venerdì 2 ottobre 2020

Furti di preziosi


Alle prime luci dell’alba dello scorso 28 settembre, nelle province di Modena e Brindisi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, con l’ausilio di quelli dei Comandi Provinciali di Modena e Brindisi, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna, diretta dal Procuratore Giuseppe Amato, nei confronti di quattro pregiudicati, tre stranieri di origine albanese (due 24enni ed un 28enne), nonché di un 23enne brindisino.

Nei loro confronti i militari del Nucleo Investigativo di Bologna, sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Giampiero Nascimbeni, hanno raccolto gravi indizi di reato in ordine a due rapine poste in essere in pieno giorno da soggetti travisati ed armati di martelli e piedi di porco, utilizzati non solo per minacciare le commesse ma altresì per infrangere le vetrine dei preziosi, rispettivamente:

- lo scorso 16 giugno in danno della Gioielleria “Valenzia S.p.a.” presso il centro commerciale “Meridiana” (valore della merce asportata 79 mila euro circa) di Casaleccio di Reno (BO);

- in data 22 agosto, in danno della Gioielleria “StroiliOro” presso il parco commerciale “Le piazze” (valore della merce asportata 60 mila euro circa) di Castel Maggiore (BO).

Le indagini, intraprese nell’immediatezza dei fatti, hanno consentito, mediante l’analisi del traffico telefonico, la visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza dei centri commerciali e delle telecamere del controllo del traffico comunali, i sopralluoghi ed i rilievi sulle vetture rubate asportate per commettere le due rapine, di individuare i quattro membri della banda: tre albanesi domiciliati a Guiglia (MO) e l’italiano residente a Brindisi.

Grazie alle serrate attività tecniche di intercettazione, si è inoltre appreso che i componenti del sodalizio criminale fossero in procinto di porre in essere una nuova rapina nel centro Italia e, pertanto, l’Autorità Giudiziaria si è determinata nell’adozione di un provvedimento di fermo sussistendo il concreto pericolo che gli indagati potessero darsi alla fuga all’estero subito dopo la commissione del reato.

Durante le perquisizioni domiciliari nella provincia di Modena sono stati rinvenuti e sequestrati i capi di abbigliamento, le calzature, i passamontagna ed i piedi di porco utilizzati per le rapine, oltre che modiche quantità di hashish e cocaina. Inoltre, nell’appartamento ove dimoravano i tre albanesi fermati a Guiglia è stato rintracciato un connazionale arrestato in flagranza di reato per possesso di documenti di identità contraffatti.

I reati contestati ai quattro fermati, in concorso tra loro, sono quelli di rapina aggravata e furto aggravato.

I G.I.P. di Brindisi (dott. Vilma Gilli) e Modena (dott. Andrea Scarpa) hanno convalidato i fermi del Pubblico Ministero e disposto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.

 

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