GUARDIA DI FINANZA: CONFISCATI, TRA LE REGIONI EMILIA-ROMAGNA,
CAMPANIA, LAZIO E SARDEGNA, BENI DEL VALORE DI 300 MILIONI DI
EURO RICONDUCIBILI AD UN “IMPRENDITORE” OPERANTE NEL
SETTORE IMMOBILIARE CONTIGUO AI CLAN CAMORRISTICI.
In data odierna i finanzieri del Comando Provinciale di Bologna e del Comando Provinciale
di Napoli, hanno sottoposto a confisca un ingente patrimonio del valore di circa 300.000.000 di
euro, in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria napoletana, riconducibile a P.A.,
cl. 1956, “imprenditore” operante nel settore immobiliare, condannato nell’ambito della nota
operazione “Omphalos” per i reati di esercizio abusivo del credito ed intestazione fittizia di quote
societarie e di beni, quest’ultimo con l’aggravante del cd. “metodo mafioso” per aver agevolato
vari clan camorristici
L’odierno provvedimento costituisce un primo epilogo delle complesse indagini di polizia
giudiziaria e di polizia economico-finanziaria condotte in stretta collaborazione dalle Fiamme
Gialle felsinee e campane, in particolare dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione
Criminalità Organizzata) dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna e Napoli,
sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia partenopea, che avevano portato,
nel mese di luglio del 2017, all’arresto di 17 persone ed al sequestro di di beni del valore
complessivo di 700.000.000 di euro.
Le attività investigative (sviluppate tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e
attività di osservazione e appostamenti), le approfondite e sofisticate ricostruzioni dei flussi
bancari e analisi societarie nonché le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia hanno
consentito di ricostruire l'operatività di un articolato gruppo criminale legato a diversi clan
camorristici (clan MALLARDO, clan DI LAURO, clan degli SCISSIONISTI, clan PUCA, clan
AVERSANO, clan VERDE e clan PERFETTO).
L’organizzazione, operante in diverse regioni italiane - quali Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo,
Umbria, Sardegna, Lombardia – ma con base prevalente in Campania era risultata attiva in diversi
settori illeciti, quali le truffe alle assicurazioni, l’esercizio abusivo del credito, gli investimenti
immobiliari e l’intestazione fittizia di beni, effettuando in questo modo un’attività di reimpiego
sistematico di enormi somme di denaro di provenienza illecita.
Dalle indagini era poi emerso come il gruppo camorristico fosse riuscito ad operare indisturbato
anche grazie allo stabile e determinante appoggio di insospettabili colletti banchi; funzionari di
banca e commercialisti infedeli i cui apporti si erano rivelati cruciali per la vita e l’espansione della
compagine criminale.
La confisca eseguita ha interessato l’intero compendio patrimoniale e monetario illecitamente
accumulato dall’imputato, costituito da un ingente numero di cespiti dislocato in 7 province
(Bologna, Ravenna, Napoli, Caserta, Benevento, Latina e Sassari); si tratta, infatti, di ben 628 tra
fabbricati e terreni, 16 autovetture, anche di lusso, rapporti bancari e partecipazioni societarie, il
cui valore è risultato nettamente sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati dallo
stesso e dal suo nucleo familiare.
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