Nell’agosto scorso è stata denunciata la
scomparsa di un minorenne dell’Ecuador, che era stato affidato con Decreto
definitivo del Tribunale dei Minorenni di Bologna al servizio sociale quartiere
San Donato-Vitale.
Il minore si era allontanato arbitrariamente
dalla comunità per minorenni presso cui era stato collocato, da quel momento
sono partite le ricerche, affidate nell’immediato ai nuclei di pronto
intervento 113/112 e successivamente al nucleo di Polizia Giudiziaria presso
l’Ufficio minori della Divisione Anticrimine della locale Questura.
Quest’ultimo, composto da personale altamente
qualificato per la ricerca di minori scomparsi, per riuscire nell’intento di
rintracciare il minore, si è attivato cercando di ricostruire la sua personalità
e le sue abitudini. Compito questo dimostratosi difficoltoso in quanto dal
momento della scomparsa solo l’assistente sociale incaricata del caso, riusciva
a mantenere con il minore un contatto saltuario per via telefonica, riuscendo più
volte a concordare degli appuntamenti a cui quest’ultimo però non si è mai
presentato.
Dopo l’ultimo tentativo di incontro in data 9
ottobre u.s., al quale il diciassettenne non si è presentato, il personale
specializzato dell’ufficio Minori ha deciso di orientare l’attività
investigativa sul profilo telefonico, cercando di istaurare un contatto con il
minore per interloquire con lo stesso e valutare la sua situazione, evitando
però la tracciatura telematica e l’intercettazione.
In particolare, nella mattinata di ieri un operatore
specializzato della Polizia di Stato ha effettuato una telefonata al minore
ricevendo subito una risposta. Presentatosi con il proprio nome di battesimo e qualificatosi
quale operatore della Polizia di Stato riusciva a convincere il giovane a
recarsi presso la Questura dove lo avrebbe aspettato.
Il
minore, giunto in Questura, è stato accolto anche dallo Psicologo della Polizia
di Stato cercando di fare luce su tutto il periodo trascorso dal suo
allontanamento.
Dal
racconto del giovane si è appreso che la scelta di allontanarsi era stata volontaria,
poiché non condivideva la decisione inerente al suo spostamento dalla comunità
in cui alloggiava ad una differente.
Da agosto
ad oggi, non sapendo dove andare, ha dormito inizialmente sugli autobus, poi in
una sistemazione provvisoria che ha identificato in una Coop in zona Corticella
dove su un vano scale ha dormito per circa due mesi sopra un cartone patendo in
più occasioni anche il freddo. Infine, nella stessa zona, entrando in un
palazzo approfittando del portone lasciato aperto, ha trovato la chiave della
stanza ascensore all’interno della quale ha dormito per circa tre settimane disponendo
due coperte per terra.
In questo
periodo per vestirsi ha utilizzato abiti che gli hanno prestato o regalato i suoi
amici; per mangiare ha chiesto aiuto ad alcune pizzerie, molti lo hanno aiutato
donandogli gli avanzi, altri lo hanno mandato via senza dargli da mangiare ed è
rimasto anche una settimana senza nutrirsi perdendo fino a dieci kg.
Ieri mattina dopo essere stato rapinato di tutto ciò che possedeva, grazie
all’intervento degli operatori della Polizia di Stato, che hanno provveduto anche
a rifocillarlo vista la sua condizione precaria, è stato ricollocato in ambito
protetto.
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