Il 7 dicembre, presso il
Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la firma del Questore
di Bologna, sono stati perfezionati i protocolli
operativi per la protezione delle infrastrutture esposte “a rischio” di attacco
informatico tra la Polizia di Stato ed alcuni importanti enti (Università
degli Studi di Bologna e CINECA Consorzio Universitario) ed aziende bolognesi
(Bonfiglioli Riduttori, Coop Alleanza 3.0, Ducati Motor Holding, Gruppo HERA,
Philip Morris manufacturing & technology Bologna).
L’iniziativa rappresenta la prima
concretizzazione della direttiva del
Ministro dell’Interno del 15 agosto scorso che, nell’affidare alla Polizia
di Stato tramite la Specialità Polizia Postale e Comunicazioni, il compito di garantire la sicurezza, l’integrità e la
funzionalità della rete informatica, prevede forme di cooperazione con il
mondo delle imprese pubbliche e private anche attraverso la stipula di apposite
convenzioni per la protezione delle infrastrutture esposte “a rischio”.
A Bologna tale iniziativa era già
stata assunta nel 2016 con la sottoscrizione di protocolli perfettamente in
linea con la strategia successivamente fissata nella direttiva Min.le del 15
agosto scorso; il 25 novembre 2016 sono stati sottoscritti protocolli operativi
di collaborazione tra la Polizia di Stato ed aziende bolognesi che, per
rilevanza economica, numero dei dipendenti, peculiarità dei prodoti realizzati
o dei servizi resi, potevano essere considerate possibili obbiettivi di
attacchi cyber o frodi informatiche
(Automobili Lamborghini, Cogefrin, Ima Sustain Ability, Lighthouse, Macron e
Seci – Gruppo Maccaferri).
La corretta individuazione quali
possibili target delle aziende, ha
trovato conferma nell’esito di un’importante indagine che ha visto quale
possibile vittima, della tecnica criminale denominata CEO fraud, la Società Automobili Lamborghini S.p.A. (per altro, partner storico della Polizia di Stato).
Il 17 febbraio 2017, sostituendosi
all’A.D. Stefano DOMENICALI attraverso un falso indirizzo mail e qualificandosi per un inesistente avvocato di una importante società di consulenza
finanziaria, ignoti autori contattavano alcuni manager della
società automobilistica con l'intento di convincerli ad effettuare un bonifico di 780.000
€ su un c/c
appoggiato su una Banca ubicata in Hong Kong; operazione necessaria per
eseguire una riservata acquisizione di un’azienda.
Nella trattativa
subentrava personale della Polizia di Stato che, dopo aver informato la Procura
della Repubblica di Bologna e su disposizione del Sost. Proc. Dr. Augusto
Borghini, gestiva le comunicazioni successive riuscendo a trarre in inganno i
truffatori.
Con la collaborazione del
responsabile della Security di Lamborghini S.p.A. Giuseppe ARGENTIERI, venivano
richiesti ai truffatori alcuni documenti in originale dichiaratamente
indispensabili per concretizzare l’operazione finanziaria.
La complessa ed
articolata attività investigativa consistente nell’acquisizione di tabulati
telefonici, nell’analisi informatica delle celle contenenti il traffico dati di
tutti i gestori di telefonia mobile e nello studio analitico dei fotogrammi
delle videoregistrazioni della Stazione Ferroviaria di Bologna Centrale, ha
permesso di acquisire delle immagini fotografiche ritraenti il volto di uno
degli autori dell’azione criminale.
Il personale del Compartimento
Polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna la mattina del 23
febbraio 2017 bloccava il cinquantaseienne D.J., nato in Algeria ma di
nazionalità francese ed israeliana, in prossimità della Lamborghini, con i documenti
(contraffatti) richiesti per definire l’operazione.
Dai primi accertamenti emergeva che
l’organizzazione di cui verosimilmente faceva parte l’uomo agiva dalla Francia
utilizzando tablet e telefoni cellulari di ultima generazione; attraverso l’uso
degli applicativi Whatsapp e sistemi VOIP, contattava le possibili vittime
eludendo i tracciamenti dei gestori di telefonia mobile.
Il D.J. veniva
trovato in possesso di alcuni device
elettronici (un Tablet Samsung - un Ipad Air Pro - un Iphone 6 plus - un
Nokia Gsm) tutti accesi ma posizionati in modalità “aereo” al fine di evitare
che gli stessi potessero trasmettere segnali alle celle telefoniche italiane e
lasciare traccia sulla sua posizione.
Il
cittadino francese, oltre a possedere una notevole conoscenza informatica, era
dotato di una elevatissima capacità di analisi
commerciale; infatti la sua professione era quella di "esperto in consulenza ed assistenza
manageriale" con studi presso l'Università Informatica di Parigi, ove
aveva conseguito la laurea in ingegneria informatica.
L’analisi dei device sequestrati all’indagato consentiva di individuare un report
di società/enti presenti sul territorio nazionale quali possibili target.
L’elenco in
argomento, dettagliato e minuzioso, risultava composto da oltre 6.400 soggetti
(Amministratori Delegati, Presidenti, Responsabili Sistemi Informativi, Manager
a vario titolo) e si riferisce a circa 900 Società/Enti.
L’attività di
profilazione sui possibili target evidenziava,
da parte del gruppo criminale, un’elevatissima capacità di penetrazione nel
sistema economico e determinazione nel realizzare il piano criminale.
Il modus operandi applicato dall’organizzazione criminale si
concretizzava nei seguenti passaggi
· Nella prima fase, attraverso un’abile
azione di convincimento, l’interlocutore chiamante cercava di carpire
dall’utente chiamato le informazioni sui manager
o sugli impiegati degli Uffici amministrativi incaricati ad effettuare i
pagamenti.
· Nella seconda fase il chiamante
contattava questi ultimi e, sostituendosi ad un sedicente avvocato di una nota
società con la quale potevano realmente sussistere rapporti di natura
finanziaria, poneva in atto, ad arte, un’opera di convincimento per procedere,
al più presto, ad effettuare il pagamento richiesto su un conto corrente estero
indispensabile per la definizione della trattativa finanziaria finalizzata
all’acquisizione di una società. Peraltro, essendo l’ordine ordinato impartito
direttamente dall’Amministratore Delegato dell’azienda, il dipendente era
condizionato psicologicamente nel non contravvenire alla disposizione
impartitegli.
· Tutta l’attività posta in essere
doveva durare pochissimi giorni al fine di evitare eventuali dubbi o
ripensamenti da parte dei manager
coinvolti.
Le indagini, dalle quali stanno
emergendo ulteriori riscontri, hanno evidenziato contatti transnazionali per i
quali è stata richiesta la collaborazione di Europol nelle indagini.
Nel frattempo, su disposizione della
Procura della Repubblica di Bologna, sono stati informati gli enti indicati nel
report di cui all’elenco sottoposto a
sequestro, della possibilità di divenire oggetto di possibili truffe con modus operandi analoghi a quelli
riferiti.
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