Ipotesi fusione per Baricella, Malalbergo e Minerbio. Al via il percorso partecipato
Con quasi 25mila abitanti sarebbe il 7° comune più popoloso della città metropolitana di Bologna.
Con quasi 25mila abitanti sarebbe il 7° comune più popoloso della città metropolitana di Bologna.
Referendum popolare nella seconda metà del 2018. Previsti contributi per 20 milioni di euro
Merola: "Percorso che la Città metropolitana guarda con grande interesse"
È
iniziato ieri sera nel Consiglio comunale di Baricella e proseguirà
oggi a Malalbergo e domani a Minerbio il percorso partecipato
sull'ipotesi di fusione dei tre Comuni.
Dallo
"Studio di fattibilità per la riorganizzazione dei servizi e delle
funzioni e per la fusione dei Comuni aderenti all’Unione" presentato lo
scorso anno emergeva come i tre Comuni costituissero un perimetro
pressoché ideale per una fusione considerando sia la dimensione
dell’ipotetico nuovo Comune (24.737 abitanti) sia i principali dati
economici che evidenziano una grande uniformità sociale fra le tre
comunità interessate.
Basta
poi guardare una qualsiasi carta geografica per osservare come i tre
territori siano strettamente legati fra di loro, ed in alcuni casi quasi
si compenetrino: i confini dei tre comuni assieme potrebbero quasi
essere inscritti in un cerchio ed inevitabilmente ci sono frazioni
dell’uno che gravitano sull’altro.
Anche
dal punto di vista storico le comunità di Baricella, Malalbergo e
Minerbio si intrecciano: basti pensare che l’atto fondativo della
comunità minerbiese, datato 1231, è denominato "De pactis Altedi"
(Altedo è oggi nel Comune di Malalbergo) a dimostrazione dell’intreccio
di storie ed episodi locali.
"Le nostre istituzioni – affermano i sindaci dei tre comuni Andrea Bottazzi, Monia Giovannini e Lorenzo Minganti -
sono abituate ormai da tempo a lavorare proficuamente assieme: tutte
fanno parte dell’Unione Terre di pianura, condividendo diversi servizi.
Minerbio e Baricella condividono da anni mensa scolastica, segretario
comunale, assistente sociale, ed attività produttive. Recentemente si
sono condivisi tra i tre Comuni anche le funzioni di segretario
comunale, Stazione Ecologica e Polizia Municipale e si è provveduto a
convenzionarsi affinché la piscina di Altedo sia al servizio dei
cittadini di tutti e tre i comuni, e si sta studiando l’unificazione dei
servizi tecnici e dell’ufficio tributi.
Ma
la collaborazione non è solo tra istituzioni. Su tutti e tre i
territori si sono sviluppate storicamente numerose associazioni che
collaborano tra di loro e in alcuni casi operano già in ambiti che vanno
al di là dei confini amministrativi, promuovendo l’identità locale,
l’aggregazione, la cultura e lo sport".
In
caso di fusione il nuovo Comune (che diventerebbe il settimo più
popoloso della città metropolitana) riceverebbe allo stato attuale della
normativa vigente contributi statali e regionali pari a 19.956.003 euro
su un arco temporale di 10 anni. Il nuovo Comune nato dalla fusione non
sarebbe inoltre tenuto al rispetto del Patto di stabilità e potrebbe
utilizzare gli avanzi di amministrazione.
"Con oggi – è il commento del sindaco metropolitano Virginio Merola
– si avvia un percorso, che si concluderà con un referendum popolare,
volto ad approfondire vantaggi e svantaggi che deriverebbero dalla
fusione dei tre Comuni e dalla nascita di un nuovo Ente. Un percorso a
cui come Città metropolitana guardiamo con grande interesse perchè
sappiamo bene, anche per le esperienze già vissute, che la fusione
consentirebbe agli uffici comunali di essere più efficienti, efficaci,
specializzati e di ottenere risparmi ed economie di gestione ed
eserciterebbe una maggior capacità attrattiva nei confronti delle nuove
attività produttive".
Nell'ordine
del giorno in discussione in questi giorni nei tre Consigli comunali a
proposito del referendum si precisa peraltro che "dovrà svolgersi anche
qualora in base alla legislazione vigente questo non fosse necessario” e
che “tale referendum potrebbe indicativamente svolgersi nella seconda
metà del 2018".
Già
dalle prossime settimane si avvieranno le prime assemblee pubbliche in
ognuno dei tre comuni e ci saranno forme di dialogo e consultazione
anche tramite le nuove tecnologie ed in particolare i social network.
Per
quanto riguarda il nome dell’ipotetico nuovo comune, sarà indetto un
concorso a cui parteciperanno i bambini e i ragazzi in età scolare di
tutti e tre i comuni, garantendo anche su questo punto la partecipazione
popolare, volto ad individuare alcune opzioni (indicativamente 4/5) che
saranno poi sottoposte a referendum popolare.
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