domenica 17 luglio 2022

Fermo di un indiziato

 Il primo pomeriggio del 13 luglio 2022, a Ventimiglia (IM), i Carabinieri della locale Compagnia e personale della Polizia Ferroviaria, hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna nei confronti di un cittadino tunisino 19enne, indagato perché presunto autore dell’omicidio avvenuto la notte tra l’11 ed il 12 luglio u.s. in via Larga, a ridosso del quartiere Pilastro.

Il prosieguo delle indagini ha consentito l’emissione di un secondo decreto di fermo, eseguito alcune ore dopo, nei confronti di altri due cittadini tunisini, di 22 e 20 anni, per concorso nel medesimo omicidio. Anche gli altri due giovani, sono stati rintracciati a Ventimiglia (IM), appena scesi dal treno, in procinto di lasciare il Paese.

 

La mattina del 16 luglio 2022 presso il Tribunale di Imperia si è tenuta l’udienza di convalida dei tre fermati davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, che al termine del rito ha convalidato i fermi per il 19enne e per il 20enne, mentre non ha convalidato il fermo per il 22enne, non ritenendo gli indizi a suo carico sufficientemente gravi.

Per gli altri due, il G.I.P. di Imperia, accogliendo la richiesta del PM, ha altresì applicato la misura cautelare della custodia in carcere, riconoscendo l’esistenza del concreto ed attuale pericolo di fuga, nonché la gravità indiziaria a carico degli stessi: “Gli indagati hanno dato prova di una ferocia belluina nei confronti della vittima, senza limitarsi a provocare le ferite mortali, ma infierendo contro di lei a lungo, in modo da farne scempio (…) Tali elementi escludono il dolo d'impeto. e paiono piuttosto attestare un dolo ad alta intensità”.

Il G.I.P. di Imperia si è infine dichiarato incompetente ed ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.

 

Il sopralluogo effettuato dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bologna ha consentito di ricostruire la scena del crimine: all’interno dello stabile, il corpo senza vita del giovane marocchino è stato rinvenuto nudo, in una pozza di sangue, con i piedi legati. Sul cadavere erano evidenti i segni di percosse e di numerose ferite da arma da taglio, tanto sul corpo quanto sul volto.

Fondamentali i rilievi nel corso del sopralluogo, che hanno consentito di risaltare orme di scarpe, anche sul pavimento insanguinato, risultate perfettamente compatibili a quelle indossate all’atto del fermo dai due indagati per cui il fermo è stato convalidato.

 

Grazie alle testimonianze raccolte, alle immagini dei sistemi di videosorveglianza delle zone frequentate solitamente dagli indagati, all’analisi del traffico telefonico delle celle coprenti l’area del delitto, è stato ricostruito che i tre fermati, immediatamente dopo il delitto e dopo essersi frettolosamente lavati, si sono allontanati dalla zona sino a raggiungere, nella mattinata, la stazione ferroviaria di Bologna. Da lì hanno preso un treno per Milano, quindi per Torino, dove sono arrivati in serata.

Le attività tecniche intanto avviate hanno consentito di documentare come la mattina i tre abbiano proseguito il viaggio sino a Ventimiglia (IM), dove grazie al supporto della locale Compagnia Carabinieri e della Polizia Ferroviaria, sono stati individuati e fermati.

 

Le indagini sono tutt’ora in corso e mirano a far luce sulle ragioni del cruento gesto. A quanto appreso da alcune testimonianze, la vittima e gli indagati si frequentavano assiduamente e convivevano nella medesima stanza dello stabile abbandonato in cui si è consumato l’omicidio.

Il fatto sarebbe maturato, in un probabile stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol, al culmine di una discussione per la spartizione dei proventi di un furto commesso poche ore prima in riviera romagnola. Le circostanze sono tutt’ora al vaglio per la ricerca di riscontri.

 

Sul corpo del primo fermato, il 19enne, sono state documentate numerose ecchimosi ed escoriazioni, nonché un evidente gonfiore ad una mano, il tutto compatibile con una violenta colluttazione.

Nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, il G.I.P. di Imperia soffermandosi sulla personalità desunta dalle segnalazioni di polizia, ha ribadito, riguardo il 19 enne “è stato ripetutamente segnalato nel corso dell'ultimo anno per reati a base violenta caratterizzati dall'impiego di coltelli: in particolare, egli è stato sottoposto in data 4/03/2022 dal G.I.P. di Bologna alla misura cautelare del divieto di dimora nel territorio di tale Comune per aver sferrato alcune coltellate a tale omisiss” .

Anche l’altro indagato vanta segnalazioni inerenti il possesso di coltelli.

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