I due, che erano inseriti all’interno
del sodalizio criminoso avente la sua base operativa in Castellarano – Reggio
Emilia, ricoprivano un ruolo di assoluto rilevo: difatti l’uomo era il vero e
proprio capo dell’organizzazione che dirigeva tutte le operazioni degli altri
sodali, prendeva accordi con i fornitori della cocaina in Olanda, fissava il
prezzo della droga, si recava nei Paesi Bassi per pianificare le varie importazioni
ed aveva i contatti diretti con il capo dell’altra organizzazione criminale
specializzata invece nella distribuzione di hashish.
La donna collaborava in tutto con il
marito nella realizzazione delle illecite attività.
Mercoledì 31 gennaio u.s.
l’incessante lavoro svolto dagli uomini e dalle donne della Squadra Mobile di
Bologna non si è fermato all’esecuzione dei provvedimenti restrittivi ma ha
visto la sua naturale prosecuzione nell’avvio di un’opera di analisi dei dati
investigativi raccolti nel corso dell’esecuzione stessa, tanto da individuare
due utenze telefoniche che potevano essere in uso ai fuggiaschi e che erano
localizzate nella provincia di Reggio Emilia.
Nella giornata di ieri le due utenze
sono state viste lasciare la provincia emiliana e dirigersi verso il Brennero.
Immediatamente è stato realizzato che i due ricercati volessero lasciare il
territorio nazionale così sono state allertate tutte le pattuglie della Polizia
Stradale mentre gli investigatori della Squadra Mobile di Bologna cercavano di
colmare il vantaggio accumulato dalla coppia.
Dopo una corsa contro il tempo,
finalizzata ad evitare che Seferi e moglie potessero raggiungere il confine di
Stato, all’altezza di Vipiteno sono stati bloccati.
All’esito della perquisizione si è
avuta conferma dell’ipotesi che i predetti avessero fatto un brevissimo
passaggio nei luoghi da loro frequentati nella provincia di Reggio Emilia al
fine di prelevare tutto ciò che potevano; difatti, oltre alle valigie con i
loro effetti personali, in un vano ricavato all’interno del porta bagagli sono
stati trovati circa 60.000 euro.
A quel punto per l’uomo si sono
aperte le porte del carcere, mentre alla donna è stata destinataria del provvedimento
di obbligo di dimora a Castellarano, suo comune di residenza.
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