giovedì 16 maggio 2024

Tunisino ucciso

 Nella serata di ieri verso le ore 21.00 presso il parco pubblico del Pincio, in zona stazione centrale, un ragazzo tunisino di 21 anni, incensurato, veniva ferito mortalmente con arma da taglio all’altezza dell’addome, ad opera di altra persona che si allontanava celermente.

Dopo poco la vittima condotta presso l’ospedale Maggiore decedeva.

Le indagini della Polizia di Stato, coordinate dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale dei Minori dott. Simone Purgato, si sono nell’immediatezza fondate prevalentemente su alcune limitate testimonianze che si sono rivelate particolarmente utili.

Personale della Polizia Scientifica contestualmente ha provveduto a repertare il probabile coltello utilizzato, vari cocci di bottiglia, nonché numerose tracce ematiche che si ritengono possano appartenere tanto alla vittima quanto all’aggressore.

Si ritiene che l’efferato delitto sia nato dal tentato furto della bicicletta della vittima da cui è scaturita una colluttazione culminata in vari fendenti che determinavano il decesso.

Nel corso dell’aggressione non si può escludere che vi sia stato l’intervento di altre persone poi allontanatesi che provavano con forza a bloccare l’aggressore, cagionando allo stesso varie ferite che non impedivano allo stesso di darsi alla fuga.

Gli elementi acquisiti dalla Squadra Mobile consentivano alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di emettere nell’immediatezza provvedimento di fermo nei confronti di un giovane tunisino di 17 anni con alcuni precedenti di polizia per rapina e spaccio.

Contestualmente venivano allertate le varie articolazioni della Polizia di Stato a livello nazionale, non potendosi escludere che l’omicida potesse lasciare la città di Bologna.

Nel tardo pomeriggio odierno personale Polfer rintracciava in piazza delle Medaglie d’Oro il giovane tunisino che veniva sottoposto a provvedimento di fermo e condotto presso l’istituto penale minorile.

Le indagini sono tutt’ora in corso di sviluppo.

52enne spacciatore

52ENNE ITALIANO ARRESTATO DAI CARABINIERI PER DETENZIONE DI STUPEFACENTI AI FINI DI SPACCIO

Medicina (BO): I Carabinieri della Tenenza di Medicina hanno arrestato un 52enne italiano, senza fissa dimora, disoccupato, noto alle Forze dell’Ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e possesso di oggetti atti ad offendere. E ’successo nella giornata del 13 maggio u.s., quando i Carabinieri, impegnati in un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno controllato un’autovettura che alla vista dei militari aveva effettuato alcune manovre improvvise tanto da destare dei sospetti. Inseguito dai Carabinieri, e successivamente fermato in totale sicurezza, hanno proceduto al controllo del veicolo e all’identificazione del conducente. Durante tali operazioni, i militari hanno notato nel soggetto un evidente stato di agitazione e per tale motivo hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare e personale a carico dello stesso. Infatti i Carabinieri durante la perquisizione hanno rinvenuto, all’interno di una borsa, 3 involucri contenenti circa 12 grammi di marijuana, mentre nel bagagliaio hanno trovato un bastone in legno levigato di 60 cm.  Durante i controlli il soggetto ha cercato inoltre di liberarsi, gettandolo in un tombino, di un involucro con all’interno dell’altra marijuana che il 53enne aveva nascosto negli slip, di grammi 4,75 ma i Carabinieri hanno notato immediatamente tale gesto e sono riusciti ha recuperare la sostanza stupefacente in questione. Oltre a tale sostanza i militari hanno rinvenuto anche la somma in denaro di 80 euro, probabilmente provento dell’attività di spaccio. La sostanza stupefacente e tutto il materiale rinvenuto sono stati subito sequestrati dai Carabinieri, mentre l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato e successivamente rimesso in libertà con divieto di dimora nel Comune di Bologna.

CONTRASTO ALLE SOSTANZE STUPEFACENTI: 25ENNE E 18ENNE DENUNCIATI DAI CARABINIERI

Imola (BO): I Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Imola, nel corso di una mirata e specifica attività investigativa, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bologna un 25enne e un 18enne entrambi stranieri, celibi, disoccupati già noti alle forze dell’ordine per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione abusiva di armi e soggiorno illegale sul territorio italiano. L’attività che ha portato al deferimento in stato di libertà dei due soggetti, si è svolta durante un’operazione dei Carabinieri mirata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito di diverse segnalazioni. Appurato ciò, i militari hanno iniziato a sorvegliare alcune vie e un’area verde del Comune di Imola al fine di riscontrare la fondatezza delle notizie apprese. Difatti, l’attività di osservazione e di controllo, nell’area verde e delle vie limitrofe in questione, da parte dei militari, ha permesso di assistere ad una vera e propria compravendita di sostanze stupefacenti. Nella fattispecie, il 18enne straniero, alla vista dei Carabinieri, ha tentato immediatamente di liberarsi, facendolo cadere a terra, un involucro trasparente contenete della cocaina e che per tale motivo, a carico del soggetto, è stata eseguita una perquisizione personale da parte dei militari. Tali operazioni si sono poi estese presso l’abitazione del soggetto, dove erano presenti tra altro, altre persone. Tutto questo ha permesso ai Carabinieri di rinvenire, all’interno dell’abitazione in questione, dell’ulteriore stupefacente in totale 11gr di cocaina e 14 grammi di hashish, diverso materiale utilizzato per il confezionamento della stessa, nonché un coltello da cucina anch’esso con dei residui di hashish sul taglio della lama, un taser elettrico oltre ad una somma in denaro pari a 380,00 euro probabilmente provento dell’attività illecita. Parte della droga è stata trovata in possesso del 25enne straniero, coinquilino del 18enne. La sostanza stupefacente e tutto il materiale rinvenuto, sono stati subito sequestrati dai Carabinieri, mentre i due soggetti sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Bologna.



 

mercoledì 15 maggio 2024

Marocchino arrestato

RAPTUS DI GELOSIA NOTTURNA: 30ENNE MAROCCHINO ARRESTATO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA

Castel San Pietro Terme (BO): I Carabinieri della Tenenza di Medicina (BO) hanno arrestato un 30enne marocchino per maltrattamenti contro familiari o conviventi. È successo nella notte, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Imola hanno ricevuto la richiesta d’aiuto di un cittadino, preoccupato dalle urla e dalle richieste d’aiuto che aveva udito da un appartamento condominiale. Appresa la notizia, i Carabinieri si sono diretti sul posto e quando si sono presentati al portone di casa, sono stati accolti da una ragazza sulla ventina che stava piangendo. Tranquillizzata dai militari, la giovane ha riferito che il compagno, colto da un raptus di gelosia notturna, dopo averla picchiata e spinta a terra, aveva preso a pugni la porta della camera, dove la malcapitata e la madre di quest’ultima, convivente, si erano rifugiate per sfuggire all’attacco del 30enne. Questi, resosi conto che stavano arrivando i Carabinieri, ha tentato la fuga, ma senza successo ed è stato arrestato poco dopo. Ferito sulla mano utilizzata per sfondare la porta, il 30enne è stato medicato dai sanitari del 118, chiamati dai Carabinieri. Anche la ragazza è stata soccorsa, ma si è rifiutata di andare in ospedale. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna che ha attivato il “codice rosso” per tutelare la vittima, il 30enne arrestato dai Carabinieri, è stato tradotto presso la Casa circondariale – Rocco D’amato di Bologna.

 

lunedì 13 maggio 2024

Donne dimagrite

DONNE DIMAGRITE A CAUSA DI MALTRATTAMENTI E ATTI PERSECUTORI. 33ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI E UN ALTRO SOTTOPOSTO A MISURA CAUTELARE.

Provincia di Bologna: I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato un 33enne ed eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di un 40enne. I fatti sono accaduti in circostanze diverse.

I Carabinieri della Stazione di Minerbio hanno arrestato il 33enne per aver violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa che il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna aveva emesso nei suoi confronti, nell’ambito di un indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna per aver sottoposto la madre a continue vessazioni consistenti in ingiurie e minacce, anche di morte, se non acconsentiva a concedergli costantemente somme di denaro per i suoi bisogni. A forza di dare i soldi al figlio, la madre è stata costretta a chiedere dei prestiti per un importo di 20.000 euro e i continui maltrattamenti subiti a livello psicologico con minacce del tipo: “…adesso vengo lì e ti sotterro sotto 50 metri di terra…” l’hanno spinta nel baratro, facendole perdere 15 kg di peso corporeo. Non avendo via di scampo, la donna si è rivolta ai Carabinieri per chiedere aiuto. Purtroppo, neanche la legge è riuscita a frenare il 33enne che invece di rispettare la misura cautelare, l’ha violata, presentandosi sul posto di lavoro della madre, ma non è riuscito a raggiungerla perché i Carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 33enne è stato trattenuto in attesa dell’udienza di convalida prevista con giudizio direttissimo.

Il 40enne, invece, è stato sottoposto a un’ordinanza applicativa della misura cautelare, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna per atti persecutori. La vicenda è iniziata quando l’ex compagna dell’uomo, si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno per chiedere aiuto. La donna ha riferito ai militari che il soggetto, accecato dalla gelosia, ha iniziato a percuoterla, pedinarla e minacciarla di morte con frasi del tipo: “Io ti butto l’acido muriatico in faccia, ho una bottiglietta in macchina sempre pronta all’uso!”, perché non accettava la fine della relazione sentimentale. In seguito, il 40enne, invece di fare un passo indietro, ha inasprito la situazione riuscendo a entrare in casa della donna che era in compagnia del figlio minorenne che stava dormendo e si è spaventato. Le condotte dell’uomo hanno portato la persona offesa a cadere in uno stato ansioso e a una vistosa perdita di peso corporeo, vomitando ogni volta che mangiava. Rintracciato dai Carabinieri, il 40enne è stato sottoposto alla mira cautelare richiesta dalla procura della Repubblica di Bologna: divieto di avvicinamento alla persona offesa.

 

sabato 11 maggio 2024

Il filmato finisce online

IL FILMATO DELLA RAPINA FINISCE SUI SOCIAL NETWORK. ESEGUITA DAI CARABINIERI DEL NUCLEO INVESTIGATIVO DI BOLOGNA UN’ORDINANZA APPLICATIVA DI MISURA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI TRE PERSONE.

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di tre persone, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, per risalire ai presunti responsabili di una rapina aggravata e lesioni personali. I fatti sono accaduti la sera del 5 novembre 2023, nelle vicinanze di via Giuseppe Massarenti, quando un automobilista, in compagnia dei figli minorenni seduti sui sedili posteriori, è stato aggredito da due uomini che si sono avvicinati a piedi, uno lato guidatore e l’altro lato passeggero. Inerme di fronte all’attacco subito da uno dei due malviventi che lo picchiava sulla testa con un oggetto contundente, il malcapitato è stato rapinato della sua collanina d’oro che portava al collo e di uno zaino contenente 1.900 euro. Nonostante le ferite e la paura per i figli, che fortunatamente sono rimasti illesi, l’automobilista si è accorto che durante la rapina, c’era una terza persona nelle vicinanze che filmava l’azione criminale. Soccorso dai sanitari del 118, la vittima è stata medicata e dimessa con una prognosi di cinque giorni: “Ferita lacero contusa a livello frontale sx, non corpi estranei nella ferita, suturata mediante tre punti”. Insospettito dal filmato che gli era stato fatto, l’automobilista, che evidentemente conosceva i suoi aggressori, ha scoperto che il video era stato pubblicato su un social network da un utente. A quel punto, la persona offesa ha consegnato alle autorità una copia del filmato che aveva acquisito e il telefonino cellulare che uno dei due malviventi aveva perso durante la rapina. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna delegati a svolgere le indagini, hanno completato il quadro indiziario, analizzando il video, studiando i tabulati telefonici e la personalità dei presunti responsabili, tutti e tre disoccupati: un 33enne e un 21enne nati a Forlì e un 20enne nato a Torino. Rintracciati dai Carabinieri, i tre soggetti sono stati arrestati e tradotti in carcere.

 

venerdì 10 maggio 2024

Lotta al narcotraffico

BOLOGNA: 57.5 KG DI DROGA E 97.840 EURO IN CONTANTI. CARABINIERI DEL NUCLEO OPERATIVO INSTANCABILI NELLA LOTTA AL NARCOTRAFFICO. ARRESTATO UN IMPRENDITORE ITALIANO.

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un imprenditore italiano sulla trentina, incensurato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato eseguito durante un’operazione antidroga, finalizzata a stroncare il traffico di sostanze stupefacenti diffuso in città. Identificato sotto casa dai Carabinieri, mentre si trovava al volante di un’auto, l’imprenditore ha iniziato ad agitarsi, evidentemente perché cosciente che la propria attività illecita era stata scoperta. A quel punto, il soggetto ha ammesso le proprie responsabilità, consegnando ai Carabinieri uno zaino che stava trasportando, contenente alcuni grammi di una sostanza stupefacente del tipo hashish e dichiarando di averne altri in casa, per un totale complessivo di una ventina di grammi. Secondo l’attività investigativa dei Carabinieri, però, quello che stavano cercando non era un comune spacciatore di strada, ma uno di quelli che in gergo vengono definiti “pesci grossi del narco traffico”. Le ipotesi dei Carabinieri sono state confermate dal ritrovamento di 97.840 euro in contanti, quasi tutti custoditi nell’armadio della stanza da letto in uso all’uomo. L’ingente quantitativo di droga, invece, è stato scoperto più tardi dai Carabinieri che hanno analizzato alcuni dettagli emersi durante l’operazione: il rinvenimento di alcune chiavi in possesso dell’imprenditore e i messaggi che aveva sul telefonino, riconducibili a spedizioni sospette. Tra queste, una in particolare ha attirato l’attenzione dei militari, ovvero quella di un “Fermo deposito” presso la sede di una compagnia di trasporti internazionali. Le chiavi hanno consentito ai Carabinieri di aprire gli accessi a due garage situati in una traversa di via San Donato e di trovare una cinquantina di kg di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana. Seguendo le indicazioni del “Fermo deposito”, invece, i Carabinieri hanno prelevato un pacco contenente il resto della sostanza stupefacente sequestrata, per un totale di 57,5 kg. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il presunto responsabile è stato tradotto presso la Casa circondariale – Rocco D’Amato di Bologna.

 

mercoledì 8 maggio 2024

50enne denunciato

50ENNE STRANIERO DENUNCIATO E ARRESTATO DAI CARABINIERI PER EVASIONE, TRE VOLTE IN MENO DI DIECI GIORNI.

Crevalcore (BO): I Carabinieri della Stazione di Crevalcore e dell’Aliquota Radiomobile di San Giovanni in Persiceto hanno eseguito un provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria di Bologna, nei confronti di uno straniero sulla cinquantina, pregiudicato, il quale, nonostante sottoposto alla detenzione domiciliare a seguito di una condanna scaturita per precedenti vicende giudiziarie, è stato denunciato e arrestato tre volte in pochi giorni per evasione. Il primo caso si è verificato a fine aprile quando l’uomo, riconosciuto e sorpreso dai militari della locale stazione all’esterno di un bar della zona a fumare una sigaretta e a sorseggiare una birra, non curante della misura cautelare in corso, è stato denunciato per evasione. Qualche giorno dopo, l’uomo si è nuovamente allontanato dalla sua abitazione ed è stato visto e riconosciuto, questa volta dai militari del Radiomobile di San Giovanni in Persiceto, mentre stava tranquillamente passeggiando per strada, questa volta è stato arrestato. In ultimo, meno di 24 ore dopo il suo precedente arresto, l’uomo è stato riconosciuto nuovamente dagli stessi Carabinieri che questa volta lo hanno fermato durante un controllo alla circolazione stradale, mentre si trovava al volante di un’automobile. Lo straniero, in violazione delle prescrizioni di legge, è finito nuovamente in stato di arresto per evasione, senza fornire alcuna giustificazione ai Carabinieri che hanno informato la Procura della Repubblica di Bologna la quale ha disposto l’accompagnamento presso la sua abitazione per proseguire la misura cautelare. Poche ore dopo, i Carabinieri sono intervenuti presso la sua abitazione a seguito della richiesta di aiuto della moglie convivente, la quale ha raccontato di essere stata picchiata dal marito per banali motivi. Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Crevalcore hanno eseguito un nuovo provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria, in relazione della sospensione della misura cautelare in atto con quella più grave del carcere. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato accompagnato presso la Casa Circondariale “Rocco D’Amato” di Bologna.

 

martedì 7 maggio 2024

Spari in Bolognina

 

GIOVANE CERCA SESSO A PAGAMENTO, COLPI D’ARMA DA FUOCO IN BOLOGNINA. INTERVENGONO I CARABINIERI DEL NUCLEO RADIOMOBILE

Bologna: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna sono intervenuti in soccorso di un uomo spaventato da un colpo d’arma da fuoco che un soggetto gli aveva esploso contro, all’interno di un palazzo condominiale situato in Bolognina. All’arrivo dei Carabinieri, il malcapitato, uno straniero sulla trentina, ha riferito che era entrato nell’appartamento di una giovane ragazza per fare sesso, dietro a un corrispettivo di 100 euro. In seguito, secondo la ricostruzione dei fatti, la ragazza, un’italiana maggiorenne, ha preso i soldi ma invece di consumare il rapporto ha mandato via il cliente. Questi, amareggiato dalla situazione, è rientrato in casa per riavere i soldi ed è stato in quel momento che è entrato in scena un altro tizio, del tutto inaspettato e fuori luogo, considerata la circostanza, ovvero il fidanzato della ragazza che stava dormendo nella stanza accanto. L’uomo, un 43enne straniero, infastidito dalla situazione, ha impugnato una pistola semiautomatica esplodendo un colpo contro il cliente che è corso via telefonando al 112. I Carabinieri in seguito hanno accertato che si trattava di una pistola scacciacani dotata di tappo rosso, in particolare una riproduzione fedele della pistola semi automatica Glock. La pistola è stata sequestrata e il 43enne è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna per minaccia aggravata. Di fronte ai Carabinieri la ragazza ha restituito i soldi al cliente.

Lavoro in nero

 IMOLA (BO). I carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Bologna, unitamente ai militari del Comando Compagnia CC Imola (BO), durante i controlli effettuati nel settore agricolo e finalizzati al contrasto dello sfruttamento lavorativo, del lavoro “nero” e alla verifica del rispetto delle norme in materia di sicurezza e a tutela dei lavoratori, hanno effettuato un’ ispezione  presso un’ azienda agricola ubicata nel comune Imola (BO).

Dall’ispezione sono emerse violazioni in materia di impiego di lavoratori extraUE, di rapporti di lavoro e violazioni circa il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute e igiene sui luoghi di lavoro.

Nel dettaglio sono stati individuati 7 lavoratori, tutti di nazionalità pakistana, 2 dei quali  sono risultati irregolari sul territorio nazionale, poiché privi di validi permessi di soggiorno per il lavoro ed adibiti dunque a lavoro “nero”, senza alcun contratto di lavoro, senza alcuna tutela previdenziale e senza alcuna tutela assicurativa.

Per tale motivo il titolare dell’azienda agricola che si è avvalso della predetta manodopera straniera irregolare è stato sanzionato con “maxi sanzione” per lavoro nero, pari alla sanzione amministrativa di euro 4.680 per lavoratore - importo stabilito dalle nuove modifiche introdotte D.L.19/2024 - ed è stato, inoltre, deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna per l’ inosservanza della normativa in materia di impiego a lavoro di cittadini stranieri extra UE privi di permesso di soggiorno, che prevede pene fino a tre anni di reclusione e la multa di euro 5.000 per ogni lavoratore irregolare impiegato.

Il titolare dell’ impresa agricola è stato, inoltre, deferito all’A.G. felsinea per le carenze e le omissioni riguardanti le disposizioni in  materia prevenzionistica di cui al D.lgs 81/2008 ed in particolare, per la mancata formazione ed informazione dei lavoratori stranieri e la mancata effettuazione delle visite mediche obbligatorie di idoneità preventiva alla specifica mansione di operaio agricolo. Complessivamente irrogate sanzioni per oltre 25.000 euro.

I controlli finalizzati a contrastare il lavoro irregolare in agricoltura, la verifica circa il rispetto delle leggi in materia di rapporti di lavoro e in materia di salute, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, a salvaguardia ed a tutela dei lavoratori, proseguiranno nelle prossime settimane su tutto il territorio della provincia di Bologna.

lunedì 6 maggio 2024

Incendio canna fumaria

Ieri alle 22,25si è incendiata la canna fumaria della rosticceria in via Mazzini 119 Bologna. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia. Non ci sono persone coinvolte. 
 

Danni all'aeroporto

 Nella mattinata odierna, personale dell’ufficio p.g. di quest’Ufficio Polizia di Frontiera aerea, ha rintracciato e denunciato in stato di libertà presso questo scalo aeroportuale, un cittadino italiano di 43 anni ricercato da mesi per essersi reso responsabile di vari reati contro il patrimonio commessi presso il terminal principale e la Palazzina della Direzione dell’Aeroporto di Bologna.

L’uomo, durante l’estate scorsa aveva raggiunto lo scalo cittadino a bordo di una moto rubata e, dopo aver forzato le porte di ingresso dell’edificio ove hanno sede gli uffici direttivi della società di gestione “A.d.B s.p.a.”, aveva danneggiato diversi beni aziendali alla ricerca di denaro o oggetti di valore.

Nello scorso mese di aprile, invece, era riuscito ad introdursi all’interno delle biglietterie dello scalo aereo sottraendo alla società “ARE” una cospicua somma di denaro per un valore complessivo di 830 euro.

In un’altra occasione, nello stesso mese, si era reso autore prima di un furto a bordo di un’auto parcheggiata da un passeggero e poi di diversi tentativi di effrazione presso gli esercizi commerciali situati al piano terra del “G. Marconi”.  

La squadra investigativa della Polizia di Frontiera grazie alla visione delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza e da un successivo riscontro, ottenuto a seguito della comparazione delle immagini ritraenti la fisionomia dell’uomo con quelle memorizzate dal sistema informatico dei cartellini foto-dattiloscopici, riusciva a individuare le generalità del criminale gravato da numerosissimi precedenti penali specifici.

Dopo una lunga attività di appostamento ed osservazione, effettuata tanto in ambito aeroportuale che nelle adiacenze dell’abitazione del ricercato, i dipendenti della Polaria sono riusciti ad intercettarlo e a contestargli i delitti perpetrati.

Medici aggrediti

ENNESIMO INTERVENTO DEI CARABINIERI IN SOCCORSO AI SANITARI AGGREDITI: DAL 4 APRILE SI PROCEDE D’UFFICIO.

Imola (BO): I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola hanno soccorso un dirigente medico dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Imola che è stato aggredito da una persona ricoverata che si era rifiutata di assumere la terapia. Spaventato dalla reazione violenta del degente che dopo aver avuto una colluttazione col medico aveva iniziato a scaraventare in aria le sedie, il sanitario si è rifugiato nella guardiola di servizio assieme ad altri colleghi, in attesa dei Carabinieri, informati da una telefonata al 112. All’arrivo dei Carabinieri, intervenuti unitamente agli Agenti della Polizia Locale, la persona ricoverata era ancora in evidente stato di agitazione e dopo una lunga trattativa con i militari si è tranquillizzata, assumendo volontariamente i farmaci che gli erano stati prescritti. Il dirigente medico è uscito dalla guardiola di servizio ed è stato soccorso dai colleghi che lo hanno visitato e dimesso con una prognosi di sette giorni. Successivamente, a seguito dell’entrata in vigore della recente normativa, i Carabinieri hanno proceduto d’ufficio nei confronti del presunto responsabile, una persona maggiorenne, di sesso maschile, denunciandolo alla Procura della Repubblica di Bologna per il reato di lesioni personali in danno di esercente la professione sanitaria.

 

sabato 4 maggio 2024

Sorpreso a rubare alla coop

SORPRESO A RUBARE DI NOTTE ALLA COOP DI BAZZANO. 37ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI

Bazzano (BO): I Carabinieri della Stazione di Bazzano hanno arrestato un 37enne italiano, disoccupato e con precedenti di polizia, per tentato furto aggravato. È successo durante un controllo notturno che i Carabinieri stavano effettuando davanti alla Coop di Bazzano. Il 37enne è stato sorpreso dai Carabinieri, unitamente a due addetti alla vigilanza, mentre si trovava all’interno del supermercato, dove era entrato forzando una porta, al fine di prendere alcune bottiglie di liquori nel reparto delle bevande. Di fronte all’evidenza dei fatti, il soggetto ha ammesso le proprie responsabilità. La refurtiva del valore di alcune centinaia di euro è stata restituita al legittimo proprietario. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 37enne è stato trattenuto in attesa dell’udienza di convalida prevista con giudizio direttissimo.

 

Daspo urbano

 Il Questore di Bologna nella giornata del 02.05.2024 ha irrogato il provvedimento di cui all’art. 13 bis del D.L. 20 febbraio 2017 nr. 14, cosiddetto D.A.C.Ur. (Daspo Urbano), nei confronti di un cittadino di origine magrebina di anni 40.

 

L’uomo, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si era rifiutato di uscire da un locale sito in Via Nicolò dall’Arca prossimo alla chiusura in data 01.05.2024, minacciando e aggredendo violentemente due agenti della Polizia di Stato intervenuti sul posto, che hanno riportato in quell’occasione delle lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 20 e 7 giorni.

Gli agenti, attraverso l’ausilio del dispositivo all’Oleoresin Capsicum (spray al peperoncino) in dotazione, sono riusciti a neutralizzare e fermare l’azione violenta dell’uomo che, conseguentemente, è stato tratto in arresto per resistenza a p.u. e lesioni finalizzate alla resistenza.

 

A seguito di questo intervento, la Divisione Anticrimine della Questura ha lavorato per ottenere l’esecuzione della misura di prevenzione in oggetto che comporta il divieto di accesso e di stazionamento nei pressi o nelle immediate vicinanze di determinati locali pubblici o aperti al pubblico, nel territorio di Bologna e dell’intera provincia, per la durata di anni tre.

 

Tale provvedimento è stato emesso alla luce delle recenti modifiche avvenute con il decreto Sicurezza 2020 (D.L. 130/2020) che ha ulteriormente ampliato l'ambito di applicazione del D.A.C.Ur. (Daspo urbano), prevedendo che il Questore possa disporre per i soggetti che sono stati  denunciati o condannati (anche con sentenza non definitiva), negli ultimi tre anni per reati di resistenza o violenza commessa nei confronti di un Pubblico Ufficiale, avvenuti all’interno o nelle vicinanze di pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento, il divieto di ingresso in detti locali; il divieto può essere anche esteso a pubblici esercizi diversi ma che si trovino nei luoghi in cui sono avvenuti i fatti per i quali è scattata la condanna o la denuncia penale.

 

Infine, in considerazione della gravità dei fatti, il presente provvedimento ha prescritto all’uomo l’ulteriore obbligo, di cui al comma 1 bis del predetto articolo, di comparire personalmente, una volta a settimana per la durata di un anno, presso l’Ufficio di Polizia del luogo di residenza.

53enne ucraina

 ESEGUITA DAI CARABINIERI DELLA STAZIONE BOLOGNA INDIPENDENZA UN’ORDINANZA APPLICATIVA DI MISURA CAUTELARE

Bologna: I Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare nei confronti di una 53enne ucraina, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, per atti persecutori e lesioni personali aggravate, commessi nei confronti di un’altra donna. La malcapitata, anche lei ucraina, si è rivolta ai Carabinieri per denunciare la 53enne che l’aveva aggredita per strada, durante l’ennesimo raptus di gelosia, non accettandola come nuova partner dell’ex compagno con cui aveva avuto una relazione ventennale. L’ex compagno aveva iniziato a frequentarsi con la persona offesa, molto più giovane e la 53enne, accecata dalla gelosia, aveva iniziato a perseguitarla, cagionandole uno stato di ansia e costringendola a cambiare le abitudini di vita. Col tempo, le minacce sono continuate e la 53enne, evidentemente infastidita di non essere riuscita a riprendersi il fidanzato, è entrata in azione, prendendo a pugni la malcapitata in via delle Lame, mentre era in compagnia della figlia minorenne e di fronte ad alcuni passanti che invece di soccorrerla o telefonare al 112, si sarebbero girati dall’altra parte. Recatasi autonomamente presso il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore, la donna è stata dimessa con una prognosi di trenta giorni: “Frattura parete inferiore orbita dx e trauma cranico non commotivo”. Il Giudice per le Indagini del Tribunale di Bologna ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, disponendo nei confronti della 53enne, la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l’applicazione del dispositivo di controllo a distanza, il cosiddetto braccialetto elettronico.

venerdì 3 maggio 2024

Vi ammazzo tutti...

“…VI AMMAZZO TUTTI, PRENDO LA PISTOLA E VI SPARO!... SE FANNO INDAGINI DALLA PROCURA GLI MANDIAMO UN PACCO BOMBA…” 27ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI DI ZOLA PREDOSA DURANTE UN BLITZ IN APPARTAMENTO.

Zola Predosa (BO): I Carabinieri della Stazione di Zola Predosa hanno arrestato un 27enne italiano, disoccupato e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. È successo durante un blitz in appartamento che i militari hanno fatto a casa del giovane, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, nell’ambito di un’indagine per minacce aggravate di cui il 27enne si sarebbe reso verosimilmente responsabile nei confronti di una vicina di casa con cui aveva litigato. Le pesanti affermazioni proferite dal ragazzo durante la discussione, del tipo: “…Vi ammazzo tutti, prendo la pistola e vi sparo!...Se fanno indagini dalla Procura gli mandiamo un pacco bomba…” avevano preoccupato i Carabinieri, informati della vicenda. L’autorità giudiziaria, venuta a conoscenza dei fatti, ha emesso un decreto di perquisizione, delegando i militari di entrare nell’appartamento del 27enne per verificare l’eventuale presenza di oggetti pertinenti alle parole che aveva pronunciato. Entrati nell’appartamento del ragazzo, i Carabinieri hanno trovato undici panetti di una sostanza stupefacente del tipo hashish del peso complessivo di oltre 1 kg, quattro bilancini di precisione, una macchina per il sottovuoto, una serra da interni in fase di allestimento e un rilevatore di segnali GPS. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 27enne è stato trattenuto in attesa dell’udienza di convalida prevista con giudizio direttissimo.

 

Sicurezza alimentare

CARABINIERI NAS BOLOGNA: SICUREZZA ALIMENTARE – controlli nel settore del CAFFÈ.

Nel mese di aprile, il N.A.S. di Bologna, nell’ambito delle numerose campagne di controllo in atto, ha effettuato una serie di attività ispettive mirate alla verifica della corretta gestione della filiera produttiva del caffè, in considerazione dell’importanza che anche tale alimento riveste nella cultura del nostro Paese.

Le ispezioni si sono concentrate sugli stabilimenti delle aziende presenti nelle 5 provincie di competenza (Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), evidenziando diffuse irregolarità soprattutto per quanto riguarda la presenza di micotossine nocive per l’uomo ed il riconfezionamento e la reimmissione in commercio di caffè con scadenza superata anche da diverso tempo.

Complessivamente sono stati eseguiti 22 controlli, ravvisando criticità in 11 occasioni, specialmente presso le aziende ricadenti nelle provincie di Bologna e di Forlì-Cesena. In particolare

nel corso dell’ispezione presso uno stabilimento del bolognese, si è riscontrata l’avvenuta tostatura,  nonché il confezionamento e il conseguente parziale trasferimento presso una piattaforma logistico-distributiva, di circa 20.000 kg di caffè sfuso o confezionato in diversi formati (in grani, macinato, capsule per macchine espresso automatiche, ecc.) nei quali erano stati miscelati circa 2.400 kg di caffè proveniente dall’Etiopia, che da analisi di laboratorio eseguite in autocontrollo, sono risultati contaminati da “Ocratossina A. Al momento del controllo il prodotto potenzialmente contaminato non era ancora stato commercializzato.

Tutto il prodotto veniva sottoposto a sequestro e bloccato prima della sua distribuzione.

sempre in provincia di Bologna, in una azienda di torrefazione venivano sottoposti a sequestro oltre 9.200 kg di caffè aventi data di scadenza superata anche da diversi anni, parzialmente nascosti da alte pile di cartoni e stoccati nei pressi di una tramoggia aperta sulla linea di confezionamento di caffè macinato. Venivano inoltre rinvenuti e sottoposti a sequestro anche 800 kg di caffè confezionato con involucri nei quali erano indicate come ditte produttrici, nomi di aziende cessate di attività ormai da anni. Inoltre, su richiesta dei militari operanti, l’attività presso lo stabilimento veniva sospesa dalla competente AUSL, in quanto la struttura versava in condizioni igienico-sanitarie e strutturali carenti, con sporcizia diffusa ovunque, pavimenti in calcestruzzo non lavabili e deteriorati, distacchi di intonaci dalle pareti macchiate da infiltrazioni d’acqua e pioggia letteralmente cadente dal tetto danneggiato e mai ripristinato;

ancora nella provincia di Bologna, presso un’altra azienda del settore venivano rinvenuti e sequestrati oltre 3.000 kg di caffè con scadenza superata da anni, rientrati dalla grande distribuzione. In tale circostanza, si è potuto appurare come tutte le suddette diverse tipologie di caffè, dal decaffeinato all’arabica più pregiata, venissero estratte dalle loro vecchie confezioni e sversate indistintamente nei medesimi silos per diventare poi parte integrante, con percentuali anche superiori al 50%, di nuovo prodotto confezionato come caffè convenzionale. Nella medesima circostanza si è potuta ravvisare inoltre la presenza di bidoni contenenti rifiuti alimentari e residui di cibo andato a male, all’interno del delicatissimo locale di tostatura, considerato off-limits per i non addetti e nel quale è assolutamente vietato mangiare e bere;

nell’area di Imola, nelle pertinenze di una quarta azienda produttrice di caffè, veniva rinvenuto lo stoccaggio di diverse tonnellate di caffè e altri prodotti alimentari (zucchero, caffè d’orzo, cacao, ecc.) all’interno di un grande immobile (acquisito da una dismessa adiacente azienda e in uso da circa 10 anni). Tale deposito, oltre a versare in critiche condizioni igienico-sanitarie e strutturali, veniva utilizzato anche come disordinato rimessaggio di materiali e generi non pertinenti all’esercizio: infatti al suo interno venivano rinvenuti mobili, divani, alambicchi da distillazione, laterizi, legnami, macchinari dismessi e persino una barca della lunghezza di circa 5 metri.

Per tali motivi, a seguito di richiesta del personale operante, lo stesso magazzino veniva sospeso ed interdetto all’utilizzo dalla competente AUSL;

nel forlivese poi è stata sospesa l’attività di un’altra industria del settore, in quanto al suo interno venivano ravvisate modalità gestionali e operative, ormai superate da decenni, non confacenti all’attuale normativa, specialmente avuto riguardo alla tenuta della rintracciabilità e della tracciabilità delle materie prime e del prodotto finito. Veniva inoltre riscontrata una evidente infestazione da lucertole e roditori per la quale il personale aziendale aveva ritenuto di distribuire a terra – in più punti della torrefazione e a ridosso del caffè da lavorare o già lavorato – dei cartoni cosparsi di mastice piuttosto che delle spennellate di colla direttamente sul pavimento, oltre a mucchietti di granaglie avvelenate, in totale inosservanza delle disposizioni di legge in materia di lotta agli infestanti e senza considerare il potenziale rischio di contaminazione dei prodotti alimentari a causa di animali già avvelenati ed agonizzanti che potenzialmente avrebbero potuto circolare nello stabilimento prima di morire.

Nel complesso, le descritte attività condotte dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bologna hanno consentito di sospendere attività per un valore di circa 11.000.000 euro, di sequestrare oltre 35.000 kg di caffè (del valore di circa 820.000 euro) ed elevare sanzioni amministrative per un totale di 28.000 euro.


 

Misure cautelari

40ENNE E 31ENNE COLPITI DA MISURA CAUTELARE PER MALTRATTAMENTI VERSO LA CONVIVENTE.

Bologna: I Carabinieri della Compagnia di Bologna e Molinella, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, nei confronti di due cittadini stranieri, entrambi residenti nella Provincia di Bologna, noti alle forze dell’ordine, accusati del reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi.


Minerbio (BO): I Carabinieri della Stazione di Minerbio hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 31enne straniero, operaio, separato, con precedenti di polizia. Il provvedimento, richiesto dal Tribunale di Bologna Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, nasce dalla querela sporta da una donna 24enne straniera che, nel mese di marzo u.s., si è rivolta ai carabinieri per denunciare il compagno con il quale conviveva da circa due anni. In particolare, la donna, ha riferito ai militari che i litigi con il 31enne, spesso per futili motivi, erano dettati dal comportamento irascibile e violento dell’uomo, tali da sottoporre la donna a reiterate vessazioni fisiche e psichiche, tutto ciò nonostante la 24enne fosse in stato di gravidanza.


Bologna: I Carabinieri della Stazione di Bologna Navile hanno eseguito la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico, nonché l’obbligo di presentazione alla P.G. con cadenza quotidiana, nei confronti di un 40enne straniero già noto alle Forze dell’Ordine. Il provvedimento, richiesto dal Tribunale di Bologna Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, nasce dalla querela sporta da una donna 52enne italiana, la quale si è rivolta ai Carabinieri per denunciare il compagno a seguito dei continui litigi, spesso violenti, dettati dall’abuso di sostanze alcoliche da parte dell’uomo e da un’ossessiva gelosia nei confronti della donna, tali da scaturire in lei, uno stato d’animo di preoccupazione e paura per se stessa. Alla luce di tutto ciò, dopo essere stati rintracciati dai Carabinieri, i due uomini sono stati sottoposti alle rispettive misure cautelari emesse dall’Autorità giudiziaria.

 

giovedì 2 maggio 2024

Attenzione alle truffe

ATTENZIONE ALLE TRUFFE, I CONSIGLI DEI CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI BOLOGNA

Bologna e provincia: I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna continuano l’attività di contrasto alle truffe e nella circostanza, invitano la cittadinanza a seguire alcune regole per evitare di cadere nella trappola dei malfattori che ogni giorno si inventano raggiri sempre più raffinati per ingannare il prossimo, al fine di ottenere un vantaggio economico. Di fronte a una truffa è fondamentale rivolgersi subito alla Stazione Carabinieri più vicina per denunciare l’accaduto e consentire ai militari di avviare le indagini, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna. Soltanto nell’ultima settimana, i Carabinieri si sono trovati di fronte anche situazioni eterogenee ed ingegnose, quindi non solo truffe online (alcune persone sono state deferite all’Autorità giudiziaria) o truffe del finto avvocato o finto appartenente alle Forze dell’ordine, ma anche truffe specifiche per agire sulla psiche dei malcapitati, come accaduto a Molinella (BO). Qualche giorno fa, una persona è andata dai Carabinieri per denunciare una truffa che aveva subito sui social network, dove era stata contattata da un soggetto ignoto che l’aveva convinta a filmarsi e fotografarsi nuda, poi a trasferirgli diverse migliaia di euro per essere “Liberata dal male”. Fortunatamente, quando la persona si è resa conto che l’interlocutore era soltanto un ciarlatano, è andata dai Carabinieri, anche se alleggerita in banca di circa 20.000 euro. A Castel San Pietro Terme (BO), invece, una donna sulla sessantina e l’altra vicina ai 90 anni, non ci sono cascate e hanno chiamato i Carabinieri. La vicenda è simile anche se accaduta in circostanze diverse. Entrambe le vittime erano state contattate telefonicamente da un soggetto che dopo essersi qualificato come appartenete alle Forze dell’ordine, voleva sapere se erano in casa da sole, ma loro quando hanno intuito di trovarsi di fronte a un imbroglione, hanno messo in pratica i consigli dei Carabinieri, interrompendo subito la comunicazione e chiamato il 112. Un ottimo esempio per contrastare la criminalità.