venerdì 10 marzo 2017

UN MEDICO AL PRONTO SOCCORSO INSIEME ALL’INFERMIERE FLUSSISTA

BIGNAMI: “SI INTRODUCA ANCHE A IMOLA LA SPERIMENTAZIONE AVVIATA AL SANT’ORSOLA”.
Avviare anche al Pronto Soccorso di Imola (e in generale nei PS che presentino criticità legate ai lunghi tempi di attesa) la sperimentazione avviata al PS del Sant’Orsola che consiste in un potenziamento del servizio introducendo la figura di un medico accanto all’infermiere flussista. E’ quanto ha chiesto il presidente del gruppo FI in Regione Galeazzo Bignami in una interrogazione rivolta alla Giunta.  “Tale potenziamento avviato al Sant’Orsola – scrive Bignami nel documento – avrebbe anche la caratteristica della flessibilità in quanto il medico non sarebbe fisso al PS ma potrebbe anche prestare assistenza ai colleghi degli ambulatori a seconda delle necessità”.

Una scelta – scrive ancora Bignami – “che ha trovato il parere favorevole anche dell’Ordine dei Medici” che ha auspicato che il medico presente al PS sia individuato in una figura con l’esperienza necessaria per rilevare anche i sintomi “sfumati” che potenzialmente possono partire da un codice bianco e trasformarsi in codice rosso.  Un potenziamento – tiene a specificare il capogruppo azzurro – che “andrebbe valutato e ponderato e ciò senza alcun intento di voler sottrarre competenze e responsabilità all’importantissima figura dell’infermiere, ma proprio per tutelare le rispettive professionalità e non esporre gli infermieri a potenziali rischi circa l’esercizio della professione, considerato che lavorano in un settore altamente delicato nel quale le sfumature di competenze possono sovrapporsi e confondersi, nonché a tutela degli stessi utenti di strutture strategiche come i Pronto Soccorso”. Considerato quindi che anche in altri PS dell’area bolognese (tra cui quello di Imola) si sono verificati episodi legati ad attese anche di diverse ore, Bignami chiede alla Giunta di “valutare la medesima sperimentazione anche in altri Pronto Soccorso e avviare un tavolo di confronto, anche con le organizzazioni sindacali, per aprire un dibattito che possa, in tempi rapidi, condurre a decisioni condivise rispetto alla presenza di un medico in affiancamento all’infermiere flussista o comunque agli infermieri presenti nei triage”. 

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