Proseguono i controlli della Questura di Bologna di contrasto alla produzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
La Squadra Mobile della Questura di Bologna, al termine di una breve attività di indagine ha individuato due piantagioni di marijuana nei pressi di un campo nomadi nel comune di San Lazzaro di Savena (BO). Complessivamente sono state sequestrate 555 piantine di diverse altezze per un peso complessivo di 100 chilogrammi.
L’attività nasce da una perquisizione effettuata ad un cittadino italiano, B.D. del 1994, dimorante in un campo nomadi a San Lazzaro di Savena, perquisizione nella quale gli Agenti della Squadra Mobile hanno rinvenuto e sequestrato hashish e marijuana per complessivi 160 grammi. L’uomo è stato così arrestato e giudicato per direttissima nella mattinata odierna e sottoposto agli arresti domiciliari.
Il controllo, poi, è stato esteso anche ad un’area adiacente al campo nomadi, che ha portato i poliziotti alla scoperta di un vero e proprio laboratorio di produzione della marijuana. Infatti, all’interno di alcuni prefabbricati in stato di abbandono sono stati rinvenuti ulteriori 800 grammi di marijuana depositata per l’essiccamento e ulteriori 200 grammi di hashish oltre ad alcuni bilancini di precisione.
Proprio alle spalle di questi “laboratori”, poi, i poliziotti della IV Sezione – contrasto al crimine diffuso della Mobile bolognese, si sono accorti che qualcuno aveva ricavato un sentiero che portava ad un appezzamento di terra alle spalle di quell’area. Ed è stato proprio percorrendo questo sentiero che gli agenti hanno scovato due piantagioni di marijuana, curatissime, organizzate con un preciso e fitto sistema di irrigazione.
Complessivamente le piantine rinvenute e sequestrate sono 555 per un peso complessivo di 100 kg che, con il contributo della Polizia Scientifica, sono state campionate per effettuare delle analisi nei laboratori della Polizia. Ingente la cifra che avrebbe fruttato la marijuana sul mercato, ovvero all’incirca 300.000 euro.
Oltre le piante e la sostanza, sono stati effettuati dei rilievi sui luoghi ispezionati per identificare i responsabili della creazione delle coltivazioni nonché per accertare la paternità dell’ulteriore sostanza rinvenuta nell’area dismessa adiacente al campo nomadi.
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