martedì 27 giugno 2017

CARABINIERI DEL N.A.S. DI BOLOGNA: CONTROLLI SULL’ ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE SANITARIA – 14 PERSONE DENUNCIATE.

I Carabinieri del NAS di Bologna nel primo quadrimestre del 2017 hanno svolto, nello specifico
ambito sanitario di competenza, una attività di monitoraggio e contrasto all’insidioso fenomeno
dell’ esercizio abusivo delle professioni sanitarie, perpetrato diffusamente da spregiudicati
millantatori.
In virtù del motto al quale si ispirano i Carabinieri del NAS “Salus Populi Suprema Lex”, è stata
effettuata una intensa attività di controllo che ha consentito di effettuare accessi ispettivi in oltre
80 studi professionali medici e poliambulatori.
Diverse le tipologie di illeciti riscontrati:
• odontotecnici e assistenti alla poltrona colti nello svolgimento di mansioni di esclusiva
pertinenza dell’odontoiatra;
• pseudo dietologi che prescrivevano diete dimagranti;
• persone sorprese a dispensare farmaci, all’interno delle farmacie, pur non avendone titoli;
• falsi fisioterapisti che agivano su pazienti con difficoltà motorie;
• passando poi ai falsi infermieri, veterinari, odontotecnici con falso diploma, ecc.
Complessivamente sono 14 le persone denunciate a piede libero per avere svolto o tollerato
l’esercizio abusivo della professione medica, nello specifico:
2
- 3 persone operanti nel ferrarese, in un caso un odontoiatra consentiva alla moglie,
assistente alla poltrona, di effettuare la detartrasi ai propri clienti, questi ultimi ignari di
ottenere tali prestazioni da personale privo dei titoli. Nella stessa provincia è stato
individuato uno studio dentistico abusivamente aperto e condotto da odontotecnici che
si comportavano come odontoiatri effettuando diagnosi, radiografie, estrazioni, cure di
carie a pazienti inconsapevoli del fatto di essersi recati in struttura sprovvista di
autorizzazione sanitaria e condotta da pseudo medici;
- 2 indagati anche nel ravennate, dove un affermato medico odontoiatra reputando
indecoroso praticare direttamente la pulizia dei denti ai propri pazienti, aveva istruito
all’uopo la propria dipendente, con licenza media, ad operare in tal senso nel cavo orale
dei pazienti, che pagavano regolarmente la prestazione come se fosse stata eseguita
dal “blasonato” professionista operante in un noto ospedale privato accreditato della
provincia;
- 4 indagati a Bologna, nella prima indagine è emerso che due odontotecnici, da anni
gestivano uno studio dentistico comportandosi come odontoiatri, truffando gli ignari
pazienti sui titoli posseduti, utilizzando per la prescrizione di esami diagnostici e di
farmaci un timbro di un professionista operante nel nord Italia risultato estraneo ai
fatti. Nell’altro caso un odontoiatra ha reputato congruo assumere una ragazza
proveniente dal continente asiatico per eseguire le pulizie dei locali e delle attrezzature,
nonché la pulizia dei denti dei clienti dello studio dentistico;
- 2 falsi fisioterapisti individuati a Forlì Cesena e Bologna, in seguito a verifiche
attivate sulla scia del dilagante ricorso all’acquisto di coupon a prezzi particolarmente
vantaggiosi di prestazioni sanitarie attraverso l’ e-commerce geolocalizzato. Scopo degli
accertamenti è stato verificare il regolare possesso dei titoli abilitanti all’esercizio delle
professioni sanitarie, nonché dei requisiti igienico sanitari delle strutture sanitarie, ove
tali figure professionali esercitano l’attività propagandata su Internet. In entrambi i casi,
comunque, le strutture risultavano non autorizzate ed i “pseudo professionisti” privi dei
necessari titoli abilitanti all’attività sanitaria svolta;
- 1 falso dietista a Bologna che millantando di avere una laurea (in realtà mai
conseguita), prescriveva diete alimentari e consigliava l’assunzione di integratori a
uomini, donne e bambini;
3
- 1 naturopata a Ravenna che esorbitando le proprie competenze professionali
millantava riconoscimenti internazionali rilasciando diete alimentari finalizzate a rapido
dimagrimento;
- 1 veterinario nella provincia di Bologna completa la gamma dei “falsi esercenti
professioni sanitarie” scoperti. Questi effettuava visite a domicilio per la cura di gatti,
senza aver mai conseguito il titolo di laurea. L’uomo non ha nemmeno saputo spiegare
la provenienza dell’ingente quantitativo di farmaci ad uso veterinario, rinvenuto nella
sua abitazione e posto successivamente sotto sequestro.

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