I
Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno, coadiuvati dalla
Polizia Municipale, dal personale della “Prevenzione e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro” dell’AUSL di San Giovanni in Persiceto – Area Ovest e
dai Vigili del Fuoco, hanno eseguito una serie di controlli finalizzati
alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alle aziende tessili amministrate da cittadini cinesi.
Tra
queste, una era già stata controllata ad agosto dai Carabinieri e in quell’occasione erano state
trovate diverse anomalie di carattere amministrativo e penale. La nuova
“visita” degli operanti era pertanto mirata a verificare se il datore di
lavoro si fosse adeguato alla normativa italiana. Tale adempimento non
c’è stato, anzi, il personale ispettivo si è visto costretto a prendere
nuovi provvedimenti nei confronti del titolare dell’azienda, a causa
della mancanza di una serie di requisiti di natura logistica,
amministrativa e sanitaria. I Vigili del Fuoco hanno “piombato” il
contatore del gas per tutelare i dipendenti da un eventuale scoppio
dovuto a delle irregolarità dell’impianto. Per non parlare di alcuni
abusi edilizi scoperti dalla Polizia Municipale.
Un’ulteriore
conferma che il lavoro nero è radicato nel territorio e che gli operai
non vengono tutelati da chi li “assume” è giunta quando i Carabinieri e
il personale civile dell’Ispettorato del Lavoro di Bologna, sono andati a
controllare un’altra ditta situata nel centro cittadino di Calderara di
Reno. All’interno dell’azienda c’erano quattro clandestini cinesi di 36, 38, 40 e 54 anni. Dato che nessuno di loro aveva il permesso di soggiorno, il responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
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