BOLOGNA
Alle ore 13:30 di lunedì, la Centrale del Numero Unico di Emergenza 112, è stata informata che nei pressi di via Enrico Mattei, c’era una donna che gridava. Appresa la notizia, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna si sono diretti velocemente sul posto e quando sono arrivati, hanno trovato una giovane, in preda al panico, che riferiva di essere stata violentata da uno sconosciuto che si trovava ancora in zona. Avvistato nelle vicinanze, l’uomo, a torso nudo e scalzo, è stato bloccato e identificato in un 30enne ivoriano, senza fissa dimora e disoccupato. Sul posto è giunta una seconda pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna. Tranquillizzata, la donna, insegnante scolastica, ha trovato le forze per raccontare l’accaduto ai Carabinieri: Alle ore 13:20, mentre si trovava nella cucina della sua abitazione, situata al piano terra e con un giardino che si affaccia sulla via pubblica, udiva un rumore. Uscita per controllare cosa fosse successo, l’insegnante è stata aggredita dal 30enne ivoriano che dopo averla scaraventata a terra, ha iniziato a baciarla e denudarla, strappandole gli indumenti di dosso. Inizialmente paralizzata dallo spavento, la ragazza ha trovato le forze per alzarsi, fuggire nell’androne condominiale e gridare, nella speranza di essere sentita da qualche vicino di casa, cosa che è effettivamente accaduta. Alla vista della ragazza, in evidente stato di agitazione, alcuni cittadini hanno allertato la Centrale del Numero Unico di Emergenza 112 che ha coordinato le autoradio dell’Arma dei Carabinieri per provvedere al soccorso della vittima e alla cattura immediata del responsabile, il quale non ha avuto neanche il tempo di rivestirsi e fuggire. Pochi istanti dopo, l’uomo era già in manette. La versione della vittima è stata confermata dai vicini di casa che l’hanno trovata seduta per terra mentre piangeva, chiedendo aiuto. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 30enne ivoriano, gravato da precedenti di polizia, è stato rinchiuso in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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