Restituiti 160 beni
culturali trafugati da chiese e
biblioteche di varie Regioni |
Grazie a un’attività investigativa
coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma - pool tutela del patrimonio
artistico - e condotta tra Lazio e Campania, i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) hanno
sequestrato centosessanta beni d’arte di natura ecclesiastica e bibliografica:
sono presenti reliquie di santi, arredi sacri, volumi antichi e reliquari provenienti
da furti consumati tra il 1999 e il 2016 in varie Chiese e Biblioteche civiche
ed ecclesiastiche dislocate in varie località del Lazio, Campania, Basilicata,
Emilia Romagna e Lombardia.
Il
Comandante del Nucleo TPC di Bologna, Ten.Col. Giuseppe De Gori, ha restituito oggi
al Parroco della Chiesa Santa Maria Maggiore in Castel San Pietro Terme (BO),
Don Gabriele Riccioni, gli ultimi beni ancora in sequestro: si tratta di due urne-reliquari
in legno intagliato risalenti al XVIII secolo, trafugati a giugno 2010.
Nei
giorni scorsi sono stati restituiti i seguenti beni: una corona in metallo
dorato del XIX secolo riccamente decorata con pietre colorate rosse e turchesi,
trafugata nel lontano 1976 dalla Chiesa
di Santa Maria Assunta di Corleto Perticara (PZ); ventisette reliquie di santi
e un reliquiario dorato filigranato con intarsi di pietre colorate, trafugati a
novembre 2012 dalla Chiesa dei Santi
Marco Evangelista e Pio X, della Diocesi di Porto – Santa Rufina di Roma. I beni sono stati rinvenuti nella
disponibilità di un collezionista romano, appassionato di antichità e arredi sacri,
assiduo frequentatore del mercato rionale di Roma-Porta Portese, che di recente
si dedicava anche ai canali di vendita online.
La Sezione Antiquariato del Reparto Operativo TPC
ha avviato le indagini nel 2016, quando è comparsa sul mercato una delle
reliquie provento di un grosso furto sacrilego commesso nella parrocchia romana
dei Santi Marco Evangelista e Pio X, individuata attraverso il monitoraggio dei
canali telematici di vendita di beni antiquariali, grazie allo straordinario
supporto fornito dalla “Banca
dati dei beni culturali illecitamente sottratti” di
questo Comando. Le successive fasi
investigative hanno permesso di ricostruire l’intera filiera dei passaggi di
mano dei beni e recuperare la quasi totalità delle preziose reliquie trafugate,
fino a giungere a due noti commercianti dell’area salernitana, attivi anche nella
vendita di volumi antichi.
Nel
corso delle investigazioni sono stati recuperati e già restituiti anche i
seguenti beni: un prezioso reliquario in argento del XVIII secolo, trafugato nel
2015 dalla Basilica di San Tammaro a Grumo Nevano (NA); 2 volumi antichi
del XVIII secolo trafugati nel 2008 dalla Biblioteca Comunale di Como; un
volume del XVII secolo trafugato in epoca imprecisata dalla Biblioteca della
Pontificia Università Antoniana di Roma; un prezioso volume di numismatica
pontificia romana del XVII secolo trafugato nel 1999 dalla Biblioteca della
Curia Generalizia della Compagnia del Gesù a Roma e un intero blocco di 123
rarissimi volumi in lingua francese del XVII secolo, trafugati a gennaio 2016
dalla Biblioteca Lasalliana della Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole
Cristiane di Roma.
Riguardo
a quest’ultimo recupero, si evidenzia che i volumi della Biblioteca Lasalliana
costituiscono una preziosissima raccolta di testi religiosi strettamente legati
alle vicende storiche della Francia e dell’Europa dal XVII secolo in avanti.
Essa raccoglie testi spirituali e scolastici della congregazione fondata da San
J. Baptiste de La Salle, che alla fine del XVII secolo rinnovò la pedagogia
francese e istituì le prime scuole primarie gratuite, poi accusate di
giansenismo, quando, per questo motivo, i volumi furono messi all’Indice dei
Libri Proibiti secondo la bolla “In
eminenti” del 1643. Per evitarne
la distruzione, i volumi furono furbescamente ricuciti in libri comuni, in modo
da sviare i controlli. Durante la Rivoluzione Francese, molti libri della Biblioteca
Lasalliana furono salvati grazie a uno stratagemma ben riuscito di un membro della
congregazione, che si arruolò nella gendarmeria e riuscì a salvare carte e
libri preziosi nascondendoli all’interno di alcuni bauli. Infine, nel 1904, in
Francia fu abolito l’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane: in questa
occasione furono bruciati alcuni testi e documenti per timore di una possibile
persecuzione del governo francese e la “Casa Madre” fu trasferita in Belgio. Solo
nel 1936, con la costruzione della nuova Casa Generalizia dei Fratelli delle
Scuole Cristiane di Roma, biblioteca e archivio trovano finalmente una
collocazione stabile e duratura.
Il
valore commerciale della refurtiva recuperata ammonta a circa a
circa 500.000 euro, 4 soggetti sono stati denunciati a piede
libero alla Procura della Repubblica di Roma.
Le indagini proseguono allo scopo di rintracciare la
restante parte delle res sacrae trafugate
dalla Chiesa di Roma e dagli altri luoghi di culto interessati, con una particolare
attenzione rivolta al mercato internazionale e ad alcuni Paesi europei, tra cui
Francia e Germania, dove si sospetta che una parte dei beni sia stata commercializzata.
Le recenti restituzioni esemplificano
l’impegno del Comando TPC nella costante e proficua ricerca di beni culturali
ecclesiastici e bibliografici trafugati dai numerosi luoghi di culto e
biblioteche dislocati sul territorio nazionale, con l’obiettivo di contribuire
alla loro restituzione e fruizione pubblica. Questa attività viene svolta in
sinergia con le varie Soprintendenze
ABAP e le Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche dislocate sul
territorio nazionale, nonché con gli Uffici Diocesani dei Beni Culturali che
fanno capo all’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali Ecclesiastici della CEI.
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