mercoledì 26 giugno 2019
BOLOGNA: Gli agenti della Polizia Stradale bloccano un carico di frutta mal sistemato e in evidente stato di deterioramento
Alle prime luci
dell’alba, circa le 6:00 del mattino del 25 giugno 2019, giunti quasi al
termine di un ordinario servizio notturno di vigilanza autostradale, gli agenti
del reparto della Polizia Stradale di Pian del Voglio notano che da un
autoarticolato, parcheggiato presso un’area adiacente al casello di Sasso
Marconi, fuoriesce del liquido in abbondanza. Resisi conto di tale situazione,
gli agenti si fermano per un controllo; a seguito del quale, emerge che il
mezzo pesante contiene un carico di frutta, nella specie circa 28.500 kg di
albicocche, distribuite in 95 casse, proveniente da un’azienda napoletana e
destinato ad una ditta con sede in provincia di Bolzano per essere sottoposto
ad un processo di trasformazione in succhi di frutta. La merce trasportata è in
evidente cattivo stato di conservazione, comprovato dall’emanazione di un odore
di alimenti in fase di fermentazione nonché dalla presenza di diversi parassiti,
oltre che dal percolato che continua a gocciolare sul manto stradale. A seguito
di tale primo esame visivo, gli agenti della Polizia Stradale decidono di
richiedere l’intervento della competente Autorità Sanitaria per lo svolgimento
delle ulteriori verifiche del caso. I medici dell’azienda U.S.L. di Bologna,
giunti sul posto, constatano il cattivo stato di conservazione dell’intero
carico di frutta trasportata, che, quindi, viene sottoposto a vincolo sanitario
tramite l’apposizione di 9 sigilli, con conseguente inibizione all’attività di trasformazione
della stessa in succo di frutta, incaricando contestualmente i colleghi della
ASL di Merano, luogo di destinazione del prodotto, di verificarne all’arrivo la
effettiva distruzione ovvero il cambio di destinazione per uso diverso da
quello alimentare. L’intervento della Polizia Stradale in perfetta sinergia con
il servizio sanitario si è rivelato prezioso. La sicurezza alimentare investe
anche la fase del trasporto degli alimenti, che soprattutto nei periodi estivi
è particolarmente delicata. Durante i lunghi trasferimenti, a causa dell’inadeguatezza
dei mezzi, unitamente alle elevate temperature, potrebbero rendersi più
frequenti i casi di deterioramento dei prodotti trasportati. Consapevoli di
ciò, la Polizia Stradale insieme con il Servizio Sanitario Regionale
effettuano, con cadenza periodica, servizi congiunti, dedicati prioritariamente
al controllo delle sostanze alimentari trasportate lungo la rete autostradale
al fine di garantire la sanità pubblica dei cittadini. Il conducente, rumeno, è
inoltre contravvenzionato perché non ha sistemato correttamente le casse
contenenti la frutta, alcune delle quali, infatti, non erano ben assicurate con
cinghie dall’eventualità di una loro caduta. E’ potuto quindi ripartire solo
dopo aver ripristinato le condizioni di sicurezza.
martedì 25 giugno 2019
245° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza
245° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza.
Bilancio operativo
Celebrare i quasi 250 anni di storia non significa mero ossequio alla tradizione, bensì soffermarsi a rinverdire i valori fondanti di una storia ultracentenaria, rinvenendo in essi la forza morale per affrontare le sfide che attendono un’Istituzione così centrale per la comunità. Oggi, infatti, occorre prepararsi per assicurare una sempre pronta reattività alle fenomenologie illecite, rinvenendo le strategie operative idonee a superare le prove imposte da una realtà sempre più complessa e poliedrica, globalizzata, segnata da latenti discrasie e criticità sul piano economico e sociale. La ricorrenza costituisce, quindi, occasione per operare un punto di situazione sull’azione svolta nell’ultimo anno e mezzo dalle Fiamme Gialle EmilianoRomagnole. Un’azione costantemente finalizzata ad assicurare condizioni di giustizia sociale e di equità, garantendo, quotidianamente, il contrasto alle illegalità economico-finanziarie che emergono dal contesto territoriale regionale, a garanzia del recupero delle risorse finanziarie necessarie per il sostentamento delle esigenze pubbliche, nel solco dei principi costituzionalmente definiti e garantiti. L’ampiezza e l’eterogeneità dei fenomeni illeciti vengono affrontati dal Corpo con approccio globale, mirato a coglierne tutti gli aspetti, sia sul piano giudiziarioamministrativo che su quello economico-patrimoniale. L’attività operativa, ispirandosi alle cennate condizioni di garanzia e alla necessità che il rapporto tra Stato e cittadino si articoli nella consueta 2 trasparenza, escludendo dal circolo dell’economia i fenomeni che danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti, si è sviluppata secondo le seguenti direttrici: - lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali; - contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione; - contrasto alla criminalità organizzata ed alla criminalità economicofinanziaria, attraverso: - l’aggressione sistematica dei patrimoni illeciti; - lo svolgimento di attività investigative, operate sia d’iniziativa sia sviluppando le 7.392 deleghe d’indagine assegnate dalla Magistratura Ordinaria e Contabile (Corte dei Conti), delle quali 7.041 portate sinora a conclusione; - l’azione di contrasto ai traffici illeciti e di concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica. In tali contesti, sono state sviluppate inchieste mirate, supportate da specifiche analisi di rischio conseguenti all’incrocio degli elementi desunti dalle banche dati che hanno consentito di fare una attenta selezione dei target operativi per garantire interventi più efficaci ma soprattutto per focalizzare l’attenzione sui contribuenti disonesti. I risultati raggiunti a seguito delle azioni esperite sono riepilogati di seguito, per comparti d’intervento.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
La lotta all’evasione fiscale, quale obiettivo prioritario della missione di polizia economica e finanziaria affidata alla Guardia di Finanza, si è sviluppata, in conformità alle linee d’indirizzo fissate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, contrastando i fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, che per le loro caratteristiche ed insidiosità richiedono una appropriata azione d’intelligence, analisi di rischio e metodologie d’intervento incisive, tipiche di una forza di polizia. 3 In tale ambito sono state eseguite 4.992 tra verifiche e controlli a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo, alla denuncia di 1.988 soggetti per reati fiscali quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la presentazione di dichiarazioni fraudolente. La base imponibile che è stato constato essere stata sottratta a tassazione è pari a oltre 3.350.000.000 euro (base imponibile netta). L’attività di intelligence e di controllo del territorio ha consentito di accendere i riflettori su 125 casi di evasione fiscale internazionale, perpetratisi anche mediante la cd. “esterovestizione” caratterizzata da fittizi trasferimenti all’estero della residenza di persone fisiche e/o di società. Solo in tale comparto è stata rilevata una base imponibile sottratta a tassazione pari a oltre un miliardo di euro. Sono stati scoperti 871 “evasori totali” completamente sconosciuti al fisco. La lotta al lavoro sommerso investe la tutela della Sicurezza economicofinanziaria affidata alla Guardia di Finanza sotto diversi profili. È un fenomeno, infatti, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi risulta connesso ad altre manifestazioni di illegalità (che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale, alla produzione e commercio di merce contraffatta). La piena consapevolezza degli effetti distorsivi del “lavoro nero” spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, che ha prodotto l’individuazione di 406 datori di lavoro che hanno impiegato 2.019 lavoratori irregolari; 757 sono risultati i lavoratori “in nero”. Costante è, inoltre, l’azione di “aggressione” ai patrimoni riconducibili ai responsabili delle frodi fiscali scoperte che, allo stato, ha condotto al sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 124,5 milioni di euro. Nel contempo è stata richiesta alle Autorità competenti l’emissione di ulteriori provvedimenti di sequestro per oltre 849 milioni di euro. Particolarmente efficace, infine, si sta rivelando l’azione di servizio volta al contrasto alle frodi nel settore delle “accise” (imposta sulla produzione e sui 4 consumi). In tale ambito sono stati denunciati all’A.G. 39 soggetti nonché sottoposti a sequestro kg. 60.574 di prodotti energetici e lt. 2.024.031 di alcool, con un relativo consumo in frode accertato pari a kg. 4.571.756 di prodotti energetici.
CONTRASTO AGLI ILLECITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA E ALL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Accanto alla tradizionale lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna ha consolidato lo sforzo operativo nel settore della “tutela della spesa pubblica”, coerentemente con gli obiettivi imposti dai processi di spending review. Infatti, nell’ottica di garantire che i fondi pubblici disponibili siano effettivamente e proficuamente impiegati per finalità di rilancio dell’economia o di sostegno alle situazioni di maggiore disagio socio-economico, le attività di controllo sono state orientate verso l’individuazione degli illeciti perpetrati a danno dei bilanci dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali. In questo senso, la strategia di contrasto approntata si è snodata lungo una duplice direttrice, che ha riguardato, da un lato, l’organizzazione di campagne di controllo sui percettori di erogazioni pubbliche distribuite con finalità di ausilio o sgravio reddituale per le fasce sociali in difficoltà economica, quali le cosiddette “Prestazioni Sociali Agevolate” e i “ticket sanitari”; dall’altro, l’esecuzione di accertamenti approfonditi e mirati su flussi di spesa più significativi incidenti a vario titolo sulle risorse pubbliche. L’azione operata in tale ambito dalle Fiamme Gialle della regione ha condotto alla scoperta di casi di illegittima percezione ovvero di indebite richieste di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 47 milioni euro e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 114 soggetti. A seguito delle 338 indagini ed interventi per reati contro la Pubblica Amministrazione (quali corruzione, concussione e peculato), sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 158 soggetti, di cui 12 tratti in arresto. 5 Sono stati sottoposti a controllo appalti pubblici per un ammontare complessivo di oltre 394 milioni di euro, da cui sono emerse irregolarità in appalti per circa 376 milioni di euro con la denuncia all’A.G. di 46 soggetti. I 1061 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario hanno evidenziato una percentuale di irregolarità pari al 52% dei casi.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA
L’impegno della Guardia di Finanza a contrasto della criminalità organizzata è finalizzato ad intercettare ed aggredire i patrimoni illecitamente accumulati attraverso l'esecuzione di investigazioni patrimoniali e l'inoltro di proposte di sequestro in applicazione della normativa antimafia. In tale contesto sono state eseguite 126 investigazioni di natura economico-patrimoniale, in virtù delle facoltà concesse dalla normativa cd. “antimafia”, a carico di soggetti condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose ovvero dei loro prestanome, che hanno prodotto accertamenti nei confronti, complessivamente, di 740 soggetti (467 persone fisiche e 273 persone giuridiche). Il citato dispositivo “antimafia” è stato altresì esteso ai soggetti connotati da pericolosità economica e ciò ha consentito, complessivamente, di sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili (auto, motoveicoli, appartamenti, capannoni industriali), nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 115,7 milioni di euro e formulare proposte di sequestro, ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per ulteriori 619,1 milioni di euro. Inoltre, si è pervenuti alla confisca di beni mobili e immobili, nonché di quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 42 milioni di euro. Le indagini nel settore della polizia economica hanno consentito di individuare oltre 26 milioni di euro oggetto di riciclaggio, la denuncia all’A.G. di 122 soggetti e la proposta di sequestro di circa 101 milioni di euro. Nelle inchieste svolte nei settori dei reati societari e fallimentari sono stati 6 denunciati 716 soggetti. I controlli svolti presso i porti e gli aeroporti, in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, ai fini della verifica del rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, hanno permesso di intercettare valori pari a 6.529.004 euro, verbalizzare 346 soggetti per avere trasportato valuta in eccedenza rispetto al limite consentito, nonché di sequestrarne oltre 101mila euro.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE, ALLA PIRATERIA AUDIOVISIVA ED INFORMATICA.
In tale ambito, che comprende anche la tutela del “made in Italy” e la sicurezza dei prodotti posti in commercio, sono state denunciate 455 persone. I prodotti illegali sequestrati sono stati oltre 15,2 milioni di pezzi, perché contraffatti, “piratati”, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza tra cui: beni di consumo, capi di abbigliamento, apparecchi elettronici e giocattoli. Inoltre, il contrasto alle frodi alimentari ha portato al sequestro di quasi 15 mila kg. di cibi scaduti o infestati da parassiti. Il dispositivo di contrasto a tutela dell’Erario ma anche dei consumatori è particolarmente attivo ed efficace in prossimità dei siti doganali maggiormente esposti all’introduzione, in maniera rilevante, di oggetti contraffatti o insicuri per l’utente, quali i porti e gli aeroporti.
CONTRASTO AL GIOCO ILLEGALE
L'attività operativa dei Reparti in tale comparto è diretta a contrastare tutte le implicazioni dei fenomeni di illegalità connessi: dal mancato pagamento dei tributi previsti, all'assenza delle concessioni e autorizzazioni di legge, alla corrispondenza delle caratteristiche dei giochi rispetto ai requisiti previsti dalla normativa, all'infiltrazione di organizzazioni criminali nella gestione delle attività 7 lecite e illecite, spesso utilizzate come canale per il riciclaggio di proventi derivanti da altre attività criminose. Su 509 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse al fine di controllare il regolare adempimento delle disposizioni di legge vigenti nello specifico settore, sono state riscontrate irregolarità nello 8,25% dei casi.
LOTTA AI TRAFFICI DI DROGA, DI MERCI DI CONTRABBANDO E VALUTA FALSA
I Reparti del Corpo hanno sequestrato circa 63 kg di droga a carico di 940 soggetti, 112 dei quali tratti in arresto. In occasione dei 231 interventi contro le frodi doganali e il traffico di sigarette di contrabbando sono stati sequestrati 6.871 kg di tabacchi lavorati esteri, con la denuncia di 29 persone e la scoperta di tributi evasi per oltre 105,2 milioni di euro. Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate banconote false per un valore complessivo di 459.273 euro, nonché verbalizzati 172 soggetti.
Bilancio operativo
Celebrare i quasi 250 anni di storia non significa mero ossequio alla tradizione, bensì soffermarsi a rinverdire i valori fondanti di una storia ultracentenaria, rinvenendo in essi la forza morale per affrontare le sfide che attendono un’Istituzione così centrale per la comunità. Oggi, infatti, occorre prepararsi per assicurare una sempre pronta reattività alle fenomenologie illecite, rinvenendo le strategie operative idonee a superare le prove imposte da una realtà sempre più complessa e poliedrica, globalizzata, segnata da latenti discrasie e criticità sul piano economico e sociale. La ricorrenza costituisce, quindi, occasione per operare un punto di situazione sull’azione svolta nell’ultimo anno e mezzo dalle Fiamme Gialle EmilianoRomagnole. Un’azione costantemente finalizzata ad assicurare condizioni di giustizia sociale e di equità, garantendo, quotidianamente, il contrasto alle illegalità economico-finanziarie che emergono dal contesto territoriale regionale, a garanzia del recupero delle risorse finanziarie necessarie per il sostentamento delle esigenze pubbliche, nel solco dei principi costituzionalmente definiti e garantiti. L’ampiezza e l’eterogeneità dei fenomeni illeciti vengono affrontati dal Corpo con approccio globale, mirato a coglierne tutti gli aspetti, sia sul piano giudiziarioamministrativo che su quello economico-patrimoniale. L’attività operativa, ispirandosi alle cennate condizioni di garanzia e alla necessità che il rapporto tra Stato e cittadino si articoli nella consueta 2 trasparenza, escludendo dal circolo dell’economia i fenomeni che danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti, si è sviluppata secondo le seguenti direttrici: - lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali; - contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione; - contrasto alla criminalità organizzata ed alla criminalità economicofinanziaria, attraverso: - l’aggressione sistematica dei patrimoni illeciti; - lo svolgimento di attività investigative, operate sia d’iniziativa sia sviluppando le 7.392 deleghe d’indagine assegnate dalla Magistratura Ordinaria e Contabile (Corte dei Conti), delle quali 7.041 portate sinora a conclusione; - l’azione di contrasto ai traffici illeciti e di concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica. In tali contesti, sono state sviluppate inchieste mirate, supportate da specifiche analisi di rischio conseguenti all’incrocio degli elementi desunti dalle banche dati che hanno consentito di fare una attenta selezione dei target operativi per garantire interventi più efficaci ma soprattutto per focalizzare l’attenzione sui contribuenti disonesti. I risultati raggiunti a seguito delle azioni esperite sono riepilogati di seguito, per comparti d’intervento.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
La lotta all’evasione fiscale, quale obiettivo prioritario della missione di polizia economica e finanziaria affidata alla Guardia di Finanza, si è sviluppata, in conformità alle linee d’indirizzo fissate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, contrastando i fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, che per le loro caratteristiche ed insidiosità richiedono una appropriata azione d’intelligence, analisi di rischio e metodologie d’intervento incisive, tipiche di una forza di polizia. 3 In tale ambito sono state eseguite 4.992 tra verifiche e controlli a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo, alla denuncia di 1.988 soggetti per reati fiscali quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la presentazione di dichiarazioni fraudolente. La base imponibile che è stato constato essere stata sottratta a tassazione è pari a oltre 3.350.000.000 euro (base imponibile netta). L’attività di intelligence e di controllo del territorio ha consentito di accendere i riflettori su 125 casi di evasione fiscale internazionale, perpetratisi anche mediante la cd. “esterovestizione” caratterizzata da fittizi trasferimenti all’estero della residenza di persone fisiche e/o di società. Solo in tale comparto è stata rilevata una base imponibile sottratta a tassazione pari a oltre un miliardo di euro. Sono stati scoperti 871 “evasori totali” completamente sconosciuti al fisco. La lotta al lavoro sommerso investe la tutela della Sicurezza economicofinanziaria affidata alla Guardia di Finanza sotto diversi profili. È un fenomeno, infatti, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi risulta connesso ad altre manifestazioni di illegalità (che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale, alla produzione e commercio di merce contraffatta). La piena consapevolezza degli effetti distorsivi del “lavoro nero” spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, che ha prodotto l’individuazione di 406 datori di lavoro che hanno impiegato 2.019 lavoratori irregolari; 757 sono risultati i lavoratori “in nero”. Costante è, inoltre, l’azione di “aggressione” ai patrimoni riconducibili ai responsabili delle frodi fiscali scoperte che, allo stato, ha condotto al sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 124,5 milioni di euro. Nel contempo è stata richiesta alle Autorità competenti l’emissione di ulteriori provvedimenti di sequestro per oltre 849 milioni di euro. Particolarmente efficace, infine, si sta rivelando l’azione di servizio volta al contrasto alle frodi nel settore delle “accise” (imposta sulla produzione e sui 4 consumi). In tale ambito sono stati denunciati all’A.G. 39 soggetti nonché sottoposti a sequestro kg. 60.574 di prodotti energetici e lt. 2.024.031 di alcool, con un relativo consumo in frode accertato pari a kg. 4.571.756 di prodotti energetici.
CONTRASTO AGLI ILLECITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA E ALL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Accanto alla tradizionale lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna ha consolidato lo sforzo operativo nel settore della “tutela della spesa pubblica”, coerentemente con gli obiettivi imposti dai processi di spending review. Infatti, nell’ottica di garantire che i fondi pubblici disponibili siano effettivamente e proficuamente impiegati per finalità di rilancio dell’economia o di sostegno alle situazioni di maggiore disagio socio-economico, le attività di controllo sono state orientate verso l’individuazione degli illeciti perpetrati a danno dei bilanci dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali. In questo senso, la strategia di contrasto approntata si è snodata lungo una duplice direttrice, che ha riguardato, da un lato, l’organizzazione di campagne di controllo sui percettori di erogazioni pubbliche distribuite con finalità di ausilio o sgravio reddituale per le fasce sociali in difficoltà economica, quali le cosiddette “Prestazioni Sociali Agevolate” e i “ticket sanitari”; dall’altro, l’esecuzione di accertamenti approfonditi e mirati su flussi di spesa più significativi incidenti a vario titolo sulle risorse pubbliche. L’azione operata in tale ambito dalle Fiamme Gialle della regione ha condotto alla scoperta di casi di illegittima percezione ovvero di indebite richieste di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 47 milioni euro e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 114 soggetti. A seguito delle 338 indagini ed interventi per reati contro la Pubblica Amministrazione (quali corruzione, concussione e peculato), sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 158 soggetti, di cui 12 tratti in arresto. 5 Sono stati sottoposti a controllo appalti pubblici per un ammontare complessivo di oltre 394 milioni di euro, da cui sono emerse irregolarità in appalti per circa 376 milioni di euro con la denuncia all’A.G. di 46 soggetti. I 1061 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario hanno evidenziato una percentuale di irregolarità pari al 52% dei casi.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA
L’impegno della Guardia di Finanza a contrasto della criminalità organizzata è finalizzato ad intercettare ed aggredire i patrimoni illecitamente accumulati attraverso l'esecuzione di investigazioni patrimoniali e l'inoltro di proposte di sequestro in applicazione della normativa antimafia. In tale contesto sono state eseguite 126 investigazioni di natura economico-patrimoniale, in virtù delle facoltà concesse dalla normativa cd. “antimafia”, a carico di soggetti condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose ovvero dei loro prestanome, che hanno prodotto accertamenti nei confronti, complessivamente, di 740 soggetti (467 persone fisiche e 273 persone giuridiche). Il citato dispositivo “antimafia” è stato altresì esteso ai soggetti connotati da pericolosità economica e ciò ha consentito, complessivamente, di sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili (auto, motoveicoli, appartamenti, capannoni industriali), nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 115,7 milioni di euro e formulare proposte di sequestro, ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per ulteriori 619,1 milioni di euro. Inoltre, si è pervenuti alla confisca di beni mobili e immobili, nonché di quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 42 milioni di euro. Le indagini nel settore della polizia economica hanno consentito di individuare oltre 26 milioni di euro oggetto di riciclaggio, la denuncia all’A.G. di 122 soggetti e la proposta di sequestro di circa 101 milioni di euro. Nelle inchieste svolte nei settori dei reati societari e fallimentari sono stati 6 denunciati 716 soggetti. I controlli svolti presso i porti e gli aeroporti, in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, ai fini della verifica del rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, hanno permesso di intercettare valori pari a 6.529.004 euro, verbalizzare 346 soggetti per avere trasportato valuta in eccedenza rispetto al limite consentito, nonché di sequestrarne oltre 101mila euro.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE, ALLA PIRATERIA AUDIOVISIVA ED INFORMATICA.
In tale ambito, che comprende anche la tutela del “made in Italy” e la sicurezza dei prodotti posti in commercio, sono state denunciate 455 persone. I prodotti illegali sequestrati sono stati oltre 15,2 milioni di pezzi, perché contraffatti, “piratati”, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza tra cui: beni di consumo, capi di abbigliamento, apparecchi elettronici e giocattoli. Inoltre, il contrasto alle frodi alimentari ha portato al sequestro di quasi 15 mila kg. di cibi scaduti o infestati da parassiti. Il dispositivo di contrasto a tutela dell’Erario ma anche dei consumatori è particolarmente attivo ed efficace in prossimità dei siti doganali maggiormente esposti all’introduzione, in maniera rilevante, di oggetti contraffatti o insicuri per l’utente, quali i porti e gli aeroporti.
CONTRASTO AL GIOCO ILLEGALE
L'attività operativa dei Reparti in tale comparto è diretta a contrastare tutte le implicazioni dei fenomeni di illegalità connessi: dal mancato pagamento dei tributi previsti, all'assenza delle concessioni e autorizzazioni di legge, alla corrispondenza delle caratteristiche dei giochi rispetto ai requisiti previsti dalla normativa, all'infiltrazione di organizzazioni criminali nella gestione delle attività 7 lecite e illecite, spesso utilizzate come canale per il riciclaggio di proventi derivanti da altre attività criminose. Su 509 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse al fine di controllare il regolare adempimento delle disposizioni di legge vigenti nello specifico settore, sono state riscontrate irregolarità nello 8,25% dei casi.
LOTTA AI TRAFFICI DI DROGA, DI MERCI DI CONTRABBANDO E VALUTA FALSA
I Reparti del Corpo hanno sequestrato circa 63 kg di droga a carico di 940 soggetti, 112 dei quali tratti in arresto. In occasione dei 231 interventi contro le frodi doganali e il traffico di sigarette di contrabbando sono stati sequestrati 6.871 kg di tabacchi lavorati esteri, con la denuncia di 29 persone e la scoperta di tributi evasi per oltre 105,2 milioni di euro. Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate banconote false per un valore complessivo di 459.273 euro, nonché verbalizzati 172 soggetti.
sabato 22 giugno 2019
MEDICINA
MEDICINA
UBRIACHI AL VOLANTE
27ENNE UCRAINO DENUNCIATO DAI CARABINIERI DELLA TENENZA
“Allucinazioni, cessazione dei riflessi, incontinenza, vomito, coma con possibilità di morte per soffocamento da vomito”, rappresentano gli effetti progressivi e le abilità compromesse di chi è positivo all’alcol test con valori compresi tra 3,1 e 4 g/l.
Effetti riportati nella “Tabella descrittiva dei principali sintomi
correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica”, allegata al
Decreto 30 luglio 2008: Disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione. Sintomi che, probabilmente, avranno interessato anche un 27enne ucraino, risultato positivo all’alcol test con un valore di 3,35 g/l
durante un controllo dei Carabinieri della Tenenza di Medicina che lo
hanno identificato all’incrocio tra via Melega e via Licurgo Fava,
mentre si trovava al volante di un autocarro aziendale, dopo che era
rimasto coinvolto in un sinistro stradale, miracolosamente senza feriti,
con una Fiat Punto condotta da un 70enne del luogo. Alla vista dei
militari, il giovane ucraino, non ha detto molto perché aveva la bocca
impastata da sostanze alcoliche che lo avevano praticamente “steso”,
rendendolo incapace di percepire la realtà.
BOLOGNA
BOLOGNA: Arrestato dalla Polizia di
Stato un marocchino trovato con 21 kg di hashish e due nigeriani per spaccio al
dopo lavoro ferroviario
Continuano
senza sosta i controlli contro lo spaccio nella città di Bologna da parte dei
Poliziotti della Questura: in poche ore infatti sono state arrestate tre
persone straniere da parte della Squadra Mobile.
Gli
uomini della Squadra Mobile – 4^ Sezione Contrasto al Crimine diffuso, infatti,
hanno arrestato il 19 giugno scorso un cittadino marocchino, L.A. del 1985,
pluripregiudicato e irregolare sul Territorio nazionale che nascondeva,
all’interno del bagagliaio della propria auto e sui sedili posteriori della
stessa, circa 21 kg di hashish suddivisi in confezioni singole, con la quale
avrebbe sicuramente rifornito la piazza di spaccio bolognese. Per l’uomo è
scattata anche l’aggravante della detenzione vicino ai luoghi di istruzione
dato che è stato bloccato dagli Agenti nei pressi di una scuola elementare e
materna vicino via Stalingrado. L’uomo è stato così tradotto in carcere per la
convalida dell’arresto.
Sempre
la Squadra Mobile il giorno dopo, giovedì 20 giugno, ha arrestato due cittadini
nigeriani, O.O. del 1984 e O.M. del 1994, che spacciavano al parco del Dopo
Lavoro ferroviario in via Serlio: i due avevano ceduto della Marijuana a
diverse persone e altra Marijuana, poi, è stata ritrovata nascosta nei cespugli
vicino al luogo in cui gli spacciatori si erano posizionati. Fondamentale nella
ricostruzione degli eventi di spaccio è stato il supporto di personale della
Polizia Scientifica che ha ripreso i vari eventi e immortalato le cessioni. In
tutto sequestrati circa 60 gr. di Marijuana anche grazie all’ausilio dell’Unità
cinofila della Polizia di Stato. Per i due, condotti in direttissima davanti al
Giudice, dopo la convalida dell’arresto, è scattata la misura cautelare
dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
venerdì 21 giugno 2019
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: SCOPERTA MAXI EVASIONE ALL’ IVA PER 2.000.000 DI EURO
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, al termine di un’attività
finalizzata al contrasto del sommerso di lavoro, hanno contestato a una società per azioni con
sede in Imola, esercente l’attività di fabbricazione di imballaggi in legno, l’evasione di circa
2.000.000 di euro di IVA.
Le attività di controllo, più in dettaglio, sono state avviate a seguito di un’analisi del tessuto
economico della provincia da cui è emersa la tendenza di molte imprese, operanti soprattutto
nei settori produttivi c.d. “labour intensive”, ad “esternalizzare” intere fasi del ciclo produttivo
affidandosi a soggetti terzi, attraverso la sottoscrizione di contratti di prestazione di servizio.
L’attenzione delle fiamme gialle, in particolare, si è concentrata sulla società imolese in quanto
presentava delle anomalie connesse al possibile ricorso al c.d. appalto non genuino.
Gli accertamenti svolti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria confermavano
i sospetti iniziali dal momento che si appurava come l’azienda in questione avesse stipulato, tra
il 2014 ed il 2018, con tre società della provincia di Caserta dei contratti di appalto relativi
all’esecuzione di prestazioni di servizi ma che in realtà celavano dei casi di somministrazione
illecita di manodopera.
In sostanza, grazie tale stratagemma, la SPA aveva integrato il personale interno, dimostratosi
insufficiente per lo svolgimento delle proprie attività d’impresa, con altro personale posto
formalmente alle dipendenze di società terze che, non essendo autorizzate all’esercizio della
somministrazione di forza lavoro, hanno messo a disposizione la manodopera necessaria
attraverso la stipula di contratti di appalto non genuini
Molteplici sono stati gli elementi probatori raccolti in tale senso, dal momento che le aziende
appaltatrici non risultavano disporre dei mezzi e delle strutture necessarie per l’adempimento
dell’obbligazione mentre la direzione del personale restava di fatto in capo alla società
bolognese, che ne gestiva l’organizzazione quotidiana del lavoro.
Ciò ha determinato degli indebiti vantaggi economici per il soggetto felsineo, che oltre a non
farsi carico degli oneri contributi dei lavoratori (circa 60 unità per ciascun anno d’imposta), ha
potuto beneficiare irregolarmente della detrazione dell’IVA, pari a circa due milioni di euro,
derivante dalle fatture emesse dalle società casertane in forza dei contratti di appalto e della
deduzione ai fini dell’IRAP dei costi sostenuti, cosa che, nel caso in cui fosse stato stipulato un
regolare contratto di somministrazione, non sarebbe stata possibile.
L’operazione sviluppata dalla Guardia di Finanza testimonia ancora una volta l’impegno del
Corpo nell’azione di contrasto al sommerso di lavoro e, nello specifico, alla tutela dei principi di
libera concorrenza tra le imprese e alla salvaguardia dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
giovedì 20 giugno 2019
STAZIONE FERROVIARIA DI IMOLA
STAZIONE FERROVIARIA DI IMOLA
SI ALLONTANA DALLA COMUNITA’ E TENTA IL SUICIDIO
48ENNE SALVATO DA UN BRIGADIERE DEI CARABINIERI
Ieri
pomeriggio, un 48enne italiano, residente in una comunità adibita al
recupero di persone con disagi psichici e fisici, si è allontanato dalla
struttura e ha tentato il suicidio aspettando, immobile e a braccia
aperte, l’arrivo imminente di un treno in transito sul
primo binario della Stazione Ferroviaria di Imola. Il gesto non è
passato inosservato a un Brigadiere dei Carabinieri effettivo alla
Compagnia di Adria (RO) che in quel momento era libero dal servizio. Il
militare è sceso velocemente sulle rotaie, lo ha afferrato e trascinato
con enorme difficoltà sulla banchina, allontanandolo dai binari con
l’aiuto di un civile, 43enne italiano, che aveva assistito ai fatti. Sul
posto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile
di Imola e i sanitari del 118 che dopo aver preso in carico il 48enne lo
hanno trasportato in una struttura idonea per ulteriori accertamenti.
mercoledì 19 giugno 2019
Convegno: “Finanzieri, Valori e medaglie. Le gesta eroiche delle Fiamme Gialle Emiliano-Romagnole”.
In data 18 giugno 2019, presso l’ex Chiesa di San Mattia di Bologna, in occasione della
ricorrenza del “245° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza”, ha avuto luogo
un dedicato convegno dal titolo “: “Finanzieri, Valori e medaglie. Le gesta eroiche delle
Fiamme Gialle Emiliano-Romagnole”.
L'iniziativa, promossa ed organizzata dal Comando Regionale Emilia Romagna, ha avuto
luogo alla presenza del Gen. D. Giuseppe Gerli, Comandante Regionale della Guardia di
Finanza dell’Emilia Romagna nonché delle più alte Autorità militari e civili locali ed è stata
finalizzata a rappresentare le gesta eroiche compiute da alcuni Finanzieri Emiliano –
Romagnoli nel corso del tempo.
La circostanza ha costituito quindi un’opportunità per evidenziare Valori quali lo spirito di
sacrificio, la dedizione ed il senso del dovere, sia verso il proprio Paese che verso la
cittadinanza, che sono stati e rappresentano tuttora il solido patrimonio di ogni appartenente al
Corpo della Guardia di Finanza; Valori che si rinnovano ogni giorno nell’agire dei suoi
appartenenti, in un legame senza soluzione di continuità tra i Finanzieri di ieri e le Fiamme
Gialle di oggi.
L’argomento, che ha abbracciato temporalmente i due conflitti bellici mondiali, è stato illustrato
dal Dottor Leonardo Goni - dottore di Ricerca in Storia Contemporanea - dell’Università di
Bologna, dalla Professoressa Simona Salustri del dipartimento di Storia Cultura e Civiltà
dell’Università di Bologna ed in conclusione dal Maggiore Gerardo Severino, del Centro
Studi Storici e Beni Museali della Guardia di Finanza. Evocativa e di prestigio la cornice scelta
per l’evento, ovvero l’ex Chiesa di San Mattia, i cui locali negli anni del dopoguerra, era stati
dati in uso alla Guardia di Finanza, per essere poi affidati ad una sapiente opera di restauro ed
essere restituiti alla città di Bologna nell’attuale splendida veste architettonica.
L’evento è stato caratterizzato dalle proiezioni di contributi video che hanno evidenziato in
particolar modo le personalità di due “Eroi” del Corpo - il Maresciallo Capo Antonio Farinatti
e il Maresciallo Maggiore Paolo Boetti, arricchiti dalle testimonianze rilasciate dalle famiglie,
presenti in Sala.
IMOLA
BAMBINO SMARRITO IN PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI
Intorno
alle ore 19:30 di ieri, un bambino di sei anni è stato accompagnato
presso la Stazione Carabinieri di Imola da un paio di cittadine che
riferivano di averlo trovato nell’adiacente Piazza Giacomo Matteotti e
di essersi preoccupate perché il piccolo era solo e triste perché non
riusciva a ritrovare sua madre. Un Maresciallo della Stazione
Carabinieri di Imola prendeva il piccolo per mano e usciva subito dalla
caserma, alla ricerca della madre che veniva ritrovata poco dopo davanti
a un supermercato, antistante a Piazza Giacomo Matteotti, in cui si era
recata per fare la spesa. Il piccolo, in buone condizioni di salute, è
stato riaffidato alla madre.
martedì 18 giugno 2019
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: DISPOSTO SEQUESTRO DI BENI PER
730.000 EURO CIRCA NEI CONFRONTI DELL’ EX LEGALE
RAPPRESENTANTE DI UNA SOCIETA’ BOLOGNESE PER AVER
OMESSO DI VERSARE L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna Dott.ssa Grazia Nart, un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità bancarie nonché di beni mobili e immobili fino alla concorrenza di euro 730.000 nei confronti dell’ex legale rappresentante di una nota e storica società della provincia di Bologna operante nel settore dell’abbigliamento di lusso per bambini, per non aver ottemperato al pagamento delle imposte entro i termini prescritti dalla legge. In particolare, l’imprenditore era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna dalla locale Agenzia delle Entrate per non aver versato, nella sua qualità di legale rappresentante pro tempore, l’IVA relativa all’anno d’imposta 2016. Tale denuncia fa seguito a quella che aveva già interessato, con riferimento al periodo d’imposta precedente (2015), il padre (già colpito alcune settimane fa da un ulteriore provvedimento di sequestro) del “nuovo” indagato che, l’anno successivo, assumendo le cariche direttive societarie incorreva, a sua volta, nelle responsabilità penali derivanti della reiterazione del reato di omesso versamento delle imposte dovute. A seguito dell’intervenuto fallimento dell’azienda, così come avvenuto nel precedente intervento, le operazioni di sequestro, condotte sulla base delle indagini patrimoniali svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria su delega del Sostituto Procuratore Dott. Tommaso Pierini, hanno avuto ad oggetto esclusivamente disponibilità finanziarie e beni immobili dell’ex amministratore senza andare ad intaccare il patrimonio del soggetto giuridico fallito. L’operazione complessivamente sviluppata testimonia ancora una volta l’impegno della Procura della Repubblica di Bologna, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate nella sinergica azione di contrasto ad ogni forma di evasione fiscale, che trova nell’aggressione patrimoniale dei soggetti responsabili dei reati tributari la forma più incisiva di ristoro dei primari interessi dell’Erario.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna Dott.ssa Grazia Nart, un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità bancarie nonché di beni mobili e immobili fino alla concorrenza di euro 730.000 nei confronti dell’ex legale rappresentante di una nota e storica società della provincia di Bologna operante nel settore dell’abbigliamento di lusso per bambini, per non aver ottemperato al pagamento delle imposte entro i termini prescritti dalla legge. In particolare, l’imprenditore era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna dalla locale Agenzia delle Entrate per non aver versato, nella sua qualità di legale rappresentante pro tempore, l’IVA relativa all’anno d’imposta 2016. Tale denuncia fa seguito a quella che aveva già interessato, con riferimento al periodo d’imposta precedente (2015), il padre (già colpito alcune settimane fa da un ulteriore provvedimento di sequestro) del “nuovo” indagato che, l’anno successivo, assumendo le cariche direttive societarie incorreva, a sua volta, nelle responsabilità penali derivanti della reiterazione del reato di omesso versamento delle imposte dovute. A seguito dell’intervenuto fallimento dell’azienda, così come avvenuto nel precedente intervento, le operazioni di sequestro, condotte sulla base delle indagini patrimoniali svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria su delega del Sostituto Procuratore Dott. Tommaso Pierini, hanno avuto ad oggetto esclusivamente disponibilità finanziarie e beni immobili dell’ex amministratore senza andare ad intaccare il patrimonio del soggetto giuridico fallito. L’operazione complessivamente sviluppata testimonia ancora una volta l’impegno della Procura della Repubblica di Bologna, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate nella sinergica azione di contrasto ad ogni forma di evasione fiscale, che trova nell’aggressione patrimoniale dei soggetti responsabili dei reati tributari la forma più incisiva di ristoro dei primari interessi dell’Erario.
lunedì 17 giugno 2019
BOLOGNA, IMOLA, MINERBIO
BOLOGNA
CONTRASTO AI REATI PREDATORI
TRE PERSONE DENUNCIATE PER FURTO DAI CARABINIERI
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno denunciato tre persone per furto aggravato in concorso
ai danni del negozio “OVS” situato in via dei Mille. Gli autori del
furto, individuati nelle vicinanze poco dopo i fatti, sono stati
identificati in tre magrebini di 25, 32 e 40 anni, senza fissa dimora e
con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, in materia di
immigrazione clandestina e sostanze stupefacenti. La refurtiva,
costituita da capi di abbigliamento a cui erano stati rimossi i
dispositivi anti taccheggio, è stata recuperata dai militari, e
restituita ai legittimi proprietari.
IMOLA
LOTTA AL TRAFFICO DI DROGA
DUE SEGNALAZIONI E UN ARRESTO ESEGUITE DAI CARABINIERI
I
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola,
durante un servizio anti droga eseguito di recente, hanno effettuato un
arresto e due segnalazioni nei confronti di tre stranieri residenti a
Imola.
A
finire in manette è stato un 27enne albanese che i militari hanno
sorpreso in via Bendini mentre stava spacciando della cocaina a un
tossicodipendente del luogo. Il giovane spacciatore, trovato in possesso
di 6 grammi di cocaina, 2.000 euro in contanti e del materiale per il confezionamento della droga,
è stato rinchiuso in camera di sicurezza in attesa dell’udienza di
convalida dell’arresto prevista questa mattina nelle aule giudiziarie
del Tribunale di Bologna.
Un
25enne tunisino e un 28enne cubano, invece, sono stati segnalati alla
Prefettura di Bologna perché sopresi in un parco pubblico di via Luigi
Tinti mentre stavano facendo uso di sostanze stupefacenti, in
particolare hashish e cocaina.
La
sostanza stupefacente è stata sequestrata e affidata ai Carabinieri del
Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di
Bologna.
MINERBIO
BADANTE 55ENNE MUORE A SEGUITO DI UN MALORE
CARABINIERI INTERVENGONO IN UN BED AND BREAKFAST
Nella
giornata di ieri, due pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di
Molinella sono intervenute in un Bed and Breakfast di Minerbio per
effettuare degli accertamenti in merito al decesso, verosimilmente
avvenuto per cause naturali, di J.A.I., badante polacca di 55 anni, residente a Bologna.
Dai primi accertamenti svolti dai militari, la donna sarebbe morta
durante il trasporto in ospedale da parte dei sanitari del 118 che
l’avevano soccorsa a seguito di un malore sopraggiunto nel pomeriggio
mentre si trovava all’interno della piscina della struttura ricettiva.
venerdì 14 giugno 2019
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: CONTRAFFAZIONE ON LINE, OSCURATI DUE SITI WEB
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, dando
esecuzione ad un provvedimento emesso dalla locale Procura della Repubblica, nella
persona del Sostituto Procuratore dott. Stefano Dambruoso, hanno notificato ai
principali Internet Service Provider nazionali un provvedimento di inibizione all’accesso a
due siti web (c.d. oscuramento) attraverso i quali era possibile acquistare calzature
contraffatte riproducenti modelli dei noti marchi italiani “Golden Goose” e “Hogan”.
Le attività hanno preso le mosse da un esposto-denuncia presentato da un cittadino che
aveva acquistato, su uno di questi siti internet delle scarpe Golden Goose, uno modello
“SuperStar in camoscio e stella in pelle” di colore turchese e uno modello “Francy in
camoscio with openwork star” di colore nero, del prezzo complessivo di circa 250 euro.
L’esponente, infatti, si è rivolto alle Fiamme gialle poiché insospettitosi dalla ricezione di
un’email di conferma dell’ordine contenente un modulo di spedizione in lingua cinese,
dall’invio di una fattura di accompagnamento delle scarpe che indicava, quale luogo di
provenienza della merce, Hong Kong, e dal fatto che gli fosse stata negata la possibilità di
poterle restituire.
A questo punto hanno preso avvio gli accertamenti dei finanzieri del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria di Bologna che hanno subito riscontrato, anche grazie a mirate
perizie, come i prodotti non fossero conformi agli originali e che le calzature fossero prodotte
e personalizzate con accessori di produzione e standard di lavorazione non conformi a quelli
utilizzati dalla “casa madre” nella produzione originale e vendute a prezzi, rispetto ai valori
dei beni genuini, inferiori dal 30% al 50%.
Altra particolarità era data dal fatto che i siti internet scoperti si presentavano, nella loro
veste grafica, quasi come “cloni” di quelli ufficiali delle imprese proprietarie dei marchi
utilizzando gli stessi colori, loghi, architetture delle pagine e offrendo, altresì, immagini dei
prodotti genuini tali da indurre in errore i possibili consumatori.
Inoltre, sia la “Golden Goose” che la “Hogan” hanno disconosciuto di intrattenere rapporti
con tali siti internet, risultati, sulla base degli accertamenti svolti, gestiti da domini di proprietà
di una società con sede in Arizona (USA) e costituiti da soggetti di etnia cinese.
La diffusione della rete internet, ormai, è uno dei principali fattori che vede proliferare il
fenomeno della contraffazione e l’impegno del Corpo, in tale settore, è finalizzato alla tutela
del mercato dei beni e servizi, ovvero delle imprese oneste e dei consumatori in buona fede.
giovedì 13 giugno 2019
Salvati al Lido
In data 13/06/2019 alle ore 20:14, 15 Vigili del Fuoco del Comando di
Bologna, sono intervenuti con 1 APS (AutoPompaSerbatoio), un gommone e il personale del
nucleo sommozzatori presso la Chiusa di Casalecchio di Reno, per assistere due persone
che, a causa delle forti correnti, non erano in grado di ritornare autonomamente a riva.
Una persona presente sul posto, accortasi della presenza di persone in difficoltà, ha
chiamato il 115.
I Vigili del Fuoco intervenuti, in possesso dell’apposita abilitazione ATP (autoprotezione in
ambiente acquatico), SA (Soccorso Acquatico di Superficie), SAF (Speleo Alpino Fluviale) e
il personale del nucleo sommozzatori, con l’apposito equipaggiamento (gommone, funi,
salvagenti, casco protettivo in ambiente acquatico, giubotto di soccorso), hanno provveduto a
raggiungere i due bagnanti in difficolta ed a portarli a riva, coordinandosi col personale a riva
che facilitava il ritorno del gommone tirandolo con una fune.
L’intervento si è concluso alle 21:35.
Sul posto è intervenuto anche personale del 118 e della Polizia Locale.
BOLOGNA
GHANESE ARRESTATO DAI CARABINIERI PER RESISTENZA A UN PUBBLICO UFFICIALE E LESIONI PERSONALI
Nella
serata di ieri, due Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando
Provinciale di Bologna sono rimasti feriti durante un intervento di
soccorso al personale addetto alla sicurezza interna dell’Autostazione
che aveva chiamato il 112 per segnalare una persona molesta davanti alla
biglietteria. In particolare, il richiedente riferiva che il soggetto
si era infuriato, probabilmente perché, avendo perso un autobus diretto a
Bergamo, pretendeva il rimborso del biglietto. Alla vista dei
Carabinieri, il soggetto, invece di calmarsi, li ha aggrediti con calci e
pugni fino a quando non è stato bloccato da altri Carabinieri del
Nucleo Radiomobile di Bologna intervenuti sul posto. L’aggressore è
stato identificato in un ghanese di 28 anni, irregolare sul territorio
italiano. Tratto in arresto per resistenza a un pubblico ufficiale e lesioni personali, il ghanese è stato rinchiuso in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
I due Carabinieri, soccorsi dai sanitari del 118, hanno riportato una prognosi di 5 e 7 giorni.
POLIZIA DI STATO: Rubano in autostrada e arrestati all’ufficio postale
POLIZIA DI STATO: Rubano in
autostrada e arrestati all’ufficio postale
Tre pregiudicati di origine
partenopea avevano adottato un “nuovo” sistema per occultare la refurtiva: si
spedivano un pacco postale contenente i pc rubati.
L’avvicinarsi della stagione estiva e il considerevole aumento dei turisti in
transito sulle autostrade di questa regione, ha visto la ricomparsa dei reati
predatori soprattutto in danno degli utenti in sosta nell'ambito delle aree di
servizio.
In ragione di ciò, la
polstrada ha predisposto servizi lungo tutto il
tratto dell'A/14 da Rimini a Bologna, monitorando i soggetti conosciuti per essere dediti a
questa tipologia di reati.
L’attività d’indagine, coordinata dal Dott. Michele Martorelli
della procura della repubblica di bologna, inizia nello scorso mese di aprile,
a seguito di un furto di un personal computer su auto in sosta presso l’area di
servizio Pioppa Est, sita sull’autostrada A/14 nel comune di Zola Predosa (BO).
I tre arrestati odierni , tutti con numerosi precedenti
specifici, costituivano una banda specializzata a reperire materiale
tecnologico come pc portatili, tablet, smartphone e macchine fotografiche
lasciate incustodite all’interno delle vetture parcheggiate.
Gli stessi si garantivano un facile accesso alla refurtiva
utilizzando un dispositivo elettronico che inibisce il segnale inviato dalla
chiave-telecomando alla vettura, impedendo di fatto la chiusura del veicolo.
Alle prime ore del pomeriggio di martedì 11 giugno, la
squadra di Polizia Giudiziaria del
Compartimento Polizia Stradale Emilia Romagna, appostata presso l’area di
servizio Rubicone della A/14 in territorio della provincia di Forlì,
individuava i tre noti pregiudicati armeggiare all’interno di un veicolo in
sosta, e poi allontanarsi velocemente
dopo pochi secondi.
Considerato l’elevato numero di avventori all’interno
dell’area di servizio, per la salvaguardia della loro sicurezza, si evitava
l’intervento in flagranza, protraendo l’osservazione ed il pedinamento degli
stessi.
Ciò ha consentito
agli investigatori di scoprire l’originale metodo adottato dai malviventi per
liberarsi della refurtiva quasi in tempo reale; confidando sull’efficienza del
servizio postale inviavano ad un proprio familiare un pacco all’interno del
quale riponevano il frutto dei reati appena commessi.
I tre soggetti infatti, dopo essere usciti dall’autostrada
si sono diretti all’ufficio postale “Bologna-Fiera”, ove spedire la refurtiva;
qui, certi di non creare pericolo a terze persone, gli investigatori
procedevano al loro arresto.
Il pacco, immediatamente recuperato, pronto per essere
spedito, conteneva 3 pc portatili di
varie marche per un valore complessivo di circa seimila euro, oggetto di furti
perpetrati in giornata, tra cui quello rubato all’area di servizio Rubicone.
venivano così arrestati ed accompagnati al carcere
circondariale di bologna a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente:
B. S. di anni 39 di
Melito
P. C. di anni 52 di Napoli
A. L. di anni 43 di Napoli
Sono ancora in corso le indagini per individuare i
proprietari del resto della refurtiva.
il jammer
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il pacco
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mercoledì 12 giugno 2019
DOGANA E GUARDIA DI FINANZA: AEROPORTO DI BOLOGNA – INGENTE SEQUESTRO DI DROGHE SINTENTICHE
Nei giorni scorsi i finanzieri del I Gruppo Bologna unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle
Dogane – S.O.T. Aeroporto di Bologna hanno tratto in arresto un trentaseienne italiano in
arrivo dall’Olanda, trovato in possesso di 1000 francobolli di LSD (acido lisergico con potenti
effetti allucinogeni) e gr. 1.400 circa di MDMA (meglio nota come extasy) – pericolosissima
droga sintetica molto di moda tra i giovani frequentatori di locali da divertimento.
Lo stupefacente era stato occultato nel bagaglio a seguito del passeggero, tra gli effetti
personali, all’interno di due barattoli in plastica, nella speranza di riuscire ad eludere i
controlli e, se immesso sul mercato, avrebbe reso al dettaglio più di trentamila di euro.
L’ingente quantitativo rinvenuto è stato di conseguenza sequestrato ed il responsabile tratto
in arresto per traffico di sostanze stupefacenti e associato alla casa circondariale di Bologna
a disposizione dell’Autorità Giudiziaria felsinea.
Tali operazione di servizio si inserisce nel quadro della quotidiana ed articolata attività di
prevenzione e contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti predisposte su
precise direttive e indicazioni, dal Comando Provinciale di Bologna
martedì 11 giugno 2019
Bologna
I
MILITARI DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO E DEL
NUCLEO INVESTIGATIVO DI ROVIGO, HANNO TRATTO IN ARRESTO 4 UOMINI, TUTTI
DI ORIGINE SICILIANA, CHE STAVANO PER COMPIERE UNA RAPINA, NEL COMUNE
DI ARGELATO.
NELLO
SPECIFICO LA COMPAGNIA DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO STAVA COMPIENDO UNA
SERIE DI ACCERTAMENTI NELL’AMBITO DEL CONTRASTO CONTRO I REATI
PREDATORI. IN TALE AMBITO, GRAZIE ALL’ATTENTA ANALISI DEI SISTEMI DI
VIDEOSORVEGLIANZA DEI COMUNI COMPRESI NELLA GIURISDIZIONE, VENIVANO
INDIVIDUATI ALCUNI VEICOLI APPARTENENTI ED IN USO A PERSONE PREGIUDICATE
ABITANTI IN PROVINCIA DI BOLOGNA ED IN PROVINCIA DI ROVIGO. IN
CONSIDERAZIONE CHE TUTTI RISULTAVANO ESSERE GRAVATI DA PRECEDENTI PENALI
E DI POLIZIA SPECIFICI PER REATI CONTRO IL PATRIMONIO, E PIU’
SPECIFICATAMENTE RAPINE, IN COLLABORAZIONE CON IL NUCLEO INVESTIGATIVO
CARABINIERI DI ROVIGO, VENIVANO ATTIVATE ATTIVITA’ CHE PERMETTEVANO DI
ACCLARARE LA CIRCOSTANZA CHE IL QUARTETTO AVEVA PROGETTATO DI COMPIERE
UNA SERIE DI RAPINE SUL TERRITORIO DELLA COMPAGNIA DI SAN GIOVANNI IN
PERSICETO. QUINDI, UNA VOLTA ACCERTATO CHE LE FASI OPERATIVE E
PROPEDEUTICHE PER L’ORGANIZZAZIONE DEI COLPI ERA TERMINATA E SI STAVA
PASSANDO ALL’AZIONE ESECUTIVA, SI DECIDEVA DI INTERVENIRE PER IMPEDIRE
CHE LA RAPINA FOSSE PORTATA A TERMINE. L’OBIETTIVO INDIVIDUATO DALLA
BANDA ERA UN FURGONE CHE ERA INCARICATO DI RITIRARE IMPORTANTI SOMME DI
DENARO DALLE SALE SLOT DELLA ZONA RICAVATE DALLE GIOCATE DEI LORO
CLIENTI. INTORNO ALLE ORE 08.00 VENIVA INDIVIDUATA LA VETTURA IN USO A
TRE DEI QUATTRO MALVIVENTI CHE ERA APPENA USCITA DAL CASELLO
AUTOSTRADALE DI BOLOGNA ARCOVEGGIO. NEL CORSO DELLA PERQUISIZIONE VENIVA
ACCERTATO CHE ESSI DETENEVANO, OLTRE ALL’OCCORRENTE PER IL
TRAVISAMENTO, ANCHE UNA PISTOLA SCACCIACANI CHE, DALLE FATTEZZE ERA IN
TUTTO UGUALE A QUELLE IN DOTAZIONE ALLE FORZE DI POLIZIA ANCHE PERCHE’
OPPORTUNAMENTE MODIFICATA TOGLIENDO IL TAPPO ROSSO. NEL FRATTEMPO ALTRI
MILITARI, CHE ERANO PRESENTI NELLA ZONA DOVE POTEVA ESSERE PERPETRATA LA
RAPINA, AVEVANO NOTATO UNA QUARTA PERSONA CHE QUINDI VENIVA MONITORATA.
LA SCELTA DI INTERVENIRE PRIMA CHE I RAPINATORI METTESSERO A SEGNO IL
COLPO, È STATA PRESA PER EVITARE CHE DURANTE L’AZIONE FOSSE MESSA A
REPENTAGLIO L’INCOLUMITA’ DEI CLIENTI DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI VICINE
ALL’OBIETTIVO.
SI TRATTA DI UN 64ENNE, UN 47ENNE, UN 41ENNE E UN 61ENNE.
TUTTI SONO STATI ASSOCIATI PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE A DISPOSIZIONE
DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA COMPETENTE CHE, A SEGUITO DELL’UDIENZA DI
CONVALIDA DEGLI ARRESTI, HA DISPOSTO LA PERMANENZA IN CARCERE.
SONO
IN CORSO ULTERIORI ACCERTAMENTI PER ACCLARARE SE I QUATTRO POTESSERO
AVERE ALTRI COMPLICI E AVER PERPETRATE ALTRE RAPINE IN ZONA.
IMOLA
CALCIO VIOLENTO AL CENTRO SPORTIVO “NICOLA CALIPARI”
IDENTIFICATO DAI CARABINIERI L’AUTORE DELLA LITE DEL MESE SCORSO
I
Carabinieri della Stazione di Imola hanno denunciato un calciatore
della squadra di calcio “Crevalcore”, categoria “Juniores Provinciali
19”, a seguito dei fatti accaduti il mese scorso a Imola, durante un
incontro agonistico al centro sportivo “Nicola Calipari” (v. comunicato
stampa annesso trasmesso il 6 maggio 2019). Il giovane calciatore che è
maggiorenne, dovrà rispondere di lesioni personali aggravate
commesse nei confronti di alcuni giocatori della squadra locale “Tozzona
Pedagna”. Oltre alla denuncia, resa possibile grazie alla testimonianza
che altri atleti e dirigenti sportivi hanno fornito agli investigatori
dell’Arma, il giovane calciatore è stato segnalato all’Autorità
competente per un’eventuale DASPO, acronimo di “Divieto di accedere alle manifestazioni sportive”, misura prevista dalla legge per evitare aggressioni violente nei luoghi dove si svolgono attività sportive.
lunedì 10 giugno 2019
DOGANA E GUARDIA DI FINANZA: AEROPORTO DI BOLOGNA - SEQUESTRATO DENARO CONTANTE
I funzionari della SOT Aeroporto “G. Marconi” dell’Ufficio delle Dogane di
Bologna ed i militari della Guardia di Finanza I Gruppo Bologna, hanno rinvenuto
nei bagagli di due passeggeri in procinto di lasciare il Paese oltre 112.000 euro.
L’Ingente somma è stata scoperta nel corso dei controlli sui movimenti
transfrontalieri di denaro contante o valori assimilati oltre la soglia consentita.
Considerato che, per ciascun passeggero, l’importo non dichiarato eccedeva di
40.000 euro la soglia consentita dei 10.000 euro, nel rispetto della vigente
normativa valutaria, si è proceduto al sequestro di oltre €. 46.000 euro.
Nonostante la campagna di sensibilizzazione attraverso gli avvisi predisposti in
più lingue, ben visibili in aeroporto, circa il vigente obbligo di presentare apposita
dichiarazione in Dogana al momento dell'entrata nello Stato o in uscita dallo
stesso, quando si trasferiscono somme pari o superiori a 10.000 euro, nel primo
quadrimestre dell’anno sono stati accertati 90 casi di mancata dichiarazione.
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