IMOLA (BO)
Questa notte, una cinquantina di militari dell’Arma, capeggiati dalla Compagnia Carabinieri di Imola (BO), hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare coercitiva nei confronti di due albanesi, L.E. 29enne e Y.L. 24enne, indagati per aver concorso nell’acquisto e nella vendita di cocaina. Sono quasi 400 gli episodi di spaccio a favore di una quarantina di clienti imolesi che i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola (BO) hanno accertato durante il periodo investigativo, avviato a fine 2019 e proseguito in piena emergenza sanitaria da COVID-19. Nel corso delle indagini, i militari hanno appurato che il legame tra i due indagati era ben definito. L.E. la mente e Y.L. il braccio, erano in grado di vendere la cocaina avvalendosi di “pusher d’assalto” che si muovevano per le strade di Imola (BO) in sella alle proprie biciclette, mantenendo un profilo basso e camuffandosi tra la gente comune per consegnare la cocaina di prima scelta ai loro affezionati e benestanti acquirenti. Per questo motivo, una decina di pusher, cinque stranieri e cinque italiani, residenti a Imola (BO), di età compresa tra i 24 e i 41 anni, sono stati denunciati a piede libero per lo stesso reato contestato ai due arrestati: detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è terminata poche ore fa col sequestro di svariate dosi di cocaina, hashish, marijuana e circa 6.000 euro in contanti. I due albanesi sono stati tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Questa notte, una cinquantina di militari dell’Arma, capeggiati dalla Compagnia Carabinieri di Imola (BO), hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare coercitiva nei confronti di due albanesi, L.E. 29enne e Y.L. 24enne, indagati per aver concorso nell’acquisto e nella vendita di cocaina. Sono quasi 400 gli episodi di spaccio a favore di una quarantina di clienti imolesi che i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola (BO) hanno accertato durante il periodo investigativo, avviato a fine 2019 e proseguito in piena emergenza sanitaria da COVID-19. Nel corso delle indagini, i militari hanno appurato che il legame tra i due indagati era ben definito. L.E. la mente e Y.L. il braccio, erano in grado di vendere la cocaina avvalendosi di “pusher d’assalto” che si muovevano per le strade di Imola (BO) in sella alle proprie biciclette, mantenendo un profilo basso e camuffandosi tra la gente comune per consegnare la cocaina di prima scelta ai loro affezionati e benestanti acquirenti. Per questo motivo, una decina di pusher, cinque stranieri e cinque italiani, residenti a Imola (BO), di età compresa tra i 24 e i 41 anni, sono stati denunciati a piede libero per lo stesso reato contestato ai due arrestati: detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è terminata poche ore fa col sequestro di svariate dosi di cocaina, hashish, marijuana e circa 6.000 euro in contanti. I due albanesi sono stati tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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