FERMATO DALLA POLIZIA DI STATO CITTADINO ALBANESE CHE, TRAMITE UN DRONE, STAVA TENTANDO DI INTRODURRE ALL’INTERNO DEL CARCERE DI BOLOGNA NUMEROSI CELLULARI CON RELATIVE SCHEDE TELEFONICHE.
Nell’ambito di mirati servizi avviati
d’intesa con la Procura della Repubblica di Bologna, volti a contrastare il
rischio di introduzione all’interno di istituti carcerari di vari apparecchi di
comunicazione telefonica, nella giornata del 04 c.m. la Squadra Mobile acquisiva
notizia dell’arrivo dall’estero in questo capoluogo di un cittadino straniero
incaricato di introdurre abusivamente presso la locale Casa Circondariale, per
il tramite di un drone radiocomandato, più apparati telefonici destinati a
consentire ai detenuti l’intrattenimento di contatti anche di natura telematica,
in violazione alle disposizioni legislative in materia. Informata immediatamente
l’Autorità Giudiziaria, con il coordinamento della locale Direzione
Distrettuale Antimafia e la collaborazione di personale del locale Corpo di
Polizia di Polizia Penitenziaria, venivano quindi implementate una serie di ulteriori
attività fra cui l’intensificazione delle azioni di vigilanza interna ed il
tempestivo avvio di una continuativa attività di sorveglianza discreta
dell’uomo, grazie alla quale risultava possibile giungere alla sua
identificazione, individuare la struttura ricettiva cittadina nella quale aveva
preso alloggio, nonché l’autovettura in
sua disponibilità. Nella giornata del 06 c.m. nonché la mattina del successivo
07 c.m. la persona, costantemente monitorata da più unità operative della
Polizia di Stato, effettuava alcuni significativi e riservati sopralluoghi
presso la struttura carceraria raggiungendo con una valigia antiurto, ritenuta
contenere il velivolo, le aree campestri confinanti con il lato nord-est, al
ritenuto scopo di procedere alle ultime operazioni di verifica dei luoghi e
delle condizioni metereologiche. Ritenuto dunque ormai imminente il tentativo
di perfezionare l’introduzione dei dispositivi presso l’Istituto penitenziario,
d’intesa con la competente A.G. nel pomeriggio del 07 c.m. personale della
Squadra Mobile interveniva nella adiacente via del Gomito procedendo al fermo
ed al controllo del cittadino albanese , di anni 30, e verificando così le
ipotesi investigative: le operazioni di perquisizione, estese alla sua
autovettura ed alla struttura ricettiva nella quale era alloggiato,
consentivano infatti di rivenire e sottoporre a sequestro un drone
professionale per volo teleguidato provvisto di 4 batterie di ricambio, fotocamera
ad alta definizione, sistema di controllo remoto e dispositivo elettromeccanico
di sgancio, un tablet di ultima generazione, molteplice materiale specifico per
imballaggio avvolgente antiurto e fascette autobloccanti, nr. 2 smartphone
I-Phone, nr. 3 microtelefoni di piccole dimensioni, tutti provvisti di cavi di
alimentazione, nr. 4 sim-card Lycamobile.
L’uomo veniva deferito alla locale
Procura della Repubblica per violazione degli art. 56 – 391ter c.p. Tentata indebita introduzione di dispositivi
idonei a consentire comunicazioni telefoniche e telematiche da parte di
soggetti detenuti presso la locale Casa circondariale.
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