sabato 30 luglio 2022

Ordinanza di custodia cautelare

ESEGUITA DAI CARABINIERI UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE.
Bologna, 30 luglio 2022: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di un 44enne marocchino, indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da una richiesta della locale Procura della Repubblica a seguito dei fatti accaduti un paio di mesi fa. In particolare, nel pomeriggio del 14 maggio scorso, i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna ricevettero la telefonata di una donna, marocchina sulla quarantina, spaventata dall’ex marito che si era presentato presso l’azienda dove lavora la donna, minacciandola di morte per l’ennesima volta “Ti ammazzo dalla gola come un agnello!”, come aveva fatto in passato, quando aveva costretto la malcapitata ad allontanarsi dall’abitazione con i quattro figli (uno maggiorenne e tre minorenni, nati dalla relazione col 44enne). La situazione di maggio fu risolta da un intervento dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna che arrivarono velocemente sul posto. A seguito dei fatti occorsi alla persona offesa, continuamente sottoposta ad umiliazioni, anche pubbliche (come il fatto di maggio, avvenuto per strada, davanti all’azienda dove lavora la donna), nonché uno stato di ansia, stress e timore per l’incolumità propria e per quella dei figli, il GIP ha ritenuto necessario disporre della misura cautelare in carcere nei confronti del soggetto. Rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna, il 44enne marocchino è stato tradotto in carcere.

 

Pensionata muore, figlia in stato di fermo

FERRARA:  Pensionata muore verosimilmente avvelenata, la figlia in stato di fermo.

La sera del 29 luglio 2022, verso le 23, una coppia di cittadini si è presentata al Comando della Stazione dei Carabinieri di Ferrara Principale preoccupata per le sorti di un’amica, residente in via Ortigara di Ferrara, la quale da un paio di giorni non rispondeva al telefono né al citofono di casa. Immediatamente venivano inviate sul posto le pattuglie delle Stazioni di Ferrara e Porotto che richiedevano l’intervento di personale dei VV.FF. per accedere all’appartamento dalla finestra del primo piano dell’immobile. Una volta all’interno dell’appartamento militari e VV.FF. constatavano la presenza di un corpo inerme a terra, per cui sul posto veniva inviato personale sanitario del 118 che certificava che la donna rinvenmuta era deceduta da qualche giorno e sul corpo presentava tracce compatibili con l’avvelenamento. Venivano avviate quindi tutte le procedure investigative del caso, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ferrara, con ausilio del medico legale e del personale addetto ai rilievi tecnico scientifici del Reparto Operativo e della Compagnia Carabinieri di Ferrara. I vicini informavano i militari che, al quarto piano dello stesso immobile, resiedeva la figlia della donna deceduta, che veniva immediatamente contattata e sentita in merito allo stato di salute ed i rapporti che intercorrevano con la madre. Dopo pochi minuti la 38 enne rilasciava delle dichiarazioni, che venivano confermate anche durante l’interrogatorio, condotto dal PM di turno con l’assistenza del difensore dell’indagata e durato tutta la notte. Al termine del sopralluogo del Sostituto Procuratore, congiuntamente ai militari dell’Arma e al medico legale, la salma di D.S., 62 enne, vedova, pensionata, veniva trasferita all’istituto di medicina legale di Ferrara per l’esame autoptico. La figlia della vittima C.S., 38 enne ferrarese è stata sottoposta a provvedimento di fermo e trasferita nel pomeriggio al carcere femminile di Bologna. Sono in corso, da parte dei Carabinieri, ulteriori attività investigative volte a chiarire ogni aspetto della vicenda. 

 

venerdì 29 luglio 2022

Eseguita misura cautelare

OMICIDIO KRISTINA GALLO
ESEGUITA MISURA CAUTELARE DAI CARABINIERI


1.  I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, nella serata di ieri, hanno arrestato e tradotto in carcere un 44enne del posto, con l’accusa di omicidio aggravato (artt.575 e 576, n. 5.1) essendosi già reso responsabile di atti persecutori nei confronti della vittima (art. 612 bis).
Il provvedimento cautelare, adottato dal GIP del Tribunale di Bologna, ha accolto in toto le richieste avanzate dalla Procura felsinea, di cui ha condiviso integralmente le valutazioni e le risultanze delle articolate, complesse e variegate indagini delegate ai Carabinieri.

2.  Il cadavere, nudo, della ragazza fu rinvenuto dal fratello, in stato di decomposizione, il 26 marzo 2019, all’interno della propria abitazione, dove giaceva da diversi giorni in compagnia del suo rottweiler. Gli elementi raccolti in sede di sopralluogo e le prime valutazioni medico-legali rendevano compatibile il decesso con cause naturali. Nel frattempo i militari avviavano indagini sulla personalità e sulle relazioni intrattenute della vittima. La donna era madre di una bambina affidata al padre, aveva lavorato presso un centro scommesse ed aveva avuto negli ultimi tempi una relazione sentimentale problematica con l’arrestato, che, negando ogni coinvolgimento, riferiva, allora, di aver interrotto la relazione circa una settimana prima del decesso.

Il Tribunale, anche su richiesta dei familiari della ragazza, disponeva ulteriori indagini di natura medico legale e tecnico scientifiche sul luogo del reato. Tuttavia, nel frattempo, il cadavere era stato cremato, mentre l’abitazione, dove la ragazza viveva in affitto, era stata restituita al proprietario. Venivano comunque effettuati ulteriori esami sui campioni biologici prelevati nel corso dell’esame autoptico da parte di consulenti nominati dalla Procura nonché venivano effettuati esami incrociati da parte dei RIS di Parma sui profili genetici estratti altresì dal materiale repertato in sede di sopralluogo. Sulla base dei nuovi elementi raccolti veniva anche effettuata la ricostruzione in 3D della scena del crimine da parte dei RIS che evidenziava il coinvolgimento dell’indagato nella morte della donna, avvenuto per asfissia meccanica.

Venivano esperiti ulteriori accertamenti tecnici sui cellulari e sulle utenze in uso alle persone coinvolte. In particolare l’analisi dei tabulati telefonici confermavano la presenza dell’indagato presso l’abitazione della donna anche nella settimana precedente il decesso (smentendo quanto inizialmente dichiarato). Tale circostanza veniva confermata dal rinvenimento delle chiavi dell’autovettura in uso all’indagato nella camera da letto dove era stato rinvenuto il cadavere nonché da altri particolari notati nel corso del sopralluogo.

Inoltre nonostante l’indagato avesse disinstallato l’applicazione dal cellulare, sono stati acquisiti circa 6.000 file audio relativi alle registrazioni delle sue telefonate, in cui emerge “con ragionevole certezza” la personalità dell’indagato e della vittima e la natura “burrascosa” della loro relazione. In particolare trovavano riscontro le numerose testimonianze rese da amiche, colleghi e vicini di casa della vittima circa le ripetute e costanti violenze fisiche e psicologiche subite dalla ragazza per la smisurata gelosia dell’indagato.

3. Il quadro indiziario raccolto sotto il coordinamento della Procura di Bologna che ha disposto, oltre alle tradizionali attività d’indagine, anche l’attivazione di innovativi strumenti investigativi di carattere tecnico-digitale, ha evidenziato numerosi e gravi elementi di colpevolezza a carico dell’indagato di cui è emersa altresì “l’estrema pericolosità” e pertanto è stato adottato il provvedimento della custodia cautelare in carcere.

 

giovedì 28 luglio 2022

Visita del Vescovo Zuppi al Comando Carabinieri

VISITA DELL’ARCIVESCOVO DI BOLOGNA, S.E. REV.MA CARD. MATTEO ZUPPI, AL COMANDO LEGIONE CARABINIERI “EMILIA ROMAGNA”.


Il 28 luglio 2022, in Bologna, presso la caserma “Luciano Manara” di via dei Bersaglieri, l’Arcivescovo di Bologna, S.E. Rev.ma Card. Matteo ZUPPI, ha incontrato i Carabinieri della Legione “Emilia Romagna”. L’Autorità è stata ricevuta nella Sala “Virgo Fidelis” dal Comandante della Legione, Generale di Brigata Davide ANGRISANI. All’incontro hanno partecipato tutti i Comandanti dei nove Comandi Provinciali della regione, lo Stato Maggiore del Comando Legione, il Consiglio di Base della Rappresentanza e i referenti provinciali dell’Arma della Rete Nazionale di Monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere. Il Gen. Angrisani, infatti, nel presentare all’Arcivescovo l’organizzazione e le attività dell’Arma in Emilia Romagna, si è soffermato sul contrasto alla violenza di genere e sui progetti di collaborazione in atto tra l’Arma e le varie Istituzioni/associazioni che si occupano di supporto alle cosiddette “fasce deboli” della popolazione.
Al termine della visita, il Cardinale ZUPPI ha ringraziato i Carabinieri per l’impegno in favore della collettività e per il contributo che offrono quotidianamente per assicurare – insieme alle altre Forze di Polizia – l’ordinato vivere sociale cittadino.
 

mercoledì 27 luglio 2022

Restituito dipinto rubato

Dopo un’assenza di oltre 40 anni, il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale restituisce prezioso dipinto del Settecento alla Pieve di Fanano (MO)

 

Il 27 luglio 2022 alle ore 11.00, presso la Pieve di San Silvestro Papa di Fanano, il dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Antonio di Padova e Francesco di Paola”, delle dimensioni di 128x93 cm, realizzato nel 1756 dal pittore Pietro Pisa (1691 - 1774), è stato riconsegnato dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, al Parroco di Fanano, Don Michele Felice. L’opera era stata trafugata tra il 1970 ed il 1978 dall’Oratorio dell’Assunta, detto di San Francesco, presso il cimitero di Fanano.

 

La cerimonia si è svolta alla presenza dell’Arcivescovo di Modena-Nonantola, S.E. Mons. Erio Castellucci, del Comandante Provinciale Carabinieri di Modena, Col. Antonio Caterino, del Sindaco di Fanano, Stefano Muzzarelli,  dello Storico dell’Arte già funzionario della soppressa Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e demoantropologico di Modena e Reggio Emilia, Dott. Angelo Mazza, e della Direttrice dell’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, Dott.ssa Simona Roversi. 

 

L’importante recupero è stato condotto alla fine del 2021 dai Carabinieri TPC dopo essere venuti a conoscenza della presenza, presso un’abitazione bolognese, di una piccola pala d’altare settecentesca, acquistata tra la fine del 1978 e gli inizi del 1979 con la generica indicazione di “Madonna e Santi” di pittore anonimo del XVIII secolo, di probabile provenienza modenese, e poi sottoposta ad importante restauro.   

 

Nonostante l’immagine dell’opera non fosse registrata nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, i meticolosi accertamenti condotti hanno permesso di appurare che il dipinto in questione non era altro che la preziosa piccola pala d’altare “Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Antonio di Padova e Francesco di Paola” già collocata presso l’Oratorio dell’Assunta, detto di San Francesco, presso il cimitero di Fanano, ove si trovava conservata fino al mese di agosto del 1970 e che, in un articolo pubblicato nel 2008 in una rivista di Fanano, lo storico schedatore Alfonso Garuti, lo stesso che si era occupato di catalogare i beni esistenti nei luoghi di culto negli anni settanta per conto della Soprintendenza, ne aveva già lamentato la scomparsa.

 

Per l’esito positivo della vicenda sono risultate fondamentali le ricerche storico-artistiche condotte dal Dott. Angelo Mazza, che hanno portato prima al reperimento dell’effigie fotografica della prima catalogazione dell’opera avvenuta nel 1970 e poi a riconoscervi nella realizzazione dell’opera la mano del pittore modenese Pietro Pisa.  

La comparazione fotografica e la ricostruzione degli eventi avvenuti negli ultimi 40 anni, resa possibile grazie alla collaborazione dell’Arcidiocesi di Modena – Nonantola, hanno così permesso di confermare che l’opera, acquistata in buona fede alla fine degli anni Settanta da un acquirente bolognese, che ne ha curato successivamente un importante restauro, era proprio quella trafugata oltre quaranta anni prima dal luogo di culto.  

 

Xnxx La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, a conclusione delle indagini, ha disposto il dissequestro del prezioso dipinto, consentendo all’Arcidiocesi di Modena - Nonantola di restituirlo finalmente alla collettività dopo un’attesa di oltre quarant’anni e di esporlo all’ammirazione dei fedeli insieme ad altre due opere riferibili allo stesso pittore presenti nella Pieve.   

 

Pietro Pisa, ordinato sacerdote nel 1720, fece parte della Mensa Comune della Cattedrale di Modena. Numerose sono le sue opere superstiti, distribuite nelle chiese di Modena e in quelle del contado, ad esempio a Finale, Collegarola, Levizzano, San Possidonio, Spilamberto, Nonantola, Montale. A lui, sempre secondo lo studio del Dott. Angelo Mazza, possono infine essere riferite, per le stringenti affinità stilistiche, altre due opere conservate a Fanano, entrambe nella parrocchiale di San Silvestro (lo sportellino di tabernacolo con l’Allegoria della fede nel primo altare a destra e una pala con la Madonna del Buon Consiglio e santi).

 

Evasione milionaria

 GDF BOLOGNA: SCOPERTA EVASIONE FISCALE MILIONARIA DI UN AGENTE DI SCOMMESSE ON LINE DI UN NOTO BOOKMAKER ESTERO. 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno concluso un controllo fiscale nei confronti di un soggetto di origini siciliane fiscalmente domiciliato nel capoluogo felsineo, oggi collaboratore di giustizia, che ha svolto attività di procacciatore d’affari per conto di una nota società di scommesse on line omettendo di dichiarare i propri redditi in Italia. Gli accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna hanno fatto emergere l’omessa dichiarazione di redditi per oltre 23 milioni di euro e IVA per oltre 5 milioni. Le somme, in particolare, corrispondono alle commissioni percepite, negli anni dal 2016 al 2018, da un agente (cd. master) di un noto bookmaker maltese che ha operato in Sicilia, Calabria, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Marche. L’attività ha preso le mosse dalle indagini di polizia giudiziaria condotte dal Nucleo di polizia economicofinanziaria di Reggio Calabria che, anche grazie al supporto fornito dal Nucleo Speciale Entrate del Corpo, avevano portato all’individuazione sul territorio nazionale della stabile organizzazione occulta del bookmaker estero, attivo nel settore della raccolta illegale di scommesse operate attraverso siti web “.com” gestiti da soggetti riconducibili a diverse organizzazioni mafiose. All’esito delle investigazioni, condotte con il prezioso ausilio tecnico degli esperti informatici del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, è emerso che il bookmaker estero, per la raccolta del gioco e delle scommesse non autorizzate, si era avvalso in Italia di una rete capillare di persone, coordinate da 28 master tra cui il soggetto controllato. In altri termini, si tratta di veri e propri intermediari che hanno operato, nelle rispettive aree di competenza, al fine di promuovere i siti di gioco della piattaforma maltese, ricevendo una remunerazione proporzionale alla raccolta illegale di scommesse. La posizione del collaboratore, per le condotte di evasione fiscale, è tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria felsinea, nel rispetto della presunzione d’innocenza. L’attività testimonia l’impegno del Corpo nel contrasto alle più insidiose manifestazioni economiche che scaturiscono da condotte illecite connesse alla sistematica inosservanza delle norme penal-tributarie, ed evidenzia ulteriormente la connotazione investigativa multidisciplinare delle Fiamme Gialle, esclusiva prerogativa del Corpo, in grado di prevenire e reprimere trasversalmente condotte penalmente rilevanti, nonché di procedere alla constatazione delle relative violazioni di carattere amministrativo.

martedì 26 luglio 2022

Immigrazione clandestina

 POLIZIA DI STATO: ARRESTO PER FAVOREGGIAMENTO

 

Il 23.07.2022 personale appartenente a quest’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea presso l’Aeroporto “G.Marconi” di Bologna durante le verifiche dei documenti in possesso dei passeggeri del volo in arrivo da Casablanca  procedeva al controllo di un cittadino di nazionalità burkinabè, in possesso di passaporto valido rilasciato dalle Autorità del Burkina Faso, che viaggiava unitamente ad una minore munita di passaporto e visto  Schengen rilasciato dal Consolato di Abidjan in Costa D’Avorio. L’accompagnatore esibiva al personale un documento in lingua francese denominato “Autorisation Parentale” apparentemente a lui rilasciato dalle Autorità di stato civile ivoriane quale delegato dai genitori della minore all’accompagnamento  nel viaggio in Italia.

Gli accertamenti tecnici svolti sul passaporto della minore attraverso la specifica strumentazione in possesso degli esperti di falso documentale consentivano però di verificare che il visto Schengen era stato rilasciato dalle Autorità Consolari  a persona diversa da quella presente.  Inoltre, ponendo attenzione alle caratteristiche somatiche si poteva constatare infatti che l’effigie fotografica ritraeva persona diversa, seppur somigliante, rispetto alla minore presente.

Quest’ultima alla fine dichiarava le proprie reali generalità  indicando quale anno di nascita il 2007 e asserendo di non conoscere il suo accompagnatore ma di averlo visto per la prima volta in aeroporto ad Abidjan.

Il passeggero ivoriano dichiarava ripetutamente di essere stato delegato dai genitori all’accompagnamento della minore da genitori italiani che sarebbero arrivati in aeroporto a prelevarla ma non forniva alcun elemento utile al loro rintraccio; forniva solo un numero telefonico collegato ad una chat che, nonostante innumerevoli tentativi, non si riusciva a contattare.

Sul passaporto in possesso dell’uomo vi erano numerosi timbri attestanti diversi viaggi che motivava asserendo in un primo momento di essere un uomo politico  e successivamente, contraddicendosi, un agente di viaggio.  

Ritenendo pertanto che sussistessero i presupposti del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina il passeggero ivoriano veniva tratto in arresto e, a seguito degli atti di rito, tradotto presso la locale casa circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La minore veniva invece affidata agli assistenti sociali del Pr.I.S. di Bologna. In data odierna, 25 luglio, aveva luogo il giudizio direttissimo presso il Tribunale di Bologna all’esito del quale il giudice, ritenuta la gravità del fatto, disponeva l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

lunedì 25 luglio 2022

Furti in abitazione

BOLOGNA, FURTI IN ABITAZIONE. ESEGUITO DALLA POLIZIA DI STATO UN FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO A CARICO DI TRE SOGGETTI ALBANESI.

 

 

Il 19 luglio 2022 la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un provvedimento di Fermo di Indiziato di Delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna in data 18 luglio 2022, nei confronti di tre soggetti di nazionalità albanese di 26 e 27 anni, specializzati nella commissione seriale di furti in appartamento, mediante effrazione degli infissi con l’utilizzo di utensileria da cantiere. I reati contestati nel provvedimento, si riferiscono a furti commessi dal gruppo nei primi dieci giorni del mese di luglio nei nell’hinterland bolognese, ma anche nella provincia di Modena.

L’attività della Squadra Mobile, coordinata dalla locale Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore dott. Antonio Gustapane, ha permesso di ricostruire dieci episodi criminosi avvenuti nei Comuni di Malalbergo, Ozzano dell’Emilia (3), Castello d’Argile, Medicina (2), Castel San Pietro Terme, Castelfranco Emilia e Vignola. In una occasione, i fermati si sono anche resi responsabili del reato di maltrattamento di animali, in quanto, con crudeltà, colpivano con una mazza un cane di razza San Bernardo del proprietario della casa in cui stavano tentando di introdursi. Il bottino, non quantificato, era costituito prevalentemente da orologi ed oggetti in oro, ma anche di portafogli contenenti poche centinaia di euro o oggetti di minor valore.

Il sodalizio criminale agiva in base ad un modus operandi standardizzato basico: il gruppo disponeva di alcune autovetture che parcheggiavano in zone secondo loro strategiche e che raggiungevano a piedi dopo aver parcheggiato l’autovettura “pulita” a distanza. Le autovetture utilizzate per i raid serali, venivano allestite con targhe appena rubate da altre autovetture (da qui l’accusa anche per ricettazione), quindi raggiungevano, percorrendo stradine di campagna spesso a velocità molto elevate, le località che ritenevano di dover prendere di mira. Giunti sul posto, facendo leva sulla prestanza fisica (due di loro erano oltre i 190 cm) e l’agilità, si introducevano negli appartamenti individuati mediante la violenta effrazione delle inferiate, ma anche della porta blindata, quindi razziando il contenuto di valore che riuscivano ad individuare.

L’attività investigativa, svolta utilizzando sistemi di indagine tradizionali sul territorio uniti all’utilizzo delle nuove tecnologie disponibili, ha permesso di individuare e dare un nome ai tre predetti soggetti ed a raccogliere una serie di fonti di prova nei loro confronti che sono state trasmesse alla Procura.

Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bologna, sposando appieno la tesi investigativa, attesa la frenetica attività intrapresa dal trio e l’imminente pericolo che costituiva la loro condotta, soprattutto in relazione alle elevate velocità durante gli spostamenti, ma anche in relazione al fatto che i tre, irregolari sul territorio nazionale potevano facilmente sottrarsi alla cattura raggiungendo velocemente il loro paese d’origine, riteneva di dover emettere nei loro confronti il provvedimento di Fermo di Indiziato di Delitto che si è provveduto ad eseguire.

I tre venivano rintracciati, uno presso la sua abitazione già conosciuta agli operatori e due presso un B&B cittadino; questi ultimi due, mentre si cercava di accedere all’interno dell’alloggio, tentavano di darsi alla fuga utilizzando un Velux posto sul tetto, ma il tentativo veniva immediatamente interrotto dall’intervento del personale che, avendo preventivamente studiato la struttura, si era posizionato proprio in prossimità dell’apertura.

Durante l’esecuzione del fermo, il personale della Squadra Mobile aveva modo di rintracciare e sequestrare l’autovettura con targa originale spagnola ad elevate prestazioni sportive (trazione integrale e 260 cv) utilizzata per gli sposamenti, l’abbigliamento utilizzato per commettere i furti e facilmente riconosciuto mentre era indossato dagli autori del furto ripresi da telecamere di video-sorveglianza, nonché alcuni oggetti di valore e denaro in contante. Venivano altresì rinvenute alcune ricevute attestanti il recente invio all’estero di denaro contante, evidentemente frutto della vendita dei gioielli trafugati.

Uno dei tre soggetti fermati, inoltre, essendo stato espulso dal territorio nazionale mediante accompagnamento alla frontiera nell’anno 2019, veniva altresì denunciato per il reato di cui all’art.13 co.13 del Testo Unico sull’Immigrazione.

Al termine delle procedure di rito, i tre venivano associati alla locale Casa Circondariale di Bologna, in attesa dell’Udienza di convalida che si è conclusa con l’applicazione di due misure cautelari in carcere ed una misura degli arresti domiciliari.
 

21enne denunciato per riciclaggio

 


POLIZIA DI STATO: DENUNCIATO PER RICICLAGGIO DI DENARO SULL’AUTOSTRADA A13 BOLOGNA – PADOVA

 

La Polizia di Stato di Bologna ha denunciato un 21enne per riciclaggio di denaro. E’ accaduto sabato scorso quando, nell’ambito di mirati controlli predisposti dalla Polizia di Stato dell’Emilia Romagna, una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Altedo, intimava l’alt nel tratto fra i caselli di Ferrara Sud ed Altedo dell’autostrada A/13 ad una RENAULT di colore grigio, che aveva fatto scattare l’alert del sistema di rilevamento automatico delle infrazioni in dotazione alla pattuglia per la mancanza della copertura assicurativa del veicolo.

Durante il controllo il conducente straniero, 21enne residente in Italia, insisteva nel dichiarare che fosse regolarmente assicurato. Per vederci chiaro, i poliziotti lo hanno portato in caserma per maggiori controlli sulle banche dati.

Le verifiche confermavano l’assenza della copertura assicurativa e visto che il conducente, con a carico qualche precedente penale, si innervosiva sempre di più i poliziotti hanno deciso di sottoporre l’auto a controlli ancora più approfonditi.

La loro attenzione si è rivolta subito sul quadro strumenti che, anziché essere solidamente avvitato al cruscotto, era solamente appoggiato sulla propria sede, privo delle proprie viti di fissaggio.

Una volta rimosso agevolmente la strumentazione, i poliziotti scoprivano un vano nascosto che si sviluppava fino al gruppo centrale dell’autoradio/navigatore satellitare, ove erano nascosti 3 pacchi di banconote per un totale di 12.210 euro, accuratamente suddivisi ed avvolti da un nastro adesivo per ciascuna mazzetta.

Tutte le banconote e l’auto venivano sottoposte a sequestro preventivo, mentre per il conducente è scattata la denuncia di riciclaggio.

sabato 23 luglio 2022

Malore per una escursionista

 Malore per una donna sul sentiero 407 a San Benedetto in Alpe.

 

23 luglio 2022 - 


Nel pomeriggio di oggi una signora di 60 anni residente a Bologna, assieme al marito, stava percorrendo il sentiero escursionistico CAI 407 che da San Benedetto in Alpe porta alle cascate dell’Acquacheta. È primo pomeriggio e dopo circa 700 mt di dislivello la donna ha accusato un malore. La bolognese, molto sudata si è seduta a terra, stanca e spossata non riuscendo più a proseguire nel cammino. Erano circa le 16 e il marito ha chiamato il 118 che ha inviato sul posto l’ambulanza e il Soccorso Alpino e Speleologico stazione M.te Falco che ha attivato la squadra del Bidente. Dopo una prima valutazione, fatta del personale del CNSAS, la paziente è stata posizionata sulla barella portantina e trasportata a valle dove ad attendere c’era il personale del 118 che ha poi provveduto a trasferire la bolognese all’ospedale di Forlì.

 

Furto di rame

I CARABINIERI RECUPERANO 500 KG DI RAME E 20.000 EURO IN CONTANTI DURANTE UN CONTROLLO ALLA CIRCOLAZIONE STRADALE. SEI PERSONE DENUNCIATE PER RICETTAZIONE.
Granarolo Emilia (BO), 23 luglio 2022: I Carabinieri della Stazione di Anzola Emilia (BO) hanno recuperato 500 kg di rame e 20.000 euro in contanti, durante un controllo alla circolazione stradale. Il materiale è stato rinvenuto nell’auto di un 62enne italiano che guidava un Fiat Doblò in compagnia di un passeggero di nazionalità rumena. Altre tracce di rame, dei guanti da lavoro e un paio di strumenti da scasso, invece, sono stati trovati nell’abitacolo di un’altra autovettura, una Mercedes Classe A che stava transitando nello stesso senso di marcia. I Carabinieri, infatti, insospettiti all’andatura lenta dei due veicoli, che stavano transitando uno dietro l’altro, il Fiat Doblò in testa e la Mercedes Classe A in coda, hanno intimato l’alt ai conducenti che si sono fermati. Nella circostanza, i militari hanno identificato sei persone, il 62enne italiano e il suo passeggero a bordo del Fiat Doblò e altri quattro rumeni, un autista e tre passeggeri a bordo della Mercedes Classe A, tutti e sei con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Il materiale rinvenuto dai Carabinieri è stato sequestrato e i sei soggetti sono stati deferiti alla Procura della
 

venerdì 22 luglio 2022

Riprendono con il cellulare l' incidente

INCIDENTE SULL’AUTOSTRADA A1 MILANO-NAPOLI: MULTA IN ARRIVO PER I CONDUCENTI DI AUTOMOBILI COLTI A RIPRENDERE COL TELEFONO LA SCENA

 

Lo scorso martedì 19 luglio si è verificato un grave incidente stradale nella carreggiata nord dell’autostrada A1 direzione Milano nel tratto compreso fra Casalecchio di Reno (BO) e Zola Predosa con il coinvolgimento di due veicoli pesanti e 7 automobili. L’incidente, che ha comportato anche gravi conseguenze alle persone, ha causato forti ripercussioni per diverse ore sulla circolazione in transito.

Durante le operazioni volte a favorire il deflusso del traffico, diversi conducenti di automobili che si trovavano a percorrere la autostrada nella carreggiata opposta (comunque sempre rimasta aperta), passando accanto al luogo dell’incidente, non hanno resistito alla tentazione di immortalare quello scenario con il proprio smartphone, incuranti della pericolosità di tale condotta scellerata.

Questo comportamento, infatti, ha determinato un’ulteriore e pericolosa congestione del traffico, determinando rallentamenti e code.  

Quando ci si imbatte in un incidente stradale, infatti, bisogna prestare la massima attenzione e concentrarsi solo sulla guida, per non ostacolare le operazioni di soccorso. Dieci automobilisti indisciplinati sono stati tutti identificati dalla pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Bologna Sud presente sul luogo dell’incidente e impegnata nel prestare i soccorsi: a breve troveranno nella buca delle lettere la multa per l’utilizzo vietato dello smartphone. Uno di questi addirittura stava filmando tenendo con una mano un telefono, mentre con l’altra mano aveva un secondo telefono per telefonare, gestendo il volante solo con un braccio. Lo specifico illecito contestato ai dieci automobilisti comporta una sanzione amministrativa, prevista dal codice della strada, da un minimo di 165 Euro ad un massimo di 660 euro e  la decurtazione di 5 punti sulla patente.

Il fattore umano è fondamentale nel cambiamento verso una mobilità sicura: la distrazione alla guida infatti, in particolare dovuta all’utilizzo di cellulare o qualsiasi altro dispositivo elettronico, costituisce una delle principali cause di incidenti stradali.

 

Tunisino arrestato dai Carabinieri

VIOLA IL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE E FINISCE IN MANETTE GRAZIE AL BRACCIALETTO “ANTI-STALKING”: 45ENNE TUNISINO ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Castenaso (BO), 22 luglio 2022: I Carabinieri della Stazione di Castenaso, coadiuvati dall’Arma di San Lazzaro di Savena (BO), hanno arrestato un 45enne tunisino per violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. E’ successo nella notte del 21 luglio, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto l’allarme di un braccialetto “Anti-Stalking” indossato da un 45enne tunisino che di recente era stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nell’ambito di un procedimento penale per atti persecutori commessi nei confronti dell’ex compagna residente a Castenaso. Appresa la notizia che il dispositivo indossato dall’uomo aveva allertato i colleghi del 112 di Bologna, i Carabinieri della Stazione di Castenaso si sono recati velocemente presso la casa della donna e quando sono arrivati, hanno trovato il 45enne tunisino sulla pubblica via, davanti all’abitazione dell’ex compagna. A seguito dell’inosservanza accertata, il 45enne tunisino è stato arrestato dai Carabinieri.

 

In tangenziale ubriaco

SULLA TANGENZIALE DI BOLOGNA ALLA GUIDA DEL CAMION, SENZA RISPETTARE I TEMPI DI GUIDA E RIPOSO E UBRIACO FRADICIO

 

La Polizia di Stato di Bologna ha denunciato un camionista per guida in stato di ebbrezza. E’ accaduto ieri sera quando una pattuglia della Sottosezione autostradale di Bologna sud, impiegata nell’ambito dell’operazione “truck and bus” organizzata da ROADPOL (il Network europeo delle Polizie Stradali), ha fermato il conducente del camion che stava zigzagando pericolosamente lungo la tangenziale di Bologna, all’altezza di Arcoveggio in direzione Nord, mettendo a rischio l’incolumità degli altri automobilisti in transito. L’uomo, 45enne straniero, dipendente di una ditta di autotrasporti di Valsamoggia, inizialmente non si era neanche fermato all’alt intimato dai poliziotti, nonostante questi avessero azionato tutti i dispositivi di illuminazione e sonori a disposizione. Una volta fermato, hanno capito perché: l’uomo infatti era visibilmente ubriaco, come confermato anche dall’etilometro che ha rilevato un tasso di 2,83 g/l, un valore altissimo se si considera che per i conducenti professionali che guidano i bisonti della strada il tasso deve essere pari a zero. Esaminando il cronotachigrafo, una scatola nera che registra velocità del mezzo e tempi di guida e riposo del conducente, i poliziotti hanno inoltre scoperto che aveva saltato i riposi che avrebbe dovuto fare, guidando molto più del consentito e rischiando così di non avere la lucidità necessaria per evitare un ostacolo o reagire davanti ad un imprevisto. I poliziotti, quindi, hanno contestato al conducente violazioni al Codice della Strada per più 1000 euro di sanzioni ammnistrative e 20 punti decurtati, oltre a denunciarlo per guida in stato di ebbrezza e ritirargli la patente, subito trasmessa in Prefettura per la sospensione.

 

giovedì 21 luglio 2022

Chiuse due piscine

 CARABINIERI NAS BOLOGNA: 

CHIUSE 2 PISCINE IN PROVINCIA DI BOLOGNA. 

Recentemente i Carabinieri del NAS di Bologna hanno intensificato l’attività di controllo presso gli stabilimenti balneari, anche nell’entroterra, effettuando verifiche presso le numerose strutture dotate di piscine. In particolare, nel corso di 2 distinti controlli sono state rilevate gravi anomalie gestionali e non conformità circa la presenza di cloro nelle acque di balneazione. Infatti:  presso la prima piscina i militari hanno riscontrato il non corretto funzionamento dell’impianto di clorazione automatico di una delle due vasche esistenti all’interno della struttura nonché la mancata esecuzione dei test rapidi obbligatori di riscontro che devono essere eseguiti ogni 2 ore sulle acque e che sono necessari per analizzare l’effettivo tenore di cloro libero presente nonché la regolarità dell’impianto. In tale circostanza gli operanti, dal campionamento speditivo effettuato hanno accertato la presenza di un tasso di cloro libero superiore al livello massimo consentito, appurando quindi la potenziale nocività delle acque e disponendo la chiusura temporanea della struttura fino al ripristino delle previste condizioni;  nella seconda piscina, personale del NAS ha rilevato il malfunzionamento dell’impianto di clorazione automatico di tutte le vasche presenti. Infatti, dai 5 test speditivi con prelievo di acqua, effettuati in altrettanti punti dell’estesa piscina, veniva appurata la totale assenza di cloro e pertanto, anche in questo caso, in considerazione della potenziale pericolosità, la direzione della struttura veniva diffidata alla prosecuzione della balneazione che veniva tempestivamente sospesa. I militari del NAS di Bologna hanno proceduto, per entrambi gli impianti, ad informare la competente AUSL e i rispettivi Comuni d’appartenenza per l’adozione degli opportuni provvedimenti amministrativi, avviando accertamenti tecnici sugli impianti di clonazione delle acque, fermo restando il temporaneo divieto di balneazione fino alla risoluzione delle problematiche e al ripristino del corretto valore di cloro nelle acque. 

mercoledì 20 luglio 2022

Litigano per il bagno

 LITIGANO PER L’USO DEL BAGNO: 17 ENNE ACCOLTELLA UN COETANEO.

Valsamoggia (BO), 20 lug. 2022: Un ragazzo di 17 anni di origini albanese, ospite di una struttura di accoglienza per minori non accompagnati, è stato deferito dai Carabinieri alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, poiché ritenuto responsabile di porto abusivo di armi e lesioni personali aggravate, nei confronti di un altro ospite, anch’egli minorenne, della medesima struttura. Il fatto si è verificato nel pomeriggio di sabato, quando uno degli educatori della struttura, richiamato dalle urla che provenivano da un corridoio delle camerate, si è accorto che un ospite si stava pulendo del sangue che gli fuorusciva dalla mano sinistra che presentava una vistosa ferita da arma da taglio. Secondo quanto ricostruito, la discussione tra i due ospiti era nata per l’uso del bagno. Il 17enne di origini albanese avrebbe preso a quel punto un coltello dalla sua stanza e si sarebbe scagliato contro il coetaneo. I Carabinieri, prontamente allertati, sono immediatamente giunti sul posto. I locali in uso al minore albanese sono stati sottoposti a perquisizione ma l’arma adoperata non è stata recuperata. Lo stesso minore ha riferito di trattarsi di un coltello molto piccolo e di esserne disfatto gettandolo nel WC. Il giovane egiziano è stato trasportato presso l’ospedale di Bazzano e dimesso con una prognosi di 12 giorni.

Vasti incendi

Vigili del Fuoco dell'Emilia Romagna in supoorto ai colleghi toscani e campani impegnati a fronteggiare vasti incendi di bosco. Una sezione operativa in assetto anticendio boschivo del Comando di Modena è partita questa mattina verso la provinci di Salerno. Si aggiunge a quella di Bologna impegnata da ieri in provincia di Lucca. Le sezioni operative sono composte da 9 uomini ciscuna e sono dotate si mezzi antincendio fuoristrada leggeri (pikup con modulo antincendio) e pesanti ( botti o autopompe) oltre che altre attrezzature (motoseghe, motosoffiatori ecc.) per fronteggiare gli incendi di bosco e vegetazione.
 

lunedì 18 luglio 2022

Arrestato per violenza sessuale

 BOLOGNA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN SOGGETTO PER VIOLENZA SESSUALE

 

Intorno alle 18.40 di venerdì pomeriggio un equipaggio di volante dell’U.P.G.S.P., in transito in via Amendola durante il servizio di controllo del territorio, notava un ragazzo in strada particolarmente agitato, che indossava una gonna e una t-shirt. Lo stesso segnalava agli operatori di Polizia che pochi istanti prima era stato avvicinato da uno sconosciuto che proferiva delle frasi offensive con riferimento alla sua identità di genere e poi lo palpeggiava nelle parti intime. A quel punto il ragazzo reagiva spruzzando all’indirizzo dell’aggressore lo spray urticante che aveva con sé a scopo di difesa personale. Gli operatori di Volante individuavano il soggetto poco distante, ancora intento a strofinarsi il volto per gli effetti dello spray, e lo bloccavano immediatamente.

Il soggetto fermato, marocchino di circa quarant’anni, già pregiudicato, è stato tratto in arresto per violenza sessuale e tradotto presso la locale Casa Circondariale.

Nuova caserma

Inaugurata la nuova caserma dei Carabinieri a Galliera
 

Minore rapinato

 MINORE RAPINATO PER STRADA: CARABINIERE LIBERO DAL SERVIZIO ARRESTA UNO DEI RESPONSABILI

Crevalcore (BO): Nella tarda serata di giovedì scorso, i Carabinieri della Stazione di Crevalcore hanno deferito in stato di arresto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, un 17enne, incensurato, studente, nato in Moldavia ma residente a Crevalcore, per tentata rapina aggravata in concorso avvenuta nei confronti di un coetaneo residente in provincia di Modena.
Un Carabiniere della locale Stazione, nella tarda serata di giovedì scorso, nel transitare nei pressi del centro commerciale “Crevalcore 2”, libero dal servizio, ha notato un gruppetto di adolescenti discutere animatamente in una zona poca illuminata. Riusciva prontamente a scendere dalla propria autovettura e a bloccare uno dei ragazzi che stava cercando di strappare con violenza la borsa a tracolla che indossava un suo coetaneo, 17enne rumeno, con la complicità di altri due ragazzi, i quali riuscivano nella concitazione a dileguarsi.
I tre, con una banale scusa, avrebbero avvicinato la vittima chiedendo di poter vedere la borsa da vicino, e di fronte al suo rifiuto l’hanno colpita con schiaffi al viso nell’intendo poi di sottargliela, utilizzando la forza data dalla superiorità numerica.
Su disposizione dell’A.G. minorile di Bologna, l’arrestato è stato dapprima associato presso un istituto di pena minorile e successivamente sottoposto all’obbligo di dimora nella sua abitazione nelle ore notturne.

domenica 17 luglio 2022

Fermo di un indiziato

 Il primo pomeriggio del 13 luglio 2022, a Ventimiglia (IM), i Carabinieri della locale Compagnia e personale della Polizia Ferroviaria, hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna nei confronti di un cittadino tunisino 19enne, indagato perché presunto autore dell’omicidio avvenuto la notte tra l’11 ed il 12 luglio u.s. in via Larga, a ridosso del quartiere Pilastro.

Il prosieguo delle indagini ha consentito l’emissione di un secondo decreto di fermo, eseguito alcune ore dopo, nei confronti di altri due cittadini tunisini, di 22 e 20 anni, per concorso nel medesimo omicidio. Anche gli altri due giovani, sono stati rintracciati a Ventimiglia (IM), appena scesi dal treno, in procinto di lasciare il Paese.

 

La mattina del 16 luglio 2022 presso il Tribunale di Imperia si è tenuta l’udienza di convalida dei tre fermati davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, che al termine del rito ha convalidato i fermi per il 19enne e per il 20enne, mentre non ha convalidato il fermo per il 22enne, non ritenendo gli indizi a suo carico sufficientemente gravi.

Per gli altri due, il G.I.P. di Imperia, accogliendo la richiesta del PM, ha altresì applicato la misura cautelare della custodia in carcere, riconoscendo l’esistenza del concreto ed attuale pericolo di fuga, nonché la gravità indiziaria a carico degli stessi: “Gli indagati hanno dato prova di una ferocia belluina nei confronti della vittima, senza limitarsi a provocare le ferite mortali, ma infierendo contro di lei a lungo, in modo da farne scempio (…) Tali elementi escludono il dolo d'impeto. e paiono piuttosto attestare un dolo ad alta intensità”.

Il G.I.P. di Imperia si è infine dichiarato incompetente ed ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.

 

Il sopralluogo effettuato dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Bologna ha consentito di ricostruire la scena del crimine: all’interno dello stabile, il corpo senza vita del giovane marocchino è stato rinvenuto nudo, in una pozza di sangue, con i piedi legati. Sul cadavere erano evidenti i segni di percosse e di numerose ferite da arma da taglio, tanto sul corpo quanto sul volto.

Fondamentali i rilievi nel corso del sopralluogo, che hanno consentito di risaltare orme di scarpe, anche sul pavimento insanguinato, risultate perfettamente compatibili a quelle indossate all’atto del fermo dai due indagati per cui il fermo è stato convalidato.

 

Grazie alle testimonianze raccolte, alle immagini dei sistemi di videosorveglianza delle zone frequentate solitamente dagli indagati, all’analisi del traffico telefonico delle celle coprenti l’area del delitto, è stato ricostruito che i tre fermati, immediatamente dopo il delitto e dopo essersi frettolosamente lavati, si sono allontanati dalla zona sino a raggiungere, nella mattinata, la stazione ferroviaria di Bologna. Da lì hanno preso un treno per Milano, quindi per Torino, dove sono arrivati in serata.

Le attività tecniche intanto avviate hanno consentito di documentare come la mattina i tre abbiano proseguito il viaggio sino a Ventimiglia (IM), dove grazie al supporto della locale Compagnia Carabinieri e della Polizia Ferroviaria, sono stati individuati e fermati.

 

Le indagini sono tutt’ora in corso e mirano a far luce sulle ragioni del cruento gesto. A quanto appreso da alcune testimonianze, la vittima e gli indagati si frequentavano assiduamente e convivevano nella medesima stanza dello stabile abbandonato in cui si è consumato l’omicidio.

Il fatto sarebbe maturato, in un probabile stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol, al culmine di una discussione per la spartizione dei proventi di un furto commesso poche ore prima in riviera romagnola. Le circostanze sono tutt’ora al vaglio per la ricerca di riscontri.

 

Sul corpo del primo fermato, il 19enne, sono state documentate numerose ecchimosi ed escoriazioni, nonché un evidente gonfiore ad una mano, il tutto compatibile con una violenta colluttazione.

Nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, il G.I.P. di Imperia soffermandosi sulla personalità desunta dalle segnalazioni di polizia, ha ribadito, riguardo il 19 enne “è stato ripetutamente segnalato nel corso dell'ultimo anno per reati a base violenta caratterizzati dall'impiego di coltelli: in particolare, egli è stato sottoposto in data 4/03/2022 dal G.I.P. di Bologna alla misura cautelare del divieto di dimora nel territorio di tale Comune per aver sferrato alcune coltellate a tale omisiss” .

Anche l’altro indagato vanta segnalazioni inerenti il possesso di coltelli.

sabato 16 luglio 2022

Furto in canonica

 FURTO IN CANONICA: I CARABINIERI RINTRACCIANO IL REO CHE SI PENTE E RESTITUISCE I SOLDI


I Carabinieri della Stazione di Castiglione dei Pepoli hanno denunciato un 67enne di origini foggiane, nullafacente, pluripregiudicato, percettore del reddito di cittadinanza, per furto aggravato. Nella notte di giovedì scorso, il parroco del luogo denunciava la forzatura del portone di ingresso della canonica con il furto di alcune offerte per un valore complessivo pari a euro 500. Riferiva inoltre che un analogo episodio era già avvenuto a metà aprile scorso e che in quell’occasione erano stati rubati 300 euro. In tale circostanza il reato non era stato denunciato. Le indagini dei Carabinieri, condotte anche con l’ausilio delle immagini del sistema di video sorveglianza urbana, hanno consentito di rintracciare in poco tempo il reo, ospite di una pensione del posto. Il 67enne ha ammesso il suo coinvolgimento anche nell’episodio precedente, restituendo spontaneamente la somma di 480 euro. Il parroco ha potuto così recuperare almeno una parte delle offerte.

Chiuso ristorante

 BOLOGNA: CHIUSO PER ORDINE DEL QUESTORE UN RISTORANTE IN VIA DI SABBIUNO

 

Nella serata del 9 luglio 2022, durante un servizio di prevenzione finalizzato ai controlli, gli operatori della Squadra investigativa della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale sottoponevano a controllo un ristorante in via di Sabbiuno al cui interno accertavano la presenza di circa 250 persone, tra le quali almeno 150 intenti a ballare a ritmo di musica mixata da un DJ posizionato dietro ad una consolle attrezzata con mixer e casse acustiche. Gli operatori notavano, inoltre, che nel locale era stata allestita un’area all’aperto da poter ricreare un ulteriore pista da ballo.

A seguito degli immeditati e successivi controlli effettuati dagli agenti della Divisione della Polizia Amministrativa e Sociale emergeva che per l’entrata nel locale era previsto il pagamento di 20 euro e l’attività danzante veniva svolta in assenza delle necessarie licenze e autorizzazioni.

Pertanto, il Questore di Bologna ha disposto la sospensione dell’autorizzazione e la chiusura dell’esercizio pubblico per 10 giorni con provvedimento notificato nella giornata di ieri.

giovedì 14 luglio 2022

Arrestato per droga

 OPERATORE SOCIO SANITARIO ARRESTATO PER DROGA DAI CARABINIERI


I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, nel pomeriggio di ieri, hanno arrestato un 53enne bolognese, incensurato, operatore socio sanitario presso l’Ausl Bologna, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arresto è stato eseguito durante un ordinario servizio volto alla prevenzione e repressione del fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti lungo le vie del centro. L’uomo che si è mostrato insofferente e nervoso in occasione di un normale controllo dei militari, è stato sottoposto a perquisizione, estesa poi alla sua autovettura parcheggiata nelle vicinanze e alla sua abitazione, e conclusasi con il rinvenimento di 4,5 grammi di Mefedrone, sostanza stupefacente eccitante di colore bianco, con effetti molto simili a quella della cocaina. Oltre alla droga, il 53enne è stato trovato in possesso di una bilancia di precisione ancora sporca della “polvere bianca”, materiale da confezionamento e poche banconote di piccolo taglio. L’attività illecita è stata confermata anche dalle conversazioni su whatsapp intercorse con i clienti e trovate sul suo cellulare, le quali hanno inequivocabilmente confermato la cessione dello stupefacente in cambio di denaro.
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, il 53enne arrestato è stato ammesso agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida e del contestuale processo con rito direttissimo.

mercoledì 13 luglio 2022

Arrestato a Ventimiglia

Nella serata di oggi, a Ventimiglia (IM), presso la stazione ferroviaria, i Carabinieri della locale Compagnia e personale della Polizia Ferroviaria hanno dato esecuzione ad un fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di un 19enne tunisino, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona, per il reato di omicidio aggravato.   

 

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica e svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bologna, hanno consentito di raccogliere, allo stato, gravi, univoci e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti del giovane tunisino arrestato, per l’omicidio verificatosi nella notte tra l’11 e il 12 lug. u.s. presso un’area ferroviaria dismessa nei pressi del quartiere Pilastro.

 

Il fermato aveva lasciato la città di Bologna nella mattinata successiva all’omicidio e si trovava a bordo di un treno diretto a Ventimiglia con il probabile intento di recarsi in Francia per sottrarsi alle indagini della autorità Italiane.

 

Gli accertamenti tecnici, svolti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bologna e supportati dal Reparto Dattiloscopia Preventiva del Racis di Roma, hanno permesso, mediante l’esame dei rilievi dattiloscopici effettuati, di identificare la vittima dell’omicidio in un giovane marocchino, noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e inerenti gli stupefacenti.

 

Le indagini sono ancora in corso per chiarire l’eventuale presenza di complici, l’esatta dinamica di quanto accaduto e il contesto nel quale è maturato l’omicidio.

Arrestato tunisino

 Bologna: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna, nella mattinata di ieri, hanno arrestato un 33enne tunisino, senza fissa dimora, disoccupato, pluripregiudicato, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bologna. La stessa è stata emessa a seguito della reiterata condotta dello straniero, in conseguenza dell’arresto avvenuto il 28 febbraio u.s. a Bologna quando, dopo un controllo in strada, fu arrestato per resistenza a P.U., lesioni personali, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Per tali reati gli era stata dapprima applicata la misura cautelare del divieto di dimora nel capoluogo emiliano, che lo straniero ha però, puntualmente violato. Da qui la nuova è più grave misura.  Adesso il tunisino si trova detenuto alla Dozza.

Minacce alla moglie di morte

 MINACCIA DI MORTE LA MOGLIE ALLA PRESENZA DELLE FIGLIE MINORI: 49ENNE MAROCCHINO ARRESTATO DAI CARABINIERI


Bologna: I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 49enne straniero, per maltrattamenti contro familiari o conviventi. E’ successo sabato sera in un appartamento condominiale situato nel Quartiere San Vitale. I Carabinieri su attivazione della Centrale Operativa di Bologna, allertata precedentemente da una ragazza 15enne di origini marocchine tramite telefonata al numero di emergenza “112”, sono intervenuti in quanto la ragazzina, in lacrime e molto agitata, aveva chiesto aiuto poiché il padre stava picchiando con violenza la mamma all’interno della casa dov’era presente anche la sorellina di 12 anni.
Lo scenario che i militari si sono trovati è stato inequivocabile: l’appartamento presentava ancora i segni della lite e della violenza che la donna, 48enne marocchina, aveva subito da parte del marito, connazionale 49enne, con precedenti, il quale si presentava ancora agitato e aggressivo. Nella circostanza la furia dell’uomo all’indirizzo della consorte era stata scatenata dal fatto di essere la donna intervenuta mentre lo stesso stava riprendendo la figlia più grande. Anche di fronte ai militari continuava ad inveire contro la moglie e proferendo la frase “voglio ucciderla e poi me ne vado, voglio lasciare l’Italia”. La donna è stata condotta in ospedale dove le sono state riscontrate varie contusioni giudicate guaribili in 10 giorni.
L’uomo arrestato è stata tradotto in carcere.

martedì 12 luglio 2022

Trovato cadavere

Nell’area abbandonata delle FFSS “Bologna San Donato” in via Larga, i Carabinieri hanno rinvenuto il cadavere di un uomo riverso in una pozza di sangue, di cui al momento si sconoscono le generalità. Indagini in corso a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna.  

Al momento non si dispone di ulteriori notizie. Sarà nostra cura fornirvi aggiornamenti.

 

Ferimento da arma bianca

BOLOGNA: FERIMENTO DA ARMA BIANCA IN VIA TOSCANA. ESEGUITI DALLA POLIZIA DI STATO DUE CUSTODIE CAUTELARI

Nella giornata del 05 luglio 2022, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del dott. Domenico AMBROSINO e su diposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, Dott. Sandro PECORELLA, la locale Squadra Mobile ha eseguito due provvedimenti di custodia cautelare, per il reato di lesioni gravi e aggravate in concorso, rapina e detenzione di armi, a carico di un uomo, classe ‘73 (custodia cautelare in carcere) ed una donna, classe ‘03 (custodia cautelare degli arresti domiciliari), entrambi di nazionalità rumena.

Il fatto in questione avveniva alle prime ore del 16 giugno scorso in via Toscana, quando una donna, che si trovava in compagnia del proprio convivente ed altri avventori presso un bar, veniva a lite per futili motivi con l’indagata rumena che poi la aggrediva, facendola cadere e sbattere violentemente la testa a terra.

Nell’occasione il convivente della malcapitata, intervenuto in soccorso della propria donna, veniva raggiunto da violenti pugni al capo dal compagno della donna rumena, che estraeva dalla tasca un coltello inducendo l’uomo a fuggire.

Quest’ultimo, dopo un breve inseguimento, a seguito del quale i due indagati lo raggiungevano e lo facevano cadere a terra, veniva colpito dall’uomo con un violento fendente nella parte semi posteriore del costato sinistro, con conseguenti gravi lesioni, per cui veniva medicato e ricoverato presso l’Ospedale Maggiore.

Entrambi i correi, dopo essersi impossessati del telefono cellulare della vittima, si dileguavano facendo perdere le proprie tracce.

Le attività di indagine, anche grazie alla collaborazione di testimoni, permettevano poi di identificarne gli autori, tra cui emergeva la figura dell’uomo autore dell’accoltellamento, già risultato gravato da precedenti di polizia analoghi e per questo sottoposto dal Questore di Bologna alla misura di prevenzione del divieto di dimora in questo Comune, e quindi di giungere all’emissione dei provvedimenti restrittivi, che nella data anzidetta venivano eseguiti a Bologna.  

Truffe agli anziani

BOLOGNA. TRUFFE AI DANNI DI ANZIANI. ESEGUITE DALLA POLIZIA DI STATO DUE MISURE CAUTELARI.

 

Il nove luglio 2022, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore dott. Pierini, la Squadra Mobile ha eseguito la misura degli arresti domiciliari a carico di due donne residenti a Bologna, indiziate di quattro episodi criminosi, avvenuti tutti nel quartiere Bolognina, che hanno fruttato alle autrici un bottino di circa 10 mila euro e monili in oro.

L’indagine ha il suo inizio in data 31/3/2022, data in cui le due donne, già in precedenza monitorate, sono state arrestate in flagranza di reato dalla Squadra Mobile. Nella circostanza le due donne, fingendosi impiegate dell’INPS e carpendo la fiducia dell’anziana vittima, si sono introdotte all’interno dell’abitazione sita in via Masi. La prima donna ha distratto la vittima sottoponendole falsi documenti da firmare, dopo di che ha chiesto i suoi documenti di identità e, con la scusa di aiutare l’ultraottantenne a recuperali all’interno del portafogli, ha sottratto la sua carta di credito a cui era attaccato un post-it su cui era scritto il codice pin della stessa. Nel frattempo, l’altra complice ha rovistato all’interno dell’appartamento per cercare oggetti d’oro e preziosi. Nel frangente, due pattuglie della Squadra Mobile hanno notato le due donne uscire dall’appartamento e mentre una pattuglia le ha inseguite, l’altra è entrata nell’appartamento per accertare i fatti. Di fatto le due donne sono state fermate presso uno sportello bancomat, dove avevano appena ritirato 2000 euro dalla carta di credito dell’ignara vittima, somma che è stata contestualmente restituita all’avente diritto.

A seguito di questo arresto sono stati analizzati tutti i casi analoghi, fino a ricostruire completamente altri tre episodi con gli stessi autori del reato avvenuti in data 25 gennaio, 10 marzo e 24 marzo.

In data 25 gennaio in via dello Spalto, sempre come false impiegate INPS, le due donne introdottesi con l’inganno in un’abitazione di un’anziana vittima, si sono appropriate della carta di credito della vittima il cui codice pin era conservato in un foglietto all’interno del portafoglio. La carta di credito è stata poi utilizzata in parte per il prelievo di 2 mila euro e in parte per effettuare pagamenti presso un centro commerciale in cui le donne hanno acquistato vestiti e scarpe per il valore di 2 mila euro.

In data 10 marzo, le finte impiegate dell’INPS hanno convinto la vittima a farle entrare presso la sua abitazione in via Cavazza. Una delle due, vedendo l’anziano dolorante, si è proposta per fargli un massaggio, distraendo così la vittima per il tempo necessario per permettere alla complice di rinvenire il portafogli della vittima nella camera da letto, portafogli da cui sono stati sottratti 300 euro in contanti e la carta di credito, il cui pin era anche questa volta riposto all’interno del portafogli stesso. La carta è stata utilizzata per il prelievo di 2 mila euro.

In data 24 marzo, in via Dagnini, le due donne hanno intercettato un uomo ultraottantenne, fingendosi incaricate del servizio sociale del quartiere e con la scusa di compilare alcune pratiche burocratiche relative al progetto assistenza anziani del Comune, hanno convinto l’uomo a farle entrare presso la sua abitazione. Una volta all’interno, la prima donna ha distratto la vittima con la compilazione dei moduli fasulli e con la scusa di aiutarlo a cercare i documenti all’interno del portafogli, ha sottratto il suo bancomat e il pin, conservato anche questa volta all’interno del portafogli. Nel frattempo, la complice ha rovistato l’appartamento sottraendo un paio di orecchini in oro. Uscite dall’appartamento le due hanno effettuato prelievi con la carta sottratta per 1500 euro.

lunedì 11 luglio 2022

Tornano i viaggiatori australiani

TORNANO I VIAGGIATORI AUSTRALIANI IN ITALIA

PIU’ DI 17MILA PRENOTAZIONI AEREE DALL’OCEANIA SOLO NEL MESE DI GIUGNO

ENIT HA SOSTENUTO GLI EVENTI DI PROMOZIONE DEL VOLO DIRETTO DALL’AUSTRALIA ALL’ITALIA

Un accordo Enit - Qantas fa ripartire il turismo australiano in Italia. Inaugurato il primo volo diretto da Roma a Perth grazie alla collaborazione tra Qantas e Aeroporti di Roma e la sinergia con Enit per gli eventi di promozione e rilancio correlati. Si punta a moltiplicare le presenze dei viaggiatori australiani che solo nel mese di giugno hanno programmato oltre 16.862 prenotazioni aeree con una netta ripresa rispetto alle 200 dello stesso mese dell0’anno precedente. L’Agenzia Nazionale del Turismo ha promosso in Australia 4 eventi della nuova rotta tra cui: la presentazione del volo ai principali media australiani a Sydney con un pranzo italiano per i 25 media invitati. Un evento dedicato nella città di Perth in presenza di circa 200 invitati media e opinion leader, con la partecipazione del CEO Qantas Alan Joyce, il Premiere del Western Australia, Mark McGowan, il Chairman Qantas Richard Goyder, CEO Tourism Australia Pip Harrison ed il responsabile della sede ENIT Australia Emanuele Attanasio.
 Il volo è stato presentato ad un pubblico più esteso durante le celebrazioni della Festa della Repubblica organizzata dal Consolato Generale d'Italia a Sydney, in collaborazione con ENIT e il Sistema Italia, nella cornice del Museum of Contemporary Art, davanti all'iconica Opera House.
Continua anche la promozione della destinazione Italia oltreoceano, attraverso campagne out of home di co-marketing nelle principali arterie urbane di Sydney e Perth. “Il volo segna una ripresa sostanziale e una boccata d'ossigeno per il settore. Le grandi città d'arte, le Cinque Terre, I laghi della fascia pre-alpina, la Costiera Amalfitana restano le maggiori destinazioni di interesse per i turisti australiani. Si rileva una spiccata sensibilità per le mete di maggiore connotazione regionale, che si distinguono per la tipicità enogastronomica e dello stile di vita, come l'area lombardo-veneta, i borghi della Toscana e le isole. L'interesse per l'Italia del Sud è in continuo aumento, specie per la Puglia, Sicilia e Campania. Inoltre grazie alla fiera del golf prevista in Australia ad ottobre si punta a implementare un turismo legato ai big spender long haul” dichiara l’amministratore delegato Enit Roberta Garibaldi.