TRATTO IN ARRESTO UN CITTADINO ALBANESE RICERCATO PER DIVERSI FURTI AGGRAVATI DI MOTOCICLI
Nei giorni scorsi personale della 5^ Sezione della Squadra
Mobile della Questura di Bologna, ha tratto in arresto, in esecuzione di
un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Giudice per le
Indagini preliminari del Tribunale di Bologna, Dott.ssa Francesca Zavaglia, su
richiesta del P.M. Dott. Stefano Dambruoso, un cittadino albanese D.J.,
classe ’90, responsabile di una lunga serie di furti di motocicli, commessi
nel centro storico cittadino durante la scorsa estate.
Lo straniero, già gravato da numerosi precedenti
per reati similari, era stato scarcerato da appena due settimane, a seguito di
una condanna inflittagli dalla Corte d’Appello di Bologna per lesioni
personali, furto aggravato, possesso ingiustificato di chiave alterate o
grimaldelli e resistenza a P.U.
La rapida attività d’indagine condotta dagli uomini
della Squadra Mobile, consentiva di ricondurre al predetto la consumazione di svariati
furti di motocicli, tutti avvenuti con le medesime modalità, consistenti nella rottura del blocca
sterzo e nel successivo collegamento dei cavi elettrici del sistema di
accensione.
Durante i diversi servizi di prevenzione
effettuati dalla Polizia, nei pressi dell’abitazione dell’arrestato venivano
rinvenuti tre scooter rubati nelle giornate precedenti, tutti manomessi con la
stessa tecnica, che costituiva una
sorta di “marchio di fabbrica” dell’azione criminogena, chiaramente
riconducibile allo stesso.
Il particolare modus operandi utilizzato dell’arrestato appariva chiaro
fin dalle battute iniziali delle indagini, che consentivano di accertare che lo
stesso operava in diverse
zone del territorio cittadino, con preferenza di quelle ubicate a ridosso del
centro storico, ove, una volta individuati i veicoli d’interesse,
prevalentemente HONDA SH, riusciva ad asportarli senza incontrare grosse
difficoltà; il tutto accadeva in orario diurno e in luoghi esposti a pubblico
passaggio.
Di particolare gravità
risultavano essere due furti avvenuti nel piazzale antistante la Questura, per
la cui sottrazione il malfattore utilizzava una metodologia differente; trattandosi
di motoveicoli di ultima generazione, pertanto dotati di sistema di accensione
comandato da centralina elettronica, non bypassabile con il classico sistema di
collegamento dei fili, il reo forzava il bloccasterzo, per poi trasportarli a
mano in un luogo più defilato in attesa di essere successivamente caricati su
un furgone, a bordo del quale lo attendeva un’ulteriore complice.
Quest’ultimo, un
cittadino italiano di 36 anni, S.L., veniva successivamente individuato
dagli investigatori e denunciato in stato di libertà per furto aggravato in
concorso.
L’attività d’indagine consentiva di raccogliere a carico dei due
soggetti indizi di colpevolezza precisi e concordanti, che consentivano la
contestazione del reato di furto, aggravato dall’utilizzo della violenza sulle
cose e dall’esposizione alla pubblica fede dei veicoli.
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