mercoledì 8 febbraio 2017

Arrestato Fabbri Mauro

Nella mattinata di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ferrara hanno notificato un ordine di custodia cautelare in carcere (GIP Tassoni) a Fabbri Mauro, nato a Bondeno (FE) il 28.06.1956, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Ferrara per il tentato omicidio di Lucia Panigalli, nata a Vigarano Mainarda (FE) il 16.06.1956, con cui nel passato aveva avuto una relazione sentimentale, avvenuto il 16 marzo 2010 in Mirabello, dove la donna viveva.
Il provvedimento cautelare attuale è stato emesso nuovamente per tentato omicidio, sempre nei confronti della donna, ma ora aggravato ed in concorso, a seguito di richiesta avanzata dal Nucleo Investigativo provinciale al Pubblico Ministero della Procura di Ferrara Dr.ssa Cavallo.
Il Fabbri è in carcere dal 23 febbraio 2015, dovendo scontare una pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione.
A seguito di segnalazione pervenuta dal Magistrato di Sorveglianza, il PM in data 20.05.2015 sentiva a verbale in carcere un uomo bulgaro, in quel momento detenuto insieme al Fabbri, che riferiva di aver ricevuto da quest’ultimo un mandato per commettere l’assassinio di una donna, avendolo conosciuto durante l’ora d’aria ed avendo con lo stesso stretto amicizia. Sostanzialmente il Fabbri, condannato civilmente alla compensazione alla Panigalli di 500.000€, chiedeva al Bulgaro se conosceva qualcuno fuori dal carcere cui commissionare questo omicidio dietro il pagamento di 50.000€ (il Fabbri ha una buona disponibilità economica in quanto gestisce nel ferrarese una impresa agricola di seminativi). Il Fabbri suggeriva addirittura al bulgaro di far simulare una rapina “finita male”, essendo oramai questi reati all’ordine del giorno, dicendo però di non voler mai entrare in contatto con i sicari. Riferiva dove abitava la donna e con chi, entrando nei particolari in merito alla presenza di allarmi ed altri dati personali sulla donna utili per l’omicidio.
Gli accertamenti esperiti dal Nucleo Investigativo provinciale dei Carabinieri permettevano, in prima battuta, di identificare compiutamente tutte le persone coinvolte nella vicenda. Successivamente il bulgaro, nuovamente sentito dal PM, riferiva di condividere la cella col Fabbri da due mesi e che questi insisteva nel voler proseguire nella sua idea criminosa. Il bulgaro, quindi, informava il Fabbri di conoscere un connazionale disposto a commettere l’omicidio (cosa in realtà non vera, almeno come riferito al PM).
Le attività tecniche esperite permettevano di appurare la veridicità delle dichiarazioni fatte dal bulgaro, che tra l’altro aveva omesso di aver già ottenuta dal Fabbri una parte della somma pattuita (25.000€), una vettura (una Renault Koleos) ed un trattore marca Lamborghini, che tra i due erano state concordate le modalità dell’omicidio e che soggetti esterni al carcere avevano già compiuto dei sopralluoghi. La somma di denaro ed i mezzi erano stati consegnati, senza conoscere i motivi della consegna, da alcuni parenti del Fabbri ad alcuni parenti del Dobrev. La data individuata per l’omicidio sarebbe stata nei primi giorni del mese di marzo del 2016.
Sulla scorta dei risultati … preoccupanti … delle attività intercettive, venne decisa l’effettuazione di una serie di perquisizioni a carico del bulgaro, di Fabbri e dei relativi parenti che avevano (chi consapevolmente chi inconsapevolmente) fatto da tramite nelle transazioni economiche. L’esito delle perquisizioni dimostrava chiaramente i passaggi di denaro e dei mezzi tra i due gruppi familiari.
Interrogato a conclusione della fase d’indagine, il bulgaro a giustificazione della ricezione dei soldi e dei mezzi, asseriva che il Fabbri gli aveva fatto un prestito per far fronte alle gravi malattie del suo figlio. Il Fabbri ha sempre negato tutto. Comando Prov. Carabinieri Bologna

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