venerdì 18 maggio 2018
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: Denunciato un imprenditore ferrarese per usurpazione di brevetti industriali. Sequestrati beni per 700.000 euro
La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito, nei giorni scorsi, un sequestro
preventivo, disposto dal GIP Alberto Gamberini, per un importo di oltre
settecentomila euro nei confronti del rappresentante legale di una società del
ferrarese, operante nel settore delle telecomunicazioni, ritenuto responsabile
di aver realizzato e commercializzato delle apparecchiature elettroniche
violando il brevetto depositato da un inventore bolognese.
La vicenda trae origine da una querela per truffa sporta dall’azienda della
provincia estense nei confronti del soggetto bolognese al quale la società era
stata legata, tra il 2009 ed il 2015, da un contratto per la commercializzazione
in esclusiva di una serie di antenne per telecomunicazioni ad uso militare
ideate e prodotte dallo stesso.
In particolare, gli veniva contestato di aver preteso delle royalties
assolutamente sproporzionate facendo credere che le antenne prodotte
fossero coperte dai brevetti industriali detenuti, cosa che, a dire della società,
non sarebbe stato vero.
In realtà le indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria
di Bologna, dirette dal sostituto procuratore Antonio Gustapane,
hanno permesso di accertare, anche con l’ausilio di specifiche perizie tecniche,
come tutte le apparecchiature cedute tra il 2009 ed il 2015 fossero rispondenti
ai titoli di proprietà industriale regolarmente depositati e che, invece, tra il 2016
ed il 2017, a seguito del mancato rinnovo dei contratti di licenza, l’azienda
ferrarese aveva prodotto in proprio e venduto senza autorizzazione ad
importanti aziende operanti nel settore delle pubbliche forniture oltre 300
antenne per telecomunicazioni del tutto simili, realizzando indebitamente ricavi
per 1.300.000 euro.
Di conseguenza all’imprenditore è stato contestato il reato di cui all’art 517 ter
del Codice Penale per aver sistematicamente usurpato i titoli di proprietà
industriali regolarmente depositati e gli sono state sequestrate liquidità per oltre
700.000 euro pari al valore delle royalties non riconosciute all’ideatore dei
dispositivi a seguito delle ultime vendite.
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