GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SMANTELLATA RETE DI
COOPERATIVE FITTIZIE CON FALSE FATTURE PER 19 MILIONI DI EURO,
SCOPERTI 569 LAVORATORI IRREGOLARI. SEQUESTRATI BENI PER
UN’EVASIONE DI IMPOSTE E CONTRIBUTI DA 11 MILIONI DI EURO.
Nei giorni scorsi, i militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bologna hanno
eseguito l’ordinanza emessa dal GIP del locale Tribunale dott. Alberto Gamberini, su richiesta
del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Flavio Lazzarini, di sequestro preventivo,
finalizzato alla confisca, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un
controvalore di 8 milioni di euro in capo ad una società del bolognese e al relativo
amministrate unico, che di fatto costituivano il nucleo centrale nella gestione di 6 fittizie
cooperative attive nel settore della logistica e del facchinaggio.
L’attività d’indagine, scaturita da una verifica fiscale operata dal 1° Nucleo Operativo
Metropolitano di Bologna, ha permesso di smantellare un’articolata frode basata sull’uso
distorto di 6 società cooperative, formalmente intestate a prestanome stranieri, sulle
quali è stato riversato il costo del lavoro, con conseguente creazione di un notevole illecito
risparmio in termini di imposte dirette, indirette e di contributi previdenziali ed assistenziali a
beneficio della società capofila.
Quest’ultima, sub appaltando le commesse alle cooperative fittiziamente interposte che si
sono poi sottratte agli obblighi dichiarativi e di versamento, ha di fatto dissimulato il reale
rapporto di lavoro subordinato alle sue dipendenze, rendendo soggettivamente
inesistenti, dunque false, le fatture per le prestazioni di servizi ricevute dalle stesse e
annotate in contabilità. Dalle dichiarazioni rilasciate da un campione di soci lavoratori è
emerso come esse non abbiano mai svolto, neanche per brevissimi periodi, “vita sociale” e
come le stesse fossero prive dei requisiti sociali e mutualistici previsti dalla normativa di
settore.
Ciò ha condotto alla riqualificazione complessiva di 1.190 posizioni contributive, riferibili ai
569 lavoratori fraudolentemente assunti dalle cooperative pseudo appaltatrici, con i
conseguenti riflessi di natura fiscale e giuslavorista per l’utilizzo di false fatture e la
corresponsione strumentale di indennità di trasferta in luogo della retribuzione ordinaria,
artifizi ovviamente volti ad abbattere il costo del lavoro per poi praticare prezzi più competitivi
sul mercato, generando una sorta di “dumping sociale”.
Le indagini svolte hanno condotto al deferimento alla Procura della Repubblica felsinea di 17
soggetti per i reati fiscali di utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti,
indebita compensazione delle imposte, omesso versamento delle ritenute applicate ai
lavoratori e truffa a danno dello Stato. L’operazione sviluppata dalle Fiamme Gialle bolognesi si inquadra nelle rinnovate linee
strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni illeciti
più gravi ed insidiosi, nonché ad incrementare ulteriormente la qualità degli interventi ispettivi,
integrando le funzioni di polizia economico finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria e
garantendo il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni illecitamente
accumulati, soprattutto in un settore, quale quello delle cooperative, dove spesso, a causa
delle condizioni precarie dei lavoratori, i diritti e le tutele non vengono garantiti e
salvaguardati.
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