giovedì 1 giugno 2023

Storia ghiacciaia Lambertini

 Villa Lambertini-Mattei

Villa Lambertini-Mattei era la storica dimora estiva del cardinale Prospero Lambertini (1675-1758), papa Benedetto XIV dal 1740 al 1758. L’ingresso principale era in via della Barca, percorrendo un viale alberato si raggiungeva la villa sull’ex via della Certosa (oggi via Bertocchi). Oggi la Villa si presenta in ottima conservazione, affiancata dalla cappella familiare, dalla casa colonica e dal fienile, tutto recentemente restaurato, rispettando la tipica architettura dell’epoca (all’interno trasformazioni in abitazioni condominiali).

Il primo nucleo di questa residenza signorile estiva di campagna si può far risalire al secolo XVIII, quando tra le proprietà del senatore Prospero Giò Lambertini, compariva un fondo agricolo denominato “Palazzo Speranza”.

Alla fine dell’800 l’abitazione padronale, alla quale era annessa la casa del massaro (fattore), fu acquistata da Andrea Mattei, nonno di Cesare, noto quale progettista dell’eclettica “Rocchetta” di Riola di Vergato. Successivamente la proprietà fu acquistata da Giò Rossi.

Di grande interesse la ghiacciaia, la “giazéra”, costruita a nord del grande giardino e la cappella dedicata a S. Anna.

La ghiacciaia, tipica struttura di cui erano dotate tutte le ville, era stata costruita, alcune decine di metri a nord della Villa nella zona più fresca, dove iniziava il bosco che si estendeva fino alle rive del fiume Reno. 

Fare una ghiacciaia per conservare gli alimenti richiedeva molto impegno. Dopo la massima attenzione per scegliere il posto più adatto (che necessariamente doveva essere vicino a una pozza d’acqua, laghetto o macero, da cui prelevare il ghiaccio nella stagione più fredda, circa dal 15 dicembre al 15 gennaio), si passava alla costruzione vera e propria, che richiedeva pazienza e perizia. Veniva scavata una buca profonda nel terreno, di parecchi metri, e predisposte scanalature per raccogliere gli sgocciolamenti; tutto veniva ricoperto con una costruzione in pietra a forma cilindrica, alta alcuni metri. Alla base una porticina per l’entrata, un’apertura alla sommità per scaricare dall’alto il ghiaccio in lastroni, separati uno dall’altro da fogliame di piante; tutta la costruzione veniva ricoperta da arbusti e piante ad alto fusto, generalmente querce.

La “Conserva” della Villa Lambertini-Mattei, utilizzata negli anni quale sicuro rifugio durante la guerra e luogo di gioco dei bambini, si affaccia ancora in Via Bertocchi (ex via della Certosa), rivela ancora la sua origine e si presenta come una verde montagnola coperta da un boschetto di piante spontanee, su cui alta si staglia una quercia secolare, l’unica sopravvissuta delle tre originariamente esistenti.

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