Il primo pomeriggio del 13 luglio 2022, a Ventimiglia (IM), i Carabinieri della locale Compagnia e personale della Polizia Ferroviaria, hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna nei confronti di un cittadino tunisino 19enne, indagato perché presunto autore dell’omicidio avvenuto la notte tra l’11 ed il 12 luglio u.s. in via Larga, a ridosso del quartiere Pilastro.
Il prosieguo delle indagini ha consentito l’emissione
di un secondo decreto di fermo, eseguito alcune ore dopo, nei confronti di
altri due cittadini tunisini, di 22 e 20 anni, per concorso nel medesimo
omicidio. Anche gli altri due giovani, sono stati rintracciati a Ventimiglia
(IM), appena scesi dal treno, in procinto di lasciare il Paese.
La mattina del 16 luglio 2022 presso il
Tribunale di Imperia si è tenuta l’udienza di convalida dei tre fermati davanti
al Giudice per le Indagini Preliminari, che al termine del rito ha convalidato
i fermi per il 19enne e per il 20enne, mentre non ha convalidato il fermo per
il 22enne, non ritenendo gli indizi a suo carico sufficientemente gravi.
Per gli altri due, il G.I.P. di Imperia,
accogliendo la richiesta del PM, ha altresì applicato la misura cautelare della
custodia in carcere, riconoscendo l’esistenza del concreto ed attuale pericolo
di fuga, nonché la gravità indiziaria a carico degli stessi: “Gli indagati hanno dato prova di una ferocia
belluina nei confronti della vittima, senza limitarsi a provocare le ferite
mortali, ma infierendo contro di lei a lungo, in modo da farne scempio (…) Tali
elementi escludono il dolo d'impeto. e paiono piuttosto attestare un dolo ad
alta intensità”.
Il G.I.P. di Imperia si è infine
dichiarato incompetente ed ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.
Il sopralluogo effettuato dalla Sezione Investigazioni
Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bologna ha consentito di
ricostruire la scena del crimine: all’interno dello stabile, il corpo senza
vita del giovane marocchino è stato rinvenuto nudo, in una pozza di sangue, con
i piedi legati. Sul cadavere erano evidenti i segni di percosse e di numerose
ferite da arma da taglio, tanto sul corpo quanto sul volto.
Fondamentali i rilievi nel corso del sopralluogo, che
hanno consentito di risaltare orme di scarpe, anche sul pavimento insanguinato,
risultate perfettamente compatibili a quelle indossate all’atto del fermo dai
due indagati per cui il fermo è stato convalidato.
Grazie alle testimonianze raccolte, alle
immagini dei sistemi di videosorveglianza delle zone frequentate solitamente
dagli indagati, all’analisi del traffico telefonico delle celle coprenti l’area
del delitto, è stato ricostruito che i tre fermati, immediatamente dopo il
delitto e dopo essersi frettolosamente lavati, si sono allontanati dalla zona
sino a raggiungere, nella mattinata, la stazione ferroviaria di Bologna. Da lì
hanno preso un treno per Milano, quindi per Torino, dove sono arrivati in
serata.
Le attività tecniche intanto avviate hanno
consentito di documentare come la mattina i tre abbiano proseguito il viaggio
sino a Ventimiglia (IM), dove grazie al supporto della locale Compagnia
Carabinieri e della Polizia Ferroviaria, sono stati individuati e fermati.
Le indagini sono tutt’ora in corso e
mirano a far luce sulle ragioni del cruento gesto. A quanto appreso da alcune
testimonianze, la vittima e gli indagati si frequentavano assiduamente e convivevano
nella medesima stanza dello stabile abbandonato in cui si è consumato
l’omicidio.
Il fatto sarebbe maturato, in un probabile
stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol, al culmine di
una discussione per la spartizione dei proventi di un furto commesso poche ore
prima in riviera romagnola. Le circostanze sono tutt’ora al vaglio per la
ricerca di riscontri.
Sul corpo del primo fermato, il 19enne,
sono state documentate numerose ecchimosi ed escoriazioni, nonché un evidente gonfiore
ad una mano, il tutto compatibile con una violenta colluttazione.
Nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, il G.I.P.
di Imperia soffermandosi sulla personalità desunta dalle segnalazioni di
polizia, ha ribadito, riguardo il 19 enne “è
stato ripetutamente segnalato nel corso dell'ultimo anno per reati a base
violenta caratterizzati dall'impiego di coltelli: in particolare, egli è stato
sottoposto in data 4/03/2022 dal G.I.P. di Bologna alla misura cautelare del
divieto di dimora nel territorio di tale Comune per aver sferrato alcune
coltellate a tale omisiss” .
Anche l’altro indagato vanta segnalazioni inerenti il possesso di
coltelli.
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