martedì 24 ottobre 2017
Ritrovato da Tobia il corpo senza vita di Lea Ramini.
E’ stato ritrovato ieri pomeriggio da Tobia, il corpo senza vita di Lea Ramini, la settantasettenne di Zola Predosa che a maggio si era allontanata da casa senza fare più ritorno. A denunciarne la scomparsa ai Carabinieri era stato il fratello della donna. Da allora, diverse persone, civili e militari, avevano iniziato a cercarla ovunque e la notizia della sua scomparsa, oltre a essere riportata sulla stampa, sul web e sui social network, era stata rilanciata anche dal programma televisivo “Chi l’ha visto?”. Lea Ramini è stata ritrovata da un cane, ma non un cane qualsiasi, un maschio di otto anni, razza Deutscher boxer addestrato dal suo padrone, il Comandante della Stazione Carabinieri di Zola Predosa. Come ogni giorno, anche ieri pomeriggio, Tobia si stava allenando duramente per le campagne di Zola Predosa, quando all’improvviso ha fiutato qualcosa tra i rami di un cespuglio. Tobia ha iniziato ad abbaiare in maniera insolita e a guardare negli occhi il suo padrone che dopo essersi avvicinato ha notato una sagoma umana, in posizione supina e in evidente stato di decomposizione, verosimilmente riconducibile ad un soggetto di sesso femminile. Inoltre è stata notata la presenza di una borsa da donna trattenuta nel braccio sinistro, un orologio verosimilmente femminile al polso dello stesso braccio e un orecchino con una perla nell’orecchio destro. Il Maresciallo ha chiamato subito la Centrale Operativa del 112, il Magistrato di turno e il Medico legale. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bologna. Dai primi accertamenti sul cadavere, sono stati rinvenuti i documenti personali di Lea Ramini, varie carte e appunti e dieci euro in contanti. Secondo quanto riscontrato, la salma non presenterebbe segni riconducibili a lesioni violente, né sono state rinvenute tracce utili da far ritenere il coinvolgimento di terze persone. Il cadavere è stato recuperato e trasportato al Deposito Osservazione Salme di Bologna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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