Intervento dei Vigili del Fuoco di Bologna per incendio appartamento al
primo piano di un complesso in Via Vittoria 26 a Bologna, 1 deceduto.
mercoledì 28 febbraio 2018
Tamponamento in A1
Intervento dei Vigili del Fuoco di Bologna del Comando provinciale e del
Distaccamento Dante Zini con Autobotteserbatoio e autobottepompa per
l'incendio di un furgone sucessivo a tamponamento in A1 dir. Milano,
appena fuori Zola Predosa.
Intervento Vigili del Fuoco di Bologna
Intervento Vigili del Fuoco di Bologna per assistenza con Autobotte per
abbeveramento cavalli presso il maneggio della Barca a causa delle
condutture dell'acqua ghiacciate.
Compagnia Carabinieri San Lazzaro di Savena
L’attività di indagine nasce a giungo 2017 quando un ragazzo diciasettenne si presentò con i genitori presso la Caserma Carabinieri di San Lazzaro di Savena per denunciare di essere rimasto impelagato in un giro di droga che gli aveva procurato dei debiti. I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Lazzaro di Savena avviarono immediatamente le indagini coordinati dall’Autorità Giudiziaria minorile, venendo ben presto a conoscenza di una realtà preoccupante, costituita da un fiorente mercato di droga tra i giovani del luogo. Questo, pochi giorni dopo l’avvio delle indagini, consentiva di trarre in arresto due giovani all’interno di un parco. Veniva inoltre accertato che tra i giovani che non avevano la disponibilità economica per acquistare le dosi di hashish o marijuana, scattava una forma di “solidarietà” con prestiti in denaro che tuttavia, se non restituiti, mettevano l’acquirente/debitore in una posizione sfavorevole.
Nella mattina di ieri, una trentina di Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena, coadiuvati dal Nucleo Cinofili del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna e da altri militari delle Compagnie Carabinieri Bologna Centro e Molinella e del 6° Battaglione Carabinieri Toscana, hanno eseguito otto perquisizione domiciliari. L’operazione è terminata con l’esecuzione di una misura di accompagnamento nei confronti di un diciasettenne che è stato trasferito in un Centro di Giustizia Minorile, l’arresto di due ragazzi di diciassette e venti anni perché trovati in possesso di droga durante la perquisizione domiciliare delle rispettive abitazioni, il sequestro di un centinaio di grammi di droga e del materiale idoneo al confezionamento della sostanza stupefacente.
martedì 27 febbraio 2018
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: ESEGUITO UN ARRESTO E SEQUESTRATO OLTRE MEZZO CHILO DI COCAINA IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Bologna, nell’ambito
delle attività di controllo del territorio, hanno tratto in arresto in Santa Vittoria
di Gualtieri (RE) R.C., classe 1981, originario di Napoli, in quanto trovato in
possesso di un considerevole quantitativo di cocaina.
In particolare domenica mattina, una pattuglia delle Fiamme Gialle della
Sezione Antidroga (G.O.A.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di
Bologna, che operava nell’ambito del dispositivo permanente di contrasto ai
traffici illeciti che viene attuato a livello regionale, notava un’autovettura
viaggiare a forte velocità per le strade della piccola cittadina reggiana.
Insospettiti dalle manovre effettuate e dall’atteggiamento dell’occupante i
militari decidevano di seguire e in seguito di fermare l’autovettura. Nel corso
del controllo veniva rinvenuto a bordo del mezzo un panetto di cocaina del
peso pari a 519 grammi, occultato in una scatola regalo all’interno del vano
bagagli.
Le successive attività di perquisizione personale e del domicilio sito sempre
in Santa Vittoria di Gualtieri permettevano trovare ulteriori 48 grammi di
cocaina, già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio, 60 grammi di hashish,
materiale da taglio e per il confezionamento del narcotico, nonchè 5.010 euro
presumibilmente frutto dell’attività di vendita della sostanza stupefacente.
Lo stupefacente avrebbe fruttato sul mercato circa 50 mila euro.
A conclusione delle attività il soggetto controllato è stato arrestato e condotto
presso la locale Casa Circondariale di Reggio Emilia a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Albanese arrestato dai Carabinieri per minaccia aggravata, lesioni personali, rapina e danneggiamento.
I
Carabinieri della Stazione di Vergato hanno arrestato un trentenne
albanese. E’ successo giovedì mattina quando i militari sono stati
informati che un cliente di un bar di Tolè, frazione del comune di
Vergato, stava danneggiando il locale, minacciando di morte la
dipendente e altri avventori che stavano facendo colazione. All’arrivo
dei Carabinieri, alcuni testimoni riferivano che il malvivente, oltre a
danneggiare il bar e spaventare i presenti con frasi del tipo: “Io vi ammazzo tutti, fammi subito il caffè altrimenti ti ammazzo!”, aveva minacciato anche una donna e una bambina che stavano camminando nel parcheggio antistante del locale: “Io taglio il collo alla bimba, ammazzo tutti!”.
La barista, trentaduenne rumena, inoltre, riferiva ai Carabinieri che
aveva cercato di difendersi, ma non ci era riuscita perché il soggetto
era troppo pericoloso. Dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che lo
stesso aveva messo a soqquadro il bar, scagliando per terra tutto quello
che riusciva a prendere, dai bicchieri, alle tazzine, piattini etc.,
perché aveva fretta di prendersi il caffè. Prima di uscire dal locale,
il cliente si appropriava di alcuni pacchetti di sigarette. Dopo una
ventina di minuti, il malvivente si presentava nuovamente al bar con un
forchettone da grill in mano, minacciando i presenti: “Ammazzo tutti, sono Gesù Cristo, non mi guardate, non mi parlate!”.
Uno dei clienti, un muratore italiano di quarantacinque anni, riusciva a
disarmare il soggetto, ferendosi lievemente al collo, dopodiché
informava i Carabinieri che lo stesso si era definitivamente allontanato
dal bar, entrando in un’abitazione situata nelle vicinanze. A quel
punto i militari hanno rintracciato il soggetto e dopo averlo
identificato nel trentenne albanese, tra l’altro incensurato, lo hanno
arrestato per minaccia aggravata, lesioni personali, danneggiamento e rapina. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’albanese è stato rinchiuso in carcere.
lunedì 26 febbraio 2018
Incendio canna fumaria in Via San Donnino, Argelato, Bologna
I Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Bologna e il distaccamento volontario di san Pietro
in Casale, sono intervenuti con 2 squadre e l’ausilio di 2 Autobottipompa e 1 Autoscala, questa notte
verso le ore 00.30 per lo spegnimento di una canna fumaria di una abitazione in Via San Donnino ad
Argelato Bologna.
I vigili del Fuoco saliti sul tetto tramite l’autoscala, hanno dovuto rimuovere la copertura del
camino ed eseguire il raschiamento interno tramite sistemi meccanici per eliminare le incrostazioni
incandescenti evitando una possibile propagazione dell’incendio. Tramite una termocamera si è
potuto constatare l’effettivo raffreddamento della struttura.
Polizia di Stato: latitante rumeno rintracciato in A13 dalla Polstrada
È successo sabato
scorso, quando nel primo pomeriggio l’autoarticolato con targa italiana condotto
dall’autista di origine rumena M.A.I. classe 1982, è stato fermato per un
controllo da una pattuglia della Polizia Stradale di Altedo-Malalbergo presso
l’area di parcheggio “quattro vie” ubicata al km 50+800 della carreggiata nord dell’autostrada
A13 nel territorio del Comune di Occhiobello (RO).
Dopo i primi
accertamenti sul veicolo e sulla regolarità del trasporto, gli Agenti si sono insospettiti
per il comportamento insolitamente irrequieto del conducente, tanto da indurli
ad approfondire il controllo alla banca dati, scoprendo che il 36enne risultava
ricercato sul territorio Nazionale per scontare una condanna di 2 mesi in carcere
per reati di lesioni e danneggiamento commessi in provincia di Padova nel 2016.
L’uomo, dopo la
condanna, si è reso irreperibile, continuando a condurre veicoli pesanti per
conto di ditte italiane, senza mai soggiornare presso fisse dimore o strutture
alberghiere, dormendo sempre a bordo dei mezzi affidatigli, rendendo di fatto
molto difficile il suo rintraccio.
Su disposizione del P.M. della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Rovigo, lo stesso è stato immediatamente condotto dagli Agenti presso
il carcere locale, per scontare la propria pena.
Buongiorno a tutti voi lettori del Resto del Dodino
Buongiorno a tutti voi lettori del Resto del Dodino... oggi vorrei presentarvi questa immagine di: lucherino o lucarino, noto anche come lucherino comune o lucherino eurasiatico (Spinus spinus)
Dimensioni:
Misura 11-12 cm di lunghezza, per 10-18,5 g di peso e un'apertura alare di 20-23 cm
Aspetto:
Si tratta di uccelletti dall'aspetto slanciato ma massiccio, muniti di
testa dall'aspetto squadrato, becco conico, ali appuntite e coda dalla
punta lievemente forcuta. I maschi presentano nuca e groppa di colore verde
oliva, che sfuma nel giallo-verdastro su faccia, petto e codione, mentre
il sottocoda è biancastro e i fianchi sono dello stesso colore, con
presenza di rade striature grigio-nerastre: l'aspetto è reso
inconfondibile dalla presenza di fronte, calotta e pizzetto
(l'estensione del quale è direttamente proporzionale al rango
dell'esemplare nell'ambito di uno stormo.
di colore nero, mentre ali e coda sono anch'esse nere con presenza di
specchi gialli e bianchi. Le femmine, invece, mancano completamente del
nero cefalico e mostrano una presenza molto più ridotta di lipocromo
giallo, mostrando piumaggio perlopiù di colore verde oliva. I piccoli
sono simili alle femmine e assumono a muta ultimata la tipica
colorazione adulta.Dimensioni:
Misura 11-12 cm di lunghezza, per 10-18,5 g di peso e un'apertura alare di 20-23 cm
In ambedue i sessi, bacco e zampe sono di colore grigio-nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.
Questa immagine e stata fotografata con: Nikon D500 - obiettivo: Nikon 300mm. f/4 - focale 450 mm. nelle zone boschive collinari di Bologna.
giovedì 22 febbraio 2018
Allerta neve: i Carabinieri impegnati nella gestione della viabilità
Dalle
prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Vergato sono
impegnati nella gestione della viabilità a seguito delle condizioni
meteorologiche avverse che si sono abbattute sull’Appennino Bolognese.
Come al solito, a tutti quelli che si accingono a mettersi in viaggio, i
Carabinieri raccomandano di guidare con prudenza e soprattutto di non
avventurarsi sui percorsi innevati senza l’utilizzo di gomme termiche o
catene da neve a norma di legge. In caso di necessità e scarsa copertura
di segnale, è possibile mettersi in contatto con i Carabinieri
attraverso il numero d’emergenza 112.
Operazione “ALFA 31”
L’indagine
oggetto degli odierni provvedimenti cautelari si inquadra in complessa
manovra investigativa da tempo avviata dal Comando Provinciale di
Bologna, sotto l’egida della locale Procura della Repubblica,
finalizzata a contrastare il fenomeno del traffico e spaccio di
stupefacenti condotto nell’ambito del Capoluogo, con particolare
riferimento ad alcune precise aree della città. In tale quadro,
particolare attenzione viene infatti da tempo rivolta, in particolare, a
zone estremamente sensibili al fenomeno, quali quelle attorno alla “MONTAGNOLA”, “PIAZZA VERDI”
e, più specificatamente, ruotanti attorno al polo universitario.Il
tutto è stato poi in epoca ancor più recente ulteriormente perfezionato
grazie all’istituto del “MINI DASPO” ad opera della locale Prefettura. Trattasi di un’Ordinanza emessa dal Prefetto, Matteo PIANTEDOSI,
tesa a vietare lo stazionamento nel giardino pubblico a tutti coloro i
quali risultano essere già stati arrestati o denunciati nell'ambito dei
controlli delle forze dell'ordine nell'area verde del centro storico. In
tale quadro i soggetti colti in flagranza vengono dapprima allontanati e
successivamente, laddove colti in violazione della medesima Ordinanza,
deferiti per inosservanza del provvedimento. Tale misura, che ha visto
una sua immediata ed efficace applicazione da parte delle Forze di
Polizia, ha prodotto immediatamente i suoi positivi effetti,
contribuendo ad una sensibile diminuzione delle “presenze criminali” in
determinate aree del centro (la sola Compagnia Carabinieri Bologna
Centro ne notificava oltre 30).
E’
qui che si è concentrato lo sforzo delle Istituzioni complessivamente
intese, concretizzatosi attraverso lo sviluppo di articolata attività di
contrasto, su doppio binario. Giova infatti premettere come sia stato,
in primis, adeguatamente sviluppato il segmento prevenzione,
attraverso l’avvio e progressiva implementazione di servizi mirati dei
reparti territoriali, supportati da unità specializzate
dell’organizzazione mobile, quali CIO e SOS.
A
quanto sopra si è affiancata un’approfondita analisi del fenomeno
“spaccio” in città, condotto dal Comando Provinciale dei Carabinieri, il
che ha contribuito a circoscrivere ancora meglio l’area delle
operazioni, al di là delle citate note zone del centro cittadino.
All’interno di queste è stato infatti possibile individuare con
precisione ancora maggiore alcune vie di particolare interesse, fasce
orarie di commissione dei delitti ed in ultimo, certamente non per
importanza, nazionalità/matrice etnica dei soggetti protagonisti, in
modo da calibrare gli interventi più opportuni e mettere in cantiere la
strategia di contrasto più efficace.
Tale
altra direttrice ha quindi visto un suo sviluppo su più livelli, ovvero
tanto attraverso una immediata attività cd. “di piazza”, tesa ad
infrenare il fenomeno dello spaccio al dettaglio con interventi diretti
in flagranza di reato, quanto con l’impostazione di indagini a medio e
lungo termine, aventi quali obiettivo quello di risalire il fenomeno
giungendo all’individuazione e disarticolazione di componenti più o meno
strutturate, dotate di rilevanti direttrici di approvvigionamento, ed a
loro volta gerenti le articolate filiere di spacciatori loro
agganciate.Il contrasto nella sua forma più immediata, che ha visto
coinvolte le strutture territoriali dell’Arma fino alle minori unità, ha
fatto registrare un trend positivo, laddove nel corso degli ultimi 12
mesi, a fronte di un numero di reati interessanti il fenomeno
stupefacenti pressoché immutato - a livello cittadino complessivamente
inteso - è stato registrato un 28% in più di soggetti colpiti, tra
arrestati, circa 270, e deferiti/segnalati alle Autorità competenti,
circa 80.
Al
contempo, come accennato, è stata accuratamente pianificata e messa in
campo anche strategia più complessa, incentrata sull’avvio di attività
investigative ad ampio spettro, tali da aggredire il fenomeno in maniera
ancor più efficace e complessiva: determinante in tale ambito la
sinergia con l’Autorità Giudiziaria bolognese, rappresentata dal dott. Giuseppe AMATO,
che ha coordinato le indagini in questione, consentendo altresì che le
stesse vedessero nei giusti tempi gli attesi esiti, attraverso
l’emissione dei vari provvedimenti ritenuti opportuni. Tra
le attività investigative avviate anche quella oggetto delle odierne
misure cautelari, che ha documentato l’operatività di associazione di
matrice tunisina, dedita a traffico di eroina e cocaina, avente base
operativa proprio nel centro cittadino. L’attività in oggetto riveste
importanza particolare non soltanto proprio perché la prima in grado di
aggredire il fenomeno sotto un profilo associativo, ma anche e
soprattutto per l’operatività del sodalizio stesso in un’area sinora
caratterizzata da fenomeni diffusi e mai valutati nella loro
complessità. Proprio nella centralissima via Centotrecento - tra piazza
Verdi, via Irnerio e la “Montagnola” - veniva infatti localizzato il
principale appartamento, intestato a terzi, utilizzato dai sodali per
preparare lo stupefacente che sarebbe poi stato ceduto al dettaglio
nelle zone limitrofe. Appartamento costituente dunque vera e propria
base operativa, laddove luogo adiacente alle privilegiate “piazze di
spaccio”, oltre che di incontro tra il capo e gli affiliati, ove il
primo dettava decisioni e strategie e, non ultimo, luogo di ricovero per
gli spacciatori stessi in occasione di problemi sopravvenuti quali
improvvisi blitz da parte delle Forze di Polizia.In particolare il
gruppo criminale emergeva essere capeggiato da soggetto maghrebino
inteso “ABDELTIF” o “LATIF”, identificato in SOLTANI Latif,
vero organizzatore e gestore della struttura, in diretto contatto con i
fornitori in relazione ai significativi quantitativi di stupefacenti
trattati e passati, in prima battuta, al suo diretto referente “HAMZA”. Questi emergeva infatti avere funzioni di intermediario tanto verso l’alto (SOLTANI) quanto verso la nutrita schiera di pusher alle dirette dipendenze; in tale ambito si avvaleva del suo “braccio destro”, JENDOUBI Ahmed, inteso “AHMED”.Le
attività tecniche condotte in direzione dei succitati consentivano
quindi di individuare non soltanto diversi canali di approvvigionamento,
tra i quali quello rappresentato “NAPPA”, rifornente la struttura mediante frequenti contatti con HAMZA o, per lui, con JENDOUBI, ma anche tutto il reticolo di soggetti da loro direttamente dipendenti, tra i quali BEJA Aziz, inteso “REDOUANE”, e BENFALEH Hamza.
Era
in tale fase che - anche grazie a mirati servizi dinamici condotti in
direzione dei vertici - che veniva localizzata la succitata base
operativa dell’associazione, individuata nella citata Via Centotrecento
presso l’abitazione in uso a G.R., detto “ROBY”, ed alla sua compagna Z.N., detta “Cinzia”, entrambi in frequente contattato telefonico con i diversi membri dell’associazione.
La
successiva progressione investigativa consentiva di individuare anche
il secondo appartamento nella disponibilità dei succitati, ovvero quello
ubicato in Via Dei Gandolfi ed anagraficamente riconducibile ad una
famiglia di ecuadoregni, sostanzialmente deputato al primo occultamento e
taglio dello stupefacente. Lo stesso risultava abitato in via pressoché
esclusiva da BEJA Aziz, incaricato di ricevere la droga che, con
ausilio degli altri affiliati preparava e nascondeva poi all’esterno
dell’abitazione, in mezzo al verde pubblico.
Lo
stesso veniva tuttavia tratto in arresto per altri motivi, per cui il
gruppo si vedeva costretto a spostare nuovamente il “laboratorio”, che
per un certo periodo veniva trasferito direttamente presso l’abitazione
del capo, SOLTANI, in via Mazzini. Le funzioni del BEJA venivano quindi assorbite in toto dal BENFALEH, che curava quindi tanto i rapporti con il capo quanto con tutti i pusher lui legati. Era proprio con il SOLTANI
che quest’ultimo - secondo consolidato modus operandi - in seguito ad
ogni “taglio” provvedeva personalmente all’occultamento all’esterno
dell’eroina che poi sarebbe stata passata agli altri affiliati per lo
smistamento sulla piazza. A riscontro di quanto sopra, il sequestro
effettuato dagli operanti il 28 aprile 2015, nei pressi di via
Albertoni, di 26 palle di eroina, che il BENFALEH aveva poco prima occultato sotto alcune siepi, in attesa che venissero recuperate da altro sodale per le successive cessioni.
Il
complesso delle acquisizioni raccolte in corso d’opera, tra i sequestri
e gli oltre 1700 contatti complessivamente registrati tra i componenti
l’associazione, consentiva di quantificare la sostanza immessa sul
marcato, e segnatamente nell’area compresa tra la “Montagnola”, piazza
Verdi e le adiacenti via Irnerio e via Zamboni, pari a circa 1,8 kg
mensili, con tutti i connessi introiti. In tale quadro venivano altresì
individuati altri punti fissi di spaccio che il sodalizio risultava
utilizzare soprattutto in concomitanza dell’eccessiva pressione
esercitata dall’Arma nelle zone di precipuo appannaggio: emergevano
quindi via San Vitale, via Petroni, alcuni punti di Massarenti e di via
Mazzini.
In maniera pressoché analoga veniva condotta l’attività di spaccio di cocaina, che vedeva HAMADE Nabil, inteso “Nappa”,
quale primo responsabile del canale di approvvigionamento. Le
intercettazioni condotte in direzione del medesimo consentivano di
documentare compiutamente quantitativi e prezzi, laddove la sostanza -
in perfetta linea con i prezzi di mercato - veniva ceduta all’acquirente
finale a 60 euro al grammo.
L’HAMADE vedeva quale primo referente il capo dell’associazione, il SOLTANI, e spesso direttamente il JENDOUBI (curando il BENFALEH il complesso delle attività con particolare riferimento all’eroina). JENDOUBI Ahmed veniva coadiuvato nella sua attività illecita anche dalla compagna F.A.M.
la quale, prestava la propria opera occupandosi della fissazione degli
appuntamenti con i clienti ed assistendo anche alle successive cessioni
di stupefacente. La donna coinvolgeva nell’attività illecita anche il
fratello F.O., minorenne all’epoca dei fatti, utilizzandolo, in qualche occasione, per effettuare consegne di cocaina.
Nel corso delle indagini veniva intercettato anche JEBALI Anis, inteso “Aklash” o “Kaka”, in quanto subentrato nell’utilizzo di una delle utenze di JENDOUBI Ahmed
già monitorate. Sin da subito appariva chiara la sua partecipazione
all’associazione anche se portava avanti la rivendita di eroina quasi
esclusivamente nel parco pubblico ubicato tra via Mondo e via Della
Torretta, oppure nei pressi della COOP di via Della Repubblica.
L’attività
d’indagine portava a riscontrare non soltanto la ricorrenza di un
gruppo stabilmente organizzato per portare avanti un’intensa attività di
rivendita al minuto di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina,
ma anche e soprattutto ad accertare la sussistenza di una stabile
cerchia di clienti.
Per
questo motivo, al termine delle attività tecniche, si procedeva ad
identificare compiutamente proprio questi ultimi, per assumere da loro
informazioni circa le ragioni, le quantità, la frequenza e le modalità
degli acquisti di stupefacente effettuati. Dall’esito delle
dichiarazioni rese a s.i.t. dagli acquirenti, oltre alle conferme circa i
numerosi acquisti di eroina e/o cocaina effettuati nel corso del tempo,
alcuni di essi, i più assidui, si dimostravano a conoscenza anche di
alcune dinamiche interne ed organizzative dell’associazione.
L’attività
d’indagine in analisi ha messo in evidenza, in maniera del tutto
originale per il contesto felsineo, la sussistenza di un sodalizio
criminale insistente su una circoscritta e ben definita area geografica
cittadina, dedito allo smercio organizzato al dettaglio di sostanze
stupefacenti di varia natura, nello specifico cocaina ed eroina bianca.
Lo
studio delle dinamiche e dei rapporti tra gli associati di origine
maghrebina ed altri loro connazionali, ha evidenziato la presenza su
tutto il territorio felsineo di più fazioni, criminalmente organizzate e
non; territorio di cui la consorteria di cui trattasi è emerso
controllare in maniera assolutamente determinata, al punto di non
escludere l’idea al ricorso a metodi estremi come l’uso delle armi o
della violenza fisica, la porzione compresa tra la zona universitaria,
centro storico fino alle zone immediatamente esterne alle mura.
BOLOGNA: ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO IN PIENO CENTRO AUTORE DI RAPINA
Nella
serata del 21 febbraio, personale della Squadra Mobile di Bologna ha arrestato
in flagranza di reato l’autore di una rapina perpetrata ai danni di una giovane
studentessa.
La
ragazza intorno alle 18.30 era uscita per fare la spesa al supermercato in via
Berti e mentre stava messaggiando con una sua amica, transitando in via Azzo
Gardino, è stata affiancata da un giovane ragazzo di colore che dopo aver
percorso alcuni metri fianco a fianco, con mossa fulminea le ha strappato il
cellulare.
La
ragazza ha opposto resistenza afferrando i fili delle cuffiette del telefono,
la colluttazione ha causato la caduta in terra della vittima che a quel punto
ha iniziato a urlare chiedendo aiuto alle persone presenti. Una di queste ha
inseguito il rapinatore mentre altre hanno allertato il 113.
La
pattuglia della 4^ Sezione Contrasto al Crimine diffuso, impegnata nello
svolgimento di appositi servizi finalizzati a contrastare furti, rapine,
borseggi, scippi, transitando in via Lame, dopo aver sentito via radio la
richiesta di intervento smistata dal 113 si è precipitata sul luogo, riuscendo
ad individuare e bloccare il giovane rapinatore e a recuperare e restituire il
telefono alla vittima.
In
Questura il rapinatore è stato identificato per CEESAY Muhammad nato il 07.01.2000 in Gambia, domiciliato a Ferrara
presso una comunità.
Nella stessa
serata altro personale della stessa Squadra Mobile impegnata in servizi
antidroga nel centro cittadino ha tratto in arresto due cittadini marocchini
nella loro abitazione in via Broccaindosso, presso la quale un giovane italiano
era andato ad acquistare due dosi di cocaina.
I tre stranieri
verranno giudicati stamattina con il rito direttissimo ma le indagini
proseguono per accertare in particolare se il gambiano abbia commesso altri
reati simili nella stessa zona.
Allerta neve: i Carabinieri impegnati nella gestione della viabilità
Dalle
prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Vergato sono
impegnati nella gestione della viabilità a seguito delle condizioni
meteorologiche avverse che si sono abbattute sull’Appennino Bolognese.
Come al solito, a tutti quelli che si accingono a mettersi in viaggio, i
Carabinieri raccomandano di guidare con prudenza e soprattutto di non
avventurarsi sui percorsi innevati senza l’utilizzo di gomme termiche o
catene da neve a norma di legge. In caso di necessità e scarsa copertura
di segnale, è possibile mettersi in contatto con i Carabinieri
attraverso il numero d’emergenza 112.
mercoledì 21 febbraio 2018
Festa all’interno della "famiglia" dell'Arma dei Carabinieri
L'Arma
dei Carabinieri di Bologna si è stretta ieri, proprio come una
famiglia, ad Andrea Sinigaglia che ha festeggiato il conseguimento nella
prestigiosa Università di Bologna della sua laurea in giurisprudenza,
con la presenza della madre Maria Chiara, del nonno Ameglio Graziano, di
un nutrito gruppo di amici ed una rappresentanza dell’ONAOMAC.
Andrea
è figlio del Capitano Massimo SINIGAGLIA, deceduto dieci anni fa in
servizio a seguito di un sinistro stradale avvenuto nel Cuneense, mentre
era Comandante della Compagnia Carabinieri di Borgo San Dalmazzo.
La
cerimonia si è svolta nella sede del Comando Legione Carabinieri Emilia
Romagna e vi hanno partecipato il Generale di Divisione Adolfo
FISCHIONE, il Colonnello Valerio GIARDINA e una rappresentanza
dell'ONAOMAC (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell'Arma dei Carabinieri) che in questi dieci anni è stata sempre vicina al giovane e alla sua famiglia che oggi vive nel Veneto.
L’ONAOMAC
è un ente morale fondato nel 1948, dopo la seconda guerra mondiale, con
lo scopo di assistere gli orfani dei militari dell’Arma nel loro
percorso di formazione scolastica, sino all’inserimento nel mondo del
lavoro o all’eventuale conseguimento della laurea universitaria. Le
disponibilità finanziarie per quest’attività sono date da contributi
volontari mensili elargiti dai carabinieri in servizio, da elargizioni
di privati cittadini e dai canoni di locazione di immobili ricevuti in
donazione ed eredità.
Due Carabinieri feriti da uno spacciatore tunisino che vendeva eroina davanti alla Scuola d’Infanzia Comunale “Mario Rocca”
I
Carabinieri della Stazione Bologna Navile hanno arrestato uno
spacciatore tunisino di ventidue anni. E’ successo ieri mattina, intorno
alle ore 10:50, durante un servizio antidroga che i militari stavano
effettuando davanti alla Scuola d’Infanzia Comunale “Mario Rocca” di via
Antonio Gandusio, una zona che di recente era stata segnalata per la
presenza di pusher. Le segnalazioni dei cittadini sono state confermate
dall’arresto del giovane spacciatore che è stato identificato al termine
di un inseguimento, iniziato dopo che lo stesso, accortosi della
presenza dei militari, si era dato alla fuga. Non riuscendo a dileguarsi, il pusher ha aggredito due Carabinieri.
Nonostante le ferite, i militari sono riusciti ad arrestare il
soggetto. Sottoposto a perquisizione personale, il giovane è stato
trovato in possesso di numerose dosi di eroina, due pezzi di marijuana e
due coltelli. Dietro a una pianta collocata nelle vicinanze della
scuola e dove il soggetto era stato visto aggirarsi dai Carabinieri, è
stata trovata una bilancina elettronica. Su richiesta dell’Autorità
Giudiziaria e vista la gravità dei reati commessi, lo spacciatore è
stato rinchiuso in carcere. I due Carabinieri sono stati
trasportati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna e
dimessi con una prognosi di dieci e quindici giorni.
martedì 20 febbraio 2018
POLIZIA DI STATO: rintracciata dalla Polizia Stradale in A13 una coppia di giovani rumeni evasi
Nella tarda mattinata di ieri, la Centrale Operativa del
C.O.P.S. di Casalecchio di Reno ha allertato le pattuglie della Polizia
Stradale in servizio sull’autostrada A13 Bologna – Padova, circa la presenza di
un pullman della linea Italia – Romania partito in nottata da Napoli, all’interno
del quale probabilmente stava viaggiando un giovane rumeno Z.R. classe 1999
appena evaso da una comunità di Atripalda (AV), ove era stato affidato a
seguito di una condanna inflittagli dal Tribunale dei Minorenni di Napoli per
una lunga serie di furti effettuati
all’interno di numerosi centri commerciali dell’Irpinia.
Immediatamente, le pattuglie della Sottosezione di Altedo-Malalbergo
si sono messe alla ricerca dei pullman che effettuano la tratta Italia –
Romania, intercettandone uno all’altezza del km 80 circa della carreggiata nord
dell’A13 nel territorio del Comune di Rovigo.
Grazie anche all’ausilio di altre pattuglie della
Sottosezione di Rovigo, richiamate in rinforzo, gli Agenti sono saliti sul
pullman riuscendo a rintracciare il giovane evaso romeno che si era mescolato fra
gli altri passeggeri.
Estendendo i controlli a tutti gli altri passeggeri, gli
uomini della Polstrada hanno rintracciato anche una minorenne rumena classe
2001 priva di documenti che, grazie ad approfonditi accertamenti, è risultata
essere la moglie di Z.R., anch’essa evasa dal domicilio ove era stata affidata
in seguito alla medesima condanna inflitta al marito. I due, viaggiavano
portando con sé il proprio figlio neonato di circa 4 mesi.
Dopo gli accertamenti di rito, su disposizione del G.I.P.
presso il Tribunale dei Minorenni di Napoli, Z.R. è stato tradotto dagli uomini
della Polstrada fino alla casa circondariale minorile di Avellino, per scontare
il resto della pena in carcere mentre la giovane moglie col neonato è stata
affidata ad una Comunità di Corbola (RO).
Stalker quarant’enne arrestato dai Carabinieri
I
Carabinieri della Tenenza di Medicina hanno arrestato uno stalker di
quarant’anni. E’ successo venerdì mattina, quando una ragazza
ventiquattrenne ha telefonato ai Carabinieri chiedendo aiuto perché il
quarant’enne che lei aveva già querelato per atti persecutori, la stava
pedinando. Alla richiesta della donna, la pattuglia si è precipitata
subito sul posto. Alla vista dei militari, lo stalker si è infastidito e
dopo averli minacciati li ha aggrediti, fortunatamente senza
conseguenze. Tratto in arresto per atti persecutori, il soggetto è
stato ammanettato e accompagnato in caserma. Su disposizione della
Procura della Repubblica di Bologna, lo stalker ha trascorso il weekend
in carcere e ieri mattina, su disposizione del Giudice per le Indagini
Preliminari, è stato rimesso in libertà con l’obbligo di dimora e di
presentazione alla Polizia Giudiziaria.
lunedì 19 febbraio 2018
Furto all’isola ecologica: due italiani arrestati dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale.
I Carabinieri della Stazione di San Giorgio di Piano e gli agenti della Polizia Municipale Reno Galliera hanno arrestato una coppia di quarantunenni italiani per furto aggravato, continuato e in concorso.
E’ successo l’altra sera, nel corso di un servizio coordinato di
contrasto ai reati predatori svolto dai militari e dagli agenti della
Polizia Municipale. La coppia di quarantunenni, residenti nel padovano, è
stata identificata mentre si trovava a bordo di una Volkswagen Golf che
era stata vista aggirarsi con fare sospetto. Ispezionando il veicolo,
gli operanti hanno scoperto alcuni strumenti da scasso, diverse batterie
per automobili e del materiale ferroso di provenienza furtiva. Quanto
rinvenuto, infatti, era stato recentemente rubato, mediante effrazione
della recinzione perimetrale, da un’isola ecologica situata in via
Chiarini. Dopo aver trascorso il fine settimana in camera di sicurezza,
la coppia è stata tradotta questa mattina nelle aule giudiziarie del
Tribunale di Bologna, per l’udienza di convalida dell’arresto.
Furto al centro commerciale “The Style Outlet”: due bolognesi arrestate dai Carabinieri.
Ieri
pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Castel Guelfo hanno
arrestato due ragazze bolognesi di ventiquattro e ventisei anni per aver
tentato di darsi alla fuga a bordo di una Smart stracolma di indumenti
del valore di 800 euro circa, rubati poco prima da alcuni negozi del
centro commerciale “The Style Outlets” di Castel Guelfo con la tecnica
della “borsa schermata”. La refurtiva è stata recuperata dai Carabinieri
e restituita al legittimo proprietario. Dopo aver trascorso la notte
agli arresti domiciliari, le due ragazze, madri e con precedenti di
polizia specifici, sono state tradotte questa mattina nelle aule
giudiziarie del Tribunale di Bologna, per l’udienza di convalida
dell’arresto.
Incidente stradale grave in via Provinciale
Ieri
pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Borgo
Panigale e della Stazione di Anzola Emilia sono intervenuti all’altezza
del civico 209 di via Provinciale a Crespellano, per valutare le cause
di un incidente stradale tra due veicoli, una Volkswagen Golf condotta
da un ventiseienne piemontese e una Ford Fiesta condotta da un
ventitreenne modenese e con due passeggeri a bordo, un quarantenne
salernitano e un trentasettenne avellinese. Ad avere la peggio è stato
il trentasettenne che, a causa del violento impatto, è stato trasportato
d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna e
ricoverato in gravi condizioni nel Reparto di “Rianimazione”.
Ubriachi al volante: Tre persone denunciate dai Carabinieri
Proseguono
incessantemente i controlli alla circolazione stradale da parte dei
Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, soprattutto durante il
weekend, quando alcuni automobilisti hanno la consuetudine di mettersi
al volante ubriachi e senza rendersi conto che oltre alle conseguenze
civili e penali, possono mettere in pericolo anche la vita degli altri,
perché l’abuso di alcol provoca una gravissima alterazione dello stato
psicofisico. Sabato notte, a Castel d’Aiano, i Carabinieri
della locale Stazione hanno denunciato un’automobilista quarantottenne
modenese che stava guidando la sua Volkswagen Golf in evidente stato di
ebrezza, ma non è stato possibile eseguire la prova dell’etilometro
perché si è rifiutato. A Imola, invece, i Carabinieri del
Nucleo Operativo Radiomobile hanno denunciato due automobilisti in
circostanze diverse. Il primo, sessantenne imolese, è stato denunciato
sabato notte durante un posto di controllo in via Giacomo Puccini.
L’uomo, alla guida della sua Opel Corsa, è risultato positivo all’alcol
test, con un valore di 2,36 g/l. Il secondo automobilista,
invece, trentaduenne rumeno, residente a Imola, è stato denunciato
questa notte, al termine di un inseguimento con una pattuglia dei
Carabinieri che era stata allertata dalla Centrale Operativa del 112 a
seguito di una segnalazione che riportava la presenza di avventori
molesti all’interno di una sala slot di via Selice. All’arrivo
dell’autoradio, il trentaduenne, completamente ubriaco, non ha esitato a
mettersi al volante della sua BMW e a partire a tutta velocità, assieme
a un connazionale di ventiquattro anni che si è seduto sul sedile
accanto. La fuga è durata poco perché, come detto in precedenza, l’alcol
ha compromesso i riflessi del trentaduenne che giunto in via della
Cooperazione si è schiantato contro un muro, fortunatamente senza
conseguenze. Nei confronti dell’uomo, positivo all’alcol test con
un valore di 2,41 g/l non è stato possibile ritirare la patente di guida
perché mai conseguita.
venerdì 16 febbraio 2018
Operazione a 360° della Guardia di Finanza di Bologna in occasione del concerto dei “Metallica”.
Operazione a 360° della Guardia di Finanza di Bologna in occasione del concerto dei
“Metallica”.
Sequestrati centinaia di prodotti contraffatti, biglietti falsi e sostanze stupefacenti.
Denunciate 10 persone per contraffazione e segnalati 8 soggetti per detenzione di
stupefacenti.
In occasione delle due date bolognesi del tour dei “METALLICA”, tenutesi presso l’”Unipol
Arena” di Casalecchio di Reno, la Guardia di Finanza, in sinergia con le altre Forze di
Polizia, ha predisposto una serie di dispositivi di prevenzione e repressione del
bagarinaggio, della vendita di prodotti contraffatti, della vendita di prodotti “non
sicuri” per il consumatore e del spaccio/uso di sostanze stupefacenti.
I Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, con la collaborazione
della locale SIAE, hanno verbalizzato un “bagarino” e sequestrati diciotto biglietti
“falsi” che avrebbero illecitamente “fruttato” oltre 1.700 euro.
Inoltre, nel corso del “Controllo economico del territorio” effettuato durante l’evento
musicale le Fiamme Gialle del II Gruppo Bologna hanno eseguito dei servizi diretti a
verificare il rispetto delle normativa concernente la tutela dei marchi e la sicurezza dei
prodotti posti in vendita.
Al termine di tale dispositivo, 10 soggetti sono stati denunciati per reati inerenti la
“contraffazione” sono stati sequestrati oltre 400 prodotti, in gran parte magliette con la
riproduzione del famoso logo della rock band, per un valore commerciale di circa 10.000
euro.
Individuati,
Contrasto ai reati predatori: marocchino arrestato dai Carabinieri
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un trentacinquenne marocchino per tentato furto aggravato.
E’ successo ieri sera, quando la Centrale Operativa del 112 è stata
informata che un cittadino residente in via San Donato aveva sorpreso un
ladro all’interno della sua Fiat Punto parcheggiata sotto casa e
impegnato nell’estrazione forzata dell’autoradio. All’arrivo dei
Carabinieri, il ladro, identificato nel trentacinquenne marocchino, è
stato preso in consegna e gli oggetti da scasso utilizzati per forzare
la portiera dell’auto e rinvenuti per terra, sono stati sequestrati. Il
marocchino, gravato da precedenti di polizia per reati contro la persona
e in materia di sostanze stupefacenti, è stato rinchiuso in cella, in
attesa della convalida dell’arresto, prevista per la giornata odierna.
Ubriachi al volante: trentasettenne italiano denunciato dai Carabinieri
I Carabinieri della Stazione di Marmorta hanno denunciato un automobilista italiano di trentasette anni per guida sotto l’influenza dell’alcol.
E’ successo durante un posto di controllo alla circolazione stradale
che i militari stavano effettuando in via Fiume Vecchio a Marmorta.
L’automobilista che si trovava alla guida di una Fiat Panda, è risultato
positivo all’alcol test con un valore cinque volte superiore ai limiti consentiti dalla normativa. Nei confronti dell’uomo è scattato il ritiro della patente di guida.
Lotta alla droga: tunisino arrestato dai Carabinieri
I
servizi antidroga dei Carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno
portato all’arresto di un altro spacciatore di sostanze stupefacenti.
L’arresto è stato eseguito ieri pomeriggio in Piazza Verdi, quando il
pusher ha proposto la vendita di una dose di cocaina a un Carabiniere
che, non indossando la divisa, era stato scambiato per uno studente. Il
militare si è mostrato favorevole all’acquisto della droga e quando lo
spacciatore si è estratto dalla bocca un ovulo contenente la cocaina,
sono scattate le manette con l’ausilio di altri Carabinieri del Nucleo
Operativo che si trovavano nelle vicinanze. La sostanza stupefacente è
stata sequestrata e il pusher, identificato in un ventunenne tunisino con precedenti di polizia,
è stato tradotto in camera di sicurezza in attesa di essere
accompagnato in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto
prevista per la mattina odierna.
Intossicazione da monossido di carbonio: padre, madre e figlia finiscono al Pronto Soccorso.
Ieri
mattina, i Carabinieri della Stazione di Budrio sono intervenuti nella
frazione di Bagnarola, per valutare le cause di un’intossicazione da
monossido di carbonio che ha coinvolto una famiglia di tre persone. E’
successo intorno alle ore 5:45, quando la Centrale Operativa del 112 è
stata informata dai sanitari del Policlinico Sant’Orsola Malpighi che
due cinquantanovenni, marito e moglie e la figlia ventunenne, erano
stati ricoverati per intossicazione da monossido di carbonio. La
tragedia è stata evitata per un soffio, perché l’uomo, accortosi di
quello che stava succedendo, ha avuto la forza di telefonare al 118 e
chiedere aiuto. A differenza della moglie e della figlia che sono
state ricoverate in prognosi riservata, il cinquantanovenne è stato
visitato e dimesso con una prognosi di ventuno giorni. I
Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, sono
entrati nell’abitazione assieme a una squadra dei Vigili del Fuoco, al
personale dell’Azienda USL del Distretto di San Giorgio di Piano e a un
tecnico certificato che è stato nominato “Ausiliario di Polizia
Giudiziaria”. Stando ai primi accertamenti, la temibile miscela di gas
si sarebbe propagata a causa del mancato adeguamento alla normativa
vigente dei necessari accorgimenti tecnici, utili al regolare
funzionamento della caldaia e del camino.
giovedì 15 febbraio 2018
Ventiquattrenne spacca la testa a un pensionato e finisce in manette
I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola hanno arrestato un ventiquattrenne marocchino per lesioni personali aggravate.
E’ successo questa notte, quando la Centrale Operativa del 112 ha
ricevuto la telefonata di un uomo sotto shock che riferiva di essere
stato aggredito da un giovane all’interno di un pub situato in viale
Carlo Pisacane. Una pattuglia dell’Arma si è precipitata sul posto e
quando i militari sono andati a controllare hanno trovato una scena
simile a quella del 12 aprile 2016, quando il ventiquattrenne
marocchino, all’epoca ventiduenne, aveva spaccato la testa a un
esercente pakistano. Al momento
dell’identificazione, avvenuta intorno alle ore 01:30, il
ventiquattrenne era sporco del sangue proveniente dalla testa della
vittima, sessantottenne imolese, che si era “aperta” a causa di un colpo
violentissimo che il ragazzo gli aveva sferrato con un bicchiere da
birra. Anche il pavimento del locale era ricoperto di sangue e vetri
rotti provocati dalla rottura della porta di ingresso del pub che il
marocchino aveva sfondato con un pugno. Stando alla ricostruzione dei
fatti, il giovane avrebbe aggredito l’anziano perché “colpevole” di aver
preso le difese di una coppia di clienti che lo stesso marocchino aveva
iniziato a insultare e provocare perché stava andando in cerca di guai.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il giovane
marocchino ha trascorso la notte in cella, in attesa di essere
accompagnato nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna per
l’udienza di convalida dell’arresto. Medicato dai sanitari del 118, il sessantottenne è stato giudicato guaribile in ventuno giorni.
Bologna, ancora sequestri di valuta in aeroporto
Nel corso dell’attività di contrasto agli illeciti valutari, l’intensificazione
dei controlli sempre più stringenti, ha permesso ai funzionari dell’Ufficio
delle Dogane di Bologna SOT Aeroporto “G. Marconi”, unitamente ai
militari del I Gruppo Guardia di Finanza di Bologna, di intercettare solo
negli ultimi giorni di gennaio ben quattro passeggeri risultati in
possesso di denaro contante non dichiarato per un importo
complessivo superiore ai 121.000 euro.
In particolare, i passeggeri in arrivo dall’Azerbaijan, dall’Argentina e dal
Camerun trasportavano, occultata all’interno del proprio bagaglio a
mano, la valuta non dichiarata.
Nel rispetto della vigente normativa valutaria, i viaggiatori si sono
avvalsi della facoltà di estinguere le violazioni accertate mediante
l’oblazione immediata, con il pagamento di una sanzione pari al 15%
della parte eccedente il limite consentito dei 10.000 Euro. Foto e notizia Comando Prov. Guardia di Finanza Bologna
Servizi ad “Alto Impatto” dei Carabinieri di Vergato
L’azione
messa in atto, in conseguenza dell’analisi dei variegati fenomeni che
hanno investito nel tempo il territorio, ha permesso, confrontando le
statistiche degli ultimi sei mesi rispetto all’analogo periodo dello
scorso anno, di ridurre del 20% i furti (del 40% presso abitazioni), del
22% i danneggiamenti, del 10% i reati in materia di stupefacenti. Di
contro, le indagini hanno portato ad un aumento significativo
nell’individuazione degli autori dei reati con incrementi del 82% per i
furti e del 95% per i danneggiamenti.
In
aumento, purtroppo, i reati commessi per mezzo telematico. Fenomeno
quest’ultimo non facilmente arginabile se non con un’efficace
informazione alla popolazione sulle insidie del web, sulle quali l’Arma
sta investendo. Comunque anche in questo ambito l’attività investigativa
ha consentito l’individuazione del 31% degli autori, tenendo conto che
la maggior parte dei reati di truffa a mezzo web è commessa da soggetti
che si trovano all’estero.
Sempre
in tema di truffe, l’informazione alle fasce deboli della popolazione è
stata capillare, fornendo consigli su come prevenirle e come reagire a
qualsiasi forma di raggiro. Per questo motivo, negli ultimi sei mesi, ci
sono stati soltanto tre tentativi, respinti dalla pronta reazione delle
vittime che hanno immediatamente avvertito il numero d’emergenza 112.
Negli
ultimi sei mesi sono stati individuati gli autori di 471 degli 890
reati verificatisi, provvedendo all’arresto di 18 persone e alla
denuncia in stato di libertà di 540 persone.
Sono stati individuati e arrestati:
- 7 persone per coltivazione o spaccio di sostanze stupefacenti;
- un giovane per omicidio stradale;
- due uomini per atti persecutori;
- una coppia resasi responsabili delle cosiddette “truffe dello specchietto”.
Sono
stati deferiti all’Autorità Giudiziaria gli autori di 39 furti,
l’autore dell’unica estorsione verificatasi, 35 autori di truffe
telematiche, 14 autori di danneggiamenti, 7 ricettatori, gli autori di
due episodi di delitti commessi con mezzi informatici, quali possesso di
materiale pedopornografico e tentativo di ricatto a seguito di scambio
di materiale fotografico a danni di minore.
In particolare:
- Il
14 febbraio, serrate indagini hanno consentito ai Militari delle
Stazione Carabinieri di Alto Reno Terme di individuare e denunciare
all’A.G. uno degli autori di un furto perpetrato, durante la precedente
notte, presso un bar con sala giochi di Porretta Terme, dal quale
avevano asportato la cassa contenente 200 euro e l’apparecchio scambia
monete contenete 1000 euro. La refurtiva quasi interamente ritrovata è
stata restituita al legittimo proprietario;
- Il
12 febbraio, i Militari della Stazione di Castel D’Aiano e Vergato
hanno tratto in arresto un cittadino extracomunitario per “atti
persecutori”. Lo stesso, già nelle precedenti settimane era stato tratto
in arresto due volte per violazione della Legge sull’immigrazione,
perché espulso e rientrato irregolarmente sul territorio nazionale, e
per lesioni e resistenza a P.U., sottoposto a misure cautelari
dell’obbligo di firma e di dimora con prescrizione, oltre a violarne più
volte, assumeva, continuamente, atteggiamenti prepotenti e minacciosi
nei confronti del titolare e dei dipendenti di un esercizio pubblico di
Vergato;
- Il
giorno 8 febbraio, i militari della Stazione di Castiglione dei Pepoli,
di Vado e di Marzabotto, traevano in arresto una coppia proveniente
dalla provincia di Prato, che poco prima aveva messo in atto due truffe
con la tecnica dello specchietto. Gli stessi aggirandosi per le zone
meno frequentate dell’Appennino, individuavano persone anziane o donne
sole, per poi mettere in atto il loro subdolo piano, scagliando dapprima
un sasso nei confronti dell’auto dei malcapitati, per poi accusarli di
avergli procurato danni all’autovettura, così chiedendo o pretendendo un
risarcimento immediato in contanti.
- Il
20 ottobre 2017, i militari della Stazione di Castel di Casio
arrestavano in giovane del posto che aveva avviato, nel bosco della
zona, una piantagione di Marijuana;
- Il
15 settembre 2017, i militari della Stazione di Lizzano in Belvedere,
arrestavano un soggetto abitante di Bologna che aveva allestito una
piantagione di circa 70 piante, in un appezzamento boschivo
dell’Appennino preso in affitto;
- 31
agosto 2017, personale dell’Aliquota Operativa di Vergato e della
Stazione di Gaggio Montano, traevano in arresto, a Gaggio Montano, una
coppia che aveva avviato una piantagione di Marijuana;
- Il
10 agosto 2017, i militari della Stazione di Castel di Casio
arrestavano due giovani del posto che avevano, in una zona boschiva
della zona, impiantato una piantagione di 80 piante di Marijuana e
detenevano per lo spaccio 350 grammi si sostanza già pronta.
Nello
stesso periodo sono state denunciate 27 persone sorprese alla guida
sotto effetto di alcool e/o stupefacenti, a carico dei quali sono stati
adottati gli ulteriori provvedimenti si sospensione della patente. Foto e notizia Comando Prov. Carabinieri
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