/questioni-di-vita/tossicodipendenza-da-sostanze-stupefacenti/consigli-per-le-famiglie

Sequestrati 45 Km di luminarie

 GDF BOLOGNA: OPERAZIONE “NATALE SICURO”. SOTTO SEQUESTRO OLTRE 45 KM DI CATENE LUMINOSE E CIRCA 120.000 DECORAZIONI PRIVE DEI REQUISITI DI SICUREZZA. 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, nei giorni scorsi hanno intensificato, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, l’attività di ricerca e repressione del commercio di prodotti contraffatti o non conformi agli standard di sicurezza contemplati dalla normativa comunitaria e nazionale, con particolare riguardo alla commercializzazione di catene luminose e decorazioni, atteso l’avvicinarsi delle festività natalizie. L’attività info-investigativa, espletata dai finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna, ha portato all’individuazione di un esercizio commerciale avente per oggetto la vendita di prodotti per la casa in genere, riconducibile ad un cittadino di nazionalità cinese, al cui interno venivano commercializzati, tra gli altri, luminarie ed addobbi natalizi privi dei requisiti di Legge. Sono state complessivamente sottoposti a sequestro oltre 45 chilometri di catene luminarie, sprovviste di marchio CE e relativi certificati di conformità, nonché circa 120 mila decorazioni adesive per addobbi natalizi prive dei contenuti minimi e delle informazioni richieste dal codice del consumo (art. 6 del D.lgs. n. 206/2005). L’esercizio commerciale in questione è stato segnalato alla Camera di Commercio di Bologna per la comminazione delle relative sanzioni amministrative. L’intervento effettuato dalle Fiamme Gialle felsinee è il risultato di un costante impegno profuso nel contrasto alla diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza previsti, teso a salvaguardare gli operatori economici onesti oltre che la salute dei consumatori.

sabato 10 dicembre 2022

Misura cautelare

 ESEGUITA DAI CARABINIERI UNA MISURA CAUTELARE PER ATTI PERSECUTORI

Imola (BO): I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari con strumentazione di controllo a distanza (braccialetto elettronico), nei confronti di un 39enne italiano, indagato per atti persecutori. Il provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da una richiesta della Procura della Repubblica di Bologna che ha coordinato le indagini dei Carabinieri. La vicenda ha origine con la richiesta di aiuto di un’italiana sulla quarantina che di recente si era rivolta ai militari per denunciare l’ex compagno (il 39enne arrestato) che, non accettando la fine della relazione sentimentale, terminata nel 2021, aveva iniziato a tormentarla con telefonate e messaggi dal tono sempre più minaccioso. A causa del comportamento violento dell’uomo, vi erano già state in passato delle vicende giudiziarie che gli avevano intimato di allontanarsi dalla casa familiare, ma lui, invece di comprendere la situazione e farsi da parte, dopo un periodo di tranquillità apparente, aveva ripreso a molestare la donna, tempestandola di telefonate (dalle 10 alle 40 al giorno) e messaggi vocali (circa 300). A quel punto, la vittima, avendo compreso che la situazione era diventata pericolosa per la sua incolumità e soprattutto per quella dei suoi tre figli minorenni avuti con l’ex compagno, si è rivolta ai Carabinieri che hanno avviato le indagini. Arrestato dai Carabinieri nella notte dell’8 dicembre scorso, il 39enne è stato sottoposto alla misura cautelare del Giudice.

venerdì 9 dicembre 2022

Omicidio di via Larga

 BOLOGNA, OMICIDIO DI VIA LARGA: ESEGUITA DAI CARABINIERI UNA MISURA CAUTELARE IN CARCERE

Salsomaggiore Terme (PR): I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di un 22enne tunisino, senza fissa dimora, indagato in concorso con altri soggetti, per l’omicidio di MAROUFI Kaled, un 25enne tunisino ucciso il 12 luglio 2022 all’interno di un’area della Rete Ferroviaria Italiana situata in Via Larga a Bologna.

Il cadavere del giovane tunisino fu trovato durante un intervento dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile e compiutamente identificato dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bologna. Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, portarono all’individuazione di tre tunisini, due 20enni e un 22enne, tutti senza fissa dimora, che nel pomeriggio del 13 luglio 2022, vennero fermati alla Stazione Ferroviaria Internazionale di Ventimiglia (IM), mentre si apprestavano a lasciare il territorio nazionale. I due 20enni finirono in carcere mentre il 22enne fu rimesso in libertà.

A distanza di cinque mesi, le ulteriori indagini svolte dai Carabinieri hanno consentito alla Procura della Repubblica di Bologna di avanzare la richiesta di applicazione di misura cautelare nei confronti del 22enne che era tornato in libertà. Lette le motivazioni della richiesta, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna ha firmato il provvedimento e il giovane tunisino è stato arrestato nel pomeriggio del 6 dicembre 2022 a Salsomaggiore Terme dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, coadiuvati dai colleghi della locale Compagnia. Il 22enne tunisino è stato tradotto nel carcere di Parma.

mercoledì 7 dicembre 2022

Bullismo a scuola

 BULLISMO TRA I BANCHI DI SCUOLA: MINORENNE DENUNCIATO DAI CARABINIERI PER LESIONI PERSONALI

Provincia di Bologna: I Carabinieri della Stazione di Altedo (BO) hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna un minorenne che non ha ancora compiuto 14 anni per lesioni personali. La denuncia è scaturita durante un’indagine avviata dai Carabinieri per risalire all’identità di un minorenne che aveva aggredito un compagno di classe. E’ successo alle ore 13:50 del 25 novembre scorso in una scuola secondaria di primo grado situata in Provincia di Bologna, quando uno studente è intervenuto verbalmente per difendere un compagno di classe più fragile che stava piangendo perché un terzo studente lo stava prendendo in giro davanti a tutti. Infastidito dalla presa di posizione del giovane che era intervenuto in difesa del compagno, dicendogli: “Smettila perché adesso stai esagerando!” il ragazzo se l’è presa con lui, afferrandolo per il collo, sbattendogli la testa su un banco e prendendolo a schiaffi. Richiamata dalle urla del giovane in difficoltà, l’insegnante è intervenuta costringendo l’aggressore a fermarsi. All’uscita dalla scuola, la madre del ragazzino malmenato, vedendo il figlio ferito al collo che stava piangendo, lo ha accompagnato al Pronto Soccorso dove i sanitari lo hanno visitato e dimesso con una prognosi di tre giorni a seguito di un “Politrauma contusivo”.

martedì 6 dicembre 2022

Serbo arrestato

 36ENNE SERBO ARRESTATO DAI CARABINIERI PER VIOLAZIONE DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA.

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 36enne serbo, residente a Bologna, disoccupato, per violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. È successo alle ore 00:40 del 05 dicembre scorso, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna sono stati informati che, all’interno di un appartamento di un palazzo condominiale situato nel rione Bolognina, erano state udite delle urla riconducibili a una lite domestica molto animata. Appresa la notizia, i Carabinieri si sono diretti velocemente sul posto e, al loro arrivo, hanno scoperto che una ragazza italiana, trentenne, aveva chiesto aiuto perché non riusciva ad allontanare l’ex compagno (con cui aveva avuto una relazione dal 2017 al 2019) che, in violazione di un provvedimento del Giudice (ricevuto nel 2021 come conseguenza dei comportamenti violenti commessi nei confronti della donna, che lo aveva denunciato) era andato a trovarla a casa. Dopo aver invitato l’ex ad andare via dall’appartamento, ostinato a trascorrere la notte con lei l’aveva colpita al volto con una gomitata e aveva danneggiato una porta. L’uomo, tratto in arresto per violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, è stato successivamente rimesso in libertà su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Arrestato 19enne

PARCO DELLE MONDINE: PUSHER 19 ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI

Medicina (BO): I Carabinieri della locale Tenenza, nel tardo pomeriggio del 2 dicembre scorso, hanno arrestato un 19 enne bolognese, celibe, disoccupato, incensurato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti destinate a minori. L’arresto è stato eseguito durante un mirato servizio volto alla prevenzione e repressione del fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti, effettuato all’interno del parco delle Mondine, zona frequentata da spacciatori ed assuntori di sostanze stupefacenti. Verso le ore 18, non passava inosservata alla vista dei militari la scena dove il 19 enne si avvicinava ad un gruppetto di quattro ragazzi adolescenti, seduti su alcune panchine del parco, e, con movimento fulmineo, effettuava la cessione dello stupefacente ad uno di loro per poi allontanarsi. Una volta bloccato, il pusher consegnava ai militari un involucro marrone contenente stupefacente del tipo hashish complessivamente del peso pari a 3.5 grammi, oltre ad un bilancino elettronico di precisione ancora intriso della medesima sostanza. Il controllo veniva esteso anche all’abitazione dell’arrestato, il quale al suo interno deteneva medesima sostanza stupefacente pari a 19 grammi occultata dentro un barattolo di vetro, oltre a vario materiale per il confezionamento. Una volta fermati, i quattro minorenni confessavano di rifornirsi settimanalmente di stupefacente acquistato sempre dallo stesso pusher. Uno dei quattro, un ragazzo 16 enne bolognese, ammetteva di aver preso dalle mani del 19 enne fermato, circa 2 grammi di hashish corrispondendogli 10 euro. Nessuno dei quattro minorenni è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria Minorile. Soltanto il 16enne, al termine delle formalità di rito, è stato segnalato alla locale Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.

 

Operazione terra promessa

 GDF TORINO: OPERAZIONE “TERRA PROMESSA”.7 ARRESTI PER ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA AL FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA 

Dalla mattinata odierna, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino stanno dando esecuzione, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, a un’ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese nei confronti di 7 persone (3 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), gravemente indiziate della commissione di una pluralità di reati, tra cui l’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la truffa aggravata in danno dello Stato, la falsità ideologica e la sostituzione di persona, nonché al sequestro preventivo, disposto dalla medesima Autorità giudiziaria, dei profitti illeciti conseguiti dagli indagati, pari a circa 150 mila euro. L’attività (avviata nei primi mesi del 2020) si inquadra nell’operazione denominata “Terra Promessa”, che -dopo estesi e prolungati accertamenti di polizia giudiziaria, condotti anche attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali - ha portato all’individuazione di un presunto sodalizio criminale, articolato in un nucleo associativo di 3 persone (due di nazionalità egiziana e una rumena) e altri 4 soggetti tra loro strettamente collegati (due italiani, un bengalese e un egiziano), in ipotesi di accusa operante principalmente su Torino, ma con ramificazioni anche in altre province piemontesi e nelle regioni limitrofe, organizzato e strutturato al fine di commettere una serie indeterminata dei suddetti reati. Le indagini hanno consentito di acquisire elementi di prova in ordine all’esistenza di un presunto sodalizio che avrebbe stabilmente operato per un lungo arco temporale (almeno un decennio), durante il quale avrebbe esercitato sistematicamente le proprie attività illecite attraverso una struttura amministrativa presente e riconoscibile sul territorio, avvalendosi di diversi soggetti giuridici (imprese e società) fittizi e inattivi, variamente utilizzati, tra l’altro, per l’attivazione di rapporti di lavoro simulati, la predisposizione di fittizie dichiarazioni di disponibilità ad assumere e la stipula di finti contratti di locazione immobiliare. Ciò, in via generale, allo scopo di predisporre atti e documenti utili a ottenere indebitamente rilasci e rinnovi di permessi di soggiorno nonché prestazioni economiche, di varia natura, non spettanti, dall’INPS e dall’Agenzia delle entrate, a beneficio di una moltitudine di soggetti extraunionali, le cui identità i sodali avrebbero utilizzato per attivare a loro nome credenziali di accesso ai canali dei predetti Enti ovvero conti correnti e carte di pagamento su cui far confluire le somme illecitamente ottenute. In particolare, dalle investigazioni è emerso come i componenti del citato nucleo associativo avrebbero avuto la gestione diretta di due Centri di Assistenza Fiscale (CAF) ubicati nella città di Torino, con uffici realmente operanti, i quali in ipotesi di accusa avrebbero costituito i veri e propri punti di riferimento della presunta attività illecita, ben noti nell’ambito delle comunità cui essi si rivolgevano (principalmente quella di etnia egiziana, ma anche bangladese, senegalese, pakistana e nepalese). Avvalendosi di tale struttura amministrativa, gli indagati avrebbero posto in essere una sistematica e continuativa attività di predisposizione, in assenza dei presupposti previsti, della documentazione necessaria per ottenere il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno per l’ingresso o la permanenza in Italia di cittadini extraunionali, nonché per captare benefici economici riconosciuti dallo Stato, sotto forma di reddito di cittadinanza, indennità di maternità, bonus baby sitter, bonus fiscali, bonus e sostegni al reddito in relazione al “Covid”, NASPI (nuovo assegno sociale per l’impiego) e rimborsi IRPeF. L’organizzazione si sarebbe, peraltro, avvalsa della collaborazione e dei servizi professionali di altre persone, anche di nazionalità italiana. Dai numerosi episodi di presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di truffa ai danni dello Stato individuati dalle Fiamme Gialle nell’arco temporale oggetto di indagine sono emersi elementi per ritenere in ipotesi accusatoria che ai cittadini stranieri che si rivolgevano al sodalizio per regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale venissero chiesti corrispettivi in denaro (qualificandoli come “tasse”, in genere ammontanti a 1.000 euro per “pratica”), evidenziando la prospettiva di ottenere, in cambio, “ritorni” ben più importanti attraverso la percezione (indebita) di provvidenze da parte dello Stato italiano. Il canale di trasmissione delle pratiche verso gli organi preposti sarebbe stato poi assicurato dai due CAF dell’associazione, oggi sottoposti a sequestro dai militari operanti. Parallelamente, gli indagati avrebbero gestito un articolato complesso di società “fantasma” (attive soprattutto in Piemonte), attraverso cui costituire finte posizioni lavorative di braccianti agricoli o collaboratori familiari. In proposito, sono state individuate 65 false posizioni lavorative e oltre 600 certificazioni uniche non veritiere, per un ammontare certificato di oltre 6,5 milioni di euro, utilizzate sia per precostituire posizioni reddituali inesistenti sia per favorire l’ingresso nel territorio dello Stato di cittadini stranieri e ottenere indebiti rimborsi fiscali. Le assunzioni fittizie avrebbero, inoltre, generato, negli anni, debiti nei confronti dell’INPS per un totale di circa 350 mila euro, dovuti al mancato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. E’ stato, altresì, possibile ricostruire flussi finanziari verso l’estero, tra il 2015 e il 2020, per oltre mezzo milione di euro, che i principali indagati sarebbero riusciti a “esportare” nonostante i consistenti debiti previdenziali dagli stessi accumulati. Ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, il G.I.P. presso il Tribunale di Torino, ravvisando in capo agli indagati i gravi indizi di colpevolezza nonché il pericolo di reiterazione delle condotte criminali, ha disposto dunque l’odierno provvedimento restrittivo della libertà personale e il sequestro delle somme rivenienti dalle condotte di frode poste in essere nei confronti dello Stato. L’attività odierna costituisce l’espressione dell’azione posta in essere dalla Guardia di Finanza a contrasto delle frodi nei settori previdenziali, assistenziali e tributari, nel caso di specie abbinate a forme di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, evitando il dispendio di risorse destinate al sostegno delle fasce più deboli della popolazione in favore di soggetti non aventi diritto.

lunedì 5 dicembre 2022

Arresto per droga

 “VISITA” INASPETTATA DA PARTE DEI CARABINIERI ALL’INTERNO DI UN BAR: UN ARRESTO E UNA DENUNCIA PER DROGA



San Lazzaro di Savena (BO): I Carabinieri della locale Stazione, nel corso della serata del 2 dicembre scorso, durante un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dello spaccio e assunzione di sostanze stupefacenti, hanno fatto “visita” ad un noto bar di via della Repubblica, dove, durante il controllo, hanno tratto in arresto un ragazzo 20 enne bolognese, celibe, disoccupato, pregiudicato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Lo stesso, veniva trovato in possesso di un “panetto” di hashish avvolto all’interno di un sacchetto di plastica riportante un’etichetta raffigurante il frutto del melone, del peso complessivo pari a 73 grammi. Il ragazzo, alla vista dei militari e del cane antidroga “Ares” della polizia locale di Bologna, lo aveva repentinamente occultato all’interno di una fessura di un tavolo da biliardo, assumendo subito un atteggiamento insofferente ed agitato. All’interno del suo portafoglio veniva trovata la somma di euro 175, suddivisa in banconote di vario taglio, delle quali il 20 enne non ne sapeva indicare la provenienza, lasciando intendere che fossero provento di attività di spaccio.

Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, il 20 enne è stato trattenuto in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto e del contestuale processo con rito direttissimo.

Nel corso del medesimo servizio, veniva deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, un giovane 17 enne di origini marocchine, celibe, incensurato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo stesso, alla vista dei militari e del cane antidroga, si alzava velocemente dalla sedia ove era seduto e si mostrava fortemente agitato, motivo per il quale induceva i militari ad approfondire il controllo, attirati anche dal forte odore di droga che proveniva dalla sua persona. A quel punto il 17 enne, vistosi scoperto, consegnava spontaneamente un pacchetto di sigarette contenente al suo interno complessivamente 30 grammi di hashish, suddivisa in tre involucri.

Ossessionato dalla ex

 IN MANETTE 35 ENNE OSSESSIONATO DALLA EX



I Carabinieri della Stazione di Bologna Corticella, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, corredata da braccialetto elettronico e divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con l’ex convivente, emessa dal Tribunale di Bologna su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 35 enne bolognese, celibe, operaio, pregiudicato. Lo stesso è indagato per il reato di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia nei confronti di una donna 37 enne bolognese, nubile, impiegata, pregiudicata.

Quest’ultima si era rivolta recentemente ai militari della Stazione Carabinieri di via Savino per chiedere aiuto, in quanto l’uomo, con il quale aveva avuto una relazione sentimentale intrapresa circa sedici anni prima, a seguito dell’interruzione della loro convivenza risalente al mese di settembre 2021, ha continuato ad importunarla con una condotta ossessiva, assumendo comportamenti invasivi, caratterizzati da appostamenti, ripetute telefonate e invio di messaggi telefonici. Tutto questo causava alla donna uno stato di sofferenza psicologica e paura per la propria integrità e quella dei suoi figli.

L’uomo, anche durante il periodo di convivenza, aveva avuto nei confronti della donna costanti maltrattamenti fisici, avvenuti anche in presenza delle due figlie adolescenti nate durante la loro relazione sentimentale.

Nel pomeriggio di ieri il 37 enne  è stato tratto in arresto e, dopo le formalità di rito, accompagnato presso la propria abitazione ove si trova in regime degli arresti domiciliari.

Ancora furto di tonno

 DOPPIO FONDO NELLA GONNA PER OCCULTARE GLI OGGETTI RUBATI: GIOVANE RUMENA DENUNCIATA DAI CARABINIERI


Minerbio (BO): Ancora un furto di tonno, questa volta da parte di una 32enne rumena, disoccupata e residente a Bologna, denunciata dai Carabinieri per tentato furto aggravato. E’ successo alle ore 11:00 del 30 novembre scorso, quando i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato di Minerbio per identificare una cliente che aveva tentato di allontanarsi dal locale, attivando il sistema antitaccheggio che sperava di avere eluso. Inizialmente, la cliente ha negato di aver asportato alcunché, sostenendo di essere entrata nel locale per acquistare soltanto una merendina e facendo vedere che null’altro aveva nella borsa. Quando però è stata sottoposta a perquisizione personale, è stata sorpresa in possesso di una cinquantina di confezioni di tonno nascoste in una tasca interna della gonna appositamente creata per occultare la merce rubata. La refurtiva del valore di 73,50 euro è stata recuperata e restituita al responsabile del supermercato.

Evasione di imposta per 2 milioni

 GDF TORINO: BOOKMAKER MALTESE OPERAVA SUL TERRITORIO NAZIONALE IN COMPLETA EVASIONE D’IMPOSTA ESEGUITO SEQUESTRO PREVENTIVO PER OLTRE 2.000.000 DI EURO 

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Torino ha eseguito, all’esito di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, il decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca del profitto del reato, di oltre 2.000.000 di euro, nei confronti di un bookmaker maltese operante, fin dal 2016, nella raccolta di scommesse, sul territorio nazionale, in totale evasione d’imposta. L’operazione, denominata “Hidden Bet”, è stata sviluppata dal Gruppo Torino e dal dipendente 2° Nucleo Operativo Metropolitano a decorrere dal giugno 2021 e, nell’ipotesi accusatoria, ha permesso di individuare un “centro scommesse” su eventi sportivi, ippici e virtual games, che avrebbe operato occultamente attraverso numerosi bet point, situati in tutta Italia, i quali si occupavano, come mono mandatari, della raccolta “fisica” delle giocate, mettendo a disposizione i propri portali web, assumendosi, in parte, il rischio d’impresa a fronte del riconoscimento di una percentuale sulle prestazioni rese. Tali caratteristiche, allo stato delle indagini, riscontrate in capo all’impresa maltese, sulla base di quanto previsto dalla vigente normativa, sia internazionale, sia nazionale, hanno permesso ai finanzieri, da un lato, di poter ritenere qualificata, sul territorio italiano, la presenza di una “stabile organizzazione occulta personale” del soggetto estero e, dall’altro, di procedere alla sua consequenziale regolarizzazione fiscale mediante la richiesta di attribuzione, a cura del competente Ufficio finanziario, della relativa partiva I.V.A.. Le successive analisi della voluminosa documentazione reperita nel corso delle investigazioni, comprensiva delle migliaia di transazioni relative alle giocate acquisite dalla Sogei S.p.A., pari a oltre 60.000.000 di euro, hanno consentito di quantificare proventi che il bookmaker avrebbe percepito pari ad oltre 8.000.000 di euro, che avrebbero generato un’imposta evasa pari ad oltre 2.000.000 di euro. All’esito delle indagini, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, sarebbero emerse evidenze probatorie, di natura penale, a carico del rappresentante legale del citato operatore non residente il quale, pur essendovi obbligato in base alla normativa fiscale, ha omesso la presentazione delle previste dichiarazioni ai fini delle imposte dirette, dal 2016 al 2018. Condividendo l’ipotesi accusatoria, il G.I.P. del Tribunale torinese ha ravvisato in capo all’indagato i gravi indizi di colpevolezza, così da emettere un decreto di sequestro delle somme costituenti il profitto del reato, fino alla concorrenza dell’imposta evasa. Le investigazioni in rassegna rappresentano testimonianza tangibile del costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, in ragione delle sue peculiari prerogative di polizia economico-finanziaria in materia di contrasto dell’economia sommersa su scala internazionale, con particolare attenzione non soltanto all’accertamento delle responsabilità penali e amministrative dei singoli soggetti, ma anche all’aggressione dei patrimoni illeciti dai medesimi accumulati.

Sequestrati beni per 290 milioni

 GDF BOLOGNA: SEQUESTRATI BENI A UN “IMPRENDITORE” CONTIGUO A CLAN DELLA “CAMORRA” PER 290 MILIONI DI EURO IN COLLABORAZIONE CON LA GUARDIA DI FINANZA DI NAPOLI. 

Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Bologna stanno dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un patrimonio mobiliare e immobiliare del valore di oltre 290 milioni di euro. Il sequestro di prevenzione eseguito in data odierna scaturisce da complesse indagini condotte nei confronti di un imprenditore ritenuto contiguo alla criminalità organizzata campana, nel cui interesse egli avrebbe operato, nel corso di un lunghissimo arco temporale, a fini di riciclaggio e soprattutto attraverso fittizie intestazioni di beni (condotta, quest’ultima, accertata con sentenza di condanna definitiva). In particolare, il materiale probatorio acquisito nel corso delle indagini svolte dalle fiamme gialle felsinee e campane, corroborato dalle concordi dichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia, avrebbe consentito di appurare come il detto imprenditore abbia agito in sinergia economica con esponenti di spicco di diversi clan camorristici (clan “Puca”, clan “Di Lauro”, clan degli “Scissionisti”, clan “Mallardo”, clan “Verde” e clan “Perfetto”), fungendone da catalizzatore degli interessi criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari. Le emergenze investigative avrebbero fatto emergere, inoltre, una sistematica attività di sottrazione all’imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie. Le indagini economico-patrimoniali eseguite sul predetto imprenditore e sui componenti del suo nucleo familiare avrebbero acclarato, nel periodo 1993-2021, la totale assenza di redditi ovvero l’esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto alla cospicua disponibilità finanziaria, alla titolarità di numerose partecipazioni societarie e al vastissimo patrimonio immobiliare. Su queste basi, in applicazione delle disposizioni del “Codice Antimafia”, sono stati sottoposti a sequestro 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni, ubicati nelle province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari.

venerdì 2 dicembre 2022

Rapinatore seriale

 ARRESTATO RAPINATORE SERIALE. DEVE SCONTARE OLTRE 8 ANNI DI CARCERE

Ozzano Emilia (BO): I Carabinieri della Stazione di Ozzano Emilia hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un 39enne italiano, ospite di una comunità a Ozzano dell’Emila. Il provvedimento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, fa riferimento a due condanne che il 39enne ha ricevuto per fatti commessi nelle provincie di Ferrara (rapina aggravata) e Bologna (tentata rapina in concorso). In particolare, il 14 febbraio 2012, una dipendente di un supermercato di Cento (FE) fu rapinata da un uomo armato di pistola che entrò nel locale e la costrinse a consegnargli 215 euro. L’8 ottobre 2020 invece, dipendenti di una sala da gioco di Pieve di Cento (BO) attivarono l’allarme mettendo in fuga due soggetti travisati con una mascherina chirurgica che erano entrati nel locale col chiaro intento di perpetrare una rapina. A seguito dei fatti descritti, il 39enne è stato identificato e condannato. Adesso dovrà espiare una pena di otto anni e sei mesi di reclusione. Rintracciato nella mattina di ieri dai Carabinieri, è stato tradotto in carcere alla Dozza.

Medicinali di contrabbando

 GDF BOLOGNA: SEQUESTRATI OLTRE 4000 FARMACI ILLEGALI PRESSO L’AEROPORTO G. MARCONI IN COLLABORAZIONE AGENZIA DELLE DOGANE. 

Nei giorni scorsi, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno sottoposto a sequestro, presso l’aeroporto internazionale “Guglielmo Marconi” di Bologna, oltre 4000 compresse e flaconi di medicinali di natura antidolorifica e antibiotica, a seguito di due distinte operazioni di servizio operate nei confronti di due passeggeri provenienti dalla Costa d’Avorio e dal Ghana. I farmaci rinvenuti, trasportati nei bagagli dei viaggiatori, sono risultati privi delle idonee certificazioni sanitarie nonché delle prescritte autorizzazioni ministeriali. L’introduzione di farmaci sul territorio nazionale senza le prescritte autorizzazioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) è vietata; pertanto, tutti i prodotti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale ed i responsabili denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni al D.Lgs. 204/2015 e al D.Lgs. 219/2006. Il risultato si inserisce nel quadro delle attività di controllo svolte quotidianamente dai finanzieri e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane all’interno degli spazi doganali, volte a garantire la tutela della salute pubblica messa a serio rischio da prodotti illegali meno costosi, ma spesso pericolosi o nocivi.

giovedì 1 dicembre 2022

Vandalismo grafico

 Vandalismo grafico, la Polizia Locale ha identificato in via Carracci tre persone che imbrattavano la recinzione dell'Alta velocità


Nella serata di ieri, 30 novembre, attorno alle 23, una pattuglia della Polizia commerciale, che stava eseguendo dei controlli sui locali notturni, ha intercettato tre persone che stavano imbrattando con bombolette spray la recinzione della stazione ferroviaria Alta Velocità in via Carracci.  Le persone sono state identificate e, oltre al sequestro delle bombolette e alla sanzione amministrativa di 500 euro, è stato loro contestato il reato di imbrattamento in concorso.

Spacciatori in centro

 BOLOGNA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 2 SPACCIATORI TUNISINI CON 643 DOSI DI EROINA E 130  DOSI DI COCAINA GIA’ CONFEZIONATE, DESTINATE ALLA SUCCESSIVA RIVENDITA NELLA ZONA DEL CENTRO CITTADINO.



Proseguono senza sosta i controlli della Questura di Bologna finalizzati alla repressione del fenomeno dello spaccio di sostanza stupefacente in tutti i quartieri della città.

E’ di ieri infatti l’arresto da parte della Squadra Mobile di due cittadini tunisini, già pregiudicati per reati in materia di stupefacenti, trovati in possesso di 773 dosi di sostanza stupefacente già confezionate, delle quali 643 di eroina, per il peso complessivo di circa 270 grammi, e 130 di cocaina per un peso complessivo di circa 40 grammi.

L’arresto è il frutto di una serie di servizi di osservazione e appostamento effettuati dai poliziotti della Squadra Mobile - IV Sezione contrasto al crimine diffuso - nei pressi di un appartamento sito in zona Massarenti individuato quale base logistica di due noti spacciatori tunisini, i quali utilizzavano l’appartamento di un loro conoscente tossicodipendente per confezionare lo stupefacente in dosi da smerciare successivamente nel centro cittadino.

Oltre allo stupefacente rinvenuto all’atto del controllo in strada dei due fratelli tunisini, la successiva perquisizione dell’appartamento consentiva ai poliziotti di scoprire un vero e proprio laboratorio munito di bilancini di precisione e materiale per il confezionamento degli involucri di droga, idoneo a preparare le dosi singole destinate al mercato al dettaglio. 

I due arrestati, su disposizione dell’A.G. venivano quindi associati presso la locale Casa Circondariale Rocco D’Amato, in attesa dell’Udienza di convalida dinanzi al G.I.P.

La droga rinvenuta, che rappresenta uno dei più significativi sequestri di dosi di stupefacente già confezionate operati in questo capoluogo, era destinata al mercato dello spaccio al dettaglio della movida per il fine settimana del centro storico e della zona universitaria e della Bolognina, luoghi nei quali, gli arrestati erano stati già controllati ed arrestati anche in passato.

Il valore commerciale dello stupefacente sequestrato si aggira sui 20.000,00 euro al dettaglio.