I Carabinieri della Stazione di San Giovanni in Persiceto hanno arrestato un 55enne e un 23enne, padre e figlio, italiani, per minaccia aggravata e maltrattamenti in famiglia.
È
successo ieri sera, quando la Centrale Operativa del 112 è stata
informata che all’interno di una stazione di servizio situata in via
Persicetana, a Sala Bolognese, era scaturita una lite tra persone. La
notizia è stata diramata subito a due pattuglie dell’Arma, di San
Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese che si trovavano in zona per i
controlli del territorio. Quando i militari sono arrivati, sono venuti a
conoscenza che poco prima, un uomo, spalleggiato dal figlio, aveva
aggredito il compagno di sua moglie, da cui si era recentemente
separato. Durante la lite, inoltre, era emerso che il figlio
dell’aggressore aveva impugnato una pistola semi automatica di colore
nero e dopo aver esploso un colpo in aria l’aveva utilizzava per colpire
il malcapitato alla tempia. In seguito, i due aggressori salivano
velocemente a bordo di un’auto parcheggiata in zona e si allontanavano
per recarsi presso la Stazione Carabinieri di San Giovanni in Persiceto.
Una volti giunti in caserma, i due soggetti riferivano al militare di
turno di essere stati aggrediti da un gruppo di nomadi armati di mazze.
Il Carabiniere non ha creduto ai due visitatori e dopo aver avvisato il
suo comandante, ha effettuato una serie di accertamenti informativi,
scoprendo la verità, ovvero che i due soggetti si erano inventati una
menzogna per attenuare i fatti. Di fronte alla capacità investigativa
dei Carabinieri che hanno ricostruito la dinamica degli eventi in
brevissimo tempo, i due italiani hanno ammesso le proprie
responsabilità, consegnando spontaneamente la pistola utilizzata per
intimidire e colpire il 40enne. Questi, medicato dai sanitari del Pronto
Soccorso dell’Ospedale di San Giovanni in Persiceto, è stato dimesso
con una prognosi di tre giorni.
L’arma sequestrata dai Carabinieri è una scaccia cani priva del tappo rosso.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due italiani sono stati tradotti in carcere.
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