Bologna. Attività delegata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bologna. La Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria effettuano cinque arresti in carcere, per introduzione all’interno della struttura di telefoni cellulari e sostanza stupefacente e per utilizzo di telefono cellulare non autorizzato da parte di detenuti.
In data 31 maggio 2022, la Squadra Mobile e il NIR della Polizia Penitenziaria, a seguito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica distrettuale Antimafia di Bologna nella persona del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Roberto Ceroni e volta a contrastare il fenomeno della introduzione e relativo utilizzo di apparati cellulari all’interno delle case circondariali, , ha eseguito l’arresto di un cittadino italiano che lavorava presso la struttura carceraria in qualità di impiegato in un’azienda che fornisce generi alimentari al carcere di Bologna, in quanto trovato in possesso all’interno del carcere di 400 grammi di Hashish e 4 telefoni cellulari, di cui due mini telefoni di dimensione poco superiore ad un accendino e due smartphone. Sia lo stupefacente che i telefoni erano destinati all’ala di massima sicurezza del carcere e sarebbero stati occultati all’interno dei generi alimentari destinati agli stessi. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di recuperare altri 48 grammi di Hashish, 100 grammi di Marjuana e 10 grammi di Cocaina nonché un bilancino di precisione.
Nell’immediatezza la Squadra Mobile, il NIR e il
personale della Polizia Penitenziaria in forza alla Casa Circondariale hanno
dato esecuzione a 30 perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica Distrettuale
Antimafia presso il Tribunale di Bologna a carico di altrettanti soggetti,
ristretti in maggioranza nell’alta sicurezza ma anche nell’area dei detenuti
comuni, alla ricerca dei telefoni che gli stessi avevano utilizzato.
A seguito
delle perquisizioni, sono stati rinvenuti 9 telefoni cellullari, di cui tre
negli spazi comuni ai carcerati. Degli altri sei invece cinque sono stati
trovati occultati nelle celle, in particolare nelle confezioni di sale e di
zucchero. In sostanza i detenuti aprivano con grande attenzione la carta del
contenitore dello zucchero o del sale, occultavano il telefono all’interno e
dopo richiudevano la confezione utilizzando la colla in stick in modo che il
prodotto apparisse ancora sigillato nel tentativo di sviare l’attenzione del
personale operante. L’ultimo telefono è stato infine rinvenuto all’interno di
un tutore per la gamba che un detenuto stava indossando. Infine, nei corridoi
dell’alta sicurezza sono stati rinvenuti, all’interno delle placche
dell’elettricità, tre caricabatterie modificati. Negli stessi, infatti, veniva
tagliato l’attacco finale, così che, dopo aver diviso i cavi interni, potevano
caricare il cellulare attaccandolo ai fili della luce oppure sfruttando il polo
positivo e negativo all’interno del televisore.
Le quattro persone ristrette (due detenuti
detenevano due telefoni cellulari) sono quindi state tratte in arresto per
l’utilizzo abusivo dei telefoni cellulari.
In data
odierna si è tenuta l’udienza di convalida degli arresti. Tutti gli arresti
sono stati convalidati; per il soggetto che ha introdotto lo stupefacente e i
telefoni in carcere al fine di metterli nella disponibilità dei detenuti è
stata disposta la custodia cautelare nel carcere di Bologna.
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