GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SCOPERTA MAXI TRUFFA AI DANNI DELL’I.N.P.S. DA PARTE DI UNA COOPERATIVA DI SERVIZI. DISPOSTO IL SEQUESTRO DI BENI PER 3 MILIONI DI EURO
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, Dott. Domenico Truppa, un decreto di sequestro preventivo per equivalente di disponibilità finanziarie per complessivi 3 milioni di euro, nei confronti di due soggetti, F.A. classe ’43 e S.K. classe ‘73 entrambi residenti in Provincia di Bologna, nella loro qualità di Presidente e Vice Presidente del C.d.A. di una cooperativa di servizi, con sede in San Lazzaro di Savena (BO), ritenuti responsabili di aver posto in essere, tra il 2013 ed il 2016, una ingente truffa ai danni dell’I.N.P.S. In particolare, l’indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, sotto la direzione della Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Flavio Lazzarini, ha permesso di accertare come gli amministratori della cooperativa, operante nel settore delle pulizie, con contratti di appalto stipulati con importanti aziende di trasporto nazionale e locale, simulando uno stato di crisi aziendale, avessero nel tempo richiesto ed ottenuto dall’I.N.P.S., in maniera indebita, l’applicazione di “contratti di solidarietà” che, al fine di evitare licenziamenti, prevedono una riduzione dell’orario di lavoro in favore dei propri dipendenti e l’ottenimento di uno specifico contributo. Gli approfondimenti investigativi svolti dalle fiamme gialle felsinee hanno consentito di accertare come la cooperativa, nonostante la concessione di tale particolare forma di ammortizzatore sociale, avesse continuato ad impiegare fraudolentemente i propri dipendenti per l’intero orario di servizio, giustificando la retribuzione delle ore in eccesso, rispetto a quelle stabilite nei suddetti contratti, come se fossero somme elargite a titolo di “rimborsi” o “trasferte”, remunerando irregolarmente le ore di straordinario svolte dal personale. Grazie a tale stratagemma, gli amministratori della cooperativa hanno illecitamente ottenuto dall’Istituto di Previdenza contributi, a seguito dell’applicazione dei contratti di solidarietà, per un importo totale di circa 3 milioni di euro omettendo, altresì, il versamento degli ordinari oneri previdenziali dovuti sulle ore lavorative eseguite in eccedenza per ulteriori 2,5 milioni di euro.
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