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SAKHI
Zobir, nato il 5.11.1997 in Libia,
Era la sera del 19 febbraio
di quest’anno quando una donna, dopo aver terminato il suo turno di lavoro
presso un albergo, stava rincasando a piedi passando per via Amendola ed improvvisamente
è stata raggiunta alle spalle da un uomo, nascosto dalla nebbia con il volto
coperto da una sciarpa, che le afferrava la borsa e le tappava la bocca per non
farla urlare. Una volta impossessatosi della borsa, il malfattore le ha
sferrato un violento pugno alla tempia provocando la caduta e lo stordimento
della signora.
La Squadra Mobile ha
avviato tempestivamente le indagini acquisendo le immagini di tutte le
telecamere di sorveglianza della zona. Dopo aver ricostruito l’esatta dinamica
dell’azione delittuosa e aver ricavato alcuni fotogrammi del viso del
rapinatore, gli investigatori hanno individuato l’autore, dopo attente comparazioni
con i pregiudicati del luogo.
Individuata anche
l’abitazione del SAKHI, è stata effettuata una perquisizione domiciliare che ha
permesso di recuperare gli indumenti con i quali era vestito la sera in cui ha
commesso la rapina. Oltre agli indumenti è stato recuperato anche un biglietto
di sola andata per la Germania. Sulla base di questi elementi la Squadra Mobile
ha proceduto al fermo d’iniziativa del rapinatore, associato presso la locale
Casa Circondariale “Rocco d’Amato”, nella convinzione che stesse lasciando
l’Italia.
Nella giornata di giovedì
8 marzo, si è svolta l’udienza di convalida al termine della quale SAKHI Zobir
è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
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