In data 03.08.2021 in
Madrid, la
Polizia Spagnola - Udyco Central - e i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna
- Nucleo Investigativo - coordinati dal Procuratore della Repubblica di Bologna,
Dott. Giuseppe Amato, e dai sostituti Dott. Roberto Ceroni e Dott. Michele
Martorelli, in collaborazione con Eurojust - Dott. Filippo Spiezia - e in
stretto raccordo con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (progetto
ICAN e team ENFAST), hanno tratto in arresto il latitante PAVIGLIANITI Domenico, nato a San Lorenzo di Reggio
Calabria il 04.05.1961, destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene
concorrenti di anni 11 mesi 8 e giorni
15, emesso in data 21.01.2021 dalla citata Procura, per i reati di
associazione di tipo mafioso, omicidio e associazione finalizzata al traffico
di sostanze stupefacenti.
PAVIGLIANITI
Domenico, ritenuto elemento apicale dell’omonimo casato ‘ndranghetista,
tuttora operante nei comuni di San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri (RC) con ramificazioni
nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, e nel Sud America per la gestione
del traffico interazionale di stupefacenti, era già stato condannato
all’ergastolo (pena in seguito sostituita in quella della reclusione nella
durata di trenta anni) per una serie di omicidi, associazione di tipo mafioso e
reati concernenti gli stupefacenti, commessi a partire dagli anni ’80.
Lo stesso, in particolare,
ha avuto un ruolo di prim’ordine nel corso della cosiddetta seconda guerra di
mafia, allorquando unitamente ad altre famiglie di ‘ndrangheta della provincia
di Reggio Calabria aveva appoggiato la cosca De Stefano nella sanguinosa faida
con quella dei Condello.
La complessa ed
articolata attività investigativa avviata nel mese di gennaio 2021, scaturisce
dal nuovo provvedimento emesso dalla procura felsinea nei confronti del Paviglianiti.
Detta misura, in particolare, scaturisce da un ricorso in Cassazione promosso dalla
medesima Autorità Giudiziaria, che aveva rilevato un antecedente erroneo
calcolo della pena tale da consentire al Paviglianiti di essere rimesso in
libertà nell’ottobre del 2019. In quell’occasione lo stesso aveva lasciato
l’Italia e aveva trovato rifugio in Spagna approfittando di uno strutturato
circuito relazionale in quel paese, consolidatosi attraverso gli illeciti
traffici ivi gestiti.
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