GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRO DI BENI PER 755.000
EURO NEI CONFRONTI DI UNA SOCIETA’ CHE HA OMESSO DI VERSARE
LE IMPOSTE DOVUTE ALL’ERARIO
I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno eseguito, su
disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna (Dott. Domenico
Panza), un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità
bancarie e di beni immobili fino alla concorrenza di euro 755.000, nella disponibilità di una
società bolognese e del suo legale rappresentante per non aver ottemperato al pagamento
dell’IVA entro il termine prescritto dalla legge.
In particolare, l’imprenditore era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna
dalla locale Agenzia delle Entrate per non aver versato, nella sua qualità di legale
rappresentante di una società cooperativa a responsabilità limitata operante nel settore
dell’autotrasporto, l’acconto Iva relativo al 2017.
Malgrado l’intervento dell’Amministrazione finanziaria, la società aveva continuato
comunque a restare inerte dinanzi all’avviso di accertamento notificatogli, non manifestando
quindi la concreta possibilità e l’intenzione di restituire all'Erario, anche con modalità rateali,
le imposte non assolte.
Veniva pertanto delegata, dal Sostituto Procuratore Dott. Claudio Santangelo, l’esecuzione
di specifiche indagini patrimoniali alle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico
Finanziaria di Bologna che hanno permesso di individuare i beni e le disponibilità finanziarie
riconducibili all’indagato e di richiedere ed ottenere dal G.I.P. il provvedimento cautelare.
La misura disposta mira in sostanza a colpire il profitto del reato e, ove questo non fosse
più disponibile, beni di valore equivalente al medesimo profitto nella disponibilità
dell’imprenditore felsineo.
L’operazione complessivamente sviluppata testimonia ancora una volta l’impegno della
Procura della Repubblica di Bologna, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate
nella sinergica azione di contrasto ad ogni forma di evasione fiscale, che trova
nell’aggressione patrimoniale dei soggetti responsabili dei reati tributari la forma più incisiva
di ristoro dei primari interessi dell’Erario.
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