giovedì 25 maggio 2017

La prevenzione dei reati in danno del patrimonio culturale

Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna è uno dei 15 Nuclei, a competenza regionale/interregionale,  che costituisce l’articolazione territoriale del Comando TPC che svolge attività preventive e repressive delle aggressioni criminali al patrimonio culturale nazionale.
500 realtà museali e istituti culturali, oltre 90 teatri storici, 60.000 beni artistici, 4.000 reperti archeologici, un immenso patrimonio archivistico e librario, ricchissimo mosaico di luoghi dedicati all’arte contemporanea, l’Emilia Romagna, con le sue nove province, tutte città d’arte, artistiche, è una delle regioni italiane con il più alto numero di monumenti ecclesiastici.
In ragione di questa straordinaria ricchezza, il Nucleo di Bologna, nel 2016, ha ulteriormente incrementato i servizi di prevenzione nei confronti degli obiettivi ritenuti più sensibili effettuando:
§  46 verifiche alla sicurezza anticrimini dei musei, biblioteche, archivi;
§  58 controlli ad aree archeologiche;
§  114 sopralluoghi ad aree tutelate da vincoli paesaggistici;
§  175 ispezioni amministrative ad esercizi antiquariali;
§  147 verifiche a mercati e fiere antiquariali e moderne;            
L’incremento numerico delle verifiche alle difese delle strutture museali è stato accompagnato da un innalzamento del livello qualitativo dei controlli effettuati reso possibile da un ulteriore affinamento degli strumenti a disposizione del personale operante: Pubblicazione la sicurezza anticrimine nei musei, edita in collaborazione tra Mibact, Icom ed il Comando TPC.
I controlli delle piattaforme informatiche
Il mercato dei beni culturali negli ultimi anni è stato rivoluzionato dallo sviluppo della tecnologia informatica e di comunicazione. I canali di commercializzazione si sono adeguati ai tempi sfruttando maggiormente le piattaforme televisive, sia in chiaro che a pagamento nonché la rete Internet, considerato lo strumento più veloce a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta. I principali soggetti attivi sono da ricercare in privati collezionisti o professionali del settore dell’e-commerce, canale su cui il Nucleo pone grande attenzione investigativa0. Grazie alla rete, è stato avviato un costante monitoraggio di numerosi siti specializzati nelle vendite on-line di beni culturali, ove sempre più spesso vengono commercializzati oggetti d’arte proventi di traffici illeciti. Particolarmente alta è l’attenzione al commercio on line di beni numismatici, reperti archeologici, beni librari ed archivistici.


Andamento dei furti di opere d’arte nella Regione
I furti di opere d’arte denunciati nel 2016 sono stati 33, in diminuzione del 39% rispetto al 2015. Obiettivi principali sono stati chiese, enti pubblici e privati.
Le province più colpite risultano Parma e Bologna, ove la criminalità si è rivolta, soprattutto, ad abitazioni  private e chiese dell’entroterra.
Le tipologie di oggetti maggiormente trafugati sono: dipinti, sculture (in particolare lignee), ebanisteria, nonché beni librari e archivistici.
L’attività repressiva
L’attività operativa dell’anno 2016 ha i visto i Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna deferire in stato di libertà 35 individui. Sono stati sequestrati e recuperati 110 beni culturali, per un valore, tenuto conto delle opere contraffatte, complessivo di Euro 2.466.000.
Le attività d’indagine sono state coordinate da varie Procure della Repubblica del territorio emiliano-romagnolo e nazionale. Fondamentale è stata l’osmosi operativa con i reparti territoriali e specializzati dell’Arma, in particolar modo con il Nucleo Elicotteri di Forlì con il quale sono stati effettuati i controlli delle aree paesaggistiche ed archeologiche.
Prezioso l’apporto fornito dalle articolazioni periferiche del MIBACT in relazione agli esami tecnici sui beni recuperati.
Contraffazione e falsificazione
Nel 2016 sono proseguite le attività d’indagine sulle opere d’arte contraffatte di esponenti dell’arte contemporanea italiana ed internazionale, individuando, sequestrando e riuscendo così a sottrarre dal mercato beni pronti ad essere venduti come autentici.
Gli esiti delle numerose indagini svolte, i dati a livello nazionale e le acquisizioni informative confermano che la specifica attività criminosa è in continua espansione, per una concomitante serie di cause. Alcune di carattere tecnico, concernenti in particolare le modalità di riproduzione proprie dell’arte contemporanea, altre connesse al fatto che tale mercato è foriero di facili guadagni.
Nello specifico settore, il Nucleo ha affinato l’attività di contrasto, continuando a rivolgere l’attenzione non tanto alle singole evenienze del mercato, ma alle filiere organizzate che dalla produzione arrivano sino alla commercializzazione.
I falsi sequestrati, qualora immessi nel mercato quali autentici hanno un valore stimato di 2.158.000 euro.
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il dipinto, olio su faesite cm 84 x 32, XVI secolo, raffigurante San Nicola di Bari, provento di furto perpetrato nel gennaio 1984 ai danni della locale Basilica Santa Maria dei Servi e sequestrato a Bologna il 4.8.2016 nell’ambito dei controlli preventivi volti al contrasto del commercio illecito di opere d’arte.
Verranno inoltre esposti tre dipinti olio su tela falsamente attribuiti al noto pittore ed incisore bolognese Giorgio Morandi commercializzati come autentici per il valore complessivo di 2.000.000,00 di euro e sequestrati dal Nucleo nel mese di settembre u.s. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri

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