venerdì 21 ottobre 2022

Mostra Corpo Forestale

A Bologna inaugurata la mostra 

“Gli uomini che piantavano alberi” 

per i 200 anni del Corpo Forestale dello Stato


Alla presenza del Generale C.A. Pietro Marzo, di S.E. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e dei principali rappresentanti delle istituzioni cittadine.


Bologna, 21 ottobre 2022 – Nel pomeriggio di oggi, venerdì 21 ottobre, si è svolta presso la sede della Biblioteca d’Arte di San Giorgio in Poggiale a Bologna, la cerimonia di inaugurazione de “Gli uomini che piantavano alberi”, mostra fotografica sulla trasformazione del paesaggio dell’Appennino, organizzata per celebrare i 200 anni del Corpo Forestale dello Stato, organizzata dal Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e il supporto di Genus Bononiae. L’inaugurazione ha visto anche l’eccezionale presenza del Generale C.A. Antonio Pietro Marzo, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFA) e di Sua Eminenza Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente CEI, che ha fatto una riflessione dal titolo “Il tempo del Creato, riflessioni sull’enciclica Laudato Si”. Al termine dell’intervento dell’Arcivescovo di Bologna è stata proiettata alla platea l’intervista a Fabio Clauser, il centenario e leggendario “uomo che ha piantato alberi”, guidato la gestione delle foreste demaniali, delle foreste casentinesi e della riserva di Vallombrosa, in omaggio a una personalità unica nella storia del Corpo Forestale dello Stato, e parte costitutiva e immancabile del progetto.

L’esposizione “Gli uomini che piantavano alberi” - curata da Pierangelo Bellettini e Aldo Terzi - prendendo spunto dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che nel libro “L’uomo che piantava alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier capace, con la sola forza del suo impegno, di riforestare da solo un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi, presenta l’immane progetto di forestazione, sistemazione idrogeologica dei bacini montani dei nostri Appennini, lavoro di bonifica della pianura e delle coste, portato avanti dai Forestali dal 1822 al 2022. I Forestali, prima nel Corpo Forestale, e oggi nell’Arma dei Carabinieri, sono stati, nel tempo, artefici e custodi di questo lungimirante e visionario progetto di trasformazione del paesaggio nazionale e, conoscere questa parte di storia d’Italia, comprendere le ragioni delle scelte e le modalità delle azioni, non è solo un modo di rendere omaggio al lavoro svolto, ma anche l’occasione per riflettere sulle azioni di una moderna e saggia politica ambientale. La mostra “Gli uomini che piantavano alberi” partendo dalla storia dell’Amministrazione forestale che ha interessato il territorio italiano a partire dall’inizio dell’Ottocento, in particolare quello dell’Emilia-Romagna, affronta temi quali la trasformazione del paesaggio, la vita e il lavoro delle popolazioni dell’Appennino, i progetti di sistemazione idraulico-forestali, la biodiversità, l’educazione e la cultura forestale, con immagini fotografiche, documenti, disegni, progetti e oggetti che ripercorrono le attività svolte dall’Amministrazione Forestale dalla sua nascita ad oggi. Le condizioni di vita e il lavoro degli uomini e delle donne del nostro Appennino, durante la seconda metà del secolo scorso, sono descritte attraverso immagini che immortalano lavoratori e lavoratrici impegnati in vivai e cantieri forestali, aiutando così il visitatore ad approfondire l’importanza delle politiche di forestazione, anche in relazione al contrasto del fenomeno di abbandono dei territori montani e collinari. Alcune bacheche descrivono le tecniche agronomiche, forestali e ingegneristiche utilizzate per la sistemazione dei bacini montani, ovvero, briglie, opere di difesa delle sponde, strade, ponti, rimboschimenti, vivai mentre altre bacheche descrivono la storia delle Riserve Naturali Statali presenti nel territorio regionale a tutela della biodiversità di queste aree. La parte finale della mostra è dedicata alla storia della festa degli alberi, alla divulgazione ambientale e alla presenza dell’Appennino e dei forestali nella cultura di questo territorio. 


Il materiale presentato, in gran parte di tipo fotografico, proviene sia dagli archivi storici del Corpo Forestale dello Stato, che dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, conservate presso la Biblioteca d’Arte di San Giorgio in Poggiale.


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Antonio Marzo, Comandante Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari Carabinieri:  “Questa interessante e originale Mostra fotografica organizzata dai Carabinieri Forestali dell’Emilia Romagna in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura,  la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae Musei nella Città, è uno degli eventi programmati dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri per la celebrazione dei 200 anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato, una delle più longeve Istituzioni dello Stato che, nel corso dei due secoli di storia, si è trasformata ed ha saputo cogliere le esigenze di conservazione dell’ambiente e di valorizzazione del territorio, ponendo sempre al centro la Natura e la cura della casa comune.  Dal 1° gennaio 2017, il patrimonio umano e professionale del Corpo forestale è confluito nel Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri nel segno della continuità per la tutela e la salvaguardia del capitale naturale del Paese.”


Fabrizio Mari, Comandante Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna: “Quello che presentiamo è un Progetto che vede al centro la mostra “Gli Uomini che piantavano alberi” alla quale abbiamo ritenuto che fosse essenziale affiancare i Dialoghi, ovvero un fronte di riflessione sulle grandi questioni che riguardano la natura, il bosco, il paesaggio nelle sue accezioni multidisciplinari e multiculturali, e nel confronto con i linguaggi e le interrogazioni della modernità. Siamo consapevoli di quanto il desiderio di avere una natura prossima sia avvertito dalle persone e dalle comunità, e non di meno quanto queste tematiche siano divenute centrali nel discorso pubblico e in quello culturale. Accanto ai dialoghi abbiamo pensato di offrire anche l’esperienza dei Cammini che, indipendentemente dalle motivazioni profonde e personali, ha sempre un contenuto di ricerca spirituale, conoscenza e condivisione. Riteniamo che questo progetto, con le sue articolazioni tra memoria e prospettiva, possa onorare al meglio il 200° anniversario di fondazione del Corpo forestale dello Stato.” 


Paolo Beghelli, Presidente Fondazione Carisbo: “La ricorrenza dei 200 anni della fondazione del Corpo Forestale vuole sollecitare l’attenzione su un servizio essenziale che si rende al Paese con la tutela ambientale. Quanto mai opportuna è quindi la mostra organizzata in San Giorgio in Poggiale, per dare cognizione di ciò che è stato fatto e di ciò che è doveroso fare affinché la natura non diventi ostile all’uomo, quando invece è stata creata per essergli amica e fonte di benessere e di sicurezza. Fondazione Carisbo partecipa alla celebrazione della ricorrenza, facendo proprio l’invito alla comunità bolognese: si collabora tutti insieme, come è 

stato in passato e come deve esserlo ancora. Occorre incentivare un nuovo ripopolamento tanto dei borghi quanto dei boschi, che non potrà prescindere dal rispetto dell’ambiente restituendolo a quella funzione primaria che naturalmente gli appartiene, non a parole ma con i fatti, avvertendo questo come un dovere essenziale di ognuno. Un augurio ed una forte stretta di mano ai componenti del Corpo Forestale dello Stato.”


Filippo Sassoli De’ Bianchi, Presidente Genus Bononiae: “Il Museo della Città di Bologna s.r.l., società strumentale per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, ha tra i suoi obiettivi prioritari quello di contribuire all’avanzamento degli studi sulla storia di Bologna e del suo territorio. Con grande piacere ha aderito subito all’organizzazione della mostra, che mette in risalto i punti salienti della storia bicentenaria del Corpo Forestale dello Stato, attraverso i documenti esposti, ripercorrendo la storia della tutela dei boschi nel nostro territorio dal 1625 ad oggi. Molti di questi documenti fanno parte delle ricche raccolte acquisite nel tempo dalla Cassa di Risparmio in Bologna e poi dalla Fondazione Carisbo ed oggi gestite nell’ambito del circuito museale Genus Bononiae. Ringrazio i Generali Marzo e Mari per aver scelto la nostra sede di San Giorgio in Poggiale e il Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura Giorgio Cantelli Forti per averci coinvolto in questa importante iniziativa”.


Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura: “La tutela e il mantenimento del territorio sono atti indispensabili per ogni nazione, sia per garantire la qualità della vita, che la sicurezza della collettività. L’impegno politico-amministrativo non può distogliersi dal costante sostegno della prevenzione che deve essere continua e seguita da competente monitoraggio. Purtroppo, i recenti disastri avvenuti nelle Marche dimostrano, ancora una volta, che il nostro Paese è troppo spesso soggetto a dissesti idrogeologici, dei quali si drammatizza a posteriori senza poi individuarne le responsabilità e snellire gli ingorghi burocratici ostativi del tempismo nella prevenzione. In questo contesto emerge virtuosamente l’opera dei Forestali dello Stato nel “costruire l’ambiente” e il loro costante impegno di vigilare e controllare il bene ambientale comune. In questi due secoli decisiva è stata l’azione di tutela dei boschi, dei terreni montani e della pianura nonché il controllo delle acque e la difesa della biodiversità. L’Accademia è molto onorata dell’opportunità di essere stata coinvolta a collaborare alla realizzazione di questa importante Mostra celebrativa dei 200 anni del Corpo Forestale dello Stato che, in particolare, mette in luce l’impegno e i sacrifici di uomini e donne che con pochi mezzi tecnici hanno costruito realtà ancora oggi importanti per il territorio.  Con piacere evidenzio che prosegue la proficua collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’ANA in campi d’interesse comuni quale il riconoscimento del Centro Nazionale per lo studio della biodiversità forestale di Granaglione della Fondazione Carisbo recentemente inaugurato”.


 

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