giovedì 19 gennaio 2023

Misura di prevenzione

 POLIZIA DI STATO E GUARDIA DI FINANZA ESEGUITA UNA MISURA DI PREVENZIONE PATRIMONIALE PER OLTRE UN MILIONE DI EURO NEI CONFRONTI DI UN NOTO PREGIUDICATO BOLOGNESE


La Divisione Anticrimine della Polizia di Stato della Questura di Bologna e i finanzieri del locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza nella mattinata odierna hanno dato esecuzione ad un Decreto emesso dal Tribunale di Bologna – Sez. Misure di Prevenzione – ai sensi della normativa antimafia, su proposta congiunta del Procuratore di Bologna Dott. Giuseppe Amato e del Questore di Bologna D.ssa Isabella Fusiello, relativo al sequestro di beni mobili, immobili e societari, nonché di conti correnti per un valore complessivo di oltre un milione di euro, tutti riconducibili ad un soggetto, classe 1959, noto pregiudicato bolognese, operante da anni nel territorio cittadino in diversi settori della vita produttiva, con interessi prevalenti nel settore terziario, ritenuto “soggetto fiscalmente e socialmente pericoloso”.

Tra i beni oggetto di sequestro rientrano un appartamento a Bologna e una villetta in Costa Smeralda, oltre alle quote di 4 società e i relativi rami d’azienda, nonchè denaro per circa mezzo milione di euro.

Sono in corso accertamenti per l’individuazione e la sottoposizione a sequestro di ulteriori attività commerciali riconducibili alle predette società.

L’indagine patrimoniale è stata svolta dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura di Bologna congiuntamente al 2° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza e ha consentito di delineare la figura di “evasore fiscale seriale” del citato pregiudicato, nonché una evidente sproporzione tra i redditi leciti prodotti dallo stesso e gli investimenti effettuati.

L’operazione, condotta in sinergica collaborazione tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza, ha permesso di ricomporre minuziosamente il profilo criminale del soggetto destinatario dell’odierno provvedimento di prevenzione, il quale ha iniziato la sua carriera delinquenziale sin da giovanissimo, collezionando denunce ed arresti per reati contro la persona e il patrimonio, tra cui furto e ricettazione. In particolare, proprio questi ultimi reati sono alla base delle condanne adottate nei confronti del medesimo, in via definitiva, da parte del Tribunale di Bologna, nel 1998 e nel 2015.

Elementi ulteriormente determinanti, in relazione alla misura di prevenzione eseguita, derivano dall’arresto del prevenuto operato nel 2021 dalla  Squadra Mobile della Questura  di Bologna e dal citato 2° Nucleo Operativo Metropolitano per i reati di bancarotta fraudolenta, trasferimento fraudolento di valori, danneggiamento a seguito di incendio aggravato, tentata estorsione aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio.

Nel corso delle indagini è infatti emerso come il pregiudicato avesse nel tempo costituito, acquisito e gestito, anche con il ricorso a fittizie intestazioni a familiari e prestanomi, una molteplicità di attività operanti nel settore della ristorazione e della somministrazione di alimenti e bevande, appropriandosi dei relativi guadagni.

Parallelamente, gli operatori della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza, grazie alla consultazione delle specifiche banche dati in uso alle FF.OO e all’acquisizione di ulteriori informazioni sul campo, hanno ricostruito la situazione economica, reddituale e patrimoniale del proposto e del suo nucleo familiare negli ultimi 25 anni.

L’esito degli accertamenti ha permesso di appurarne, oltre ad una manifesta pericolosità sociale generica, anche un’accentuata “pericolosità fiscale” in virtù di una propensione ventennale, e pertanto “seriale”, all’evasione fiscale”. Conseguentemente, è emersa una notevole sperequazione tra i redditi dichiarati, l’attività economica svolta e il patrimonio immobiliare acquisito, ritenuto di ingiustificata provenienza.

Significativa è la circostanza che il percorso investigativo finalizzato all’individuazione delle illecite disponibilità finanziarie utilizzate per l’acquisto degli immobili sottoposti a sequestro, ha trovato conferma anche dalle risultanze di un’istanza di condono fiscale formula dallo stesso proposto dalla quale è emerso che questi ha omesso di dichiarare redditi per oltre 2 milioni di euro. 


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