L’intervento dei militari
ha interessato, tra l’8 e il 14 giugno, le
province di Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia, Verona, Bologna e Ravenna
impegnando, oltre il Reparto Operativo
- Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali (SOARDA) del
Raggruppamento CITES, i Gruppi Carabinieri Forestale locali supportati dai
reparti territoriali dell’Arma.
Nelle acque interne delle
provincie coinvolte infatti numerosi pescatori abusivi, provenienti per lo più
da Paesi dell’Est Europa, da alcuni anni esercitano l’attività di pesca con
metodi illegali e sempre più invasivi, caratterizzati da violenze e truffe da
parte di affiliati ai sodalizi criminali, per la stragrande maggioranza di
origine rumena (lipoveni, nativi della città di Tulcea) strutturati in
organizzazione piramidale del tutto sovrapponibile ai clan camorristici. Il
pescato viene trasportato in condizioni igieniche precarie e inserito nei
mercati esteri - in particolare paesi
dell’Est Europa - facendo assumere al
fenomeno carattere transnazionale.
I deferiti alla Procura
della Repubblica, undici, sono tutti cittadini europei di nazionalità rumena,
mentre due sono stati i predatori di vongole di origine italiana.
Corposi i sequestri che hanno
riguardato le autovetture e i furgoni utilizzati per trasportare il pesce
illegalmente pescato, oltre che tutto il materiale da pesca, gli
elettrostorditori e le imbarcazioni con le quali i bracconieri navigavano i
canali per depredarne la fauna ittica.
In un periodo così
delicato per la riproduzione, sono stati riliberati, in quanto rinvenuti ancora
vivi, oltre un centinaio esemplari di Carpa carichi di uova.
I pesci rinvenuti morti
sono stati conferiti all’istituto Zooprofilattico Sperimentale per l’Emilia
Romagna – Sezione di Ferrara per gli accertamenti
utili a risalire alla causa di morte; l’ipotesi è elettrocuzione causata da
elettrostorditore (mezzo vietato nella pesca).
Complessivamente
l’operazione ha portato:
-
al
deferimento all’AG di 11 persone e sanzioni amministrative per diverse migliaia
di euro;
-
al
sequestrato di oltre una tonnellata di pesce (266 carpe, 12 siluri, 4 luccio perca);
-
alla
liberazione del pesce ancora vivo, circa 500 kg
(147 carpe e 100 Kg di vongole);
-
al
sequestro di 4 gommoni, 4 batterie, 3 retini, 4 elettrostorditori, 8 reti da pesca
(per un totale di 650 ml), 1 coltello serramanico, 3 autovetture (di cui 2
furgoni).
Importante la
collaborazione con la FIPSAS - Federazione Italiana Pesca Sportiva e
Attività Subacquee - con la quale l’Arma
dei Carabinieri ha recentemente sottoscritto un Protocollo d'Intesa finalizzato
alla prevenzione e al contrasto dell'illegalità nella tutela dell'ambiente fluviale
e lacustre e della fauna autoctona ed esotica in esso esistente.
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