I
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di San
Lazzaro di Savena hanno arrestato un quarantenne del luogo per ricettazione e inosservanza degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.
E’
successo l’altra mattina, quando la Centrale Operativa del 112 del
Comando Provinciale di Bologna, ha ricevuto la chiamata di un cittadino
che riferiva di aver notato una persona sospetta spaccare il vetro di
una finestra del Centro Studi Judo “Fior di Loto” che ha sede presso una
palestra di via Ca’ Ricchi nr. 3. All’arrivo dei Carabinieri, veniva
accertato che qualcuno, dopo essersi introdotto abusivamente all’interno
del locale, aveva rubato una smerigliatrice, un monitor e una tastiera da computer, un notebook, due tende da finestra per interno e due cinture per Judo.
Qualche minuto più tardi, l’operatore del 112 riceveva la chiamata di
un altro cittadino che riferiva di aver visto, in via Caselle a Bologna,
una persona sospetta a piedi, con un monitor da computer in braccio,
chiedere un passaggio agli automobilisti in transito. La pattuglia
intervenuta sul luogo del furto, si recava velocemente in via Caselle e
giunta all’altezza del civico 43 procedeva al controllo di una Fiat
Punto, con due soggetti a bordo, che si apprestava a partire.
L’automobilista veniva identificato in un ventiseienne di Argenta,
mentre il passeggero nel quarantenne tratto in arresto. La perquisizione
veicolare eseguita dai militari permetteva di rinvenire gli oggetti che
erano stati rubati presso la citata scuola di arti marziali. A quel
punto, il quarantenne, dedito a delinquere e socialmente pericoloso,
affermava di aver trovato gli oggetti abbandonati per strada e che il
ventiseienne di Argenta, a quanto pare estraneo ai fatti, gli aveva dato
un passaggio. Sembra, infatti, che il quarantenne, dopo aver attirato
l’attenzione del giovane che si trovava al volante della Punto, lo abbia
convinto a salire a bordo e a caricare degli oggetti, perché la sua
automobile era rimasta coinvolta in un incidente stradale. Il
quarantenne, gravato dalla misura di prevenzione della “Sorveglianza
speciale di pubblica sicurezza”, con l’obbligo di soggiorno nel comune
di San Lazzaro di Savena – provvedimento emesso dal Tribunale di
Bologna, è stato tradotto in carcere e la refurtiva è stata restituita
al legittimo proprietario.
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