giovedì 21 dicembre 2017
Madre cinquantatreenne teme per la propria vita e si rivolge ai Carabinieri. Eseguita un’ordinanza del GIP nei confronti della figlia ventiseienne
I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito una misura
cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con il
divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima nei
confronti di una ventiseienne. Il provvedimento è stato emesso dal
Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, a seguito
della richiesta depositata dal Sostituto PM della Procura della
Repubblica di Bologna. Il procedimento nasce con la querela di una
cinquantatreenne italiana e residente a Imola che si era rivolta ai
Carabinieri per chiedere aiuto, in merito a una situazione familiare che
ormai era diventata insostenibile. La donna, tra l’altro scossa dalla
perdita del marito, riferiva di avere dei problemi di relazione con la
figlia e che questi erano recentemente degenerati, forse a causa di
un’alterazione comportamentale dovuta all’uso di marijuana che la
giovane aveva iniziato a fare col fidanzato, dal carattere altrettanto
violento. Infatti, il 14 novembre scorso, il giovane aveva affrontato la
suocera dicendole: “Ti faccio vedere io come si mena, ti mando al creatore […] sei una pazza, ti facciamo ricoverare per sempre”.
La tensione che si era creata tra le mura domestiche è esplosa qualche
giorno dopo, quando, al termine di un’accesa discussione, la ventiseienne ha sbattuto la madre contro un armadio e ha iniziato a colpirla in faccia dicendole: “Se non la finisci di urlare ti ammazzo”. Medicata dai sanitari del Pronto Soccorso di Imola, la donna veniva dimessa con una prognosi per: “Trauma cranico minore e trauma policontusivo da riferite percosse”.
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