Ore 19:45 chiamata di soccorso per incendio abitazione al 115 Bologna. Un principio incendio in un termocamino in una villetta in località Monterenzio in via Luna. Intervenute due squadre. Una dalla centrale e una dal distaccamento volontario di Monghidoro. Intervento durato circa un'ora. Evacuati gli abitanti
Nessun ferito.
giovedì 31 ottobre 2019
martedì 29 ottobre 2019
Incidente
Uno dei due conducenti è stato estratto dall'autovettura rimuovendo il tettuccio attraverso l'utilizzo di cesoie idrauliche.
L'intervento è durato circa 2 ore.
sabato 26 ottobre 2019
BOLOGNA: LOTTA AL TRAFFICO DI DROGA
BOLOGNA
LOTTA AL TRAFFICO DI DROGA.
SPACCIATORE ARRESTATO DAI CARABINIERI
I
Carabinieri della Stazione Bologna, coadiuvati dai colleghi della
Stazione Bologna San Ruffillo e dai militari del 121° Reggimento
Artiglieria Contraerea “Ravenna”, hanno arrestato un 21enne guineano per
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E’ successo ieri sera in via Piero Maroncelli,
zona nota per la presenza di spacciatori di sostanze stupefacenti tipo
marijuana, hashih, cocaina, eroina e anche shaboo. Questa volta, il
giovane pusher è finito in manette perché è stato visto mentre tentava
di piazzare dosi di marijuana, celandosi tra la folla del mercato
settimanale di Piazza VIII Agosto che è situata di fronte. Sottoposto a
una perquisizione personale, il 21enne, gravato da precedenti di
polizia, è stato trovato in possesso di una ventina di grammi di
marijuana e 140 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario
taglio, in particolare da 5 euro. Durante le fasi dell’arresto, il
21enne ha tentato la fuga addentando il braccio di un Carabiniere,
fortunatamente senza ferirlo. Gesto che ha aggravato la posizione del
giovane che è stato rinchiuso in camera di sicurezza con l’ulteriore
accusa di resistenza a un pubblivo ufficiale. In sede di rito
direttissimo, l’arresto è stato convalidato e lo spacciatore è stato
condannato a 10 mesi di reclusione, 2.000 euro di multa e il Divieto di
Dimora nella Citta Metropolitana di Bologna.
PROVINCIA DI BOLOGNA – VIOLENZA SULLE DONNE
PROVINCIA DI BOLOGNA – VIOLENZA SULLE DONNE
ITALIANO 53ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI
I
Carabinieri della Stazione di San Giovanni in Persiceto hanno arrestato
un italiano di 53 anni per aver picchiato la moglie. E’ successo ieri
notte, quando la Centrale Operativa del 112 è stata informata che dalla
finestra di un’abitazione situata in Provincia di Bologna provenivano
dei rumori riconducibili a una violenta lite familiare. Appresa la
notizia, i Carabinieri di San Giovanni in Persiceto si sono diretti sul
posto, presentandosi velocemente davanti al portone dell’appartamento
segnalato. I militari sono stati accolti da una donna gravemente ferita
che riferiva di essere stata presa a pugni dal marito, in presenza di un
figlio minorenne, durante una discussione scaturita da futili motivi.
Soccorsa dai sanitari del 118, la donna è stata trasportata in una
struttura sanitaria per essere medicata e dimessa con una prognosi di 30 giorni.
L’uomo, che nel frattempo si era dato alla fuga, è stato rintracciato
nelle vicinanze. Inizialmente tradotto in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia,
l’uomo che ha precedenti di polizia per armi, droga, estorsione etc.., è
stato sottoposto agli arresti domiciliari con il divieto tassativo di
avvicinarsi alla vittima.
giovedì 24 ottobre 2019
Auto ribaltata
Ore 13:45 chiamata alla sala operativa 115 Bologna per incidente stradale in via Zena 65 a Pianoro. Una vettura con quattro persone a bordo a perso il controllo e si è ribaltata. I vigili del fuoco sono intervenuti dal distaccamento di Pianoro con una squadra. Hanno estratto i quattro occupanti dell'abitacolo fortunatamente senza grossi problemi. Sul posto 115, 118 e forze dell'ordine.
mercoledì 23 ottobre 2019
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: OPERAZIONE PLASTIC BUBBLES
GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: OPERAZIONE PLASTIC BUBBLES. FALSO IN BILANCIO E MANIPOLAZIONE DEL MERCATO. ESEGUITE TRE MISURE CAUTELARI PERSONALI NEI CONFRONTI DEI VERTICI DI UNA SOCIETA’ QUOTATA IN BORSA E DISPOSTO IL SEQUESTRO DI BENI PER 150 MILIONI DI EURO I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del G.I.P. del locale Tribunale Dott. Alberto Ziroldi, un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di tre esponenti apicali di una nota società per azioni bolognese, operante nel settore della bioplastica e quotata in Borsa nel segmento AIM, ritenuti responsabili dei reati di False comunicazioni sociali (art. 2622 C.C.) e Manipolazione del mercato (art. 185 T.U.F.). E’ stato altresì disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per 150 milioni di euro. Si tratta, nello specifico, di M.A., socio e presidente del consiglio di amministrazione, sottoposto agli arresti domiciliari, di G.C., socio e vice presidente del consiglio di amministrazione, e G.C., presidente del collegio sindacale, destinatari questi ultimi di una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche. L’operazione denominata “PLASTIC BUBBLES”, che vede complessivamente indagate nove persone (fra amministratori, sindaci, direttore finanziario e revisore), nasce dal monitoraggio svolto dalle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria dell’andamento delle contrattazioni in Borsa relative ai principali titoli azionari di aziende operanti nell’area bolognese. Tale attività consentiva, lo scorso mese di luglio, di rilevare e segnalare alla locale A.G. una forte anomalia nell’andamento del titolo della citata società a seguito della pubblicazione di un report da parte di un fondo americano, che ne metteva in discussione la veridicità dei dati contabili e la solidità finanziaria. Le successive attività di indagine, anche di natura tecnica, delegate dalla Procura di Bologna, nella persona del Procuratore Aggiunto Dott. Francesco Caleca e del Sostituto Procuratore Dott. Michele Martorelli, hanno evidenziato numerose irregolarità in ordine alla formazione dei bilanci e all’informazione societaria riportata al Mercato, con particolare riferimento ai ricavi ed al livello di produzione dichiarati dalla società felsinea. Nel dettaglio è stato rilevato come gran parte dei ricavi iscritti nei bilanci della società dal 2015 al 2018 fosse non veritiera, con riguardo alle tempistiche e modalità di effettiva realizzazione, mentre parte dei ricavi generati da cessioni di licenze nei confronti di due joint venture contabilizzate nel 2018, sarebbe frutto di operazioni fittizie. Inoltre, evidenzia il GIP, “le false informazioni di bilancio sono risultate strettamente funzionali ad accrescere la capitalizzazione” e, conseguentemente, rendere più appetibili sul Mercato le azioni della società. Infatti la strategia comunicativa utilizzata dal presidente del C.di.A., definita, scrive ancora il GIP “roboante, ammiccante ed ottimisticamente proiettata verso obiettivi sempre più significativi che sottaceva alcuni dati di fondo sviluppati dall’attività di indagine” è riuscita a creare nel mercato ingannevoli aspettative di forte crescita-espansione, influenzando significativamente l’andamento del titolo. Tale condotta ha consentito di raccogliere ingenti risorse finanziarie e generare indebiti vantaggi economici per i soci, anche a seguito della cessione di warrant collegati al titolo. Le attività di sequestro hanno avuto ad oggetto beni e risorse finanziarie degli indagati fino al raggiungimento dell’importo del profitto del reato, quantificato in 36 milioni di euro, nonché le azioni della società quotata nella disponibilità degli stessi, il cui valore ammonta a circa 115 milioni di euro. Contemporaneamente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari sono state eseguite numerose perquisizioni fra Emilia Romagna, Lombardia e Lazio. L'operazione odierna s’inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza a tutela dell'economia legale, a salvaguardia del trasparente investimento dei risparmi dei cittadini ed a prevenzione delle diffuse forme di truffa.
Incendio in una scuola
Ore 8:50. La sala operativa 115 di Bologna riceve una chiamata di soccorso per un principio d'incendio in un istituto scolastico in via Scandellara 56 a Bologna. A prendere fuoco è stato un circuito elettrico presto domato dal personale scolastico con un estintore a polvere. Gli alunni sono stati evacuati e immediatamente allertati i vigili del fuoco intervenuti con una squadra e il funzionario di guardia. I pompieri hanno messo in sicurezza lo scenario è verificato lo stato dell'impianto difettoso. Sul posto anche il 118 ma nessun ferito.
martedì 22 ottobre 2019
Cane e ragazzo bloccati nel bosco
Alle ore 15:50 la sala operativa 115 ha ricevuto una chiamata di soccorso per il recupero di un cane in località Panico nel comune di Marzabotto. Un ragazzo e una ragazza durante una passeggiata hanno visto il loro cane scendere da un sentiero impervio. Nel tentativo di recuperarlo, anche il ragazzo è rimasto bloccato insieme al suo cane.
Sono intervenuti sul posto la squadra di Vergato, il nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) e l'elicottero.
Il nucleo SAF si trovava nelle vicinanze del luogo dell'intervento per un'attività di addestramento in una zona impervia limitrofa.
I Vigili del Fuoco si sono fatti inviare la posizione dei ragazzi tramite WhatsApp e hanno raggiunto il ragazzo in elicottero. Da lì sono scesi con il verricello e lo hanno aiutato a risalire.
I due ragazzi sono poi stati riaccompagnati alla propria auto senza conseguenze.
L'intervento si è concluso dopo circa 2 ore.
Sono intervenuti sul posto la squadra di Vergato, il nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) e l'elicottero.
Il nucleo SAF si trovava nelle vicinanze del luogo dell'intervento per un'attività di addestramento in una zona impervia limitrofa.
I Vigili del Fuoco si sono fatti inviare la posizione dei ragazzi tramite WhatsApp e hanno raggiunto il ragazzo in elicottero. Da lì sono scesi con il verricello e lo hanno aiutato a risalire.
I due ragazzi sono poi stati riaccompagnati alla propria auto senza conseguenze.
L'intervento si è concluso dopo circa 2 ore.
lunedì 21 ottobre 2019
Pneumatico scoppiato
Alle 15:15 la sala operativa 115 di Bologna è stata allertata per un incidente stradale sulla tangenziale all'altezza dell'uscita aeroporto. Una cisterna ha sbandato a causa di un pneumatico esploso. Nell'incidente si è rotto il serbatoio e il gasolio si è riversato sulla sede stradale. L'urto inoltre ha provocato la rottura di un manometro e un dotto della cisterna che in quel momento stava trasportando ossigeno in pressione. I vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente con diverse squadre per mettere in sicurezza una situazione pericolosa. Il rischio è stato così neutralizzato. Sul posto oltre al 115 anche Polstrada e Aspi.
Incendio auto alla fiera
Alle ore 17:40 circa la sala operativa 115 ha ricevuto una chiamata di soccorso per un principio d'incendio in una vettura in via Calzoni in zona fiera. L'auto ha cominciato a bruciare nel vano motore. Immediata la risposta del 115 che insieme alla prontezza del proprietario, intervenuto in prima battuta con un estintore a polvere, hanno evitato il rogo dell'intera auto. Sul posto i vigili del fuoco hanno poi messo in sicurezza il mezzo.
Auto capovolta
Chiamata di soccorso per incidente stradale giunta alle 16:40 circa. Due donne, madre e figlia, rimaste incastrate nella vettura che nell'urto è uscita fuori strada e si è capovolta. È accaduto a San Giovanni in Persiceto in via Sasso. Sono intervenuti i vigili del fuoco da Bologna sede centrale e dal distaccamento di San Giovanni. Hanno lavorato duramente per liberare le due donne. Una è stata subito ospedalizzata trasportata dell'elicottero del 118 mentre l'altra è stata trasportata in ospedale in ambulanza. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza lo scenario. Sul posto 115, 118 e le forze dell'ordine.
Incidente stradale a Idice
Alle ore 10:40 la sala operativa 115 ha ricevuto una chiamata di soccorso per incidente stradale in località Idice di San Lazzaro di Savena sulla via Emilia nei pressi del ponte sull'Idice. Un'auto per cause ancora da appurare ha sbandato ed è finita fuori strada ribaltandosi. Sono intervenuti i vigili del fuoco dalla sede di via Ferrarese con una squadra per incidenti stradali. I vvf hanno messo in sicurezza lo scenario ed estratto l'anziano conducente rimasto incastrato nel veicolo. La persona è stata poi affidata al 118 per le cure sanitarie. Sul posto oltre a 115 e 118 anche la Polizia locale.
domenica 20 ottobre 2019
In giro con una spranga di ferro

Bimba chiusa in auto
Alle ore 18.30 circa di ieri, personale del Nucleo Radiomobile di Bologna è intervenuto presso il parcheggio del Centro commerciale Navile su segnalazione di alcuni passanti che avevano notato una bimba chiusa a chiave in macchina. I militari giunti sul posto e contattati i richiedenti, accettavano la effettiva presenza della bimba di un anno e mezzo chiusa in una Renault Megane, mentre piangeva. Con cura, il personale dell'Arma è riuscito ad abbassare leggermente il finestrino ed infilare un gancio di ferro facendo leva sulla maniglia interna, aprendo pertanto sportello. Prelevata la bimba e tranquillizzata, hanno atteso l'arrivo del padre, un 40enne di Porretta, denunciato per abbandono di minori. L'uomo si era allontanato per più di mezz'ora, giustificandosi che stava cercando la moglie all'interno di uno dei negozi del centro commerciale.
giovedì 17 ottobre 2019
Salvataggio di un capriolo
Intorno alle 10 di questa mattina una squadra di Vigili del Fuoco è intervenuta a San Lazzaro di Savena in via Croara per il salvataggio di un capriolo rimasto incastrato tra le sbarre di un cancello.
La squadra ha provveduto ad allargare le sbarre del cancello attraverso l'uso di un allargatore elettrico e a liberare il capriolo che si è subito allontanato dal luogo dell'intervento.
La squadra ha provveduto ad allargare le sbarre del cancello attraverso l'uso di un allargatore elettrico e a liberare il capriolo che si è subito allontanato dal luogo dell'intervento.
mercoledì 16 ottobre 2019
CARABINIERI BOLOGNA
Eseguite da oltre 200 Carabinieri di Bologna, con il supporto di Comandi Territoriali contermini ed Unità Cinofile e Elicotteri, 18 misure cautelari e numerose perquisizioni a carico di altrettanti soggetti, indagati a piede libero, in tutto il territorio nazionale, nonché Spagna ed Albania. Sequestrati oltre 130 kg di stupefacenti.
L’articolata e complessa indagine, condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Borgo Panigale dal mese di novembre 2017 - coordinata dal Procuratore Capo di Bologna dott. Giuseppe AMATO e dai Sostituti Procuratori dott. Flavio LAZZARINI e dott. Marco FORTE, condivisa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna dott. Sandro PECORELLA, che ha emesso l’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere – ha permesso di appurare l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere italo-albanese, finalizzata al traffico illecito e alla produzione di sostanze stupefacenti, nonché detenzione e porto abusivo di armi, estorsione, lesioni personali e furto.
Le investigazioni hanno consentito di accertare come i membri dell’organizzazione, operanti tanto sul territorio italiano (ove veniva gestita la vendita al dettaglio) quanto su quello francese e spagnolo (basi di approvvigionamento dello stupefacente), più volte si siano recati presso i porti di Malaga, Valencia, Barcellona e Nizza per rifornirsi dello stupefacente, per poi creare una vera e propria rete di distribuzione nel territorio bolognese.
Nel corso delle numerose trasferte all’estero, molti dei consociati si recavano frequentemente in svariati casinò francesi, allo scopo di “ripulire” il denaro ricavato dalle attività di spaccio.
L’associazione, capace di organizzare e gestire periodiche importazioni di droga dall’estero, era un gruppo armato e pericoloso. Sono stati accertati numerosi episodi in cui i sodali si sono resi responsabili di pestaggi ed estorsioni perpetrati nei confronti di spacciatori al dettaglio e consumatori che non riuscivano ad “onorare” i debiti contratti per l’acquisto della sostanza stupefacente. In una circostanza, i sodali hanno prelevato uno degli spacciatori al dettaglio, che non era riuscito a pagare la droga acquistata poiché era stato arrestato dai carabinieri per detenzione delle stesse sostanze stupefacenti. Il malcapitato è stato quindi sequestrato per alcune ore con la sua stessa autovettura e violentemente pestato con una mazza da baseball in un parcheggio di Castel Maggiore. Pur avendo riportato lesioni giudicate guaribili in 40 giorni, quali la frattura del braccio destro ed una lesione orbitale e al timpano, non ha collaborato nelle indagini, negando i fatti per paura di ulteriori ritorsioni. In altra circostanza, uno dei debitori è stato prelevato dalla cellula albanese e portato al cospetto del nucleo centrale del sodalizio in una base logistica nel quartiere San Ruffillo, ove è stato violentemente pestato poiché non aveva ancora pagato un debito di circa 50 kg di marijuana.
La violenza del sodalizio è dimostrata anche dalla disponibilità di armi da fuoco. Al riguardo, in numerose occasioni, gli associati usavano le pistole in loro possesso per intimorire gli spacciatori al dettaglio insolventi.
L’attività investigativa è supportata da numerose operazioni di servizio dei carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale, che hanno tratto in arresto in flagranza 14 soggetti e sottoposto a sequestro 100 kg. di marijuana, 30 kg. di hashish suddivisi in circa 260 panetti, 500 gr. di cocaina (pura con una percentuale del 90%), nonché due pistole (tra cui una pistola artigianale ricavata da un’arma a salve).
In particolare, tra i soggetti arrestati in flagranza, oggi destinatario della misura cautelare, figura un albanese che, allo scopo di sottrarsi alla cattura, nel giugno 2018 per eludere un controllo si era nascosto sui binari della ferrovia in zona Ponte Samoggia. Lo stesso, latitante dal 2010 poiché già destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere per spaccio di stupefacenti emessa dal GIP di Bologna, aveva trovato sostegno ad Imperia dalla madre, ove aveva trascorso tranquillamente il periodo del Ramadan. Tornato nel bolognese per continuare i suoi traffici illeciti, dopo aver fatto “calmare le acque”, è stato invece tratto in arresto in flagranza nella sua abitazione di Zocca.
Inoltre sono state accertate sia le modalità del traffico internazionale che quelle dello spaccio al dettaglio. I capi dell’associazione, alternandosi periodicamente tra di loro per destare minor sospetto nei loro movimenti, con frequenza mensile si recavano in Spagna e Francia per acquistare lo stupefacente e contrattarne personalmente il prezzo. Dopo aver acquistato la droga, altri associati ne effettuavano il trasporto dividendosi su almeno tre autovetture, che si distanziavano di circa 5 minuti l’una dall’altra, al fine di allertare quella con la droga, di solito quella centrale, della presenza di forze dell’ordine. Le attività illecite fruttavano il 200%-300% circa del capitale investito. Infatti per 1 kg di Marijuana pagavano in Spagna e Francia dai 6.000 ai 10.000€, per poi rivenderla al dettaglio in Italia a circa 15-25€ al grammo (per complessivi 15.000-25.000€/kg). Per un panetto di hashish da 250 grammi pagavano dai 1.500 ai 2.000€ (circa 6.000-8.000€ al kg), rivendendo al dettaglio a circa 15-20€ al grammo (per complessivi 15.000-20.000€/kg). Il prezzo della cocaina, invece, all’estero era di 40.000-50.000€/kg, mentre a Bologna, all’esito anche delle operazioni di taglio, veniva rivenduta a circa 80-100 euro al grammo (per complessivi 80.000-100.000€/kg).
La droga acquistata all’estero veniva depositata a Bologna in garage in affitto (con regolarissimi contratti per non destare sospetti) sempre ubicati nelle immediate vicinanze delle residenze dei principali esponenti dell’associazione, che in questo modo tenevano sempre sotto controllo la droga, ovvero nelle adiacenze del campo nomadi di via Erbosa. La droga acquistata finiva poi nelle piazze di spaccio bolognesi, in piazza Verdi, alla Montagnola, in zona Pilastro, Corticella e Borgo Panigale. È stato accertato che i malfattori avevano realizzato una base di spaccio al dettaglio anche in un ristorante di Castel Maggiore, ove avevano ricavato, in alcune aree della cucina e della dispensa, in particolare nel reparto dolci, degli spazi per occultare la droga, ovvero nello sgabuzzino del bagno del personale di servizio. In particolare, per sfruttare la copertura data da tale attività commerciale, utilizzavano nomi in codice sempre riferiti al ristorante, quali ad esempio farina e pane per indicare la cocaina, cioccolato e pesce per indicare hashish e marijuana, dolci o pizze per indicare quantitativi più importanti. Il ristorante era poi un importante punto di ritrovo, ove avvenivano gli incontri più importanti e significativi. Infatti in caso di controllo delle forze dell’ordine, facilmente avrebbero giustificato con l’occasionalità la loro contemporanea presenza al ristorante.
Lo spaccio al dettaglio nelle piazze bolognesi avveniva prevalentemente con appuntamento telefonico, mediante consegna in luoghi spesso affollati per destare minor sospetto, come piazza Verdi.
L’indagine, nonostante il coinvolgimento dell’intero personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bologna Borgo Panigale nel traumatico incidente del 6 agosto 2018 veniva conclusa nei primi 6 mesi del corrente 2019 al successivo rientro in servizio del medesimo.
L’operazione odierna, che ha visto coinvolti 200 Carabinieri su tutto il territorio nazionale, si è concretizzata, oltre che nell’esecuzione di 18 ordinanze di misura cautelare in carcere, in più di 40 perquisizioni, che hanno consentito di recuperare e sottoporre a sequestro non soltanto ulteriori 65 grammi di stupefacente.
L’articolata e complessa indagine, condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Borgo Panigale dal mese di novembre 2017 - coordinata dal Procuratore Capo di Bologna dott. Giuseppe AMATO e dai Sostituti Procuratori dott. Flavio LAZZARINI e dott. Marco FORTE, condivisa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna dott. Sandro PECORELLA, che ha emesso l’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere – ha permesso di appurare l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere italo-albanese, finalizzata al traffico illecito e alla produzione di sostanze stupefacenti, nonché detenzione e porto abusivo di armi, estorsione, lesioni personali e furto.
Le investigazioni hanno consentito di accertare come i membri dell’organizzazione, operanti tanto sul territorio italiano (ove veniva gestita la vendita al dettaglio) quanto su quello francese e spagnolo (basi di approvvigionamento dello stupefacente), più volte si siano recati presso i porti di Malaga, Valencia, Barcellona e Nizza per rifornirsi dello stupefacente, per poi creare una vera e propria rete di distribuzione nel territorio bolognese.
Nel corso delle numerose trasferte all’estero, molti dei consociati si recavano frequentemente in svariati casinò francesi, allo scopo di “ripulire” il denaro ricavato dalle attività di spaccio.
L’associazione, capace di organizzare e gestire periodiche importazioni di droga dall’estero, era un gruppo armato e pericoloso. Sono stati accertati numerosi episodi in cui i sodali si sono resi responsabili di pestaggi ed estorsioni perpetrati nei confronti di spacciatori al dettaglio e consumatori che non riuscivano ad “onorare” i debiti contratti per l’acquisto della sostanza stupefacente. In una circostanza, i sodali hanno prelevato uno degli spacciatori al dettaglio, che non era riuscito a pagare la droga acquistata poiché era stato arrestato dai carabinieri per detenzione delle stesse sostanze stupefacenti. Il malcapitato è stato quindi sequestrato per alcune ore con la sua stessa autovettura e violentemente pestato con una mazza da baseball in un parcheggio di Castel Maggiore. Pur avendo riportato lesioni giudicate guaribili in 40 giorni, quali la frattura del braccio destro ed una lesione orbitale e al timpano, non ha collaborato nelle indagini, negando i fatti per paura di ulteriori ritorsioni. In altra circostanza, uno dei debitori è stato prelevato dalla cellula albanese e portato al cospetto del nucleo centrale del sodalizio in una base logistica nel quartiere San Ruffillo, ove è stato violentemente pestato poiché non aveva ancora pagato un debito di circa 50 kg di marijuana.
La violenza del sodalizio è dimostrata anche dalla disponibilità di armi da fuoco. Al riguardo, in numerose occasioni, gli associati usavano le pistole in loro possesso per intimorire gli spacciatori al dettaglio insolventi.
L’attività investigativa è supportata da numerose operazioni di servizio dei carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale, che hanno tratto in arresto in flagranza 14 soggetti e sottoposto a sequestro 100 kg. di marijuana, 30 kg. di hashish suddivisi in circa 260 panetti, 500 gr. di cocaina (pura con una percentuale del 90%), nonché due pistole (tra cui una pistola artigianale ricavata da un’arma a salve).
In particolare, tra i soggetti arrestati in flagranza, oggi destinatario della misura cautelare, figura un albanese che, allo scopo di sottrarsi alla cattura, nel giugno 2018 per eludere un controllo si era nascosto sui binari della ferrovia in zona Ponte Samoggia. Lo stesso, latitante dal 2010 poiché già destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere per spaccio di stupefacenti emessa dal GIP di Bologna, aveva trovato sostegno ad Imperia dalla madre, ove aveva trascorso tranquillamente il periodo del Ramadan. Tornato nel bolognese per continuare i suoi traffici illeciti, dopo aver fatto “calmare le acque”, è stato invece tratto in arresto in flagranza nella sua abitazione di Zocca.
Inoltre sono state accertate sia le modalità del traffico internazionale che quelle dello spaccio al dettaglio. I capi dell’associazione, alternandosi periodicamente tra di loro per destare minor sospetto nei loro movimenti, con frequenza mensile si recavano in Spagna e Francia per acquistare lo stupefacente e contrattarne personalmente il prezzo. Dopo aver acquistato la droga, altri associati ne effettuavano il trasporto dividendosi su almeno tre autovetture, che si distanziavano di circa 5 minuti l’una dall’altra, al fine di allertare quella con la droga, di solito quella centrale, della presenza di forze dell’ordine. Le attività illecite fruttavano il 200%-300% circa del capitale investito. Infatti per 1 kg di Marijuana pagavano in Spagna e Francia dai 6.000 ai 10.000€, per poi rivenderla al dettaglio in Italia a circa 15-25€ al grammo (per complessivi 15.000-25.000€/kg). Per un panetto di hashish da 250 grammi pagavano dai 1.500 ai 2.000€ (circa 6.000-8.000€ al kg), rivendendo al dettaglio a circa 15-20€ al grammo (per complessivi 15.000-20.000€/kg). Il prezzo della cocaina, invece, all’estero era di 40.000-50.000€/kg, mentre a Bologna, all’esito anche delle operazioni di taglio, veniva rivenduta a circa 80-100 euro al grammo (per complessivi 80.000-100.000€/kg).
La droga acquistata all’estero veniva depositata a Bologna in garage in affitto (con regolarissimi contratti per non destare sospetti) sempre ubicati nelle immediate vicinanze delle residenze dei principali esponenti dell’associazione, che in questo modo tenevano sempre sotto controllo la droga, ovvero nelle adiacenze del campo nomadi di via Erbosa. La droga acquistata finiva poi nelle piazze di spaccio bolognesi, in piazza Verdi, alla Montagnola, in zona Pilastro, Corticella e Borgo Panigale. È stato accertato che i malfattori avevano realizzato una base di spaccio al dettaglio anche in un ristorante di Castel Maggiore, ove avevano ricavato, in alcune aree della cucina e della dispensa, in particolare nel reparto dolci, degli spazi per occultare la droga, ovvero nello sgabuzzino del bagno del personale di servizio. In particolare, per sfruttare la copertura data da tale attività commerciale, utilizzavano nomi in codice sempre riferiti al ristorante, quali ad esempio farina e pane per indicare la cocaina, cioccolato e pesce per indicare hashish e marijuana, dolci o pizze per indicare quantitativi più importanti. Il ristorante era poi un importante punto di ritrovo, ove avvenivano gli incontri più importanti e significativi. Infatti in caso di controllo delle forze dell’ordine, facilmente avrebbero giustificato con l’occasionalità la loro contemporanea presenza al ristorante.
Lo spaccio al dettaglio nelle piazze bolognesi avveniva prevalentemente con appuntamento telefonico, mediante consegna in luoghi spesso affollati per destare minor sospetto, come piazza Verdi.
L’indagine, nonostante il coinvolgimento dell’intero personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bologna Borgo Panigale nel traumatico incidente del 6 agosto 2018 veniva conclusa nei primi 6 mesi del corrente 2019 al successivo rientro in servizio del medesimo.
L’operazione odierna, che ha visto coinvolti 200 Carabinieri su tutto il territorio nazionale, si è concretizzata, oltre che nell’esecuzione di 18 ordinanze di misura cautelare in carcere, in più di 40 perquisizioni, che hanno consentito di recuperare e sottoporre a sequestro non soltanto ulteriori 65 grammi di stupefacente.
martedì 15 ottobre 2019
RAPINA UNA FARMACIA IN VIA D’AZEGLIO
RAPINA UNA FARMACIA IN VIA D’AZEGLIO DI DOMENICA POMERIGGIO: LA POLIZIA RINTRACCIA E ARRESTA IL RAPINATORE PER IL QUALE SCATTA LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE.
La Squadra Mobile della Questura di Bologna lo scorso 08 ottobre ha rintracciato ed effettuato il fermo di indiziato di delitto di un soggetto italiano, L.G. del 1971, resosi responsabile del reato di rapina presso la Farmacia “Beata Vergine di San Luca” in data 06.10.2019.
La tranquillità di una domenica pomeriggio di fine estate, con le strade del centro storico con i negozi aperti affollate da bolognesi, turisti e artisti di strada, è stata squarciata da una rapina nella centralissima via D’Azeglio alla Farmacia “Beata Vergine di San Luca”.
Un soggetto italiano, a volto scoperto, alto 180 cm, capelli neri, indossante una maglia scura e uno zainetto giallo, si aggirava in maniera sospetta nei pressi della Farmacia in via D’Azeglio. Questo comportamento sospetto è durato per diversi minuti: il soggetto, infatti, è entrato ed uscito diverse volte dal locale, fino a quando non è scattato il momento propizio. Nessun cliente all’interno della farmacia e solo due farmaciste di sesso femminile all’interno. A quel punto l’uomo si è avvicinato al bancone ed estraendo un coltello ha minacciato le donne facendosi consegnare tutto l’incasso. Una volta ottenuto il bottino, circo 400 euro in contanti, il rapinatore si è dileguato passando per le strade affollatissime del centro storico.
Sull’episodio delittuoso ha iniziato ad effettuare le indagini la Squadra Mobile della Questura che è riuscita a ricostruire in pochissimo tempo l’episodio delittuoso e i movimenti dell’uomo che era riuscito a far perdere le proprie tracce nell’immediatezza del fatto. Il rapinatore, infatti, appena uscito dalla Farmacia si è mimetizzato tra la folla ed è entrato all’interno di un Tabacchi ove per camuffarsi ha indossato una maglia di un diverso colore rispetto a quella indossata nella farmacia impedendo così ai Poliziotti intervenuti di essere individuato.
A quel punto è scattata la caccia all’uomo. Gli Agenti della Squadra Mobile – Sezione crimine diffuso hanno così rintracciato il rapinatore dopo soli due giorni in viale Pietramellara, non lontano dalla stazione ferroviaria e lo hanno riconosciuto subito avendo ben in mente i filmati delle telecamere della farmacia. L’uomo, G.L., quarantottenne originario di Catania, è stato accompagnato in Questura e si è proceduto al fermo di indiziato di delitto nei suoi confronti. Il provvedimento è stato poi convalidato dal GIP che ha disposto nei confronti del rapinatore, anche alla luce del quadro indiziario prospettato dalla Squadra Mobile, la custodia cautelare in carcere.
Maggiori dettagli saranno forniti nella mattinata odierna, dopo il consueto mattinale stampa delle 10:30, dal Dirigente della Squadra Mobile di Bologna, dr. Luca Armeni.
La Squadra Mobile della Questura di Bologna lo scorso 08 ottobre ha rintracciato ed effettuato il fermo di indiziato di delitto di un soggetto italiano, L.G. del 1971, resosi responsabile del reato di rapina presso la Farmacia “Beata Vergine di San Luca” in data 06.10.2019.
La tranquillità di una domenica pomeriggio di fine estate, con le strade del centro storico con i negozi aperti affollate da bolognesi, turisti e artisti di strada, è stata squarciata da una rapina nella centralissima via D’Azeglio alla Farmacia “Beata Vergine di San Luca”.
Un soggetto italiano, a volto scoperto, alto 180 cm, capelli neri, indossante una maglia scura e uno zainetto giallo, si aggirava in maniera sospetta nei pressi della Farmacia in via D’Azeglio. Questo comportamento sospetto è durato per diversi minuti: il soggetto, infatti, è entrato ed uscito diverse volte dal locale, fino a quando non è scattato il momento propizio. Nessun cliente all’interno della farmacia e solo due farmaciste di sesso femminile all’interno. A quel punto l’uomo si è avvicinato al bancone ed estraendo un coltello ha minacciato le donne facendosi consegnare tutto l’incasso. Una volta ottenuto il bottino, circo 400 euro in contanti, il rapinatore si è dileguato passando per le strade affollatissime del centro storico.
Sull’episodio delittuoso ha iniziato ad effettuare le indagini la Squadra Mobile della Questura che è riuscita a ricostruire in pochissimo tempo l’episodio delittuoso e i movimenti dell’uomo che era riuscito a far perdere le proprie tracce nell’immediatezza del fatto. Il rapinatore, infatti, appena uscito dalla Farmacia si è mimetizzato tra la folla ed è entrato all’interno di un Tabacchi ove per camuffarsi ha indossato una maglia di un diverso colore rispetto a quella indossata nella farmacia impedendo così ai Poliziotti intervenuti di essere individuato.
A quel punto è scattata la caccia all’uomo. Gli Agenti della Squadra Mobile – Sezione crimine diffuso hanno così rintracciato il rapinatore dopo soli due giorni in viale Pietramellara, non lontano dalla stazione ferroviaria e lo hanno riconosciuto subito avendo ben in mente i filmati delle telecamere della farmacia. L’uomo, G.L., quarantottenne originario di Catania, è stato accompagnato in Questura e si è proceduto al fermo di indiziato di delitto nei suoi confronti. Il provvedimento è stato poi convalidato dal GIP che ha disposto nei confronti del rapinatore, anche alla luce del quadro indiziario prospettato dalla Squadra Mobile, la custodia cautelare in carcere.
Maggiori dettagli saranno forniti nella mattinata odierna, dopo il consueto mattinale stampa delle 10:30, dal Dirigente della Squadra Mobile di Bologna, dr. Luca Armeni.
venerdì 11 ottobre 2019
Incidente tra due auto
Alle 08:36 la sala operativa 115 di Bologna ha ricevuto una chiamata per un frontale tra due vetture in via Correcchio 154 a Imola. Le auto si sono scontrate e una delle due è finita fuoristrada. I vigili del fuoco sono intervenuti dal distaccamento di Imola per estrarre le persone ferite dai mezzi e per mettere in sicurezza lo scenario. Sul posto il 118 con ambulanza e elicottero. I due feriti, una volta estratti, sono stati trasportati rispettivamente all'ospedale Maggiore di Bologna con l'elicottero e a quello di Imola con l'ambulanza. Sul luogo dell'incidente presenti anche i Carabinieri e la polizia locale di Imola.
Auto a fuoco a Sasso
Questa mattina alle ore 07:49 la sala operativa 115 di Bologna ha ricevuto una chiamata di soccorso per un incendio di una autovettura in zona Borgonuovo nel territorio di Sasso Marconi. Le fiamme hanno avvolto una vettura sulla via Porrettana tra Borgonuovo e San Biagio. L'auto ha poi sbandato finendo al lato della strada. Nessun'altro veicolo è rimasto coinvolto nell'incidente. I vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente con due squadre, una dal distaccamento di Zola Predosa e l'altra dalla sede centrale. Un' autopompaserbatoio e un'autobotte per spegnere le fiamme. Sul posto oltre al 115 anche i Carabinieri e la polizia locale e il 118
giovedì 10 ottobre 2019
Incendio camper
Si comunica che poco dopo le 4 di stanotte 2 squadre del comando di Bologna sono intervenute con 1 APS (AutoPompaSerbatoio) e 1 ABP (AutoBottePompa) per l'incendio di un camper.
I vigili del fuoco intervenuti hanno provveduto ad estinguere l'incendio attraverso l'uso di naspo, manichette e liquido schiumogeno.
Successivamente hanno provveduto allo smassamento del materiale interessato.
L'intervento è durato circa 2 ore.
Sul posto anche la polizia di stato
I vigili del fuoco intervenuti hanno provveduto ad estinguere l'incendio attraverso l'uso di naspo, manichette e liquido schiumogeno.
Successivamente hanno provveduto allo smassamento del materiale interessato.
L'intervento è durato circa 2 ore.
Sul posto anche la polizia di stato
Incendio in una villletta
Alle ore 11 circa la sala operativa 115 ha ricevuto una richiesta di intervento per l’incendio di una villetta in via Cavamento nel comune di San Giovanni in Persiceto. Sono intervenute sul posto 2 APS (AutoPompaSerbatoio) e una ABP (AutoBottePompa). Un APS dal distaccamento di San Giovanni in Persiceto e APS e ABP dalla sede centrale. I vigili del fuoco intervenuti hanno provveduto allo spegnimento attraverso l’uso di lance e manichette e a ricercare eventuali persone rimaste all’interno dello stabile . A causa del denso fumo che azzerava la visibilità all’interno dell’edificio, è stata utilizzata una termocamera per poter visualizzare la presenza di persone e di materiale ancora incandescente. Successivamente è stato effettuato lo smassamento del materiale interessato dall’incendio. L’incendio ha interessato solamente il piano terra. A causa dei danni riportati dall’edificio, lo stesso è da ritenersi inagibile. L'intervento è durato più di tre ore.
mercoledì 9 ottobre 2019
Incidente a Castel San Pietro Terme
Questa notte, i Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme sono stati
impegnati nel salvataggio di una 40enne ravennate rimasta intrappolata dalle lamiere
di una Fiat Panda coinvolta in un incidente stradale con un’altra vettura, una Nissan
Micra condotta da una 21enne bolognese. E’ successo intorno alla mezzanotte, quando
i Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme, impegnati in un posto di
controllo alla circolazione stradale sulla via Emilia, si sono accorti che a poche
centinaia di metri di distanza si era verificato un incidente stradale tra le due vetture,
in particolare, la Nissan Micra, tamponando la Fiat Panda che stava transitando verso
Bologna, ne aveva provocato il ribaltamento facendola posizionare su un lato della
carrozzeria. Accorsi velocemente sul posto, i militari hanno notato che la 40enne,
impaurita, sotto shok e con difficoltà respiratorie, chiedeva aiuto perché non era in
grado di uscire dall’auto ricoperta da una coltre di fumo a causa di un principio di
incendio innescato da una perdita di gas GPL installato nel veicolo. Preoccupati per
l’incolumità della donna, i due Carabinieri, un Maresciallo e un Appuntato, sono
riusciti a tirarla fuori sfondando il finestrino della Panda e liberandola dalle cinture di
sicurezza. Le due conducenti sono state soccorse dai sanitari del 118 e sul posto sono
intervenute altre due pattuglie dell’Arma (N.O.R.M. di Imola e Tenenza di Medicina)
per gestire la circolazione stradale. Durante il salvataggio della 40enne, il Maresciallo
è rimasto ferito e, visitato dai sanitari del Pronto Soccorso di Imola è stato dimesso con
una prognosi di 18 giorni.
Foto di Claudio
Buonasera a tutti voi lettori del Resto del Dodino.
Oggi vorrei proporvi questa immagine di Fenicotteri ravvicinati, mentre bisticciano.
Phoenicopterus è un specie di uccello della famiglia Phoenicopteridae diffuso sia nel continente americano che in Europa, Asia e Africa.
Sono uccelli sociali, che vivono in grossi stormi nelle aree acquatiche e le cui dimensioni vanno da 1 metro a 1 metro e mezzo d'altezza.
Le specie più grandi si nutrono in habitat salini o desertici I nidi sono fatti di fango compatto e hanno la forma di tumulo con una cima concava, nella quale ogni singolo uovo bianco viene deposto
Il loro becco dalla forma ricurva si è adattato appositamente per separare fango e silice dal cibo che consumano e questi uccelli lo usano, unici nel loro genere, in posizione capovolta. Il filtraggio di cibo è possibile grazie a strutture pelose, dette lamelle, che allineano le mandibole e la grande lingua dalla superficie ruvida. I fenicotteri sono inoltre noti per stare in equilibrio su una sola zampa mentre stanno in piedi e si nutrono.
I piccoli escono dal guscio con un piumaggio bianco, ma le piume di un fenicottero nella fase adulta sono di un colore che va dal rosa chiaro al rosso vermiglio, dovuto al carotene presente nel cibo. Un fenicottero ben nutrito e in salute è molto variopinto; quanto più è rosa, tanto più è desiderabile come partner.
Questa immagine e stata scattata del delta del Po.
Con: Nikon D850 - Obiettivo: Nikon 400mm. f/2.8 - Nikon TC 20 e III serie. 1/1000 di secondo. Diaframma: f/6.3 - ISO 220.
Mi auguro che sia di vostro gradimento, buona visione a tutti.
Sono uccelli sociali, che vivono in grossi stormi nelle aree acquatiche e le cui dimensioni vanno da 1 metro a 1 metro e mezzo d'altezza.
Le specie più grandi si nutrono in habitat salini o desertici I nidi sono fatti di fango compatto e hanno la forma di tumulo con una cima concava, nella quale ogni singolo uovo bianco viene deposto
Biologia
I fenicotteri si nutrono filtrando cianobatteri, crostacei e molluschi.Il loro becco dalla forma ricurva si è adattato appositamente per separare fango e silice dal cibo che consumano e questi uccelli lo usano, unici nel loro genere, in posizione capovolta. Il filtraggio di cibo è possibile grazie a strutture pelose, dette lamelle, che allineano le mandibole e la grande lingua dalla superficie ruvida. I fenicotteri sono inoltre noti per stare in equilibrio su una sola zampa mentre stanno in piedi e si nutrono.
I piccoli escono dal guscio con un piumaggio bianco, ma le piume di un fenicottero nella fase adulta sono di un colore che va dal rosa chiaro al rosso vermiglio, dovuto al carotene presente nel cibo. Un fenicottero ben nutrito e in salute è molto variopinto; quanto più è rosa, tanto più è desiderabile come partner.
Questa immagine e stata scattata del delta del Po.
Con: Nikon D850 - Obiettivo: Nikon 400mm. f/2.8 - Nikon TC 20 e III serie. 1/1000 di secondo. Diaframma: f/6.3 - ISO 220.
Mi auguro che sia di vostro gradimento, buona visione a tutti.
lunedì 7 ottobre 2019
Cedimento di uuna strada
Alle 14:00 i vigili del fuoco del distaccamento di Zola Predosa sono intervenuti in via Quattro Novembre nel comune di Valsamoggia località Crespellano. Un camion autospurghi è rimasto incastrato a seguito del cedimento del manto stradale sotto le ruote. Sembra che la rottura della rete fognaria sottostante abbia provocato il cedimento. Sul posto, oltre alla squadra di Zola Predosa, intervenuta anche l'autogru del Comando di Modena. Intervento particolarmente delicato vista la situazione dell'asfalto. Sul posto oltre al 115 anche la Polizia locale di Valsamoggia e il personale dell'Ufficio tecnico comunale.
venerdì 4 ottobre 2019
Incendio in una azienda agricola
Questa mattina alle ore 07:30 circa la sala operativa 115 di Bologna ha ricevuto una chiamata di soccorso per un incendio sviluppatosi in un'azienda agricola a Pianoro in via del Sasso 23. Le fiamme hanno avvolto un capannone in cui erano ricoverate delle macchine agricole e materiali per le colture. In più l'incendio ha distrutto un camper che era all'interno del capannone. Immediata la risposta operativa dei pompieri che sono intervenuti con 6 squadre provenienti dalla sede centrale di via Ferrarese a Bologna, dal distaccamento di Pianoro e Zola Predosa. Per spegnere le fiamme i vigili del fuoco hanno utilizzato 3 autopompaserbatoio 2 autobotti e un'autoscala. In supporto anche il mezzo per gli autorespiratori. Sul posto oltre al115 anche i Carabinieri e due ambulanze del 118. Non si lamentano feriti.
giovedì 3 ottobre 2019
BOLOGNA: ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO DUE UOMINI PER SPACCIO DI DROGA E POSSESSO DI ARMI
BOLOGNA: ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO DUE UOMINI PER SPACCIO DI DROGA E POSSESSO DI ARMI
Personale della squadra mobile della Questura di Bologna, nell’ambito dei continui e sempre più pressanti servizi di prevenzione e repressione dell’illecito mercato della droga, nella giornata di ieri ha arrestato Catter luigi, di anni 74 e Taipi rigert, cittadino albanese di anni 32 in quanto resisi responsabili del reato di spaccio di droga e soltanto il secondo di possesso di armi comuni da sparo.
Il continuo ed incessante lavoro profuso dagli investigatori della polizia di stato ha portato ad apprendere che il Taipi aveva avviato una fiorente attività di spaccio di droga anche con diramazioni fuori della provincia. Gli operatori della squadra mobile dopo aver effettuato alcune verificare, aver appurato che lo stesso era gravato da alcuni precedenti per stupefacenti, che risiedeva in una abitazione di Funo di Argelato, non lo hanno più perso di vista per alcuni giorni sino a quando, nel corso della giornata del 1 ottobre lo hanno visto incontrarsi con un uomo, Luigi Catter, che da accertamenti è risultato arrivare sin da Verona; i due dopo aver pranzato insieme si sono separati e mentre il veronese è rimasto in attesa l’albanese si è recato presso la propria abitazione per uscirne subito dopo indossando un giubbotto a dir poco inadeguato vista la temperatura quasi estiva della giornata, come a voler nascondere qualcosa
Al termine di un ulteriore pedinamento effettuato dagli investigatori i due di sono incontrati nuovamente e, dopo un breve dialogo, si sono definitivamente separati.
A quel punto è scattato il blitz che ha permesso di bloccare entrambi gli uomini.
Il Catter, che era intento a far ritorno verso Verona è stato trovato in possesso di circa 70 grammi di cocaina nascosta all’interno di un involucro e di circa 800 euro in contante.
La sorpresa anche da parte degli investigatori è arrivata nel corso della perquisizione effettuata all’interno dell’abitazione del Taipi ove è stato trovato, oltre a vario materiale per il confezionamento della droga anche due pistole Smith Wesson magnum ed un revolver marca pietta, calibro 7,65, tutte con relativo munizionamento.
A seguito di immediati accertamenti è stato verificato che le due Smith Wesson erano oggetto di due furti in abitazione avvenuti in provincia di Ferrara rispettivamente nel 2012 e nel 2017, mentre la pistola pietta era stata trafugata da una abitazione sita a Monzuno in provincia di bologna lo scorso maggio.
A seguito della brillante operazione di polizia giudiziaria condotta dalle donne e dagli uomini della squadra mobile di bologna entrambi gli uomini sono condotti presso la casa circondariale della Dozza.
Personale della squadra mobile della Questura di Bologna, nell’ambito dei continui e sempre più pressanti servizi di prevenzione e repressione dell’illecito mercato della droga, nella giornata di ieri ha arrestato Catter luigi, di anni 74 e Taipi rigert, cittadino albanese di anni 32 in quanto resisi responsabili del reato di spaccio di droga e soltanto il secondo di possesso di armi comuni da sparo.
Il continuo ed incessante lavoro profuso dagli investigatori della polizia di stato ha portato ad apprendere che il Taipi aveva avviato una fiorente attività di spaccio di droga anche con diramazioni fuori della provincia. Gli operatori della squadra mobile dopo aver effettuato alcune verificare, aver appurato che lo stesso era gravato da alcuni precedenti per stupefacenti, che risiedeva in una abitazione di Funo di Argelato, non lo hanno più perso di vista per alcuni giorni sino a quando, nel corso della giornata del 1 ottobre lo hanno visto incontrarsi con un uomo, Luigi Catter, che da accertamenti è risultato arrivare sin da Verona; i due dopo aver pranzato insieme si sono separati e mentre il veronese è rimasto in attesa l’albanese si è recato presso la propria abitazione per uscirne subito dopo indossando un giubbotto a dir poco inadeguato vista la temperatura quasi estiva della giornata, come a voler nascondere qualcosa
Al termine di un ulteriore pedinamento effettuato dagli investigatori i due di sono incontrati nuovamente e, dopo un breve dialogo, si sono definitivamente separati.
A quel punto è scattato il blitz che ha permesso di bloccare entrambi gli uomini.
Il Catter, che era intento a far ritorno verso Verona è stato trovato in possesso di circa 70 grammi di cocaina nascosta all’interno di un involucro e di circa 800 euro in contante.
La sorpresa anche da parte degli investigatori è arrivata nel corso della perquisizione effettuata all’interno dell’abitazione del Taipi ove è stato trovato, oltre a vario materiale per il confezionamento della droga anche due pistole Smith Wesson magnum ed un revolver marca pietta, calibro 7,65, tutte con relativo munizionamento.
A seguito di immediati accertamenti è stato verificato che le due Smith Wesson erano oggetto di due furti in abitazione avvenuti in provincia di Ferrara rispettivamente nel 2012 e nel 2017, mentre la pistola pietta era stata trafugata da una abitazione sita a Monzuno in provincia di bologna lo scorso maggio.
A seguito della brillante operazione di polizia giudiziaria condotta dalle donne e dagli uomini della squadra mobile di bologna entrambi gli uomini sono condotti presso la casa circondariale della Dozza.
mercoledì 2 ottobre 2019
Incendio falegnameria
Alle ore 15:00 la sala operativa 115 di Bologna ha ricevuto una chiamata di soccorso per un grosso incendio in una falegnameria nella zona industriale di Imola. A prendere fuoco è stato del materiale di scarto delle lavorazioni contenuto in un silos adibito al recupero delle polveri di lavorazione. I vigili del fuoco sono intervenuti con la squadra di Imola, quella di Medicina e due teams provenienti dalla sede centrale di Bologna. I pompieri hanno utilizzato due autobotti un autopompaserbatoio e un'autoscala. Ci sono volute diverse ore per avere ragione delle fiamme e controllare lo scenario. L'intervento è stato tempestivo per evitare danni peggiori. Sul posto oltre al 115 anche i Carabinieri.
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