BOLOGNA: LA POLIZIA DI
STATO ARRESTA DUE APPARTENENTI ALL’ASSOCIAZIONE ‘NDRANGHETISTA DEI GRANDE
ARACRI
Nel corso della giornata
di ieri la Squadra Mobile di Bologna ha eseguito una ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Bologna nei
confronti di due appartenenti all’associazione ‘ndranghtista capeggiata dalla
famiglia GRANDE ARACRI.
I destinatari del
provvedimento restrittivo sono Paolo GRANDE ARACRI e Manuel CONTE, già colpiti
da analogo provvedimento nel giugno scorso, ritenuti responsabili del reato di
estorsione ed intestazione fittizia di beni.
L’operazione condotta
dalla Polizia di Stato è il risultato di un ulteriore approfondimento dell’indagine
sviluppata sempre dall’Ufficio investigativo felsineo e che nel mese di giugno
aveva già portato all’esecuzione di 16 provvedimenti restrittivi nell’ambito
dell’operazione denominata “Grimilde”, emessi sempre dalla Autorità Giudiziaria
di Bologna nei confronti degli appartenenti ad una associazione ‘ndranghetista
capeggiata dalla famiglia GRANDE ARACRI operante in tutta l’Emilia Romagna.
All’epoca oltre al reato
associativo furono contestati anche quello di estorsione, tentata estorsione,
trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento
del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata dalle finalita' mafiose.
L’ulteriore attività
investigativa profusa dalla Squadra Mobile di Bologna è il risultato
dell’analisi del materiale sequestrato nel corso della precedente nonché dalla
raccolta di alcune dichiarazioni di testimoni.
La vicenda contestata si
sviluppa agli inizi del 2018 quando i due destinatari del provvedimento
restrittivo, forti di far parte di un gruppo ‘ndranghetista hanno costretto il
proprietario di un bar di Parma a cedere loro la sua attività ad un prestanome. L’azione continua,
pressante, sviluppata dai due ha portato il titolare dell’esercizio commerciale
a sottostare a tutte le loro richieste; ad accontentarsi di diventare un
dipendente di quella che sino a poco tempo prima era la sua attività e la sua
fonte di sostentamento, ad assecondare
le richieste di denaro da parte dei due, richieste che venivano giustificate
sempre con la illusione di poter ricevere il compenso per la vendita
dell’attività stessa.
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