Tempera su tavola, “Crocifissione e discesa al Limbo", di anonimo del XIII sec., rubata dalla Pinacoteca Comunale di Faenza (RA) tra il 24 ed il 25 febbraio 2018.
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Olio su tavola, raffigurante “Sant’Ambrogio” del 1363, di Giusto de’ Menabuoi, rubato il 10 marzo 2018 dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna.
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Olio su cartone pressato di forma ovale, raffigurante “Ritratto di donna”, della metà del XVII sec., di pittore bolognese, rubato tra il 14 ed il 15 marzo 2018, dal Museo Civico “San Domenico” di Imola (BO).
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Il sequestro dei dipinti è il risultato degli approfondimenti investigativi intrapresi a seguito del furto nelle sale espositive della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dell’opera dell’artista Giusto de’ Menabuoi, durante l’orario di apertura al pubblico. Il modus operandi, infatti, ha mostrato piena analogia, con simili eventi avvenuti, tra il febbraio e il marzo u.s., anche in danno della Pinacoteca Comunale di Faenza e del Museo Civico “San Domenico” di Imola (BO).
Sulla scorta di queste evidenze, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, in collaborazione con quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna e con le Compagnie di Faenza ed Imola, coordinati dal Pubblico Ministero della Procura di Bologna, Dott. Roberto Ceroni, dopo le verifiche sui luoghi dei reati, si sono concentrati, con l’ausilio di attività tecniche, sulla ricerca e l’acquisizione delle registrazioni dei sistemi di video sorveglianza, installati all’interno delle strutture museali, nonché sulla pubblica via delle città interessate.
L’attenta e dettagliata ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare il momento di consumazione dei furti in danno della Pinacoteca Nazionale di Bologna e di quella Comunale di Faenza, nonché di individuare le fattezze del possibile autore, immortalato da alcune telecamere. Successivamente, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, a seguito di servizi di prevenzione su altri potenziali obiettivi, notavano una persona con una fisionomia similare a quello ritratto nelle immagini estrapolate, che si aggirava con fare sospetto, proprio, nei pressi di un altro ente museale di Bologna. Il soggetto, dopo un lungo pedinamento, per le vie della città, veniva fermato prima che si potesse dileguare e la successiva perquisizione domiciliare ha consentito di recuperare, all’interno di un mobile, tutti i preziosi dipinti trafugati ed a comprova della sua colpevolezza, di rinvenire anche gli abiti utilizzati durante uno dei furti compiuti.
Al termine delle conferenza è stata riconsegnata, al dottore Mario Scalini, Direttore del Polo Museale dell’Emilia Romagna, l’opera raffigurante “Sant’Ambrogio” della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
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