lunedì 29 marzo 2021

Operazione "omission"

GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: OPERAZIONE “OMISSION”. PROPOSTI SEQUESTRI FINALIZZATI ALLA CONFISCA DI PREVENZIONE PATRIMONIALE PER OLTRE 2,5 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA.  

 Nell’ambito delle attività di prevenzione patrimoniale e di controllo prescritte dalla normativa antimafia, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno denunciato 14 soggetti ritenuti “socialmente pericolosi”, i quali hanno omesso di comunicare al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza variazioni del proprio patrimonio per oltre 2,5 milioni di euro.  Uno degli obiettivi principali delle disposizioni antimafia è il costante monitoraggio dei soggetti condannati con sentenza divenuta irrevocabile per reati particolarmente gravi o, come detto, ritenuti “socialmente pericolosi”, al fine di accertare tempestivamente se l’incremento patrimoniale rilevato e le disponibilità finanziarie rintracciate siano correlati allo svolgimento di attività criminali. Tra le variazioni patrimoniali più significative, sono emerse la compravendita di un’imbarcazione, di un’auto di lusso (Porsche), di quote societarie, di disponibilità bancarie, di orologi da collezione (Rolex) e di immobili residenziali e commerciali, beni per i quali è stata richiesta la confisca all’Autorità Giudiziaria. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, nelle persone, tra gli altri, del Dott. Marco FORTE, del Dott. Augusto BORGHINI e del Dott. Bruno FEDELI, hanno sinora permesso di sottoporre a sequestro preventivo beni per un valore complessivo pari a 1,3 milioni di euro, frutto di mirate ricostruzioni patrimoniali e di complesse attività di polizia giudiziaria (appostamenti, pedinamenti e perquisizioni locali). All’esito degli approfondimenti è emerso che l’ingente patrimonio, sottratto alle disponibilità di soggetti con conclamati pedigree criminali, è stato accumulato reimpiegando capitali di provenienza illecita. L’attività, frutto di un’autonoma progettualità promossa e sviluppata dai militari del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata, conferma l’attenzione che la Guardia di Finanza ripone nella tutela dell’economia legale, con il concreto e prioritario obiettivo di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dalla c.d. “criminalità da profitto” e di restituirli alla collettività, salvaguardando l’imprenditoria sana e rispettosa delle regole. 
 

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