giovedì 18 aprile 2019

GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRO DI BENI PER 755.000

GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SEQUESTRO DI BENI PER 755.000 EURO NEI CONFRONTI DI UNA SOCIETA’ CHE HA OMESSO DI VERSARE LE IMPOSTE DOVUTE ALL’ERARIO

I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna (Dott. Domenico Panza), un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità bancarie e di beni immobili fino alla concorrenza di euro 755.000, nella disponibilità di una società bolognese e del suo legale rappresentante per non aver ottemperato al pagamento dell’IVA entro il termine prescritto dalla legge. In particolare, l’imprenditore era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna dalla locale Agenzia delle Entrate per non aver versato, nella sua qualità di legale rappresentante di una società cooperativa a responsabilità limitata operante nel settore dell’autotrasporto, l’acconto Iva relativo al 2017. Malgrado l’intervento dell’Amministrazione finanziaria, la società aveva continuato comunque a restare inerte dinanzi all’avviso di accertamento notificatogli, non manifestando quindi la concreta possibilità e l’intenzione di restituire all'Erario, anche con modalità rateali, le imposte non assolte. Veniva pertanto delegata, dal Sostituto Procuratore Dott. Claudio Santangelo, l’esecuzione di specifiche indagini patrimoniali alle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna che hanno permesso di individuare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili all’indagato e di richiedere ed ottenere dal G.I.P. il provvedimento cautelare. La misura disposta mira in sostanza a colpire il profitto del reato e, ove questo non fosse più disponibile, beni di valore equivalente al medesimo profitto nella disponibilità dell’imprenditore felsineo. L’operazione complessivamente sviluppata testimonia ancora una volta l’impegno della Procura della Repubblica di Bologna, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate nella sinergica azione di contrasto ad ogni forma di evasione fiscale, che trova nell’aggressione patrimoniale dei soggetti responsabili dei reati tributari la forma più incisiva di ristoro dei primari interessi dell’Erario.

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